8. LA RETTA INTENZIONE NELL'APOSTOLATO*
L'apostolato dovete compierlo con spirito soprannaturale perché vi fu affidato da Dio con vocazione speciale. Tenete sempre presente questo: il vostro apostolato mira alla gloria di Dio e al bene delle anime. Ed è il fine, che distingue le cose! Come l'acqua, pur essendo un minerale, serve a rigenerare le anime alla grazia, così il vostro apostolato, pur servendosi di cose materiali quali: macchine, librerie, è destinato a operare un gran bene spirituale.
Tra le difficoltà che questa parte esterna, indispensabile nelle cose umane, può presentare a voi, c'è questa: che confondiate l'apostolato col commercio e che quindi lo esercitiate materialmente, senza spirito soprannaturale. Cercate [di] premunirvi contro questo pericolo affinché nulla di umano e di terreno entri nell'esercizio della vostra missione.
Imitare la Regina degli Apostoli. Tra i mezzi principali per giungere a questo, vi consiglio la divozione a Maria, Regina degli Apostoli. E lei che, dopo la morte di Gesù, ha guidato gli Apostoli, perché non deviassero dal loro fine, guiderà anche voi. La considerazione poi del suo esempio vi sarà di molta utilità. Maria è il modello degli apostoli, la Regina degli Apostoli.
L'apostolato può essere vario e consiste nel dedicarsi intieramente ad un'opera di bene. Per far conoscere e far amare il Signore, Maria SS. ha compiuto il massimo apostolato perché ha dato al mondo il Redentore: Gesù Via, Verità e Vita. Il vostro quadro della Regina degli Apostoli ve la presenta proprio in questo atto.
Maria diede Gesù ai pastori, ai magi, a Simeone nel tempio, agli Apostoli e infine sul Calvario lo restituì al Padre in redenzione degli uomini. È dunque per Maria che abbiamo la Chiesa, i sacerdoti, i sacramenti, la speranza del cielo.
Voi, Figlie di San Paolo, cercate di imitare l'apostolato di Maria nel modo che vi è possibile: date Gesù Via, Verità e Vita
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alle anime. Quando guardate l'immagine della Madonna, ricordate questo vostro dovere. Vigilate, perché a questo mirino i vostri libri, le vostre stampe, i vostri lavori e i vostri sforzi; vigilate affinché nella vostra Congregazione si stampi e si diffonda ciò che è stato scritto dai suoi membri ed il resto solo come eccezione.
Domandatevi poi spesso: come ha esercitato il suo apostolato la Madonna? E, riflettendo, comprenderete subito che l'ha esercitato con umiltà. Ella infatti si dichiara la «serva del Signore»1, e nel Vangelo la vediamo comparire solo quando ciò richiede umiltà e sacrificio. Sì, è necessario compiere l'apostolato con semplicità ed umiltà, coi sentimenti che aveva S. Paolo quando diceva: «Non sono degno di essere chiamato apostolo»2. Quando ci dicono che abbiamo fatto degli sbagli, pensiamo che hanno ragione, che non sanno tutto, e facciamo notare che esercitiamo una missione della quale non siamo degni, ma che facciamo tutto per amore del Signore, sperando nella sua infinita misericordia.
La cura di mettersi in mostra, per far vedere che in una casa si fa di più che in un'altra, che una suora è più brava di un'altra, dispiace molto al Signore. Gli Apostoli prima di ricevere lo Spirito Santo facevano anche così, ma poi non più. E voi lo Spirito Santo l'avete ricevuto nella Cresima ed anche nella professione religiosa.
Fare tutto e solo per il Signore. Sappiate approfittare e sforzatevi di avere retta intenzione per piacere al Signore e far del bene alle anime. Vigilate affinché non vi succeda di perdere il merito delle vostre fatiche. Fate sempre e tutto per Gesù, per il Paradiso, per le anime. Ecco quale deve essere la vostra intenzione nell'esercizio dell'apostolato, quella che dovete rinnovare ogni volta che recitate il Cuore divino di Gesù.
Si legge di un santo che prima d'incominciare ogni azione era solito riflettere un istante per «prendere - come diceva lui - la mira», ossia mettervi l'intenzione. E faceva bene, perché l'intenzione nelle nostre azioni si può paragonare all'indirizzo nelle lettere: se queste ne sono prive non giungono a destinazione; così se l'azione non ha l'indirizzo della retta intenzione, non pia cerà
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al Signore e non avrà il premio. Spesso fate troppi confronti, troppi paragoni: questo è segno di profonda superbia.
Ieri leggevamo: Può accadere che, dopo aver lavorato tanto nella Congregazione, si sia messi in un angolo. Sono cose possibilissime e chi è abituato all'umiltà le prenderà bene e si farà grandi meriti, mentre chi non vi è abituato non vi riuscirà o almeno non ne approfitterà.
Dar buon esempio. Le più anziane non credano di essere in riposo e dispensate dai doveri comuni. Le anime religiose hanno il dovere di consumarsi per il Signore. Le più anziane devono dare buon esempio in tutto: quindi, le prime al mattino, le prime alla preghiera, ai sacrifici, al lavoro. Certe pretese che si notano a volte, sono frutto di superbia e di freddezza. Chi non sta bene, si curi, ma non idolatri il proprio corpo. La Madonna man mano che si avvicinava alla morte, era sempre più fervorosa, sempre più santa.
Imitate e pregate la Regina degli Apostoli, la vostra protettrice e madre. Affidatevi a lei perché vi aiuti e vi guidi. Pregatela che disponga i lettori, che susciti vocazioni, che vi protegga contro i pericoli, specialmente contro quelli inattesi. E sperate da lei tutto. Nella gioia ringraziatela, nel dolore pregatela che vi dia uniformità al divino volere.
Solo così il vostro apostolato potrà essere sacro e spirituale e non lo confonderete con un'industria o commercio. Vi raccomando queste cose: pregate perché la Madonna le ottenga a voi che mi ascoltate e a tutte le Figlie di San Paolo ora sparse per il mondo.
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* Meditazione stampata in CI, 7 [1940] 2. Il tema dell'apostolato e il riferimento a Maria fa pensare si tratti di una meditazione tenuta nel corso di Esercizi di fine aprile (Roma, 22 aprile - 1° maggio) per le superiore delle librerie.
1 Lc 1,38.
2 1Cor 15,9.