Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XVI. CONOSCERE GESU' * (II) (1)
La nascita di Gesù buon Pastore! E si avvicinano le solennità: Natale, primo dell'anno, Epifania. In queste occasioni si usa fare vicendevolmente gli auguri.
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Gli auguri quando son fatti in spirito cristiano sono meritori, perché sono un desiderio di bene per coloro ai quali gli auguri sono indirizzati. Se poi con gli auguri si aggiunge la preghiera, il merito è più grande. E se poi vi è ancora qualche dono, allora entra anche l'opera e aumenta ancora il merito.
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Oh, adesso un augurio che ho da fare a voi è questo: che conosciate meglio il buon Pastore. Ecco tutto l'augurio. Conoscere meglio Gesù buon Pastore!
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Nell'anno 1964 prendere un bel Vangelo, [un] Vangelo possibilmente concordato o il Vangelo fatto per gli adulti, commentato per gli adulti. Poi dividere le pagine. Supponiamo che sia, il Vangelo, seicento pagine: allora ci sarà da leggere ogni giorno (trecentosessantacinque giorni), ogni giorno una pagina e mezza circa. E se invece ha solamente trecentosessanta pagine, una pagina al giorno. Conoscere Gesù!
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Facciamoci la domanda: perché creati? Per conoscere - si parte sempre dal conoscere - e servire e amare Dio. Conoscere, servire, amare Iddio.
Adesso l'altra domanda: <perché> che cosa [si] deve fare? perché siamo fatti cristiani? Per conoscere Gesù, per amare Gesù, per seguire Gesù. Ecco.
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Quindi sempre si ha da partire con il conoscere. E non solamente <il conoscero> il conoscere così teoricamente, ma fede. Conoscere e credere insieme. Conoscere chi è Gesù <e cono> e aver fede in Gesù. Ecco.
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E' necessario che, essendo voi le suore del buon Pastore, è proprio necessario e fondamento questo: conoscere il buon Pastore. Conoscere Gesù. Avere una conoscenza del buon Pastore. Ecco, si dovrebbe partire dal primo Vangelo, cioè [dal]la prima parte del Vangelo di san Giovanni: In principio erat Verbum, Verbum erat apud Deum [Gv 1,1].
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Cioè da tutta l'eternità vi era il Padre, vi era il Verbo, cioè il figlio, sì. E tutto fu fatto per mezzo del Verbo, cioè per mezzo del figlio. E di lì, dove comincia il Vangelo, fino all'ultima parte, cioè quando Gesù avrà giudicato nel giudizio universale tutti gli uomini. E inviterà coloro che saranno stati agnelli, agnelli docili, e cioè hanno accettato il messaggio della salvezza e sono stati fedeli, eh, Gesù li invita. Invita tutto <il greggio> il gregge a entrare nel paradiso. E allora presenta tutti i suoi agnelli e tutto il gregge al Padre celeste: ecco le conquiste <del mio san> fatte col mio sangue Lì, dall'inizio.
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E poi c'è la creazione e poi ci sono le profezie e poi finalmente, ecco, arriva il giorno in cui il figlio di Dio prende umana carne. Eccolo nel presepio, fatto bambino, il buon Pastore.
Poi conoscere tutta la sua fanciullezza e dal primo giorno in cui si è manifestato nel presepio e al quale presepio sono arrivati i pastori. E poi avanti nell'esilio dell'Egitto, nel ritorno dall'Egitto e i primi anni della casetta di Nazaret: Gesù bambino, Gesù fanciullo, Gesù giovinetto, Gesù giovane, Gesù fatto uomo, trent'anni nella vita privata, umile, come la descrive il Vangelo.
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E poi il buon Pastore va in cerca delle pecorelle e dà la vita per le pecorelle per condurle al cielo, e quindi il ministero pubblico. Ed egli stesso si è dichiarato: "Io sono il buon Pastore. E il buon Pastore dà la vita per le pecorelle" [cf. Gv 10,11], sì. Ed egli vuole che si faccia un solo ovile sotto un unico Pastore. L'unico pastore: Gesù buon Pastore! E quanto alla Chiesa un pastore universale, cioè il Papa, il gran Pastore.
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E poi questo buon Pastore non solo ha detto che il buon Pastore dà la vita, ma l'ha data per noi pecorelle, per noi agnelli. Egli! La sua passione, specialmente le ore di agonia, la morte in croce, ecco. L'agnello redense le pecore. Cioè Gesù agnello ha redento noi, ha redento le pecore. Salvati!
Perché prima che egli morisse sulla croce, tutti coloro che si son salvati prima di lui, si son salvati in vista del messia futuro. E quindi <avevano> godevano già i frutti della passione e morte di Gesù Cristo, come Maria fu preservata dalla colpa originale per i previsti meriti di Gesù Cristo.
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E morì sulla croce e risuscitò, e confermò la Chiesa e mandò i primi apostoli, cioè i primi pastori nel mondo: "Andate e insegnate, e fate che essi compiano quel che io ho detto, e siano battezzati" ecc. [cf. Mc 16,15-16]. E "salì al cielo e siede alla destra del Padre" [Mc 16,19].
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E alla fine giudicherà <coloro> tutti gli uomini: <a> da una parte, a destra, quelli che l'avran seguito; a sinistra quelli che si sono ribellati, che Si son ostinati.
Così dev'essere considerata la vita di Gesù Cristo letta nei vangeli. Oh.
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Ma perché ho detto: il Vangelo concordato. Vangelo ce n'è uno solo, ma è scritto da quattro evangelisti. Ora, non si ripetono o si ripetono? In qualche cosa si ripetono, ma vi è differenza fra gli uni e gli altri.
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Esempio: quando si promuove la causa della beatificazione di una persona che è passata <in concetta> in concetto di santità, si chiamano tanti testimoni a provare se veramente quella persona ha dimostrato <di pra> di aver praticato le virtù in grado eroico. E verrà un testimonio e dirà: Era fedele negli studi, attento. L'altro dirà: Aveva una gran pietà, una grande fede. Un altro dirà: l'ho conosciuto <da bambi>, da fanciullo cioè, come era delicato di coscienza; e poi com'era nell'obbedienza, specialmente come dimostrava la fede, la speranza, la carità. E poi le virtù cardinali.
Ora, queste testimonianze vengono scritte. Uno ha detto una parte, l'altro ha detto l'altra, dei testimoni ecc. Poi da tutti si mette in ordine quel che è stato detto e si forma la biografia, la vita di quel candidato alla beatificazione.
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Così è dei vangeli. San Matteo scriveva per gli ebrei e quindi diceva le cose che servivano agli ebrei per convincerli a seguire Gesù Cristo. E san Marco scriveva per i pagani <e i pagani>. Egli ai191 pagani narrava i miracoli di Gesù, che per loro erano un argomento della divinità di Gesù. E lo capivano questo argomento. E poi san Luca che vuol mostrare di più la misericordia di Gesù per tutti i peccatori, ecc. Compreso poi, segue san Giovanni.
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Ora, Vangelo concordato vuol dire <ri> costruire la vita, la biografia di Gesù, prendendo i tratti da un Vangelo e dall'altro, messi in ordine in maniera che risulti la vita del buon Pastore. Vangelo concordato si chiama.
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E così, Vangelo concordato può essere che abbia più o meno di commenti, di spiegazioni. Ne ha abbondantemente, di spiegazioni, il Vangelo concordato che <lo> avevano preparato i chierici in principio. E poi il Vangelo fatto per gli adulti [è] già più sviluppato; e nei commenti si ricavano anche molte cose che poi serviranno per fare i catechismi, insegnare il catechismo ai fanciulli.
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Ora, per amare il buon Pastore, per imitare il buon Pastore, bisogna conoscerlo! Il primo punto della pietà, della divozione è proprio conoscere e credere. Conoscere e credere quel che si conosce. E allora seguirà il desiderio di imitarlo, soprattutto il desiderio di amarlo e quindi di viverlo. Vivere la vita di Gesù Cristo buon Pastore. La santità, la grazia interiore.
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Oh, se non si parte dalla conoscenza, sarà una fede non illuminata. Ma se c'è la conoscenza, e quindi la fede, allora c'è una pietà illuminata. E quindi è ragionevole che lo si imiti, perché è Dio-uomo. "Imparate da me" [Mt 11,29], ha detto. E poi perché lo amiamo, cioè che viviamo la grazia, l'amore di Dio e l'amore alle anime.
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Ecco: impiegare un anno a conoscere Gesù buon Pastore. Ci saranno poi dei libri. Ci sono delle biografie di Gesù, per esempio: Il Figliolo [di] Capecelatro (a). E poi altri autori più recenti. Ma se si legge il Vangelo proprio come è scritto, dove son registrati i fatti, le opere di Gesù buon Pastore e le parole del buon Pastore, i suoi insegnamenti, le sue promesse per chi lo segue e le minacce per chi resiste alla grazia... Ecco, prendere conoscenza proprio dalle fonti. Dalle fonti, non quello che viene in seguito come commenti, come spiegazioni storiche, ecc. Ma in primo luogo il Vangelo netto, chiaro, puro.
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L'acqua presa alla fonte: quella scritta dai quattro evangelisti che sono infallibili nello scrivere, e ogni parola che viene detta dev'essere creduta: "Passeranno i cieli, ma del mio Vangelo non si perderà un et, una sillaba [cf. Mc 13,31]. Tutto!
Quindi andare alla fonte dell'acqua, sì. Gesù stesso e come gli evangelisti ce l'hanno fatto conoscere. E conoscere nell'intimo Gesù, nell'intimo Gesù. Non si tratta di leggere <un Vangelo> un libro comune. Per leggerlo bene: umiltà! Secondo, fede.
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Umiltà! Mettersi proprio alla scuola di Gesù, cominciando, quale scuola? Gesù ha aperto la sua scuola <a Na> a Betlemme e sulla cattedra, cioè la greppia e la paglia, su cui ha posato. E insegna soprattutto con l'esempio. Sì, procedere con umiltà, con l'umiltà con cui ci prepariamo alla comunione /perché l'Imitazione di Cristo dice che ci sono due comunioni: l'eucarestia e gli insegnamenti divini. Dire con grande umiltà: "Io sono proprio ignorante e tu sei il Maestro"/ (a). Proprio ignoranti, eh!, ma esser persuasi.
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E poi dopo, la fede: credere quello che è scritto. Domandar la grazia al Signore di crederlo e penetrar la verità. Chi è che riesce presto a credere: "Beati i poveri" [Mt 5,3], eh ce ne vuole a credere. Ma chi si [è] consecrato a Dio <era> era illuminato e ha creduto quell'articolo o meglio quel versetto del Vangelo: "Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli" [Mt 5,3]. Così le altre parole del discorso della montagna.
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Quindi andare con umiltà e con fede. Poi se occorre, chiedere spiegazioni a chi può essere capace di darcele. E poi, in primo luogo leggere i commenti i quali già spiegano il pensiero che... eh... generalmente bisogna dire. Noi con un grosso errore diciamo: "Farà la spiegazione del Vangelo!". Il Vangelo è più semplice che il predicatore!
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Bisogna dire che noi cerchiamo di capire il Vangelo e di dirne qualche cosa. Qualche cosa, non è la spiegazione che dobbiamo fare. E' indurre le anime a sentire la verità e a credere: Fede! Credere, fede! Oh quella parola: spiegazione del Vangelo presa alla lettera non è giusta (a), bisogna che sia presa in senso un po' diverso.
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Allora, volete quest'augurio? (a) E lo seguirete? (a). Conoscere colui che
è il fondamento della congregazione;
è la vita della congregazione;
è la guida della congregazione.
Se c'è una scienza da imparare è la scienza divina, cioè la scienza di Gesù buon Pastore. Scienza che gli uomini poco, alle volte, stimano, ma che è la scienza che supera ogni scienza. Conoscer Dio!
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E perché chi conosce e poi fa l'atto di fede, e poi il premio: la visione beatifica. Prima il conoscere, poi la fede, protestare di credere, e poi si avrà la visione beatifica.
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Quindi come fare? O che viene letto da una persona all'inizio della visita: lei fa la lettura per tutte. Oppure, meglio, che ognuna abbia il suo libro e in principio della visita legga quel tratto <del> della vita del Buon Pastore, quel tratto che ognuna si prefigge secondo la divisione di tutto il libro.
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Poi, far atti di fede. Provare a credere! Signore, che io creda sempre più. <Se> Credo Domine, sed adiuva incredulitatem meam [Mc 9,23]. Aiuta la mia fede così scarsa. Aumenta in me la fede, o Signore. E Gesù dal tabernacolo ispirerà, comunicherà la grazia per credere intimamente, profondamente.
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Ecco, un anno - trecentosessantacinque giorni - : bisogna sviluppare <tutto> tutti quello che si deve sviluppare in un anno. Quando incominciate 1 anno scolastico: Eh, studiamo questo libro, c'è la storia - supponiamo - la storia greca. <C'è> Oppure c'è da studiare <un> uno dei libri: la grammatica o l'aritmetica, la geografia, ecc.
Così che alla fine si conosca un po' di più Gesù buon Pastore.
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E si finirà di conoscerlo ? Man mano che si andrà avanti nella vita, si conosce sempre di più: più lume nelle visite al santissimo Sacramento ci darà il Signore! Più amore a Gesù buon Pastore! Più intimità nostra con Gesù: "La mia vita è Cristo" Vivit [vero] in me Christus [Gal 2,20]. Ma il Cristo s'intende sotto il riguardo di buon Pastore per voi. Oh.
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Allora <non> non crediate che sia troppo un anno! Non conosceremo totalmente Gesù mai! Lo contempleremo in paradiso. Ma quanto più noi cerchiam di conoscerlo e più crediamo al Vangelo, e più profonda sarà la visione nostra di Dio in paradiso. Quindi una maggiore felicità in cielo: il buon Pastore. Così ogni giorno farete la festa del buon Pastore; ogni giorno conoscerete di più il buon Pastore, vi sentirete più felicità, più gioia. E' lo spirito della vocazione vostra dell'istituto.
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E allora, avanti con fede, ancorché qualche volta ci sia un po' di sacrificio a fare questo. Ma partivano da lontano a andar a sentir Gesù. Partivan da lontano, come il Vangelo lo dice: "Venivano da tante parti" [cf. Lc 6,17]. E' vero che qualche volta venivan soprattutto per vedere i miracoli e perché i malati fossero guariti; ma soprattutto per conoscere quello che Gesù diceva. "Chi mai ha parlato come quest'uomo?" [cf. Gv 7,46], dicevano. Tanto la sua parola <è attrat attratta> attirava. Tanto la sua parola attirava.
Prendere il gusto! Santa Teresa diceva (s. Teresa del bambino Gesù): "Più nessun libro mi gusta, mi dà gusto: l'unico libro che mi dà gusto è il Vangelo".

Albano Laziale (Roma)
20 dicembre 1963

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* Il Fondatore, vedendo trafficare attorno al registratore, chiede: "Si può cominciare?". Ed aspetta che il tutto sia pronto.
(1) Albano Laziale (Roma), 20 dicembre 1963

528 (a) Capecelatro Alfonso (1824-1912) della Congregazione di san Filippo Neri, arcivescovo di Capua e cardinale.

530 (a) Omette T e R. Nastro spezzato. Preso dal taccuino degli appunti di sr. M. Liliana Fava sgbp.

533 (a) In tono scherzoso.

534 (a) Le uditrici rispondono: sì.