Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIV
IL PARADISO È GLORIA

Continueremo questa sera a pensare al Paradiso, desiderarlo e chiederlo. E in primo luogo ci fermeremo a considerare la gloria che avrà il nostro corpo in cielo; in secondo luogo considereremo la gloria speciale di alcune categorie di beati; e in terzo luogo la differenza di gloria tra coloro che sono in Paradiso con maggiori o minori meriti.

1. La gloria che avrà il nostro corpo in cielo. - Allora si paragonerà il regno dei cieli a dieci vergini le quali prese le loro lampade, andarono incontro allo sposo e alla sposa. Or cinque di esse erano stolte e cinque prudenti. Le stolte nel prendere le loro lampade, non s'eran provviste d'olio: le prudenti invece, con le lampade presero anche l'olio nei vasetti. Or tardando lo sposo, si appisolarono tutte e s'addormentarono. E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro. Allora tutte quelle vergini s'alzarono, ed acconciarono le loro lampade. E le stolte dissero alle prudenti: «Dateci dell'olio vostro, perché le nostre lampade si spengono». Ma le prudenti risposero: «Affinché poi non manchi e a noi e a voi andate piuttosto dai venditori e compratevene». Or mentre quelle andavano a comprarne, giunse lo sposo:
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e quelle che erano pronte entrarono con lui alle nozze e fu chiuso l'uscio. Da ultimo arrivarono anche le altre vergini: e cominciarono a dire: «Signore, Signore, aprici». Ma egli rispose: «In verità vi dico, non vi conosco». Vegliate, adunque, perché ignorate il giorno e l'ora (Mt 25,1-13).
Le lampade accese indicano la retta intenzione con cui dobbiamo agire; l'olio è la provvista di opere buone, e fianchi succinti, in attesa dello sposo, ricordano la santità del corpo. E questo corpo, se è santo, sarà compagno di gloria all'anima, come fu all'anima compagno di merito in terra.
Le vergini stolte invece sonnecchiano e si addormentano: si riposano, o meglio stanno oziose. Il corpo viene spesso accontentato: golosità, sensualità, oziosità. Questo significa odiare e perdere anche il corpo. Vi sarà il Paradiso anche per il nostro corpo. Esso dovrà subire l'annichilazione del sepolcro per la morte, che compirà la sua opera, e lo sfacelo nella tomba, ma la voce dell'Angelo intimerà ai morti di risorgere. «Seminatur corpus in corruptione, surget in incorruptione; seminatur in ignobilitate, surget in gloria; seminatur in infirmitate, surget in virtute; seminatur corpus animale, surget corpus spiritale»: il corpo si semina nella corruzione, e risorge incorruttibile; si semina nell'ignominia, e risorge glorioso; si semina debole, e risorge pieno di forza; si semina corpo animale, e risorge corpo spirituale1. Nel giorno del giudizio universale, il corpo entrerà, con l'anima in cielo, dotato di sottigliezza, impassibilità, immortalità, agilità, splendore. Esso avrà una propria beatitudine, perché tutti i sensi dovranno avere la ricompensa, specialmente i sensi che hanno servito maggiormente
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a conoscere, amare, servire il Signore. Ma consideriamo specialmente le doti singolari che avrà il corpo dei vergini e il corpo dei Sacerdoti. Questo corpo verginale che sulla terra ha amato soltanto e sempre il Signore; questo corpo sacerdotale le cui fatiche hanno servito per predicare e far amare il Signore; questo corpo che tanto rimase vicino a Gesù, lo toccò, ne consacrò il Corpo e il Sangue; questo corpo, dico, dei vergini e dei Sacerdoti, avrà una gloria tutta particolare, uno splendore tutto speciale, una beatitudine del tutto distinta.
Il corpo di Gesù Cristo è risorto glorioso; il corpo della Vergine fu assunto al cielo; il corpo dei religiosi vergini somiglierà al corpo glorioso della Vergine Madre Maria. Il corpo dei Sacerdoti zelanti ed operosi somiglierà al corpo glorioso di Gesù Cristo, anzi avrà la gloria speciale del corpo di Gesù Cristo. Quegli occhi che mirano tante volte le cose buone, quegli orecchi che si aprono alla parola di Dio, quella lingua che parla in bene, quel cuore che palpita per Gesù, non rimarranno sempre nel sepolcro. Gli occhi si fisseranno nella SS. Trinità, nella Vergine; le orecchie si apriranno per sentire i canti e le melodie del cielo; la lingua s'unirà a cantare le glorie di Dio insieme agli Angeli e ai Santi; il cuore sarà inondato di gioia e di felicità: e tutto il corpo impassibile, immortale, adorno di luce e di splendore, cambierà la terra col cielo, l'esilio colla patria, la mortificazione colla dolcezza eterna.
Beati coloro che sulla terra sanno usare bene della salute e dei loro sensi! «Io riservo i miei occhi per mirare poi la faccia di Maria SS. in cielo». Beati coloro i quali ascoltano la parola di Dio, perché essi sentiranno i canti del cielo. Beati coloro i quali fanno qui sulla terra penitenze, fatiche, mortificazioni per il
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Signore. Queste fatiche un giorno frutteranno il riposo eterno. Beati i corpi vergini. Beate le mani che sempre operano e sempre danno benedizioni, distribuiscono il corpo di Gesù Cristo in Comunione. Beati i piedi di coloro che camminano per spargere la parola di Dio, il santo Vangelo: «Beati pedes evangelizantium bona, evangelizantium pacem»2. Beate le lingue che predicano la parola del Signore: quale premio un giorno! Questo è il vero amore al corpo: privarlo di soddisfazioni sulla terra; assoggettarlo alle fatiche, perché abbia il Paradiso eterno.
Il secondo mistero glorioso, l'Ascensione di Gesù Cristo al cielo, ci ricorda che anche il nostro corpo salirà al cielo come quello di Gesù. Canteremo l'«Anima Christi», perché il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, venendo a contatto con il nostro corpo, con la nostra lingua, li santifichino, e per questo contatto, venga mondato e santificato il cuore. Recitiamo poi la preghiera del S. Padre all'Immacolata.

ANIMA CHRISTI

Anima Christi, sanctifica me;
Corpus Christi, salva me;
Sanguis Christi, inebria me;
Aqua lateris Christi, lava me;
Passio Christi, conforta me;
O bone Jesu, exaudi me:
Intra vulnera tua absconde me;
Ne permittas me separari a Te;
Ab hoste maligno defende me;
In hora mortis meae voca me,
et iube me venire ad Te,
Ut cum Sanctis tuis laudem Te,
in saecula saeculorum. Amen.
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PREGHIERA

Visitate, vi preghiamo, o Vergine Santissima, questa nostra casa; tenete lontano da essa ogni insidia del diavolo. Abitate con noi, o Maria nostra Madre, Maestra e Regina; e i nostri santi Angeli ci custodiscano nella pace.
Cara e tenera mia Madre Maria, tenetemi la Vostra santa mano sul capo; custodite la mia mente, il mio cuore, i miei sensi, perché non mi imbratti di peccato. Santificate i miei pensieri, affetti, parole ed azioni, perché io possa piacere a Voi ed al Vostro Gesù e Dio mio, e giunga al santo Paradiso con Voi. Gesù e Maria, datemi la Vostra santa benedizione (si inchina il capo): In nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Così sia.

2. Le aureole speciali di alcuni Santi. - Ancora un poco e non mi vedrete; un altro poco e mi vedrete, perché vado al Padre. Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: Che vuol mai dire con questo suo: Ancora un poco, e non mi vedrete; e un altro poco e mi vedrete, e me ne vado al Padre? E ripetevano: Che significa questo suo: «un poco»? Non comprendiamo quello che voglia dire. Or Gesù, conosciuto che volevano interrogarlo, disse loro: vi domandate l'un l'altro che cosa voglia dire quel mio: Ancora un poco e non mi vedrete; un altro poco e mi vedrete. In verità, in verità vi dico: piangerete e gemerete, ed il mondo godrà: voi certo sarete in afflizione, ma la vostra tristezza sarà mutata in letizia. La donna quando partorisce è in doglia, perché è giunta la sua ora; quando però ha dato alla luce il bambino, non ricorda più l'angoscia, a motivo dell'allegrezza, perché è venuto al mondo un uomo. Così voi siete ora in tristezza; ma io vi vedrò di nuovo, e ne gioirà il vostro cuore, e nessuno vi toglierà la vostra gioia (Gv 16,16-22).
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Se i buoni sono spesso tribolati sulla terra, Iddio penserà a dare loro la ricompensa, e se qui sulla terra vi sono alcuni che si affaticano di più, in cielo avranno anche una ricompensa distinta. Tali sono, ad esempio, i religiosi. Il Paradiso si chiama a «corona» e tutti i beati in Paradiso avranno la loro corona: «...in reliquo reposita est mihi corona justitiae»1, diceva S. Paolo: ora mi spetta la corona. Ma alcuni Santi, oltre la corona, hanno anche una seconda piccola corona che si chiama aureola, quasi uno splendore speciale ad essi riservata. Sono tre le aureole: l'aureola dei Vergini, l'aureola dei Martiri e l'aureola dei Dottori.
a) L'aureola dei Vergini è quella speciale gloria di alcuni che hanno amato unicamente il Signore sulla terra: «Cantabunt quasi canticum novum: et nemo poterat dicere cunticum, nisi illa centum quadraginta quattuor milia, qui empti sunt de terra. Hi sunt qui cum mulieribus non sunt coinquinati. Virgines enim sunt»: e cantavano come un cantico nuovo: cantico che nessuno poteva imparare se non quei 144 mila riscattati. Quelli cioè che non si sono macchiati con donne, essendo vergini2. Sono i Vergini: stanno vicino a Gesù e portano in mano il loro giglio e hanno sul loro capo uno splendore speciale: l'aureola dei Vergini. È bene che siano distinte in cielo quelle anime le quali hanno capito e adempiuta la parola di Gesù: «Non omnes capiunt verbum istud; sed quibus datum est a Patre Deo»: non tutti comprendono questo linguaggio, ma solo coloro cui è dato dal Padre mio3.
b) vi è l'aureola dei Martiri, i quali hanno sofferto
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dolori, supplizi e persecuzioni per il nome di Gesù: essi porteranno in mano la palma che indica la loro gloria, quella gloria che hanno meritato con le loro sofferenze: S. Stefano, S. Lorenzo, S. Vincenzo Martire ecc., son gloriosi santi Martiri. «Hi qui amicti sunt stolis albis, qui sunt et unde venerunt? Hi sunt qui venerunt de tribulatione magna, et laverunt stolas suas, et dealbaverunt eas in sanguine agni»: questi, vestiti di bianco, chi sono? E donde vennero?... Questi sono quelli che vengono dalla gran tribolazione e han lavato le loro vesti e le han fatte bianche nel sangue dell'Agnello1. E sul loro capo splenderà anche una corona particolare: l'aureola del Martire.
c) Un'aureola speciale avranno anche i Dottori e i Predicatori insigni, perché oltre all'avere vinto se stessi, all'aver amato essi stessi il Signore, hanno ancora cacciato i demoni dal cuore degli altri ed hanno portato le anime, il prossimo, ad amare il Signore. È giusto quindi che oltre la gloria che hanno meritato per sé stessi, godano un premio particolare anche per i meriti che hanno fatto compiere agli altri. «Qui autem docti fuerunt, fulgebunt quasi splendor firmamenti; et qui ad iustitiam erudiunt multos, quasi stellae in perpetuas aeternitates»: allora quelli che saranno dotti rifulgeranno come la luce del firmamento, e quelli che insegnano la giustizia alla moltitudine, risplenderanno come stelle per l'eternità2. E come i Vergini ed i Martiri, anche i Dottori, in Paradiso, avranno una seconda aureola, possiamo dire accidentale, ma pure gloriosa.
Fra tutti i Santi la gloria più grande spetta alla
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Madonna, perché Ella in Paradiso avrà la gloria di tutti gli altri Santi assieme, e inoltre qualcosa di più elevato e di particolare che spetta soltanto a Lei. «Exaltata est Sancta dei Genitrix super choros Angelorum ad caelestia regna». Ella avrà tutto insieme: e il giglio della Vergine: Virgo virginum, e la corona del Dottore, essendo la Sedes Sapientae, e la palma del Martire, perché è la Regina Martyrum.
Quale gloria possiamo aspettarci noi? Vi sono martiri della carità, della pazienza, della fede, della vita comune; vi sono gli insigni scrittori e gli insigni predicatori; e quanti di voi appartengono ai chiamati dal Signore, a quel gruppo di anime destinate a scrivere o a predicare! È possibile, a chi vuole e prega, conseguire l'aureola della purezza: il Signore ci ha dato una vocazione speciale. Sulla terra forse non sempre, anzi certamente non sempre, sappiamo apprezzare la particolarissima vocazione ricevuta da Dio. E mentre tante anime candide sono qui innanzi a Gesù; mentre questa Chiesa è già un'immagine della celeste Gerusalemme «hic domus Dei est et porta caeli»; mentre qui è la casa di Dio, la porta del cielo, comprendiamo meglio la bellezza della nostra vocazione, comprendiamo bene il serto di gloria che ci aspetta in Paradiso.
Recitare per questo le «Litanie degli scrittori», dopo cantato l'Ave Maris Stella alla Regina dei cielo che raccoglie sul suo capo le tre aureole.

AVE, MARIS STELLA

Ave, maris stella,
Dei mater alma
Atque semper virgo,
Felix coeli porta.

Sumens illud Ave
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Gabrielis ore,
Funda nos in pace,
Mutans Hevae nomen.

Solve vincla reis
Profer lumen caecis,
Mala nostra pelle,
Bona cuncta posce.

Monstra te esse Matrem
Sumat per te preces
Qui pro nobis natus
Tulit esse tuus.

Virgo singularis,
Inter omnes mitis
Nos culpis solutos,
Mites fac et castos.

Vitam praesta puram,
Iter para tutum,
Ut videntes Jesum
Semper collaetemur.

Sit laus Deo Patri,
Summo Christo decus
Spiritui Sancto
Tribus honor unus. Amen.

LITANIE DEI SANTI SCRITTORI

Kyrie, eleison
Christe, eleison
Kyrie, eleison
Christe, audi nos
Christe, exaudi nos
Pater de coelis, Deus, miserere
Fili, Redemptor mundi, Deus, miserere
Spiritus Sancte, Deus, miserere
Sancta Trinitas unus Deus, miserere
Jesu Verbum Patris, miserere
Jesu Magister bone, miserere
Jesu magni consilii Angele, miserere
Jesu Via, Veritas et Vita, miserere
Jesu expectatio Prophetarum, miserere
Jesu Magister Apostolorum, miserere
Jesu Doctor Evangelistarum, miserere
Jesu Lumen Patrum et Doctorum, miserere
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Jesu Exemplar Sanctorum, miserere
Jesu Vita animarum, miserere
Jesu Fons Sancti Spiritus, miserere
Mater Christi, ora pro nobis
Mater Divinae Gratiae, ora
Mater Boni Consilii, ora
Regina Apostolorum, ora
Sedes Sapientiae, ora
Sancte Joseph, ora
Sancte Moyses, ora
Sancte David Ora
Sancte Isaias, ora
Omnes Sancti Agiographi et Prophetae, orate
Sancte Petre, ora
Sancte Paule, ora
Sancte Jacobe, ora
Sancte Joannes, ora
Sancte Thaddeae, ora
Sancte Mattheae, ora
Sancte Luca, ora
Sancte Marce, ora
Omnes Sancti Apostoli et Evangelistae, orate Omnes Sancte Patres Apostolici, orate
Sancte Athanasi, ora
Sancte Basili, ora
Sancte Hieronyme ora
Sancte Ambrosi, ora
Sancte Augustine, ora
Sancte Joannes Chrysostome, ora
Sancte Gregori Magne, ora
Omnes Sancti Patres, orate
Sancte Anselme, ora
Sancte Bernarde, ora
Sancte Thoma, ora
Sancte Joannes a Cruce, ora
Sancte Francisce Salesi, ora
Sancte Alphonse, ora
Omnes Sancte Doctores, orate
Omnes Sancti Scriptores, orate
Sancte Benedicte, ora
Sancte Francisce, ora
Sancte Dominice, ora
Sancte Ignati, ora
Omnes Sancti Religiosorum Patres, orate
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Sancta Theresia, ora
Sancta Catharina, ora
Omnes Sancti et Sanctae Dei, intercedite pro nobis
Propitius esto, parce nobis, Domine
Propitius esto exaudi nos Domine
Ab omni malo libera nos Domine
Ab omni peccato, libera
Ab omni errore, libera
A neglectu Divinae Sapientiae, libera
Per mysterium sanctae incarnationis et praedicationis tuae, ibera
Per infantiam tuam, libera
Per divinissimam vitam tuam, libera
Per crucem et passionem tuam, libera
Per resurrectionem et ascensionem tuam, libera
Per adventum Spiritus Sancti Paracliti et inspirationem Scripturarum, libera
Per admirabilem infallibilitatem Ecclesiae, libera
In die judicii, libera
Peccatores, Te rogamus, audi nos
Ut Domnum Apostolicum, et omnes Ecclesiasticos ordines † in sancta religione conservare digneris, Te rogamus
Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris, Te rogamus
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Domine
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos, Domine
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis

V) Jesu, Via, Veritas et Vita.
R) Doce nos viam vritatis et sanctitatis tuae.

OREMUS

Fac nos Domine Jesu Christe, qui es Via, Veritas et Vita, supereminentem scientiam tuam spiritu Pauli Apostoli ediscere, ut in viam mandatorum tuorum currentes, ad vitam perveniamus sempiternam. Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.

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3. Differenza di gloria fra i beati. - Un uomo stando per partire, chiamati i servi, consegnò loro i suoi beni: a chi diede cinque talenti, a chi due, a chi uno: a ciascuno secondo la sua capacità; e subito partì. Or colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò a negoziarli e ne guadagnò altri cinque. Similmente quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Ma colui che ne aveva ricevuto uno, andò a fare una buca nella terra e vi nascose il denaro del suo padrone. Or molto tempo dopo ritornò il padrone di quei servi e li chiamò a render conto. E venuto quello che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: «Signore, me ne desti cinque; ecco ne ho guadagnati altri cinque». E il padrone a lui: «Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto, entra nella gioia del tuo Signore». E presentatosi l'altro che aveva ricevuto due talenti, disse: «Signore, me ne hai affidati due: eccone guadagnati altri due». E il padrone a lui: «Bene, servo buono e fedele, perché sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; entra nella gioia del tuo Signore» (Mt 25,14-21).
Chi traffica bene i suoi talenti, avrà in cielo una ricompensa proporzionata: chi avrà faticato di più per Dio, chi l'avrà amato con maggior fervore, avrà un premio più grande. Infatti nella Scrittura vi è scritto: Ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo la sua fatica. Ed è naturale che il servo che ha maggiormente lavorato venga maggiormente pagato, riceva una ricompensa più grande. Altro è colui che ha lavorato poche ore, pochi giorni, pochi anni; altro è il premio che spetta a chi per venti, trenta, cinquant'anni ha faticato per il Signore. Noi vorremmo indovinare la gloria che spetta a S. Paolo: «Abundantius his omnibus laboravi!». Vorremmo indovinare la gloria che spetta
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a S. Alfonso che giunse all'età di 90 anni, tutti spesi per Dio in ogni sorta di fatiche. «Stella a stella differt in claritate». Tutte le stelle splendono, ma ve n'è qualcuna che splende maggiormente; così i beati del cielo avranno una visione proporzionata alla loro fedeltà a Dio sulla terra, a quanto hanno fatto per conoscere il Signore, a quanto hanno fatto per predicare il Signore.
Noi dobbiamo farci molto coraggio. Non è furbo, né prudente colui che cerca di fare il meno possibile, ma colui che è inesauribile nelle sue fatiche, nelle sue invenzioni e pie astuzie di bene. Non è furbo colui il quale tramanda sempre: mi metterò a far bene; comincerò a farmi santo più tardi; mi convertirò finalmente un giorno... È molto più prudente colui che dice: comincio oggi, in questo momento!
Varie sono le categorie di persone che si salveranno: le persone tiepide, che arriveranno appena ad entrar in Paradiso e forse anche dopo un lungo purgatorio; le anime fervorose, che saliranno a sfere più elevate; le anime sante, che avranno la gloria molto più alta e perfetta! Ed è caro a noi ricordare fra queste S. Paolo!
E per la pratica della vita? Ricordiamo le promesse del Cuore di Gesù. Egli ha detto che i peccatori troverebbero nel suo Cuore asilo e rifugio, volendolo; che le anime tiepide avrebbero avuto dalla divozione a questo Cuore il fervore; e che le anime fervorose in questo Cuore avrebbero trovato una grande perfezione, la santità. Qualunque sia dunque il nostro stato, rivolgiamoci al Cuore Eucaristico di Gesù; e chiediamo di scuotere la tiepidezza, di passare dalla tiepidezza al fervore, dal fervore alla santità, e subito! La fatica dura poco tempo, ma il premio è eterno.
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E per ottenere questa grazia cantiamo «A Maria, Regina Apostolorum» e recitiamo la preghiera: «O Immacolata Maria...».

A MARIA, REGINA APOSTOLORUM

D'ogni apostolo Regina,
Madre a tutti sei Maria.
Su noi pio l'occhio inchina:
Gesù mostra ai figli in ciel.

Mille penne, lingue accenti,
Maria dicano beata
Gesù cantino le genti,
Via, Vita e Verità.

Tu del Figlio grande Madre,
Dello Spirito sacra Sposa
Del celeste nostro Padre
Tra le figlie eletta sei.

Mille penne, lingue, accenti...

Tutta bella e immacolata,
Madre sei e vergin sempre.
Fosti assunta e incoronata
Ogni grazia a dispensar.

Mille penne, lingue, accenti...

A noi pure ottieni i doni
Dello Spirito che agli Apostoli
Nel Cenacol con Te proni
Luce infuse, zelo e amor.

Mille penne, lingue, accenti...

Ecco, Madre, qui i tuoi figli:
Tu ci nutri, Tu ne guida,
Tu ci salva nei perigli,
Fa' Che viva in noi Gesù!

Mille penne, lingue, accenti...

Agli eletti del Signore
Dolci e forti voci ispira,
Bontà e grazia dona al cuore,
All'uomo pace, a Dio l'onor!

Mille penne, lingue, accenti...
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Vivi Paolo! e la parola
Dei tuoi figli sentan tutti!
Deh! sia presto una la scuola,
Uno il gregge, uno il Pastor!

Mille penne, lingue, accenti...

A MARIA SS. REGINA DEGLI APOSTOLI

O Immacolata Maria, Corredentrice del genere umano, guardate agli uomini, riscattati dal sangue del vostro Divin Figliuolo, ed ancora avvolti in tante tenebre di errori ed in tanto fango di vizi.
La messe è sempre molta, ma gli operai ancora molto scarsi. Vi prenda pietà, o Maria, dei vostri figli, che il moribondo Gesù vi raccomandò dalla croce.
Moltiplicate le vocazioni religiose e sacerdotali, dateci novelli apostoli pieni di sapienza e di fervore. Sostenete con le vostre materne premure le anime che consacrano la loro vita a vantaggio del prossimo. Vi sovvenga delle vostre cure per Gesù e l'apostolo Giovanni; ricordate le vostre dolci insistenze, presso il Signore, per ottenere lo Spirito Santo agli Apostoli. Voi foste la consigliera dei primi Apostoli e degli Apostoli di tutti i tempi.
Con la vostra onnipotenza supplichevole, rinnovate ancora la divina Pentecoste sui chiamati all'apostolato; santificateli; accendeteli di santo ardore, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Dirigeteli in tutti i loro passi; preveniteli con le vostre grazie; sosteneteli nei momenti di sconforto; coronate il loro zelo con manipoli copiosi.
Esauditeci, o Maria, perché tutti gli uomini accolgano il Divino Maestro, Via, Verità e Vita: divengano docili figli della Chiesa cattolica; e tutta la terra risuoni delle vostre lodi e vi onori come Madre, Maestra e Regina. E così tutti possiamo giungere al beato soggiorno della felicità eterna.

Ave Maria, ecc. Regina Apostolorum, ora pro nobis.
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1 1Cor 15,42-44.

2 Rm 10,15.

1 II Tim. 4,8.

2 Apoc. 14,3.

3 Mt 19,11.

1 Apoc. 7,13.

2 Dn 12,3.