«Oportet semper orare»5
Quando noi abbiamo bisogno di qualche cosa lo chiediamo a chi ce lo può dare. Così deve essere con i nostri rapporti verso Dio: domandare a Lui quanto ci serve per la nostra santità e per l'apostolato.
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Gli apostoli avevano imparato da Gesù: «bisogna pregare sempre; chi chiede riceve, chi cerca trova; a chi picchia verrà aperto». Il Signore a chi non domanda, non dà niente. Ma che cosa diremo al Signore nella preghiera? Chiederemo tutto quello di cui abbiamo bisogno, nella maniera che Egli stesso ci ha insegnato. «Quando pregate dite così: Padre nostro che sei nei cieli...».
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Abbiamo il dovere di pregare come uomini, come cristiani e come religiosi. Tutto nella nostra vita, deve diventare preghiera, perché sempre dobbiamo considerare la grandezza, la bellezza e la bontà di Dio.
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La preghiera accresce in noi la fede, la speranza, la carità; ci ottiene la fortezza, la temperanza, l'osservanza dei nostri voti, la pazienza, lo zelo, il pane quotidiano, la forza di fare la volontà di Dio.
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La preghiera è utile in ogni momento e in ogni circostanza della vita. Elia pregò perché non piovesse e non piovve; Davide pregò e vinse Golia; Salomone ottenne la sapienza; la Maddalena ricorse a Gesù e fu perdonata e potremmo citare molti altri esempi presi dalla sacra Scrittura.
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San Giacomo dice: «vi occorre la sapienza? domandatela al Signore».
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Molte persone non sanno di aver sempre bisogno di Dio e quindi della preghiera; ma Gesù è molto chiaro: «oportet semper orare».
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Sarete fervorose o tiepide secondo la vostra preghiera. Sarete religiose sante e generose se avrete pregato. Sarete tanto sante quanto sarà elevata ed intima la vostra preghiera.
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Tutti i vostri propositi avranno un valore, se prima di tutto praticherete fedelmente il proposito di pregare. Se non si prega non si ottiene la carità l'umiltà e tutte le altre virtù, alle quali aspiriamo.
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Le nostre giornate saranno fervorose e sante se abbiamo pregato. Dobbiamo avere molta fiducia nella preghiera: il Signore ci ascolta! Presentiamoci a Gesù con i sentimenti del centurione: «mio figlio sta male, ma se tu vuoi puoi guarirlo».
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Dovete essere molto unite fra di voi e pregare una per l'altra, per tutti i bisogni della vostra famiglia religiosa, per l'apostolato, per le sorelle lontane. Anche se sparse in diverse parti del mondo, dovete sempre sentirvi molto unite intorno al Tabernacolo.
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Qui nella vostra cappella di Genzano, quando siete unite in preghiera voi rappresentate tutta la Congregazione sparsa nelle varie case. Sentire profondamente questa unione di preghiera e di spirito.
30 settembre 1941
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