Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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GENNAIO 1932 – ANNO XIV – C. C. Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA

Presso Pia Società San Paolo
ALBA (Italia-Piemonte)

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)

Statuto breve dell’Unione Cooperatori Apostolato Stampa

1. E' costituita in Alba sotto la protezione di S. Paolo una UNIONE COOPERATORI APOSTOLATO-STAMPA.
2. Suo scopo è il favorire la Buona Stampa.
3. Mezzi: a) Preghiere; b) Offerte; c) Opere: scrivere, diffondere la Buona Stampa, combattere la cattiva.
4. L'Unione ha per organo il Bollettino Unione Cooperatori Apostolato-Stampa.
5. L'Unione ha la sua Sede presso la Pia Società San Paolo - Alba (Piemonte).
6. La festa patronale si celebra la domenica successiva al 29 giugno.

Questo Periodico

I. — PER LA COOPERAZIONE DI PREGHIERA:
Promuove il culto al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo Apostolo, ecc. ecc.
» l'opera delle vocazioni religiose all'Apostolato Stampa.
» l'opera delle Duemila SS. Messe e l'Unione di preghiere.

II. — PER LA COOPERAZIONE DI OPERE:
E' organo della «Sezione Biblica» della Pia Società San Paolo.
» dell'Apostolato del «Libro».
» dell'Opera Bollettini Parrocchiali.
» dell'Unione scrittori, pittori, disegnatori, collaboratori.
» delle Sezioni parrocchiali Cooperatori Apostolato-Stampa.
» dell'Associazione Generale Biblioteche.
» dei Centri di diffusione di libri e oggetti religiosi.
Riporta: i nuovi libri, periodici, opuscoli col giudizio relativo.

III. — PER LA COOPERAZIONE DI OFFERTE:
Illustra la formazione delle Borse di Studio.
» l'opera delle pensioni agli aspiranti della P. S. S. Paolo.
» i depositi e vitalizi.
» i doni in natura.
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LE SANTE MESSE GREGORIANE

Che cosa sono? – Le Messe Gregoriane sono un corso di trenta Messe, che un sacerdote deve celebrare per trenta giorni di seguito ed applicare per un’anima del Purgatorio. (S. C. 1888)
Perché si chiamano Gregoriane? – Perché furono istituite da San Gregorio Magno, la quale istituzione fu, anche in seguito, riconosciuta e approvata dalla Chiesa.
(S. Gregorio – Pasqualizo. S. C. Ind. 1888)
E’ utile e vantaggioso far celebrare le Messe Gregoriane? – E’ assai utile e vantaggioso far celebrare le 30 Messe Gregoriane: esse infatti furono dalla S. Chiesa istituite per la speciale fiducia, che sia liberata dal Purgatorio l’anima per cui si celebrano. (S. C.1888)
E questa speciale fiducia di speciale efficacia su che cosa è fondata?
E’ fondata su la misericordia di Dio, che gradisce e accetta, come particolarmente soddisfatorio e impetrativo per l’intercessione di S. Gregorio, questo corso di 30 Messe continue, come ci testimoniano antichissime tradizioni e pie rivelazioni, approvate dalla Chiesa. (S. C. 1888 – Pasqualizo)
Per chi si possono applicare le Messe Gregoriane? – Le Messe Gregoriane si celebrano e si applicano solamente per i defunti. (S. C. 1888)
Quando si possono istituire le Messe Gregoriane? – E’ bene che tali Messe Gregoriane siano stabilite prima della morte, da noi stessi ancor viventi. Dopo la morte non siamo sicuri dei suffragi che desideriamo.
Come si fa in pratica? – In pratica si deposita presso qualche Istituto religioso (ad esempio presso la Pia Società San Paolo di Alba – Piemonte) una somma di danaro a questo scopo.
Qual è l’offerta? – L’offerta è fissata a L. 300. Si può anche lasciare un deposito che venga a dare un tale interesse.
Quando si fa l’offerta – L’offerta occorre farla prima della celebrazione. E, per le Messe dopo morte, è assai utile farla in vita. Basta inviare la somma alla Pia Società S. Paolo, e incaricare una persona fidata di dare a tempo l’annuncio della morte dell’offerente. La Pia Società S. Paolo prende nota, e all’annuncio della morte fa celebrare il corso delle Messe Gregoriane.

I VANGELI DELLA DOMENICA

I chierici del corso teologico della Pia Società San Paolo hanno preparato questa operetta, la quale è come una lettera domenicale ai loro parenti, e ai loro amici. Sono portati tutti i vangeli festivi dell’anno: ognuno con una breve spiegazione di tre paginette: così che, i commenti, formano una lettura gustosa e molto nutriente. Poiché i cari chierici hanno scritto veramente intingendo le penne nel fervore del cuore, e per accendere nei cuori l’amore del Divin Maestro.
E’ ben naturale, che i giovani, chiamati a servire Dio, e la Chiesa, e nell’apostolato della stampa, diffondano sulle anime questa luce di vera carità, man mano che lo Spirito Santo la accende nei loro cuori.
Il libro tascabile e utilissimo, specie per quelli che proprio non possono udire la parola del Parroco, si manda dietro l’offerta di L. 2.
Questa offerta sarà per favorire la vocazione dei Chierici stessi e di molti altri.
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Vie e Mezzi della Divina Provvidenza

Un prezioso regalo ci farebbero gli amici mandando l’abbonamento vitalizio al nostro bollettino, inviando l’offerta di L. 100 una volta tanto
L’abbonamento vitalizio costituisce un vero vantaggio per l’Apostolato-Stampa e toglie l’incomodo di rinnovare ogni anno l’abbonamento.
Gli abbonati vitalizi vengono iscritti all’Opera delle 2000 SS. Messe.

«Date e vi sarà dato» dice Gesù nel Vangelo. Dare che cosa? Quello che si può. I mezzi di fare del bene sono tanti, chi ha il denaro, chi dispone di questo e di quello: in qualsiasi modo si può concorrere ad aiutare le Opere di Dio. A tutti il Signore promette il centuplo per uno e la vita eterna. D’altra parte l’invito che fa Nostro Signore nel Vangelo è chiaro: «Non cercate di accumulare tesori sulla terra… ma procurate di accumulare tesori nel cielo» tesori che consistono nelle opere buone, il merito delle quali si accumula presso Dio, che darà a suo tempo un premio eterno.
D’altra parte il cuore, l’intelletto e la volontà seguono il tesoro, e se questo viene cercato nelle cose della terra, il cuore sarà come assorbito dalla terra; ma se viene cercato nel cielo, tutti i nostri affetti tenderanno al cielo, dove solo potranno essere pienamente appagati.

DEPOSITO A FONDO PERDUTO

E’ un bel modo di farsi del bene in vita e assicurarsi i suffragi dopo morte, in modo segreto, sicuro e prudente. Si offre per le opere della Pia società S. Paolo una somma di denaro su cui volendo si può ritirare l’interesse, ed in caso di necessità, lo stesso capitale. – Alla morte del depositario, la somma rimane definitivamente alla Pia Società.
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Opera Duemila Messe

La Pia Società S. Paolo, per ricompensare i suoi benefattori, celebra unicamente per loro, ogni anno ed in perpetuo, Duemila Messe (sei Messe al giorno). Per ascriversi a questa efficace opera basta mandare una sola volta in vita l’offerta di L. 10. E’ una grazia grande poter partecipare a tanto bene ed assicurare a se stessi e ai propri cari defunti i più preziosi suffragi.
Con una sola offerta può partecipare a tutte le Messe anche un’intera famiglia con tutti i membri, vivi e defunti.
Gli iscritti partecipano a tutte le Messe in perpetuo ed anche dopo morte.
Le zelatrici di quest’opera, sparse in moltissimi paesi d’Italia e anche all’estero si acquistano preziosi meriti pel cielo.
Sono considerate zelatrici coloro che avranno raggiunto dieci o più iscritti; queste avranno un dono (libro o corona ) dalla Pia Società S. Paolo.

LA S. MESSA CI LIBERA
DALLE DISGRAZIE

S. Antonio ci racconta di due giovani assai cattivi che si recavano un giorno ad una passeggiata. Uno di essi quel mattino aveva ascoltata la S. Messa, l’altro no. Mentre si trovavano in un bosco, ecco oscurarsi il cielo e levarsi un gran temporale. Fra tuoni e lampi odono una voce che dice: «Ammazza, ammazza!»e subito viene un fulmine che incenerisce uno di essi. L’altro tutto spaventato si dà alla fuga; ma ecco che la stessa voce grida: «Ammazza, Ammazza!» Il povero giovane si tiene per morto, ed aspettando di essere fulminato, sente un’altra voce che risponde: «Non posso, non posso perchè egli questa mattina ha sentito la Messa e questa mi impedisce di scaricare il colpo».
Anche a costo di sacrifici andiamo ad ascoltare la S. Messa. Essa fu istituita per essere il parafulmine del mondo contro la giusta collera di Dio, irritato per i nostri peccati. Oh quante volte Egli ci avrà liberati dalla morte e da molti pericoli gravissimi per la S. Messa da noi udita! La S. Messa, dice S. Leonardo, è come il sole che sparge i suoi raggi sopra i buoni e i cattivi, né vi è anima così cattiva sulla terra che ascoltando, o facendo celebrare la S. Messa non ne riporti qualche gran bene, anche senza che lo pensi o lo domandi.
Il mattino del 31 maggio 1906 si attentava alla vita dei reali di Spagna. La bomba micidiale scoppiò, spargendo la morte all’intorno, lasciando incolumi, per vero miracolo, il re Alfonso XIII e la sua augusta consorte.
Si seppe poi che in quel giorno, e press’a poco in quell’ora stessa, si celebrava la S. Messa per i medesimi reali nel santuario della Madonna di Baviera, da loro comandata alcuni giorni prima dell’attentato. A ricordo di tale episodio, il re e la regina mandarono a quel Santuario uno dei frammenti della bomba ch’era penetrata nella carrozza, tutta rilegata in oro, con questa iscrizione: in segno di gratitudine alla Regina del Cielo nostra amatissima Signora, il Re Alfonso XIII di Spagna e la Regina Vittoria, 31 Maggio 1906».
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


Che cosa date alla Stampa?

Date preghiere! Poiché l’Apostolato non è industria, non è commercio di cose buone: esso è stampa collo Spirito Santo e imprime nei cuori: è un ministero di grazia, di redenzione, di santificazione: pregate quindi per la stampa come per le Missioni, come per la Parrocchia come per il Papa!
Date cooperazione! Come per la costruzione e il decoro del tempio, come per la propagazione della fede, come per le opere di carità. Cooperazione spirituale: diffondere molto, senza umani rispetti, dove più c’è necessità. Cooperazione materiale con l’offerta di abbonamenti, con offerte libere. Non vi mancherà la mercede.
Date vocazioni! Le cose sacre le trattano le persone sacre. Il deposito delle Sacre Dottrine è amministrato dai Sacerdoti, ci vogliono gli uomini della Stampa, e ci vogliono anime consacrate a questo apostolato.
La Chiesa infatti ha confidato questo ministero a una famiglia religiosa: la Pia Società S. Paolo. Non misuriamo le cose di Dio colla misura usata per le cose della terra. Non mancherà di provvedere a sé, chi è generoso con Dio.
Diamo belle anime di fanciulli alla vita religiosa, in cui fiorisce la missione della Stampa: diamo belle anime di figliuole alle Figlie di S. Paolo, che la Chiesa istituì, perché, piacendo molto a Dio nell’esercizio della perfezione, servissero le anime col ministero della stampa.

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L’Apostolato Stampa ha bisogno di anime generose e piene di amore per Gesù Maestro, perché il suo scopo è di conoscere bene la dottrina e gli insegnamenti del Maestro Divino, sentire il grande bisogno che hanno le anime di conoscerla, amarla e praticarla; per ciò diffondere con generosità e spirito di sacrificio.
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I libri cattivi in rapporto allo spirito e al cuore


Sermo eorum ut cancer serpit.
(II Tim. 2,17).

Vi è un male che dopo di aver desolato le presenti generazioni, cerca di rovinare le generazioni future; un male che diffondendosi, come un contagio dalla capitale nelle provincie cerca di infettare le campagne non meno delle città, le classi oscure non meno delle più elevate; per la sua estensione e la sua profondità sembra incurabile, tuttavia bisogna cercarne il rimedio sia per estirparlo, sia almeno per arginarlo, se non si vuole che tutto perisca: i costumi, la legge, le istituzioni, la società; io intendo parlare di circolazione, sempre crescente di una moltitudine di libri contro la Religione.
Bisogna dissipare ogni illusione e in coloro che prostituiscono il tempo e i loro talenti a queste opere di iniquità, e in quelli che le propagano con un successo, il più deplorevole, e in coloro che ne fanno pascolo del loro spirito con una insaziabile avidità! Io confesso, e ne ho la triste certezza che la mia voce non sarà che una barriera impotente contro il torrente devastatore. Ma almeno sveglieremo lo zelo dei padri di famiglia, degli istitutori pubblici e particolari, e resterà avvertita la gioventù imprudente. No, le nostre parole non risuoneranno invano in questo sacro recinto, e non tutti i cuori resteranno chiusi alla verità. Noi cercheremo di mostrare i danni dei cattivi libri: 1.o in rapporto allo spirito; 2.o in rapporto al cuore.

I PUNTO
I cattivi libri guastano lo spirito

Guastano certe facoltà dell’anima. –
Le facoltà dell’anima messe in esercizio nella lettura di un libro, sono l’intelligenza e la sensibilità. Con l’intelligenza noi osserviamo, ragioniamo, giudichiamo, immaginiamo. Con la sensibilità la nostra anima è affettata in una maniera qualunque.
Leggendo un buon libro io voglio dire un libro integro e sano dal punto di vista filosofico, religioso e morale, voi darete alle due facoltà di cui vi parlo l’alimento che ricercano; all’intelligenza la rettitudine che è sempre nei principii, alla sensibilità delle impressioni pure. Ecco ciò che fa l’uomo, ecco ciò che deve avere per base ogni sistema di sana educazione.
E’ questo l’effetto che producono i libri cattivi? Noi intendiamo per libri cattivi tutti quelli che sono funesti alla fede e ai costumi. Questi libri, lontani dal regolare, dallo sviluppare e dal nobilitare le due facoltà, le corrompono. Questo porta su un principio incontestabile, che ogni libro, ogni dottrina contraria alla fede o alla morale, è vizioso e falso sia nei principii sia nelle conseguenze. E’questa una buona scuola per sviluppare l’intelligenza? Ivi non si apprenderà che il sofisma. E’ questa una sorgente di impressioni vere, reali secondo la natura? La vostra sensibilità non sarà eccitata che per la esagerazione.
Il sentimento è falso là dove è falso il pensiero. Per quanto folle sia l’immaginazione essa vuole delle pitture reali; ora il libri di cui io parlo non sono che il prodotto di una immaginazione fitticcia, di una sensibilità morbosa. Niente appoggia meglio la precedente verità dell’esame del romanzo del tempo. Quale si presenta al punto di vista religioso? panteista; dal punto di vista dell’arte? esagerato; dal punto di vista morale? sfrontato. Ma il panteismo è uno degli errori più grossolani, l’esagerazione uno dei più gravi difetti; la sfrontatezza una cosa deplorevole e vergognosa. Che cosa diventeranno dunque le nostre facoltà abituandosi a queste teorie, a queste maniere, a queste composizioni prive d’ogni regola? Saranno snaturalizzate. Il dubbio
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prenderà il posto della convinzione; il vostro giudizio e la vostra convinzione saranno sviati e corrotti dalle forme viziose dell’esagerazione; l’apoteosi del vizio, l’abitudine delle scene stravaganti, dei quadri fantastici, vi faranno ricercare il bello nell’orrido. O nobile natura o sublimi sentimenti, o ammirabili istinti, è un libro che vi avrà degradato.
Scuotono in noi le fondamenta della fede – In mezzo a noi stanno due scuole di bestemmia che disputano a Dio l’impero e la sovranità dell’intelligenza umana: L’una brutalmente incredula, si giuoca del domma, insulta ogni altare, mescolando la bestemmia alla lode, e trascinandosi nel fango che dà all’uomo per certa ricompensa. L’altra dal linguaggio più riservato e più grave, però non meno nemica di ogni fede, che accetta certi dommi per farne delle astrazioni, e con i suoi sistemi, i suoi sogni, i suoi eterni dubbi, oscurano la ragione, diseccano il cuore, e spengono in ogni anima le aspirazioni verso il cielo e verso Dio. L’una insegna a ridere di tutto, toglie alle credenze la loro maestà, allontana gli uomini dagli altari, sia per la frivolezza che si fa giuoco di tutto, sia per la vanità che ha paura del ridicolo.
L’altra prende sul serio ogni delirio, appassiona l’intelligenza con dei sogni, e, per l’idolatria della ragione, conduce infallibilmente gli uomini al disprezzo di ogni istituzione religiosa e all’oblio pratico di Dio. Come dunque queste dottrine, di cui son pieni i libri perversi, non scuoteranno in noi le fondamenta della fede?

II PUNTO

Proclamano dei principii contrari alla morale. – La morale evangelica, le cui massime sono scritte nel cuore di ciascuno si noi, dice che noi dobbiamo fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi stessi; che ogni condizione impone dei doveri; che la virtù è sacra e noi siamo nulla senza di essa; che il vizio è riprovevole e merita il castigo.
Ecco al contraria la morale dei libri anticristiani, e sopratutto del romanzo: Il dovere è un motto vano, la virtù una piacevole chimera, la coscienza un pregiudizio; noi dobbiamo cercare le gioie dovunque si trovano; i piaceri sono un bene supremo ecc.
Da ciò si comprende come queste massime corrompano il cuore.
Fanno l’apoteosi del delitto in forme seducenti. – Il romanzo non si contenta di porre principii, ma li colora, li unisce a dei fatti, li riveste delle forme più belle, affinché saziino il lettore e si imprimano nello spirito. I personaggi che egli mette nella scena vantano gli incanti di una beltà che è sovrana, ragionano sui piaceri e i divertimenti, portano il loro omaggio alla creatura, sorridono di pietà al solo nome di religione e di saggezza. Voi vedete dei padri e delle madri applaudire vergognosamente alle passioni dei loro figli, degli uomini vendicativi che non respirano che il furore del duello, delle donne vendute al delitto, soggette a ogni trasporto di collera, e a tutto il furore della gelosia. Infine in molti libri vi sono le passioni che muovono ogni energia, che decidono degli avvenimenti, e che sotto le forme allegoriche, esalano un contagio pestilenziale, più dannoso dei discorsi e dei cattivi esempi.

III PUNTO
Pretesti vari addotti per la lettura dei libri cattivi

Questi libri appartengono a degli autori rinomati. – Come è grande la distanza degli scrittori immortali dei quali si onora la religione, da questi eroi dell’empietà dei quali si vanta la filosofia! Quale immensa superiorità non hanno su questi, quegli uomini, la cui penna fu sempre casta, e il gusto sempre puro, le intenzioni sempre rette e il giudizio sempre sano! Ecco i veri autori rinomati, che bisogna lodare e aiutare, e dei quali bisogna leggere le opere immortali. Leggete il Vangelo, questo libro
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divino scritto da Dio; leggete… ecc. (secondo la circostanza).
Fanno conoscere il mondo e i suoi usi. – Le lezioni che i romanzi danno sul mondo, sono espressamente perniciose, facendolo conoscer lo fanno amare, e le luci che danno non servono che a corrompere più facilmente il cuore.
Non è necessario di conoscere questo mondo che celebrano i romanzi; questo non è il mondo reale e pratico, è il mondo fantastico di una opulenza immaginaria, è il mondo del sogno e del piacere. Il mondo che noi abitiamo è il mondo che Giobbe ha descritto con queste lunghe ma troppo severe parole: Homo natus est de muliere, brevi vivens tempore, repletur multis miseriis. (Giob. 14,1).
Fanno conoscere la letteratura del tempo, formano il gusto, occupano il tempo. – Non si può studiare la letteratura contemporanea in certe raccolte superiori che siano per noi senza danno. Noi abbiamo dimostrato che in in questi libri non si insegna né a ben pensare, né a ben vivere. Essi guastano dunque il gusto invece di formarlo.
Quanti buoni libri per occupare il nostro tempo! Libri di religione, di scienza, di storia, di morale… Dio forse ci ha dato il tempo per consumarlo nel peccato e nella menzogna? Oppure per corrompere il nostro spirito e il nostro cuore, per cercare di svellere la fede dalle nostre anime?
O letture perniciose rovina della gioventù, sventura delle famiglie!

Che cosa leggere?

Il Santo Vangelo: è parola viva di Dio, portata da Gesù C. agli uomini.
Libri che salvino l’anima: non quelli che la perdono, che dilettano le passioni e rovinano.
Il giornale cattolico: Indichiamo l’Osservatore Romano per i Sacerdoti, e l’Avvenire d’Italia: non ci rincresca di rompere vecchie iscrizioni perniciose.
Il settimanale Diocesano: Entri in ogni famiglia della Diocesi, come la voce del Vescovo.
La Domenica Illustrata: è fatta per i giovani, e ne educa il carattere cristiano, per cui sono felici in vita e si guadagnano il Cielo.
Il Giornalino: è per i piccoli, e li fa amici di Gesù; ne difende l’innocenza, e li avvia alle opere buone, li forma robusti. Fatelo leggere a tutti i piccoli.
IL Bollettino Parrocchiale: è la voce e il cuore del Parroco leggetelo con riverenza e con buona volontà; aiutatelo in questi giorni con le vostre offerte.

Se fossi il diavolo…

Una domenica il Parroco di una parrocchia della Savoia salì sul pulpito e così parlò al suo popolo:
– Fratelli miei, se fossi il diavolo… – e appena pronunciate queste parole volse uno sguardo intorno per giudicare dell’effetto prodotto sui suoi parrocchiani con questa ipotesi strana. Egli s’accorge subito, contrariamente a ciò che accade ad ogni inizio di predica, di avere svegliato una vivissima attenzione nell’uditorio, che rimane in attesa, senza neppure accomodarsi agevolmente sui banchi.
– Fratelli miei, se io fossi il diavolo, credete voi che io vi inciterei a bestemmiare il nome di Dio, o a tralasciare il precetto festivo, a mangiare carne il venerdì, a commettere ingiustizie?... – In breve passò in rassegna tutti i comandamenti di Dio e i precetti della Chiesa…
Gli ascoltatori pendevano dalle labbra dell’oratore e già manifestavano una impaziente curiosità di sapere cosa farebbe il Parroco se diventasse il demonio.
– Ebbene s’io fossi il diavolo vi abbonerei tutti ad un cattivo giornale, o almeno ad un giornale che non parlasse di Dio e della Chiesa. Ma siccome io non sono il Diavolo…
Si può indovinare il resto della predica.
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IL COOPERATORE PAOLINO

QUEL CHE E’ FONDAMENTALE

Il più delle volte e dai più si crede o si naturalizza troppo il senso della vita, si crede di aver fatto tutto, di essere a posto quando si è cercato di aggiustarsi così esteriormente, tanto che gli uomini non abbiano niente a dirci e che lo spirito di comodità non abbia nulla a soffrire o non ci sia nessun sacrificio grave o pesante che porti alla rinunzia di noi stessi.
L’orgoglio, i suggerimenti dell’amor proprio, il proprio io spinge, vuole regnare lui portando così a farsi un posto, alla stima di noi stessi, a sbarcare, come si dice, il lunario senza avere né troppi fastidi, stare fisicamente e materialmente bene, poco curandosi di quello che veramente costituisce la vita e che veramente conta dinanzi a Dio.
Da tanti su giunge, ingannati dal demonio, a praticare, frequentare magari la chiesa, non mancare alle prediche, alle manifestazioni religiose esteriori, ma sempre in quelle cose che non sono riflettere su se stessi, che non suonano rinunzia, che in sostanza lasciano trionfare l’io.
I più credono che fatto questo siano cristiani veri. No, il vivere così si chiama vivere bene naturalmente, ma non soprannaturalmente come ci insegnò il Maestro Divino.
Per salvarsi davvero e non andare incontro a sorprese ci vuole qualcosa di più sentito, di più profondo e che veramente ci stabilisca in uno stato di vita che renderà contenti noi e che piace al Divin Maestro Gesù.
Quel che è fondamentale ed essenziale nella vita dell’uomo si è l’esame di coscienza, che è l’orologio, il termometro spirituale in quanto segna il progresso od il regresso nella vita dello spirito, cioè le vittorie riportate su un difetto o vizio, o le sconfitte avute.
Avere specialmente di mira se osserviamo i Comandamenti di Dio cioè la legge naturale. Questo è il fondamento, tutto il resto è solo mezzo per raggiungere maggior perfezione.
L’esame di coscienza è quello che ci fa essere prudenti, ma di quella prudenza lodata e raccomandata da Gesù stesso nel Vangelo, che ci porta a cercare prima il bene spirituale, che ci fa esatti nell’adempimento dei doveri, che ci porta alla pratica del precetto divino della carità: amare Dio sopra ogni cosa ed il prossimo come noi stessi, perché allora si sente il bisogno di farci del bene a vicenda, perché tutti siamo pieni di miserie e tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio. Coll’esame di coscienza ben fatto il nostro io si sottomette, riconosce che prima c’è Dio, che tutti gli uomini devono amare, onorare e servire; all’infuori di questo tutto è vanità e non conta per l’eternità.
Questo va bene considerarlo ora che si è al principio di un anno nuovo che l’infinita bontà di Dio ci permise di cominciare, non assicurandoci di compierlo.
Per il nuovo anno i Cooperatori si uniscano a noi nell’intenzione che raccomandiamo al Divino Maestro: avere al grazia di imparare a fare bene l’esame di coscienza che proprio porti a fare quelle che Dio ci comanda nei dieci Comandamenti.

PER CHI DESIDERA GRAZIE

O glorioso San Paolo, protettore dell’Apostolato Stampa degnati di esaudire le preghiere che i tuoi piccoli figliuoli della Pia Società San Paolo fanno per noi, per la nostra campagna, per tutti i nostri bisogni spirituali e temporali. Noi ti promettiamo riconoscenza facendo a suo tempo l’offerta di ...

Firma e indirizzo ben chiaro

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APOSTOLATO DEL LIBRO

Buona Propaganda
Le Figlie di S. Paolo di Roma continuano ad esercitarlo, con tutta semplicità in Domino, nelle Parrocchie della Diocesi del Lazio dell’Umbria e dell’Abruzzo.
La «Parola di Dio» seminata attraverso alle varie pubblicazioni che esse diffondono, penetra in tante famiglie: sono libri che spiegano le verità della fede, sono le pubblicazioni Bibliche, Vite di Santi, libri di ascetica che saranno buoni amici di chi li acquista, dando a tempo opportuno il buon consiglio suggerendo quelle parole che danno la vita, confortando, eccitando al bene. Il libro buono è veramente un buon amico che tutti dovrebbero avere.
L’efficacia delle buone letture è sempre più evidente, l’apostolato del libro diviene ogni giorno più necessario.
La buona Propaganda durante la seconda metà del mese di Novembre si fece nei seguenti paesi:
Diocesi di Porto. Fiumicino; Torrimpietra; Palidoro; Palo; S. Severa; S. Marinella; Ladispoli; Cerveteri; Riano; Castelnuovo di Porto; Sasso; Isola Farnese.
Diocesi di Aquino e Pontecorvo. Arce; Roccasecca; Castrocielo; Rocca d’Arce; Colle S. Magno; Pico; Esperia; Piedimonte; S. Giovanni; Pontecorvo.
Diocesi di Tivoli. Arsoli; Casape; Castelmadana; Ceciliano; Cinto Romano; Licenza Poli; Mandela; Marcellina; Montecelio; Pozzaglia Orvinio; Pericle; Petecchia; Rioffredo; Rocca giovine Roviano; Sambuci; S. Angelo; S. Gregorio; S. Polo; Saracinesco; Vallinfreda; Vicovaro.
Diocesi di Velletri. Norma; Cori; Roccamassima.
La squisita carità di molte persone specialmente dei MM. RR. Parroci, di Ven. Suore e di ottime giovani Cattoliche, contribuì al buon esito della propaganda in quasi tutti i suddetti paesi. In molti di essi i fedeli, preparati dalla calda e autorevole parola di zelanti Parroci che comprendono la grande importanza che l’Apostolato Stampa ha assunto al giorno d’oggi, hanno accolto molto bene e con vero piacere le nuove Suore della Buona Stampa, ed hanno acquistato molti buoni libri che vennero loro offerti, la lettura dei quali non mancherà di produrre copiosi frutti di bene.
Si poterono diffondere:
Vite di Santi: 715; Vangeli 225; Bibbie 36; Vita di Gesù 68; Ascetica 256; Libri di cultura 118; Libri di pietà 265; Romanzi buoni 83.
Il Divin Maestro benedica largamente quanti hanno coadiuvato le Figlie di S. Paolo nella loro opera, e faccia fruttificare il seme della divina Parola da esse sparso.
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La dottrina dei protestanti

Noi cattolici riteniamo che il Cristianesimo è una dottrina rivelata nella S. Scrittura e nella Tradizione, di cui è custode ed interprete la Chiesa costituita da Gesù Cristo.
Per i Protestanti l’unica fonte della rivelazione è la Bibbia, che ciascuno interpreta a suo modo. Ecco perché essi fanno tanta propaganda di Sante Bibbie, a cui ciascuno dà una diversa interpretazione.
Lutero, da principio, ammetteva la presenza reale di Gesù nella Santissima Eucaristia, ma poi la negò; Zuinglio fu più franco e la rifiutò decisamente.
Lutero, Calvino e Zuinglio ritenevano che l’uomo, dopo il peccato originale, fosse così viziato nell’anima da non essere più libero di fare il bene e tutto ciò che fa sia essenzialmente cattivo. Solamente la fede ed i meriti di Gesù Cristo ci salvano: quindi non sono necessarie le opere buone: basta credere in Gesù Cristo.
Dei Sacramenti solamente due sono conservati dai Protestanti: il Battesimo e la Cena, che però non danno la grazia, come noi crediamo, ma solo eccitano buoni sentimenti in chi li riceve. Non vi è quindi per loro l’ordine sacro, quindi né Episcopato, né sacerdozio: è soppresso il Sacrificio, eliminato quasi completamente il culto esteriore. Enrico VIII però non volle sopprimere il Sacerdozio e l’Episcopato; mantenne la Confessione, la Messa, l’Eucaristia, il culto alla madonna ed ai santi. L’Anglicanesimo è dunque uno scisma che volle staccarsi dalla Chiesa di Roma per le ragioni poco pulite del suo capo Enrico VIII.
Gli errori poi si moltiplicarono: i Protestanti si divisero in molte sette che non si potrebbero qui enumerare.
Per conoscere i Protestanti nei loro insegnamenti si tenga questa regola: «E’ cattivo e pericoloso, e deriva dai falsi profeti tutto quello che ci allontana da Gesù Cristo e ci raffredda nel suo santo servizio». Per difenderci da questo veleno la Pia Società San Paolo di Alba ha pubblicato un libro molto diffuso, dal titolo: «Perché siamo Cattolici e non Protestanti?». E’una discussione documentata dalla Dottrina della Sacra Scrittura e della Storia. Il libro consta di pagine 283. L’offerta è di L. 4,50.
Troverete in questo libro le innumerevoli obbiezioni che muovono alla Santa Religione e svelati i loro errori.
Chiedetelo alla Pia Società San Paolo – ALBA (Piemonte).
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IL S. VANGELO E LA MORTE

«Cotidie morimur», ogni giorno moriamo, perché ogni minuto, ogni ora, ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno che passa è un passo che facciamo verso la morte; e quando giunge la nostra ore ce ne andiamo. Intanto mentre passano i giorni, le settimane, i mesi e gli anni noi stiamo costruendoci il posto per l’eternità ed il tempo passa veloce e non torna più e quando giunge la nostra ora, quel che è fatto, è fatto; quel che non si è fatto non si farà più.
Per impedire che alla fine della vita si abbiano delle sorprese, il Maestro Divino ci avverte per mezzo di San Matteo così: «Vegliate dunque, perché non sapete a che ora verrà il vostro Signore, state preparati perché nell’ora che non pensate, verrà il Figlio dell’uomo. Beato quel servo, che il padrone, tornando troverà a fare il suo dovere; ma se è un servo cattivo che dica in cuor suo: tarda a venire il padrone e comincia a picchiare i conservi, a mangiare e bere coi briaconi, verrà il padrone di questo servo nel giorno in cui meno se l’aspetta, e nell’ora che non sa, e lo toglierà via e gli assegnerà il posto degli ipocriti: ivi sarà pianto e stridor di denti».
La prudenza e la astuzia umana insegna a fare grandi acquisti, a stare cioè bene di qua col possedere ricchezze e col vivere nelle comodità, ma la prudenza divina, come ce la descrive Gesù nel Vangelo, ci dice che salvata l’anima una volta, sarà salva per tutta l’eternità, mentre perduta una volta, sarà perduta per tutta l’eternità.
Noi avanziamo negli anni, diventiamo alti, e quando si è giovani si pensa alla virilità e nella virilità si pensa alla vecchiaia e il più delle volte si è naturalisti, si pensa cioè e si vive come se tutto dovesse finire qui, come se l’unica preoccupazione fosse quella di farsi un posticino, di godere la stima degli uomini, di non andar soggetti a disgrazie, di non aver troppi disturbi ed in sostanza di fare star bene il nostro io, senza badare alla base fondamentale della nostra vita e della nostra eternità che è Dio solo.
«Ora, seguita a dire il Vangelo, quel servo che conoscendo la volontà del padrone, non prepara e non fa secondo i suoi doveri, sarà posto tra gli infedeli, perché a suo tempo a ciascuno sarà data la sua porzione».
Il fine di tutti si avvicina per alcuni più presto, per altri più tardi, perciò conviene essere prudenti e vigilare nella preghiera, avendo prima di tutto carità verso noi stessi, carità che ci deve portare a fare del bene all’anima per salvarla. Ora il Santo Vangelo è tutto per insegnarci a vivere bene, ma è specialmente per farci morire bene perché dalla morte dipende l’eternità.
Che dobbiamo morire è certo e per tutti, ma non da tutti ci si pensa e vi si prepara. Ricordiamo però che giunta l’ora non si può più tornare indietro poiché «le cinque vergini prudenti e pronte quando giunse lo sposo, entrarono con lui e l’uscio fu chiuso; mentre quando giunsero le cinque stolte e sprovviste e dissero: «Signore, Signore, aprici» Egli rispose loro: Non vi conosco.
La misericordia di Dio ci ha concesso di incominciare un anno nuovo. Che cosa risolviamo e proponiamo per quest’anno? Nessuno è certo di compirlo. Ed allora un buon proposito: mantenerci sempre pronti a fare in modo che quando piacerà al Signore di venirci a prendere siamo pronti, ben forniti e possiamo entrare con lui nel gaudio eterno.
Prendiamo amore alla lettura del Santo Vangelo, perché in quel prezioso libro troviamo tutto quello che fa bene all’anima ed al corpo e specialmente ci insegna a stare buoni, ad amare il Signore ed a salvarci.
Chi ancora ne è privo non tardi a provvederselo.
Rivolgersi alla: Pia Società San Paolo – ALBA (Piemonte).
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CHE COS’E’ LA VOCAZIONE

Fra le moltissime carriere che ogni gioventù, che si affaccia all’avvenire, ha il diritto di scegliere, ve n’è una, e forse una sola, che deve essere la sua carriera, quella per cui ha ricevuto dalla Provvidenza maggiori talenti ed energie più attive, quella che lo attende e dove raccoglierà frutti più copiosi. Ogni altra carriera anche se in apparenza più brillante, non potrà cerare che uno spostato, uno scontento, una mediocrità a stento raggiunta…
Così per la vocazione! Ve n’è una sola alla quale Iddio, in un disegno di amore, chiama le anime in fiore, le giovinezze che sbocciano alla vita e le chiama per associarle alla sua divina, alla sua provvida, alla sua paterna missione nel mondo.
Questa vocazione è la chiamata del Maestro Divino ad anime di predilezione che il Suo sguardo divino cerca e sceglie, a volta ancora sulle ginocchia materne, a volte al primo sbocciare della fanciullezza, alle volte nel rigoglio dei 18 e dei 20 anni. E’ una CHIAMATA, soave e dolcissima, che addita una grande missione: portare l’amore e la grazia di Dio alle anime e ai popoli che invocano perdono, salvezza, pace! E’ la sintesi di migliaia di grazie che il cielo largisce all’anima prescelta; è il
preludio di tutte le altre che coroneranno la fedeltà dell’anima che corrisponde all’appello divino!
Fuori la via che la vocazione addita, l’anima inaridisce e si disorienta; incontra pericoli imprevisti, lotte a cui non è preparata, debolezze che non ha la forza di superare, affanni e dolori che ne soffocano la pace, prove e angosce che ne spengono la felicità. A Dio che chiama, che invita, che attrae è follia resistere ed è delitto impedire ad un’anima di rispondervi con slancio e generosità.

Aiutare le vocazioni

Che vuol dire aiutare una vocazione al Sacerdozio?
Vuol dire dare a Dio un collaboratore per la salvezza delle anime.
Vuol dire dare alla Chiesa un pastore.
Vuol dire dare al mondo un altro Gesù Cristo.
Vuol dire un altare di più, un calice di più, un sacrificio divino di più.
Vuol dire salvare un gran numero di bambini che dal sacerdote aspettano la luce della verità.
Vuol dire preservare schiere immense di giovani, che dal sacerdote aspettano un amico ed un confidente nella lotta con le passioni e le seduzioni.
Vuol dire essere collaboratori di tutto il bene che il sacerdote farà.
Vuol dire avere diritto innanzi a Dio di tutte le Messe, di tutti i meriti, di tutte di tutte le anime salvate per il sacerdote.
Vuol dire fare il più bel dono a Gesù.
Vuol dire fare l’opera più santa che si possa fare.
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VOCAZIONI FEMMINILI

Segni di vocazione religiosa

Che cos’è la vocazione religiosa? La vocazione religiosa è la chiamata che Dio fa alle anime di servirlo più da vicino, e la volontà di maggior perfezione.
Vi è la vocazione attiva e passiva. Vocazione attiva è la chiamata di Dio, il quale prepara l’anima, che vuole a suo servizio, con tutte le grazie di mente e di cuore necessarie, rendendola idonea con tutte le particolari attitudini richieste dalla stato religioso.
La vocazione passiva è l’anima che sente, è il complesso delle attitudini, grazie, circostanze che dispongono l’anima allo Stato religioso. È la volontà di piacere a Dio con una virtù e una dedizione perfetta.
E’ gran dono la vocazione religiosa? La vocazione religiosa è la più grande grazia che Dio possa concedere ad un’anima. E’ segno evidente di particolare predilezione da parte di Dio. E’ garanzia di aiuti particolari in vita, di una buona morte e di una felice eternità. La vocazione religiosa non è mai abbastanza compresa e stimata. Se la si conoscesse profondamente sarebbe un gareggiare di preghiere per correre verso di essa.
Tutti sono chiamati alla vita religiosa? Non sono tutti chiamati con una vocazione speciale: quelli però che Dio chiama non debbono assolutamente resistere.
Tutti invece sono chiamati con una vocazione generale alla perfezione. La provvidenza di Dio lascia però queste anime libere di scegliere la via più perfetta, o altra via meno perfetta. Molte anime per circostanze particolari individuali, non sentono o non possono seguire una vita di maggior perfezione nello Stato religioso.
Questa è quindi una grazia, che davvero non tutti ricevono!
Come si può conoscere la vocazione? Con la preghiera, la riflessione e il consiglio.
Questi sono i mezzi generali con cui Dio si manifesta.
E non vi sono altri segni? Sì, l’anima chiamata allo Stato religioso presenta generalmente segni particolari che la distinguono dalle altre. Tali anime sono amanti della preghiera, del silenzio e della ritiratezza. Il rumore del mondo non opera su loro, non le attira, né le affascina. Sentono peso e nausea della vita mondana e bramano trovarsi ai piedi del Tabernacolo. Sono in generale molto pie e timide. Temono l’offesa di Gesù. Hanno poi un desiderio vivissimo di farsi sante e questo è il particolare distintivo delle anime chiamate al divino servizio. Perché intendiamolo bene, la vita religiosa e la vocazione religiosa è prima di tutto un sincero desiderio di perfezione, di piacere di più al Signore, di renderlo più contento di noi.
Non è segno di vocazione il desiderio di fare di più, ma di amare Dio di più.
E’ facile scorgere tali segni? E’ facile se le anime sono aperte, e se si è vigili e attenti al modo di agire. E’ facile riconoscere i segni di una particolare vocazione in una giovane casta e ritirata. E’ facile scorgerli nelle fanciulle ritirate pie e innocenti che piangono al pensiero del peccato, che si rattristano a certe spensieratezze mondane. E’ in quei cuori che Gesù vive, è li che bussa forte per entrare e rendersi unico re e padrone.
E’ necessario sviluppare questi segni? E’di massima importanza scorgere tali segni e darvi sviluppo. Di lì dipenderanno vocazioni bellissime. Saranno anime che ameranno solo Gesù e gli uomini per salvarli. Lasciar cadere certe esterne manifestazioni di bene, disprezzarle è pericolo, perché si perdono così tante anime elette al più alto servizio di Gesù elette al suo particolare amore.
E’ quindi importante dare sviluppo a queste prime manifestazioni, animare e sostenere fino al punto in cui l’opera della grazia staccherà pienamente l’anima dal mondo per ritirarla vicino a Gesù nel silenzio e nella preghiera.
E’ questa opera delicatissima e di massima importanza delle mamme, Maestre, suore e quanti si occupano d’infanzia e di gioventù per far crescere attorno al Divin Maestro tante anime che l’amino e servano da vicino.
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO

NELLA CASA MADRE DI ALBA

LA FESTA DELL’IMMACOLATA. – E’ sempre cara la festa della mamma, tanto più per noi quando si tratta di una mamma quale è la Madonna. Essa sempre accetta volentieri e ricompensa largamente gli ossequi che le fanno i suoi figli. La festa dell’Immacolata fu specialmente per ottenere un odio sempre più vivo al peccato, e a tutto quello che è offesa a Gesù. I giovani tutti e per tutto il tempo della novena e specialmente alla vigilia fecero la loro preparazione interiore con un accurato esame di coscienza e colla Confessione. Al mattino della bella giornata dell’8 dicembre i giovani cuori esternarono la loro gioia elevando canti alla purissima Maria. Nei vari reparti si era preparato l’altarino con sopra il quadro della Regina degli Apostoli e per tutta la giornata una gioia particolare innondò l’anima di tutti. Quando si fa festa alla mamma del cielo scompaiono tutte le malinconie, perché Ella porta Gesù in tutti i cuori e regna col suo Gesù dove non vi è il peccato. I giovani pregarono anche per i loro parenti e benefattori, implorando la grazia che sia sempre evitato il peccato e tutto quello che può offendere Gesù.
GLI ESAMI FINALI ebbero luogo nella settimana precedente il S. Natale. In essi si tenne conto non solo della buona condotta e del profitto fatto nello studio, ma anche del progresso nella parte dello spirito e della loro applicazione all’Apostolato.
I parenti nel ricevere le pagelle potranno vedere la condotta dei loro figli ed il loro profitto.
IL RITIRO MENSILE. – Il Signore ci concesse di poterci raccogliere un momento per sistemare le cose dell’anima e fare il bilancio dell’anno scorso, e di provvedere per il nuovo anno che per la sua infinita misericordia ci permise di incominciare. Dopo tante grazie e tanti benefici ricevuti dal Signore incombe prima di tutto il dovere di ringraziarLo, perché senza di Lui siamo nulla; da parte nostra poi vi furono molte incorrispondenze quindi in secondo luogo la riparazione, chiedendo perdono dei peccati, ed in terzo luogo pregare per l’avvenire. Questi furono i punti che ci vennero spiegati nel ritiro mensile a scopo di purificare l’anima e di prepararsi a ricevere le tante grazie che il Signore ci tiene preparate per l’anno nuovo.
IL SANTO NATALE. – Giunse la cara festa del Natale attesa da tutta la Casa con vivo desiderio perché si aspettavano tante belle grazie dal Bambino. Durante tutta la novena e particolarmente negli ultimi giorni numerosissime furono le confessioni e nella notte di Natale alla Messa di mezzanotte numerosissime le Comunioni. L’ossequio particolare fatto al Bambino fu quello della Bibbia.
Due ore avanti la Messa di mezzanotte, mentre gli altri erano all’apostolato, quelli che terminavano l’anno di noviziato fecero la professione religiosa presentando coi loro voti la Sacra Bibbia. Alle undici e tre quarti tutta la Casa era raccolta nel tempio di San Paolo. Il primo Maestro celebrò le tre Messe consecutive, accompagnate dalle lodi e canti a Gesù Bambino, mentre a metà della seconda Messa principiarono le numerosissime Comunioni. Dopo la Messa i giovani come è uso in Casa, passarono al refettorio per la tradizionale polenta.
Più interessante di tutto per quel giorno ed altri ancora, fu quello che si notava sur un tavolino davanti all’Altare in presbiterio. Su di esso fra due ceri accesi v’erano i volumi della Bibbia italiano-latino. Questo ossequio fatto a Gesù Bambino rallegrava non solo l’anima dei novizi che lavorarono a prepararla, ma di tutti: Il Primo Maestro parlando di questo ossequio fatto a Gesù Bambino disse: «Gesù si fece carne nell’incarnazione, si incartò nelle pagine della S. Bibbia e si fece grazia e amore nelle anime». Aggiunse poi che il Vangelo va letto con coraggio, con amore e con innocenza; per ottenere queste tre grazie si tenne esposta per tre giorni la S. Bibbia davanti al Santo Tabernacolo, perché sull’esempio di Santo Stefano impariamo a confessare il Vangelo e la dottrina di Gesù con forza e coraggio; da S. Giovanni Evangelista imparare ad amare di più il Signore ed i suoi insegnamenti; dai Santi Innocenti ottenere di toccare con mani pure il Santo Vangelo. Alla fine disse che la lettura del Santo Vangelo salva le famiglie dalle disgrazie, conserva la purezza dei giovani e dà i lumi e le norme per vivere bene questi giorni di vita, per essere trovati alla fine conformi ai voleri di Dio.

ROMA
LE FIGLIE DI SA N PAOLO
Il numero si accrebbe di molto in questi ultimi mesi, per l’arrivo di parecchie figliuole. Sono giovinezze fiorenti che hanno lasciato persone e cose care, per amore di quel Dio che si fece bambino per noi, che vogliamo dedicare tutta la vita al nobile Apostolato della stampa. Sono animucce di fanciulle ancora in tenera età, che ricevono in Casa l’istruzione e l’educazione che con amore viene loro impartita per prepararle alla loro missione che le attende. Superate le prime difficoltà che inevitabilmente si presentano a chi ha lasciato per la prima volta la propria famiglia, esse si adattano con facilità alla nuova vita che trascorrono lietamente tra l’affetto delle maestre e delle compagne: pregano ogni giorno per i loro parenti e benefattori, compiono i loro studi, sono liete di cooperare fin da piccole alla diffusione della stampa buona.
Che Dio vegli continuamente e amorosamente su queste anime sue predilette: infonda in esse santità, scienza, zelo, sì da renderle veramente degne figlie dell’Apostolo, ed apostole esse stesse, secondo il Cuore del Maestro Divino.
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LA NUOVA CASA
I lavori attorno alla casa che si sta costruendo appositamente per le «Figlie di San Paolo» procedono alacremente: si desidera, e si spera di poterla abitare presto.
Da questa nuova dimora, posta su un’amena collina, tra la Basilica di S. Paolo e l’Abbazia delle Tre Fontane, si irradierà la luce della Divina Parola, che le «Figlie di San Paolo» diffonderanno sotto varie forme: in quella casa si pregherà tanto, si formeranno alla pietà ed alla scienza le future apostoline della stampa: si lavorerà, con spirito sacerdotale, per promuovere in vari modi la gloria di Dio e la pace degli uomini.
Oh! Gesù Bambino, dalla cui potenza e bontà tutti attendiamo, ci dia presto la nuova casa che ci è tanto necessaria; allontani da tutti anche l’ombra del peccato, l’unico vero male, il grande impedimento alle Sue grazie e ci dia modo di compiere in essa tutto quel bene a cui è destinata. Susciti, il Maestro Divino anime generose che vogliano procurarsi il grande merito di avere aiutato l’opera grande della buona stampa.
Signore, si ripete più volte nella casa, – Signore che avete detto: Voi site più che i passeri, date anche a noi il nostro nido. E poi, con la stessa fede, con grande desiderio di essere esauditi: «Ricompensate, vi preghiamo o Signore, con la vita eterna, i nostri Benefattori, per il nome vostro. Così sia.

IL RITIRO MENSILE
Ci fu predicato dal Primo Maestro. L’argomento trattato mirava a farci concepire un odio sempre più grande al peccato, l’unico vero male, quello che impedisce le grazie di Dio, la più mostruosa ingratitudine che l’uomo possa commettere, il più grande atto di crudeltà verso Dio che si merita sommamente tutto il nostro amore, la più grande temerarietà, con la quale si perde il massimo dei beni cioè la grazia di Dio e ci si rende meritevoli di un castigo eterno.
Da tutti si concepì il fermo proposito di fare ogni sforzo per non lasciare, in nessun modo che il peccato entri in Casa: Gesù Bambino avvalori i buoni propositi e li renda davvero efficaci.

IL SANTO NATALE
Si trascorse tutte unite nella più dolce e santa letizia. Nella piccola raccolta Cappellina sentimmo le tre SS. Messe, ricevemmo nella notte Santa Gesù Bambino nel nostro cuore, e Lo pregammo tanto a volerci aiutare nella lotta contro i propri difetti, nello studio, nell’apostolato; Lo pregammo in modo particolare per i nostri cari parenti, affinché voglia spandere su tutti le Sue benedizioni e concedere a tutti quella pace che gli Angeli augurarono là sulla capanna di Betlemme.

TORINO
Offerte per la pensione del Chierico: Sig.a Dentis Domenica L. 50; Sig.na Dentis Irene 50; Sig.a Morsolin 50.
Il Signore ci fa comprendere sempre più l’efficacia che ha l’Apostolato della Stampa. Si servì questa volta del Rev. Parroco di Barbania (Torino) ove si passò per diffondere: Bibbie, Vite di santi, ecc. Egli ci diceva: «Oh! Figlie di San Paolo, conoscete voi il bene che fate con il vostro apostolato? Esso è grande che non lo comprendete. Speriamo e preghiamo che il seme che avete ora gettato dia il cento per uno. Ringraziamo di tutto cuore il Signore». Siamo pure riconoscenti ai Rev. Parroci e a tutte le altre persone che in qualche modo ci aiutarono. Il Signore darà ad essi la ricompensa dell’Apostolo, come ha promesso.
Nel mese di settembre e ottobre si terminarono i paesi della Diocesi di Torino, ripassando per la seconda volta alcuni paesi della Diocesi di Susa e di Pinerolo dove i protestanti infieriscono con la loro mostruosa propaganda.

GROSSETO
Deo gratias! Il Divin Maestro ci ha concesso di poter cooperare a Civitella ed a Montemassi la festa del S. Vangelo. Riuscì davvero tanto solenne e devota, ebbe un successo inaspettato.
Si diffusero complessivamente 160 Vangeli, 26 vite di Gesù, 8 Divin Maestro, 9 Bibbie.
Riconoscenti ringraziamo i RR. Parroci che vollero tanto favorirci e le generose popolazioni che aprirono il cuore al Maestro Gesù, onde solo Lui viva e regni su di loro.
Preghiamo che il buon seme abbia a produrre molto anche a favore di tanti altri uomini che dimenticano la Dottrina di Gesù.

FLORIDA (Buenos Aires)
E’ arrivato colà il 19 Novembre scorso il nostro D. Teresio Costa per unirsi a D. Trosso Giuseppe che l’attendeva a iniziare la Casa della lontana Argentina. Appena giunto ci scrisse e tra il resto ci narrò il suo lungo viaggio che noi riportiamo intieramente: «Partito da Genova con D. Pierino Marazza (altro Missionario diretto al Brasile) sul Piroscafo ci incontrammo con una 15.na di Missionari di varie Congregazioni di cui parecchi Sacerdoti. Il primo giorno bene: la sera quasi tutti mal di mare.
La mattina del sedici cominciammo ad avvistare le prime coste americane presso Rio Janeiro, e dopo alcune ore vedemmo comparire la colossale statua di Gesù Cristo Re che dall’alto Cornovado domina l’Oceano. Che impressione! Finalmente ecco la città di Rio Janeiro. Qui potemmo scendere e posare per la prima volta il piede sulla terra del Nuovo Mondo, tra una folla di popolo variopinto dal nero più cupo al bianco nostrano.
Dopo altri due giorni di viaggio si arrivò a Santos, il luogo della separazione da D. Pierino. Entrati nel porto i nostri occhi fissano sulla folla che attende l’arrivo del piroscafo per cercare di scoprire qualcuno dei nostri: nessuno; si scende a terra e nessuno appare. Fortunatamente due preti Camilliani recatisi a S. Paolo si incaricarono di condurre Don Pierino. Risalito solo in piroscafo mi porto sul
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ponte sempre rivolto verso la dogana caso mai vedessi alcuno ed ecco ad un tratto mentre già quasi il piroscafo si moveva per partire, comparire D. Saverio Boano (altro nostro Maestro di S. Paolo-Brasile) giunto allora dalla Casa di S. Paolo. Ho tempo di mandargli un grido, farmi vedere e salutarlo, e farmi inviare da un marinaio l’indirizzo di D. Trosso.
Altri due giorni senza vedere terra: Finalmente si arriva a Montevideo: la breve fermata non permette di scendere a terra. Si parte attraverso il torbido e fangoso Rio della Plata colla trepidazione in petto di presto arrivare a Buenos Ajres e poter finalmente lasciare il piroscafo con tutte le sue conseguenze. Il breve tragitto fu per tutti un tempo di impazienza: tutta la gente sempre sui ponti a calcolare le distanze e speculare coi binocoli le due sponde del Rio che andavano sempre più restringendosi. Verso le 4 del pomeriggio del 19 apparirono le prime costruzioni di Buenos Ajres e finalmente alle 7 si entra nel porto gremito di popolo che attendeva il Conte Verde. Ben presto scorgo alcuni preti e poco dopo fra essi D. Trosso che allarga le braccia e agita il cappello in segno di saluto e dopo pochi minuti ci possiamo abbracciare.
Qui il Signore ci prepara un bel campo di apostolato.
Al mattino andiamo uno a Buenos Ajres e l’altro in una cappella qui vicino a celebrare. Oggi è domenica: D. Trosso è uscito dalle 6 per andare a celebrare Messa e funzionare in due luoghi; io mi sono fermato a Casa a scrivere e per mezzogiorno devo essere a Buenos Ajres a celebrare nella Chiesa dei Sacramentini. Pregate per noi».
Aggiunge D. Trosso: «Attendiamo ancora altri amici: quanto bene vi è da compire! Quante tenebre da dissipare! Pregate per noi. - D. Trosso
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PREGHIAMO GESU’ SACRAMENTATO
Amate tutti la vostra casa? E nella chiesa ove vi recate a pregare chi vi abita? Gesù Sacramentato, vero Dio e vero Uomo, vivo e realmente presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità in quell’Ostia candida che ricevete dal Sacerdote e che si lascia nel Santo Tabernacolo. Lo pregate?
E’ una raccolta di considerazioni e di esempi di scelte preghiere, per la Visita, Messa, Confessione e Comunione, Ora di Adorazione privata e solenne in onore di Gesù in Sacramento, Vespro e lodi affine di amarLo, servirLo, adorarLo, consolarLo ed essere da Lui stesso ammaestrati.
Offerta in brossura L. 1; in tela L. 2.
Per ordinazioni rivolgersi alla Pia Società San. Paolo – ALBA (Piemonte).
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Il passaggio della morte

Nuovamente la morte si è avanzata ed ha chiuso i giorni a una nostra cara Sorella Suor Antonia Porceddu.
Da poco tempo faceva parte della Pia Società «Figlie di S. Paolo» ma generosamente si esplicava per il bene, ponendo a servizio di Dio tutte le sue forze Il suo passaggio all’eternità ci fa meglio ammirare, la sua grande semplicità, che la rendeva cara al Signore.
Aveva vivamente desiderato di compiere in vita il Purgatorio e certo il Divin Maestro la volle compiacere mandandole una lunga e penosa malattia, che lei ricevette generosamente e sopportò con tanta pace, lieta di compiere la volontà di Dio e ricongiungersi al suo Divin Sposo.
Passò al cielo il 7 Gennaio, lasciandoci a sprone i suoi buoni esempi di semplicità e nascondimento.
Sorella cara tu che ci hai precedute nel ritorno alla Patria celeste, accompagnaci nel pellegrinaggio della vita, e rendi fecondo quell’Apostolato, che tu per poco hai esercitato, onde possiamo un dì raggiungerti.
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LEGGI LA BIBBIA CATTOLICA! e vedrai che gli avari sono esclusi dal Cielo.
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Borsa S. Carlo Borromeo

Questa Borsa è cominciata da un pio pastore di anime: il quale la portò a metà corso. Il fondatore durante la sua vita percepisce egli stesso l’annuo interesse, dopo di lui il suo sacerdozio non perirà perché un chierico subentrerà e riceverà l’aiuto che la somma del pio Parroco fruttificherà.
S. Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, è il modello dei pastori di anime.
Un’altra anima, forse un altro pio Sacerdote possono completare questa borsa alle stesse condizioni del fondatore. Chi farà l’ossequio?

Borsa Leonida Bonansea

E’ intitolata a «Leonida Bonansea» e la costituì di questi giorni la pia signora, solita a compiere tanta carità in suffragio del marito.
S. Leonida è il padre del grande Origene. Era un filosofo di Alessandria d’Egitto, e padre di sette figliuoli. Alcuni autori dicono che fu anche consacrato vescovo. Egli subì il martirio per la fede e per l’amore di Gesù Cristo l’anno 202.
Il Sacerdote religioso che perpetuerà il nome del pio defunto, per cui si costituì questa borsa, avrà in cielo un potente intercessore. E’ celebre di S. Leonida la venerazione per i figli, quando avevano ricevuto il Battesimo: chi riceve il battesimo è tempio dello Spirito Santo: S. Leonida si curvava riverente sul cuore dei figli, e in lacrime baciava il loro petto divenuto tempio del Signore. Ogni zelo e ogni delicatezza poneva quindi perché i figli conservassero la prima innocenza. E invero questi diventarono così forti che incoraggiarono il padre a subire generoso il martirio, e sopportarono intrepidi la spogliazione di tutti i beni paterni, che li ridusse in estrema povertà.
Molti sono i giovanetti poveri, che Dio chiama a sé: e Dio chiama a ministri della sua Provvidenza Divina quelle persone specialmente, a cui Iddio diede fortuna e non famiglia a cui debbono provvedere.

Messe Gregoriane

E’ tanto prezioso assicurarsi questo corso di suffragio dopo la morte. Che le pie persone, appena possono, pensano a mandare le 300 lire alla Pia Società San Paolo, perché avvisata da persone amiche, provvede a celebrarle per loro, appena passate da questa vita.
Non pubblichiamo il nome delle persone per ovvie ragioni.
Diremo solo, per segno di ricevuta, che vennero da Cumiane, Venaus, Farigliano, Canale, Torino, Alba, Brooklyn N. I., Senise, Farnese, Ferrere, Prascorsano, Castelletto T., Pedavene, Diano d’Alba.
Altri corsi si stanno celebrando per i defunti.
Quest’opera utilissima alle anime e di tanto valore presso Dio va accrescendo il suo numero. Notiamo le pie persone Negrini, Benso, Martini, Alberti, Grasso, Ferrero, Spinardi, Garelli G. e Garibaldi, Di Napoli, Grossi.
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CONVERSIONE DI S. PAOLO
(25 Gennaio)

Nel mese di gennaio in cui onoriamo in modo specialissimo il Divin Maestro Gesù, celebriamo pure una delle più belle grandi conquiste del Suo Cuore SS.
La commemorazione della
Conversione del nostro caro Padre Protettore San Paolo.
Il Divin Maestro lo ferma sulla via di Damasco mentre maggiormente infuria nella persecuzione dei Cristiani. Lo converte e lo fa «Vaso di elezione» per portare il Suo Nome davanti ai Principi e ai Re.
S. Paolo convertito, converte un numero infinito di anime e le conduce al Signore. «Si fa tutto a tutti, per tutti guadagnare al Signore».
Egli è l’Apostolo delle
conversioni. Nel mese di gennaio quindi, celebrando la festa della sua Conversione, pregammo per la conversione di tutti i peccatori; ma in modo speciale per la conversione degli scrittori perversi, dei cattivi giornali, lettori e rivenditori di scritti immorali: giornali, riviste, libri che, invece di fare del bene, sono la rovina dell’individuo, della famiglia, dell’intera Società.
Pregammo per la conversione nostra, per comprendere sempre meglio l’Apostolato-Stampa, adempiere con maggior delicatezza il nostro ufficio, corrispondendo sempre meglio alle grazie del Signore.
Tre propositi si fecero da tutti in quest’occasione:
1. Istruirsi nelle cose di religione sia intervenendo alle prediche, sia leggendo il S. Vangelo, buoni libri e giornali cattolici.
2. Allontanare per quanto è in noi, periodici, e libri cattivi, dalla famiglia, dalla parentela, dalle persone su cui abbiamo qualche autorità o influenza.
3. Unirci allo spirito del grande Apostolo che dopo la sua conversione fu tutto fuoco di zelo e di amore verso nostro Signore Gesù Cristo, Maestro Divino.
Con Lui pregare perché il mondo intellettuale ed il popolo si volga all’Unico Maestro, lasciando i falsi Maestri; con lui zelare l’Apostolato-Stampa, col mezzo a ciascuno possibile:
preghiera, offerta, scritti, propaganda.

Cooperazione di preghiera
(Alcune pratiche che si consigliano)

I religiosi della Pia Società San Paolo hanno queste pratiche di pietà: Meditazione, Messa e Comunione, Visita al SS. Sacramento (un’ora al giorno), esame di coscienza (preventivo, particolare e generale ), Lettura quotidiana della S. Scrittura. Le devozioni loro sono: Divin Maestro, Regina degli Apostoli, San Paolo, Angelo Custode, S. Giuseppe, Anime Purganti. I Cooperatori Paolini dovranno avvicinarsi quanto più possono a queste pratiche di pietà ed a queste devozioni, in modo da formare un’unica famiglia spirituale.

Seria risposta

Due protestanti volevano persuadere un contadino ad entrare nella loro sètta, decantandogli i benefici della loro religione. Il contadino ascoltò attentamente e poi disse:
– Ecco sarò con loro quando mi assicurino una sola cosa.
– Quale? – soggiunsero i protestanti. – Che dopo avermi tolto il Papa, la quaresima, la messa, la confessione ed il Purgatorio abbiano anche la compiacenza di togliermi l’inferno.
A queste parole, i due protestanti ammutolirono e mogi mogi se la svignarono.
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Romanzi e cinema

Un fatto quanto mai impressionante è accaduto a Marsiglia.
Un ragazzo che aveva rubato cinque mila lire alla cassa di una Cooperativa, tornato a casa sua, armato di quattro rivoltelle, si asserragliò in una camera e di là teneva testa gagliardamente alla folla e agli agenti che volevano disarmarlo. Ora è nelle mani della Giustizia. Ma i giornali dichiararono che era un bravo ragazzo, senonché da qualche tempo la sua testolina era in fermento per i romanzi polizieschi e i cinema!!!
Eppure è sommamente penoso vedere come tanti genitori non si curino dei libri che circolano nelle mani dei loro figliuoli, e permettano con grave indifferenza che frequentino qualunque sala o divertimento!

Tra padre e figlio

– Io voglio essere prete – diceva un fanciullo a suo padre.
E questi di rimando:
– Ma i preti son disprezzati.
– Proprio perché li insultano, io voglio essere prete. Li insultano, perché non conoscono il bene che fanno.
– Ma si combatte la religione caro fanciullo, e si perseguita nei suoi ministri.
– Ragione di più papà: io la difenderò.
– Ma allora perché vuoi essere prete? Tu puoi formarti un brillante avvenire seguendo la carriera di tuo padre.
– Perché?... perché il buon Dio non è amato e molti Lo abbandonano. Voglio legarmi a Lui e andrò a farLo conoscere ed amare. Io sarò
l’avvocato di Gesù!

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GLI ITALIANI
sono, secondo il censimento, divisi in 12 milioni di famiglie, circa.
Dovranno dunque essere 12 milioni di
VANGELI, o VITA DI GESU’ o DIVIN MAESTRO
ad entrare nelle case! Nessuna famiglia può ignorare:

LA DOTTRINA DI CRISTO
IL DESTINO ETERNO DELL’UOMO
LA SCIENZA ASSOLUTAMENTE NECESSARIA A TUTTI

RR. Parroci, la Pia Società S. Paolo se lo è proposto:
entro due anni in ogni famiglia deve entrare uno dei suddetti libri.
Tenete deposito? o chiedete che venga portato in ogni famiglia?
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Teol. Alberione Giacomo, Direttore Resp. – Pia Società S. Paolo – ALBA (Piemonte)
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Con permissione ecclesiastica
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GLORIA A DIO E PACE AGLI UOMINI

LA SACRA BIBBIA

COOPERATORI,
Vi rivolgiamo una viva preghiera ad aiutarci nella diffusione della Sacra Bibbia.
I protestanti fanno tanto per spargere in mezzo al popolo le loro Bibbie mutilate e insidiatrici: saremo noi indifferenti a tanto male?
D’altra parte i cristiani conoscono così poco il Libri Santi, la legge e i precetti del Signore necessari per salvarsi!
Sarà perciò un’opera bellissima e tanto cara al Cuore di Gesù quella che vorrete prestarci col diffondere la S. Bibbia.
Varie sono le Edizioni della Bibbia tutte però con carattere pastorale cioè allo scopo di dare la Parola di Dio alla gran massa del popolo; è la lettera del Padre, data e letta con semplicità dai figli. Non dispiacerà ai dotti: ma soddisferà chi con cuore retto e semplice cerca Dio, la saggezza, la salute della società, la salvezza eterna; chi vuol trovare «la via, la verità, la vita».

EDIZIONE LATINO-ITALIANO

LA SACRA BIBBIA
Quattro grossi volumi con illustrazioni fuori testo in 8° (cm. 20x14).
Offerta L. 60

EDIZIONI ITALIANE

LA SACRA BIBBIA
Volume unico in 8° (cm. 20x14) – Vecchio e Nuovo Testamento
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LA SACRA BIBBIA
Sei volumetti tascabili.
Offerta L. 30

ESTRATTI DELLA SANTA BIBBIA
Venti volumetti tascabili.
Offerta L. 33

LA BIBBIA DELLE FAMIGLIE
Breviario della S. Bibbia tradotta per le famiglie e per le scuole
Due volumi illustrati - Vecchio e Nuovo Testamento
Offerta L. 12
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BORSE DI STUDIO IN CORSO

Borsa «Immacolata (2.a)» - Somma raggiunta: L. 8813 – Mancano: L. 1137.
Borsa «S. Teresa del Bambino Gesù» – Somma raggiunta: L. 7018 – Mancano L. 4082.
Borsa «Maria Bambina, B. Capitanio e V. Gerosa» - Somma raggiunta: L. 4400 – Mancano L. 5600.
Borsa «S. Giacomo» - Somma raggiunta: L. 7720 – Mancano: L. 2280
Borsa «S. Vincenzo» - Somma raggiunta: L. 7447 – Mancano: L. 2553.
Borsa «S. Pietro» - Somma raggiunta: L. 2500 - Mancano: L. 7500
Borsa «S. Isidoro Agricoltore» - Somma raggiunta: L. 2015 - Mancano L.: 7985.
Borsa «S. Rita da Cascia» - Somma raggiunta: L. 2115 – Mancano: L. 7885.
Borsa«Anime Purganti (2.a)» - Somma raggiunta: L. 8000 – Mancano: L. 2000.
Borsa «Caduti in Guerra» - Somma raggiunta: L. 3560 – Mancano: L. 6440.
Borsa «S. Michele» - Somma raggiunta: L. 2500 – Mancano: L. 7500.
Borsa «Nove Cori degli Angeli» - Somma raggiunta: L. 1000 – Mancano: L. 9000.
Borsa «S. Francesco d’Assisi» - Somma raggiunta: L. 1070 – Mancano: L. 8930.
Borsa «S. Scolastica» - Somma raggiunta: L. 9655 – Mancano: L. 345.
Borsa «SS. Pietro e Paolo» - Somma raggiunta: L. 7625 – Mancano: L. 2375.
Borsa «Anime Purganti (3.a)» - Somma raggiunta: L. 1030 – Mancano: L. 8970.
Borsa «Anime Purganti (4.a)» – Somma raggiunta: L.2693 – Mancano: L.7307.
Borsa «Nostra Signora del Castellazzo» - Somma raggiunta: L. 2500 – Mancano: L. 7500.
Borsa «Sacro Cuore di Gesù (3.a)» - Somma raggiunta: L. 510 - Mancano: L. 9490.
Borsa «Gesù Ostia» - Somma raggiunta: L: 6000 – Mancano: L. 4000.
Borsa « Teol. Alberione» - Somma raggiunta: L. 3050 – Mancano: L. 6950.
Borsa «Anime Purganti (5.a )» – Somma raggiunta: L. 8000 – Mancano: L. 2000.
Borsa «S. Giovanni Battista» - Somma raggiunta: L: 800 – Mancano: 9200.
Borsa «Cervi Luigi» - Somma raggiunta: L.7 000 – Mancano: L. 3000.
Borsa «S. Caterina» - Somma raggiunta: L.1050 - Mancano: L. 8950.
Borsa «S. Teresa di Gesù» - Somma raggiunta: L. 1500 – Mancano: L. 8500.
Borsa «S. Costanza» - L. 1000 – Mancano L. 9000.
Borsa «S. Brigida» - L. 1627 - Mancano L. 8373.
Borsa «S. Cuore di Gesù (4.a)» - L. 1210 – Mancano. L. 8790.
Borsa «Gesù Bambino di Praga» - Somma raggiunta L. 1800 – Mancano L. 8200.
Borsa «S. Teresa del Bambino Gesù(2.a)» Somma raggiunta L 4050 – Mancano L. 6950.
Borsa «SS. Giovanni e Paolo Ap.» - Somma raggiunta L. 5050 – Mancano L. 4950.
Borsa «S. Domenico» - Somma raggiunta L. 8050 – Mancano L. 1500.
Borsa «Gesù Bambino» - Somma raggiunta L. 205 – Mancano L. 9795.
Borsa «Gesù Vita» - Somma raggiunta L. 8000 – Mancano L. 2000.
Borsa «S. Maria e S. Giuseppe» - Somma raggiunta L. 5000 – Mancano L. 5000.
Borsa «S. Celestina» - Somma raggiunta L. 1200 – Mancano L. 8800.
Borsa «Gesù Agonizzante» - Somma Raggiunta L. 1800 – Mancano L. 8200.
Borsa «S. Michele Arcangelo» - Somma raggiunta L. 6000 – Mancano L. 4000.
Borsa «Maria SS. Addolorata» - Somma raggiunta L. 1000 – Mancano L. 9000.
Borsa «S. Judith» - Somma raggiunta L. 2955 – Mancano L. 7045.
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BORSE DI STUDIO

Che cos’è una Borsa di Studio? – E’ una somma di denaro il cui interesse serve a mantenere fino a studi compiuti un alunno della Pia Società San Paolo, che aspira a divenir Sacerdote. E questo in Perpetuo perché il capitale rimarrà sempre; quando il chierico finisce gli studi, la borsa si passa ad un altro che stia incominciandoli.
Che somma si richiede per fondare una borsa di studio? – La somma necessaria di capitale è di lire 10.0000 (diecimila) che dà un interesse annuo di L. 500 (cinquecento).
E’ necessario versare tutta la somma in una volta sola? – No: si può versare a rate annuali o mensili di L. 100 – 300 – 1.000.
E’ necessario sia una persona sola a fondare una borsa? – No: possono accordarsi anche più persone e si può anche dare una qualsiasi offerta per la borsa di studio, lasciando che altri la completino. Chi versa l’intera somma è il FONDATORE DELLA BORSA DI STUDIO.
Chi può aprire una borsa di studio? – Chiunque può aprirla, cioè iniziare la sottoscrizione per una nuova borsa di studio offrendo non meno di lire mille: e una volta aperta, qualunque benefattore potrà unirsi con qualsiasi offerta. Raggiunte le diecimila lire si chiuderà e se ne darà l’avviso su questo periodico.
Quali sono i vantaggi del fondatore?
1. Il fondatore potrà dare il nome alla borsa di studio: per esempio intitolarla al suo santo protettore.
2. Il fondatore godrà in vita e in morte del frutto delle 2000 SS. Messe annuali, delle preghiere e del bene che si farà nella Pia Società San Paolo.
3. Avrà in modo specialissimo il merito del bene che farà il sacerdote che egli avrà col suo denaro concorso a formare.

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Teol. Alberione Giacomo, Dir. resp. Pia Società S. Paolo ALBA (Piemonte)
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