E' conveniente all'inizio dell'anno meditare un poco sulle realtà del nostro battesimo.
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Con il battesimo siamo entrati nella Chiesa, siamo diventati figli di Dio. Per mezzo dei padrini abbiamo promesso di seguire la strada che conduce al paradiso, abbiamo fatto alcune rinuncie, abbiamo fatto la nostra affermazione di fede e le nostre promesse.
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Abbiamo rinunciato a satana. Sembra che ci voglia poco a rinunciare a satana, ma bisogna pensare che egli ha portato in noi lo scompiglio, si è insediato nella nostra natura. Egli si nasconde in noi e parla con la voce dei sensi, della pigrizia, della superbia, dell'orgoglio.
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Pur avendo rinunciato al demonio, egli è presente in noi con le conseguenze del peccato originale, con le cattive inclinazioni, che sono ancora tanto vive in noi.
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Abbiamo rinunciato al peccato e forse purtroppo ne abbiamo commessi tanti. Rinnoviamo con umiltà e fiducia a Dio la nostra rinuncia al peccato, senza distinzione. Rinunciamo alla gloria che ci può derivare dagli uomini, a tutte le vanità, alla superbia che si annida nelle pieghe più profonde dell'anima. Qualche volta per rispetto umano lasciamo di fare il bene e qualche volta lo facciamo solo per vanità.
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Se noi avessimo di mira soltanto di piacere al Signore, il nostro cuore sarebbe sempre rivolto a Lui e poco ci importerebbe di essere stimati o di essere disprezzati. San Paolo diceva: «poco m'importa di essere giudicato dagli uomini, anzi non mi giudico neppure da me stesso, ma penso piuttosto a come mi giudicherà il Signore, se la mia vita sarà approvata o disapprovata da Lui».
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Bisogna andare avanti mirando solo al Signore, senza pretendere neppure la soddisfazione di sapere a che punto siamo nel lavoro spirituale.
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Cercare di accontentare i Superiori in quanto essi ci rappresentano Dio, servire gli altri per servire Dio, rispettarli per rispettare Dio.
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Aver di mira soltanto il Signore, che noi vediamo nei nostri simili; non regolarsi mai secondo la nostra soddisfazione, la nostra ambizione, no, no: solo Dio.
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Quando uno ha mantenuto nella sua vita queste rinunce, mantiene anche le promesse fatte a Dio, e allora ha la fiducia di incontrarsi un giorno con questo Dio a cui ha costantemente mirato facendo ogni cosa solo e sempre per Lui.