Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XII - n. 31
S. PAOLO
Alba, 21 gennaio 1937

CENTENARIO DELLA CONVERSIONE DI SAN PAOLO

L'Osservatore Romano pubblica: Pur lasciando da parte le questioni e discussioni cronologiche, come del resto si fece per stabilire la celebrazione dell'anno XIX Centenario della Redenzione, è conseguenza logica che dopo detta solennissima celebrazione, si commemorino i due grandi avvenimenti che seguirono alla Crocifissione e Resurrezione del Redentore: il martirio del Diacono S. Stefano, primo martire della Chiesa nascente; la Conversione di Saulo, che da persecutore divenne il vaso di elezione del Signore, il predicatore della verità nell'universo mondo, il Dottore, l'Apostolo delle genti. La commemorazione XIX secolare del Protomartire Stefano e della Conversione di S. Paolo si celebrerà adunque in questo anno 1937; preannunziata già nel passato anno e in alcuni luoghi sottolineata da riunioni, conferenze e sacre funzioni.
La prossima ricorrenza della Commemorazione della conversione dell'Apostolo S. Paolo, nel calendario liturgico della Chiesa romana fissata ai 25 gennaio, tornerà ad unire quest'anno insieme i due grandi eroi della fede, che con le loro opere e il loro sangue diedero il più efficace incremento alla Chiesa di Gesù Cristo nascente tra le persecuzioni e contraddizioni.
La grande celebrazione del XIX centenario della Conversione dell'Apostolo, sarà in quel giorno nella Basilica della via Ostiense preceduta, quasi solenne inizio ed apertura di tutto un ciclo di commemorazioni centenarie, da un omaggio di venerazione al Protomartire Stefano.
Nella Patriarcale Basilica, per disposizione del Sommo Pontefice, si terrà Cappella Cardinalizia lunedì 25, pontificando la Messa all'altare Papale, sul sepolcro dell'Apostolo con indulto speciale, il Patriarca di Antiochia S.E. Mons. Roberto Vicentini, Vicario della Patriarcale Basilica di S. Pietro in Vaticano. La memoria dei due Apostoli Pietro e Paolo torna così ad unirsi e il ricordo dell'Apostolato di Paolo in Antiochia si completa con quello profuso nella nostra Roma.
Il corteo dei Principi della Santa Chiesa, reso l'omaggio di venerazione e preghiera al Protomartire Stefano, procederà solennemente ad onorare e venerare l'Apostolo, che mentre in terra era stato precursore di Stefano, meriterà di divenire in cielo partecipe con lui della gloria celeste.
Si darà così principio alle Commemorazioni che si seguiranno in quest'anno a celebrazione dei due centenari in Roma e nel mondo intiero, per le quali sono sorte già importanti belle iniziative, e delle quali proseguiremo a dare informazioni e relazioni.
A questo appello-annuncio, fa eco la voce di S.Em. il Cardinale Schuster. Egli, già Abate del monastero di S. Paolo, grande mecenate della Liturgia romana ed ambrosiana, ammiratore ed illustratore della Patriarcale Basilica Ostiense, porta al duplice centenario la sua parola elevata e competente.
Cronologicamente, scrive il Cardinale, precede il Diacono che, primo tra i Martiri, versa il suo sangue per Cristo, reo solo d'aver predicato agli Ebrei l'universalità del Vangelo di Gesù. Segue a pochi mesi di distanza l'Apostolo dei gentili il quale, in espiazione d'aver cooperato al supplizio di Stefano, continuerà la sua ardua missione e la realizzerà così come nessun altro dopo di lui ha mai osato. Se si pensa che il mondo evangelizzato da Paolo comincia dalle rive dell'Oriente e giunge sino alla Penisola Iberica, alle colonne d'Ercole, si deve pur riconoscere che nessuno meglio di lui ha contribuito così efficacemente all'universalità del Messianismo cristiano propugnato da Stefano. Paolo ne ha piena conoscenza quando, sotto l'azione del divino Paraclito, definisce se medesimo: Dottore dei gentili e Maestro di verità per tutto il mondo; oppure quando, rivendicando il suo posto di fatica nel senato degli Apostoli, afferma di aver travagliato più di loro tutti!
La preghiera di Stefano morente che intercede per i suoi persecutori, non poteva riuscire più efficace! Saulo è il più bel frutto di quella suprema invocazione.
Ci sembra opportuno di dedicare a tale commemorazione, anzi, duplice commemorazione, come stabilisce il Papa, la solennità di Domenica 24 gennaio. Ricorre in quel giorno la domenica di settuagesima, nella quale la Liturgia Romana colla Stazione nella Patriarcale Basilica di S. Lorenzo celebra particolarmente l'efficacia della grazia divina ed introduce S. Paolo a spiegarcene gli arcani.
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Spiegando la lezione evangelica del Seminatore, diremo di S. Paolo, in quanto egli fu precisamente colui che: exiit qui seminat seminare semen suum. Uscì da Damasco e giunse al termine del mondo conosciuto dagli antichi, alle colonne d'Ercole, seminando il divin granello della Parola di Dio. In questo viaggio, un'antica tradizione lo fa passare per la Lombardia; anzi nel Medio Evo a Mantova cantavano addirittura, che vi si fosse recato per visitare il Mausoleo di Virgilio! .
Lunedì e martedì 25 e 26 gennaio continueremo le nostre solennità centenarie di S. Paolo e di Santo Stefano, col minor Sinodo dei Prefetti delle Porte e dei Vicari Foranei. Tutti gli altri venerandi Parroci, specialmente quelli la cui Chiesa è dedicata ai due gloriosi santi giubilari, si uniscano in ispirito a Roma Papale, si uniscano a noi col celebrare con degni e devoti riti questi gloriosi Fasti della Chiesa nascente. Ne raccoglieranno un gran vantaggio spirituale per le loro parrocchie. In Milano, poi, c'è indulgenza Plenaria per tutte le feste stazionali.
La Liturgia Ambrosiana nel Prefazio della festa della Conversione di S. Paolo, così canta a gloria dell'Apostolo: Tu, o Signore, hai disposto che la tua Chiesa, stabilita sulla dottrina predicata da Paolo, non se ne possa mai allontanare per eretica fallacia. Tutto quello, infatti, che non si accorda colle Dottrine di Paolo, si discosta al tempo stesso dall'insegnamento della Chiesa Cattolica.
Il motivo di questa identificazione ce lo suggerisce Sant'Ambrogio, quando canta a sua volta: Nunc ergo, Doctor gentium, Tu Paule mores instrue; Ast Petre, Pastor omnium Oves ad astra dirige.
Questo centenario è da ricordarsi in modo speciale dalla Pia Società S. Paolo e da le Figlie di S. Paolo, per:
a) gratitudine all'Apostolo, nostro Padre, Maestro, Esemplare e Dottore; tutto gli dobbiamo;
b) conoscere meglio l'Apostolo nelle Lettere, Vita, Atti, Liturgia;
c) imitarlo nelle virtù, specialmente santificando quanto ci porta ad una definitiva conversione; esame di coscienza, Sacramento della Confessione, lotta interiore per vincere l'uomo vecchio e far vivere Gesù Cristo;
d) pregarlo perché sia allontanato per sempre il peccato, ogni peccato; perché tutte le forze ed energie siano dirette al Signore con dedizione completa; perché queste energie di mente, volontà, cuore siano potenziate come in S. Paolo dalla straordinaria grazia per la quale diceva omnia possum in eo qui me confortat.
Pregate per la mia conversione convertere nos, salutaris noster.
Nella Pia Società S. Paolo vi è questa usanza: iscrivere i nostri alle seguenti compagnie e confraternite: 1. Abitino ceruleo, o dell'Immacolata; 2. Compagnia del Carmine (scapolare Carmelitano); 3. Compagnia dell'Addolorata; 4. Transito di S. Giuseppe; 5. Apostolato della Preghiera o Santo Rosario. E per gli Ordinati: I Sacerdoti Adoratori.
I nostri Figli e Fratelli nelle prediche e nei periodici vengano illuminati: 1. Il Papato non è semplicemente un Papa; 2. L'eresia oggi più nefasta e contraria al regno di N.S.G.C. nel mondo è il falso nazionalismo cioè la moderna statolatria. Vi è un nazionalismo cristiano ed un nazionalismo pagano; 3. Molti principii del Fascismo sono veri e base di ordine nella società; ma il fascismo per ora non è una filosofia ma un ecclettismo pratico. Distinguiamo bene il fascismo dai fascisti, per camminare sempre e solo con la Chiesa cattolica che ha una Filosofia perenne ed una teologia rivelata. Il Bolscevismo non è solo una forma politica, ma una dottrina sociale che tutto assale, senza mai proporre una qualche ricostruzione positiva, solida. Per distrurre basta l'odio; per edificare occorrono fede ed amore.
Alla Chiesa non fu promesso che Dio distruggerebbe tutti i suoi avversari, no; ma che la Chiesa non verrà distrutta da alcun potere d'inferno. Ritorna sempre la Parola del Maestro sulla zizzania e si vedrà bene la conclusione finale quando gli Angeli separeranno i buoni dai cattivi. Lo studio di ogni verità ha tre momenti storici: tesi, crisi, sintesi. Oggi troppi sono travagliati dalla crisi. Sintetizzare e universalizzare vuol dire trovare DIO, Gesù Cristo, la Chiesa, la grazia.
In Gesù, Via Verità e Vita.

Aff.mo M. ALBERIONE

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