Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IV
APOSTOLATO DELLA VITA INTERIORE

«Ma essi non compresero ciò che
aveva lor detto. Discese con essi e
tornò a Nazaret e stava soggetto a
loro. Sua madre custodiva nel cuore tutte
queste cose, mentre Gesù cresceva
in sapienza, età e grazia dinanzi a
Dio e agli uomini». (Lc. 2, 50-52)


APOSTOLO


Apostolo è chi porta Dio nella propria anima e Lo irradia attorno a sè.
È un santo che accumula tesori; e ne comunica l'eccedenza alle anime.
È un cuore che ama tanto Dio e gli uomini, e non può più comprimere in sè quanto sente e pensa.
È un ostensorio che contiene Gesù Cristo, e spande una luce ineffabile intorno a sè.
È un vaso di elezione che riversa, perché troppo pieno, e della cui pienezza tutti possono godere.
È un tempio della SS. Trinità, la Quale è sommamente operante; trasuda da tutti i pori Dio: con le parole, le opere, le preghiere, i gesti, gli atteggiamenti; in privato ed in pubblico.
Ora, con questo ritratto, esaminate il volto di persone, vicine o lontane: riconoscete in esso l'apostolo? In sommo grado, con inarrivabile
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somiglianza è il volto di Maria. Poi seguirà Paolo.
La santità interiore è il primo e più essenziale apostolato, inconfondibile ed insostituibile Se c'è la vita interiore, c'è sempre l'apostolo, fosse pure un Antonio nel deserto, un certosino in silenzio, una conversa claustrale che attende ai lavori più umili.

PRIMO APOSTOLATO


a) L'anima interiormente santa inietta nel corpo mistico di Gesù Cristo, che è la Chiesa, un sangue puro e vivificante che giova a tutte le membra; le accresce, le rinvigorisce per le battaglie di Dio.
S. Paolo ci parla tante volte di questo corpo mistico. Pio XII ha esposto nell'Enciclica «Mistici corporis Christi»19 limpidamente la dottrina della Chiesa su questo argomento. Molti libri lo hanno illustrato. Ora, in un corpo, la mano, il piede, la lingua operano esternamente, ognuno lo vede; ma il cuore compie una funzione più importante, larga e necessaria, sebbene invisibile.
Le armi in nostro potere non sono umane, ma divine, capaci di abbattere il male e le opere dei tristi, di vincere ogni dottrina che si oppone a Dio e a Gesù Cristo; di conquistare ogni intelletto e piegarlo a Cristo. «Arma militiae nostrae non sunt carnalia, sed potentia a Deo ad dextructionem munitionum, consilia destruentes, et omnem altitudinem extollentem se adversus scientiam Dei, et in captivitatem redigentes omnem
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intellectum in obsequium Christi» (II Cor. 10, 3).
Di questo sangue puro, di questa vita soprannaturale, di questi cuori che sono di Cristo, sempre vive la Chiesa: dal Cenacolo ad oggi, e nei secoli.
È grande la parola di Gesù Cristo: «Pro eis sanctifico meipsum: per loro (i discepoli) mi perfeziono e santifico» (Giov. 17, 19). Da Lui la grazia passa ai Santi. Questi ne hanno una partecipazione: ne riversano quod superest, ciò che sovrabbonda.
b) I Santi sono potenti presso Dio in misura e nel grado dei loro meriti e della loro santità. La potenza d'intercessione corrisponde alla unione che in terra ebbero con Dio.
La preghiera, dice S. Agostino, è la forza dell'uomo e la debolezza di Dio. Infatti il Signore si è impegnato ad ascoltare le domande nostre: «Qualunque cosa chiederete, credete di riceverlo, e vi sarà dato: Quidquid orantes petitis, credite quia accipietis, et fiet vobis...». Quale apostolato esercitò Gesù sulla croce! Fra le Sue agonie, pregando per i peccatori, mandando il Suo grido «Sitio!». Egli salvò il mondo più con la Sua passione e morte che con la predicazione, a nostro modo di esprimerci.
c) Il vero apostolato è quello che s'innesta, si immedesima, si uniforma con l'apostolato di Gesù. È ispirato nel medesimo movente: la gloria di Dio, la pace degli uomini. Molti, tra quelli che si dicono apostoli, non curano la maggior gloria di Dio. Sono cembali rumoraggianti, campane
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che suonano, vento che gonfia; ma tutto poi si disperde. Molti, troppi, quaerunt quae sua sunt et non quae Jesu Christi20.
L'uomo di Dio giudica le cose sotto la luce che viene dall'alto: più che dall'aspetto esteriore, ne comprende la parte che esse hanno nel piano redentivo di Dio. Gli insuccessi non lo abbattono; Dio può essere glorificato dalla sua stessa umiliazione. La mira sua, la sua intenzione è sempre a Dio ed alle anime. Così ogni apostolato acquista sempre più i caratteri, l'efficacia e la vitalità soprannaturale. Dio è tutto; le anime sono fra le braccia di Dio: «Filioli mei, quos iterum parturio, donec formetur Christus in vobis»21.
«Quando Dio vuole che un'opera sia tutta delle Sue mani, riduce tutto all'impotenza, poi opera». Annientato l'io, vive Dio. Col programma di Gesù Cristo si opera con Lui, in Lui, per Lui. E quando Dio è con noi, chi sarà contro di noi? Maggior sicurezza non si può avere che «Domino cooperante et sermonem confirmante...»22. Quest'apostolo potrà tutto: «Opera quae ego facio, et ipse faciet, et majora horum faciet»23.

VITA INTERIORE DI MARIA


Maria è più santa di tutti: dunque, è la prima apostola; anzi è l'Apostola.
Maria al corpo mistico di Cristo, cioè alla Chiesa, fece il principale apporto, con la sua santità: un vigore, un rigoglio di vita copiosa. La pienezza sua: «gratia plena»24, si riversò su tutte le anime: da Giovanni Evangelista a Giovanni
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Bosco; dai Martiri ai Vergini; dai Papi al pio lavoratore.
Cristo è la vita; dal capo, questa vita discese alle membra; ed ogni giorno vivifica nuove anime nel battesimo, nell'Eucarestia, nella Penitenza. Queste anime vivono di Cristo.
Maria è, per divina elezione, costituita la gran Madre dei redenti da Cristo. Ella è a capo della nuova famiglia che formò Gesù Cristo. Come Eva, madre quanto al corpo, del genere umano; così Maria inaugurò un genere nuovo, cristiano e santo. Madre spirituale nostra, ci trasfuse la sua vita, generandoci nelle angosce del Calvario. La Chiesa nella Salve Regina la saluta «vita».
Una madre trasfonde nei figli il suo sangue, spesso il carattere, le qualità, le tendenze. Maria trasfonde nelle anime le tendenze, i gusti, l'amore suo, se stessa. E questo, tanto maggiormente, quanto più un'anima si accosta a lei: «In me ogni speranza di vita e di virtù».
Maria è Regina. Ciò che appartiene alla Regina è pure dei sudditi. Un popolo è tanto più potente quanto più lo è il sovrano. Fortunati noi che abbiamo una Regina così grande: «Alta più che creatura»; i suoi beni ed i suoi poteri sono tutti per noi: ella li usa a favore dei sudditi e dei figli.
Maria è divenuta la speranza di tutti: del peccatore, dell'infermo, del giusto, del povero, del naufrago: di tutti.
Ella è chiamata l'onnipotenza supplichevole.
S. Pier Damiani scrive: «Quando Maria si presenta al Trono di Dio, non lo fa tanto per supplicare, quanto per esporre la sua volontà:
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poiché non si appressa come serva, ma come Madre e come Sovrana».
A Maria si fa questa dichiarazione: «Quanto può il Signore per natura, tu lo puoi per grazia».
Sono perciò innumerevoli le grazie di Maria: luce dei Padri, sapienza dei Dottori, debellatrice delle eresie, vita della Chiesa. Un immenso, perpetuo, efficacissimo apostolato Ella compie dal cielo e San Germano le dice: «Nessuno è liberato da un male, se non per te, o immacolatissima; nessuno riceve un bene se non per te, o Signora Misericordiosissima; nessuno consegue la vittoria finale, se non per te, o Vergine santissima». La preghiera di Maria fece dare principio al ministero pubblico di Gesù in Cana: «Hoc initium signorum»25.

APOSTOLATO DI TUTTI


Si allietino le anime che, nel silenzio, pregano e soffrono.
Il mondo provoca Dio a sdegno e castigo ! Ma esse lo salvano con la riparazione. Esse operano nella edificazione del corpo di Cristo, forse più e meglio di chi percorre il mondo, di chi si va esaurendo in faticose imprese. «Un'anima veramente chiamata al chiostro, vi entra per trovare Dio, e per esercitare l'apostolato più efficace per le anime: distruggervi l'uomo vecchio e sostituirvi il nuovo: «mihi vivere Christus est»26.
Il cuore di Paolo era il cuore di Gesù Cristo.
Il Cuore purissimo di Maria fu il cuore più
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apostolico dopo quello di Gesù. I beni soprannaturali dell'umanità sono usciti tutti dal Cuore di Gesù e dal Cuore di Maria.
Dopo il Cuore di Gesù, nessun cuore amò gli uomini quanto il Cuore di Maria.
Un santo ha una certa onnipotenza. Per abbattere un colosso, basta un sassolino che si stacchi dal monte.
«Teresa più quattro soldi sono nulla. Quattro soldi sono un nulla, Teresa è un nulla. Ma Teresa, quattro soldi, più Dio: ecco tutto».
Non si esercita mai più largamente e più efficacemente l'apostolato come quando si fa l'esame di coscienza, si mortifica l'amor proprio, e si è interiormente attivi.
Nei collegi, nelle scuole, nelle opere catechistiche, al confessionale, sul pulpito, nelle associazioni cattoliche, negli Istituti religiosi, nelle famiglie, negli ospedali, nei seminari, nelle parrocchie... la vita interiore di chi guida, ha una influenza decisiva. Chi guida ha in mano l'avvenire dei suoi figliuoli: per la vita e per l'eternità. Spesso è bene dire: un'opera di meno, ed una mezz'ora di più a Dio meditando e pregando; oppure: opere sì, ma vitali.
Seminate sì, ma innaffiate con la preghiera. È una verità di fede: «Incrementum dat Deus»27. Scavate una sorgente d'acqua che irrighi il campo seminato. Un impianto elettrico largo e perfetto, sì, ma occorre immettervi la corrente perché la città sia illuminata; perché la fabbrica sia in attività produttrice. Cerchiamo la santità; ma cerchiamola per mezzo di Maria. Si ritenga per sicuro che un'anima non può essere veramente divota di Maria se non ha sete
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di anime, come Gesù. Non rassomiglierebbe ne a Gesù apostolo; nè a Maria apostola; solo gli imitatori sono figli di Maria e uniti a Gesù. Chi non possiede la mente ed il cuore di Gesù e di Maria, come può vivere la vita in unione con Gesù e con Maria?
A tutti gli amanti di Dio, Gesù ricorda: «Vi è un secondo precetto simile al primo: Amerai il tuo prossimo».
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19 “(La dottrina sul) Corpo mistico di Cristo”.

20 “Cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo” (Fil 2,21).

21 “Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore fino a che sia formato Cristo in voi” (Gal 4,19).

22 “Mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola (con i prodigi che l'accompagnavano)” (Mc 16,20).

23 “Le opere che io compio anche lui [chi crede in me] le compirà, e ne farà di più grandi” (Gv 14,12).

24 “Piena di grazia” (Lc 1,28).

25 “Questo inizio dei segni (fece Gesù)” (Gv 2,11).

26 “Per me il vivere è Cristo” (Fil 2,21).

27 “È Dio che fa crescere” (1Cor 3,7).