Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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GIACOMO ALBERIONE
GLI ANNI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE 1940-1945
ESERCIZI SPIRITUALI - MARZO 1942

Gli Esercizi spirituali di marzo 1942 sono stampati nel volume Haec Meditare, seconda serie, vol. 2 insieme agli Esercizi di settembre 1941. Oltre l'anno e il mese non si è riusciti a precisare meglio la data. Gli interventi del Fondatore risultano otto: una breve introduzione e sette istruzioni, tre sui voti (obbedien-za, povertà, castità); quattro sulle virtù teologali (fede, speranza, carità verso il prossimo, carità ver so Dio).
Non è indicato il luogo, ma certamente il corso fu tenuto a Roma. L'ultima meditazione richiama la professione. Ciò fa pensare che le istruzioni fossero dirette alle novizie che si preparavano alla professione. Sr Agnese Sandri, novizia di quell'anno, sfogliando i suoi taccuini, attesta che esse fecero gli Esercizi per la professione tra il 13 e il 21 febbraio. In questo caso ci sarebbe qualche incongruenza di data, poiché nel volume si parla di marzo.
Si nota proprietà di linguaggio e uno sviluppo logico dei contenuti che fa supporre una diversa curatrice degli appunti. Non è da escludere che si tratti della stessa maestra di noviziato, M. Nazarena Morando.
Si coglie nell 'esposizione la preoccupazione formativa, una attenzione cosciente a infondere fiducia e incoraggiamento. È una paternità pedagogica, che illumina e guida alla crescita sui valori essenziali della vita religiosa (I, II, III). Nel sottofondo ci sono certamente due elementi: la guerra, da vivere con grande fiducia in Dio che veglia sui suoi figli e figlie; una certa tranquillità, perché la Chiesa ha concesso l'approvazione pontificia alla Società San Paolo e ha accolto la domanda inoltrata per l'approvazione delle FSP.

Elementi interessanti nella trattazione dei voti sono:
a) la dimensione cristocentrica: lo specchio di ogni consiglio evangelico è Cristo, da imitare fino a riprodurlo;
b) la visione positiva con cui viene presentata la castità: una trattazione tutta fondata sull 'amore. Egli dà a questi orizzonti

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una particolare importanza e si premura di dire: «Questa meditazione deve servire non solo di esame, ma anche di norma, di regola per la vita futura» (II, 108).
Sebbene il tema delle virtù teologali sia il medesimo di quello trattato a ottobre 1941, lo svolgimento è essenzialmente catechistico e positivo.
La fede: espressa con una calda professione sulla linea del Credo apostolico, fede che deve avere la forza e l'ampiezza di quella di san Paolo (IV, 126). La speranza: forte invito a non dubitare, a non temere perché Dio opera in noi e per noi (V, 132). La carità: sguardo, come quello di Paolo, su tutta l'umanità, su cui il Signore veglia con il suo amore.
In un contesto di guerra mondiale in cui i popoli sono in lotta tra di loro, il Fondatore esige che le FSP abbiano un cuore che ama tutti: «Amare tutti gli uomini e pregare per tutti: siano essi italiani od europei, o appartenenti ad altri continenti: Asia, America, Australia, Oceania, Africa. Amare tutti come amò Gesù» (VI, 138).
Si è aggiunta alle istruzioni degli Esercizi l'unica «meditazione varia» del 1942. È una breve esortazione in occasione della professione.

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