Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO VIII N. 1 – 20 Gennaio 1926 – Bollettino Mensile – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

Opus fac Evangelistae
(II Tim. IV, 5)



Statuto UNIONE COOPERATORI B. STAMPA


1. È costituita in Alba sotto la protezione di San Paolo una UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA.
2. Suo scopo è il favorire la Buona Stampa.
3. Mezzi: a) Preghiere; b) Offerte; c) Opere: scrivere, diffondere la Buona Stampa, combattere la cattiva.
4. L’unione ha per organo il Bollettino: UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA.
5. L’Unione ha la sua Sede presso la Pia Società S. Paolo – Alba.
6. La festa patronale si celebra la domenica successiva al 29 giugno.

NORME


1. Possono aderire all’Unione tanto gli INDIVIDUI che le ASSOCIAZIONI (Casse Rurali, Circoli, Parrocchie, ecc.).
2. Inscrivendosi sarà utile dichiarare con quale mezzo si intende cooperare alla Buona Stampa.
3. Il giorno della festa tutti i Soci si accosteranno alla Comunione. Nelle parrocchie sarà molto bene che venga promossa una Comunione generale, predica e conferenza sulla Buona Stampa. Se i parroci lo credessero utile potrebbero stabilire la festa in dicembre per favorire maggiormente gli abbonamenti alla stampa cattolica. Gli ascritti partecipano al frutto di 2000 Messe che ogni anno si celebrano nella Chiesa della Pia Società S. Paolo; e alle indulgenze concesse dal Sommo Pontefice al sodalizio.
4. Nella cappella della Pia Società S. Paolo si celebra ogni 1° lunedì del mese una funzione per tutti gli ascritti.
5. Per i soci defunti si fanno speciali preghiere.
6. Data la possibilità, saranno promosse conferenze, riunioni, convegni, aiutate pubblicazioni fatti abbonamenti, biblioteche popolari, ecc.
7. Agli ascritti si consegnerà l’immagine di San Paolo con la preghiera da recitarsi spesso per la Buona Stampa.
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Tenuto conto dell’urgenza di favorire la Buona Stampa, approvarono la proposta Unione augurando che essa trovi molti aderenti:
+ GIUSEPPE, Vescovo di Alba - + GIOVANNI Arciv. di Vercelli - + Agostino, Card Richelmi, Arciv. di Torino - + PIETRO Cardinal Maffi Arcivescovo di Pisa - + EUGENIO Card. Tosi, Arciv di Milano - + GIOVANNI Vescovo di Biella - +UMBERTO Vescovo di Susa - + GIUSEPPE Vescovo di Cuneo - + CELESTINO Vescovo di Trento - + ANGELO, Vescovo di Pinerolo - + TRIFONE, Vescovo di Parenzo - + IGNAZIO, Arcivescovo di Salisburgo - + ENRIQUEZ, Arcivescovo di Puebla - + FRANCESCO BORGIA, Vescovo di Gorizia - +ERNESTO MARIA, Arcivescovo di Cagliari - + ALBINO PELLA, Vescovo di Casale - + MATTEO, Vescovo di Ivrea - + ANGELO CALABRESE, Vescovo di Aosta.

Alba – Scuola Tipografica della Pia Società S. Paolo – Alba

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BORSE DI STUDIO

Che cos'è una Borsa di Studio?
È una somma di denaro il cui interesse serve a mantenere fino a studi compiuti un alunno della Pia Società San Paolo, che aspira a divenir Sacerdote. E questo in perpetuo perché il capitale rimarrà sempre; quando il chierico finisce gli studi, la borsa si passa ad un altro che stia incominciandoli.
Che somma si richiede per fondare una borsa di studio?
La somma necessaria di capitale è L. 10.000 (diecimila) che dà un interesse annuo di L. 500 (cinquecento).
È necessario versare tutta la somma in una volta sola?
No: si può versare a rate annuali o mensili: L 100 - 500 - 1000.
È necessario sia una persona sola a fondare una borsa?
No: possono accordarsi anche più persone e si può anche dare una qualsiasi offerta per la borsa di studio, lasciando che gli altri la completino. Chi versa l'intera somma è il fondatore della borsa di studio.
Quali sono i vantaggi del fondatore?
1. Il fondatore potrà dare il nome alla borsa di studio: per esempio intitolarla al suo santo protettore.
2. Il fondatore godrà in vita e in morte del frutto delle Duemila Messe annuali, delle preghiere e del bene che si farà nella Pia Società S. Paolo.
3. Avrà, in modo specialissimo il merito del bene che farà il Sacerdote, che egli avrà col suo denaro concorso a formare.
Chi può aprire una borsa di studio?
Chiunque può aprirla, cioè iniziare la sottoscrizione per una nuova borsa di studio offrendo non meno di lire mille: e una volta aperta qualunque benefattore potrà unirsi con qualsiasi offerta. Raggiunte le diecimila lire la borsa si chiuderà e se ne darà l’avviso su questo periodico.
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UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


Carissimi Cooperatori,

Si è chiuso l'Anno Santo con la celebrazione della Regalità di Colui che è il solo Signore e con la promulgazione del giubileo per tutto il mondo cattolico. A voi tutti l’augurio e per voi tutti speciali preghiere che i favori e le grazie spirituali abbiano da essere copiosissimi; che la nostra assoluzione ed il nostro perdono siano completi.
Volgendo l'occhio alle cose nostre dobbiamo anzitutto un vivissimo Deo gratias! al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo per innumerevoli ed inestimabili benefici. Tra i maggiori va ricordato quel miracolo continuo per cui la Misericordia di Dio sopporta noi e ancora ci lascia operare per la sua gloria, nonostante gli infiniti nostri errori e demeriti e ingratitudini e peccati.

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L'anno che si è chiuso ha veduta la continuazione del nuovo fabbricato. Esso è riuscito bene, igienicamente ed esteticamente: è capace di contenere circa trecento giovani che vi hanno anche gli studi ed a suo tempo i locali di lavoro.
La costruzione della Chiesa è stata iniziata; e sebbene i muri siano soltanto di m. 1,80 fuori terra, pure lasciano già apparire la forma che essa avrà.
La tipografia è stata fornita di macchinario per gli inchiostri, per la stereotipia, per la zincotipia.
I giovani hanno maggiori comodità, più ampio terreno per orto e per le ricreazioni, miglioramenti circa il vitto.

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Nuovi giovani si sono aggiunti agli anziani, un discreto gruppo di nuove figlie, otto pie discepole hanno vestito l'abito. Il Signore, avrà quindi maggior numero di preghiere, di ossequi, di anime a Lui consacrate. Da questa terra di benedizioni salirà più copioso a Dio l'incenso ed il profumo soave di gigli e di rose.
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I bisogni sono cresciuti in proporzione. Ed il primo è per la Chiesa a San Paolo. Trascorsi i giorni presenti, in cui troppo rigida è la stagione, si dovranno riprendere i lavori per venire continuati con sollecitudine.
E nessuno ha bisogno di udire ripetere che il costruire è enormemente caro, specialmente parlando di Chiese. Il tempio a San Paolo deve essere il centro di preghiere e il trono delle grazie per i Cooperatori. A Loro l’innalzarsi questo trono se vogliono aver piena fiducia di ottenere le grazie. La sottoscrizione pei metri di muratura e per i mattoni è in continuo, consolantissimo aumento.

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Le Pie Discepole trascorrono una vita umile, raccolta, piena di sante opere, ad imitazione delle Pie Donne che seguivano il Divin Maestro; ad imitazione specialmente della Prima Pia Donna, la Benedetta Madre di Dio, che a Gesù diede le sue premure ed i suoi servizi.
Esse si applicano all'adorazione continua della SS. Eucaristia, notte e giorno. È bene che questa famiglia cresca; e che sia svolta buona opera di propaganda, particolarmente quest'anno.

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Aggiungete poi la vostra carità di preghiere, di cui sentiamo un bisogno stragrande. Le opere soprannaturali non si possono fare colle opere naturali.
L'Apostolato ha sempre frutti proporzionati alla preghiera ed all'immolazione del nostro egoismo.
Sapendo quanto amate San Paolo, ed essendo con voi in San Paolo un'unica famiglia, Vi preghiamo a ricordare anche che qui vi sono circa quattrocento giovanetti e centocinquanta figliuole. Esse dicono ogni giorno «dacci oggi il nostro pane quotidiano» e confidano che Voi continuiate ad essere il buon strumento della Divina Provvidenza.
La grazia del Maestro Divino sia sempre con voi tutti. Dio vi faccia partecipi di tutti i meriti e di tutte le ricompense dell'Apostolato della Stampa. Pregate per me, onde i lumi del Signore e le divine mozioni della grazia mi dirigano sempre nella santa volontà di Dio; per mia parte Vi terrò presenti ogni giorno nel Santo Sacrificio dell'Altare.

Aff.mo in S. Paolo
Sac. Alberione Giacomo.



Per i benefattori dei nostri alunni


Coloro che s'incaricano di pagare la pensione di un nostro aspirante al Sacerdozio per tutto il tempo degli studi:
1. Partecipano a tutto il bene che egli farà come ministro del Signore e missionario della Buona Stampa.
2. Pel suo benefattore il novello Sacerdote celebrerà cinque fra le sue prime SS Messe.
3. Al Benefattore sarà dato conto del progresso negli studi, nella pietà, nel lavoro per la Buona Stampa del suo protetto.
4. Il beneficato noterà a piedi dei suoi libri, breviario, il nome del Benefattore per ricordarlo e amarlo come un secondo padre o una seconda madre.
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CHE COSA DICIAMO?

Stampa

Vi sono azioni buone, indifferenti, cattive, di fronte alla morale cristiana. Buona è l'obbedienza alle legittime autorità; indifferente il passeggiare; cattivo lo scandalo agli innocenti. Così: Stampa buona è il Vangelo; indifferente rispetto alla morale è un trattato di meccanica; cattivo un giornale bolscevico, o un Romanzo di Zolà.

Stampa buona

Tutte le azioni di per sé indifferenti possono diventare buone, elevate dall’intenzione retta. Il sollievo, il riposo, il cibo nell'uomo che opera per un fine retto sono moralmente azioni buone. Così qualunque stampa non cattiva diventerà buona per questa via: arte, politica, meccanica, geografia, storia, disegno, scultura, letteratura, ecc. ecc.
E così col nome di stampa buona (parliamo sempre sotto l'aspetto morale) può comprendersi quanto in qualche modo contribuisca all'umano sapere, all'umano perfezionamento, all'umano progresso. Chi non vede quindi quale contributo di civiltà apportano i milioni di libri, fogli, stampati d'ogni genere che vedono ogni giorno la luce?
Ogni onesto ne gode e benedice a questo mezzo meraviglioso di diffusione del bene.

Apostolato della Stampa

Ma fra questa Stampa Buona e l'Apostolato della Stampa vi è ancora un abisso. L'Apostolato della Stampa è ben altra cosa, immensamente superiore. Tale apostolato è la diffusione del pensiero, della morale, della civiltà cristiana, del Vangelo in una parola, col mezzo della Stampa, precisamente come si farebbe colla parola.
San Paolo apostolo ardentissimo della parola è pure apostolo potentissimo collo scritto. La sua parola ha fondato Chiese; i suoi scritti sono monumenti imperituri, fasci di luce inestinguibile.
L'apostolato quindi si servirà di macchine, caratteri, carta, inchiostro, come la Stampa comune; ma in modo ed a scopo ben diverso.
Anche l'Apostolato della parola si serve della lingua, di locali, ecc. come il maestro di scienze naturali.
L'Apostolato è frutto di grazia, adopera come mezzo la grazia, genera gli uomini alla grazia.
L'altra Stampa, anche buona, mira semplicemente ad illustrare l'intelletto circa qualche ramo dello scibile; non bada a formare coscienze cristiane; non si preoccupa di muovere la volontà e di rendere gli uomini moralmente più buoni.
A fare di questa stampa bastano uomini che sanno; a fare invece l'Apostolato occorre un cuore, un'anima sacerdotale. Esso è apostolato eminentemente sacerdotale. Quando S. Agostino udì forte, per tre volte, l’invito: Prendi e leggi, cosa fece! Aperse le lettere di S. Paolo e vi bevve la vita soprannaturale. L'umanità benedirà in eterno questo apostolato.

Come si organizza la Stampa in una Parrocchia

1. Si forma un comitato, un gruppo, non di bei nomi, ma di persone attive, zelanti.
Sottolineare bene: non dei bei nomi, ma persone zelanti.
2. Siano scelte in modo che vengano rappresentate le varie unioni, compagnie, gruppi della parrocchia: giovani, figlie, uomini, donne.
3. Si studi bene l'opera conveniente in parrocchia: bollettino, quotidiano, settimanale, deposito-rivendita, biblioteca ecc.
4. Tutti quindi contribuire con tre mezzi: preghiera, lavoro, offerte, secondo le possibilità e le circostanze.
Questo gruppo è bene chiamarlo dei Cooperatori Buona Stampa e costituirlo come una sezione dell'Unione Cooperatori avente sede in Alba presso la Società San Paolo. Molti vantaggi ne deriveranno; tra cui:
1. Saranno forniti schiarimenti, indirizzi, aiuti, facilitazioni.
2. Si avrà parte a tutte le indulgenze e favori spirituali concessi dalla S. Sede.
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UN APOSTOLO DELLA BUONA STAMPA
ESALTATO DAL PAPA


Mercoledì 6 gennaio 1926, nell'Aula Concistoriale del Palazzo Apostolico Vaticano, la SANTITÀ DI NOSTRO SIGNORE PIO PAPA XI ha ordinato la lettura del Decreto col quale si approvano le virtù in grado eroico del VENERABILE SERVO DI DIO ANTONIO MARIA CLARET, Arcivescovo di Santiago di Cuba e poi di Traianopoli, Fondatore della Congregazione dei Missionari Figli dell'Immacolato Cuore di Maria.
All'indirizzo di omaggio del Proponente, il Santo Padre ha risposto: che era confortato dal pensiero che la pubblicazione di quel Decreto avvenisse nel giorno dei Santi Magi, nel giorno della grande manifestazione, della Epifania del Signore. Ne era lieto per una condizione speciale che entra nelle caratteristiche di quel grande e veramente moderno Servo di Dio, moderno non solo per modo di dire (che tante volte riesce a far dire precisamente l'opposto di quello che si pensa e si vuol dire), non solo per un modo o atteggiamento soggettivo della persona o dell'opera sua, ma proprio per l'oggettività dei metodi adottati, metodi e mezzi che l'antichità non conobbe e non ebbe, e che ai giorni nostri rappresentano una parte così importante e fattiva della vita nostra.
Vogliamo dire — soggiungeva Sua Santità — la stampa, il libro. Si è detto che se l'Apostolo San Paolo fosse vissuto ai giorni nostri, sarebbe divenuto giornalista. È dubbio che questa parola si sarebbe avverata secondo la lettera, ma senza dubbio si sarebbe avverata nello spirito. Non v'ha dubbio infatti che S. Paolo, il quale, nonostante le difficoltà materiali, con le sue Lettere, con i suoi scritti così meravigliosamente moltiplicati fino dai suoi giorni portò in tanta parte del mondo l'evangelizzazione; che quell'uomo dell'anima così ardente di propagare la dottrina di Gesù Cristo, si sarebbe servito nella più larga misura possibile di quella grande propagatrice del pensiero e dell'idea che è la stampa.
E proseguiva dicendo che un titolo, una gloria, un merito caratteristico di Antonio Maria Claret, era precisamente quello di aver accoppiato con felicissimo connubio l'apostolato, il ministro della predicazione, della carità, dell'opera, dell'esercizio personale con l'impiego più largo, più moderno, più avveduto, più vivace, più industrioso, più popolarmente geniale della stampa, del libro, del piccolo libro, del piccolo foglio divoratore dello spazio.

Una vita consumata per la Buona Stampa
Don Luigi Gerevini

È morto a Roma nell'ospizio di S. Marta il 19 dicembre u.s. Nulla più questo piissimo Ministro di Dio, questo servo fedele della Sua causa, questo milite infaticato delle Sue sante battaglie, attendeva o sperava quaggiù. Ed offerti con impeto di fervore e di penitenza i suoi dolori per ottener la morte degna di un cristiano e di un sacerdote, attese l'ultimo appello, cui rispose obbediente, con piena dedizione di sé, con quello spirito stesso di abnegazione e di rinunzia con cui avea sempre accolto lungo la vita ogni chiamata in cui avesse ascoltato la voce, avesse scorto la volontà del Signore.
Avea cinquantaquattro anni. Fu educato nell’Istituto Barbarigo di Padova, dove vegliava sulle giovani speranze della Chiesa l'anima, bella e grande del Cardinale Callegari.
Il ch. Luigi Gerevini comprese qui che l'apostolato non è chiacchiera, ma spirito; dottrina e pietà: e sopratutto umiltà e amore.
Giovanissimo fu della stampa e dell'azione cattolica nelle prime file ove non sono gli onori e le facili ricompense, ma il duro dovere; spesse volte le prove più aspre.
Si profuse a quotidiana collaborazione nei giornali cattolici del Veneto e infine diresse La Sentinella, battagliero foglio d'avanguardia.
Coadiuvò nella direzione de L'aurora. Ma sopratutto si dedicò a quella stampa popolare, in cui per genio naturale, per stile, per facile vena satirica, per chiara facoltà di volgarizzazione dovea primeggiare.
I suoi numeri unici, i suoi fogli volanti ebbero popolarità larghissima.
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Assunse l'ufficio di Capo redattore al giornale Il Berico di Vicenza, fra il 1904 e il 1910, il più popolare e diffuso giornale cattolico del Veneto.
Vide, nel suo spirito di pietà e di carità, che la missione della Buona Stampa è sopratutto destinata all'evangelizzazione del piccolo popolo.
Diresse il settimanale L'Operaio cattolico, che Giacomo Rumor stampava e propagava tra le masse contro tutti gli errori, tutte le insidie serpeggianti nei più torbidi anni del materialismo socialista. E quel piccolo foglio, dalle varie rubriche, dalle brevi e vive trattazioni, dagli irresistibili dialoghi ed aneddoti, in cui la verità si facea umile per imporsi in tutta la sua grandezza, fu giudicato, ed a ragione, un capolavoro. Fondò Primavera di Vita, la quale seminava bene tra i giovani, in ogni parte d'Italia, riscuoteva vaste simpatie. D. Luigi Gerevini fu chiamato all'Ufficio Centrale dell'Unione popolare, ove gli fu affidata la compilazione dei Foglietti mensili: e più tardi l’Osservatore Romano. Non disdegnò la cooperazione più umile e più varia. Pose mano, si può dire, a tutto il molteplice lavoro del giornale. Si sottopose con abnegazione esemplare, che pareva desiderio sempre più vivo sotto l'oppressione del male, che mai rivelò e a cui non indulse mai, per un po' di riposo, ad un lavoro tanto grave quanto nascosto, a cui non sorrideva nemmeno la più modesta e legittima soddisfazione di un giornalista: quella di sapersi personalmente seguito ed apprezzato dai lettori. E accanto a questa faticosa missione continuò Primavera, fondò il piccolo periodico Il Papa per diffondere dovunque l'amore pel Papa, il suo sogno, la sua tenerezza, il suo orgoglio, la sua vita.
Ed ebbe un'altra grazia singolarissima, importantissima: di vedere che la stampa cattolica per il popolo ha la sua forza, la sua efficacia, la sua natura, quando si svolge accanto ai Parroci: e iniziò l'opera magnifica nell'apostolato dei Bollettini parrocchiali in Roma, sacrificando le sue notti già tormentose ed agitate, dolendosi in angustie economiche e preoccupazioni amministrative cui, ripugnante per indole, sottostava tuttavia pur di non compromettere quel bene che si vedea crescere e dilatare d'intorno.
Finché dovette cedere, finché le forze gli mancarono, già sì minato dal male, che ad un mese appena dalla sua scoperta, ei non è più. Per dieci anni, costantemente curvo al tavolo di lavoro, col petto lacerato dai dolori, tenne ferma la sua penna, fermo il suo ideale, il suo entusiasmo e il suo voto. E affranto e vaneggiante e ridotto a un fil di voce, sul letto di morte confessava, turbandosi, di essersi staccato da tutto e da tutti quaggiù, ma non saper ancora pensare al suo lavoro troncato senza nostalgico dolore.
E dicea ad un sol patto preferire che finisse con lui: se il «suo lavoro» cioè non avesse potuto continuare, con un indirizzo, uno spirito, un carattere «formativo, religioso e interamente papale».
Sulla sua tomba si pregherà, si mediterà, si imparerà. Agli apostoli Iddio promette una doppia corona di gloria.
Verrà giorno, diceva Tertulliano, nel secondo secolo della fede, che l'inchiostro dei buoni scrittori sarà seme di cristiani come oggi il sangue dei martiri.
Oggi, rispondeva Veuillot nel XIX secolo, l'inchiostro dei buoni scrittori è seme di cristiani come una volta il sangue dei martiri.

L'ultimo dottore della Chiesa
S. Pietro Canisio

A Vienna si è chiuso il ciclo delle feste commemorative in onore di S. Pietro Canisio dottore della intellettuale. Il P. Andlau della Compagnia di Gesù ha posto in luce le benemerenze che quell'apostolo si è guadagnato presso il popolo tedesco.
«Il Canisio salvò alla Germania il suo più prezioso tesoro, la fede. Egli difese cioè la regione renana dall'eresia che la minacciava ed il Reno tedesco rimase cattolico. Anche la Baviera deve al Canisio se mantenne integra la sua fede, l'Austria pure è rimasta cattolica perché il Canisio giunse in tempo ad opporre la sua eloquenza, la sua dottrina, il suo fervore all'invadente propaganda protestante».
Quest'opera di difesa fu compiuta da Pietro Canisio con tre mezzi: con la santità della vita, con la intensa propaganda apostolica, con i suo scritti. Per verità gli scritti di quest'apostolo della Germania gli hanno ottenuto da un Papa dotto e geniale, Pio XI, il titolo di dottore della Chiesa universale.
Così a quella catena aurea di dottori della Chiesa latina quali furono S. Bernardo, S. Pier Damiano, S. Ilario di Poitiers, S. Tommaso d'Aquino, S. Bonaventura, S. Francesco di Sales e S. Alfonso de' Liguori, maestri e scrittori insigni, si aggiunge ora un anello magnifico che porta il nome glorioso di Pietro Canisio.
La Sacra Scrittura, i Santi Padri e la scolastica, furono le tre pietre angolari, sulle quali Pietro Canisio costrusse il suo edificio dottrinale e scientifico.
Le sue opere di scrittore, non sono meno di trentotto: dogmatiche, ascetiche, morali, alle quali vanno aggiunti otto volumi di lettere. La penna dello scrittore è lo specchio della sua anima, e questa è lo specchio della coscienza cristiana.
È rimasto celebre fra le sue opere il Catechismo, che fu lodato ed approvato da Papi ed Imperatori, ed ebbe il consenso di tutta l'Europa; vero catechismo universale, che, pubblicato in ben 200 edizioni, mentre era vivo ancora l'autore, venne poi tradotto in venti e più lingue
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e fu il mezzo più efficace di difesa delle verità cristiane, che erano validamente propugnate contro tutti gli errori della Riforma.
L'opera, che tutte le altre sorpassa, quella che il nostro santo scrisse contro i Centuriatori di Magdeburgo, che avevano pubblicato una serie di volumi pieni di errori e riboccanti d'ingiuriose calunnie contro la Chiesa.
Per ribattere quegli errori e sfatare quelle calunnie, ci voleva un uomo che alla vasta erudizione accoppiasse un'abilità particolare d'ingegno. Pio V affidò la formidabile impresa a Pietro Canisio.
Nella famosa opera Mariana, tutte le prerogative della Vergine vengono studiate e dimostrate fino all'evidenza contro errori antichi e recenti. Quest'opera è tutta una esaltazione della santità di Maria; opera classica, in cui vengono chiamati a raccolta tutti coloro che per quindici secoli avevano acclamato e venerato la Vergine Nazarena.
In tutti i suoi scritti, il suo pensiero e il suo cuore, le sue opinioni ed i suoi sentimenti sono sempre rivolti a Roma. Egli è convinto che la forza e l'autorità d'uno scrittore cattolico sta tutta nell'attaccamento alle antiche tradizione romane. Ricordo queste sue parole: «Io non conosco Lutero, e rigetto Calvino. Pronunzio l'anatema contro tutti i settari. Non voglio aver nulla di comune con coloro che non la sentono con la Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica, romana. Altri maledicono, disprezzano, perseguitano la Chiesa romana; io mi confesso suo seguace. Per renderle la testimonianza della mia fede vorrei spargere il mio sangue. Con Girolamo dico: chi aderisce alla sede di Pietro, questi è il mio uomo. Con Ambrogio desidero seguire dovunque la Chiesa romana. Con Cipriano confesso che la Chiesa di Roma è la radice e il fondamento della Chiesa cattolica».
Noi salutiamo in Pietro Canisio il forte polemista che sfolgora tutti gli errori, il gigante che abbatte tutte le eresie, il signore del pensiero e della penna che fa amare la verità, il dottore sapiente che rivendica la fede antica della Germania cattolica.

DATE ALLA CHIESA
UN MISSIONARIO DELLA BUONA STAMPA


Ho il mio Missionario
(Storia vera)


Questo grido entusiasta usciva da un cuore grande e pio ed era l'espressione di un desiderio per tanti anni contenuto, di un sogno bello da lungo tempo vagheggiato, atteso..., poi bruscamente interrotto e pareva quasi troncato, ma realizzato infine in quel giorno solenne della sacra Ordinazione.
Era la voce di una madre, riguardante il figlio teneramente amato?
No, non era una mamma quella vecchia donna dall'aria dimessa e divota che in un angolo della chiesa, fissava sull'altare gli occhi ardenti pieni di lacrime, e con intensa tenerezza li posava sui novelli sacerdoti.
Già curva dall'età, dal lavoro e dai malanni, la santa e vecchia domestica godeva in quel momento un'estasi celestiale.
Il rito solenne, l'augusta cerimonia che consacrava quelle giovinezze fiorenti al sacro ministero elevava talmente l'anima sua che lo scarno viso rugoso ne era tutto illuminato e le sue labbra tremanti di gioia mormoravano: «Ho il mio sacerdote!».
Per comprendere l'intima esultanza, bisognava conoscere quella donna e i sacrifici di cui era stata intessuta la sua lunga esistenza.
Non era ricca certamente; viveva di una piccola pensione che le avevano lasciato, morendo, i suoi padroni dove essa era cresciuta e dove aveva passato, colla giovinezza, l'età matura. Di una fedeltà e rettitudine d'animo non comune aveva vissuto umilmente, modestamente, seguendo le vicende della famiglia cui era a servizio e mettendo da parte quando poteva i suoi piccoli risparmi. Quando poteva, perché i figli di un suo fratello venivano spesso a chiedere il suo aiuto.
Con la pensione giornaliera, che per l'addietro era buona, con una piccola casetta, pur lasciatale in eredità, col lavoro delle sue mani ancora svelte, si portava avanti con onore e poteva anche coltivare la speranza di aiutare ogni anno un fanciullo povero del suo paese che era entrato in Seminario.
Diventando gli anni difficili per l'aumento
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del vivere, essa sorridente e lieta, diminuiva ogni giorno ciò che lei chiamava «il superfluo», e ormai a molte cose necessarie essa dava il nome di superfluo, pur di non rinunciate alla somma richiesta per il suo protetto.
Era così potentemente stimolata dalla visione fissa avanti agli occhi, del fanciulletto che vivea all'ombra del Santuario, e che sarebbe diventato Sacerdote, che le piccole e grandi rinunce non le costavano affatto... — «Purché possa continuare, purché possa arrivare sino alla fine» esclamava.
«Avere un Missionario che pregherà per me che farà amare il buon Dio per me! O Signore, non fatemi morire prima che abbia la felicità di avervi dato un Sacerdote, un «Missionario!»
E continuava ogni anno puntuale al suo impegno quando... per salvare da un forte imbarazzo un membro della sua famiglia, ella credette un dovere dare la sua piccola rendita, rimanendole solo la casetta col piccolo spazio di terreno annessi e le sue abilissime mani che più leste ripresero ad agucchiare.
Versò delle lacrime viste solo da Dio, credette dover rinunciare per sempre al suo meraviglioso progetto... Ma coraggiosamente si disse: ricominciamo!
E riprese a lavorare fino a tarda notte, a privarsi maggiormente...
Ed ecco che persone di fiducia vennero a chiederle per una somma che le parve favolosa la sua casa col poderetto... Non aveva mai saputo di possedere tale tesoro! In questa consolante sorpresa vide l'aiuto del Signore che le permetteva di continuare la missione intrapresa per la sua gloria e... giunse alla mèta con un gaudio, una letizia di paradiso...
Le pareva ora d'intravedere in quel giovane Sacerdote, il gran bene che egli avrebbe compiuto colla sua parola, colla sua influenza, e vedeva il fervore di quel nuovo Ministro di Dio per crescere un campo fecondo sotto il fervore della sua opera apostolica.
E sentiva nel cuore una voce arcana che le sussurrava dolcemente: «Buona e fedele creatura che passasti nascosta e inapprezzata sulla terra, godi della gloria del Divin Maestro: gli hai dato un apostolo colle tue privazioni valorosamente sopportate, colla tua costanza, colla tua fede! La fede di questo giorno, compenso alle tue pene, non è che un preludio».

Conversione di S. Paolo
(25 gennaio)


San Paolo, prima della sua conversione, fu acerrimo nemico di Gesù Cristo e dei cristiani. Con avidità e furore andava in cerca di seguaci di Gesù e gioiva nel vederli condannati; ma la grazia del Signore trionfò in lui, e dell'ardente persecutore ne fece un Apostolo infaticabile. Ecco come narra egli stesso la sua conversione ai Giudei:
«Io sono Giudeo nato a Tarso della Cilicia istruito secondo la legge paterna (ebrea), zelante della legge: io ho perseguitato fino alla morte questa dottrina (cristiana), legando e mettendo in prigione uomini e donne, come è testimone il principe dei sacerdoti e tutti i seniori; dai quali ho ricevuto lettere per Damasco: alle sinagoghe: io me ne andava per condurre i cristiani di colà, legati in Gerusalemme perché fossero puniti.
Or avvenne che mentre mi avvicinava a Damasco, di mezzogiorno repentinamente mi folgoreggiò d'intorno una gran luce dal cielo: caduto al suolo, udii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? E io risposi: Chi sei tu, o Signore? E mi disse: Io sono Gesù Nazareno, che tu perseguiti.
E quelli che erano con me videro la luce, ma non sentirono la voce di lui, che mi parlava. E dissi: Che farò io, o Signore! E il Signore mi disse: Alzati va a Damasco, quivi ti sarà parlato di tutto quello che devi fare.
Non vedendo io niente per il bagliore di quella luce, menato a mano dai compagni, giunsi a Damasco. E un certo Anania, uomo pio secondo la legge, venuto da me, standomi davanti, disse: Saulo, fratello, apri gli occhi: io allo stesso punto lo mirai. Ed egli disse: Il Dio dei padri nostri vi ha preordinato a conoscere la sua volontà, e a vedere il giusto, e a udire la voce della sua bocca: perché gli sarai testimone presso tutti gli uomini di quelle cose che hai vedute e udite. Ed ora che aspetti tu? Sorgi e sii battezzato, e lava i tuoi peccati invocando il nome di lui...».

San Paolo è il santo delle conversioni: a lui si raccomandino le conversioni dei peccatori.
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UNA PROPOSTA PIA ED INTERESSANTE AGLI AMICI DI SAN PAOLO.

Ai cari Amici di San Paolo facciamo questo invito: essi saranno contenti della nostra proposta e troveranno in essa il modo di farsi del bene e di aiutare la Chiesa di S. Paolo, e di godere il frutto del loro denaro.
DEPOSITARE PER LA CHIESA DENARI CONTANTI O ANCHE TITOLI DI STATO.
Si possono fare depositi grossi e depositi minimi.
Si lascerà per il deposito un titolo di garanzia, secondo il desiderio del depositante.
Si spediranno gli interessi ogni sei mesi.
Il tasso di interesse non si fissa pubblicamente, ma ciascuno, richiederà, o indicherà secondo le sue condizioni, e le sue necessità.
Si potrà ritirare il capitale richiedendolo.
San Paolo invita caldamente a dargli mano tutti i cooperatori e amici che lo possono fare: i parenti degli alunni; i cooperatori della Diocesi; quelli di Italia; quelli anche che sono in Francia, in Svizzera, in America; e grandi saranno i suoi favori.
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO

Notiziette mensili


Una nuova Casa a Roma
Il giorno 13 gennaio partiva il Sig. Teol. Giaccardo con un piccolo primo gruppo di giovani per aprire una Casa a Roma ai piedi del S. Padre, perché la B. Stampa non è industria, né commercio ma vero e proprio apostolato. La partenza fu preceduta da una novena allo Spirito Santo.
L'ultimo saluto al Superiore buono, che si trovava in Casa fin dai primi anni e che per essa prodigò tutto se stesso, ai cari partenti fu dato ai piedi di Gesù colla sua Santa benedizione impartita dal Sig. Teologo.
In cortile i giovani ossequiarono e baciarono la mano al maestro buono e ricevettero la sua benedizione. Il Sig. Teol. da ultimo tra vivissima commozione e lagrime benedì e baciò il Teol. Giaccardo. Fu la prima partenza, ma quanto dolorosa! Erano i figli che si separavano dal Padre, gli amici dagli amici, i giovani dal Superiore venerato: ma ci conforta il pensiero che sebbene lontani siamo uniti con una unione di cuori, di preghiera, di apostolato.

Il Santo Natale
Tutta la casa passò riunita attorno al Padre il S. Natale. A mezzanotte si ebbero le tre Sante Messe celebrate dal Sig.Teologo; si fece la Santa Comunione proprio all’ora in cui gli Angeli cantavano sulla capanna di Betlem il Gloria in excelsis Deo. Seguì la tradizionale polenta a cui i giovani fecero lieta accoglienza ed una fetta di panettone. Al mattino a tarda ora si ebbero altre messe ed a sera i vespri solenni. La gioia e l'allegria fu completa. Si pregò molto nel dì del S. Natale; tutti avevano qualche cosa da dire al Bambino Gesù; si pregò per tutti ed al Bambino Gesù si presentarono pure i bisogni di tutti gli amici ed i cooperatori lontani.

Cinematografo
L'ultima sera del 1925 la macchina cinematografa della casa ritornò a ricrearci con la bella e commovente pellicola di Giuseppe venduto dai fratelli. Piacque a tutti assai: e arcicontenti furono quei giovani pei quali il cinematografo fu una novità.

Esami
Prima del S. Natale tutti gli alunni hanno avuto gli esami: ora si sono spedite le pagelle ai parenti che potranno constatare il progresso più o meno fatto dai loro figliuoli.

La macchina per le paste
È entrata in funzione e funziona egregiamente come le bocche, che divorano con appetito quanto produce. La Divina Provvidenza ci mandò anche questa macchina affinché i suoi figliuoli avessero un cibo più sano e migliore.
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Preghiera a N. S. Regina degli Apostoli
composta dal Card. A. Richelmy


O Maria Santissima, che colla parola e coll’esempio tanto avete cooperato alla santificazione degli Apostoli e per mezzo del loro zelo alla conversione del mondo, guardate benigna alle necessità dei giorni nostri, ed ottenete alla Società presente cotanto afflitta e misera quel conforto, che solo le può venire dalla copia di sacerdoti pii, dotti e ripieni dello stesso spirito apostolico. Consolate, o Vergine, i vostri Torinesi e i figli tutti del Piemonte ridestando nelle famiglie la stima e l'amore del sacerdozio cattolico; moltiplicate le vocazioni ecclesiastiche e religiose; e otteneteci, per quelle vie che piacciono alla Divina Provvidenza, gli aiuti necessari per crescere alla virtù ed alla scienza le tenere pianticelle del santuario. Riconoscenti alla vostra protezione coll’inno del ringraziamento noi faremo salire al Trono delle vostre misericordie la protesta figliale della più viva devozione e dello studio continuo della vera vita cristiana, perché sempre più fra noi si diffonda lo splendore del Regno del Vostro Divin Figliuolo, il Signor Nostro Gesù Cristo. Così sia.
Un’Ave Maria coll’invocazione:
Regina Apostolorum, ora pro nobis
(Si concedono 100 giorni d’Indulgenza)
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SEZIONE SOCIETÀ BIBLICA

Festa del Divin Maestro


Maestro era il titolo con cui Gesù Cristo preferiva essere chiamato. Satana con la stampa cattiva detronizzò Gesù Cristo dalle menti, e per esse nei cuori, nei desideri e nelle opere. La festa del Divin Maestro vorrebbe rimettere in trono Gesù Cristo mediante il Vangelo nelle menti e per esse nell'uomo e nella vita; attuare il regno di Gesù Cristo nelle menti conquistandole con la parola potente del Vangelo; le altre stampe han meno forza sull'uomo.
Motivi per promuovere tale festa:
1. La diffusione del Vangelo sembra più conveniente imperniarla su di una giornata o festa a Gesù Maestro: rende la diffusione stabile e unisce insieme le forze umane e divine.
2. Essendo la diffusione del S. Vangelo e della Buona Stampa opera di redenzione, sembra molto opportuno valersi per questo oltre che dei mezzi naturali: prezzi, edizioni popolari, ecc. ancor più delle forze soprannaturali di cui il sacerdote e la chiesa dispongono. In chiesa il popolo non resiste al sacerdote.
3. Si può con tal festa creare una via rapida, efficace di diffusione del pensiero di Gesù Cristo e compellere intrare anche alla Cena del suo pensiero.
4. Per riparare i disgusti al Cuore SS. di Gesù Cristo della stampa cattiva, più generosi, perché più numerosi, più diffusi, più creduti e scritti appositamente.
5. Per far vedere che il Vangelo è il centro della Stampa Buona e l'altra raggi suoi o commenti; formare le coscienze giovandosi molto per questa educazione dei mezzi di grazia: comunione, ora di adorazione, ecc.
6. Per suscitare amore a Gesù Cristo Maestro; chi ama crede; fiducia nella Provvidenza, riportando nella vita il senso del soprannaturale.
7. Per creare ambiente favorevole ai giornali buoni che annunziano le conquiste di Gesù Cristo in tutti i rami della vita e smorzare la sete morbosa dei fattacci e delle aberrazioni di Satana.
8. Il S. Vangelo ha una forza conquistatrice che nessun'altra stampa possiede: prepara la via all'altra Stampa nelle famiglie.
9. Dietro al Vangelo si vuol far seguire tutta una organizzazione minuta di altri racconti biblici: Tobia - Giuseppe - Mosé - ecc. per cui le madri e i padri possano completare con diletto ed efficacia il catechismo dei Parroci; di bollettini, di libri di pietà che sviluppino i consigli dati o un indirizzo impresso in una parrocchia, di periodici pei bambini, pei giovani, biblioteche, ecc. in maniera che il Vangelo sia sminuzzato e applicato a tutta la vita in modo continuato.
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Raccomandiamo a tutti gli amici che ricevono il Bollettino «Unione Cooperatori» di farlo conoscere, farlo leggere, invitare e cercare persone ad associarsi inviandoci la piccola offerta di L. 5 pel bollettino. A tutte queste persone invieremo il bollettino ogni mese. È opera che costa poca fatica, ma di grandi meriti pel cielo.

Soccorriamo i nostri cari che gemono in Purgatorio: un piccolo nostro sacrificio, una Messa ben udita forse basta a liberarli da quelle atroci pene: non siamo di cuore insensibile: ascriviamoli alla partecipazione delle due mila messe.
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ASSOCIAZIONE GENERALE BIBLIOTECHE
Pia Società San Paolo - Alba (Piemonte)


La Sezione di Roma

A Roma presso la Casa della Pia Società S. Paolo, funziona la Biblioteca S. Paolo, sezione della Associazione Generale Biblioteche. Tutte le Biblioteche dell'Italia Centrale e Meridionale potranno rivolgersi d'ora innanzi alla
Biblioteca San Paolo
Via Ostiense 75 - Barriera S. Paolo
Roma (42)

da cui avranno i medesimi servizi e le medesime facilitazioni che presso la Sede di Alba.
È proprio consolante vedere come l'A. G. B. abbia ogni mese un notevole sviluppo. Anche in gennaio un buon numero di biblioteche hanno chiesto l'associazione manifestando sinceri propositi di far molto bene fra i giovani e nel popolo, dando forte impulso alla diffusione della buona stampa. C'è da ringraziare il Signore, che benedice l'opera sua. A tutte queste nuove sorelle facciamo i migliori auguri di vita sempre prospera e feconda di bene.
Intanto per tutte, nuove e vecchie, è cominciato un altro anno. Quanto bene si può fare in esso! Chi ha lavorato non dorma negli allori, chi ha finora fatto poco si metta adesso di buona volontà. Alla fine del 1926 nessuna delle nostre tesserate deve trovarsi a mani vuote. Il Signore benedirà e compenserà tutte le fatiche che si sostengono, per condurgli delle anime, strappate al fango delle letture cattive.
Bisogna pensare anche alla propaganda. Siamo un buon numero, ma il bene che si può fare è immenso e più la nostra famiglia sarà numerosa più ne potrà compiere. Ogni biblioteca cerchi quindi di farne sorgere un'altra, anche di più se è possibile. Alcune hanno già dato ottimi esempi di zelo e le altre devono fare altrettanto. Si incontrano difficoltà? E quale opera buona ne è priva affatto? Nelle difficoltà si provano e si aumentano le forze. Il merito è poi tanto più grande quanto più si è faticato. Coraggio dunque! Alla fine di quest'anno la famiglia deve essere raddoppiata.
Continui il Signore a proteggere il nostro movimento e a benedire il nostro lavoro.
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PERIODICI DA DIFFONDERE


L'Unione Cooperatori della B. Stampa — Bollettino mensile che è il mezzo d'unione tra la Casa ed i Cooperatori — L. 5 annue.
Il Giornalino: per i bambini delle famiglie e per gli alunni delle scuole elementari: a colori, in 8 pagine, educativo, dilettevole. A voi mamme e maestre. L. 7 annue.
L'Aspirante: per i piccoli dei Circoli Cattolici; illustrato, interessantissimo e formativo. Si raccomanda agli Assistenti ecclesiastici L. 2 annue.
La Domenica: per le famiglie cristiane: ottima lettura dei genitori e dei figli maggiori, anche dopo i lavori pesanti della settimana L.3 annue.
La Buona Parola: è più piccola e costa L. 1 all'anno.
Il Seme: foglio volante mensile, illustrato, diretto dall’Avv. Camillo Corsanego: è brillante nella forma, originalissimo nella tecnica del dire e negli argomenti, efficacissimo e appetitoso nella lettura L. 9 al cento.
La Voce del Popolo: giornale settimanale illustrato, in otto pagine, adatto per qualsiasi classe di persone e per qualunque paese: ha una lunga tiratura, porta il Vangelo, l'Epistola della Domenica, tratta di economia, agricoltura, commercio e politica, porta le principali notizie della settimana. L. 10 annue.
Tutti presso laPia Società S. Paolo
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DEPOSITI E RIVENDITE
DI LIBRI BUONI E OGGETTI RELIGIOSI


Facilitazioni

Per facilitare l'acquisto di libri ed oggetti religiosi alle persone di paesi lontani dalle città o centri più importanti la Pia Società S. Paolo di Alba costituisce i Depositi di libri ed oggetti religiosi. Qualunque persona può incaricarsi: molto bene potrebbero fare le figlie del Circolo tenendo nella loro sede uno di questi Depositi. In alcuni luoghi fu fatto e l’esito fu consolantissimo.

Condizioni di favore

1.o La Scuola Tipografica di Alba accetta di ritorno i libri invenduti (purché del tutto conservati in perfetto stato di vendita, non sciupati), restituendo il denaro versato all'ordinazione.
2.o Sconto progressivo secondo la quantità che sarà venduta: più sotto notiamo ad ogni libro ed oggetto il prezzo di favore che facciamo ai nostri Depositi.
3.o Pagamento anticipato di tutta l’ordinazione: sono a carico del committente l'imballaggio ed il porto di andata e ritorno.
Libri

La preghiera del parrocchiano: preghiere pratiche principali, liturgia, funzioni per determinati tempi dell'anno, lodi sacre. Legato L. 4,—
Il giovane cattolico, meditazioni, preghiere, modo di servir la S. Messa, divozioni principali, Vespri, lodi sacre. Legato L. 2,—
La giovane pia, meditazioni, preghiere, modo di servir la S. Messa, divozioni principali, Vespri, lodi sacre. Legato L. 2,70
Il libro del Luigino. Legato L. 2,40
Gesù al cuore della giovane, meditazioni. Legato L. 1,70
Ai miei piccoli parrocchiani (con note per il canto) L. 0,50
Le mie divozioni più care, per adulti, in carattere grande. Legato L. 2,70
Preghiamo il S. Cuore di Gesù. Nove Uffici, la S. Messa L. 0,85
Apparecchio alla morte L. 1,25
Pratica di amar Gesù Cristo L. 1,—
Le glorie di Maria. 2 vol. L. 6,—
Gran mezzo della preghiera L. 0,50
Massime eterne: legato L. 1,30
id legato uso pelle L. 1,10
Le preghiere dei fanciulli L. 0,30
id legato con catechismo L. 1,50
Questi libri si possono vendere col 50 per 100 di aumento sul prezzo di copertina.

Oggetti

Corone nere da L. 0,75
Corone nere da L. 0,85
Corone osso bianco da L. 1,20
Immagini di assortimento al cento L. 15
Immagini da L. 6
Medaglie varie al cento L. 12
id grandi a ricordo comunione da L. 13,80 a L. 60 il cento.
Questi oggetti si possono vendere col 30 per 100 d'aumento.

Catechismi prezzi netti

I nostri libri di testo per le scuole di catechismo ebbero la preferenza da tanti R. R. Parroci di tutta l'Italia, che li vollero adottare per la praticità che vi riscontrarono.
Catechismo grande: L. 50 al cento
Edizione economica L. 34 al cento
Primi Elementi Dottrina Cristiana: L. 13 al cento
Edizione economica L. 11 al cento
per la prima classe L. 0,80
per la seconda classe L. 1,—
per la terza classe L. 1,20
per la quarta classe L. 1,50
Sui libretti di classe lo sconto è del 20 per cento ai R. R. Parroci e ai maestri.
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Contro la bestemmia


Scrive il Ticino di Pavia: La città di Verona ha meritato la medaglia d'oro per la sua vigorosa azione contro la bestemmia.
Bisognerebbe che tutte le altre città italiane si mettessero in grado di meritare lo stesso riconoscimento che è per noi uno dei pochi veri e grandi onori.
Si sviluppano le industrie, si perfezionano i servizi igienici, non dovrebbe essere cura assidua di ogni città, come di ogni onesto cittadino interessarsi attivamente dell'igiene morale del popolo?
Che valore ha il progresso meccanico ed esteriore in una Nazione che è viziata nello spirito e che precipita sempre più giù per la china del pervertimento!
Decidiamoci una buona volta — tutti — ad opporre alla bestemmia e al turpiloquio che ci disonorano l'imperativo categorico della nostra coscienza religiosa e civile. Molti sono scettici circa l’efficacia della propaganda antiblasfema. È bene intenderci.
Ci sarà sempre chi bestemmia come chi ruba e chi opera contro le legge morale. Ma non deve essere più possibile — in una Nazione civile — che si insulti pubblicamente e impunemente il sentimento religioso della immensa maggioranza, che si parli male senza alcun riguardo a coloro che sentono e che hanno il diritto al rispetto.
Tutto ciò che è male deve essere impedito; e la bestemmia è un male che ci disonora tutti.
Bisogna estirparla dalla nostra Nazione.
In ogni città e in ogni paese si inizi la santa crociata con fede e con risolutezza.
È un dovere sacrosanto per tutti gli onesti.
Il bisogno di associarsi alla redentrice lotta antiblasfema non è solo sentito in Italia: alla campagna hanno aderito: L'Inghilterra per mezzo del Re. Gli Stati Uniti per mezzo del Presidente Godling. La Germania per mezzo di Hindenburg. La Svizzera per mezzo del Presidente della Confederazione Elvetica. L'Argentina col ministro plenipotenziario Fernando Perez. La Romania per mezzo della Legation Royale de Rome.

Italia Antiblasfema

organo di tutto il movimento, dà ogni mese il resoconto della lotta, le vittorie riportate in Italia e all'estero, le adesioni pervenute, sempre ricca di articoli, fatti contro la bestemmia.
È un forte stimolo per suscitare entusiasmo alla Santa Crociata: per far decidere ad iniziarla con fede nelle città e nei paesi.
Abbonamento annuo L. 4.
Ai rivenditori centesimi trenta la copia.
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Le vie e mezzi della Divina Provvidenza

Domandate e riceverete

Preghiamolo S. Paolo: Dio gli vuol bene! Aiutiamolo San Paolo: quello spirituale che egli ci dà, e le grazie che ci concede son ben più grandi: diamogli anche noi!
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Molti amici han mandato la strenna! E le piccole offerte fanno grandi somme: e con esse si fa carità e si adempie alla giustizia: Noi siamo gli operai: mandando le offerte a noi date alimento alla vostra vigna: un bicchier d'acqua non va perduto: e le lire date per salvare le anime saranno ritrovate copiose.

Per la pensione ai ragazzi

Altre Madrine si sono aggiunte e non vogliono essere nominate: Iddio le scrive sul suo Registro! Paghino le madrine per i loro chierici: perché l'offerta da esse messa da parte e inviata diventi feconda di santi propositi e di apostoli veri!

Per la Cappella

Il Signore bene onorato farà presto compiere la Chiesa a S. Paolo, dove più onore avrà lui da noi, e maggiori beni avremo noi da lui.
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Una Pianeta nera

Il corredo della nostra, cappella fu diminuito di vari paramenti e biancheria, che necessitavano per la nuova cappella di Roma. Gli amici non mancheranno di prendersi a cuore i bisogni della nostra chiesina e raccomandiamo specialmente un'altra pianeta nera.

Le Ss. Messe

Nella cappella a S. Paolo le S. Messe si celebrano dalle 4,30 alle 8. Vi possono assistere liberamente e farvi la Comunione anche gli amici.
La Cappella però è aperta tutta la notte, e questo torna a comodità di Sacerdoti, che debbono celebrare prestissimo, per partire colle prime corse

Depositi a fondo perduto

Il deposito a fondo perduto si può ritirare all'occorrenza: e intanto si riceve su esso l'interesse. Due amici adulti negli anni hanno mandato somma buona, per vivere degli interessi di essa e lasciarne poi il capitale a S. Paolo.

Altro modo facile di Cooperare

Questo modo dà pure le sue consolazioni a chi deposita: ed è in mano alla Divina Provvidenza un mezzo buono e prezioso assai. Si possono portare somme maggiori, e somme più piccole.
San Paolo trova buoni amici che gli imprestano danari.
Consigliateli i vostri amici e avranno bene.


FIGLIE DI S. PAOLO

Cose vecchie e cose nuove

Le feste del Natale erano affrettate da un desiderio vivissimo: si contavano i giorni, pregustando la gioia di quella lieta ricorrenza, si preparavano lunghi elenchi di grazie da chiedere a Gesù Bambino.
Lo studio si faceva con maggior applicazione, le piccoline volevano pure essere ben preparate: e gli esami ebbero esito buono.
La novena del S. Natale si fece con fervore: ogni pomeriggio davanti al SS. esposto si cantavano le profezie, al mattino nella meditazione si sentiva il modo di preparare la culla al Bambino Gesù nel cuore di ciascuna. Una culla fatta di carità, un materassino di umiltà, su cui il S. Bambino avrebbe riposato tanto volentieri e sparse tante e tante grazie. Questo pensiero dava gioia e forza per fare tanti piccoli sacrifizi e bene il proprio dovere, amare le compagne, ubbidire ai superiori. La sera di Natale si vegliò occupate in vari lavori. Fu accolto con un grido di gioia il segnale di portarsi in Chiesa. Quando poi s'intonò il Gloria in excelsis Deo per salutare il nato Redentore, i cuori palpitarono veemente, tutti gli occhi si fissarono sur una graziosa statuetta rappresentante Gesù Bambino circondato da fiori e da luci. Venne il momento della S. Comunione: momento solenne in cui ognuna offrì in un mazzo a Gesù i sacrifizi fatti, qual segno d'affetto. E quando si poté stringere al cuore il caro Bambino Gesù quante proteste di amore, di fedeltà, di ringraziamento!
In refettorio si trovò la polenta, ciascuna si consumò con grande piacere il suo piatto, in dormitorio alte e piccole trovarono i regali del Bambino Gesù. Nel mattino si assisté a tarda ora la Messa solenne e nel pomeriggio si visitarono i presepi nelle varie chiese della città. Gesù sulla paglia tra il bue e l'asinello, adorato dai pastori conquide tutti i cuori.
All'ultimo giorno dell'anno dopo le funzioni di ringraziamento, una sorpresa: il cinematografo. Prima della rappresentazione il Sig. Teologo annunziò che il Signore aveva concessa una bella grazia. Battimani generale e curiosità di conoscerla. Soggiunse che l'avremmo saputa verso il quindici del mese.
Si cabalizzava e intanto si vedevano preparare casse di libri, macchine e poi la

Partenza per Roma

Parecchie figliole tra studenti ed operaio partirono per Roma per aprirvi una sezione.
Era questa la grazia.
Abituate a condurre una vita di famiglia la separazione di parecchi membri riusciva dolorosa, ma volentieri si fece il sacrificio: così voleva il Signore. Prima della partenza in Cappella si ricevette tutti la benedizione impartita dal Sig. Teologo. Si è liete nel sapere le care sorelle vicine al Papa, ma si sente forte il distacco, ma nonostante la lontananza si sarà sempre unite, attaccate all'unica pianta della Casa, con medesimi pensieri, ideali e desideri, si riceveranno le stesse grazie da Gesù, e ciò ci consola e ci fa esclamare: Signore, mandate tanti operai nella vostra messe, perché possiamo portare il Vangelo dovunque, anche lontano, perché si effettui presto l'Adveniat Regnum tuum!

Alba - Scuola Tipografica Ed. - Alba
Dir. Resp. Teologo Giaccardo
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Le SS. Messe annuali sono ora duemila: si spera però di poterle aumentare gradatamente.
Le prime furono così stabilite: una persona lasciava alla Pia Società San Paolo L. 1000 coll'obbligo di una messa mensile, finché durerà la Pia Società S. Paolo, cioè 12 messe per anno: con facoltà che altri, cioè i nostri Benefattori e Cooperatori vi partecipassero nel frutto.
Chi volesse lasciare un simile lascito a vantaggio dell'anima sua, farebbe un gran bene a sé; ai nostri Benefattori-Cooperatori ed alle vocazioni che coltiviamo. Con l'offerta di L. 1000 avranno una Messa ogni mese, cioè 12 Messe ogni anno: con l'offerta di L. 2000 avranno due Messe ogni, mese cioè 24 Messe ogni anno.
Vi sono persone che potrebbero destinarvi senza sacrificio e altre con sacrificio, però ben prezioso, mille - due - quattro - dieci - venti - cento mila lire. Questo ad insaputa di tutti: anzi qualora loro occorressero, potrebbero ritirarsi gli interessi del denaro fino alla morte. Tutto confidenzialmente.

Sac. Alberione Giacomo.

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PADRINI, MADRINE, BORSE, PENSIONI


Vi sono anche i Padrini e le Madrine degli alunni della Pia Società San Paolo e delle alunne delle Figlie di San Paolo.
Essi si adottano un giovanetto o una bambina e ne provvedono il necessario per la pensione, vestiario, libri.
Altri cooperatori preferiscono fare del bene ignorati e lasciano Borse di studio da consegnarsi ai giovani più poveri e di migliori speranze di riuscita nella Pia Società S. Paolo.
Una Borsa di Studio è costituita con l'offerta capitale di L. 10.000 (dieci mila): si possono però unire parecchie persone assieme per compire la cifra; anzi si potrebbe versare la somma in varie rate per es. di L. 1000 ogni anno.
Pensioni. — La pensione che si chiede è di L. 30 mensili: si possono anche unire parecchie persone per compire la cifra.
Un apostolo o una missionaria è la più bella eredità che una persona può lasciare dietro a sé, è la più sicura promessa di suffragi.

VANTAGGI SPIRITUALI AI COOPERATORI E BENEFATTORI B. STAMPA


1. — Partecipazione al frutto di duemila SS. Messe.
2. — Le molte indulgenze plenarie e parziali concesse dal Papa.
3. — Facoltà pei sacerdoti di benedire corone, croci, crocifissi applicando le indulgenze apostoliche, quelle del Rosario dei crucigeri, di S. Brigida, l'altare privilegiato quattro volte per settimana.
4. — Partecipazione speciale a tutto il bene che si compie nell'Istituto.
5. — Chi aiuta una vocazione ecclesiastica per l'apostolato Buona Stampa sarà pure partecipe di tutto il bene che ne seguirà.
6. — I Benefattori possono raccomandare le proprie intenzioni: basta scrivere: si faranno speciali preghiere.
7. — Per chi intendesse beneficare l'istituto in un modo particolare si possono accettare legati di Messe e pensioni speciali.
Abbiamo visto moltissime grazie particolari a chi soccorre la Buona Stampa: il Signore dimostra così di gradire quest'opera così necessaria ai nostri giorni.

BIBLIOTECHE FATTE


I RR. Sacerdoti che desiderano istituire nella loro Parrocchia un'opera così necessaria, hanno soltanto da indicare quali libri preferiscano: se romanzi, vite di santi, libri di cultura sociale e religiosa, avventure, racconti. Saranno prontamente soddisfatti e si troveranno contenti.
Raccomandiamo pertanto a tutti i RR. Sacerdoti le nostre Biblioteche fatte: di 25 volumi a L. 65; di 50 volumi a L. 125: di 100 volumi a L. 250.
Questi prezzi sono riservati ai soli Soci dell'Associazione Generale Biblioteche.
Aggiungere per le spese di porto: per 25 volumi L. 9,00; per 50 volumi 16; per 100 vol. L. 30.
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