Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Giorno decimoterzo - Lo zelo di San Paolo.

1. Le qualità intrinseche dello zelo vero sono queste: esso è ardente, prudente, instancabile. E' ardente: perché quando nasce in un cuore e vi cresce, si trasforma come in una passione; e a questo punto l'apostolo giunge al massimo di sua forza essendo tutta la sua anima assorbita ed anche il corpo e le passioni assorbiti da questa passione che gli fa dire: Da mihi animas, coetera tolle50: coetera, cioè tutto il rimanente, fosse pure la vita. - E' prudente: perché avendo di mira soltanto le anime e nessun'altra51 cosa dispone tutto con peso, numero e misura: in modo che maggior copia52 di anime siano salve. - Instancabile: giacché esso è sostenuto dalla grazia dello Spirito Santo, sa tutti gli insuccessi attribuire alla propria debolezza e miseria e accettarli come occasioni di meriti. Le ripulse, gli insulti, gli scherni, le calunnie, le persecuzioni non lo arrestano: non vede neppur più le fatiche; tutto è nulla! Purché salvi l'anime53, diceva San Paolo E che più bello di questo, esclamava un santo missionario, che abbandonare tutto, volare sulle spiagge54 inospitali, salvare un'anima e ricevere la corona del martirio?
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2. Qui sta appunto la più bella gloria di San Paolo! Egli ebbe uno zelo ardente. Il suo ardore l'aveva mostrato quando per zelo della legge eccitò alla persecuzione contro Santo Stefano: non potendo allora lapidare custodiva le vesti55 e incoraggiava i persecutori. Convertitosi, lo zelo suo divenne passione ardentissima.
Non lo arrestarono le persecuzioni a Damasco, a Gerusalemme, a Listri, a Tessalonica, ad Antiochia, a Roma. - Uno zelo prudente: sapeva fuggire quando era tempo, come a Damasco; sapeva affrontare quando occorreva come a Gerusalemme; agli Ebrei portava gli argomenti tratti dalla Sacra Scrittura perché essi vi credevano, innanzi all'Areopago prese56 gl'argomenti dalla ragione, citò uno dei loro poeti57: anzi, siccome era proibito portare una divinità nuova o far contro gli Dei (cose che avevano costata la vita ed Anassagora ed a Socrate) sotto pena di morte egli disse che era venuto a predicare il Dio ignoto da essi adorato. Fu instancabile: quanto più il corpo si indeboliva sotto i colpi delle persecuzioni, delle fatiche, dei disagi, delle catene, tanto più l'anima sembrava ringiovanirsi di vita nuova. Nella lettera scritta dal Concilio di Gerusalemme ai convertiti dal gentilesimo ad Antiochia, Siria e Cilicia, quel venerando consesso di Apostoli dice: Abbiamo giudicato bene di mandare a Voi Paolo e Barnaba, uomini a noi carissimi, che sacrificarono la vita per il nome di Nostro Signore Gesù Cristo58. Testimonianza più bella non si potrebbe desiderare.
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3. Come sarà il nostro zelo? Ardente? - Diverrà ardente se noi non penseremo che a dirigere e rivolgere tutta la nostra vita e tutte le nostre aspirazioni verso quella missione che il Signore ci volle affidata. Non guardare più a che cosa fanno o dicono gli altri. Abbiamo una carriera innanzi: dunque avanti, in Domino, pieni di santo entusiasmo. Si deve, è vero, però: aver cura di59 nostra salute, prendere il riposo necessario, parlare con discrezione, conservare la calma, disporre tutto con tutta la prudenza evangelica per non meritare il rimprovero di Nostro Signore Gesù Cristo: I figli delle tenebre sono più prudenti che i figli dalla luce60. Memori anche del precetto del Salvatore: siate prudenti come i serpenti61. - Non lasciamoci stancare da opposizioni o fatiche: ci riposeremo in cielo, dicevano i santi. Il paradiso è appunto chiamato requies cioè riposo62. Quanto maggiore sarà la fatica tanto più abbondante il premio. Satagite, magis satagite63: diceva San Paolo: lavorate, lavorate: e perché? Per assicurarvi il premio e seguire la vostra vocazione.
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Esempio. San Paolo in viaggio verso Gerusalemme si era fermato qualche giorno a Cesarea64. Colà era pure sopraggiunto65 il profeta Agabbo. Recatosi egli a visitare l'Apostolo gli tolse di dosso la cintola e legatosi con essa i piedi e le mani: ecco, disse, quanto lo Spirito Santo apertamente mi ispira: l'uomo cui appartiene questa cintola, sarà in questa guisa legato dai Giudei in Gerusalemme.
Questa profezia commosse tutti gli astanti: onde gli stessi compagni di San Paolo piangendo lo pregarono di non andarvi. Ai quali Paolo coraggiosamente rispondeva: Deh! vi prego, non piangete: con queste lacrime accrescete afflizione al mio cuore e null'altro. Sappiate che io sono pronto non solo ad incontrare le catene, ma anche a subire la morte pel nome di Gesù Cristo.
Tutti riconoscendo in questo la divina disposizione e vedendo la fermezza dell'Apostolo dissero ad una voce: Sia fatta la volontà di Dio. E l'Apostolo si partì.
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50 “Dammi le anime, prenditi il resto”. E' conosciuto come un motto di S. Giovanni Bosco.

51 Nel ms.: nessun altra.

52Copia”: da intendersi nel significato di abbondanza, secondo l'uso latino.

53Purché salvi l'anime”. Si può considerare un'espressione riassuntiva di tutto lo zelo apostolico di san Paolo. Per il concetto di “salvare” le anime, si può confrontare 1Cor 9,22: “Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno”.

54 Nel ms.: spiaggie.

55 At 7,57.

56 Nel ms.: preso.

57 At 17,28. “In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo”. Una citazione tratta dai Fenomeni del poeta Arato di Soli, vissuto nel III sec. a.C.

58 At 15,26.

59 Sta per: “della”.

60 Lc 16,8.

61 Mt 10,16.

62 Sul tema del “riposo”, cf. Eb 4,1:“Dobbiamo dunque temere che, mentre ancora rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso”; e tutto il capitolo.

63 Sembrerebbe trattarsi, più precisamente, di una raccomandazione dell'apostolo Pietro (2Pt 1,10): “Quapropter fratres magis satagite ut per bona opera certam vestram vocationem et electionem faciatis; haec enim facientes non peccabitis”; “Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai”.

64 Vedi At 21,10ss.

65 Nel ms.: sopragiunto.