«Le tue leggi sono i miei canti
nel luogo del mio pellegrinaggio».
(Sal 118/119,54).
(Lc 2,29-32).
(1Cor 15,20-30).
(Sal 25/26,1-12).
1 È uno dei messaggi e contenuti essenziali della Scrittura. Chi studia la Bibbia diventa persona di speranza anche nello svolgimento del proprio compito, secondo gli insegnamenti della Chiesa. Nella Providentissimus Deus di Leone XIII, citata più volte in LS (pp. 17, 30, 109), si esige di «provvedere affinché i giovani intraprendano gli studi biblici convenientemente preparati e dotati, perché non vanifichino la loro giusta speranza e perché, ciò che sarebbe maggior male, presi dagli inganni dei razionalisti e dall'apparenza di erudizione, non corrano incautamente il pericolo di sviarsi» (n. 6). Don Alberione si riferisce soprattutto alla speranza della vita eterna e del paradiso.
2 È difficile fare calcoli come questi sulle concordanze della Vulgata. Nella Nuovissima Versione (ed. San Paolo) il risultato è il seguente: 29 forme (del verbo “pregare”, del sostantivo “preghiera”, od “orazione”) risultano presenti in 360 versetti dell'Antico e Nuovo Testamento, per un totale di 542 occorrenze. La preghiera è certamente uno dei temi più importanti della Bibbia.
3 In altra traduzione dice cose diverse: «Non ritardare il voto quando sei in tempo, e non aspettare la morte per assolverlo». L'originale greco tratta di “voto” o “operare sempre”. Il versetto seguente (v. 23) si riferisce però alla preghiera: «Ante orationem praepara animam tuam et noli esse quasi homo qui tentat Deum». La traduzione italiana rispecchia il latino e lo specifica: «Prima di fare un voto preparati e non essere come chi tenta il Signore».
4* Imit. 1. IV, c. 11, n. 4.
[Il “Santo dei Santi” nel tempio di Salomone era chiamato debir, letteralmente “il luogo più santo”. In realtà, la parola debir significa “appartato” e, estensivamente, misterioso, “sacro”, riservato. Il debir, sala cubica di circa 10 metri di lato, ospitava l'Arca dell'Alleanza, e poteva essere visitato solo dal sommo sacerdote, e solo una volta all'anno nel giorno dell'Espiazione (Yom Kippur) celebrato dagli ebrei il 10 di tishri (settembre-ottobre). Il Cronista chiama il debir “cella del Santo dei Santi” (2Cr 3,8.10). Richiamandosi al verbo dabhar, “parlare”, Girolamo traduce con oraculum, cioè “(luogo della) parola” od “oracolo”].
5 Si tratta di Euplo, martire di Catania, torturato a morte perché aveva trasgredito al primo editto dell'imperatore Diocleziano (febbraio 303), che ordinava la consegna dei libri sacri. Cf. Bibliotheca Sanctorum, V, p. 231.
6 Mt 5,10.
7 Mt 16,24 (Mc 8,34; Lc 9,23).