Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XIV N. 7 — Luglio 1932 — Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA
Presso Pia Società San Paolo
ALBA (Italia-Piemonte)

Unione di suffragi

Suor FELICIANA PALILLA
Pia Discepola diciasettenne
Da solo circa un anno era in casa, ma nel poco tempo, cercò di approfittare di tutti i mezzi per corrispondere alla sua vocazione.
Si distinse per l’amore alle pratiche di pietà cui volle essere fedele fino all’ultimo giorno: per la sua pazienza ammirabile nel sopportare volentieri i dolori dell’ultima malattia.
Premio della sua vita fervorosa fu la sua morte santa a cui premise un triduo di preghiere speciali e di raccoglimento in preparazione al gran passo.
Accettò da tutti commissioni da portare a Gesù ed alla S. Madonna promise di ricordarsi di tutti dal Cielo ed offerse la sua vita al Signore per l’Apostolato Stampa, per le vocazioni religiose e per i sacerdoti.

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Ancora nel giorno del Corpus Domini, serenamente spegnevasi nel bacio del Signore, all’età di anni 82
ANGELA MILITA VED. PISTILLI
piissima madre del Can. Don Antonio Pistilli, uno dei primissimi e preziosi Cooperatori della mostra casa di Roma.
La raccomandiamo vivamente alle preghiere.

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Preghiamo per i nostri Cooperatori defunti
SIG.A PIERINA CAVALLERO CAMISASSA
Piissima Signora, Direttrice della Compagnia del SS. Sacramento, e Vice Presidente delle Donne Cattoliche. Fu ottima Cooperatrice della Pia Società S. Paolo, amatissima del Divin Maestro Eucaristico, volle procurargli delle torce viventi: dei Sacerdoti. Madrina di vari chierici; fondatrice assieme al marito di borse di studio, si è così assicurata il suffragio perpetuo di tante SS. Messe e la partecipazione al bene compiuto da tutti i suoi beneficati.
Il Signore l’abbia nella sua pace.
REQUIESCAT IN PACE!
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OPERA DUEMILA MESSE

Lettori carissimi!
Nello scorso numero abbiamo dato la spiegazione dell’Opera Duemila Messe: questa volta daremo spiegazioni per rinfrescare la memoria ai nostri benemeriti Zelatori e qualche cosetta in più che non sarà nuovo, ma pur sempre caro ed efficace.
1.o Si può essere Zelatori delle Duemila Messe? – Sì, si possono raccogliere iscrizioni per quest’opera, cioè si può essere Zelatori.
2.o Chi può essere Zelatore? – Può essere Zelatore chiunque. Ogni buon cuore che ama il Signore e vuol farsi del bene, trova in questo titolo di Zelatore un vastissimo campo di attività fruttuosa e di grandissimo bene per sé, per il prossimo vivi e defunti, e di grande gloria di Dio.
3.o Come si fa ad essere Zelatore?
E’ chiaro: si raccolgono ascritti, e questo si fa mediante speciali moduli di spiegazione e pagelline di ricevuta, rilasciate agli ascritti. Molte persone raccolgono ascritti anche senza nulla rilasciare agli stessi come segno di ricevuta; questo va bene fra le persone amiche, ma tuttavia non è da farsi come regola generale. I foglietti di diffusione, le pagelline di ricevuta, e i conti correnti per spedire le offerte, gli Zelatori li chiedano pur liberamente ogni volta che ne occorrono: saranno subito corrisposti.

Osservazione. – 1.o Se gli Zelatori mandano il nome e cognome degli ascritti, uniscano pure chiaro l’indirizzo preciso dei medesimi (per i vivi), affinché possiamo inviare loro una volta questo Periodico, quando contiene la pubblicazione della loro iscrizione; così saranno più soddisfatti e lo terranno come tangibile segno di ricevuta.
2.o – Nei vaglia che gli Zelatori spediscono, li preghiamo vivissimamente a voler sempre mettere le indicazioni nello spazio bianco, se già i vaglia non hanno timbri particolari; così eviteremo ritardi, malintesi e qualche volta anche il pericolo di non avere un segno di ricevuta. Per quanto riguarda le Duemila Messe, spedite sempre: VEN.DA OPERA DUEMILA SS. MESSE. PIA SOC. S. PAOLO oppure FIGLIE DI S. PAOLO - ALBA (Piemonte).
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La Messa è il più grande
suffragio alle anime purganti

Voi tutti sapete, o carissimi, quanto siano terribili le pene del Purgatorio. San Girolamo ci dice che il fuoco in cui sono avvolte quelle anime, non la cede per nulla a quello dell’inferno, ed essendo strumento della divina giustizia, reca loro insoffribili pene, superiori a tutti i tormenti che si possono provare e immaginare sulla terra! Ma il medesimo ci assicura che quando si celebra la Messa per qualche anima purgante, quel fuoco sospende il suo rigore, e quell’anima non soffre pena per tutto il tempo che dura la Messa. Ed afferma che in ogni Messa molte di quelle anime escono dal Purgatorio e volano al Paradiso.
S. Bernardo, celebrando una volta la Messa nella chiesa delle Tre Fontane a Roma, vide una scala che dalla terra arrivava al cielo, e su per essa gli Angeli che andavano e venivano dal Purgatorio, togliendo di là le anime purganti e conducendole tutte belle al Paradiso.
Un principe polacco, incredulo e materialista, aveva scritto un libro contro l’immortalità dell’anima. Stava per farlo stampare, quando un giorno, passeggiando nel suo giardino, incontra una donna tutta in lacrime, che gettandosi ai suoi piedi gli disse: «Ah! Mio buon principe! mio marito è morto… la sua anima sarà in Purgatorio dove soffrirà tanto… e io son così povera da non poter far celebrare la Messa dei defunti… Abbiate la bontà di aiutarmi in favore del mio caro marito».
Quel nobile signore benché pensasse che la donna era vittima della sua credulità, non ebbe il coraggio di respingerla. Cava una moneta d’oro dalla tasca e gliela dà.
La donna felicissima corre in Chiesa e prega un prete di celebrare delle Messe per il marito.
Cinque giorni dopo, il principe stava leggendo nel suo gabinetto; quando alzando gli occhi vede a due passi da lui un uomo vestito come un contadino del paese: «Principe, gli disse lo sconosciuto, vengo a ringraziarvi. Sono il marito di quella povera donna che vi pregava, pochi giorni fa, di un’elemosina per la Messa in suffragio dell’anima mia. La vostra carità è stata gradita a Dio, e Egli mi ha permesso di venire a ringraziarvi».
Ciò detto, il contadino disparve come un’ombra. Allora il principe diede alle fiamme il suo scritto, e, cedendo alla grazia di Dio, credette, si convertì e visse da buon cristiano.
Si racconta che una madre, a cui era stato rapito dalla morte l’unico figlioletto di dieci anni, non sapeva più darsi pace: di giorno piangeva sempre, di notte sognava il figliuolo. Una volta lo vide in sogno in una campagna sterile e tutta arsa dal sole: in mezzo a quella campagna eravi una cisterna d’acqua puzzolente, e il suo figlio che ardeva dalla sete, curvo su quella cisterna, voleva bere e non poteva. Piangeva il povero bambino, invocava soccorso, ma nessuno lo sentiva.
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Quella povera donna si sveglia e, ripensando al sogno, conchiude che il suo Carlino poteva essere in Purgatorio ed avere bisogno di preghiere, e fa celebrare alcune Messe per l’anima sua. Per tre notti consecutive, sempre alla stessa ora si sente chiamare distintamente e vede quella campagna cambiata, tutta verdeggiante e piena di fiori; l’acqua di quella cisterna era limpidissima ed il suo Bambino, bello come un angelo, beveva di quell’acqua, e si divertiva in mezzo a quei fiori e le ripeteva: «Grazie, mamma, grazie!», dopo di che tacque la voce, la madre non sognò più, e visse tranquilla, pensando che il suo figliuolo era sicuramente in Paradiso.
Lettori! Tirate le conseguenze da questi due magnifici esempi! Siamo nel mese del Preziosissimo Sangue, proprio della S. Messa e non siamo increduli: dunque mostriamo a Gesù che ha versato il Suo Sangue per le nostre anime, la nostra fede, il nostro amore, la nostra riconoscenza, assistendo più sovente e meglio alla S. Messa. Inoltre abbiamo dei defunti o della famiglia o dei parenti: ascriviamoli alle Duemila Messe! Godranno il largo suffragio di sei SS. Messe quotidiane! Tutto ritorna a nostro vantaggio.
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APOSTOLATO DEL LIBRO

Il Divin Maestro

IL DIVIN MAESTRO ossia i quattro Vangeli concordati, tradotti e unificati dal P. E. Tintori, O. F. M.
Il bel volume, mentre può servire, con l’ordine cronologico dei fatti, come testo per la vita di N. S. Gesù Cristo, ha il pregio importante di dare il
Catechismo innestato sul Vangelo.
Il libro infatti, in appendice riporta il Catechismo piccolo,
e a ciascuna domanda fa seguire i richiami dei fatti e delle verità divine che servono a spiegare le singole risposte.
Il ritrovare i tratti particolari di Vangelo è reso assai facile dalla citazione del fatto e del numero di pagina.
Quanti finora lo hanno acquistato, ne furono soddisfatti, trovandolo molto conforme anche allo spirito della Chiesa che attinge in massima parte il suo insegnamento dalle fonti divine del Vangelo e delle Sante Scritture, è molto utile a controbattere le false intenzioni dei Protestanti.
Offerta: per una copia L. 4.
Rivolgersi alla Pia Società San Paolo - Alba (Cuneo).

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La lettura del Vangelo è luce alla mente e forza alla volontà: la Santa Comunione è l’unione dell’anima con Dio.
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Una Serva del SS.mo Sacramento

Il giovedì del Corpus Domini, nell’ora in cui nelle chiese parrocchiali si sogliono celebrare le prime Messe, ritornava al Signore, dal deserto del mondo, la piissima anima della Signorina

MARIA DEBERNARDI

della Parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo di Neive.
E’ un esemplare per le giovani che la Divina Provvidenza non colloca al governo di una famiglia terrena; né per circostanze particolari hanno abbracciato o possono abbracciare la vita religiosa.
La condizione infatti di queste «Vergini del secolo» non è la quiete schiva delle fatiche della famiglia o della professione religiosa: ma è condizione di più libera e più generosa cooperazione colla Chiesa. La buona Maria Debernardi compiuti i doveri verso la mamma e la sorella e verso i due fratelli coltivò un culto profondo per le persone consacrate a Dio e spese le sue forze, quanto potè delle piccole sostanze, per la Chiesa e la divina Eucaristia.
Praticò nel secolo la semplicità, la povertà, e l’orazione della vita religiosa: imitò anche e ne seguì lo spirito d’ubbidienza: così che il Signore volle in ultimo premiarla con i più dolci e più stretti vincoli di carità.
Umile serva della divina Eucaristia, piissima discepola del Maestro Divino eucaristico ebbe in cima ai suoi pensieri, il culto e il servizio della divina Eucaristia: vi consacrò quanto potè disporre; vi consacrava specialmente il lavoro delle mani e tutta intera la giornata laboriosissima, che trascorreva, nel silenzio e nella solitudine, e che l’ora di adorazione quotidiana la rendeva dolcissima.
Molti camici, ricchi, belli e devoti preparò; molte tovaglie per l’altare; molti lini e per molto tempo curò la pulizia.
Negli ultimi anni non viveva quasi che per l’Eucaristia. Acquistò e nutriva verso S. Paolo tenerissima divozione.
Un desiderio, un’ambizione tenera ogni anno, anzi un fastidio: di addobbare per bene la casa per la processione del Corpus Domini: l’ultimo timore che insistentemente espresse sul letto di morte fu di non riuscire quest’anno ad adornare abbastanza bene: le pie Suore che l’assistevano fecero per Lei. Ella infatti era stata da Gesù con un senso ineffabile di divino amore, chiamata al Cielo, a festeggiare in Paradiso il Corpus Domini la mattina della solennità.
Ci pare che ad essa si possono applicare le parole del Santo Padre:
«Quella generosa figliuola aveva voluto e saputo trovar modo di porre un rimedio a tanta necessità della Chiesa. E la sua carità, il suo zelo, la sua divozione aveva saputo produrre arredi e paramenti inestimabilmente utili ed utili doppiamente: sia guardando il punto di partenza donde provengono: l’amore al Divin Sacramento: sia guardando il punto d’arrivo: l’Altare, il Tabernacolo! Ogni cosa fatta per le più piccole e povere chiese, il Papa proclama come fatta al Cuore di Gesù Benedetto, al cuore del suo umile Vicario in terra.
Quella ottima persona operando in così nobile modo per la gloria di Dio, ed applicandosi in modo speciale alla adorazione del divin Sacramento, compì un duplice santo lavoro: essa lavorava quando pregava, pregava quando lavorava, perché ogni atto compì con omaggio e con spirito di divozione, di fede, di adorazione al Divino Re delle anime. Di qui tanta copia di bene che impensierisce coloro stessi che lo compiono e che viene fatto per Gesù stesso che nelle chiese dimora».
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LEGGETE TUTTI!

Se vi è una cosa che deve attivare il nostro sguardo e guadagnare il nostro cuore appena entriamo in Chiesa è l’Altare del SS.mo Sacramento.
Niente di più bello e più caro può possedere l’uomo sulla terra all’infuori della presenza reale di Gesù, poiché Egli è la via, la verità, la vita e noi
in ipso vivimus, movemur et sumus, in Lui viviamo ci moviamo e siamo. Ma poi se noi riflettiamo un po’ e consideriamo quale è il fine della nostra vita e perché siamo sulla terra, non v’è consolazione più grande del pensare che vive in mezzo a noi Colui che dovrà formare la nostra consolazione e compagnia per tutta l’eternità.

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Gesù dal Santo Tabernacolo dove ha posto la sua cattedra di insegnamento illumina le anime nostre perché non smarriscano la retta via; di là parte il conforto vero per le anime; la pace, la vera pace che godono le anime dei giusti non viene che da Gesù, perché Egli ristorerà tutti gli oppressi e gli affaticati. Oh, se conoscessimo di più il tesoro che è nascosto nel Santo Tabernacolo!

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Il Cuore Sacratissimo di Gesù è tutto carità ed amore per gli uomini, e li amò tanto che lasciò se stesso, il suo corpo ed il suo sangue, per loro cibo e bevanda. Qual dono più grande poteva lasciarci? E’ proprio un dono degno di Dio solo, perché nessuno fra gli uomini lo può e l’ha potuto fare.
Se nella nostra mente fosse vivo il pensiero della presenza di Dio, e nel nostro cuore regnasse sovrano il sentimento dell’amore di Dio, quanto poco conto faremmo dei beni di questa terra, e quanto più solleciti saremmo invece per procurarci i beni celesti.

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Il concorrere alla costruzione, alla edificazione del Santo Tabernacolo del Signore è una delle migliori vie per assicurarci i nostri tesori, poiché li deponiamo nelle mani di Dio stesso il quale ci ricompenserà su questa terra con altrettanti doni spirituali e colla eterna beatitudine nell’altra vita.
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NELLA PIA SOCIETA’ SAN PAOLO

Nella Casa Madre di Alba

IL RITIRO MENSILE - Si fece la domenica 5 giugno e servì anche di chiusura per il mese di maggio. L’argomento consisteva nelle parole di S. Paolo: Divisiones gratiarum sunt e cioè ognuno ha le proprie grazie, queste grazie sono date dal Signore ad ognuno in diversa proporzione secondo la parabola del Vangelo a uno furono dati cinque talenti, ad un altro due, ed ad un terzo uno: alla fine poi il Signore chiede conto ad ognuno dell’amministrazione e dà loro il premio o il castigo secondo la loro corrispondenza. Ognuno quindi deve corrispondere alle sue grazie, trafficando i talenti che ha ricevuto.

IL MESE DI GIUGNO. E’ il mese che noi consacriamo ad onorare S. Paolo. E’ sempre caro ai figli potersi riunire attorno al loro padre e dimostrargli il loro affetto. Ogni giorno si fece da ognuno un fioretto particolare oltre a quello comune di far servire come libro di meditazione il bel «mese a S. Paolo» e come libro di lettura «la vita di S. Paolo».
Il nostro caro protettore San Paolo elargì tante e belle grazie ai suoi figli, ai Cooperatori e Benefattori. I veri divoti di San Paolo diventano anime ardenti e zelanti apostoli della stampa, perché a Lui non piacciono le anime tiepide e fredde. Egli era tutto fuoco per la gloria di Dio ed il bene delle anime, tanto che lo Spirito santo gli fece dire: impendam et superimpendam pro animabus vestris.
San Paolo è un Santo che conquista i cuori, santifica le anime che si avvicinano a Lui. Amiamolo noi pure ad imitazione dei suoi grandi divoti, poiché come dice San Giovanni Crisostomo: Paolo prese i re e li riempì di pietà; prese le donne e le formò più forti degli uomini; prese i giovani, e li fece più prudenti dei vecchi.

I NOSTRI GIOVANI. Durante la 1.a quindicina di luglio subiscono tutti la prova d’esame. L’esito dirà il loro profitto, ci auguriamo sia felice e soddisfacente sia per loro come per quanti spendono le loro forze per l’insegnamento e sia anche una notizia consolante per i parenti come ricompensa dei loro sacrifici.

LA PARTENZA PER L’AMERICA (New York). Il giorno 16 giugno uno dei nostri confratelli partiva per quelle terre lontane, a raggiungere altri due che già da quasi un anno, si trovano in quell’immensa città. Il Signore vuole i suoi apostoli anche fra quelle anime secondo quello che dice nel Vangelo: Alias oves habeo, quae ex hoc ovili non sunt, et eas oportet me adducere ut vocem meam audiant et fiet unum ovile et unus pastor. Ho altre pecore che non sono di questo ovile, anche queste bisogna che raduni, e daranno ascolto alla mia voce e vi sarà un solo ovile ed un solo pastore. Il campo è grande la messe è molta: questi operai che partono sono ministri di Dio, sono quelli che hanno udita la sua voce. Anche in quelle terre lontane si trapiantano i figli di San Paolo per estendere il loro apostolato a quella immensa moltitudine di uomini che popola quella grande città. La buona novella va predicata a tutti gli uomini affinché si salvino. Il Signore li accompagni e prosperi il loro apostolato.

L’APOSTOLATO. – Continuano sempre i lavori attorno alla Sacra Bibbia. Intanto vennero preparate e sono uscite la vita della Santa Madonna, di San Paolo, di Santa Teresa, in formato e carattere grande e facili a capirsi poiché sono scritti in modo popolare e semplice.
Quanto bene si può compiere coll’Apostolato Stampa! Preghiamo il Divin Maestro che mandi tanti buoni operai nella sua messe.

Roma

LA NUOVA CAPPELLA. – Il Signore ha già pensato a provvederci la nuova cappella che potrà contenere anche i nuovi giovani che la Casa di Roma accetterà in quest’anno. E’ una grazia che ci ha fatto S. Paolo nei primi giorni del mese di giugno ed è pure il dono che facciamo al nostro amatissimo Padre, il Primo Maestro nel venticinquesimo di sua Messa.
Venne a benedirla il Rev.do Don Basilio, Parroco di S. Paolo.
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La nuova cappella è più grande, più bella e ci dà comodità a pregar meglio, a celebrar la domenica Messa e Vespro solenne con coro formato da chierici che eseguiscono pure ogni domenica il canto delle parti variabili della Messa; siamo contenti così di poter imitare in po’ i nostri fratelli di Alba che nel loro tempio possono celebrare funzioni tanto solenni, tanto devote.
Vi lavorarono a decorarla due dei nostri giovani per parecchi giorni, mettendo in opera tutto il loro… genio artistico…
Più di tutto la rendono bella una devota statua di S. Paolo ed un prezioso altare di marmo, opera della Ditta Amedeo di Roma. Abbiamo anche un bell’armonium… ma per ora possiamo solo augurarci che qualche bravo artista non ci faccia aspettare troppo a gustare un armonioso accompagnamento al canto delle funzioni solenni.

GLI ESAMI. – Negli ultimi giorni di Giugno vi sono stati gli esami del semestre scorso. Presto si spediranno le pagelle dei voti ai genitori dei giovani perché possano anch’essi vedere il profitto dei loro figli.

ONOMASTICO. – Giovedì 30 Giugno, festa di S. Paolo, era pure l’onomastico del nostro amatissimo Don Paolo, Maestro dei Chierici e dei giovani di III, IV e V ginnasio. Fu giorno di letizia per tutta la Casa e di preghiere a San Paolo per il nostro Maestro che fa tanti sacrifici per noi. La sera precedente la festa si lesse la lettera di augurio gli si offrì una bella pisside. A rallegrare la festa non mancarono anche le poesie dei poeti del Giornalino… Non se ne poteva fare a meno: si trattava dell’onomastico del papà del giornalino…

Sao Paulo (Brasile)

LA CAPPELLINA. – Mentre i nostri fratelli di Alba cantavano nella Novena del S. Natale: «Veni Domine, et noli tardare…», Gesù Bambino volle pure venire a prendere possesso e ad abitare nel piccolo presepio di S. Paulo.
Si notava un vuoto in casa, mancava il Padroncino, ma venne… e proprio nella S. Notte.
La Cappellina, dall’altare a tutto quanto è più necessario, fu un gentile pensiero, offerto e preparato dalle Ven.de Suore Missionarie del S. Cuore di Gesù del Collegio M. Cabrini, qui in S. Paulo.
Durante la S. Messa il M. R. D. Saverio parlò della nostra missione sì bella, e sì grande (di fronte alla quale siamo sì piccoli ed incapaci) e del Maestro Divino Gesù, Via, Verità, e Vita e che era venuto tra noi affinché anche noi con la stampa fossimo via, verità, e vita alle anime della terra de Santa Crux e del Divin Salvatore come si chiamò in principio il Brasile.
La Cappellina non è ricca, ma linda, e raccolta e avvolta in una leggiera penombra azzurra ed invita alla preghiera.
Sopra l’altare, nel mezzo, S. Paolo (come quello di Alba), ai lati il Sacro Cuore di Gesù e la Regina degli Apostoli.
Tra le prime persone benefattrici, oltre alle Ven.de Suore Missionarie del S. Cuore di Gesù, notiamo la Ill.ma Contessa Crespi che inviò duecento mil reis per una pianeta, la Sig.a Adelina Taglianetti che provvede ai fiori freschi per l’altare ed altre pie Persone che inviarono Messe da celebrare. La Cappellina necessita ora di candelieri, una pianeta nera ed una verde, nonché di tovaglie e corporali.

FESTE DI NATALE E CAPODANNO. – Le abbiamo passate nel raccoglimento e anche tra un po’ di mestizia, pensando ai Natali e Capo d’anno trascorsi nella Casa Madre di Alba.
Natale! in Italia si passa sotto un bianco manto di neve… qui sotto il solleone…
Questo però conta poco, ciò che più vale sono le grazie che il Signore ci ha portate.

I PRIMI GIOVANI. – Col primo marzo è incominciato l’anno scolastico. Numerose, anche troppe furono le domande, abbiamo dovuto fare una scelta tra quelli più adatti.
I primi ora studiano di buona volontà e danno anche ottima speranza.
Si applicano con molto gusto all’Apostolato, ai vari uffici di tipografia e si dedicano con amore e ardore paolino. Sentono parlare volentieri della Casa di Alba e delle sue iniziative, vorrebbero vedere quelle macchine, quei loro coetanei studenti, conoscere il Primo Maestro e gli altri Superiori della Casa; e quando si riceve qualche lettera dall’Italia corrono a chiedere cosa c’è di nuovo e vogliono poi il sello (francobollo); quando giunge il Giornalino o la Domenica Illustrata li vogliono vedere e si sforzano di leggere l’italiano, comprendendo però più le figure che le parole e poi spiegano in brasiliano.

LA TIPOGRAFIA. – E’ stata benedetta: consiste in una linotype (modello 8), una piegatrice, una macchina da stampa, una pe-
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dalina, un gran tagliacarte, una cucitrice e parecchio altro materiale tipografico. E’ impiantata in un ampio locale.

IL MESE DI MAGGIO. – Si iniziò la domenica 1.o del mese col Ritiro spirituale. Preparati da tempo, i ragazzi attendevano impazienti questo caro mese e ne fecero l’entrata con gioia e fervore. Si preparò una cassetta di fioretti, e tutti i giorni se ne sorteggiò uno ad onore della B. Vergine. Con gara grande per la pratica fedele dell’ossequio.
Al mattino il M. D. Saverio faceva la meditazione sulla Regina degli Apostoli e alla sera c’impartiva la benedizione preceduta dalla lettura di una breve considerazione ed un esempio. Il quadro della Regina degli Apostoli era ornato di fiori.
I giovani cantavano davanti le loro lodi in italiano e in brasiliano.
Imparare a recitare bene il S. Rosario e a fare bene l’esame di coscienza erano le due cose principali da farsi nel mese di maggio.

PIA SOCIETA’ FIGLIE DI SAN PAOLO

Nella Casa Madre di Alba

VIENI E SEGUIMI. – Queste parole rivolte dal Maestro Divino a Pietro sulle pittoresche e quiete sponde del lago di Genezaret non hanno ancora cessato di suonare: la loro eco si ripercuote nei cuori, li fa vibrare con note forti e soavi d’amore. Questo medesimo invito che un dì risuonò nella Palestina, che risuona tutt’ora ovunque, si è pur fatto sentire a un buon numero di giovani figlie che hanno in questi giorni vestito il Santo abito religioso delle Figlie di S. Paolo. Certo queste sono date care, sono ricordi indelebili, che ci riempiono il cuore di una gioia tutta pura e santa. Queste giovani anime hanno sentito i palpiti di Gesù, ne hanno compreso il Sitio e premurose si sono portate ad estinguere questa sete, e cercheranno di portare al Benedetto Gesù anime che lo amino, che lo facciano amare e questo lo faranno mediante l’Apostolato della Stampa: ma prima di tutti han portate se stesse.
Ad imitazione del loro Padre San Paolo, si porteranno in ogni più remoto angolo della terra, varcheranno anche i mari, per ovunque far giungere la luce del Vangelo, la Buona Novella, la verità Divina, tutto ciò che giova all’uomo per la vita eterna. Forse nel segreto del loro cuore, era riposta una dolce speranza, una meta da raggiungere, ed ecco ora tutto si è effettuato. Godano perché ben ne han ragione; questa sì che è una vera contentezza che il mondo irride; ma che rapir non può. Innanzi a Gesù, in quel solenne istante hanno ricordato tutti, i loro genitori, parenti, Superiori, Sorelle e Benefattori; per tutti hanno chiesto grazie e la Vita Eterna.
A queste novelle Suore, vada il nostro augurio di una santa perseveranza nei loro buoni propositi, di una vita piena di meriti. Certo S. Paolo benedirà queste sue Figlie e le porterà seco in Cielo.

NUOVA META. – Le prime missionarie «Figlie di S. Paolo» sono partite per gli Stati Uniti il 18 Giugno. Là le attendono tante anime che Gesù vuole per sé, e che loro generosamente dovranno aiutare nell’opera della loro salvezza. Sono partite certissime di trovare come sempre ed ovunque delle difficoltà; ma soprattutto di trovare il Divin Maestro tutto generosità ed amore per aiutarle e sostenerle.
Come sempre, la separazione di Sorelle affezionate riesce alquanto dolorosa, ma la vocazione altissima che Dio ci ha data tutto lenisce, e la carità sospinge ad ogni passo. Deo gratias!
A loro auguriamo ogni benedizione ed assicuriamo preghiera e ricordo anche dai Cooperatori che generosamente vogliono unirsi ed aiutare.
Anche in questi giorni ci sono pervenute le offerte «PRO MISSIONARIE»
Pie Persone, Torino L. 800; Sig. Ambrosio, Mondovì, 10; D. Giarello e pie Persone, Cairo offerta per vestizione; Pie Persone offerta in natura: vestiario; Pie Persone pianeta, velo omerale ecc.
A tutti Deo gratias! Il Divin Maestro ricambi largamente.

Bologna

L’APOSTOLATO. – Terminiamo di visitare la Diocesi di Ferrara. Diamo l’elenco dei libri diffusi: Santi 947; Bibbia 88; Vita di
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Gesù 272; Cultura 143; Pietà 467; Romanzi 240; Vangelo 372.
Si impiantarono e rifornirono diverse Biblioteche, e in diverse Parrocchie il Bollettino Parrocchiale.
1524 Capi famiglia accettarono volentieri il S. Vangelo e si sottoscrissero nel Registro della Dottrina Cattolica, lieti che il loro nome venga presentato al S. Padre, e da Cui implorano paterna benedizione.
Imploriamo grazia e misericordia da Gesù Maestro affinché faccia germogliare il piccolo seme gettato e gli dia frutti per la maggior Sua gloria e il bene delle anime.
Siamo riconoscenti ai RR. Parroci e a tutte le Buone Persone che ci accolsero e favorirono nella diffusione.

LA CAPPELLINA. – Abbiamo sempre con noi il Divin Maestro Eucaristico che sempre ci ricorda e attua la consolante promessa: «Non temete, Io sono con voi, di qui voglio illuminare». Deo gratias!
I nostri buoni Cooperatori mantengono i fiori freschi, e aiutano ad arredare sempre meglio la Cappellina. Con piacere ne diamo l’elenco.
Sig.e Gigina e Vittoria Violani due pianete offerte per l’onomastico della nostra Maestra; Sig.a Agata Selleri 3 rocchetti, un camice, vino per la Messa, olio per la lampada, pizzo e tela di lino; Buone Persone due statue con nicchia: una del S. Cuore e l’altra della Santa Madonna Immacolata con l’aureola delle 12 stelle a lampadine; N. N. una tenda e una sedia; Sig.a Agata Selleri, vino, olio, vino, stoffa ecc. Sig. N. N. L. 150.
Per tutti e ognuno abbiamo un particolare Deo gratias, e la preghiera quotidiana «Ricompensate, vi preghiamo o Signore, i nostri Benefattori».

Florida (Argentina)

IL PICCOLO PRESEPIO. – Deo gratias! Il Signore ha voluto inviare anche qui, tra il popolo argentino, alcune Suore della Pia Società Figlie di San Paolo, per esplicare la loro azione di bene, mediante l’Apostolato Stampa. E’ una cosetta appena nata e come tutte le iniziative di bene, necessita di molti aiuti soprannaturali e materiali che attendiamo in primo luogo da Dio e in secondo luogo da tutte quelle buone persone che si prestano volentieri con qualche piccolo sacrificio.
Già una pia persona, Colombo, tutto spende per aiutarci. Speriamo si moltiplichino i Cooperatori.
Presentemente ci troviamo a Florida, attendendo e pregando che il Signore ci prepari un nido in Buenos Aires per aprire così una libreria e fare nuovo bene.

ESERCIZI SPIRITUALI. – Sotto lo sguardo della S. Madonna si poterono fare per la prima volta i SS. Spirituali Esercizi. Giorni di riposo spirituale e di molta luce. Furono fecondi di buoni frutti, speriamo possano essere duraturi e ridondare a gloria di Dio e pace agli uomini.
In questi giorni venne pure a rallegrare la nostra piccola famigliuola una giovanetta di 15 anni; la quale dà segni di buona riuscita. Preghiamo che il Signore la conservi buona.

APOSTOLATO. – Che tempi critici! Oltre la miseria che tormenta il corpo, vi è pure una grande rovina dell’anima che è l’ignoranza in materia di religione.
Ogni giorno lo si costata tristemente. Di più: il male operato dalla stampa è immenso, specialmente per opera dei protestanti, che pure vanno di famiglia in famiglia portando il veleno, la morte alle anime. Come siamo piccole e inabili di fronte alla loro grande azione venefica! Si è iniziata e si continua la propaganda in Domino, e l’esito è soddisfacente nonostante tutte le difficoltà.
In modo particolare è tanto accetto il «Seme» che lascia tanto frutto. L’abbiamo specialmente diffuso al termine del mese Mariano.
Preghiamo che il buon seme gettato diventi presto grande albero e produca copiosi frutti a favore di tante anime.
Il Signore che ci ha chiamate a lavorare nella sua vigna non mancherà di fare germogliare il piccolo seme trapiantato e servirsi di questa piccola cosa per estendere sempre più il regno di Dio. Preghiamo e speriamo.

MAGGIO. – Anche nella remota America è dolce dedicare Maggio a Maria. Fu il primo Maggio. Le nostre meditazioni furono tutte dirette ad onorare la S. Madonna. Ogni sera adorazione e benedizione. Semplice e divota riuscì la festa della nostra cara Madre e Maestra, la Regina degli Apostoli.
Ci siamo inoltre recate a visitare due suoi santuari «La Virgen de la Pompeya» e la «Virgen de Lourdes» ed in questi luoghi santi abbiamo ricordate tutte le persone care.
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NUOVE BORSE DI STUDIO

Borse S. Francesco e S. Petronilla

La persona che le ha fondate e completate, già in vita si era resa benemerita per la sua generosità nel beneficare i bisognosi e specialmente le opere di bene. Ultimamente poi aveva lasciato per legato al marito di depositare alla sua morte, che avvenne quest’anno nel mese di marzo, presso la Pia Società San Paolo Lire 20.000 (ventimila) perché si formassero due sacerdoti Apostoli della Stampa. Quale merito e quale esempio!
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Santa Petronilla appartenne alla famiglia imperiale dei Flavi. Le più antiche tradizioni ce la dicono figlia spirituale di S. Pietro, e se ella non potè versare il sangue per la fede di Cristo, come Flavia Domitilla, offrì però allo sposo divino l’omaggio supremo della verginità.
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San Francesco di Sales compiuti i suoi studi a Parigi ed a Padova, anch’egli a Loreto fece il voto di perpetua verginità. Fu tutto per convertire gli eretici, riconducendone alla Chiesa Romana 72.000. Fondò l’Ordine della Visitazione e scrisse libri pieni
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di celeste dottrina per cui meritò il titolo di Dottore della Chiesa.
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Questi due grandi santi esempi di virtù e di amore per il Signore ottengano ai Sacerdoti che si formeranno un ardente zelo per la salute delle anime, diano una vita illibata perché a mezzo dell’Apostolato Stampa possano insegnare la pura e vera dottrina.
Intanto essi già fin d’ora, fanno le loro preghiere per il continuo suffragio dell’anima della cara e benemerita persona.
Alla fondatrice che già è passata a godere il premio dei giusti e più dell’Apostolo, la pace eterna; al consorte superstite la pace, la consolazione ed il conforto del giusto caparra dell’eterna felicità.

Borse di Studio S. Maria e S. Felicita

Sono due borse di studio che vengono in quest’anno ad aiutare gli studenti Paolini.
Vengono in quest’anno: in cui la crisi economica da una parte presenta maggior occasione di meriti ai ricchi, moltiplicandosi i poveri; e dall’altra prepara una risurrezione spirituale dell’umanità cui fa sentire il bisogno di Dio.
Vengono in quest’anno in cui la voce del S. Padre non si stanca di invitare alla carità ed alla beneficenza.
Vengono per mano di persone che tutto hanno radunato col lavoro incessante e con l’economia continua: sono frutto di lavoro di cure, di mortificazione.
Vengono nel mese che consacriamo a S. Paolo, le cui collette per i poveri sono le prime nella Chiesa e sono il modello e la dottrina di tutte le collette successive.
Vengono da Persone che hanno nella vita inteso sempre i bisogni dei poveri e sempre hanno allargato cuore e mano.
Vengono da persone con cui abbiamo comuni tanti pensieri, desideri, preghiere…
«Io nella vita chiederò sempre l’elemosina per farne sempre; col patto e che chi dà e chi riceve faccia tutto nella carità e nell’umiltà: e chi dà e chi riceve possa assieme godere il premio eterno che il Padre Celeste darà ai cuori caritatevoli ed alle anime umili».
S. Paolo, quando entra in un’anima, tutta la illumina, la accende, la rende ardimentosa nel bene e nei sacrifici. Quest’anima non dirà mai, basta! Se asseconda lo spirito del Santo Apostolo.
E così avvenne che due pie sorelle Damigelle oltre che costituire le due borse di Studio S. Maria e S. Felicita, pensarono ancora ed aggiungere vistosa offerta, nell’occasione della festa di San Paolo.
San Paolo scriva nel Cuore di Gesù i nomi benedetti e il sacrificio generoso di Esse, per la vita eterna.
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Una biblioteca modello

E’ quella della Parrocchia di N. S. del SS. Sacramento.
Le giovani dell’Associazione femminile «In Virtute Florens» bene hanno compresa l’importanza della Buona Stampa! E con anima veramente d’apostole hanno voluto dedicare tanta parte della loro attività alla Biblioteca.
Nella sala della Biblioteca continuamente rinnovata e arricchita di numerosi volumi di ascetica, di cultura, d’amena lettura, troneggia la statua di S. Paolo sotto la cui protezione è stato posto questo santo apostolato. Accanto a questa sala, un’altra bella camera, arredata con gusto semplice e riposante, attende le lettrici che vogliono fermarsi a leggere le belle riviste ed i buoni giornali. E’ in questa sala che si trova compresa ed imitata la santa consuetudine delle nostre Case, di tener esposto alla venerazione di tutti, il libroni Dio: Antico e Nuovo Testamento.
Da queste colonne del nostro «Cooperatore» sentiamo il bisogno di inviare alle care e zelanti signorine dell’Associazione «In Virtute Florens» un ringraziamento per l’opera di bene che assecondano.

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Teol. G. Alberione – Dir. Resp. – Pia Società S. Paolo – ALBA
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