Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAMMINO DI PERFEZIONE: PROFICIENTI12
1. Le anime che si danno alla perfezione o alla conquista della santità possono essere incipienti, proficienti o perfette.
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2. Abbiamo veduto lo stato delle anime incipienti, che si ripuliscono da ogni macchia per lottare contro il peccato, la tentazione, il demonio, per mortificarsi in tutti i sensi e lasciare del tutto l'offesa di Dio.
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3. Le proficienti sono coloro che vanno innanzi nella santità, avendo già compiuta la loro purificazione. Neanche qui tuttavia il demonio, ci dà pace. Le anime proficienti evitano l'offesa volontaria di Dio; morranno con dei difetti, ma di sola fragilità e debolezza. Esse hanno talmente in odio il peccato che vigilano sempre, e ogni cosa che ha aspetto di peccato fa loro paura.
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4. Non trovate più in loro quella facilità nel dire bugie, l'amore alla vita distratta, la tendenza a chiacchierare tanto. Hanno vinto le tendenze orgogliose e sanno umiliarsi anche in casi abbastanza difficili. Hanno vinto la tendenza verso l'invidia, la gelosia, la pigrizia, la sensualità: non badano al gusto nel cibo, non fanno preferenza fra accompagnarsi con persona simpatica o meno. Sanno superare le difficoltà, non si disperano se ci sono. Sono temperate, moderate anche nella gioia. Si moderano nei pensieri, nei desideri, nelle fantasie, in tutti i sensi.
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5. Sono anime purificate negli affetti. Non hanno più affetti vani, disordinati. Spenti l'invidia, i rancori, i vizi, non perché non sentono, ma perché vincono. Sono nella vita religiosa regolare. Amano l'istituto, l'orario, uniformano il giudizio in quanto possibile ai superiori, con cui vivono in unione. Sono anime benedette da Dio, che compiono tutti i doveri nell'istituto. Meditazioni fatte con regolarità, visita sempre meglio, amano tutto nella congregazione, abito, consuetudini, tradizioni, casa materiale. Ogni bene e benedizione della casa è gioia per loro; ogni male una pena.
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6. Regolari nell'andare a letto e in tutto. Tutto fanno con spirito soprannaturale. Per essere proficienti occorre tenere regolarità, cioè ginnastica di volontà, rinunzia continua. Una vita di eccezione non è regolare, di chi non ha vocazione o di chi si perde. Persino lo stesso modo di camminare. San Bernardo dice: entrando troverai la prima persona presente nella preghiera, ma osservante degli orari, una paziente, una umile; cosicché da tutte si copia per entrare nello stato di anime proficienti.
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7. Tre segni distinguono le anime proficienti: purificazione dal peccato, purificazione dagli affetti cattivi, regolarità e purezza di vita.
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8. Quando entrate portate virtù ma anche difetti. E se non sopporti, che meriti ti fai? La vita stessa di Gesù è continua croce e martirio. Oh, che suore, amanti della vita comoda! Vocazione alla pagnotta, talora. Suore che vorrebbero obbedire alle superiore solo quando chiedono con tanta carità, e non sanno avere il merito nell'obbedire ai superiori severi. Non sono molti che hanno voglia di seguire Gesù. Oh, voi dovete vincere voi stesse passando per l'acqua e per il fuoco. Il nemico è dentro di noi, la nostra superbia, l'orgoglio, il nostro giudizio da mettere sotto i piedi. Vedete come santa Teresina e santa Gemma sono state perfettamente mortificate.
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9. Quando si progredisce si segue Gesù, si è nella luce, si entra nella vita illuminativa: immagine di Gesù, stampo di Gesù Cristo.
Voi avete fatto tante statue del cuore di Gesù e siete state contente.
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10. Primo punto: stemperare la polvere del nostro cuore, come fate con la scagliola, bagnarla e stemperarla. Pregare molto, attirarci molta acqua (la grazia). Pregare, pregare, pregare, stemperare il cuore. Signore, parlate pure, il mio cuore è vostro. Dire alla visita: Signore, vedete? Siamo in due, ma voglio restiate solo voi. Non più capricci, ma venga il tuo regno nel mio cuore! Gesù vuole occupare tutto il cuore, che deve essere vuoto! Se nella forma c'è una pietra non si può fare nulla. Stemperare il vostro cuore in modo che non rimangano più durezze.
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11. Secondo, mettere poco per volta liquido nella forma, cioè mettere la Madonna, Gesù. Entrino in noi le virtù e, prima ancora delle virtù, la vita di Gesù. Come ha operato Gesù povero, anch'io voglio essere poverissimo. Gesù è cercato a morte appena nato ed io pretenderò che tutti mi vogliano bene? Voglio amare un abito povero, la vita mortificata, un trattamento di povertà, uno stato di umiltà, trovarmi proprio come Gesù, una casetta di Nazareth, povera e stretta.
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12. E poi la vita pubblica, nell'apostolato pastorale, come voi. Da principio ha predominato chi gli voleva bene, poi ha predominato il male finché lo hanno crocifisso. Così anche per voi.
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13. San Paolo andò di città in città a predicare. Gli davano di che vivere come ricompensa per le stuoie che faceva, ma poi quasi sempre lo cacciavano via; a Roma poi gli tagliarono la testa. Così le pastorelle non devono pretendere che tutto vada bene, purché non facciano male da meritare di essere cacciate via. Beati siete se vi cacceranno... grande sarà la vostra ricompensa nei cieli. (Mt 5,14-15).
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14. Alcune suore, quando si dice loro che hanno fatto male, se la prendono. Sentite, se i superiori vi dicono che fate male, fatevi spiegar bene e correggetevi. Se ve lo dice gente che non ha nessun diritto, continuate tranquille. Naturalmente, nei paesi avrete contraddizioni. Guardare bene: se vi dicono di migliorare in qualche lavoro ascoltate, spesso vi dicono cose giuste; se vi cacciano perché fate con troppo zelo, andrete in altro paese e se vi cacceranno anche di là, ve ne andrete, morrete ugualmente senza aver girato tutto il mondo. Soprattutto, guardate al bene dell'anima vostra, e in quello che fate, secondo lo spirito del vostro istituto, avanti senza timore.
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15. Dopo che la pastina è messa nella forma la legate e la fate indurire. Voi, dopo una giornata trascorsa bene, non siete ancora sante. Occorre far bene per molti e molti giorni. Perseveranti e ferme nelle virtù.
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16. Se le aspiranti non divengono un po' ferme nella virtù e sono un po' dure, non resistono nell'apostolato fuori. Fare come le statue dunque. Sciogliere la pastina (con l'umiltà e il dolore), mettere nella forma (con Gesù), lasciar indurire (perseveranza nelle virtù). Non c'è virtù senza perseveranza nel bene! Dopo tutto questo, il cammino per diventare come Gesù è ancora lungo.

1 ottobre 1941

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12 1° ottobre 1941