Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Quindicesimo giorno. - I frutti dello zelo di San Paolo.

1. L'apostolo anche più zelante può incontrarsi con tre specie di uditori: di buona volontà, di nessuna volontà, di cattiva volontà. Così è stato del Divin Salvatore. Gli ebrei di buona volontà lo seguirono, convertendosi alla sua predicazione e adorandolo come vero Dio; gli ebrei di nessuna volontà non si mossero per udirlo, oppure se ne restarono indifferenti, aspettandosi di meglio cioè un liberatore materiale; gli ebrei invece di cattiva volontà lo perseguitarono, lo calunniarono, ne domandarono la morte di croce.
Così non per colpa del buon Apostolo, ma unicamente per trascuranza o malizia degli uditori egli non sempre ottiene il frutto che dovrebbe. Ma l'apostolo incontrandosi con cuori buoni li addolcisce con gli insegnamenti evangelici; trovando menti aperte alla verità le illumina; guadagna le anime, le trascina, appresso a sé, le guadagna a Dio e le innalza talvolta alle più grandi altezze. Allorchè poi si tratta di un Apostolo veramente ripieno di santità, di eloquenza, di doni soprannaturali trionfa anche talora dei cuori più induriti, trasforma anche i peccatori in santi.
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2. Così fu del nostro Apostolo. Egli convertì un numeroimmenso di anime, tanto che poteva poi scrivere che in tutto il mondo era annunziato il vangelo78. La Palestina, la Siria, la Galizia, la Tracia, la Macedonia, l'Acaja, l'Italia, Malta, Cipro ecc. ecc. furono tanti campi delle sue evangeliche conquiste: ovunque egli fece sentire la sua parola con frutto. Molti suoi discepoli divennero anche santi: come San Barnaba, San Tito, San Timoteo, San Dionigi l'Aeropagita ecc, nonostante che prima fossero semplici pagani. Ad Antiochia di Pisidia fece uno splendido discorso nella Sinagoga79: gli uditori si ritirarono colpiti e tutti attendevano con impazienza il sabato seguente: alcuni per gioia della salute, altri per la curiosità di sentire cose nuove, altri ancora perché apparecchiati a contraddirlo. - Il governatore Felice che cercava soltanto di ricavar denaro l'udì con interesse ma non si piegò al cristianesimo: nell'Isola di Cipro invece quel governatore chiamato Paolo ricevette il battesimo. Anche Festo e Agrippa se ne rimasero indifferenti, pur riconoscendo la ragione a Paolo: mentre la devota vergine Tecla80 divenne un'apostola e protomartire del Cristianesimo: come Stefano era stato il protomartire fra gli uomini.
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3. Nessuna meraviglia se non sempre otteniamo frutto dalle nostre opere di zelo: spesso ciò dipende dagli uditori stessi. Ma badiamo di star sempre con umiltà innanzi ai successi: perché sono trionfi della grazia divina; non scoraggiarsi81 innanzi agli insuccessi perché sono le prove con cui Dio vuol esperimentare82 la nostra costanza e fedeltà.
D'altra parte pensiamo che non basta udire parole buone, leggere esortazioni sante, ascoltare prediche: occorre esaminarci se siamo di buona volontà, o di nessuna volontà, o con cattiva volontà. Solo i primi fanno realmente profitto: gli altri non fanno che aggravarsi la coscienza. Molto sarà chiesto a chi molto è stato donato. La buona volontà poi vien data a chi prega: Pater vester coelestis dabit spiritum bonum petentibus83. Chiediamola dunque con gran fervore.
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4. In Atene vi era una specie di Senato o accademia detta l'Aeropago. Là convenivano i dotti di ogni classe o categoria e si trattavano le cose più elevate. Là pure si portò l'Apostolo, che non si lasciava sfuggire occasione alcuna di bene, per predicare. Parlò eloquentemente ed anche elegantemente, annunziando il Dio Ignoto, la venuta di Gesù Cristo, il giudizio finale colla risurrezione della carne.
Terminato il discorso: quelli che erano di buona volontà si unirono a lui e tra essi vi furono San Dionigi, Damari ed alcuni altri. Invece alcuni presero a deriderlo e burlarlo come uomo pazzo, specialmente perché aveva parlato della risurrezione dei morti: questi erano di cattiva volontà, ingolfati nei loro vizi84. Altri ancora perché indifferenti in fatto di religione dicevano al Santo Apostolo: ti ascolteremo di questo altra volta. - Così l'Apostolo si trovava sempre fra persecutori e derisori, indifferenti e viziosi: ma tra essi incontrava pure uomini che avevano coscienza retta sebbene ignoranti in cose di fede. Fra essi egli raccolse abbondante messe: tanto da poter dire: Io ho fatto maggior frutto di tutti gli altri Apostoli.
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78 Cf Col 1,5s: “Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio dalla parola di verità del vangelo che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa...”.

79 At 13,16ss.

80 L'Autore si riferisce ad un diffusissimo testo apocrifo che, nella versione siriaca, porta il titolo “Storia di Tecla discepola dell'apostolo Paolo” (cf Apocrifi del Nuovo Testamento, vol. II, UTET 1975, pp. 1083-1101).

81 Nel ms.: scoraggirsi.

82 Nel senso di: mettere alla prova.

83 Cf Lc 11,13.

84 Nel ms.: vizzi.