Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESERCIZI 1941
4. TOGLIERE IL MALE4
1. Ecco che ora fate questo breve corso di esercizi spirituali dopo un anno di lavoro buono, un anno in cui avete cercato di servire bene il Signore nei vari uffici, chi in casa, chi fuori; ma tutte sotto gli occhi di Dio, col desiderio di piacergli sempre più.
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2. Come fare gli esercizi già lo sapete. La prima parte, esercizio purgativo, è tempo in cui ci si libera dal male. Nella seconda parte, si mette il bene "Declina a malo, fac bonum". Anche per le anime sante ci sono sempre due lavori da compiere. Si può essere: incipienti, proficienti, perfetti. Ma sia che siate da principio, sia che siate nel progresso, sia che tocchiate la santità, sempre fate due lavori. Ci sarà sempre da togliere il male, e morremo con dei difetti, e da mettere tutto il bene che si può.
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3. Oggi vi dico il male da togliere: il peccato. Quale?
a) Prima il grave, perché l'anima, nonostante la buona volontà, quando è assai tentata, può acconsentire a pensiero o sentimento cattivo e far peccato grave. Vi può essere un'anima che da qualche tempo non è tranquilla per questo.
b) Togliere il peccato veniale. V'è il peccato veniale deliberativo e quello indeliberativo. Qual'è il deliberativo? Quello che si commette ad occhi aperti: bugia, mormorazione, sapendo quel che si fa; volontà distratte nelle preci; fare cose per farsi vedere; disobbedienza, piccoli rancori, freddezza verso le sorelle, ambizione che si conserva per ottenere la stima, avere desideri di possedere contro la povertà evangelica. Ci possono essere peccati veniali per cose grosse di cui manca la piena cognizione, ad esempio, sulla purezza nel dormiveglia, o dire in un momento di impulsività una cosa ingiuriosa grave.
c) Togliere le occasioni e cause del peccato. Negli esercizi vedere: io, perché sono caduta? Perché praticavo quella persona scoraggiata... eppure alcune non ci badano, ci stanno dei mesi. Mettersi nell'occasione di peccato è come fare il peccato.
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4. Ognuna veda negli esercizi; io perché sono stata tiepida? Perché mi trovo con gli stessi difetti? Cercare le cause. Tu dici che non sai vincerti quando hai il cuore pieno di malinconia o senso di antipatia verso quella sorella? Esaminati. Forse ti manca la preghiera, oppure la volontà. Per vivere da buone religiose è necessaria la preghiera! Quando la preghiera c'è già, proporre sulla carità, su altra virtù che manca. Mi son confessata domenica, fui buona sino a mercoledì, poi... come il solito. Togliere le cause: forse mancava la preghiera, forse la buona volontà. Notate bene che il demonio è astuto. Egli non cura tanto i bestemmiatori sul mercato. Lì basta un demonietto piccolo; invece per le suore i demoni sono più grossi e vanno a chiamarne altri. Nell'esame, analizzare le occasioni, le cause. Ero dissipata perché la mia anima è come una piazza ove passano le bestie. La custodia del cuore è assolutamente necessaria.
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5. Poi, bisogna anche togliere il peccato veniale indeliberativo, ossia l'imperfezione. Una persona è soggetta all'ira ed esce in escandescenze, un'altra ha pigrizia spirituale o indolenza nel pregare. Non si riesce nella vita a togliere tutte le imperfezioni, ma l'anima deve lottare contro di esse. Voi ve ne confessate, perché detestandole, volete almeno diminuirle. Sforzatevi di toglierle, perché la perfezione sta nell'avere il maggior numero di virtù.
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6. E' necessario esaminarci. Prendere i comandamenti e farvi domande su ogni punto; oppure far passare ogni giornata per vedere cos'è ben fatto o cosa no. Oppure prendere le principali virtù: fede, speranza, carità; le virtù cardinali; le virtù religiose. Oppure far passare i vari punti della casa, e andare anche più al minuto. Come faccio la preparazione ai sacramenti? Come è il ringraziamento? Come assisto la messa? Con che intenzione, metodo, frutto? Mi confesso: ma avevo bene in mente i miei peccati? Ho avuto vero dolore? Sono stata attenta al confessore? Ho mantenuto durante la settimana frutto e proposito? Ma se si fanno 52 confessioni durante l'anno e si progredisce sempre un tantino non si è sempre allo stesso punto. Per trovare i peccati, giova molto esaminarci sui sette vizi capitali, che per me sono otto con la curiosità, la mania di sapere ciò che non c'interessa e ci disturba tanto. Chi ha fatto i voti da poco tempo, specialmente durante gli esercizi, si esamini se li ha osservati.
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7. Dopo l'esame, una buona confessione, che non deve essere come le confessioni durante l'anno. Qui avete cinque giorni, non cinque minuti. Nell'anno dovete confessarvi è intanto avete pensiero della pentola sul fuoco o i bambini turbolenti dell'asilo. In un bel corso di esercizi, le anime si distaccano così dal male da fare gran progresso, incominciano la loro santificazione. Fate la confessione anche per scritto: ciò che mi manca è la tale virtù; oppure mi manca l'imparzialità verso le sorelle, con alcune sono dura.
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8. Dopo gli esercizi, sapere ciò che va bene e ciò che non va. Un po' di bene c'è già, bisogna confermarlo. Avete lasciato la famiglia, ora pensate e vivete da pastorelle perché il cuore scappa anche con i cancelli chiusi.
Una buona confessione, non molto lunga, ma certi punti è necessario chiarirli bene.
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9. Andando la prima volta in asili e parrocchie, vi siete trovate in pericoli, in esperimenti che facevate per la prima volta, chiedete. La mamma disse alla figlia: va a fare le tagliatelle. Non furono perfette, andavano bene per le galline! Voi nell'apostolato bisogna che vi consideriate bambine. Dite le cose esterne alla maestra, le cose interne al padre gesuita, che è tanto istruito. Domandate cose interne: come dovete fare in coscienza. Quanto al confessore, cercare non tanto che soddisfi la natura, quanto che sia dotto, santo, prudente. Alcune cose che non potete sapere nell'anno, chiedetele negli esercizi.
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10. Gli affetti non buoni, sono come erbe cattive da sradicare. Dicendo affetti, intendo il desiderio di farsi vedere, d'acquistare la stima altrui, quando disturba, quando è eccessivo. Tener bene i bambini, ma per dar gloria a Dio, perché ne guadagni l'apostolato, non per tendenza marcata a voler che tutti abbiano da lodarci.
Desiderare le cose per far una vita più comoda alle volte si vorrebbe essere poveri, ma avere tutto.
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11. Attaccamento alla propria volontà, volere che gli altri si accomodino ai nostri gusti. Lo facciamo anche per il bene ma c'è un affetto non buono. In fondo all'anima c'è una nascostissima invidia per chi fa meglio, è un affetto da sradicare negli esercizi.
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12. Tre cose dunque: esame di coscienza con molto diligenza; confessione con molto dolore; togliere gli affetti negativi.
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13. La prima parte degli esercizi è dunque per togliere il male: peccato mortale, peccato veniale deliberativo, peccato veniale indeliberativo, le cause, le occasioni, le imperfezioni in quanto è possibile. I mezzi sono: la confessione, la preghiera, la lotta.
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14. Io però, vorrei ancora dire una cosa, come appendice. Ci sono dei difetti anche esterni che non sono offesa di Dio: persone pesanti con il loro modo di fare; alle volte non ci si accorge ma facciamo soffrire, ci manca il garbo, l'opportunità. Forse nessuno ce lo direbbe, forse ci offenderemmo. Facciamo da noi, agli esercizi.
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15. La Pastorella non è suora di clausura. Se trascina zoccole, se fosse troppo attillata, manierosa, esamini anche questo. Essere puliti per non essere ripugnanti. Vengo da parte di Gesù buon Pastore, Egli non fu ricercato nel vestire: semplice e dignitoso, con una sola tunica fino alla morte. Pastorella pronta a presentarsi al podestà ed alla contadinella che viene avanti con un canestro di uova. Essere un po' energiche coi bambini, ma non bastonare. Adattarsi alle leggi e consuetudini dei tempi.
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16 Fare l'esame anche su queste cose che sono esterne, ma formano la suora completa. Vi dico quanto dice il Concilio di Trento per i preti: nell'incedere, nel vestito, nel tono della voce, si diportino da degni ministri di Dio. Voi siete ministre di Gesù buon Pastore. Semplici, dignitose come la Madonna, come farebbe Gesù buon Pastore. Purtroppo nelle vostre piccole case dove non avete ancora bene organizzato, la gente che viene fino in cucina, trovi almeno la suora ben compita ed edificante.

settembre 1941

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4 Settembre 1941