Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno 6 — N. 9 — 15 Settembre 1924 — Bollettino mensile — Conto corrente colla Posta

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


OPUS FAC EVANGELISTAE
(II Tim. IV 5)



ALBA — Scuola Tipografica Editrice — ALBA

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UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5)



COOPERATORI

Ora sono circa quindicimila; il loro nome figura nel libro che sta davanti a S. Paolo: il primo è Mons. Vescovo di Alba.
Il numero aumenta: e aumentano i paesi, di dove il Signore si coltiva questi buoni amici; la famiglia non è più solo albese: ha membri in tutta Italia, in Francia, in Svizzera, nelle due Americhe, a Tripoli, nell'Eritrea, e nell'Asia Minore: molti non si conoscono, ma tutti si voglion bene, e si comunicano i tesori spirituali, e zelano nel medesimo campo per la gloria di Dio.
E il numero che cresce è argomento di maggior consolazione e diciamo grazie a Dio: più gloria a Dio, maggiore bene ai singoli, più aiuto all'opera della Buona Stampa.
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Iddio è mirabile e misericordioso in tutto quello che fa. Egli suscitò dal nulla la sua Casa, che vuole strumento nella missione della Buona Stampa.
E la sua stessa volontà salvatrice e provvidente vi chiamò e vi fece subito spuntare attorno i cooperatori, che formano come il suo ambiente di vita. E li chiamò dall'umiltà, e li suscitò dal nulla.
I grandi del mondo intendono la stampa e il giornale, come gran mezzo per salire.
I ricchi del mondo intendono la stampa e il giornale gran mezzo di commercio e di affari.
I sapienti del mondo intendono il giornale come gran mezzo di onore e stima.
La Buona Stampa è niente di tutto questo.
E questa è l'azione di Dio, i cooperatori hanno intesa la Buona Stampa e la Casa nel senso religioso. Come la predica scritta e la parola di Dio moltiplicata. Come il gran mezzo per difendere le anime, il regno di Dio dai nemici di oggi e per diffondere nei cuori la religione di Gesù.
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Ma i piccoli capiscono. I cooperatori sono padri di famiglia, serii e impegnati nella cura religiosa dei figli: sono mamme dedicate a nutrire nella casa e a conservare lo spirito buono; sono maestre col cuore ardente, che si spendono e si sono consumate per educare. Sono pie Signore dall'animo semplice, e sono suore consacrate all'amore e al servizio dello sposo celeste, e figliuole che vogliono nel bene usufruire della gioventù, Sacerdoti e Parroci, perché la Pia Società S. Paolo lavora accanto a loro, nell'evangelizzare il popolo colla Buona Stampa.
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Questo carattere hanno le sezioni cooperatori, e debbono avere: essere parrocchiali: non solo perché la parrocchia è l'istituzione divina perenne, ma per la caratteristica del fine della Pia Società
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S. Paolo, che è, diremmo, parrocchiale nel senso detto di sopra.
Fra le varie opere squisitamente parrocchiali, in cui possono occuparsi i cooperatori consigliamo a tutti i Parroci di istituire la sezione cooperatori; renderanno stabile una forma così necessaria del loro zelo,e daranno il merito dell'apostolato a tante anime che son capaci a guadagnarlo.
Vi sono piccoli cooperatori: i bambini dei catechismi e delle scuole: anche loro fanno e si abituano a fare: spesso capiscono solo coll'anima della maestra o della suora o del Sacerdote, ma Iddio illumina volentieri le piccole menti, e s'intendono anche loro, e da loro vengono vocazioni assai belle.
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Il premio e la mercede la prepara il Padre Celeste secondo il merito d'ogni giorno.
La Casa prega per i cooperatori e rende a Dio continue grazie della speciale donazione che loro fa.
Per i cooperatori domandiamo due grazie speciali: che nessuno si danni e che a tutti sia abbreviato e possibilmente rimesso il purgatorio.
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La preghiera è la prima cooperazione. Desideriamo assai la preghiera di ringraziamento. Oh! siano molti quelli che ringraziano il Signore dei suoi doni continui, e del dono maggiore: la vocazione! San Paolo insisteva assai sul rendimento di grazie!
Dio è tutto: gli uomini contano tanto quanto stanno attaccati a Dio e ricevono da Lui.
Altri lavorano a diffondere le pubblicazioni della Casa: a questi il campo cresce ogni anno.
Quelli cui il Signore diede di più, e un po' si può da tutti, fanno offerte: in danaro o in natura. Sono tante le spese che occorrono! C'è tutto da fare da principio: il vitto e la carta da stampare sono una spesa: bisogna anche procurare le macchine che stampino, e fabbricare la casa per abitarvi, e acquistare il terreno per costruire la casa...
Le varie forme di cooperazione sono ora organizzate in varie sezioni: altre si formeranno man mano; perché molti possono ancora fare i Cooperatori, e molti Cooperatori il Padre Celeste ancor desidera che lavorino in questo campo di bene.
I Sacerdoti, i Parroci manderanno alla B. Stampa specialmente vocazioni e si uniranno nell'opera dei Bollettini Parrocchiali e del Vangelo.
Le associazioni, i circoli, le persone che possono fare daranno mano alle biblioteche, ai depositi-rivendite, ai calendari e alla stampa antiblasfema.
Per quelli che il Signore più favorì di sostanze, vi sono le borse di studio e le pensioni, e le offerte libere in danaro o in natura.
Le anime che intendono cooperare colla preghiera, molti istituti di Suore si uniranno nella Unione di preghiere, e si faranno zelatrici delle Mille Messe.
È importante prendersi a cuore una cosa.
E restano così formate di per sé le Sezioni Parrocchiali dei Cooperatori B. Stampa.
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Il Papa Pio XI ritiene fatto a sé, quanto si fa per la Buona Stampa; e Pio XI ha aperto per i nostri Cooperatori i tesori delle indulgenze e ai Sacerdoti anche dei privilegi.
Sono importanti specialmente due indulgenze: l'indulgenza parziale di 100 giorni ogni volta che si fa una preghiera secondo i fini della Pia Società S. Paolo, o si presta alla medesima qualche aiuto: (opera, offerta), l'indulgenza plenaria ogni volta, che per i medesimi fini si fa un'ora di adorazione.
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In ottobre uscirà dalla nostra Tipografia Il Giornalino per i fanciulli e le fanciulle d'Italia: settimanale, in otto pagine illustrato a colori. Conterrà racconti, novelle, notizie d'attualità, fiabe, istruzione religiosa e civile, giuochi, lavori femminili, spunti umoristici.
Abbonamento annue L. 5.

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VOCAZIONI, VOCAZIONI...
MA VERE!!!


Segni rivelatori

In Chiesa

Buona mamma, credo che il Signore vi abbia esaudita!!

Vidi non è molto un fanciullo era insieme a tre altri, ci disse un sacerdote nostro cooperatore.
La messa prima stava per incominciare; durante la funzione l'osservavo ogni tanto, e da quel ragazzino sembrava trasparisse qualcosa di più serio che dagli altri; pur assisteva la Messa senza pregare più dei compagni. Pensai, mi piacerebbe parlargli. E proprio subito dopo la Messa vedo che è accompagnato al confessionale da una signora.
Era la prima volta che lo vedevo; si confessò con tanta semplicità. Poi gli chiesi: studieresti da prete?
— Sì.
— Continua a dire le tre Ave Maria.
Subito dopo si presenta quella signora e domanda: cosa le pare; è stato buono a confessarsi!
— Le chiesi: lo lascerebbe studiare da prete?
— Oh è tutto il mio desiderio; ma siamo poveri!.. Se sapesse quante volte ho pregato il Signore che mi desse un figlio prete e quante lacrime ho versato per questo!
— Coraggio, buona mamma, credo che il Signore l'abbia esaudita. Gli faccia fare la Comunione con lei più sovente che può; e il Signore penserà al resto.

Come possiamo trovare e coltivare le vocazioni

Ogni cooperatore cui sta a cuore l'apostolato, cerchi e non perda di vista i fanciulli divoti, assidui alle preghiere, e che si accostano volentieri e con frequenza ai Santi Sacramenti. Se incontra dei ragazzi che entrano in chiesa prima che vi arrivino i loro compagni, o ne ritardano l'uscita dopo le funzioni, e solo per attendere alla preghiera dinnanzi al SS. Sacramento, o all'altare della Madonna, e li vede stare in chiesa con particolare compostezza e senza quelle distrazioni comuni alla giovine età, li avvicini e coltivi. Un ragazzetto raccolto, devoto, che prega volentieri, è un terreno molto adatto allo sviluppo del germe sacro della vocazione. Un ragazzo che prega, ordinariamente è un ragazzo casto, perché una delle prime cose che allontana l'impurità dal cuore è l'amore alla preghiera; la preghiera devota, spontanea e ben fatta, mal s'accorda con l'immodestia. Il Divino Maestro pascitur inter lilia, si pasce fra i gigli.
Ancora: In quel ragazzo che frequenta con assiduità il Catechismo, che ogni volta sa benissimo la sua lezione, il premio tocca sempre a lui e nelle gare è sempre il primo, c'è qualcosa di speciale. Senza dubbio la sua buona volontà ha del singolare. Ebbene, veda di studiarlo.
Altri indizi si possono avere dalla stima e dal rispetto che un fanciullo ha per i sacerdoti e dall'amore per la vita religiosa, che costituisce per lui un'attrattiva, un desiderio, anche se non pensi alla possibilità di effettuarlo.
Quando uno o più di questi indizi si trovano nel medesimo soggetto, non lo si perda di vista, si lavori attorno a lui, prudentemente, assiduamente, e i buoni germi non tarderanno a svilupparsi.

Cooperatori!

Qual è l'aiuto più grande che possiamo dare alla Buona Stampa?
È DARLE UNA VOCAZIONE.
Qual è l'offerta più generosa?
È DARLE UNA VOCAZIONE.
Qual è il modo più vero per far vedere che si ama?
È DARLE DELLE VOCAZIONI.
Qual è il modo più pratico di diffonderla?
È DARLE DELLE VOCAZIONI.
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NOVENA A SAN PAOLO
PER OTTENERE UNA GRAZIA SPECIALE


Recitare per nove giorni le seguenti orazioni:
Pater, Ave, Gloria.
Antifona: O S. Paolo Apostolo, predicatore della verità e Dottore dei Gentili, intercedi per noi presso Dio, che ti ha eletto.
Versetto: Tu sei vaso di elezione, o S. Paolo Apostolo.
Predicatore della verità nel mondo intero.

Orazione
O Dio, che per la predicazione del Beato Paolo Apostolo, hai ammaestrata la moltitudine dei Gentili, concedi a noi, ti preghiamo, che sentiamo presso di Te il patrocinio di Colui, del quale veneriamo i natali. Per Gesù Cristo nostro Signore. Cosi sia.

Preghiera
O glorioso S. Paolo, che da persecutore del nome cristiano sei divenuto un Apostolo ardentissimo per zelo, e che, per far conoscere il Salvatore Gesù fino agli estremi confini del mondo, hai sofferto carcere, flagellazioni, lapidazioni, naufragi e persecuzioni di ogni genere, e in ultimo hai versato fino all'ultima goccia il tuo sangue, ottieni a noi la grazia di ricevere come favori della divina misericordia, le infermità; le tribolazioni e le disgrazie della vita presente, affinché, le vicissitudini di questo nostro esilio non ci raffreddino nel servizio di Dio, ma ci rendano sempre più fedeli e fervorosi. Così sia.

Indulgenza di 300 giorni.


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BORSE DI STUDIO


Che cos'è una borsa di studio?
È una somma di denaro il cui interesse serve a mantenere fino a studi compiuti un alunno della Pia Società S. Paolo, che aspira a divenire Sacerdote. E questo in perpetuo: perché il capitale rimarrà sempre; e quando un chierico finisce gli studi, la borsa si passa ad un altro che sta incominciandoli.
Che somma si richiede per fondare una borsa di studio?
La somma necessaria di capitale è di L. 10.000 (diecimila) che dà un interesse annuo di L. 500 (cinquecento).
È necessario versare tutta la somma in una volta sola?
No: si può versare a rate annuali o mensili; 150 - 200 - 500- 1000 lire per volta.
È necessario sia una persona sola a fondare una borsa?
No: possono accordarsi anche più persone; e si può anche dare una qualsiasi offerta per la borsa di studio, lasciando che altri la completino. Chi versa l'intera somma è il fondatore della borsa di studio.
Quali sono i vantaggi del fondatore?
1. Il fondatore potrà dare il nome alla borsa di studio: per esempio intitolarla al suo santo protettore.
2. Il fondatore godrà in vita ed in morte del frutto di Mille Messe annuali e di tutte le preghiere ed il bene che si farà nella Società S. Paolo.
3. Avrà in modo specialissimo il merito del bene che farà il sacerdote, che egli avrà, con il suo denaro, concorso a formare.
Chi può aprire una borsa di studio?
Chiunque può aprirla, cioè iniziare la sottoscrizione per una nuova borsa di studio, offrendo non meno di lire mille: e una volta aperta qualunque benefattore potrà unirsi con qualsiasi offerta. Raggiunte le lire diecimila la borsa si chiuderà e se ne darà l'avviso in questo periodico.

Borsa di studio S. Paolo
Somma da raggiungersi L. 10.000
Somma raggiunta L. 10.000 (Completa)

Borsa di studio Divin Maestro
Somma da raggiungersi L. 10.000
Somma raggiunta L. 1235
Offerte: P. Persona L. 1200; Passeri M. L. 20; Rita Bossano L. 15.
Mancano L. 8765

Borsa di studio S. Benedetto
Somma da raggiungersi L. 10.000
Somma raggiunta L. 70
Mancano L. 9930
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO


Cenni storici della Pia Società S. Paolo

I cooperatori della Casa sono nati con la Casa e prima della Casa. L'«Unione Cooperatori Buona Stampa» nella sua forma ufficiale e canonica è nata nel 1918: venne su nella preghiera e ai piedi di Gesù Sacramentato.
La sera e nel dopo cena, del 30 settembre 1918, si impartì la benedizione del SS. Sacramento. Allora non c'era ancor uso in Casa dar la benedizione nei giorni feriali. Ma il Sig. Teologo nel sermoncino ci disse: «Per ringraziare Dio di una grazia importante che ci ha concesso e per ottenere che fruttifichi: questa grazia non è ancor tutta venuta, ma è già partita. E la grazia partita era l'«Unione Cooperatori». Presentava difficoltà, ma il Signore voleva, e quindi venne: da molti anni era pensata.
Durante i suoi esercizi spirituali di quell'anno il Sig. Teologo ne aveva scritto lo statuto. «Poi, ci disse, l'abbiamo raccomandato a Dio: ora l'ho sottoposto a Mons. Vescovo, che l'ha approvato: e non solo l'ha approvato pienamente, ma ha voluto essere il primo ascritto dell'«Unione». Ringraziamo Dio che sia partita così bene. Dopo verranno le difficoltà: sarà come spingere la nave in un bosco; bisogna quindi pregare.
S. Paolo non ha difficoltà, e farà fruttificare la nuova Unione: voi ne sarete zelatori presso tutti quelli che potrete».
La grande importanza del nuovo ramo della Casa che nasceva si va man mano rischiarando di più.
Cooperatori sono tutti quelli che danno alla Casa aiuto di preghiera, o aiuto di lavoro o aiuto di offerte.
In casa si discorreva poi del «Bollettino» dei Cooperatori, e del titolo che avrebbe dovuto portare: e i giovani facevano le proposte. Il bollettino ebbe il nome che porta ancor oggi in copertina, ed è questo che riferisce la cronaca del suoi natali. Uscì in quattro pagine, poi in otto, in sedici, in venti, in ventotto, e va ogni mese a far visita a più di diecimila cooperatori.
La settimana che doveva uscire la prima volta, si pregò molto in Casa, il Sig. Teologo ce lo raccomandò in una meditazione speciale: era il bollettino che doveva fare le persone alla Missione della B. Stampa. Il primo numero uscì il 25 ottobre Prima di spedirli si portarono in cappella e si disposero in ordine davanti al Divin Maestro: il Sig. Teologo li benedisse colla S. Pisside: i giovani erano inginocchiati in preghiera, ci disse poi il Sig. Teologo: «La prima volta che esce il bollettino che deve sostenere la B. Stampa della nostra Casa, è bene che esca colla benedizione del Signore.
Che costa a Dio suscitare cooperatori alla B. Stampa? Egli con un fiat ha lanciato i cieli: Dio ha solo paura del nostro amor proprio». E la benedizione del Signore all'opera tutta sua è stata feconda.

NOTIZIETTE MENSILI


La festa di S. Bernardo

Era il giorno del decimo anniversario della casa: non si è solennizzato con festa esteriore, ma si è santificato colle pratiche di pietà le prediche e le funzioni in chiesa, con una novena di preparazione e col ritiro mensile.

I funerali

All'indomani si sono celebrati due funerali solenni per i membri della Casa, i cooperatori e i benefattori defunti: S. Comunione e messa cantata: prima il ramo maschile, poi le figlie. Quelli che sono in questa vita e quelli che sono passati all'altra vita fanno una famiglia sola: per affetto e per aiuto scambievole: e ci ritroviamo
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non di rado, ma tutti i giorni: si partecipa, diremmo, alla stessa mensa: la cosa è intimamente sentita in casa, e questo senso si alimenta vieppiù.

Ritiro

Ebbe per oggetto l'esame particolare di coscienza, secondo il metodo di S. Ignazio, il gran mezzo della perfezione spirituale; è di tutte le anime che vogliono progredire nella virtù, e in Casa è una pratica essenziale, obbligatoria tutti i giorni.

Gli Alunni

In questi giorni aumentano di numero: il Signore li benedica tanto, tanto. Gode l'animo e s'infiamma il cuore nell'accogliere queste piccole creature, che s'avviano nella strada del Signore, e cominciano a compiere, quasi incoscienti, un bene sì largo sì grande, sì efficace! È proprio Dio solo che fa le cose sue! E i parroci che ci avviano questi bambini che devono diventare apostoli, acquistano un bel credito presso il Padre Celeste e il suo Figliuolo.

La Divina Provvidenza

Va ultimandosi: mentre il sole delle belle giornate che l'investe d'ogni parte provvede continuamente a prosciugare le vaste camerate, ove l'aria circola abbondantissima. Il Padre Celeste se la fa tutta Lui.

La visita delle Maestre

Le Sig.ne maestre che frequentarono in Alba il Corso di Religione, furono accompagnate dal R. Teol. Priero a visitare la cappella e la Scuola Tipografica di San Paolo. S'interessarono un po' di tutto, spirito, didattica e arte tipografica. Delegarono quindi una gentilissima maestra a S. Paolo a portare la loro offerta, e il loro... buon cuore.
Rev.mo Sig. Direttore,
«Rivivendo il bel tempo trascorso nella visita alla Sua Casa, ed entusiaste per l'opera che in essa si svolge a vantaggia della Buona Stampa e della gioventù, sentitamente ringraziano la bontà Sua e ne serberanno profonda riconoscenza. Pregano intanto a voler gradire la piccola offerta, sicure che tutti i suoi fanciulli ci otterranno copiose benedizioni dal loro S.to Protettore con le fervide preci.
Sentiti e rispettosi ossequi

Di V.S. R.ma Devot.me
Maestre del Corso di Religione unite all'Ill.ma
ed ottima Sig.a Ispettrice.


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SEZIONE SOCIETÀ BIBLICA


I Vescovi e la Società Biblica

I Vescovi sono posti dallo Spirito Santo a pascere la Chiesa di Dio.
I Vescovi delle diverse parti d'Italia hanno approvazioni e incoraggiamenti.
Molti di Essi curano personalmente la propaganda del Vangelo nella loro Diocesi.
Sono commoventi le espressioni adoperate dai Venerandi Pastori nel comunicare al Clero (nei rispettivi Bollettini Ufficiali) la nomina del Delegato Diocesano. Ne riporteremo qualcuna.
Un illustre Presule di una Diocesi Lombarda sta preparando il VANGELO PER LE FAMIGLIE.
Un Vescovo dell'Umbria sta lavorando attorno ai VANGELINI DOMENICALI.
Un altro Vescovo del Veneto ci ha promesso I QUATTRO VANGELI UNIFICATI.

Che cosa bisogna fare

Oltre alla diffusione del testo integrale dei Quattro Vangeli con commenti dei S. Padri, la Società Biblica si propone, con l'aiuto di Dio e con la cooperazione dei Delegati Diocesani stabiliti in tutta Italia e di tutti gli amici di curare la stampa e la diffusione di:
I VANGELINI DOMENICALI, attorno ai quali lavora un Vescovo dell'Umbria. Conterranno, in quattro pagine: il testo del Vangelo di ogni Domenica e festa dell'anno; una brevissima, chiara, efficace spiegazione; un racconto appropriato. Ogni foglietto porterà una illustrazione adatta.
Debbono distribuirsi: durante le Messe festive nelle quali non viene fatta la spiegazione del Vangelo a viva voce e nelle famiglie.
Saranno pronti per la prossima prima Domenica di Avvento del corrente anno. Affrettate le richieste.
LE LETTERE DI S. PAOLO e degli altri APOSTOLI. Saranno pronte nella primavera del 1925.
IL VANGELO UNIFICATO.
IL VANGELO PER I FANCIULLI.
LA BIBBIA, completa, tascabile con note.
Preghiamo vivamente tutti i nostri Cooperatori Buona Stampa ad aiutarci in modo speciale con le loro preghiere, affinché presto possano, le iniziative di cui sopra, essere un fatto compiuto e fare tanto bene.
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Benedizione — Non comprendiamo il Vangelo, si dice.
— Prendetelo lo stesso, risponde un vescovo, portatelo a casa; il Vangelo chiuso è una benedizione nella famiglia!
— Ponetelo sotto il cuscino, ha risposto un delegato, e prenderete sonno felice.
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OPERA BOLLETTINI PARROCCHIALI


Ricordiamolo

Il Bollettino Parrocchiale è un desiderio vivissimo del Papa; il S. Padre Pio XI ha espresso il desiderio che ogni parrocchia abbia il suo Bollettino; il Bollettino parrocchiale è dunque una cosa utile, necessaria, santa; nessuno lo può ancora mettere in dubbio.
La voce del Papa avrà certo una eco larghissima fra lo zelante Clero d'Italia e noi già notiamo un consolante risveglio ed incremento della stampa parrocchiale.
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Il 1925 deve segnare un passo avanti gigantesco per l'opera dei giornaletti parrocchiali: ci vuole buona volontà e decisione; la benedizione del Signore certo non manca.
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Di questi giorni un Eccellentissimo Vescovo descrivendo le condizioni della sua Diocesi lamentava la poca frequenza alla Chiesa e diceva fra l'altro: Molte parrocchie sono del tutto isolate ed hanno la popolazione così sparsa che il Parroco ha bisogno del binocolo per poter vedere le più vicine case dei suoi parrocchiani.
Tanti fedeli della mia Diocesi invecchiano senza quasi conoscere il loro Parroco». E conveniva con noi che è assolutamente necessario un mezzo di unione tra Parroco e parrocchiani, ciò che fa il Bollettino Parrocchiale.
In tre modi una Parrocchia può essere provveduta del suo giornaletto:
a) Con un bollettino p.le compilato interamente dal Parroco.
b) con un bollettino colla sola 4.a pagina propria.
c) con un giornaletto parrocchiale tutto comune.
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Ognuno dei tre modi è buono: noi consigliamo il terzo mezzo come il più facile ed anche il più economico.
Il giornaletto parrocchiale può essere introdotto anche nelle parrocchie più povere e più piccole.
Il bene che opera è grande: compie opera continua di formazione religiosa ed in Chiesa, alla predica, al confessionale, alla balaustra, il Parroco poi vede gli effetti salutari del lavoro compiuto silenziosamente dal periodico.

La Domenica e Una Buona Parola

Sono i nostri due giornaletti parrocchiali che noi consigliamo a RR.mi Parroci.
Dietro semplice richiesta notifichiamo i prezzi e inviamo numeri di saggio. Il loro prezzo è minimo e ai Parroci si fanno tutte le possibili facilitazioni.
Siamo ancora disposti a compensare chi ci vorrà aiutare nella propaganda.
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L'opera Bollettini Parrocchiali

si raccomanda a tutti gli amici della buona stampa per aiuto di preghiere e di offerte.
E se una persona pia legasse all'opera dei Bollettini tutte la sue sostanze? Tutti i parroci ne guadagnerebbero, e immensamente ne guadagnerebbero le anime.

OPERA ANTIBLASFEMA


Basta!

L'ha saputa pronunziare la parola un negoziante di Milano... il rumore esterno della battaglia lo fece riflettere, rientrare in sé... Al direttore di Italia antiblasfema scrive:
«Quanto sto per raccontare è conseguenza di una lotta violenta fatta su me stesso: ho vinto in me un annoso vizio inveterato con uno sforzo direi quasi sovrumano, sforzo più eroico di quello di un fumatore accanito che tronca quasi di botto il vizio del fumare.
Bestemmiavo ogni cinque minuti per formata abitudine, anche senza rabbia, a mente fredda e ho cessato in pochi mesi il vizio stupido (adesso lo dico!).
E sono contento.
Dissi nulla a nessuno, neppure a mia moglie.
Ad un mio amico, invece, che si accorge del mutamento, palesai la cosa.
Mi strinse in un impeto di gioia; la mano con palese compiacimento e...
— Come? gli chiesi.
— Qual bella confidenza mi hai fatto! Sono soddisfattissimo. Me ne congratulo!
— E perché; allora soggiunsi, non mi hai ripreso quando bestemmiavo, tu che sapevi che facevo brutto sentire? Io non me ne accorgevo...
— Hai ragione. Fui un debole, un vigliacco! — rispose egli.
— Non dico così, replicai, ma...
La conversazione fu interrotta da terza persona.
La propaganda fatta nella varie città, come lessi sui giornali, e specialmente la lettura di alcuni numeri inviatemi, non so da chi, del suo bel foglio «Italia antiblasfema» hanno determinato in me una decisione ferma, risoluta che attuai».
P. S. Voglio comprare sempre il suo giornale. Dove si vende a Milano?
Si continui la propaganda, Dio riporterà vittoria.

Odio antiblasfemo

Tutti possono cooperare al bene di questo santo odio che è della religione, della Patria, fattore di ricostruzione nazionale e morale.
Chi vuole diventare facile artefice della ricostruzione diffonda Italia Antiblasfema, faccia propaganda del calendario nazionale antiblasfemo.
Teniamo preparato il formato economico (L. 15%) ed il formato grande (L. 16).
La distribuzione nei paesi è incominciata, il calendario piace e le prenotazioni continuano ad affluire.
Si estirpi la mala pianta della bestemmia, si diffonda il calendario e mandate con sollecitudine l'ordinazione alla Scuola Tipografica Editrice di Alba.
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MILLE Ss. MESSE OGNI ANNO
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATTORI


Che cosa è l'opera della Mille Messe. È una delle iniziative della Pia Società di S. Paolo istituita per portare più anime a partecipare ai frutti della passione di N. Signore.
In che consiste. Nella celebrazione di Mille Messe all'anno, applicate tutte per i Cooperatori e benefattori della Pia Società S. Paolo - Alba.
Scopo. 1. Ottenere le grazie del Signore sulla Stampa Buona (libri, giornali, riviste bollettini ecc.) onde producano tutto quel bene che sono destinati a compiere e si effettui con essa il desiderio di Gesù che vi sia un solo ovile ed un solo Pastore.
2. Adorare, ringraziare, chiedere perdono e grazie al Signore: la messa è la più perfetta adorazione al Signore, il vero ringraziamento è il prezzo infinito a soddisfare i nostri peccati, la preghiera più efficace per ottenere ogni grazia perché chi prega con noi e per noi nella Messa è Gesù Cristo.
3. Perché i nostri cooperatori siano tutti salvi e possibilmente siano esenti dal purgatorio.
Condizioni per essere inscritti. Fare offerta di L. 10 una volta sola in vita alla Pia Società San Paolo Alba.
Chi si può inscrivere. Tutti, anche gli assenti, anche a loro insaputa, i bambini, i defunti; tutta una famiglia intera versando una unica offerta di L. 10.
Da quando si partecipa al frutto delle Mille Messe. Subito appena fatto l'offerta o a noi direttamente o versatala ad una nostra zelatrice.
Per quanto tempo si partecipa. Per sempre, anche dopo morte finché si celebreranno le Messe: ossia finché durerà la Pia Società S. Paolo. Anzi le messe aumenteranno ancora, si porteranno a due, tre, quattro mila all'anno ed a tutte partecipano anche coloro che già sono inscritti o s'inscrivono ora.
DA NOTARSI. L'offerta non occorre rinnovarla ogni anno per partecipare per sempre alle Mille Messe, basta farla una sola volta in vita.
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Le Ss. Messe annuali sono attualmente mille; si spera però di poterle aumentare gradatamente.
Le prime furono così stabilite; una persona lasciava alla Pia Società S. Paolo L. 1000 coll'obbligo di una messa mensile, cioè 12 messe per anno, con facoltà che altri, cioè i nostri Benefattori e Cooperatori vi partecipassero nel frutto.
Chi volesse lasciare un simile lascito a vantaggio dell'anima sua farebbe un gran bene a se, ai nostri Benefattori-Cooperatori, ed alle vocazioni che coltiviamo. Con l'offerta di L. 1000 avranno una messa ogni mese, cioè 12 Messe ogni anno: con l'offerta di L. 2000 avranno due Messe ogni mese cioè 24 Messe ogni anno.
Vi sono persone che potrebbero destinarvi senza sacrificio e altre con sacrificio, però ben prezioso, mille - due - quattro - dieci - venti - cento mila lire. Questo ad insaputa di tutti: anzi, qualora loro occorressero, potrebbero ritirare gli interessi del denaro fino alla morte. Tutto confidenzialmente.

Sac. Alberione Giacomo.



12 Ss. MESSE ANNUALI


Una persona, pia ha fatto l'offerta di L. 1000 per avere in perpetuo una messa ogni mese) cioè dodici messe ogni anno. In vita intende, godere agli interessi della somma.
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Altra persona pia ha fatta l'offerta di L. 1000 per avere subito 12 messe annuali: rinunciando quindi anche subito agli interessi.
(Continua).

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LE VIE E I MEZZI
DELLA DIVINA PROVVIDENZA


Domandate e riceverete

Pubblichiamo a parte la «Novena a San Paolo». Torna di grande gloria a Dio che il numero degli amici di S. Paolo diventi sempre maggiore.

Per la pensione ai ragazzi

Chi forma i costumi, educa un fanciullo è più grande di ogni pittore, e di ogni scultore (S. Giov. Grisostomo). Ma il Sacerdote è un altro Gesù Cristo, e chi aiuta la formazione dei sacerdoti, diventa grande come... la S. Madonna.
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Le offerte di grano

Quanti vengono a visitare la Casa, notano con piacere l'impianto ed il funzionamento del mulino, dell' impastatrice elettrica e del forno: il pane vien così confezionato in Casa ed è fresco, sostanzioso e saporito... e non mancano le bocche per consumarlo.
Ormai — ci dicono gli amici — non vi manca che il grano. Ed hanno ragione; manca proprio il grano, ma verrà anche quello.
L'anno scorso, numerose e generose furono le offerte di grano. Quest'anno il raccolto fu più scarso; tuttavia, confidiamo che i vecchi offerenti vogliano ripetere la loro offerta e ad essi se ne aggiungano dei nuovi. Il buon esempio è sempre efficace: ricordiamo anche il loro dovere a coloro che hanno promessa l'offerta in segno di riconoscenza per il buon raccolto.

Ricordiamo

sempre che quanto diamo in beneficenza, ricade su di noi trasformato in tante grazie e benedizioni.
Dal popolo Ebreo, Iddio esigeva il dieci per cento dei raccolti; da noi si contenterà magari dell'uno per cento, ma almeno quest'uno per cento diamolo al Signore. Quindi: 10 emine di grano, un'emina di offerta; 100 quintali, un quintale di offerta. È una maniera sicura di procacciarci la protezione celeste.
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LE FIGLIE DI S. PAOLO


Un po' di storia

Tutte le nuove figliuole che domandavano di entrare in Casa, per continuare le scuole, si mandavano a Susa.
In Alba si cominciò un altro ramo della medesima famiglia: le figlie adulte che volevano consecrare nella Buona Stampa la loro vita al Signore. Venne prima la figliuola che ora è la maestra delle novizie: e rimase sola per vari mesi: poi s'aggiunse una seconda, poi due altre: poi una quinta, una sesta, dopo due anni erano sette.
E non avevano casa propria in principio, e dormivano in camere d'affitto, andando pur soggette a tutte le crisi degli alloggi e alla strettezza dei locali.
Non avevano lavoro proprio, né formavano famiglia a sé; ma curavano le cose di casa e di cucina, e il negozio di libri della Scuola Tipografica: e quello che facevano con S. Paolo le sorelle Priscilli, Maria. Erano infatti le religiose della Buona Stampa: che è un apostolato ed ha bisogno di molte attività per riuscire completo. La famiglia continuò a crescere.
A Susa si era finito di arredare una camerata in modo che servisse per cucina, refettorio, laboratorio di cucito, legatoria e studio. Dirimpetto e diviso da una scala, era il dormitorio. Un mattino del novembre 1919, verso le quattro, le figlie si svegliarono per un forte odore di fumo che annebbiava la camerata. Le piccole si ebbero gran timore e tremore e gridavano. I vicini accorsero, appoggiarono scale al balcone, giacché non si poteva scendere più dalla scala, e tutte si misero al sicuro: accorsero anche i pompieri, e alle otto tutto era spento; lasciando solo l'odore e il danno lieve.

Ritiro

Si fece il giorno 19: sopra l'esame particolare, e ci siamo infervorate tutte a farlo bene per raggiungere in breve la santità a cui Dio chiama ciascuna; e per lavorare con esito alla salvezza delle anime.
Intanto le nuove piccole e adulte, studenti e non studenti vengono da molte parti della bella Italia per farsi buone con noi e per lavorare con noi alla gloria di Dio.

La corrispondenza alla vocazione

— Dio benedica il suo proposito.
— Mi dica un po' quando dovrei entrare in Casa? Ecco:
Il Padrone Supremo con la vocazione religiosa, con voce di particolare amore la invita dicendo:
«Abbandona tutto, vieni dietro me: facendoti religiosa». E lei risponde quel che solo deve rispondere: Eccomi pronta. Allora preghi, e parli coi superiori per l'accettazione.
— Ma non sarebbe meglio sentire prima il parere dei genitori? Ad essi ho detto nulla ancora e si lamenteranno.
— S'intenda prima coi superiori.
Sovente queste buone mamme, trasportate dall'affetto, non san vincere il loro cuore, e pongono ostacoli. San Alfonso avverte questo; i santi parlano con lo spirito di Nostro Signore.
— Ma allora che dovrò rispondere ai genitori? mi diranno che io sono necessaria per il sostegno delta famiglia, e che in coscienza non posso farmi religiosa.
— Via abbiamo degli esempi magnifici. La Chiesa poi non ammette in religione i figli che debbono sostenere i parenti in necessità grave perché è certo contraria la volontà di Dio, ma il Padre Celeste non ha lasciato in tali strettezze i suoi... Dica:
Se lei volesse sposarsi glielo impedirebbero?
— Ben detto. E se insisteranno che ha fatto male a non consigliarsi con loro, che le suore tirano l'acqua al loro molino...
— Oh andrebbe a consultarsi da
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un medico per una lite? È giusto e prudente in materia religiosa consultare le religiose, le quali si rallegrano nel vedere che altre sono chiamate da Dio a partecipare della spirituale felicità che esse godono e questa è carità.
— Perdoni l'importunità del mio buon volere e se mi diranno ancora che posso farmi santa restando nel mondo, che mi lasciano tutta libertà per far del bene a me ed agli altri.
— Nel mondo potrebbe offrire al Signore molti frutti di opere buone, ma riterrebbe per sé l'albero, se stessa colla sua volontà la sua libertà.
Consacrandosi al Signore offre i frutti e la pianta. La santità poi prima che nelle pratiche di pietà, consiste nel compiere la volontà di Dio, le pratiche aiutano solo.
Far la volontà di Dio è aggrapparci alla lunga catena di grazie e di aiuti speciali che Egli ha sparse nella via per cui ci chiama.
Rifiutare l'invito è rischiare l'eterna salute, perché è andar fuori dalla via per la quale Dio ci aveva chiamato, a camminare per giungere a salvarci e in cui aveva distribuite le grazie.
Veda quindi quanto sia insidioso il dire che può farsi santa anche restando in mezzo al mondo.
I parenti stenteranno a capirlo... mi diranno anche che sono una figlia senza cuore che dopo tante fatiche per allevarmi invece di essere il bastone della loro vecchiaia io li abbandono, che non ho esperienza, e me ne pentirò.
— Un po' di difficoltà è buona: del resto: Coraggio e confidenza, il Signore che le ha data la vocazione, darà pure la grazia di superare le difficoltà. Tratti i genitori con molto rispetto; preghi: loro saranno poi contentissimi. Del resto non sa ancora se avverrà quanto pensa, quanto mi dice.

(Continua)



LE PIE DISCEPOLE


La mistica funzione dell'Annunziata fu ripetuta all'Assunta: altre quattro Pie Discepole fecero la vestizione, e ricevettero il nome nuovo: e furono chiamate: Bernardina, Assunta, Marta, Angelina.
Sono entrate tre nuove, e in tutto sono quindici: dodici suore, tre postulanti.
Così poterono cominciare all'Assunta a continuare l'adorazione tutta la notte.
Anche il reparto della cucina viene loro affidato, lasciando che le Figlie di S. Paolo possano dedicarsi e tutto ciò che è stampa.
Un Parroco calabrese accompagnando una figlia, della sua Parrocchia diceva: Voglio procurarmi per la parrocchia una candela accesa e vivente: là in quelle parrocchie si comincia appena ora a fare qualcosa. Se lo facciano programma i Parroci, specie quelli che passano tante tribolazioni.

L'adorazione tutta la notte

Maria SS. Assunta ci portò anche questa grazia, e questo ricordo per il decimo anniversario della Casa.
L'adorazione notturna è fatta dalle Pie Discepole, che si succedono ad ore fisse.
Il Divin Maestro è la fonte di ogni grazia: e rimane proprio di continuo con noi, e per noi colla famiglia dei cooperatori: non temiamo più: il suo sole, la sua luce splende di continuo e illumina.
Il tabernacolo viene solo più chiuso dalle ore 4 alle 8, perché in quel tempo si celebrano le SS. Messe e il Divin Maestro è presente sull'altare come vittima di redenzione. Poi il tabernacolo si riapre dalle 8 alle 4 del giorno seguente, ed i gruppi della Casa si succedono a far visita a Gesù nel SS. Sacramento.
Facciamo presente anche un'altra cosa agli amici: la spesa della cera. Oh! il Divin Maestro sa procurarsela: ma gli amici suoi, quelli che hanno bisogno di grazie, lo aiuteranno, perché in cera ora si spende circa lire 450 al mese.


Alba — Scuola Tipografica — Alba
Teol. Alberione Giacomo Dir. Resp.

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