Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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PRESENTAZIONE


È tra le nostre mani una nuova pubblicazione dell’ Opera Omnia di Don Giacomo Alberione, nella serie Alle Figlie di San Paolo . Il presente volume raccoglie la predicazione del Fondatore nell’anno 1955. Si tratta di meditazioni, conferenze, interventi vari pronunciati in Italia e all’estero in un anno particolare, dedicato a conoscere, imitare, pregare il Divin Maestro; anno vissuto nella contemplazione di Gesù Verità, Via e Vita, per stabilire definitivamente l’anima in Dio.
In questo periodo, uno dei più fecondi della sua vita, il Fondatore avverte l’esigenza di una formazione spirituale e professionale più profonda, nella consapevolezza che le persone sono il bene più grande: La Congregazione ha delle anime sempre più paoline: paoline nella mente, paoline nel sentimento e paoline nella volontà. Questa è la maggior ricchezza della Congregazione, queste anime belle e di cuore apostolico!.
Don Alberione parla della missione delle Figlie di San Paolo con toni di grande entusiasmo: Che cosa, dunque, il Signore vi ha eletto a fare? Il Signore, secondo la vostra condizione, vi ha eletto a portare la parola di Dio nel mondo, come fece S. Paolo. Secondo la vostra condizione, che però nella Chiesa è elevata, perché da una parte scrivete e dall’altra parte voi stampate e diffondete. E perciò la Paolina ha da conoscere bene la dottrina cristiana, amarla, sentirla e, dopo averla meditata, fissata sulla carta e moltiplicata per mezzo delle macchine, diffonderla nel mondo con i mezzi di propaganda. È un ufficio simile a quello di Maria: dare Gesù Cristo al mondo. È un ufficio verginale e quanto più c’è purezza, tanto più c’è efficacia. È un ufficio di carità e quanto più avete la carità nel cuore, tanto più sarete industriose nell’apostolato. È un ufficio faticoso e quanto più ci sarà fervore nell’anima, tanto più ci sarà forza. È un ufficio che non ha confini, non ha che i confini del mondo.
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Tutto l’apostolato respira progresso e rinnovamento. La diffusione assorbe il massimo delle energie e punta alla cosiddetta propaganda collettiva specialmente per la diffusione della Parola di Dio attraverso le feste del Vangelo, Settimane bibliche, Giornate mariane, Settimane catechistiche.
La parola del Fondatore sollecita le Figlie verso una redazione paolina integrale, in linea con la spiritualità dell’Istituto: Evangelizzare tutto l’uomo, mente, volontà e cuore, in Cristo Maestro Via, Verità e Vita.
I viaggi in Oriente, a contatto con le popolose nazioni asiatiche, gli fanno percepire l’urgenza di valorizzare le culture locali per l’annuncio del Vangelo: Preghiamo che si moltiplichino nell’Oriente le vocazioni, preghiamo che si moltiplichino i tabernacoli; preghiamo che si moltiplichino i pulpiti, i periodici, i libri, le pellicole sane e tutti i mezzi che servono per trasmettere il pensiero, particolarmente la radio cattolica, la televisione cattolica.
Nell’anno 1955 si va approfondendo la natura della Famiglia Paolina; cresce la convinzione che nelle quattro Congregazioni Paoline c’è una relazione di parentela in San Paolo; si avverte che la Famiglia è una, bisogna volersi bene.
Sono pagine che possono illuminare grandemente il cammino della Congregazione e della Famiglia Paolina verso il centenario della nascita e possono favorire una vera rinascita, fondata sulla fede delle origini, quando le prime sorelle e i primi fratelli nulla vedevano riguardo al futuro, ma credevano.
Ringrazio vivamente le sorelle del Segretariato Internazionale di Spiritualità per la nuova, preziosa testimonianza che pongono nelle nostre mani. È un dono al quale desideriamo attingere a piene mani per vivere quell’unità di vita sempre ribadita dal Fondatore, consapevoli che Gesù in noi parla, sente, si comunica… è attivo, e vuole che si diventi parlanti ripetendo la sua parola.


SR. MARIA ANTONIETA BRUSCATO
Superiora generale

Roma, 25 gennaio 2010

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PREDICHE – GENNAIO-DICEMBRE 1955


La predicazione di Don Alberione alle Figlie di San Paolo nel 1955 è costituita da una prima sezione, ossia dal libro Prediche del Rev. Primo Maestro – Gennaio-Dicembre 1955. Edizioni Paoline, Roma 1958. Questo volume nella Bibliografia di Don Giacomo Alberione, di Andrea Damino è contrassegnato dalla sigla Pr6.
Dal contesto si desume che alcune prediche, ad esempio nn. 6 e 7, sono state tenute alla Famiglia Paolina nella cripta del santuario Regina Apostolorum.
Circa venti prediche sono state tenute a Roma, una ad Alba, cinque nelle case delle Isole Filippine, cinque a Sydney in Australia. Quattro interventi nn. 13, 21, 25, 29 sono ore di adorazione predicate dal Fondatore.
Particolare importanza ha la meditazione n. 1 che introduce l’anno dedicato al Divino Maestro.
Il contenuto di questa meditazione è prioritario non solo per il 1955, ma lo è sempre per la vita e l’apostolato della paolina (n. 20).
Convertirsi come Paolo (n. 6): La conversione per essere totale si opera prima nella mente. Ne è conferma anche quanto Don Alberione dice facendo memoria del beato Giaccardo nel settimo anniversario della sua morte (n. 7).
Tendere al progresso con preghiera e buona volontà (n. 28), ma per l’apostolato, considerato come ministero, meditare specialmente i contenuti delle meditazioni nn. 8, 9, 10.
Al n. 27, è indicata qual è la vera divisa della Figlia di San Paolo: la carità, che è il fine dell’Istituto: Tutto mettere a servizio della Congregazione, amare la Congregazione e le sue opere.
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MEDITAZIONI VARIE


Gli originali delle prediche di questa seconda sezione, denominata
Meditazioni varie , sono dattiloscritti, ciclostilati, piccoli stampati, ad esempio sedicesimi, ecc. Si è dato loro un ordine cronologico secondo la data indicata nell’originale o, se non c’era, ricavata dal contesto. La maggior parte di questi interventi è stata tenuta all’estero: sedici in Brasile, due in Portogallo, tre in USA, tre in Canada, due in Colombia, gli altri in Italia. Alcuni hanno la forma del ritiro spirituale.
Nell’originale di alcune meditazioni è indicato: Esercizi spirituali. Poiché talora manca la data del giorno non si è potuto determinare se appartengono a un corso di Esercizi o a più corsi, motivo per cui si è creduto opportuno riunirle indistintamente nelle Meditazioni varie. Probabilmente, ad esempio in Brasile, sembra che Don Alberione abbia predicato nel 1955 più di un corso di Esercizi.
Alcune prediche sono trascrizione da registrazione su nastro magnetico. La pubblicazione di queste ha richiesto alle curatrici molta attenzione per essere fedeli all’originale, poiché si tratta della raccolta Opera omnia. Quando la registrazione risultava molto disturbata, nella trascrizione ci sono dei ‘vuoti’. Nel testo le lacune sono state indicate con parentesi quadra e puntini […] e in nota, con la voce ‘Originale’, sono riportate le poche parole percepite. Vedi, ad esempio, le meditazioni nn. 8, 10, 18, 26, 27.
Il problema delle vocazioni e la loro formazione è un tema sempre presente nella predicazione alberioniana. Specialmente nelle meditazioni nn. 6 e 10, raccomanda per questo la devozione alla Madonna: …Potessimo far entrare dappertutto la devozione a Maria…, con il rosario o almeno con la pratica delle tre Ave Maria.

Importante a questo riguardo è la nota personale e pedagogica di Don Alberione: Io ho trovato tanto frutto dalla pratica delle tre Ave Maria . A chi era nel dubbio della vocazione,
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a chi trovava difficoltà a seguirla, suggerivo: Dì tre Ave Maria , mattino e sera, finché sarai arrivata ai voti perpetui…. È stato efficacissimo. La Madonna si incaricò di prenderli per mano e di accompagnarli… (n. 10) .

Nella meditazione n. 11: Vivere Gesù interamente, insiste su altri punti che considera importantissimi: i cooperatori, e il buon uso della mente, e su questo ritorna di frequente. L’argomento è ripreso anche nelle meditazioni nn. 12, 17, 26, 28.
Talora egli usa espressioni anche molto forti circa l’impegno, l’applicazione nell’apostolato: …aveste anche portato milioni e poi sottraete le energie nell’apostolato… Riprendetevi i vostri milioni e andate…. Nell’apostolato dare tutto quello che possiamo di esperienza, di intelligenza, di forze… secondo la salute. Prima di dare ciò che si ha, dare ciò che si è (nn. 2, 14, 21, 25).
L’apostolato non è commercio… richiede una spiritualità molto elevata, una vita interiore molto intensa, specialmente l’apostolato del cinema… (nn. 9, 31).
Temi che il Fondatore intuisce, coltiva e con forza propone sotto tutti i cieli a chi s’incammina nella vita paolina o a chi è già avanti, sono: il progresso, la fiducia e sempre imparare (nn. 24, 26, 28), con lo sguardo del cuore al paradiso (n. 30), nell’ottica universale di S. Paolo (n. 29).
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PREDICHE DEL PRIMO MAESTRO – 1955


Il titolo proprio e gli estremi dell’edizione del libro che costituisce la terza sezione del 1955 sono:
Prediche del Primo Maestro riportate nelle sue parole originali, 1955, Edizioni Paoline, Figlie di S. Paolo, Boston, Mass., U.S.A.
Nella Bibliografia di Don Giacomo Alberione , di Andrea Damino questo volumetto è siglato: Pr3; ed è considerato originale. Nello stampato non sono riportate né le date né i luoghi dei vari interventi. Nella presente edizione, in calce ad ogni meditazione sono state indicate data e luogo, quando si sono potute desumere dal contesto. Alcune sono trascrizione da registrazione su nastro magnetico.
Non ci sono documentazioni circa il motivo che ha orientato questa raccolta. Si dice che era tale il desiderio di far conoscere anche ad altre religiose la preziosità della parola del nostro Fondatore che si sono scelte e stampate queste meditazioni per il pubblico religioso e ciò è stato fatto con criteri propri di chi ha curato l’edizione.
Nell’indice dell’originale è stata fatta una suddivisione: dieci prediche tenute negli Stati Uniti; sei in Messico; tre in Italia. Queste ultime risultano già pubblicate altrove e quindi sono state omesse.
Il Fondatore sottolinea particolarmente alcuni temi: Amare la nostra vocazione... una vocazione così bella... (III) ; considerare come primo apostolato quello della vita interiore (III).
Essere aggiornate, conservare lo spirito giovane... perché non si possono accompagnare le anime, se non si conosce la loro psicologia, la loro mentalità e tutto quel complesso di cose che la vita oggi comporta (IV) ; Essere apostole a pieno titolo: persone piene di Dio, della dottrina del Vangelo, ricche di grazia, che amano Dio e le anime,... pronte a qualunque sacrificio,... tese alla santità perché tutti si santifichino (IV) .
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Offrire a Dio tutto il proprio essere: mente, volontà e cuore (VI) ; fare bene l’esame di coscienza specialmente quello abituale, che è raccoglimento (VIII) ; rappresentare Maria, imitarla nella santità interiore e dare Gesù al mondo per mezzo delle edizioni (III) ; tenere sempre presente il programma e il fine della vita religiosa paolina: che è uno solo: amare Dio, tutto il resto è mezzo (X) .
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SETTIMANA DI AGGIORNAMENTO ALLE MAESTRE - Luglio 1955


La quarta sezione della predicazione di Don Alberione alle Figlie di San Paolo nel 1955 è costituita dal libro: Appunti delle Conferenze tenute nella Settimana di aggiornamento

– Luglio 1955 – Riservato alle Maestre – Figlie di S. Paolo, Roma. È stato stampato a Roma nel 1956.

Si ritiene come originale il suddetto testo che nella Bibliografia di Don Giacomo Alberione di Andrea Damino è siglato ApC .
Dai verbali della Segreteria generale risulta che il convegno è stato tenuto a Roma dall’11 al 18 luglio 1955, e vi hanno partecipato le Maestre del governo generale: la Prima Maestra Tecla, M. Ignazia Balla, M. Nazarena Morando, M. Amalia Peyrolo, le responsabili dell’apostolato stampa M. Assunta Bassi e del cinema M. Luigina Borrano e tutte le superiore delle case delle Figlie di San Paolo d’Italia, Francia e Spagna.
Ogni giorno il Primo Maestro dettava al mattino una meditazione-conferenza sull’argomento fissato dal programma della settimana. Nel pomeriggio si alternavano i membri del governo: la Prima Maestra tenne due conferenze su argomenti vari; M. Amalia una sulla cura delle vocazioni e una sui doveri delle Maestre; M. Nazarena in due interventi parlò sulla formazione religiosa paolina; M. Ignazia diede nozioni sull’aministrazione paolina e, successivamente, presentò le applicazioni pratiche.
Nell’originale le conferenze delle Maestre seguono le prediche del Primo Maestro. Le conferenze di M. Assunta e di M. Luigina sull’apostolato furono pubblicate a parte in opuscoli.
Nel presente volume sono riportate solo le meditazioni-conferenze del Primo Maestro.
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Gli argomenti trattati sono tutti molto importanti. Da notare sono specialmente le sottolineature del Primo Maestro riguardo L’aggiornamento nella conferenza n. II e La santificazione della mente nella conferenza n. III. Egli dice con forte convinzione: Del gran dono dell’intelligenza ci sono sprechi deplorevoli, da far piangere… Perché se si buttassero solamente i soldi… si farebbe una cosa da nulla rispetto a quello che è lo spreco della mente. …Utilizzare la mente!. La mente tutta nello studio delle quattro parti (ruote), pp. 538, 541.
Sul tema delle vocazioni tra l’altro si esprime così: Il segreto principale per la reclutazione delle vocazioni non è la preghiera: il primo segreto è vivere bene la vita religiosa… Si diviene allora calamita…, p. 567.
Riguardo l’essenza dell’apostolato afferma: Maria non è un apostolo, è l’apostola con Gesù… perché ha dato il Figlio suo al mondo… perciò sia sempre rappresentata insieme al Figlio… Gesù è il segno dell’apostolato di Maria: Maria diede Gesù al mondo…, pp. 567-568. Nell’apostolato arrivare alla sofferenza per le anime, la sofferenza volontaria o almeno accettata con rassegnazione… Ecco la vocazione: non solo attendere alla santificazione, ma attendere ancora all’apostolato… anche lo zelo del sacrificio, p. 571.
La sublimità dell’apostolato nostro è racchiusa nel concetto di ‘predicazione’… Credere che la predicazione fatta con il libro e la pellicola è uguale alla predicazione fatta con la voce, in chiesa. Se non si credesse questo si distruggerebbe la Congregazione delle Figlie di San Paolo che devono fare questo ministero, p. 577.
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