XIX LA BEATA ETERNITÀ
In quest'ora di adorazione chiederemo: 1) ai Vergini, la santa purezza; 2) alla Madonna, la protezione; 3) a tutti i Santi: fede, speranza, carità.
Nella Liturgia della festa di Ognissanti (1 Novembre) si legge nell'introito: «Gaudeamus omnes in Domino, diem festum celebrantes sub honore sanctorum omnium; de quorum solemnitate gaudent Angeli, et collaudant Filium Dei». «Exultate justi in Domino, rectos decet collaudatio». Rallegriamoci tutti, nel Signore, nel celebrare oggi la festa in onore di tutti i Santi: di questa solennità gioiscono gli Angeli e ne lodano il Figlio di Dio. «Tripudiate, o giusti, nel Signore, poiché è buona la lode di chi ha il cuore retto».
Ed è buona cosa pregare con la Chiesa: «Signore, accorda, te ne preghiamo, ai popoli fedeli la grazia di venerare sempre con gioia tutti i Santi e di essere protetti dalla loro perpetua intercessione».
1. La purezza dei Vergini. - Intorno poi alle Vergini non ho comando dal Signore, ma do un consiglio, come uomo che ha ricevuto dal Signore la grazia d'essere fedele. Credo adunque che, a causa delle presenti difficoltà, ciò sia un bene, perché è un bene per l'uomo essere celibe? Sei legato ad una moglie? Non cercar d'essere sciolto. Sei sciolto dalla moglie? Non cercar moglie. Se però prendi moglie, non pecchi. Se una
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vergine prende marito, non pecca; ma siffatte persone avranno le tribolazioni della carne, che io vorrei risparmiarvi. In conclusione dico, o fratelli: il tempo è breve, bisogna quindi che quelli che avranno moglie vivano come non avessero; e quelli che piangono come se non piangessero; e quelli che son contenti, come non fossero nell'allegrezza; e quelli che comprano come non possedessero; e quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero. Io vorrei che voi foste senza preoccupazione. Or colui che non ha moglie si dà pensiero delle cose del Signore, e del come piacere a Dio; ma chi è ammogliato si dà pensiero delle cose del mondo e del come piacere alla moglie, e resta come diviso. Così pure la donna non maritata e la vergine pensa alle cose del Signore, per essere santa di corpo e di spirito; ma la maritata pensa alle cose del mondo e alle maniere di piacere al marito (1Cor 7,25-34).
La vita nostra deve produrre la carità verso Dio. Essa infatti è tutta un lavoro per combattere il male che distacca da Dio; e per aderire a Dio, unirci a Lui, Sommo Bene, eterna felicità. Infatti la vita eterna è carità; anche le stesse virtù teologali della fede e speranza sono ordinate alla carità. Quando ci distacchiamo dalle creature e aderiamo a Dio, tanto più correremo nella via della perfezione. I demoni credono, ma tremano; occorre invece credere per amare, sperare per amare in eterno. I santi vergini, come S. Luigi, S. Giuseppe Cottolengo, S. Francesco di Sales, S. Tommaso d'Aquino, S. Agnese, S. Teresa, ecc. hanno fuggito il male; anzi hanno evitato anche ciò che aveva apparenza di male o costituiva una lontana occasione di male. Essi cercarono il Signore con tutte le forze, con tutta la mente, con tutto il cuore: Lo cercarono per servirLo direttamente ed indirettamente, senza divisioni né inciampi.
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L'uomo si compone di anima e di corpo. Se in lui dominasse la parte sensuale si avvicinerebbe alle bestie; se in lui predominasse la parte intellettuale, vivrebbe secondo ragione; se in lui dominasse sovranamente lo spirito condurrebbe una vita angelica. Ed è così che S. Luigi è chiamato l'Angelicus iuvenis, che S. Tommaso d'Aquino è detto Doctor angelicus... I vergini hanno l'integrità dell'amore; essi sono quasi sopra l'umana natura: hanno imparato a vivere non dalla terra, ma dal cielo, secondo la vita di Gesù Cristo stesso.
I Vergini, i puri si elevano per fare una sola cosa con Dio, per opera dello Spirito Santo: ecco quale Sposo hanno preferito; quale mai sarà tanto bello e desiderabile? Non lo lasciamo più, avendo trovata una vita celeste pur essendo ancora sulla terra: «Tenui Eum, nec dimittam». «Erunt sicut Angeli in coelo, non nubent neque nubentur». E non è celeste questa vita che solo Dio poté ispirare alla Madonna ed a S. Giuseppe? che solo poté portarci dal cielo il Figlio di Dio incarnandosi? Non tutti l'intendono, ma chi ha grazia, intenda e segua!
Questo fiore della Verginità ha bisogno d'una siepe per essere difeso: la vigilanza e la mortificazione; ha bisogno di umore e calore, cioè di preghiera e grazia. In cielo i puri avranno gloria speciale.
Canteremo l'inno dei Vergini, e affidiamoci alla Madonna, pregandoLa a suscitare tante anime vergini.
INNO
Jesu, corona virginum,
Quem Mater illa concipit
Quae sola virgo parturit,
Haec vota clemens accipe:
Qui pergis inter lilia
septus choreis virginum,
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Sponsus decorus gloria
Sponsisque reddens praemia.
Quocumque tendis, Virgines
Sequuntur, atque laudibus
Post te canentes cursitant,
Hymnosque dulces personant;
Te deprecamur supplices,
Nostris ut addas sensibus
Nescire prorsus omnia
Corruptionis vulnera.
Virtus, honor, laus, gloria
Deo Patri cum Filio,
Sancto simul Paraclito,
In saeculorum saecula. Amen.
PREGHIERA
Suscipe nos, Mater nostra Regina nostra. Roga Filium tuum, Dominum messis ut mittat operarios in messem suam!
2. Alla Madonna chiediamo la sua protezione. - Sei mesi dopo l'Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea detta Nazaret, ad una vergine sposata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrato da lei l'Angelo, le disse: Salute, o piena di grazia; il Signore è teco; benedetta tu fra le donne! Ed essa turbata a queste parole pensava che specie di saluto fosse quello. E l'Angelo le disse: Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio; ecco, tu concepirai nel seno e partorirai un figlio e gli porrai nome Gesù.
Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di David suo padre; regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà mai fine. Allora Maria disse all'Angelo: Come avverrà questo, se io non conosco uomo? E l'Angelo
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rispose: Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà, per questo il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia, ed è già nel sesto mese, lei che era detta sterile, che niente è impossibile davanti a Dio. E Maria disse: Ecco l'Ancella del Signore: si faccia di me secondo la tua parola. E l'Angelo si partì da Lei (Luca 1,26-38).
Maria fu predestinata Madre di Dio, Mediatrice di grazia, Regina di tutti i Santi. Nell'incarnazione divenne la Madre di Gesù; in Cielo intercede per tutti i suoi figli; ogni santo ha da Lei ricevuto, poiché Maria ha trovato non solo la grazia, ma la pienezza della grazia.
I devoti di Maria si salvano; chi è molto devoto di Lei si fa santo. Infatti Maria difende gli innocenti, onde possano vincere il demonio, le lusinghe del mondo, gli stimoli della carne. Chi ha consacrato a Maria il proprio candore e la pregò con perseveranza ha ottenuto una perpetua illibatezza: così S. Tommaso d'Aquino, S. Bonaventura, S. Luigi, S. Stanislao, S. Alfonso de' Liguori, S. Francesco di Sales, S. Bernardino da Siena e migliaia d'altri.
Maria converte i peccatori, ispirando sentimenti di dolore, fortificando le volontà perché perseverino, trasformandoli talora in grandi santi. «Ego Mater peccatorum volentium se emendare»: io sono la madre dei peccatori che vogliono emendarsi... S. Maria Egiziaca, S. Pelagia, S. Margherita da Cortona, S. Andrea Corsini, il Ratisbonne, stanno a confermarcelo con la loro storia.
Maria soccorre i principianti; Maria sostiene i proficienti; Maria è dolcezza per i perfetti. Maria dà purezza ai Vergini, fortezza ai deboli e martiri, zelo agli
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apostoli, virtù d'ogni specie ai confessori, poiché Ella è la Regina di tutti i santi. «Chi mi trova, trova la vita, ed avrà salute dal Signore».
Chi Le è più vicino in terra, Le sarà più vicino in cielo; ed in cielo la S. Vergine ha il primo trono dopo Gesù Cristo.
Leggiamo l'introito della Messa «Maria Mediatrice di grazia»: «Accostiamoci con fiducia al trono della grazia per trovare misericordia ed ottenere soccorso nel momento opportuno».
L'Oremus poi domanda: Signore Gesù Cristo nostro Mediatore presso il Padre, che ti sei degnato di costituire la Beatissima Vergine tua e nostra Madre mediatrice di grazia presso di Te, concedici, nella tua bontà, che chiunque si accosta a Te per domandare benefici, si rallegri di impetrarli per l'intercessione di Lei.
Inoltre ci consoliamo con le parole di Isaia che la Chiesa mette in bocca a Maria: «Sitibondi, venite tutti alle acque; ed anche a voi che non avete denari, correte a comprare ed a mangiare; venite a comprare senza denaro, e senza dar nulla per essi, vino e latte».
Ed ancora: «Chi prende domicilio accanto alla casa di Lei e, ficcato nei muri di Lei il piolo, alza accanto a Lei la sua piccola tenda: nella sua piccola tenda vi dimorerà la felicità in eterno. Egli metterà i suoi figli sotto la protezione di Lei, e riposerà sotto i suoi rami» (Eccli. 14,25-26). «In me ogni grazia della vita e della verità, in me ogni speranza di via e vita».
Concludiamo, quindi, con questa orazione: Ricordati, o Vergine Madre, mentre stai al cospetto di Dio di parlargli a nostro favore, e di allontanare da noi il suo sdegno.
Cantiamo il «Magnificat anima mea Mariam!» e recitiamo la consacrazione a Lei.
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MAGNIFICAT ANIMA MEA MARIAM
Magnificat * anima mea Mariam.
Et exultavit spiritus meus, * in Matre, Regina et Magistra mea.
Quia respexit Deus humilitatem ancillae suae * ecce beatam eam dicunt coelites et homines
Quia fecit ei magna qui potens est * et constituit eam Immaculatam et Virginem et Matrem et in coelum Assumptam.
Et misericordia Mariae a progenie in progenies * diligentibus et quaerentibus eam.
Potentia et sapientia et amor Mariae * salvat humiles mente cordis sui.
Trahit ad se omnes qui eam respiciunt, * qui currunt in odorem unguentorum suorum.
Esurientes implet bonis, * caecis praestat lucem cordis.
Dedit orbi Magistrum Jesum * qui est benedictus fructus ventris sui.
Et ipse factus est nobis sapientia a Deo, * et justitia et sanctificatio et redemptio in saecula.
Gloria...
CONSACRAZIONE A MARIA SS.MA REGINA DEGLI APOSTOLI
Ricevimi, o Madre, Maestra e Regina Maria, fra quelli che ami, nutri, santifichi e guidi, nella scuola di Gesù Cristo, Divino Maestro.
Tu leggi nella mente di Dio i figli che Egli chiama, e per essi hai preghiera, grazia, luce e conforti speciali. Il mio Maestro, Gesù Cristo tutto si è consegnato a te, dall'Incarnazione all'Ascensione; questo è per me dottrina, esempio e dono ineffabile: anch'io mi rimetto pienamente nelle tue mani. Ottienimi la grazia di conoscere, imitare ed amare sempre più il Divino Maestro Gesù, Via, Verità e Vita; presentami tu a Gesù: sono indegno peccatore, non ho altri attestati per venire accolto nella sua scuola che la tua raccomandazione. Illumina la mia mente, fortifica la mia volontà, santifica il mio cuore, onde possa profittare di tanta
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misericordia, e possa conchiudere al fine: Vivo autem iam non ego, vivit vero in me Christus.
S. Paolo Apostolo, Padre mio e fedelissimo discepolo di Gesù, corroborami: desidero impegnarmi e sopra-impegnarmi finché si formi Gesù Cristo in me.
3. Domandiamo a tutti i Santi: Fede, Speranza, Carità. - E sceso con essi, si fermò in un ripiano colla folla dei suoi discepoli e gran quantità di popolo che da tutta la Giudea, e da Gerusalemme e dalle marine di Tiro e Sidone, era venuto ad ascoltarlo ed essere guarito dalle proprie infermità. E quelli ch'eran vessati da spiriti immondi ne eran guariti; e tutto il popolo cercava di toccarlo, perché da Lui scaturiva una potenza che guariva tutti.
Ed Egli alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Beati voi, poveri perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e bandiranno e vitupereranno, e ripudieranno il vostro nome come abominevoli, per Cagione del Figlio dell'uomo Rallegratevi in quel giorno ed esultate; ecco, la vostra mercede è grande nel cielo: così pure i padri di costoro fecero ai profeti (Luca 6,17-23).
Le virtù fondamentali, dette anche teologali, sono la fede, la speranza, la carità. In qualche grado sono necessarie a tutti per giungere al Paradiso. Tutti i Celesti Abitatori ebbero, dunque, la fede almeno nell'essenza di Dio che rimunera gli uomini secondo le loro azioni; ebbero la speranza di ricevere dalla bontà di Dio e per le buone opere la eterna ricompensa, amarono in qualche grado anche il Signore come Sommo Bene ed Eterna Felicità.
Queste virtù si dicono anche virtù necessarie di
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necessità, di mezzo e di precetto. Esse elevano l'uomo allo stato soprannaturale, vengono da Dio infuse nel Santo Battesimo, e sono da tutti i cristiani possedute quando vivono in grazia di Dio.
Chiedere queste virtù equivale a chiedere la eterna salvezza; che se le otterremo ed eserciteremo in un grado distinto, acquisteremo un posto più elevato in Paradiso. Chi è in grazia può dirsi santo, sulla terra; tanto più sono santi quelli che sono già in Paradiso; che sono anche confermati eternamente in tale stato.
Nella festa di Ognissanti, la Chiesa onora tutti quelli che sono in Paradiso, anche se non iscritti nel catalogo dei Santi; memoria, perciò dei bambini morti dopo il battesimo e prima dell'uso di ragione, memoria degli antenati nostri e di tutti i giusti dell'Antico e Nuovo Testamento.
Chiederemo, adunque, ad Essi lo stato di grazia e le tre virtù teologali. Le altre virtù cresceranno in proporzione che si posseggono profondamente così la pazienza, l'umiltà, la bontà di cuore. Inoltre, si fondano su queste virtù le vocazioni allo Stato Religioso ed allo Stato Sacerdotale.
Una fede viva produce l'umiltà e l'obbedienza una speranza forte e serena, produce lo spirito di povertà; una carità ardente, ispira la castità perfetta. Perciò il religioso è persona che possiede le virtù teologali in un grado più alto dei semplici cristiani.
Inoltre: se la fede è vivissima, produce lo zelo Sacerdotale; se la speranza è fortissima, genera l'amore alla fatica ed ai sacrifici dell'apostolo; la carità ardentissima ispirerà di cercare la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime con tutte le forze, e così lo spirito sacerdotale è formato dalle virtù teologali possedute più profondamente.
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Dice l'introito della Messa della vigilia: «Judicant sancti gentes, et dominantur populis: et regnabit Dominus Deus illorum in perpetuum»: i santi giudicano le nazioni e domineranno i popoli, e il Signore Dio regnerà in essi eternamente.
Dice l'Oremus: «Domine Deus noster, multiplica super nos gratiam tuam: et quorum praevenimus gloriosa solemnia, tribue subsequi in sancta professione laetitiam. Per Dominum»: Signore Dio nostro, spandi a larga mano su di noi la tua grazia e concedi di conseguire con una santa vita la felicità di coloro di cui preveniamo la gloriosa solennità. Per il Signore.
Dice il Graduale: «Exsultabunt sancti in gloria, laetabuntur in cubilibus suis». «Cantate Domino canticum novum, laus eius in ecclesia sanctorum»: i santi esultino nella gloria, si rallegrino nel loro riposo. Cantate al Signore un nuovo cantico, la sua lode nella Chiesa dei santi.
Dice l'Offertorio: «Exsultabunt sancti in gloria, laetabuntur in cubilibus suis: exsultatione Dei in faucibus eorum»: i santi esultino nella gloria, si rallegrino nel loro riposo: siano sulla loro bocca le lodi di Dio.
Dice la Comunione: «Justorum animae in manu Dei sunt, et non tanget illos tormentum malitiae: visi sunt oculis insipientium mori: illi autem sunt in pace»: le anime dei giusti sono in mano di Dio, e il tormento della malizia non potrà toccarli; agli occhi degli stolti parve che morissero, ma essi sono nella pace.
Cantiamo a «Inviolata» perché la Madonna ci impetri misericordia e grazia.
Poi reciteremo il «Dio sia benedetto» perché
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possiamo un giorno lodare in cielo Dio «nei suoi Angeli e nei suoi Santi».
INVIOLATA
Inviolata, integra et casta es, Maria:
Quae es effecta fulgida caeli porta.
O Mater alma Christi carissima,
Suscipe pia laudum praeconia.
Te nunc flagitant devota corda et ora,
Nostra ut pura pectora sint et corpora.
Tua per precata dulcisona,
Nobis concedas veniam per saecula.
O benigna! O Regina! O Maria!
Quae sola inviolata permansisti!
DIO SIA BENEDETTO
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell'Altare.
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima.
Benedetta la sua santa ed Immacolata Concezione.
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto Iddio, nei suoi Angeli e nei suoi Santi.
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