Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

17. LA NOSTRA SANTIFICAZIONE1


Avete pregato bene. Offrite le Messe sempre in ringraziamento per tutte le grazie e i benefici che il Signore vi ha concesso in questa nazione filippina e suffraghiamo anche i defunti di questa nazione. Il purgatorio si allieti e la nostra venuta sia in benedizione ai viventi e ai trapassati. Ringraziamo ancora il Signore per coloro che in questa terra si sono santificati, ora la loro occupazione in cielo è di pensare ai combattenti che siamo noi. Invochiamoli dunque!
Soprattutto dobbiamo domandare tante grazie, prima di tutto la santificazione di ciascuno di noi, santificazione che porta prima alla purificazione e poi alla costruzione, come dice S. Paolo: si aggiunge pietra a pietra2.
Domandiamo grazie per la purificazione e non finiremo mai, arriveremo alla morte e avremo ancora dei difetti. Sempre se ne tolgono e sempre rimane qualcosa. Siamo figli di Adamo e abbiamo tante cattive inclinazioni. Abbiamo, però, un programma: «Siate perfetti come il Padre vostro è perfetto»3. Abbiamo un bel lavoro, stiamocene umili. Per quanto noi facciamo saremo sempre ben lontani dalla perfezione del Padre celeste, da Dio.
Mediante la devozione a Gesù Maestro però, si
109
arriva più presto alla perfezione. Nessuno ha mai veduto Dio, ma chi vede Gesù Maestro, vede Dio e nel Maestro divino, fatto uomo, troviamo il modello di perfezione. Che carità, che umiltà, che amore in lui! Si è fatto uomo per essere un modello sensibile per noi... La Madonna è venuta in mezzo a noi e Gesù Maestro è venuto per mezzo di Maria.
Contempliamo Gesù Maestro modello di perfezione. Egli ci dice come imitarlo: «Io sono la Via, la Verità e la Vita»4 e cioè santificazione della mente, del cuore, della volontà; santificazione delle energie, del corpo, della lingua, degli occhi, di tutto il nostro essere. Quest’anno, devozione speciale al divin Maestro! Chiedere la santificazione nostra, vedere di eliminare per quanto è possibile i difetti e tendere per quanto è possibilealla perfezione. È facile lavarsi la faccia, ma è più difficile lavare il cuore e, per lavare il cuore, non basta l’acqua, ci vuole lo Spirito Santo. Lavorare più in profondità! Che siamo davvero tutte di Gesù, che non facciamo solo i voti... I nostri pensieri e affetti siano di Gesù solo, e non ci sia il pericolo di lavorare più in estensione che in profondità. Curare la nostra santità interiore. Vedere se la nostra intenzione è pura, se si lavora e si cerca Dio solo. Curare la profondità.
La Confessione è per eccellenza il sacramento della purificazione, e la Comunione è il sacramento della costruzione per eccellenza, è Gesù che viene a portarci la perfezione del Padre celeste. Questi due sacramenti devono sempre essere ricevuti con le migliori disposizioni, quindi non tante lacrime, ma volontà risoluta di non disgustare più Gesù. La Comunione ben fatta!
Amare la Congregazione! La Congregazione tanto cresce in quanto ha
110
dei santi. Se amate la Congregazione, date dei santi, preparate dei santi: fatevi sante! Siate anime che non cercano la [bella] figura esterna. Se amate la Congregazione, siate vere Figlie di San Paolo. Non cercate fuori santi da imitare, nella Congregazione vi sono già delle anime che potete imitare nella fede, nell’umiltà, ecc. Modellarsi sulle persone che fanno meglio, che sono più intime con la Prima Maestra. Dobbiamo diventare canali sempre più puri per lasciare passare acque limpide.
Sentire la Congregazione. Che cosa significa? Significa avere vero amore alla Congregazione. Siete in queste isole ed è per voi difficile farvi un’idea di tutta la Congregazione. Bisogna dire così: la Congregazione è un corpo solo ed ognuna è un membro di essa, questo è vero della Chiesa e questo è vero della Congregazione. Ognuna non si senta a sé [perché] nelle famiglie religiose [si vive] una vita sociale. Non vi chiamate Società Figlie di San Paolo? Sentirsi membra di questo corpo benedetto e ogni membro faccia bene il proprio ufficio. Il corpo nutre tutti i membri e i membri lavorano per tutto il corpo. Si prendano bene le direttive dal centro, si prendano bene gli avvisi, la direzione spirituale: il piede deve seguire le direttive del capo. Occorre prendere bene la direzione centrale e concentrare bene l’anima nella direzione spirituale e nellavita comune data dalla Congregazione. È una cosa che si va constatando sempre più che si osservano più facilmente i tre voti che la vita comune.
Nelle quattro Congregazioni Paoline5 c’è una relazione di parentela in S. Paolo. Sentire gioia per le notizie buone delle Congregazioni, sentire pena per le prove e le difficoltà. Sentiamo e aiutiamo la Congregazione con le preghiere
111
e soprattutto con il buon esempio e non accresciamo i fastidi ai superiori, ma preghiamo per loro. Coltivare, cercare vocazioni sempre più belle, persone che abbiano intelligenza, salute, buon carattere, socievoli, che amino più le anime che se stesse, che non amino il riposo, ma l’attività. Nella vita religiosa c’è da fare qualcosa di meglio di ciò che si fa nella vita di famiglia. La persona che si fa religiosa deve possedere in modo più sublime le virtù di una ragazza che si forma una famiglia. Dare alla Congregazione figliuole scelte, che amino il Signore con tutto il loro cuore e non abbiano volubilità, ma siano ferme e non rendano difficile la vita comune con il loro carattere. La quantità conta, ma la qualità ancora di più. Ci vuol così poco a far numero..., a farsi sante è un’altra cosa...
Qualcosa ora sull’apostolato fatto nello spirito di S. Paolo. Che cosa avrebbe fatto S. Paolo se fosse venuto in questa nazione? Preghiamo il Padre celeste che ci dia fermezza di volontà. Preghiamo il Figlio che ci dia la sapienza celeste e preghiamo lo Spirito Santo che infonda amore nel nostro cuore. Il Padre opera in ordine alla volontà, il Figlio in ordine alla mente, e lo Spirito Santo nel cuore. Prendiamo sempre bene la benedizione alla fine della Messa e prendiamo bene anche quella che adesso vi darò: che il Padre operi sempre nella nostra volontà, il Figlio nella nostra mente e lo Spirito Santo nel cuore.
112

1 Meditazione tenuta alle novizie in Lipa (Filippine), il 20 aprile 1955. Dal passaporto della Prima Maestra risulta che ella partì per le Filippine con il Primo Maestro il 16 aprile 1955.

2 Cf Ef 2,21-22.

3 Cf Mt 5,48.

4 Cf Gv 14,6.

5 In questo tempo le Congregazioni della Famiglia Paolina esistenti sono: la Pia Società San Paolo, le Figlie di San Paolo, le Pie Discepole del Divin Maestro, le Suore di Gesù Buon Pastore (Pastorelle).