Gesù Maestro, attraverso l'Apostolo ci mostra una via eccellente (meliorem viam), quella della carità (1Cor 12,31), che in definitiva è Cristo Via, perché in Lui dobbiamo camminare (vivere) seguendo la via dell'amore (cfr. Col 2,6; Ef 5,2). Per Gesù Via, nuova e vivente, abbiamo infatti la porta aperta per entrare nel Santuario della Gerusalemme celeste (cfr. Ebr 10,19s.). Anzi, di più, Gesù è stato la causa meritoria per cui noi stessi possiamo diventare via per gli altri e santuari e templi di Dio per mezzo dell'inabitazione trinitaria, portando già in noi il «pignus futurae gloriae» nella fede, nella speranza e nella carità; pregustando già nello stato di pellegrinaggio, (status viae), gli splendori abbaglianti della visione di Dio uno e trino nel Tempio della Gerusalemme celeste, cosa che il salmista non immaginava. Allora ci inseriremo nel dialogo trinitario in un inseparabile «noi», perché ormai Gesù Via ci avrà condotto alla meta definitiva, oltre la quale non ce n'è nessun'altra, al di fuori del tempo e della storia umana, oltre le vie di questo mondo, al di là del cosmo, dove le vie terrene non hanno prolungamento. Allora faremo veramente lo «stop» definitivo al nostro pellegrinaggio, perché per Gesù Via saremo arrivati all'incontro facciale con Dio, e allora «ne gioirà il vostro cuore e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia» (Giov 16,22).
CONCLUSIONE PASTORALE
Per molti uomini il problema non è credere in Dio. Oggi l'uomo s'accorge che la sua potenza va diventando sempre più precaria quanto più progredisce nelle sue scoperte. Le ultime conquiste spaziali incominciano ad aprire gli occhi a quelli che ancora conservano una scintilla di apertura verso il divino, e ad ammettere l'esistenza di un Essere trascendente.
Antares, una preziosa stella di colore arancione, è 115 milioni di volte più grande del Sole. La stella Arturo, va alla velocità di 400 km. al secondo. Sul Monte Palomar, in California, gli astronomi hanno osservato galassie che si muovono alla velocità di 60.000 km. al secondo. Non è uno sbaglio! La Terra dista dalla Luna 384.000 km. E' vicinissima se pensiamo che il Sole dista da noi 150 milioni di km., e che Plutone è lontano dal Sole 6 miliardi di km. Uscendo dal nostro sistema solare troviamo la nebulosa Coma; per arrivarci ci si dovrebbe impiegare 200 milioni di anni, andando alla velocità della luce, cioè a 300.000 km. al secondo. Sbalorditivo! L'uomo non vi arriverà mai...
Scendendo alla nostra terra dobbiamo fare questa riflessione: molti credenti stanno correndo il rischio di vedere in Dio un essere lontano, anonimo, che non s'interessa della vita e dei problemi degli uomini del secolo ventesimo. Un Dio così lontano "che è nei cieli" (ma, dov'è il cielo?), non presenta nessun enigma e nessun problema. Ma quando Dio s'incontra personalmente con loro nelle sue vie misteriose e li chiama per nome, attraverso un'ispirazione, attraverso la Chiesa, segno visibile della presenza di Dio nel mondo, quando li chiama attraverso «la stoltezza» dei segni, della predicazione, magari attraverso un programma televisivo, allora questo Dio che diventa così immanente, che vuole entrare nella loro vita intima e personale, allora perde il suo interesse.
Dato che i segni dell'intervento di Dio nelle vie della storia, attraverso le quali Egli si rivela e nello stesso tempo si nasconde, impediscono molte volte la visione chiara del volto di Dio (1Cor 13,12), quelli che hanno ricevuto da Dio la missione di essere via per gli altri, oggi più che mai, devono rendere visibile con la loro testimonianza la presenza di Dio, affinché l'uomo del nostro secolo possa veramente incontrarsi con Dio in Cristo-Via.
LINO SPECCHIO