Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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8. SUFFRAGHIAMO LE ANIME PURGANTI*

In questo mese dedicato in modo particolare alla memoria dei trapassati, la Chiesa ci invita a discendere col nostro pensiero nel Purgatorio dove tante anime sono in attesa di poter entrare in cielo.
Esse, da una parte, sono fortunatissime, perché confermate in grazia, sicure del cielo; ma d'altra parte sono ancora infelici perché prive della visione beatifica di Dio e tormentate da un complesso di mali, che le purificano e le rendono degne di entrare in Paradiso.
Dinanzi al nostro spirito passa il ricordo di tante persone care, forse parenti prossimi, forse benefattori, forse persone che appartennero alla nostra Congregazione; il nostro cuore vorrebbe immaginarle già lassù, al godimento eterno, ma sappiamo che i calcoli nostri non sono i calcoli di Dio.
S. Agostino, parlando di sua madre, diceva che la sua rassegnazione in punto di morte era tale da farla giudicare ammessa al Paradiso, subito dopo morte, ma intanto, ricordando le parole con cui prima di spirare, essa si era raccomandata alle preghiere del figlio, egli la raccomandava1, ancora dopo molti anni, alle preghiere di coloro che avrebbero letto i suoi libri.
Molti sono i mezzi di suffragio, ma quello più prezioso è la santa Messa. Grandi mezzi sono pure la Visita, la Comunione, le varie pratiche a cui sono annesse particolari indulgenze.
Procuriamo di acquistarne molte, per liberare tante anime dal Purgatorio e per evitarlo noi, dopo la nostra morte. Beati quelli che muoiono dopo aver vinto le loro passioni e accumulato tesori di meriti.
Voi che sentite pena per qualunque persona che soffre, movetevi pure a compassione delle anime del Purgatorio che soffrono dolori tali di cui nel mondo non si ha un'idea esatta e ascoltate il loro grido: «Miseremini mei, miseremini mei, saltem vos, amici mei!»2.
~

* Meditazione stampata in CI, 11[1939]3. Al termine è riportata la data: Festa dei Santi 1939, e l'autore: “Dalla predica del Sig. Primo Maestro”. Il testo è un frammento.

1 Cf S. Agostino, Confessioni, IX, 10-11.

2 Gb 19,21: «Pietà, pietà di me, almeno voi, miei amici».