V. MISSIONE * (1)
(Festa di Gesù Buon Pastore)Oggi considerare con molta devozione [e] pietà le parti della liturgia, particolarmente la santa messa. Il Sacerdote prima del Benedictus recita l'antifona Jesu, qui es via, veritas et vita; qui es Pastor bonus. Dicendo le due giaculatorie: o Gesù Maestro Via, Verità e Vita, e l'altra che è uguale nel senso: Io sono il buon Pastore, ecco lì vi è tutto un programma per la pastorella: tutto un programma di vita.
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E la pastorella ha da sentire più intimamente con la giornata di oggi che Maria è stata la pastorella. Perché voi avete ricevuto adesso Gesù, il quale è il figlio di Maria. Chi lo ha dato Gesù? Voi avete ricevuto Gesù dalla mano del sacerdote; realmente lo abbiamo ricevuto tutti da Maria, è suo figlio. Il quale Gesù non ci vien dato solamente da Maria in segno di amore, ma ci è dato come nutrimento spirituale dell'anima e come il gran dono della vocazione.
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<Sete> Siete associate a Maria, la divina Pastora; perché non distribuite la comunione, ma preparate alla comunione: i bambini, gli adulti, specialmente i morenti, i moribondi. Oh. Vi è da <co> considerare quindi sia Gesù buon Pastore - oggi - e sia Maria la madre del divin Pastore. Cosicché fino alla fin del mondo tutte le anime che si comunicano, 'tutte' ricevono da Maria:
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Qui propter nos homines, et propter nostram salutem discendit de coelis (a).
Il Figlio di Dio discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo, ecco, nacque da Maria vergine per gli uomini e morì sulla croce. E così diede la riparazione del peccato degli uomini. E l'Oremus dice che Gesù si umiliò perché noi /c'innalzassimo/ (a). Si umiliò: "fatto obbediente fino alla morte e morte di croce" [cf. Fil 2,8] perché noi [ci] rialzassimo dal nostro stato di peccatori allo stato di figli di Dio e di santi, quanto più noi sappiamo profittare della comunione. Vi è tutto un circolo che indica misericordia, bontà di Dio: il buon Pastore e la Madre del divin Pastore.
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La pastorella deve entrare il più possibile nella intimità e nello spirito e nell'ufficio di Maria. Entrare nell'intimità di Gesù buon Pastore il quale ha dato la sua vita per le pecorelle. E tutti gli uomini: pecorelle smarrite! Ma nell'epistola (a) si dice: "Eravate come pecorelle sbandate, ma ora non più, perché siete guidate dal buon Pastore: ad aepiscopum animarum vestrarum [1Pt 2,25]. Episcopo vuol dire autorità: autorità spirituale, autorità sopra le anime.
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La pastorella ha da considerare la sua vocazione nello spirito di Gesù buon Pastore, il quale propter nos homines et propter nostram salutem [descendit de coelis].
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Tu sei scelta fra molte figliuole qua e là nei paesi, nelle parrocchie; ma hai una chiamata, hai una vocazione particolare: per gli uomini e per la loro salvezza. Così Gesù ebbe una vocazione dal Padre, una missione dal Padre: chi ha la vocazione allo stato di pastorella, ecco [ha] una vocazione simile a quella di Gesù. Perché siete mandate? Per gli uomini e per la loro salute, cioè per la loro salvezza.
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Ringraziare il Signore della vocazione. Quanto preziosa! Perché è simile alla vocazione, alla missione di Gesù: per gli uomini e per la loro salvezza. Considerare la vocazione nel senso completo. E il Figlio di Dio che si è incarnato, è mandato dal Padre a salvare gli uomini. Così la Pastorella, se ha buona vocazione, è mandata da Dio per la salute degli uomini. Non avete da curare i corpi in primo luogo; /aiuterete/ (a) qualche volta anche i corpi, ma questo è sempre in ordine alle anime. In ordine alle anime!
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Avete una vocazione quindi estremamente simile a quella della vergine Maria, madre del divin Pastore. Vocazione estremamente simile e unita alla vocazione e alla missione di Gesù, il quale è morto sulla croce. Allora lo spirito della vocazione sia sempre più penetrato, compreso: "Do la mia vita per le pecorelle!" [cf. Gv 10,15]. Fatta la professione, la vita è per le anime. La vita è per le anime.
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Allora le conseguenze, le applicazioni, e cioè: voi siete per le anime. Occorre che nelle considerazioni, nelle letture spirituali si penetri sempre di più quello che vuol dire salvarsi e salvare; e che vuol dire perdersi o perdere: perdere le pecorelle smarrite.
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Il senso spirituale della vostra vocazione: sono per le anime! Sono per le anime! Per le anime che troverò sulla via della vita, come Maria fu eletta - la madre di Gesù - per le anime!
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Allora i ragionamenti, i pensieri, il modo di considerare la vocazione: sempre in senso spirituale. Se non capisce il mondo, capirete voi che siete illuminate e che fate delle belle comunioni per unirvi al buon Pastore. Sì. E prima della comunione e dopo la comunione sentire che devo immedesimarmi coi pensieri, con le intenzioni, con il complesso della vita, immedesimarmi alla vita di Gesù: Hoc /est/ (a) sentite in vobis, quod et in Christo Jesu [Fil 2,5]. Pensare come Gesù.
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E allora la salvezza alle anime non si porta coi ragionamenti semplicemente umani e neppure si porta con le rappresentazioni della pellicola o della radio o della televisione: questo può attirare, ma poi bisogna nutrire. La pastorella ha sempre presente la sua vocazione: sono per le anime. Sono per le anime! Il gran problema, il gran tormento: le anime! La salvezza!
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Allora occorre entrar nello spirito intimo del buon Pastore, non solamente esteriormente in quanto a ufficio e varie occupazioni, ma nell'intimo: sono mandato per la salvezza delle anime.
Bisogna conformare l'interno nostro al buon Pastore!
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In primo luogo la compassione, la pena di tante anime che sono fuori della strada. Si ha compassione di un bambino; e alle volte le signore han compassione del cane e non hanno compassione delle anime, le quali camminano male, e quale sarà la loro sorte? Avere interiormente la persuasione che si è e che siete fatte per le anime.
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Secondo: i pensieri, l'uniformità a Gesù! In tre punti: pensieri <se> secondo [li] ebbe il Figlio di Dio nell'incarnarsi, nel prendere umana forma nel seno della Vergine. Pensieri di bontà, di compassione. Vi diranno tante cose: gli interessi, le pene e le cose buone che guadagnano, oppure che perdono gli uomini; ma voi non avete più interesse per questo, il vostro interesse è quello di Gesù: le anime! Le anime!
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Se entrando avete subito questo pensiero dominante: le anime; pensieri uniformati ai pensieri che ha quest'Ostia divina, Gesù... Quando venite in chiesa: prendere i pensieri di Gesù. Avere i sentimenti, i desideri di Gesù: solo per gli uomini e per la loro salvezza. Come vi ha scelto, con che bontà, il Signore a continuare l'opera sua: per gli uomini e per la loro salvezza!
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Allora, un grande ringraziamento per la vocazione e, nello stesso tempo, evitare tanti ragionamenti umani. E ragionamenti interiori secondo la fede, cioè secondo la vocazione. E vedere nel mondo, per le strade e magari nelle case e in tanti luoghi uomini, uomini... Voi vedete solo delle anime da salvare. Si considera quel che s'incontra per le strade, quel che si vede nelle case, dove si va. Il problema per noi non è che le strade siano più larghe o più strette, che siano più sicure o meno sicure; per voi c'è solo un pensiero: sono anime! Non vedere altro che delle anime.
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Vedendo, particolarmente in oriente - dove ho incontrato le pastorelle, in Australia, tutte piene di buona volontà, di spirito soprannaturale - città piene di gente: non si può passare alle volte, bisogna fermarsi frequentemente. Vie, piazze piene di gente! Chi considera le cose dall'esterno: oh, quante macchine ci sono <o> e quanti pericoli si possono correre e che cosa fanno e non fanno e che lingua parlano... Voi avete solo un pensiero: e queste anime? E queste anime? Fra non molto saran nell'eternità, ma dove? Ci sono due posti: paradiso o inferno, - e perché il passaggio nel purgatorio è temporaneo -, ma in eterno! In eterno!
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Dovrete imparare a ragionar diversamente dai genitori, eccetto quei genitori che sono veramente pieni di fede e che vi hanno dato al Signore con lo spirito giusto e cioè una figliuola la quale opererà propter nos homines et propter nostram salutem. I pensieri devono cambiare entrando qui, devono conformarsi a questo Gesù: per gli uomini, per la loro salvezza!
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Vedere di conformare i nostri pensieri alla bontà e ai sentimenti di Gesù. Vi sono persone che non comprendono. Lo spirito della pastorella parte dallo spirito di bontà, dalla fede e da quel sentimento di compassione degli uomini, delle anime.
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Non si passa daccanto al cimitero soltanto per guardare; ma, e le anime di coloro che erano unite ai corpi qui sepolti dove sono? Dove sono? Se sapeste il prezzo, il pregio, il merito della vostra vocazione! Cantereste dei grandi Magnificat. Lodare il Signore perché vi ha fatto cose grandi! Non meritate! E che cosa abbiam meritato quando ancora non c'eravamo? Anche se ci fosse stata una gioventù la più santa, la più innocente! Ma siam partiti dalle mani di Dio per sua misericordia.
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Voglio dire tre cose: Pensieri di bontà, sentimenti di bontà, parole di bontà unite alle opere di bontà. Avete da cambiare il vostro cuore intimo, perché sia uniformato non più ai discorsi umani e ai pensieri e alle preoccupazioni umane, terrene, ma ai pensieri del buon Pastore, ai sentimenti del buon Pastore, ai desideri suoi e alle sue santissime parole, <alla su> alle sue parole quando ha dato il messaggio della salvezza e quando egli è morto in croce! Le opere: dar la vita! Dar la vita!
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Non vi crocifiggeranno, forse. Ma dar la vita giorno per giorno, ogni mattina che ti svegli - sia studente o sia già professa o sia già in attività pastorale -: sono propter nos homines et propter nostram salutem. E questo pensiero illumini tutta la giornata. Serve anche per la ricreazione. Se studiate, se pregate e anche se vi nutrite per mantenervi nel servizio di Dio e nell'apostolato, tutto: propter nos homines et nostram salutem. Ho questa vocazione e sono mandato per questa e voglio compiere questa missione, che il Signore mi ha dato.
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Quindi i tre punti, che corrispondono a: Ego sum via [et] veritas et vita [Gv 14,6]. Pensieri di fede e di bontà, /perché/ (a) la bontà è sempre la fede. Sentimenti di desideri, di affetti che sono Ego sum vita [Gv 11,25]! E sentimenti diretti ad aiutare le anime e a compiere nella vita tutto quello che è secondo Dio.
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Avete da fare la comunione con Gesù, ma Gesù buon Pastore. La vostra comunione, la vostra messa, la vostra visita è diversa dagli altri. Comunione, messa, visita son diverse dagli altri. In quel commento che c'è nel messalino - almeno quel che ho - ottima cosa com'è indirizzato! E conoscerli: Gesù buon Pastore e i pastori della Chiesa <e la co> e il contributo che voi date ai pastori della Chiesa. Sì.
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Oh, allora la nostra conclusione: molte pastorelle, e vocazioni <agli> ai sacerdoti nelle diocesi e vocazioni alla vita sacerdotale e vocazioni alla vita religiosa maschile o femminile: tutte le vocazioni!
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L'opera delle vocazioni che ha promossa la Società san Paolo (a) per mezzo delle suore Apostoline è opera primaria. Primaria fra le opere delle vocazioni che sono varie e cioè: la vocazione per il clero diocesano, la vocazione per il clero religioso, vocazione per tutte le religiose.
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Il Padre, segretario della Congregazione dei Religiosi, ha detto che le suore sono un milione e settecentomila nel mondo. Grande numero. Ma ce ne vogliono nove milioni, oggi! La preghiera per le vocazioni ha <come> tre uffici come mezzi: il pregare, l'operare e l'offrirsi vittima per le vocazioni. E queste adesioni sono molte e se la Chiesa ha elevato a primaria /quest'opera/ (a), significa che la Chiesa vi dà molta importanza, somma importanza.
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Del resto oggi è il giorno delle vocazioni ecclesiastiche, cioè diocesane. E viene proprio a capitare qui: è scelta per questo giorno. Vocazioni per le diocesi! Dovrebbero essere tre milioni i sacerdoti. Eh, ce ne mancano, quanti? Ce ne mancano ancora un milione... due milioni e mezzo, anche un po' di più: due milioni e mezzo.
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Che grandi grazie avete da chiedere al Signore! Voi, o Gesù, non mancate! E cioè non è che egli, il Signore non mandi, non crei anime in numero sufficiente per le vocazioni e le necessità della Chiesa, ma è soltanto per la mancanza di corrispondenza. Parte alle volte dai genitori, parte alle volte dall'ambiente parrocchiale, parte alle volte dall'ambiente sociale e parte dall'intimo delle passioni e da tante altre cose! Pregare, pregare perché ove è necessario che abbondi la grazia, avanzi la grazia. Più grazia! Più grazia!
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Quindi: le preghiere per le vocazioni in generale, in particolare per i pastori di anime a cui voi vi associate nell'opera adatta alla vostra condizione e alla vostra congregazione.
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Oh, prima conclusione perciò: vivere il buon Pastore nell'intimo: i suoi pensieri, i suoi desideri, le sue opere, la sua volontà, il suo sacrificio che è stato così violento il giovedì santo, il venerdì santo: la morte in croce. Sì. Ecco. Generalmente voi farete il vostro sacrificio giorno per giorno e cioè: io do la vita, cioè spendo la vita per le pecorelle.
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Poi anche fra di voi: tutta bontà! Tutta bontà! Anche quando vi è un'osservazione, e magari una osservazione piuttosto forte, è ancora bontà secondo il Vangelo stesso. Se vi è un istituto dove deve regnare la bontà è proprio questo. La bontà, la quale non riguarda solo le miserie fisiche, corporali, le condizioni sociali. Sì, tutta l'umanità ci dà pena!
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Secondo le statistiche, c'è un miliardo e settecento milioni di uomini che non mangiano abbastanza, non hanno il sostentamento sufficiente. Ma quelli che non hanno il sostentamento spirituale, le anime, non sono solo un miliardo e settecento milioni. Sono <un po'>, i tre /miliardi/ (a); e se vogliamo dire: <i due milioni ott> i due miliardi e ottocento milioni.
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Un cuore col cuore di Gesù, conformato al cuore di Gesù. Sì. Misereor super /turbas/ (a) [Mc 8,2], Gesù ha detto; ho compassione di questa gente; perché se io li mando così a casa, eh <perderanno> verranno meno; possono svenire per istrada. Iddio non ci manda senza nutrimento, ma c'è il nutrimento della parola di Dio e c'è l'ostia: "Io sono il pane di vita" [Gv 6,35]. E chi non ha la parola di Dio, e se non si nutre del pane eucaristico, per la strada della vita cadrà. Cadrà! Bisogna sempre che vadano alle prediche; catechismi da farsi: tutti! E che vadano fino alla comunione; e cioè attraverso al confessionale arrivino alla balàustra.
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Se oggi la grazia dello Spirito Santo vi penetra, sarete lietissime della vostra vocazione, generose nella corrispondenza e con una letizia, ma anche una specie di santa mestizia. Ma quella che ebbe Gesù, quando pianse Gerusalemme ostinata: Misereor super /turbas/ (a) [Mc 8,2].
Gerusalemme, Gerusalemme! Quanto ho voluto io radunarvi attorno a me come la chioccia raduna i pulcini et noluisti [cf. Mt 23,37; Lc 13,34], resisti alla grazia. Oh, così!
Farvi davvero pastorelle nell'intimo: pensieri, sentimenti, voleri, attività, applicazione, la vita intiera conformata, sempre più conformata e così unita da fare una cosa sola con Gesù.
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Oggi poi - parlando di altro - le preghiere per <la votazione> le votazioni dalle quali dipendono tante cose per la nostra cara Italia. E che sentano che il voto ha una responsabilità.
Albano Laziale (Roma)
28 aprile 1963
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* Omelia tenuta dal Primo Maestro che ha celebrato la messa con noi e per noi. In questa fausta ricorrenza abbiamo ricordato il XXV di fondazione dell'istituto.
(1) Albano Laziale (Roma), 28 aprile 1963
163 (a) Cf. Messale, pag. 786.
164 (a) R: c'innalziassimo.
165 (a Domenica terza di Pazqua. L'epistola proposta era 1Pt 2,21-25. Cfr. Mess, pag. 555.
168 (a) R: aiutare.
172 (a) V: enim.
185 (a) R: che.
188 (a) Si tratta di Pia Unione Preghiera, Sofferenza e Carità per tutte le vocazioni, eretta ad Unione Primaria con Breve di Giovanni XXIII il 19-2-1963. Cf. Giov, pag. 221.
189 (a) Cf. n. 188 (a).
195 (a) R: i tre milioni.
196 (a) V: turbam.
(a) V: turbam. Questa citazione è riferita alla moltiplicazione dei pani. Cf. Mc 8,2 e par.