Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IL PURGATORIO

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CHE COSA SIA IL PURGATORIO

A Gesù Maestro Eucaristico chiediamo queste tre grazie: di evitare il purgatorio; di imparare dal purgatorio; di vuotare il purgatorio.
Dopo il giudizio particolare, l'anima riceverà la sua sentenza: o sarà ammessa subito al cielo, o subito condannata all'inferno, oppure discenderà a purificarsi nelle fiamme del purgatorio.

1. Che cosa è il purgatorio. - Gesù, vista la folla, salì sul monte e come fu seduto, gli si accostarono i suoi discepoli. Allora Egli incominciò ad ammaestrarli, dicendo: «Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che piangono, perché saranno consolati. Beati i famelici ed i sitibondi di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati quelli che sono perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi oltraggeranno e perseguiteranno e, mentendo, diranno di voi ogni male per ragion mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli, che prima di
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voi in egual maniera han perseguitato i profeti» (Mt 5,1-12).
La Chiesa di Gesù Cristo si dirama in tre Chiese: la Chiesa militante, composta dai fedeli che combattono sulla terra contro lo spirito del male: «Militia est vita hominis super terram»; la Chiesa trionfante, in cielo, dove Gesù Cristo regna con tutti i suoi eletti; la Chiesa purgante che è come uno stato di mezzo, stato transitorio che prepara all'ingresso in cielo. Coloro che sono partiti da questa terra in grazia di Dio e che tuttavia non sono degni di entrare subito alla visione e al godimento di Dio, sono trattenuti in un luogo di pena: in purgatorio.
È lo stato di purificazione, per cui l'anima finisce di distaccare totalmente i suoi affetti dalle cose terrene per stabilirsi definitivamente in Dio.
È lo stato di soddisfazione, per cui l'anima che ha ancora debiti colla divina giustizia, finisce di pagare.
È lo stato di amore penoso, per cui l'anima, uscita tiepida, dalla terra, priva di quel calore necessario per entrare in Paradiso, finisce di affinare i suoi desideri e, col sospiro ardente, meritare finalmente l'ingresso in Paradiso.
Il Purgatorio è stato fortunato e penoso ad un tempo: fortunato, perché quelle anime sono già salve! Francesco di Sales dice che se quelle anime fossero lasciate libere di scegliere, o ritornare in questo mondo oppure rimanere tra quelle fiamme, preferirebbero restare tra quelle fiamme, perché esse sono già sicure del Paradiso; mentre su questa terra si vive in tanta incertezza! Nello stesso tempo, il purgatorio e penoso perché vi sono tante sofferenze fisiche e morali in quel carcere di fuoco. Le anime in esso racchiuse sono come colombe assetate di Dio, che aspettano
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sitibonde la Fonte che le ristori e cercano di affrettare, coi loro gemiti, la visione del Signore. Ma a quale prezzo pagano l'entrata in cielo!
Sono molti quelli che vanno in purgatorio? La fede non ci dice nulla a questo riguardo, ma si limita ad insegnarci che il purgatorio esiste e che le anime che vi gemono possono venire soccorse da noi, mercé i nostri suffragi, specialmente col sacrificio della Santa Messa.
Ma se seguiamo il sentimento dei Santi, alla domanda se siano molti coloro che vanno in purgatorio, dobbiamo rispondere presso a poco così: la maggior parte degli uomini non è così malvagia e neppure così ostinata nel male da meritare l'inferno. I più peccano per debolezza e si pentono appena hanno peccato; i più, almeno prima di morire, hanno qualche sentimento di dolore e di speranza. Saranno dunque condannati all'inferno? Non può convenire con la giustizia di Dio giacché soltanto chi muore nel peccato grave, certamente commesso e certamente non perdonato, è condannato all'inferno. D'altra parte il Signore è Padre pieno di misericordia: per salvarci è morto per noi sulla croce! Pure la maggior parte degli uomini non è così santa da poter subito entrare in Paradiso. Qualche pensiero di vanità, qualche sentimento di ira, qualche debolezza verso il proprio corpo e il proprio cuore, qualche parola detta inconsideratamente; quante miserie che impediscono alle porte del cielo di essere subito spalancate! D'altronde noi stessi non oseremmo entrare in cielo, in quel luogo dove tutto è santo e perfetto, con certe macchie... L'anima stessa, dopo che avrà conosciuto al giudizio l'infinita santità di Dio, a nessun costo vorrebbe entrare in Paradiso prima di essersi interamente lavata e purgata. Queste anime dunque che
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non meritano l'inferno e che non sono ancora degne di entrare in Paradiso, vanno a purificarsi totalmente in purgatorio; in esso finiscono di pagare i debiti verso la divina giustizia; come in un'anticamera, l'anima si ripulisce, e abbellisce la veste nuziale per essere ammessa alla reale presenza di Dio.
Cantiamo l'«Inno della redenzione», e recitiamo la preghiera per evitare il purgatorio.

HYMNUS

Novem decemque saecula
Jam desinunt feliciter
Quum Tu, Redemptor omnium,
O Christe Jesu, promines.

Tibi Supremus Pontifex,
Pio refulgens nomine,
Plausus canoros exprimit,
Viam salutis edocens.

Tibi perenne canticum,
O Christe Rex, persolvimus:
Crucis sub alto stipite,
Vitam dedisti prodigus.

Latens in Eucharistia,
Quae dulce vitae est gaudium,
Pignus futurae gloriae,
Mentes replesti gratia.

Celsa Crucis sub arbore,
Sanctam Mariam Virginem,
Omnisque labis nesciam,
Matrem dedisti illis.

Nostri reatus victima
Mortis solutis vinculis,
Affers, subacto daemone,
Paschale mundo gaudium.

Per Te, potestas tradita
Apostolis, ut criminum
Resolverent ligamina,
Foresque Coeli panderent.

Te Roma felix praedicat,
Cui Petrus almus imperat,
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Mundi Magister, Arbiter,
Aulae Supernae Janitor.

Reversus unde veneras,
Jam laetus astra ascenderas,
Daturus Almi Spiritus,
Promissa dona largiter.

Apostolis orantibus
Illapsus est Paraclitus,
Qui charitate fervidi,
Te nuntiarunt gentibus.

Quaerant piae Te lacrymae:
Si sit voluntas maxima,
Mundo redibunt protinus
Pacis serenae tempora.

Ecclesiae Magnum Ducem
Ab ira Averni protege,
Tuaeque Matris inclytae
Potens juvamen sentiat.

O Christe, Rex Piissime,
Qui sceptra mundi temperas,
Cum Patre et Almo Spiritu
Semper Tibi sit gloria. Amen.

PER EVITARE IL PURGATORIO

Misericordioso Gesù, per la vostra dolorosa passione e per l'amore che mi portate, vi prego di perdonare a me le pene che ho meritato coi miei peccati, concedetemi perciò spirito di penitenza, delicatezza di coscienza, fuga di ogni peccato veniale deliberato, le disposizioni per acquistare le indulgenze. Io mi impegno a suffragare quanto posso le Anime Purganti. E Voi, Bontà infinita, appena sciolta l'anima mia dai vincoli del corpo, ammetteva alla visione e al gaudio eterno in cielo.

Pater, Ave, Requiem.

2. Le cause per cui si va in purgatorio. - Voi siete il sale della terra. E se il sale diviene scipito, con che si salerà? Non è più buono che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce
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del mondo. Non può rimanere nascosta una città sopra una montagna. Né accendono la lucerna e la pongono sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli (Mt 5,13-16).

Tre sono le cause per cui si va in Purgatorio: a) la pena dei peccati passati non ancora del tutto scontata, b) il peccato veniale, c) la tiepidezza.

a) La pena dei peccati passati. Quando noi andiamo a confessarci, viene scannellato il reato di colpa e di pena eterna: ma non sempre viene scancellata tutta la pena temporale. Ciò dipende dal dolore, dalle disposizioni che portiamo al sacramento della penitenza. Rimangono ordinariamente dei debiti colla divina giustizia, ma temporanei, i quali si devono pagare di qua o di là. Di qua si possono pagare con la mortificazione e con l'indulgenza. Ma se si va all'eternità senza aver totalmente soddisfatto, Iddio esigerà che noi paghiamo per mezzo delle pene del purgatorio. Il peccato è gran male contro Dio che offende, contro noi stessi ed anche contro il prossimo, che danneggia almeno indirettamente. D'ordinario non basta la penitenza che ci dà il confessore per riparare interamente le rovine accumulate dal peccato.

b) Il peccato veniale. Sulla terra le anime tiepide fanno poco conto del peccato veniale. Il peccato veniale si commette con tanta facilità. Sono pensieri mondani, di vanità, di leggerezza; son sentimenti terreni, sono simpatie, sono antipatie, sono parole inconsiderate...; sono curiosità, sono fantasie, sono pigrizie, sono ire, sono superbie, sono avarizie, sono golosità... Quando entriamo in noi stessi, sentiamo il
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bisogno di abbassare la testa davanti al Signore, ci sentiamo tanti umiliati. Vi sono persone così dissipate che alla sera, quando si raccolgono un momento per l'esame di coscienza, trovano una quantità di questi difetti disseminati per tutta la giornata; difetti facilmente dimenticati come cose da nulla oppure confessati quasi senza dolore; e accumulano invece debiti con la Divina Giustizia.
c) La tiepidezza. È la causa ordinaria per cui si soffre in purgatorio. È impossibile che un'anima fredda nel servizio di Dio, senza calore spirituale, senza generosità, uscita da questa terra possa passare immediatamente alla luce del cielo, all'unione intima con Dio. È necessario che essa rimanga in quella anticamera del Paradiso a ripulirsi, a purgarsi, a desiderare. Tiepidezza nell'esame di coscienza, tiepidezza nei rosari, tiepidezza nelle divozioni a Maria SS.ma, agli Angeli Custodi, tiepidezza (che è più grave) quando si tratta della Messa, della Comunione, della Confessione...; tiepidezza nell'adempimento del proprio dovere.
O Maestro Divino! come ci sentiamo miseri davanti a Te! Signore, Tu che scandagli tutti i sentimenti della nostra anima, abbi pietà di noi! Intercorra tra la nostra vita tiepida (e forse anche più che tiepida!) e la morte, un tempo di ravvedimento, di penitenza e di fervore!
Canto: «Le Beatitudini». E recita del primo Mistero glorioso, onde possiamo risorgere alla vita.

LE BEATITUDINI

Beati pauperes spiritu: * quoniam ipsorum est regnum coelorum.
Beati mites: * quoniam ipsi possidebunt terram.
Beati qui lugent: * quoniam ipsi consolabuntur.
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Beati qui esuriunt et sitiunt justitiam: * quoniam ipsi saturabuntur.
Beati misericordes: * quoniam ipsi misericordiam consequentur.
Beati mundo corde: * quoniam ipsi Deum videbunt.
Beati pacifici: * quoniam filii Dei vocabuntur.
Beati qui persecutionem patiuntur propter justititiam: * quoniam ipsorum est regnum coelorum.

I Mistero Glorioso

Gesù Cristo risorge glorioso dal sepolcro. Questa risurrezione è figura della nostra risurrezione dalla tomba dei peccati e dei difetti. Domandiamola alla SS.ma Vergine.

3. Evitare il purgatorio. - Non crediate che io sia venuto ad abolire la legge o i profeti, non sono venuto ad abolire ma a completare. In verità vi dico che fino a quando il cielo e la terra non trapassi, non scomparirà dalla legge neppur una iota od un apice finché non sia tutto adempiuto. Chi pertanto violerà uno tra i minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato e insegnato, sarà tenuto brande nel regno dei Cieli. E vi dico: se la vostra giustizia non sarà maggiore di quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Udiste come fu detto agli antichi: Non uccidere, e chiunque avrà ucciso, sarà condannato in giudizio; ma io si dico: Chiunque si adira col suo fratello, sarà condannato in giudizio. E chi avrà detto al suo fratello «raca», sarà condannato nel Sinedrio. E chi gli avrà detto «pazzo» sarà condannato al fuoco della geenna (Mt 5,17-22).

Tre sono i mezzi per schivare il purgatorio:
a) Fare penitenza. Gesù Maestro ce l'ha tanto
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raccomandato. S. Agostino, S. Maria Maddalena, S. Francesco d'Assisi, S. Margherita da Cortona e tanti altri peccatori convertiti, si sono dati con tutto il fervore alla mortificazione. Chi mortifica la sua mente, fa penitenza dei peccati commessi col pensiero; chi mortifica la fantasia, fa penitenza dei peccati commessi con la fantasia, chi frena il suo cuore, fa penitenza per i peccati commessi con l'affetto; chi mortifica la sua lingua, fa penitenza per le mancanze commesse nel parlare; chi rinnega la sua gola, fa penitenza per i peccati commessi con la gola. In generale la penitenza è fare il contrario del peccato. In questa terra le opere di penitenza hanno tre valori: impetratorio, soddisfattorio, meritorio; nell'altra vita hanno soltanto valore soddisfattorio.
b) Schivare il peccato veniale deliberato. Parola proveniente da tiepidezza e incoscienza, quella di un'anima che dicesse: Questo non è grave! Per questo non si va all'inferno! È segno che non comprende che cosa sia il purgatorio. È risaputo l'episodio di quel defunto: prima di passare all'eternità si era raccomandato vivamente ad un Sacerdote che celebrasse immediatamente la Messa. Il Sacerdote, dopo che quello fu spirato, adempì ai doveri più urgenti della carità, componendone cioè il cadavere sul letto. Poi si era portato in chiesa a celebrare: era di mattino. In tutto era trascorsa un'ora di tempo. Finito di celebrare la Messa, quel Sacerdote ritornò in sacrestia. Là si vide comparire il defunto:
- Sono libero dal purgatorio per la vostra Messa, disse; ma perché mi avete dimenticato per tanto tempo?
- Come posso avervi dimenticato se è appena un'ora che siete spirato?
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- Ah, un'ora, un'ora! Voi non sapete dunque che cosa vuol dire stare un'ora in purgatorio!...
Non lo sappiamo! Se leggessimo anche solo gli esempi che si trovano nel libro: «Il Purgatorio», o nel libro: «Il peccato veniale» del Beltrami, certi ragionamenti non li faremmo più!
c) Eccitarci al fervore. Siamo fervorosi nella lettura della Bibbia; fervorosi nella Comunione; fervorosi nella santa Messa; fervorosi nell'esame di coscienza; siamo fervorosi nel suffragare le Anime sante del purgatorio. Non stanchiamoci di pulire e ripulire quest'anima, e di adornarla con giaculatorie, con la divozione alla Madonna.
Chi purifica il suo cuore, rendendolo puro come quello degli Angeli del cielo, si rende degno di passare immediatamente da questa terra alla visione di Dio, vive di Dio; il suo pensiero è fisso in Dio; il suo cuore sospira Iddio. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia di Dio, perché saranno saziati!
Cantiamo le «Litanie del S. Cuore», per ottenere la grazia di pagare tutti i debiti contratti con la Divina Giustizia, prima di uscire dalla terra, e recitiamo il secondo mistero glorioso per distaccarci meritoriamente da tutto, mentre siamo in vita.

LITANIE DEL SACRO CUORE Dl GESÙ

Kyrie, eleison
Christe, eleison
Kyrie, eleison
Christe, audi nos
Christe, exaudi nos
Pater de coelis Deus, miserere nobis
Fili Redemptor mundi Deus, miserere
Spiritus Sancte Deus, miserere
Sancta Trinitas unus Deus, miserere
Cor Jesu, Fili Patris aeterni, miserere
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Cor Jesu, in sinu Virginis Matris a Spiritu Sancto formatum, miserere
Cor Jesu, Verbo Dei substantialiter unitum, miserere
Cor Jesu, majestatis infinitae, miserere
Cor Jesu, templum Dei Sanctum, miserere nobis
Cor Jesu, Tabernaculum Altissimi, miserere
Cor Jesu, Domus Dei et porta coeli, miserere
Cor Jesu, fornax ardens charitatis, miserere
Cor Jesu, justitiae et amoris receptaculum, miserere
Cor Jesu, bonitate et amore plenum, miserere
Cor Jesu, virtutum omnium abyssus, miserere
Cor Jesu, omni laude dignissimum, miserere
Cor Jesu, Rex et centrum omnium cordium, miserere
Cor Jesu, in quo sunt omnes thesauri sapientiae et scientiae, miserere
Cor Jesu, in quo habitat omnis plenitudo divinitatis, miserere
Cor Jesu, in quo Pater sibi bene complacuit, miserere
Cor Jesu, de cuius plenitudine omnes nos accepimus, miserere
Cor Jesu, desiderium collium aeternorum, miserere
Cor Jesu, patiens et multae misericordiae, miserere
Cor Jesu, dives in omnes qui invocant te, miserere
Cor Jesu, fons vitae et sanctitatis, miserere
Cor Jesu, propitiatio pro peccatis nostris, miserere
Cor Jesu, saturatum opprobriis, miserere
Cor Jesu, attritum propter scelera nostra, miserere
Cor Jesu, usque ad mortem oboediens factum, miserere
Cor Jesu, lancea perforatum, miserere
Cor Jesum, fons totius consolationis, miserere
Cor Jesu, vita et resurrectio nostra, miserere
Cor Jesu, pax et reconciliatio nostra, miserere
Cor Jesu, victima peccatorum, miserere
Cor Jesu, salus in te sperantium, miserere
Cor Jesu, spes in te morientium, miserere
Cor Jesu, deliciae sanctorum omnium miserere

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, parce nobis, Domine
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, exaudi nos, Domine
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
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V) Jesu mitis et humilis corde,
R) Fac cor nostrum secundum Cor tuum.

OREMUS

Omnipotens sempiterne Deus, respice in Cor dilectissimi Filii tui et in laudes et satisfactiones, quas in nomine peccatorum tibi persolvit, isque misericordiam tuam petentibus, tu veniam concede placatus in nomine eiusdem Filii tui Domini Nostri Jesu Christi qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus. Per omnia saecula saeculorum. Amen.

II Mistero Glorioso

Il Salvatore ascende al cielo con mirabile gloria e trionfo. Chiediamo il distacco dagli onori, beni e piaceri della terra, e di desiderare unicamente la gloria, le gioie ed i beni celesti.
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