Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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13. [OTTOBRE: MESE DEL ROSARIO]*

Immaginiamoci che la Vergine SS. ci presenti stamane, una corona del rosario e ci dica: Prendila, recitala, falla recitare: ti sarà di grande aiuto nella vita, ti otterrà mille benedizioni dal cielo, ti darà forza per vincere le tentazioni e conforto nell'ora della prova. Inoltre, è un mezzo prezioso per suffragare le anime benedette del Purgatorio.
Che cosa faremmo noi? Certamente prenderemmo dalle mani immacolate della nostra madre Maria quella corona benedetta, la baceremmo forse con lacrime di commozione e faremmo alla Madonna le più belle promesse.
Ebbene, la Vergine santa veramente ci presenta la corona in questo principio del mese di ottobre a lei consacrato, e ci dice le parole che abbiamo sopra considerato. Baciamo la mistica corona che ci porge e facciamole le nostre promesse. Prima fra le altre, quella di voler recitare il rosario intero possibilmente, o almeno una terza parte davanti al santissimo Sacramento, onde lucrare l'indulgenza plenaria e applicarla alle anime sante del Purgatorio. Il rosario in generale dobbiamo riguardarlo come la guida della nostra vita.
Dobbiamo imitare Gesù, camminare sulle sue orme con gli occhi rivolti al cielo, aiutati da Maria santissima.
Gesù è nato dalla SS. Vergine e l'anima sua benedetta fu creata dalla potenza del Padre.
Gesù trascorse la sua vita terrena nell'esercizio delle più elette virtù: povertà, umiltà, pazienza, carità. La sua vita di lavoro e di dolore, fu coronata dalla passione e dalla morte, ma egli compì una sublime missione.
Tale, press'a poco, è la vita degli uomini quando vogliono camminare fedelmente sulle orme del Maestro.
No, nella vita non c'è il premio alla virtù, ma la prova, l'umiliazione di Cristo.
Nel quarto mistero doloroso consideriamo Gesù caricato del pesante legno della croce. Così l'uomo nella sua vita deve rassegnarsi
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a camminare curvo sotto il peso della propria croce, ma viva Dio! ché la vita non finisce qui. C'è la risurrezione, l'ascensione, il Paradiso!
Pertanto noi dobbiamo trascorrere la nostra vita di ogni giorno accanto a Maria, sull'esempio di Gesù.
Per questo la Vergine santa ci dice: Prendi il rosario: ti sia guida nella vita, conforto in morte, premio nell'eternità...
Ma per cogliere codesti frutti dal rosario, dobbiamo considerarne i misteri.
E se non sempre è possibile considerare i misteri particolarmente, si consideri globalmente almeno la vita di Gesù e di Maria, che è anche la nostra vita indirizzata al cielo.
Interroghiamoci spesso: come è la nostra vita? È simile a quella di Gesù e di Maria? Qual è la nostra missione? Come l'adempiamo? Siamo indirizzati al cielo?
Tutto questo che si è detto del rosario, tanto più vale per voi religiose che nella professione ricevete dalle mani del superiore la corona benedetta, quella corona che per tutta la vita, poi, portate al vostro fianco, non come un ninnolo, ma come scudo e difesa.
Se la vita di tutti i cristiani deve assomigliare alla vita di Gesù e di Maria, in modo particolare la vita dei religiosi deve assomigliare a questi due divini modelli.
Ma si arriverà a questo con la recita devota del santo rosario e la meditazione dei misteri.
Nel rosario vi è la premiazione, la consumazione, la glorificazione della vita.
Il rosario ci fa comprendere e vivere la santa Messa, poiché in esso consideriamo la preparazione della vittima (misteri gaudiosi), la consumazione della vittima (misteri dolorosi) e la glorificazione della vittima (misteri gloriosi).
Il rosario può usarsi specialmente quando le nostre distrazioni di fanciulli ci portano a vagare lontano.
Sfruttiamolo in questo mese il santo rosario per mandare tanti suffragi alle anime sante del Purgatorio.
Maria ci conduce sempre a Gesù.
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* Meditazione stampata in CI, 9-10 [1940] 2, con il titolo: “Indirizzo del mese”. Per il riferimento interno la si può collocare ai primi di ottobre 1940.