Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno 6 — N. 8 — 15 Agosto 1924 — Bollettino mensile — Conto corrente colla Posta

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


OPUS FAC EVANGELISTAE (II Tim. IV 5)



ALBA — Scuola Tipografica Editrice — ALBA

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CHE COS'È LA PIA SOCIETÀ S. PAOLO – ALBA


È un istituto di persone viventi in comune a modo di religiosi allo scopo di santificare se stesse e diffondere il pensiero e la vita cristiana a mezzo della Buona Stampa.

Chi ci può entrare?

In essa possono entrare tanto i Sacerdoti che i laici: prendendo i soliti impegni dei religiosi.

Come si svolge la sua attività?

Per svolgere l'apostolato della Buona Stampa ha varie iniziative: bollettini parrocchiali, biblioteche, depositi-rivendite, S. Vangelo ecc.
Per formare il personale o gli apostoli della Buona Stampa, ha aperto varie sezioni di aspiranti.

RAMO MASCHILE


Sezione operai

Si compone di giovanetti che aspirano a dedicarsi alla Buona Stampa, o eseguendo il lavoro tipografico o diffondendola in modo adatto ed efficace.
Quali giovanetti possono entrarvi?
Vi si accolgono giovanetti che abbiano 12 anni, sani di mente e di corpo, pii, che abbiano superato almeno la terza elementare.
E terminato il corso?
Sono ammessi al noviziato, poi possono, volendo, chiedere di entrare nella Pia Società San Paolo, che penserà in tutto al loro avvenire.

Sezione giovani studenti

Cos'è?
Sono i giovanetti che tendono alla carriera ecclesiastica e alla vita religiosa. Studiano e nello stesso tempo, imparano alquanto l'arte tipografica.
Che studi fanno?
Fanno gli stessi studi che in seminario, sviluppando di più la sociologia; e studiano pure tanti anni come in un seminario ben ordinato.
E terminati i corsi?
Terminati i loro corsi di studio potranno chiedere di entrare, dopo il noviziato, nella Pia Società S. Paolo.

Sezione stampa per le missioni

Cosa fa?
Invita i popoli a pensare agli infedeli, formare gli alfabeti, ed i libri per l'istruzione degli infedeli, ecc.
Nel prossimo autunno, sarà aperta una sezione di giovani che vorranno recarsi nei paesi di missione.
Se i giovani vorranno essere sacerdoti essi seguiranno i corsi ordinari di studio per prepararvisi convenientemente; se invece intendono di rimanere laici, essi avranno la formazione morale mentre apprenderanno l'arte tipografica.
A suo tempo, potranno chiedere di partire per le missioni.

Come si trovano in Casa?

Vitto sano e abbondante, uso famiglia, pietanza a pranzo e cena, pane e minestra a volontà e vino.
Educazione paterna, basata sui principii religiosi.
L'orario distribuito bene.
Abitazione costruita appositamente in questi ultimi anni, unita alla città ed aperta alla campagna.
Quanto si paga?
Gli alunni studenti ed operai pagano L. 50 di entrata che non si restituiscono più anche se il giovane si fermasse un solo giorno; inoltre pagano L. 30 mensili per i primi due anni e lire 20 mensili per il terzo anno: in. seguito sono tenuti gratuitamente. Però restano sempre a carico dei parenti (per gli studenti fino a studi compiuti e per gli operai fino al quinto anno compiuto) il vestiario, biancheria, bucato, rammendatura, libri, medico.
E le condizioni di accettazione?
Undici anni compiuti.
Attestato di terza (proscioglimento).
Attestati di nascita, studio, Battesimo, Cresima, vaccinazione, buona condotta e sana istruzione.
Cosa ci vuole di corredo?
Materasso, largo m. 1, lungo 1,90 N. 1; lenzuola 6; baule 1; trapunta 1; catalogna 1; cuscino 1; copriletto 1; calze da estate, paia 6; calze da inverno, paia 6; blous da lavoro 1; flanelle da estate 3; flanelle da inverno 3; scarpe paia 3; pettine 1; pettinetta 1; cappelli 2; vestiti 3; catino 1; asciugamani 8; camicie da estate 4; camicie da inverno 4; mutande da estate 4; tela larga m. 1, lunga m. 1,90 N. 1; sapone e lucido; spazzola da abiti 1; spazzola da scarpe 1; fodere da guanciali 4; tovaglioli 6; fazzoletti 10.
Ogni capo di biancheria dovrà portare il N. ...

BISOGNA SI TRATTI DI VERE VOCAZIONI RELIGIOSE
Per domande scrivere a: Teol. Alberione Giacomo – ALBA (Piemonte)

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UNIONECOOPERATORI
BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5)



DIECI ANNI


Il giorno di S. Bernardo, il 20 agosto 1914 si apriva la Casa.
Al 20 di agosto 1924 si compiono dieci anni.
Quanto lavoro della grazia in questo periodo! Il disegno del Padre Celeste si è incarnato, confermato, diffuso, prendendo a mezzo le cose che non sono. Celebreremo con riconoscenza profonda questa data. Tutti i cooperatori ci siano uniti in quel giorno nella preghiera di ringraziamento, e nell'espressione dell'amore più vivo: una grande misericordia ha usato loro, il Signore!
Oh! se quel giorno tutti i sacerdoti dell'opera Bollettini, e amici; tutti i viventi ascritti alle Mille Messe; tutti i cooperatori di offerte e di opera ponessero nella Messa un ricordo speciale e facessero la S. Comunione per la Casa! Oh! questo è possibile!
E ricorderemo anche in modo speciale i cooperatori defunti, perché preghino e ottengano il moltiplicarsi di grazie!
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Lavoro della misericordia di Dio. I primi due alunni sono stati moltiplicati più che per cento; è cresciuto accanto il ramo delle figlie: è nato il gruppo delle Pie Discepole: attorno a S. Paolo sono adunati col cuore, col sacrificio e colla preghiera oltre diecimila cooperatori; per fare del bene e arricchirsi di meriti.
La Casa ha preso nome, forma e struttura; la S. Sede ne approvò l'esistenza e la missione e aperse per essa i tesori delle indulgenze.
La Divina Provvidenza diede casa, cortile, orto, macchine e vari rami di apostolato. L'idea della buona stampa investe i cuori, e Dio domina sovrano col suo spirito, nonostante le infinite ingratitudini, ribellioni e manchevolezze umane.
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S. Bernardo aprì la porta e fa la sentinella.
Proprio sotto l'occhio del santo Abate chiaravallense, la mente e il cuore del secolo XII, Iddio faceva spuntare i religiosi della buona stampa.
E Dio ci volle bene. S. Bernardo è il Dottore della vita religiosa: e gli operai della buona stampa debbono prima essere ricchi dallo spirito religioso; S. Bernardo è il santo, il citarista, il Dottore della S. Madonna, e Maria è la madre di questa Casa; S. Bernardo è colonna della Chiesa, Padre e Dottore, e la Buona Stampa è ministero ordinario della Chiesa, e popolarizza la rivelazione che i Padri testimoniarono e i Dottori insegnarono, è la difesa della Chiesa, e la voce di propaganda.
S. Bernardo penetrò dello spirito di Gesù Cristo tutta la vita del secolo e questa è la missione della Buona Stampa: informare del S. Vangelo tutto l'uomo.
Siamo riconoscenti a Dio di tanto auspice quasi previsione dei giorni e degli eventi futuri. S. Bernardo accolse
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i primi passi nel ministero sacerdotale del nostro Sig.Teologo, che proprio nella parrocchia di S. Bernardo cominciò a far del bene e a sceglier vocazioni.
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Il Padre Celeste tiene la famiglia tra le sue braccia amorose. Il titolare, il patrono, il protettore della Pia Società è San Paolo Apostolo, che meglio ha vissuto lo spirito e la vita del Divin Maestro, e meglio ne ha portato il Vangelo alle anime e alle nazioni.
Maria, Regina degli Apostoli, è la madre, la protettrice: Ella ha formato il Salvatore: a Lei sono dedicati i Novizi, chiamati i Servi di Maria.
Il culto principale è al Divin Maestro: egli è la via, la verità e la vita. Anche i sacerdoti della Casa, in suo onore sono chiamati maestri. A Lui si fa l'adorazione perpetua, a Lui sono dedicati i postulanti, chiamati, i Discepoli del Divin Maestro e le Pie Discepole. Lo Spirito Santo s'invoca ogni giorno. Le altre divozioni principali sono: a S. Giuseppe, all'Angelo Custode, alle anime purgarti.
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Gli uomini non contano; gli uomini non avrebbero fatto nulla.
La Casa esce dalla volontà di Dio; del resto non avrebbe senso, sarebbe una follia, non vi sarebbe.
Si parla di ammirazione: più mirabile è quello che non si vede: le vocazioni e il sacrificio nascosto dei cooperatori. Ma questo non l'han fatto gli uomini: l'ha fatto Dio nel suo amore: e la volontà di Dio guida e regge: e tutto si fa per Dio solo. Tolta la volontà di Dio, anche umanamente, è tolta ogni fecondità di vita; vi sarebbe l'aridità in tutto.
Nessuno deve quindi contare sugli uomini e sui patrimoni: il patrimonio è infinito: Dio.
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Il primo fine della Società è quindi di far santi i suoi membri: di piacere a Dio, di piacergli in tutto, di odiare il peccato, di servirlo bene, di cercare sopratutto la sua volontà, la sua gloria, il suo beneplacito. Questo si predica.
Il libro principale di formazione sono gli Esercizi di S. Ignazio.
Il principale lavoro che ancor oggi si fa in Casa, è la scelta e la cura delle vocazioni: la B. Stampa ha bisogno oggi di persone, di vocazioni, più che di ogni altra cosa.
Qui sono concentrate le cure più delicate e assidue del Sig. Teologo.
Poi viene l'apostolato: la B. Stampa; non qualunque stampa; ma la stampa che è Vangelo, che è Rivelazione, che è commento del Vangelo, popolarizzazione della divina Rivelazione.
Tutti, anche gli alunni, debbono essere apostoli fin da principio in quel che possono: l'apostolato è in casa parte necessaria alla formazione.
Sono note le principali manifestazioni di oggi.
Nell'apostolato della B. Stampa la Pia Società S. Paolo lavora accanto ai Parroci e ai Vescovi, nelle Diocesi e nelle Parrocchie, come poi nelle missioni, per aiutarli a compiere quel bene che oggi è necessario fare colla B. Stampa.
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Abbiamo scritto tutto questo, perché gli amici sappiano meglio che dire al Signore in quel giorno: al giorno del giudizio saranno consolati.
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Raccomandiamo alle preghiere degli amici e a tutti i cooperatori la sig.ra Dellapiana Lucia n. Rovinale.
La vita di fede, di sofferenze e di carità nella borgata di Castelrotto di Guarene trovò parole, cure, affetto, generosità per cooperare alla B. Stampa; e quando era ascoltata gioiva di purissima soddisfazione: cooperò specialmente come zelatrice delle Mille Messe e del B. Angelo, aiutò colle offerte e pregò assai. S. Paolo tiene in un libro speciale i suoi cooperatori, ed ogni giorno lo presenta a Dio. Tutti la ricordiamo specie nella S. Messa, e i più generosi facciano in suo suffragio qualche cosa per la B. Stampa, applicando a lei le indulgenze dei cooperatori.
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S. BERNARDO


S. Bernardo nacque a Fontaines nella Borgogna (Francia) nell'anno 1091. Fece i suoi studi prima a Chatillon poi a Parigi, e, dotato d'ingegno com'era, all'età di appena 18 anni li aveva già terminati.
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S. Bernardo fu una colonna della Chiesa ed uno dei più grandi luminari del mondo di allora; fu tale lo splendore che egli mandò per tutta la prima metà del secolo XII, che da tutti è tenuto come il maestro più illuminato di quei tempi. Egli rigenerò la vita monastica; colla sua santità e col suo genio, guidò il governo del mondo che si era rimesso in certo modo nelle sue mani; diresse le crociate; richiamò le popolazioni alla fede, mise la pace tra i principi in conflitto; e governò gli stessi principi; ai Papi stessi che a lui si rivolgevano egli dava consigli. Ben a ragione n'ebbe il titolo di ultimo dei Padri della Chiesa, perché Egli fu come un gigante che, posto tra i tempi antichi, le idee antiche, le istituzioni antiche, le quali andavano morendo, ed i tempi nuovi, le idee nuove e le nuove istituzioni che andavano sorgendo, le dominò, e seppe guidare le cose in modo che le nuove idee ed istituzioni, che formano quasi il principio dell'evo moderno, fecero rifulgere il Cristianesimo di nuovo splendore.
Rileviamo nella sua vita due caratteristiche, e più adatte oggi ai nostri cooperatori. Il suo zelo ammirabile che dimostrò fin dal principio della sua entrata in Religione, nell'attirare a Dio quante più anime gli fu possibile, e la sua grande, illimitata divozione alla SS. Vergine.
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S. Bernardo finiti gli studi a Parigi, e veduto quanto fossero pericolosi i precipizi ed i lacci da cui vedevasi da ogni parte cinto, deliberò di porsi al sicuro coll'abbracciare la vita religiosa, e nel 1113 entrò nel monastero di Citeaux. Non contento però di ritirarsi esso dai pericoli, vedendo che tanti suoi compagni si lasciavano adescare dalle lusinghe e dagli scandali del mondo, promise al Signore di adoperarsi con ogni mezzo per indurre al medesimo suo proposito quanti più potesse. E, aiutato dalla Divina Provvidenza, non fu vano il suo proposito: egli divenne nelle mani del Signore come un fuoco ardente in mezzo ai suoi simili, un apostolo.
Fu rete ai suoi fratelli e riuscì a tutti convincerli a seguirlo in religione; persino lo stesso suo padre abbracciò la vita religiosa e si mise sotto la regola del proprio figlio. Egli non tralasciava di parlare in pubblico ed in privato, pur di guadagnare anime a Dio, e lo Spirito Santo dava tale efficacia alle sue parole, che non si poteva resistergli. E lo zelo suo andò tanto avanti che le madri nascondevano i figliuoli, gli amici sviavano gli amici dall'udire i ragionamenti dell'infuocato giovane, affinché non fossero rapiti dalla di lui celeste facondia. Era cosa inaudita e senza esempio il vedere un gran numero di giovani, tutti fra le famiglie più ricche e onorate, rinunciare ai piaceri dell'età, alla gloria dei loro casati, per abbracciare una vita austera e la povertà di Gesù Cristo.
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Altra singolare caratteristica del Santo si è la sua grande ed illimitata divozione alla SS. Vergine. A Lei tutto si era consacrato: Egli era tutto di Maria; e come tenero figlio di sì buona Madre, di Lei predicò ne scrisse cosi bene che giammai, né avanti, né dopo di lui persona alcuna disse di Maria cose più amabili, più graziose, più squisite; nessuno meglio di lui ne celebrò le prerogative e le tenerezze intime di Madre amorosa. Al suo Patrocinio ricorreva in tutti gli affari, a Lei pensava continuamente, e si sforzava per
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imitarla in tutte le sue virtù. Era tale l'amore che portava a sì buona Madre che al solo sentire pronunciare il nome di Maria il suo cuore si infiammava e spessissime volte era rapito in estasi. Sempre che incontrasse qualche immagine della Madonna, la salutava col dirle: «Ave, Maria»; e la Madonna più volte si degnò di rispondergli: «Ave, o Bernardo». E Maria ricompensò in tutti i modi la divozione del suo servo: lo fece progredire nella via della virtù a passi da gigante, tanto che S. Bernardo è uno dei santi più illustri che la Chiesa abbia mai avuto; lo salvò da una mortal malattia, e più volte, Essa stessa in persona, lo volle confortare delle sue apparizioni.
S. Bernardo è Padre della Chiesa e Dottore: come egli testificò e insegnò la rivelazione, oggi la Buona Stampa la popolarizza: porti S. Bernardo vocazioni alla B. Stampa, e accenda in loro l'amore a Maria, che è Regina degli Apostoli.

LA STAMPA NELLE MISSIONI


Nelle missioni la Pia Società S. Paolo lavorerà accanto ai Vicari apostolici e ai missionari nel campo della stampa diventato necessario ed urgentissimo.
Alcuni parroci si sono entusiasmati addirittura di questa missione, a cui la misericordia di Dio ci chiama e ci chiedono notizie, sembrano loro più interessati e più ardenti e più impensieriti di noi! Ma i missionari debbono ancora maturare! Quest'anno avranno la loro casa propria.
Tutto il mondo è campo! quanti operai occorrono!
I popoli infedeli e i popoli scismatici e le nazioni viziate dalla eresia!
In Cina il giornalismo e la stampa sono un mezzo formidabile in mano ai protestanti e all'ateismo: e l'ostacolo alla penetrazione del Vangelo.
Le stamperie, i giornali, le riviste, diffondono tra la gioventù le scienze e i costumi dell'Occidente.
Molti giovani Cinesi ricchi, ambiziosi, curiosi o studiosi che vanno senza interruzioni a compiere nelle Università di Europa e d'America la loro formazione scientifica, ignari della dottrina cristiana, della vita cristiana vissuta da tanti scienziati cattolici, vanno ripetendo sulle riviste e nelle scuole, con quella dannosa autorità che loro conferiscono i lunghi viaggi fatti all'estero le abbiette formule di un positivismo passato di moda in Europa: che cioè la Scienza ha sostituito la religione! l'umanità si sostituisce definitivamente a Dio!
Di sole Riviste, il P. Wieger ne cita più di 30, che in massima parte sono indifferenti, mondane, o puramente scientifiche. Qualcuna come la Ieunesse Nouvelle, è addirittura ostile alla Religione.
L'azione della Stampa sugli spiriti, è come in Occidente, molto considerevole. Il giornale colà favorito, come in Europa è il grande giornale superficiale di informazioni mondane, sportive, prive d'ogni idea di religione. In questo giornalismo ateo, si dica pure indifferente o neutro, la Cina, avida di leggere e di istruirsi, attinge le sue convinzioni! Le grandi stamperie non sono altro, il più delle volte, che vaste imprese, commerciali che traducono unicamente quei libri europei, di cui stimano vi sarà maggior ricerca e vendita assicurata, senza preoccuparsi del loro contenuto. Così p. es. la Commercial Press di Changhai, che è una vera potenza.
Immensi sforzi compiono pure i protestanti; ma nonostante tutti i loro sforzi nel 1922, i protestanti non erano in Cina che 618.611 mentre dei Cattolici vi si contavano 2.143.166 battezzati, e cinquecentotrentamilatrenta catecumeni.
Non può negarsi però che la loro azione forma un ambiente favorevole all'indifferenza e all'ateismo.
Queste idee le grandi stamperie di Changhai e di Tientsin diffondono in tutti i licei dello stato traducendo i libri areligiosi, neutri ed ostili alla religione, venuti di Francia, America, Germania.
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Il peggio si è che gli studenti pagani sono incapaci di discernere il vero dal falso, il bene dal male in questa colluvie di errori importati dall'Europa. Chi potrà loro insegnare le distinzioni necessarie a farsi per non errare? Chi farà loro comprendere l'opera civilizzatrice della Chiesa? Chi dirà loro che 300 e più milioni di uomini credono tuttora i dommi del Cattolicismo, di cui Renan prediceva la morte in breve spazio di tempo?
Occorrono missionari della Buona Stampa a fianco dei missionari della parola.
Ecco perché la Chiesa di Cina si è preparata per uno sforzo supremo.
In quest'anno, sotto la presidenza di S. E. Mons. Costantini, Delegato Apostolico, i 57 Vescovi Cattolici della Cina hanno tenuto il loro Sinodo Generale, nel quale la questione delle Scuole fu discussa in primo luogo e subito al secondo posto la questione della Stampa.
Noi quanti siamo italiani Cattolici, preghiamo per la Cina e procuriamole missionari della Buona Stampa.

La B. Stampa ha bisogno di vocazioni

E preghiamo il padrone della Messe che mandi buoni operai nella sua messe! e la messe è davvero molta! e le rovine della stampa cattiva colossali e le rovine che non si vedono più spaventose ancora!

Segni rivelatori


In Chiesa

Racconta un Sacerdote: — Stavo in Chiesa dicendo il breviario; ho visto passarmi accanto un ragazzino, che mi diede uno sguardo con una certa curiosità e andò a mettersi nelle panchette del catechismo. Mancava mezz'ora a principiar Messa. I suoi compagni si sentivano fuori che giuocavano e facevano chiasso. Egli si rimaneva là solo, seduto, col suo berrettuccio tra le mani, in silenzio.
Lo guardai due o tre volte, e dentro di me sentii nascermi un desiderio di parlargli. Non l'avevo mai visto. Lo chiamai e me lo feci venir vicino e incominciai a domandargli:
— Vai sovente alla Comunione?
— Ci vado due volte all'anno.
— Le dici le tre Ave Maria alla Madonna?
— Sì, sempre.
— Anche le orazioni?
— Sì.
— Lo studi volentieri il Catechismo?
— Sì.
— Ti piacerebbe studiare da prete?
—Sì, che mi piace.
— Verresti dove son io?
— Sì, che verrei, ma ho solo otto anni.
— Senti, di' sempre le tre Ave Maria alla Madonna e va sovente a far la Comunione. — E gli lasciai un ricordo.

In stazione

Sono le cinque.
Giuglietto passeggia su e giù per il marciapiede col babbo e guarda. Quanti giornali! Che mucchi di carta stampata! Quei pacchi a uno, a uno, a sacchi postali, trascinati, lanciati, entrano nel bagagliaio alla svelta.
Un fischiato: si sale; il treno scrolla: è partito.
Alla prima stazione appena si è fermato e una voce stridula dal fondo del treno strilla: Giornali, giornali, e Giuglietto s'affaccia; le persone s'accalcano: e una mano dà via e dà via.
Così ancora alla seconda, alla terza stazione...
Giuglietto pensa: potessi anch'io stampare giornali, quanto potrei fare del bene!
Vuoi davvero caro fanciullo?
Vieni, la Pia Società S. Paolo è per formare gli Apostoli della Buona Stampa.
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Trattandoli

Quando qualcuno parla ad essi di Gesù, della Mamma celeste, fissano i loro occhietti in chi parla, restano impressionati, capiscono e ritengono.
Sono rispettosi, ubbidienti, sopratutto ubbidienti e sottomessi, e schivano certi compagni.
Talvolta fatti segno a frizzi si rimangono calmi e piuttosto fuggono.
Studian volentieri il catechismo.
Van volentieri alla Comunione: basta dirglielo, e la fanno con un certo contegno, fanno scappatelle, ma facilmente se ne pentono; e restano colpiti a dir loro: questo non piace a Gesù o ai primi rimproveri.
Vengono a servir messa, e la servono con contegno. Stanno attenti alle prediche e ne fan conto.
Schivano i compagni più alteri e si accompagnano coi più timidi o van da soli, andando e venendo da scuola, dal catechismo, a messa.
In confessione. — Si accusano di certe delicatezze, e certe cose a cui la massa comune non bada; sono pentiti e capiscono certi avvisi delicati, davanti ai quali i più restano indifferenti.

Cooperatori!

Grande necessità c'è di vocazioni! Otteniamole con una santa crociata al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, ed a S. Paolo specialmente in questi mesi.
1.o. Tutti i cooperatori e amici consacrino le loro preghiere in questi due mesi per questo.
2.o. Ogni giorno offrano al mattino le opere della giornata.
3.o. Ogni giorno presentino al Divin Maestro, e S. Paolo un mazzolino di fioretti spirituali, di sante mortificazioni.
4.o. Scelgano la domenica successiva al 20 Agosto come Giornata Sacerdotale tutta e in tutti gli atti di pietà consacrata per i sacerdoti.
5.o. I maestri, le maestre, sacerdoti, tengano d'occhio i bambini e le bambine più buone, aiutino, suggeriscano, consiglino, facciano leggere i cooperatori Buona Stampa.
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO


Cenni storici della Pia Società S. Paolo

Il 1918 segna il nostro primo lutto, meglio diremo: nel 1918 il Padre Celeste seminò nella terra il primo seme della Casa, perché fruttificasse altre molte vocazioni: Vigolungo Maggiorino.
Volò in Paradiso il 27 luglio: mori in seno alla famiglia, a Benevello. L'assisteva il Signor Teologo, il quale volle quell'anno nessuna dimostrazione per il suo onomastico.
Spirò, mentre i suoi compagni in Tipografia recitavano il Rosario per lui agonizzante, e dicevano il quarto mistero glorioso.
Ebbe anche vicino al suo letto l'assistente, che venne subito a darne notizia in Casa: e i giovani si ritirarono in preghiera: e alcuni si fermarono molto a meditare, profondamente impressionati.
Maggiorino era nato nel 1904: entrò in Casa il 15 ottobre 1916. I genitori facevano un atto di fede generoso nell'affidarlo alla Scuola Tipografica, a due anni dacché era aperta. Rimase in Casa fino nell'aprile del 1917, quando lo prese il male, da cui doveva guarire, per subito ripiombare in una ricaduta inesorabile.
Maggiorino era una chiara vocazione alla Buona Stampa: una vocazione creatasi dal Signore. Sono caratteristiche della sua vita in Casa: l'attaccamento alla vocazione, la ferma volontà di farsi santo, e il lavoro intenso di lotta spirituale.
Durante la malattia, che fu lunga, il Sig. Teologo andò più volte a trovarlo, ed egli mostrava una sola preoccupazione: quando potrò ritornare alla Scuola Tipografica?
Accadde tra lui e la mamma questo dialogo:
— Io desidero che tu manifesti a mio padre il desiderio che io ho di tornare al più presto.
— Ma e se la tua salute dovesse soffrirne di nuovo?
— Se sapessi anche di dover morire, io tornerei.
La vocazione era il suo grande pensiero.
Si riebbe dal male. Scrisse allora al Signor Teologo così: «Preghi e faccia pregare per me, perché presto possa tornare alla cara Scuola Tipografica ed al lavoro per la Buona Stampa».
E il Signore gli aveva dato tanta intelligenza per la missione della Buona Stampa, che raro si trova in adulti: e raro si leggono pagine così sensate e persuasive, come le predichine di questo angelico giovanetto!
Ed era caro a Dio, perché gli voleva molto bene, e la sua grande volontà era il proposito di farsi santo!
«Con la grazia del Signore e della Madonna voglio farmi santo, presto santo, grande santo!».
«Basta peccati! meriti, meriti! Chi vuole si fa santo: bisogna dire ogni giorno: voglio, voglio, voglio». E se alcuno in qualunque momento gli domandava: Maggiorino per chi lavori? «Per il Signore, tutto per il Signore» rispondeva.
Terminò così i suoi propositi del gennaio 1918: «Paradiso! Paradiso! Eterna felicità! ecco ciò che mi aspetta!» e il Paradiso lo riceveva pochi mesi dopo.
Raramente si trovano anime, e rarissimamente giovanetti che conducano una lotta spirituale così energica e così costante.
Maggiorino comprese le meditazioni del Signor Teologo su questo punto; e ne fece centro i suoi tre esami di coscienza giornalieri.
E fu coronato, perché ha combattuto bene.
Possedeva un temperamento vivace, irascibile assai: per un nonnulla, piccolino,
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s'accendeva. E si fece violenza, e schivava le occasioni, e resisteva fortemente, e proponeva ogni giorno, in ogni confessione, e pregava, e riportava vittorie per far fioretti alla Madonna, e s'emendava. Varii difetti, comuni e proprii, notavano in lui i suoi compagni e ne lo avvertivano i superiori: Maggiorino non s'accomodò a tenerseli, non fece mai pace con essi, e combatteva con forza e con fede.
E acquistò una delicatezza ammirabile di coscienza, e faceva bene da solo, come quando era assistito, ed il Signor Teologo poneva in lui molta fiducia, ed egli chiuse la vita nel fervore.
Il piccolo cadavere di Maggiorino fu posto a riposare nel cimitero di Benevello; di là le spoglie saranno trasportate nella tomba della Pia Società San Paolo nel cimitero di Alba.
I tratti biografici e gli esempi più belli lasciatici da Maggiorino furono raccolti dal Sig. Teologo e pubblicati in un piccolo volume, che si dà in mano a tutti i nuovi che entrano in casa; e i piccoli che lo leggano, e i grandi che rileggono, sono edificati e ne gustano la vita.
I compagni conservano per lui pratiche e preghiere speciali.
Maggiorino avrebbe ora venti anni; desiderava il Sacerdozio; i suoi compagni entrano nel quarto corso di Teologia.
Noi lo teniamo presente come vivo nel celebrare il decimo anniversario della Casa; egli è il quarto entrato. La sua presenza sarà benefica.

NOTIZIETTE MENSILI


Suddiacono

Il nostro Sig. Tito, che assiste e cura i piccoli fin da quando è entrato in Casa, fu ordinato suddiacono da Mons. Vescovo di Alba il giorno di S. Pietro. Egli entrò in Casa il giorno di S. Bernardo del 1914, e in quel giorno si aperse la Casa.

Vacanze - Esercizi - Scuole

Il mese di luglio è destinato a tutte queste cose: esami, esercizi, riposo dalla scuola.
Per le vacanze, i giovani fanno ogni anno una settimana in famiglia, quando per ciascheduno dispone il Direttore.
I genitori hanno tutti ricevuta la pagella del loro figliuolo: Un bel numero ha risultati ottimi.
Gli Esercizi si sono fatti in due corsi: prima i grandi, poi i piccoli. Giorni della misericordia di Dio: in cui ha molto parlato e ha dato molto! Ci fu tanta, buona volontà e impegno.
Nei giorni di riposo: dallo studio riposo assoluto, e nelle ore di studio, passeggio mattino e sera: l'orario di lavoro è stato abbreviato ancora. Ma ora è cominciata coll'agosto la vita regolare e l'orario normale per la pietà, lo studio e il lavoro.
Questi tre mesi, fino ai Santi, serviranno principalmente a ben conoscere, a incanalare, e a sistemare i nuovi figliuoli e sono molti accettati che la Divina Provvidenza manda alla B. Stampa e a cui si dedicheranno dai superiori e dai compagni le cure più affettuose e delicate.
Gli alunni lo constatano ogni volta: un fratellino nuovo è una festa; trova subito molti che gli si fanno amici: e trova specialmente subito il suo Angelo Custode, che lo guida.

Giovani Professi

La mattina del 17 agosto, alla chiusura degli Esercizi Spirituali, è stata una data preziosa. Molti cuori gioirono e benedissero il Signore.
Nove giovani della Casa, compiti gli anni di prova e il tempo di noviziato, entrarono a far parte della Pia Società S. Paolo, e professarono davanti al Divin Maestro, al superiore, e ai fratelli primi, i tre voti religiosi e il quarto di fedeltà al Sommo Pontefice. Una funzione ed una festa che rallegra ogni anno gli istituti religiosi.
Una festa e una fortuna che il gran mondo non comprende, e perciò ne straparla addirittura.
Ma chi può misurare e descrivere la libertà di chi si disvincola dal mondo e si al Signore?
E i nuovi Paolini hanno anche assunto un nome nuovo, testimonio e monito dell'uomo nuovo vestito.
E si chiamarono coi nomi che ricordano in casa le più care divozioni: Emanuele, Celeste, Angelo, Mario, Salvatore, Ignazio, ecc.
Il Signore mantenga loro la sua misericordia.

I Novizi

Domenica, 27 luglio, un altro gruppo, col proprio cerimoniale, entrò a far parte dei «Servi di Maria» che sono i Novizi della Pia Società S. Paolo.

La «Divina Provvidenza»

È coperta, e sono sistemati due piani, che saranno abitati, quando arriveranno i nuovi letti.
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OPERA BOLLETTINI PARROCCHIALI


RICAMBIO DI AUGURI — Il nostro Rev.mo Superiore Teol. Alberione Giacomo, riconoscentissimo a tutti i R.mi Parroci che lo vollero ricordare nell'occasioni del suo onomastico, Li ringrazia sentitamente, ricambia cordiali saluti, assicurando che ha fatto un Memento speciale nella S. Messa per Essi e per i loro Bollettini.

Il desiderio del Papa

Il S. Padre Pio XI ha espresso il suo desiderio che ogni Parrocchia venga ad avere il suo Bollettino Parrocchiale oppure il giornalino religioso che lo sostituisce.
Ciò è di grande conforto per tutta la lodevolissima schiera di quei RR. Parroci che da anni sopportano sacrifici di tempo, di lavoro e di denaro per sostenere questo grande mezzo di bene; anzi il conoscere il desiderio del Sommo Pontefice, è già per essi una gradita ricompensa, un ambito premio.
Il Papa ha manifestato il suo desiderio, ed il desiderio del Padre dovrà diventare il desiderio di tutti i buoni figliuoli, i quali cercheranno con ogni mezzo di appagare questo desiderio vivissimo del Vicario di N. S. Gesù Cristo: i fedeli leggendo il Bollettino, facendolo leggere e sostenendolo colle loro offerte; i Pastori considerando il Bollettino come un caro Cooperatore al loro zelo e dando ad esso le più sollecite cure.
Coraggio adunque e avanti! Conosciamo la volontà del Papa e sappiamo che la volontà del Papa è quella del Cuore SS. di Gesù; dunque il Bollettino parrocchiale è un desiderio vivissimo del Cuore di Gesù: quei fortunati Parroci che hanno già il loro Bollettino non stiano a guardarsi indietro dubbiosi o sfiduciati; e quei Pastori che non hanno ancora potuto per qualche motivo provvedere alle loro pecorelle questo pascolo salutare, facciano di tutto per appagare anche loro questo vivissimo desiderio del Santo Padre.

Il giornaletto parrocchiale

Siamo persuasi che in tante parrocchie per cento motivi tutti plausibilissimi, non è possibile, almeno per ora, la introduzione di un Bollettino parrocchiale. Come si dovrà fare allora?
Il rimedio è trovato: si introduca nella Parrocchia il giornaletto religioso compilato interamente dalla Tipografia, con materia adatta ai bisogni generali delle popolazioni e dei diversi tempi.
Si risparmia così gran parte della spesa, quasi tutto il tempo e si ottiene un esito consolantissimo come è dimostrato dall'esperienza.
Si può provare con un abbonamento di poche copie che poi si aumentano secondo il bisogno.
Ciò costituisce il minimo disturbo per il Parroco potendo benissimo incaricare della diffusione, distribuzione, vendita del giornaletto qualche bravo ragazzo, le figlie del Circolo od anche qualche negoziante del paese; è solo un lavoro da organizzare e poi va da sé.

«La Domenica» e «Una buona parola»

La Pia Società S. Paolo stampa due di questi giornaletti parrocchiali che hanno incontrato tanto favore presso i R.mi Parroci: La Domenica e Una buona Parola. Sono settimanali e si cedono ad un modicissimo prezzo. La loro compilazione è affidata a RR. Parroci zelanti e pieni di esperienza.
Ogni rubrica è trattata con pratica utilità. La diffusione di questi due giornaletti è sempre andata aumentando e costituisce la migliore prova della loro bontà.

Nel 1925

La Pia Società S. Paolo sempre coll'intento di venire in aiuto ai Parroci nell'istituzione del periodico parrocchiale ha deciso di dare una larga diffusione nel prossimo anno ai due giornaletti in parola.
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La Domenica e Una buona parola ribasseranno ancora il loro già tanto tenue prezzo per essere accessibili ad ogni famiglia, ad ogni parrocchia; non saranno un pane fino e inzuccherato ma un pane fresco, sostanzioso, casalingo, che è quello che fa delle facce rubiconde, sane e robuste; la loro compilazione sarà ancora migliorata; di tutte le giuste osservazioni sarà tenuto il debito conto; dovranno insomma diventare i giornaletti parrocchiali modello.

Per questo

chiediamo aiuto a tutti quanti zelano la diffusione della stampa buona e lavorano per la salvezza delle anime. Noi siamo disposti a fare tutte le facilitazioni possibili.
a) Inviare gratis numeri di saggio.
b) Abbonamenti di prova fino al dicembre 1924 a prezzo minimo.
c) Abbonamenti semi gratuiti ai Parroci che ne desiderano una Copia settimanalmente in esame.
d) Compensi speciali a chi ci vorrà aiutare nella diffusione.

Amici, Cooperatori, RR. Parroci, diffondete, abbonatevi a La Domenica o a Una Buona Parola.

I «neonati»

Anche lo scorso mese ci ha fatto registrare con santa letizia i neonati all'Opera Bollettini. Il Signore faccia sì che la grande famiglia sia in continuo aumento!
Hanno iniziato le loro pubblicazioni presso la Società S. Paolo: Cameri (Novara) con Il Camerese; Bogliaco (Brescia) con Voce Amica, Anguillara Veneta (Padova) con Bollettino Parrocchiale; Novello (Cuneo) con Luce e Forza.
Sono nuovi operai nella vigna del Signore: auguriamo vita lunga e prospera.

Avvertenze per i Rev. Parroci

1° Preghiamo a scrivere da una sola facciata delle cartelle.
2° Conviene ridurre la materia in modo si possa contenere tutta nella pagina riservata ai Parroci.
3° È prudenza indicare sempre quale articolo può essere omesso in caso di troppa materia o aggiungere qualche articoletto coll'indicazione se ci sta.
4° I Bollettini mensili da distribuirsi la 1.a domenica del mese, cominciano a stamparsi al 15 del mese antecedente.
5° Possibilmente le cartelle dei manoscritti abbiano tutte le stesse dimensioni.
6° La corrispondenza per l'amministrazione sia in un foglio a parte.
7° Le buste sono ristampate; chi non l'avesse ricevute ce lo notifichi.
8° Per i manoscritti basta l'affrancatura di 10 cent. per ogni 50 grammi, colla soprascritta: manoscritti per Stampa. Spedire però in busta aperta.
9° Raccomandiamo la chiarezza specie per i nomi propri.
10° Preghiamo i RR. Parroci che sono in possesso di fatture, affare il saldo al più presto.

Le spese postali

Sono più che esose, vorremmo dire spaventose.
Per questo mentre ricordiamo ai RR. Parroci che per i quantitativi superiori alle 300 copie le spese postali sono a loro carico, facciamo vivissima preghiera a tutti di mandare in anticipo tutto quanto possono, i manoscritti onde noi possiamo fare la spedizione del pacco col mezzo non più celere, ma più economico possibile.

L'Opera Bollettini Parrocchiali

si raccomanda a tutti gli amici della buona stampa per aiuto di preghiere e di offerte.
E se una persona pia legasse all'Opera dei Bollettini parrocchiali le sue sostanze? Tutti i parroci ne guadagnerebbero, e immensamente ne guadagnerebbero le anime.
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SEZIONE SOCIETÀ BIBLICA


Perché diffondere il Vangelo

Rifacciamoci un po' indietro.
La vita cristiana in noi non c'è se non la infonde Gesù C.; né valgono le scoperte anche più meravigliose a farla venire in noi!
Il giansenismo staccò i cristiani dalla fonte della vita propria di loro: dall'Eucarestia e dal Vangelo, e la vita cristiana languiva.
Pio X, santo, la cui grandezza apparirà sempre maggiore nell'avvenire, riattaccò i cristiani a queste due fonti e subito si vide un rifiorimento. Ma se fu fatto molto per ricondurre alla Comunione, altrettanto non si può dire per la penetrazione popolare del Vangelo, pur essendosi già lavorato parecchio.
Onde il lavoro, la disciplina, l'ordine, il dolore, la gioia, la povertà, le ricchezze, il divertimento, l'autorità, la forza, il diritto, la legge, l'economia privata e peggio la pubblica, tutto è visto e guidato con principii e massime del mondo, razionalisticamente, naturalisticamente; fin dove giungono le cause seconde si ha fiducia, di lì in là più nulla. È questo che bisogna gridare forte ai piccoli e agli alti con propaganda privata e ancor più affermazioni pubbliche, attorno al Vangelo, farlo stimare e creare l'ambiente. Di qui, o uomini, si passa: Cristo solo è la via e la vita, ed egli che è Dio questo solo ha fatto e questo solo ha detto e non altro.
Questo è per noi un dovere e una grave responsabilità: abbiamo la salute, nelle mani; Gesù Cristo ce la affidò e c'impose di applicarla; applichiamola con ogni pazienza, ma anche opportune et importune. G. C. ci chiederà conto del sangue che scorre sotto i nostri occhi, delle rovine morali e materiali che si accumulano, e delle anime che periscono. Non possiamo restare spettatori inerti e passarsela con un commento da giornale o lamentele; siamo sacerdoti, altri G. C., che farebbe egli al nostro posto?
Ecco il perché della diffusione del Vangelo: riattaccare l'intelligenza del nostro popolo alla mente divina, perché armonizzi con Lei pensieri e giudizi e conseguentemente le azioni.
Da questo si vedrà già lo spirito che anima la Società Biblica, lontanissimo da una speculazione commerciale che farebbe poi anche del bene, ma sopratutto che il regno di G. C. scenda nelle intelligenze e nei cuori per il Vangelo, e le rimetta in comunicazione con la vita di G. C.
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Mezzi usati nelle Parrocchie

1. Raccomandarlo caldamente in Chiesa e poi mettere un banchetto alla porta della Chiesa con una brava persona. Così ci scrisse il Rev.mo parroco di Canale: Il Vangelo piacque molto, lo raccomandai in chiesa, finiti gli esercizi e posi un banchetto alla porta, in quindici giorni le 300 copie sono state esaurite ed ora faccio la seconda ordinazione.
2. S. ROCCO CHERASCA. — Ho fatto portare una lira dai ragazzi del catechismo, e così in poche domeniche il Vangelo è arrivato in tutte le famiglie.
3. BENEVELLO. — La suora maestra lo fece adottare ai suoi alunni come libro di testo.
4. S. VITTORIA. — Ci scrive il Rev. Vicecurato D. Raimondo: Il Parroco lo raccomandò caldamente in Chiesa: poi divise tra le figlie di Maria il Paese; una zona caduna, e in poco tempo entrò in tutte le 250 famiglie.
5. MONBARUZZO. — Quel zelantissimo parroco valendosi dei giovani del Circolo ne diffuse oltre 400 copie.
6. Il Rev.mo Parroco di Neive lo regalò a tutte le famiglie come dono e ricordo del suo 25.o anno di parrocchia.
7. Alcuni circoli diedero una rappresentazione pro Vangelo e oltre alla diffusione in teatro, l'introito servì a diminuire il prezzo e favorire la diffusione nelle famiglie che altrimenti non lo avrebbero preso.
8. Alcuni hanno fatto la proposta ad una brava persona; vuol farsi il merito di dare il Vangelo alla Parrocchia?
9. Vari Rev.mi Parroci l'hanno regalato come premio di catechismo.

OPERA ANTIBLASFEMA


Calendario Nazionale Antiblasfemo

La massima parte dei clienti mostra desiderio di veder presto il calendario per veder assicurata la propaganda.
Le Figlie incominciano a prepararli in questi giorni, e quanto prima s'inizierà la spedizione.
I saggi richiesti piacquero e le prenotazioni vennero numerose. Anche nella lontana America, nel Canada e nel Brasile il calendario antiblasfemo farà sentire il suo rimprovero contro il vizio blasfemo.
Si cede il formato grande (cm. 19x39) a L. 17% ed il formato economico (cm. 16x35 a L. 15%.
Inviare le ordinazioni alla Scuola Tipografica Editrice di Alba.
Indirizzare lettere, vaglia al REV.do TEOLOGO ALBERIONE GIACOMO DIRETTORE della Pia Società San Paolo - ALBA (Cuneo)
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MILLE Ss. MESSE OGNI ANNO
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATTORI


Quante persone non ascoltano più la Messa! Quante altre la sentono male! È uno strazio al cuore il solo pensarlo; quanto più deve soffrire il Cuore di Gesù!
Gesù versò tutto il suo preziosissimo Sangue, ha dato tutto per gli uomini, desidera con ardente desiderio che gli uomini tutti abbiano a partecipare dei frutti delle sue pene.
A voi tutti, che avete ricevuto il bollettario dell'opera delle mille Messe, è riservato il compito nobilissimo di soddisfare il desiderio di Gesù: invitate, insistete e troverete. Noi vi accompagniamo con quotidiane preghiere; avrete consolato il Cuore di Gesù e acquistati menti specialissimi pel cielo.

Utilità della S. Messa
per le Anime Purganti


La S. Messa è la più eccellente delle preghiere, è il più grande sacrificio per espiare i peccati e ottenerne la remissione della colpa e della pena.
Una Messa è come un torrente che passa sopra un incendio e lo spegne; è come una fortissima tenaglia che spezza gli anelli di una terribile catena. San Leonardo da Porto Maurizio e S. Gerolamo dicono che quando si celebra la Messa per un'anima del purgatorio essa non sente i tormenti per tutto il tempo che dura la S. Messa, e ad ogni Messa un gran numero di esse volano al Paradiso. S. Gregorio soggiunge: Chi a-scolta divotamente la Messa solleva le anime dei fedeli defunti e coopera alla totale remissione dei loro peccati. San Bonaventura vide in visione una scala che dal cielo scendeva nel Purgatorio, per essa Angeli che salivano e scendevano a liberarvi le anime per tutto il tempo che durava la S. Messa.
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Tutti abbiamo persone care defunte, che forse soffrono in purgatorio e tendono la mano verso di noi a chiederci soccorso; ascoltiamo qualche Messa, anche con sacrificio, a loro suffragio.
«Chi ha salvata un'anima, ha predestinata la sua» perché le anime del Purgatorio salvate da noi pregheranno per noi e sono pegno della nostra salvezza.
* * *

Quante anime gemono e soffrono tra quelle pene, dimenticate da tutti! Eppure hanno lasciato sulla terra i parenti, forse il marito, la moglie, forse anche figli, ma nessuno più persa a loro. Potrebbe accadere anche a noi il medesimo doloroso fatto.
Impariamo la lezione: non attendiamo suffragi da coloro che rimangono alla nostra morte: pensiamo fin d'ora ad assicurare suffragi alla nostra anima.
La Pia Società S. Paolo offre un mezzo facilissimo a tutti accessibile: coll'opera delle Mille Messe.
Quanti le inviano un'offerta sola in vita di L. 10 partecipano al frutto di Mille Messe ogni anno per tutta la vita e dopo morte, così hanno assicurati, con una piccola offerta i suffragi di 3 Messe al giorno. Siamo generosi con noi stessi, pensiamo alla nostra anima ed a quella dei nostri cari, appigliamoci a questo mezzo, ci troveremo contenti nel dì del giudizio.
Le zelatrici, non si stanchino nel loro apostolato; preghino, insistano; è una grazia grande che fa loro il Signore l'essere zelatrice. Oh, quante anime possono condurre al Paradiso!
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LE VIE E I MEZZI
DELLA DIVINA PROVVIDENZA


Domandate e riceverete

La gran parte delle offerte di questa rubrica sono per aver grazie e per ringraziare. La riconoscenza è cara al Signore. La riconoscenza è fede ed è preghiera: si domanda fidati sulla misericordia di Dio e si ringrazia attestando che Dio solo è che ha fatto. La riconoscenza ci fa assai bene spiritualmente, e fonda in noi una base più larga ed una disposizione migliore per ricevere altre misericordie: le molte dichiarazioni dicono che Dio ascolta e dà: il Padre Celeste ha legato alla missione della Buona Stampa un largo tesoro di doni, degno del suo amore, e li distribuisce agli amici. Egli non solo manda ai suoi apostoli quanto occorre all'opera, che loro chiama, ma li esaudisce, perché gli sono cari.
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Per essere preservato dalla fillossera

Con questa bella motivazione un bravo agricoltore di La Morra faceva la sua offerta a San Paolo. È un. segno di fede che merita di essere additato alla comune ammirazione ed esempio.
Fa certo pena vedere come il terribile microbo devastatore si avanzi ognor più e minacci ormai anche le nostre ricche colline ricoperte di vigneti, unica risorsa dei nostri agricoltori; fa pena veder distrutto in pochi anni quel che era frutto di tanto lavoro!
Ed è indovinato ricorrere a San Paolo per ottenere la sua protezione contro il gravissimo danno della fillossera: S. Paolo fu lavoratore; S. Paolo viveva del frutto del proprio lavoro manuale e quindi ben comprende la situazione dolorosa di tanti onesti lavoratori e certo proteggerà chi a lui ricorre. E i nostri ragazzi pregheranno pure secondo questa bella intenzione.

Le offerte di grano

Le promesse di offerte di grano sono giunte numerose dagli amici vecchi e nuovi. La trebbiatura si avvia verso il termine, e siamo quindi persuasi che i buoni Benefattori saranno solleciti a soddisfare alla loro promessa dicendo così la loro riconoscenza a S. Paolo per la sua protezione.
Chi non sapesse come farci tenere la sua offerta, ci renda avvertiti e noi provvederemo in qualche modo per il ritiro.
A tutti diciamo un anticipato, sentitissimo grazie e continueremo per tutti a pregare.
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Deo gratias!

Perché Dio manifesta il suo amore per i nostri amici e per noi. E vi sono tanti amici che solo il Padre Celeste li conosce, occulti al pubblico: sono le testimonianze dell'amore di Dio.
E vi sono bambini che mortificano la gola e si mortificano in tanti modi per risparmiare il soldino da portare alla B. Stampa: a Masante, a Benevello, a Noceto, tre paesi lontani tra loro, si sono intesi questi amori: quante grazie per la vita sono legate a questi piccoli sacrifici! È la testimonianza dell'amor di Dio.
Deo gratias!

Depositi a fondo perduto

Il Padre Celeste continua suggerire ad anime buone di farsi in questo modo mezzo la sua Divina Provvidenza.
Lo possono specie le persone sole.
Una vedova portò lire 200: «Ho già portato 600, porterò ancora, appena possibile 200, e farò così 1000, che voglio dare a S. Paolo, perché mi faccia ricevere in Paradiso».
Una figliuola di famiglia, adulta, venne a portare le altre 500 lire avute dal papà.
Due altre figliuole vi collocarono quanto hanno ricevuto fin'ora in dote, e il Padre Celeste provvide con assai generosità per loro...
Un'altra, ormai sola, ha venduti i terreni, e affidò a S. Paolo il prezzo ricevuto, perché S. Paolo «le voglia bene come alle sue Figlie».
Chi deposita a fondo perduto si assicura i suffragi dopo morte.
In vita può riscuotere gli interessi e anche ritirare il capitale, se viene in necessità.
TUTTE LE ZELATRICI, oltre ad aver parte a tutte le preghiere ordinarie della Casa, sono ricordate in MODO SPECIALE ogni mattina nella Santa Messa.

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Altro modo facile di cooperare

Il lavoro che fa il Padre Celeste a S. Paolo non è un lavoro di banca: nemmeno non è un lavoro di industria o di commercio. Oh! non ha bisogno il Padre Celeste di fare il banchiere o il negoziante per vivere.
È una misericordia, ed un segno di benevolenza, che dà a quelli che inspira a far depositi, perché la sua Casa della Buona Stampa possa svolgere bene quello che Egli le assegnò.
Il Signore che potrebbe dare direttamente, si fa aiutare! chiede quasi l'elemosina: ma, se chiede, è perché vuol fare guadagnare e ricompensare assai.
E in questo mese ancor altri depositarono a S. Paolo quel denaro che tenevano disponibile.
Due contadini portarono una cifra buona con la promessa: Quando avremo venduto il grano, vi sarà altro se vi occorre.
Un bravissimo uomo, cui la Divina Provvidenza moltiplicò le sostanze in America, venne con la Signora a depositare una somma degna di lui, e ci confidava: Non so fin quando potrò non averne bisogno: ma finché potrò contate: io colloco volentieri il mio danaro qui, perché se dovessi anche perderlo, almeno l'ho dato al Signore, e dopo morte avrò suffragi.
Una vedova portò quel che poté: Sono i miei risparmi; tornerò qui dopo la raccolta delle frutta. Il Signore tanto la benedisse!
I tesori spirituali legati a queste forme di bene sono importanti! Viviamo alla dipendenza di Dio e per il Paradiso!

L'ORA DELLE VOCAZIONI


Son terminate le scuole, molti pensano: cosa fare e dove andare quest'autunno?... A tutti i Sacerdoti, amici, cooperatori cui interassi la cosa raccomandiamo di leggere attentamente in copertina che cos'è la Casa; e preghiamo di indirizzarci giovanetti e giovanette che presentino le qualità richieste in qualcuna delle varie sezioni sia maschili che femminili.
Chi suscita una vocazione si assicura il Cielo, rivive in essa e partecipa a tutto il bene che farà.

Verso la Canonizzazione di due giornalisti

La Congregazione dei Riti sta istruendo il processo di canonizzazione di due giornalisti francesi morti vent'anni fa: Filiberto e Camillo Vraud, fondatori della «Bonne Presse» e del giornale «La Croix», attualmente diretto da un rispettivo loro nipote e figlio. Già da parecchi anni la Chiesa aveva pensato a rendere a questi due cattolici militanti la suprema onoranza. Un primo «processo informativo» ebbe luogo a Roma cinque anni or sono. Ora la Congregazione dei Riti sta esaminando i documenti per vedere se veramente la causa dei due designati fedeli «merita di essere introdotta alla Corte romana».
I titoli principali per questi due candidati alla «santificazione» sono giornalistici, cioè per le benemerenze nella propaganda religiosa, morale e culturale a mezzo della stampa.
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LE FIGLIE DI S. PAOLO


Un po' di storia

Nella famigliola di Susa vennero altre figliole, e in pochi mesi il numero arrivò a dodici, come gli apostoli del Divin Maestro, e quelle piccole creaturine facevano lo stesso mestiere degli apostoli.
Due maestre e dieci alunne: per allora pareva già molto. Di nuovo nella terra di Alba, sotto le ali e le cure del Teologo Alberione, il ramo delle figlie potrà moltiplicarsi.
L'Istituto di Susa era una famigliola: si viveva come in famiglia: e così la vita comune, il lavoro, la casa, tutto era caro e possedeva l'animo anche delle più piccole e delle più lontane.
La formazione spirituale, la vita religiosa, la santificazione della propria anima, scopo primissimo dell'Istituto, era pure il primissimo pensiero del Signor Teologo, come doveva essere la principale cura delle figlie. Ordinar tutta la vita a Dio, rendersi care a Lui, formar le vocazioni è ancor oggi il lavoro principale in Casa. L'apostolato, la stampa, è il gran mezzo; non solo campo di apostolato ma necessario mezzo di educazione dell'apostolato stesso.
Per la direzione spirituale le figlie vanno specialmente grate a due piissimi sacerdoti: il Can. Calabrese, che ne ebbe cura finché fu eletto vescovo di Aosta, e il Can. Gorlier, ora ancora Vicario Generale della Diocesi di Susa.
Le pratiche di pietà si facevano nella Chiesa di S. Giusto, Cattedrale di Susa.
Sovente, per il cambiamento d'orario, le figlie restavano senza Messa: tanto, che quando furono più numerose, la mancanza di una propria chiesuola per le funzioni era molto sentita, come un gran vuoto.
Si aveva invece in Casa un piccolo stanzino, (il Can. Chiesa lo chiamava un pezzo di cantina...) che si adattò a cameretta di divozione: e si addobbò con altarino e si posero accanto candele.
Serviva anche per scuola e per studio: del resto tutto era diretto al Signore.
Qui si radunavano le figlie ogni giorno per la preghiera, la meditazione e l'esame di coscienza: e lumi e le grazie dello Spirito Santo scendevano volentieri in quella cameretta come nel gran tempio: là il Signore parlava alle anime e si formava i cuori di chi aveva scelto e chiamato.
Fin da principio si ebbe per regola e si continuò a praticare il Ritiro mensile la prima domenica di ogni mese. Radunate nella cappelletta di casa, al mattino meditazione sui novissimi. Poi Messa in S. Giusto: poi si ritornava per una seconda Messa: la giornata si passava in silenzio. A sera vespro in S. Giusto, preghiera della buona morte, consacrazione al Sacro Cuore, lode, e qui finiva il ritiro. Talora Mons. Gorlier veniva Lui a tenere alle figlie una conferenzina dopo i vespri: e la cosa faceva gran bene.
Il Ritiro era una specie di avvenimento spirituale: si accendevano tutte le candele dell'altarino. Questa giornata, ricorda la maestra, lasciava sempre nei cuori una santa pace, e la volontà sempre più ferma di far bene.

Esami

Furono terminati con gioia pari all'applicazione nello studio. L'esito fu buono. Le alunne sono felici di poter sin dal 4 agosto frequentare la classe superiore.
A tutti i parenti è stata spedita la pagella.

Passeggiate

Si fecero quasi quotidianamente al mattino ed alla sera, dopo la chiusura della scuola, per ricreare la mente, e col maggior riposo, rendere le piccole ben preparate a fare i SS. Esercizi.

Esercizi Spirituali e Professione

Tutte li fecero precedere da molta preghiera per assicurarsi un buon frutto. La introduzione ebbe luogo il 24, e terminarono la mattina del 27. Si cercò di trarne il maggior profitto possibile saltando subito nel cuore dei medesimi.
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Si chiusero con l'ineffabile, funziono della professione religiosa. Nove figlie vedevano appagata la loro brama più ardente: due nelle mani del Superiore della Società San Paolo fecero i voti perpetui, le altre i voti annuali.
Le Figlie di S. Paolo, le alunne, le Pie Discepole presero parte alla cara cerimonia, in cui lo Sposo Celeste fu tanto rallegrato, e lo Spirito Santo diffuse tante grazie.
Interessava le piccole in modo speciale il conoscere i nomi coi quali le fortunate sorelle sarebbero d'ora in avanti chiamate, e ci presero gusto a pronunciarli uscite dalla cappella.
I nuovi nomi ricordano le sorelle che ci han lasciate per formare il reparto in Paradiso, le benefattrici defunte e le divozioni principali della Casa.
Dal luogo della eterna felicità quelle guarderanno benigne le loro protette, e per loro impetreranno le più copiose benedizioni.

Figlie accettate

La venuta di una alunna o di un'adulta in Casa è accolta con quel piacere, con quella gioia che si fa attorno ad un neonato. Compito principale delle Figlie è ora specialmente la formazione dello spirito che le prepari ad essere buone apostole. Man mano che arrivano le nuove, trovano il loro Angelo Custode, e sono coltivate come le piantine. Vien loro insegnato il modo di far bene la santa meditazione, di praticare gli esercizi di pietà: la Santa Messa, la S. Comunione, la lettura spirituale, il S. Rosario, il lavoro spirituale, gli esami di coscienza al mattino, al mezzodì ed alla sera; il modo di ben confessarsi, di star unite al Signore; ad imitare da vicino gli esempi di Gesù, specialmente la sua ubbidienza, umiltà, spirito di sacrificio e di amore.
Poi le piccole all'Assistente, le adulte alla Maestra delle Novizie, aprono con figliale fiducia l'animo loro, manifestando le difficoltà incontrate, i difetti, le virtù, i santi desideri, a fine di essere guidate, confortate, e sostenute nel lavoro personale e costante che ciascuna deve compiere per vincere se stessa, per progredire nella purezza del cuore e nella pratica graduale della virtù.
Intanto si studia e si lavora e la grazia della vocazione rende contente le nuove arrivate, che spesso sentono il bisogno di ringraziare il Signore in modo particolare.
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La vocazione religiosa
(Continuazione)


Il lavoro in Casa

— Stia tranquilla e fidente nel Signore: non si preoccupi di questo, come non si preoccupa a far produrre i frutti alle piante di pomidoro che ha ben coltivate nell'orto. Non chi sa molto, non chi è molto capace riuscirà ma chi, spogliandosi di se stesso, si abbandonerà in Dio con umiltà, con fiducia e con semplicità infantile.
— Oh, come mi dispongono a venir volentieri le sue parole!
— Può darsi che il lavoro nuovo nei primi giorni la lasci un po' sconcertata, ma la malinconia si dissiperà presto.
— Malinconia?
— Sconcerto, malinconia in questo senso. Generalmente tutte le figlie specie quelle che provengono dalla campagna, abituate ad una vita molto tranquilla, restano quasi stordite nel trovarsi fra altre ragazze che parlano la lingua italiana, fra il rumore delle macchine compositrici, stampatrici, piegatrici, cucitrici,... ma in poco tempo, si abituano e fanno volentieri.
Il sorriso regna sempre sulle loro labbra, amano le macchine poiché sono le macchine pulpiti che moltiplicano la parola di Dio, e noi i predicatori.
— Oh, macchine ne ho viste molte nelle proiezioni; quali lavori compiono le Figlie con le macchine?
Le Figlie sono divise in due famiglie: le Figlie di S. Paolo e le Pie Discepole; le une lavorano col Divin Maestro; le altre pregano e servono il Divin Maestro.
— Bello questo: dica un po' del lavoro delle Figlie di S. Paolo.
— Esse secondo le occupazioni, scrivono, dirigono, diffondono la stampa buona, la compongono, la stampano, fanno i libri, spediscono, fanno scuola. Le alunne alcune studiano, altre non studiano.
— Io ho sempre letto volentieri, ma non sarei capace a cavarmela tra tanti libri».
— Dopo un po' di esercizio è come cavarsela nell'orto... Gli autori diverranno famigliari, si distinguono: libri di meditazione, sociologia, letture amene, si conoscono i libri e i giornali come i bambini... si stampano, si brossurano, si rilegano, si spediscono sollecitamente, si attaccano gli indirizzi, si fanno i pacchi, secondo le linee e le provincie... vedrà.
— Ma così si parla a tutto il mondo...
— È la forza della missione della buona stampa.
— E occorrono proprio tanti lavori?
— Tanto per brossurare quanto per rilegare occorre una discreta serie di operazioni. Le farò una breve nomenclatura di quelle necessarie per la brossura:
I fogli che escono dalla stampa sono soppressati per togliere la pressione prodottavi da caratteri tipografici. Se sono stati stampati in doppio formato, con un taglia carta che funziona a forza motrice, una figlia procede alla spartitura del foglio, poi con la piegatura i fogli da stampa vengono trasformati quinterni o segnature, in modo che risultino in 4°, 8°, 16°, 32°.
— Tutto questo lavoro lo fanno colle mani le figlie?
— Si fa pure per mezzo di una macchina speciale, che piega rapidamente, e permette alle figlie di occuparsi in altri lavori.
— E poi per fare il volume?
— Si devono compiere due lavori: la distesa e la raccolta.
— Spieghi un po'.
— Per la distesa vengono disposti attorno ad un tavolo tanti pacchi comprendenti ciascuno tanti quinterni del medesimo numero, in ordine progressivo poste secondo date norme che ella imparerà con la pratica. Poi con la raccolta, si prende una segnatura per pacchetto, cominciando dall'ultima fino al frontespizio, ed il volume resta pronto per il lavoro di controllo, per assicurarsi che il libro sia completo.
In un altro reparto si lavora alacremente per la cucitura di fogli a filo, mentre per questa funziona pure la macchina cucitrice. Infine per rendere
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più viva la piegatura dei fogli e dar al libro la forma piana lo figlie li battono vicino al dorso con la mazza, e li mettono sotto la pressa por alcune ore.
Con diverse operazioni si applica al libro la copertina incollata al dorso. Mentre si fanno i libri, delle bambine preparano la pasta, altre rifilano il labbro con le forbici, oppure tagliano i margini.
E il libro brossurato resta pronto per la spedizione.
In un altro reparto i libri si rilegano, e in un angolo le adulte riempiono le casse, altre inchiodano il coperchio, e gli spedizionieri li caricano sul carretto, e li conducono alla stazione.
E i libri vanno nelle città, e nelle campagne, a far del bene a tutti.
— Vorrei già trovarmi anch'io fra loro, a far la mia parte.
— Gettando uno sguardo in legatoria si vedono compiere simultaneamente queste operazioni.
Ogni figlia fa bene il suo lavoro ed intanto si prega con la recita del Santo rosario, giaculatorie in comune e per proprio conto.
Ogni foglio piegato, ogni moto per la raccolta, ogni passo per avvicinarsi alla pressa, ogni punto, certo dev'essere un atto d'amor di Dio, una protesta contro il peccato, una preghiera per le vocazioni, per impedire una bestemmia, salvare un'anima, ecc.
— Ma questo è quel che si dice nel Padre nostro; sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno.
— Specialmente ciascuna deve far bene la volontà di Dio per assicurare il Paradiso a sé e al prossimo.
— Oh! sì la farò anch'io questa volontà di Dio, è troppo chiara su me.
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Genitori, che avete un figlio chiamato al Sacerdozio tenetevi fortunati da Dio, e non impeditelo per motivi finanziarii. Dio non dipende da quattro soldi. Dio che ha chiamato Egli ancora farà trovare a voi e al suo eletto, tutto il necessario.

LE PIE DISCEPOLE


All'Assunta altre riceveranno il velo, l'abito, lo scapolare, la corona, il cingolo, e il nome.
Sono dodici: hanno varie domande.
Lo famiglie e i Parroci dovrebbero pregare e curare di averne almeno una per parrocchia.
Che scopo hanno?
Hanno due scopi; uno per pregare il Signore per effettuare l'«avvenga il tuo regno» specialmente a mezzo della Buona Stampa; l'altro di attendere ai vari lavori (cucire, rammendare, preparare il vitto ecc.) in favore dei sacerdoti e religiosi della Buona Stampa.
Che pratiche di pietà hanno?
Hanno ciascuna due ore di adorazione per ogni giorno: oltre le altre pratiche comuni di pietà; si occupano poi anche di lavori comuni (cucire, rammendare, ecc.).
Quali figlie sono più indicate?
Devono essere scelte fra le figlie che più inclinano alla pietà specialmente eucaristica. Siano sane di mente e di corpo, e non oltrepassino i 25 anni.
Entrando cosa pagano?
Entrando non pagano pensione di sorta; ma devono essere fornite di un corredo sufficiente: e nei primi due anni sono a loro carico le spese di vestire, bucato, ecc.


Alba — Scuola Tipografica — Alba
Teol. Alberione Giacomo - Dir. Resp.

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RAMO FEMMINILE


Pie Discepole

Cosa sono?
Sono una famiglia di buone figliuole che conducono vita comune, a modo delle suore; hanno abito e casa propria.
Che scopo hanno?
Hanno due scopi: l'uno per pregare per effettuare l'«avvenga il tuo regno»; l'altro di attendere ai vari lavori (cucire, rammendare, preparare il vitto ecc.) in favore dei sacerdoti e religiosi della Buona Stampa.
Che pratiche di pietà hanno?
Hanno ciascuna due ore di adorazione per ogni giorno: oltre le altre pratiche comuni di pietà.
Quali figlie sono più indicate?
Devono essere scelte fra le figlie che più inclinano alla pietà specialmente eucaristica. Siano sane di mente e di corpo, e non oltrepassino i 25 anni.
Entrando cosa pagano?
Non pagano pensione di sorta; ma devono essere fornite di un corredo sufficiente: e nei primi due anni sono a loro carico le spese di vestire, bucato, ecc.

Figlie di San Paolo

Cosa sono?
Sono una famiglia di figliuole divise in due classi: quelle che scrivono e dirigono o diffondono la stampa Buona; e quelle che la compongono, stampano, legano, spediscono.
Cosa fanno?
Le prime che studiano, compiono gli studi ordinari d'una giovane che voglia rendersi maestra. Le altre imparano l'arte tipografica e la esercitano. Tutte hanno una formazione religiosa molto buona.
E poi?
All'età conveniente possono chiedere di entrare nel noviziato e quindi di essere ammesse nelle Figlie di San Paolo per tutta la vita, come Suore della Buona Stampa. Conducono vita comune e la Casa provvede loro per l'intera loro vita.
Sono tutte adulte?
No; ci sono pure le alunne che compiono gli studi delle aspiranti al diploma di maestre e nel medesimo tempo imparano ed esercitano l'arte tipografica.
Quanti anni ci vogliono?
Come per gli studi di una scuola pubblica.
Paga e condizioni di accettazione?
Sono come quelle dei ragazzi.
Cosa ci vuole di corredo?
Ci vogliono: lenzuola N. 6; coperte 2; catalogna 1; trapunta 1; materasso largo m. 1 e lungo m. 1,90, N. 1; guanciale 1; fodere 4; camicie 6; maglie 6; copribusti 6; sottane da estate 4; sottane da inverno 1 o sostituire con combineuse; calzoni da estate 4; calzoni da inverno 4; calze da estate, paia 6; calze da inverno, paia 6; asciugamani 8; fazzoletti 12; tovaglioli 6; vestiti 4; grembialoni 2; grembiale senza maniche 2; manichette, paia 2; scarpe paia 2; zoccolette, paia 1; pantofole, paia 1; soprabito 1; spazzole da abiti 1; spazzole per scarpe 1; tela larga m. 1 e lunga m. 1,90, N. 1; Velo, sciarpa, baule, necessario per cucire, catino, sapone, lucido, pettine, pettinetta, giubbetti da notte 4; pannolini 12.
Ogni capo di biancheria dovrà portare il N. ...

Quali i vantaggi?

Vantaggi sociali: la Buona Stampa è il gran mezzo odierno di bene: Dio penetrerà nei cuori, e si vedrà un risveglio religioso, la Chiesa trionferà e santificherà i suoi membri. Vantaggi individuali. Per quelle che entrano: Si acquistano tutti i meriti delle religiose, avendo i voti che costituiscono la religiosa: tutti i meriti dell'apostolato sociale, perché la loro attività è diretta alla salute delle anime: tutti i meriti delle anime ferventi e l'amore a Dio ed alle anime aumenterà straordinariamente la loro santità.

TUTTI COLORO CHE MANDERANNO vocazioni, avranno il premio dell'apostolo, e Dio benedirà largamente quelle Parrocchie che procureranno una missionaria alla Buona Stampa.
Per schiarimenti scrivere al: Teol. Alberione Giacomo, Alba (Piemonte).

BISOGNA SI TRATTI DI VERE VOCAZIONI RELIGIOSE
Per domande scrivere a: Teol. Alberione Giacomo — ALBA (Piemonte)

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