Anno 6 — N. 3 — 15 Marzo 1924 — Bollettino mensile — Conto corrente colla Posta
UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPAOPUS FAC EVANGELISTAE
(II Tim. IV 5)
ALBA — Scuola Tipografica Editrice — ALBA
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UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPAOpus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5)
SEZIONI PARROCCHIALI COOPERATORI B. STAMPALa Sezione ParrocchialeEcco i principali motivi: La buona stampa non è più un mezzo eccezionale, o speciale, o straordinario di bene: è diventato un mezzo ordinario, ministero ordinario, come il catechismo, per predicare la dottrina della Chiesa, per istruire e difendere i fedeli; per insegnare la dottrina cattolica e combattere gli errori. Un parroco dopo l'istruzione in Chiesa, manda la sua
lettera a tutte le famiglie perché leggano ciò che egli ha predicato in Chiesa.
Ancora: questa è storia della Chiesa, e, diremmo, necessità evangelica, che solo le parrocchie hanno carattere di perpetuità e di duratura efficacia.
Le opere che si radicano nella Parrocchia vivono della vita di questa: le altre seccano: ora il ministero della buona stampa non deve seccare.
La Pia Società San Paolo poi che ha la direzione centrale di tutte le sezioni, non fa della stampa roboante, non la stampa di commercio, ma ha lo scopo di mettersi vicino ai parroci, ai pastori di anime, per coadiuvarli e fornire i mezzi in quella parte necessaria del ministero parrocchiale che spetta alla buona stampa.
L'U. C. B. S. e i mezziIl campo è sterminato: e ogni iniziativa è capace di esaurire molte vite: i principali rami dell'Unione Cooperatori sono ora:
L'opera delle Mille Messe, la Società del Vangelo, l'Associazione generale biblioteche, l'opera dei bollettini parrocchiali, la stampa antiblasfema. Si appartiene all'Unione Cooperatori Buona Stampa, e si partecipa alle indulgenze concesse dalla S. Sede con questi mezzi:
La preghiera, (Comunioni, Rosari, ecc.).
Le offerte (quota fissa o libera, giornate pro stampa, lotterie, recite, rappresentazioni cinematografiche ecc.).
Le opere, (abbonamenti, distribuzioni a domicilio, contabilità, conferenze, impianto o direzione biblioteche, deposito-rivendite, ecc.).
Sezioni formateIn quasi tutte le parrocchie vi è le zelatrici delle Mille Messe; la persona che distribuisce il vangelo in molte parrocchie, vi è la biblioteca parrocchiale: in molte vi è il bollettino parrocchiale: in altre si diffondono le stampe anti-blasfeme. La sezione si fa cosi: si uniscono insieme queste persone, o almeno chi ne ha la direzione e la Sezione è formata.
Il lavoro della buona stampa avrà stabilità e garanzia.
Dove non esistono alcune di queste opere si potrà comporre di poche persone zelanti.
Possibilmente un rappresentante di ciascuna delle associazioni della parrocchia (giovani, donne, figlie, uomini, cassa
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rurale, ecc.) con a capo il parroco o qualche laico, (uomo o donna) di buon spirito.
Sovente chi non riesce altrove qui trova il suo buon campo, e vi lavora con profitto.
Tutte le Sezioni aderiscono alla Pia Società San Paolo di Alba, che ne tiene la direzione generale.
Lavoro compiuto
Il bollettino dei Cooperatori darà un resoconto fedele del lavoro compiuto ogni mese dalle singole sezioni e dai singoli rami.
La Sezione per es. è formata in Alba dalle zelatrici del Buon Angelo della Famiglia bollettino interparrocchiale; e da persone che offrono, e che pregano; a Trieste dalle Seminatrici, che seminano a larghe mani molti fogli di buona stampa; a Benevello dai Soci del Piccolo Credito, che aiutano in modo speciale la Buona Stampa e ne portano in famiglia i fogli; a Priocca, dal Gruppo Uomini, incaricati del recapito della Gazzetta d'Alba, settimanale Cattolico.
Vantaggi
I vantaggi sono per tutte le persone ascritte al gruppo:
I meriti speciali di chi coopera alla salvezza delle anime.
Partecipazione a tutto il bene che si opera nella Pia Società S. Paolo.
I favori speciali e indulgenze dalla S. Sede concessi a tutti i Cooperatori Buona Stampa: che riportiamo in altra parte di questo bollettino.
A tutti gli iscritti, come ci saranno notificati dal Parroco, si invierà mensilmente il Bollettino Unione Cooperatori Buona Stampa: perché siano sempre più illuminati, infervorati nel loro zelo.
Ogni anno occorre celebrare la festa della Buona Stampa, quanto si potrà solenne.
Satagite, magis satagite...
Nel mondo vi sono i pigri: quelli cui poco o nulla importa del cielo: così non si muovono a sentire una messa, far la pasqua, andare a predica. Infelici! ammoniamoli quando ci è possibile; preghiamo sempre per loro, almeno inchiudendoli nella recita del Pater «liberaci dal male», il male sommo, il peccate e l'inferno.
Vi sono poi i pigrotti: quelli che vogliono andare in paradiso; ma loro si sono già rassegnati a passare un bel po' nel purgatorio; e nel paradiso, essi, moderati come sono nei loro desideri! non desiderano andare tanto in su; basta loro di metterci il naso in quel regno felice; starsene dietro la porta, dicono. Brutta cosa! perché anzi tutto resigano di non andarci addirittura: chi non prende la mira un po' in alto, corre serio rischio di cadere troppo in basso. Inoltre: quale torto fanno a sé! privandosi di gioie eterne, di premi eterni, che potrebbero guadagnare, essendo parola del Signore che ognuno sarà premiato secondo il suo lavoro. Quale torto a Dio! che priva di una maggior gloria per tutta l'eternità, quante grazie in meno, quante consolazioni che non si gusteranno mai più. E se si andrà in purgatorio quali pene acerbissime. Siamo come i diligenti e solleciti negozianti che ogni giorno e ogni minuto pensano a sempre maggiori guadagni: eppure si tratta di guadagni passeggeri che si abbandoneranno in morte. Andiamo innanzi nell'umiltà, carità, preghiera; approfittiamo di tutte le buone occasioni di meritare; ascriviamoci alle compagnie religiose; lavoriamo a cancellare il purgatorio con penitenze, indulgenze, opere di carità, Messe.
Vi sono poi i solleciti: i santi della Chiesa che non dicevano mai basta; e fissando collo sguardo il cielo, esclamavano: lavoriamo, lavoriamo: ci riposeremo in paradiso. La terra, il guadagno, i piaceri, la stima degli uomini non la vincevano sul loro cuore; le fatiche, i dolori, le contraddizioni non li abbattevano;
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non si lasciavano sfuggire il tempo e le occasioni di meriti sempre maggiori. Appoggiati alla Croce di Gesù, fortificati dalla grazia dei Sacramenti, raccolti spesso nella santa meditazione dei beni eterni; il mondo li giudicava stolti; ma erano i veri sapienti.
A chi apparteniamo noi? Non alla classe dei pigri?! saremmo forse tra i pigrotti? o piuttosto tra i solleciti?
Allorché accompagniamo un amico o parente al Camposanto la verità risuona più forte al nostro cuore; confessiamolo chiaro: vorremmo in morte trovarsi in quale categoria?
E mettiamoci, ora, mentre vi è tempo. Allora la campana che suonerà la nostra agonia dirà alto: non vi è più tempo.
Date alla Chiesa
un Missionario della Buona Stampa
Sui periodici venne la notizia dell'unanime deliberazione presa dal Gruppo Donne Cattoliche di Carignano per l'adozione di un candidato al Sacerdozio corrispondendo per lui la pensione annua sulla base di lire cinque annue per socia nel periodo di anni dodici.
Le socie corrisposero con islancio, alcune anticiparono senz'altro l'interò contributo in lire sessanta, e sorpassando in breve tutto il gruppo le due mila lire.
Ma più intimo, delicato e fecondo sentimento di generosa cooperazione è la preghiera che esse recitano per il loro futuro sacerdote e la comunione che mensilmente consacrano per la sua piena corrispondenza alla santa vocazione.
Diamo volentieri il testo della bellissima preghiera:
«Gesù, Sacerdote eterno, che hai rivestito i tuoi Unti della stessa tua potenza, creandoli dispensatori dei tuoi Divini Misteri concedici, Ti preghiamo, che mediante la nostra preghiera e la nostra ardente offerta avvalorate dalla Grazia tua, diventiamo efficaci cooperatori per la formazione di un tuo Ministro, affinché, secondo il tuo divino insegnamento, possa egli essere sale della terra, luce dei mondo e ripetere degnamente con Te:
— Io sono la Via, la Verità e la Vita. (Pater, Ave, Gloria).
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In questi giorni si è pure stampato usa preghiera da recitarsi dalle Mamme e dai Benefattori per il loro Chierico della Buona Stampa. Eccola:
Signore, mandate santi Sacerdoti alla Vostra Chiesa; benedite al mio protetto aspirante al Sacerdozio della Buona Stampa N. N. Concedetemi la grazia di nutrirvi ed offrirvi un Sacerdote mio, come la S. Madonna ebbe la fortuna di offrirvi il Sacerdote Gesù.
Si spedisce a quanti la desiderano.
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COME VA INTESA LA DIFFUSIONE DEL VANGELO
Un fatto
Un zelantissimo Parroco ci ha scritto:... «ho 30 famiglie: mi spedisca 50 copie del Vangelo. Desidero che ogni famiglia abbia la sua copia, specialmente quelle che non frequentano la chiesa. Una parte la conserverò presso di me da distribuire in tanti casi in cui un po' di Vangelo va così bene. Vorrei poterlo distribuire come distribuisco la comunione. Così il bollettino, le mie prediche e il catechismo ne saranno i commentatori fedeli.
Proprio così
Il Vangelo deve entrare io ogni famiglia, specialmente in quelle che non vanno a sentirlo in Chiesa, Gesù Cristo ha detto: Non son venuto a cercare i giusti, ma i peccatori.
Dovrebbe essere: in ogni negozio, deposito rivendita, biblioteca, ospedale, carcere, fabbrica.
Prezzo, veramente mite: 1 lira la copia in Alba; i negozi e depositi possono rivenderlo a maggior prezzo.
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Nella Pia Società S. Paolo
Cenni storici generali della Pia Società S. Paolo
È difficile farsi un'idea di quarto ci voglia por formare un uomo di Dio, per consacrare a Dio un'anima in una missione nuova: lavoro della grazia, lavoro di cura, lavoro di corrispondenza.
C'è una nota nelle storie delle case, o nella vita di chi Dio chiama ad iniziarle, che non si vede o si trascura, ed è il lavoro di formazione; che è più che innalzare i fabbricati, che è più che moltiplicare le opere. Il Divin Maestro sceglieva dei primi, sono ancora sei; altri lasciarono o perché non ubbidirono, o perché crearono difficoltà e dubbi i parenti; ma il Divin Maestro è riuscito a condurre la casa per la sua via.
Nel luglio dal 1917 il Signore conduceva in casa il primo Chierico, che fu poi il primo sacerdote della Casa ordinato; la nostra famiglia appariva così meglio nel suo carattere e nella sua missione sacerdotale, questa grazia fu affrettata al nuovo giovane missionario della buona Stampa dalle preghiere dei giovani; altre preghiere e una promessa a Gesù Sacramentato ottennero dal Divin Maestro la grazia di poter continuare.
E questa misericordia di Dio che allora così abbondante si effuse, compiva un lungo periodo di preparazione determinata a questo, da quando il Signor Teologo invitava nella chiusa di un mese mariano, il piccolo fanciullo a farsi prete e gli appianava la via al Seminario.
Il Signore, anche quell'anno, fece intendere coi fatti un'altra cosa: che voleva formarci bene alla sua scuola prima di farci uscire a spargere il Vangelo; molte altre cose però egli intendeva fare, e raggiunse con sapienza e misericordia. Da Cuneo quel Vescovo, e l'amministrazione del giornale Lo Stendardo fecero molta pressione che un gruppo di nostri giovani s'assumesse la stampa del medesimo, e la gestione della Tipografia, parve cosa buona e non si negò di aprire le porte e di ricominciare a far questo, cercando la volontà di Dio. A Cuneo si fece anche molta fatica: ma il Signore non voleva ancor lontani i figliuoli dal Padre; e colla medesima facilità e tranquillità essi ritornarono a Casa: qui dovevano conoscersi, principiarsi e provarsi le iniziative.
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DEPOSITI E RIVENDITE
DI LIBRI BUONI E OGGETTI RELIGIOSI
In ogni Parrocchia
si deve stabilire il piccolo Deposito-Rivendita di libri buoni ed oggetti religiosi, perché la popolazione ne sia fornita bene ed a prezzi buoni.
Questo è l'intento che ci siamo prefissi di ottenere con questa iniziativa. Non vi è paesello, per piccolo che sia, che non sia in grado di farlo, e che non possa ripromettersi da un anche piccolo deposito, un utile morale non indifferente.
Purtroppo ai nostri giorni è alquanto andata in disuso, specialmente tra gli uomini, la bella abitudine di portarsi alla Chiesa il libro di devozione, onde con esso seguire e prender parte più attiva alle funzioni. Tanti vanno in Chiesa e passano tutto il tempo oziosi, quando non si appartano in qualche sacrestia, o parte meno esposta della Chiesa ove poter continuare la loro conversazione. Altri tengono magari un contegno corretto, ma non sanno sollevare un istante la mente al Signore, non sanno accompagnare il Sacerdote che celebra il S. Sacrificio della Messa, che canta le lodi al nostro Dio.
Tanti sacerdoti impressionati da tal fatto, vanno alle volte lamentandosi coi confratelli escogitando nel loro zelo il rimedio a tanta indifferenza.
Rimedio
E non hanno mai pensato che il rimedio glielo offriamo noi colla nostra iniziativa dei Depositi-rivendite. È lavoro però che dovrà portare i suoi frutti nella pazienza.
Provino ad istituire nella loro Parrocchia un piccolo Deposito: Badino però a scegliere pochi libri ed adatti per i bisogni speciali della popolazione: scelto il libro si spiega dal pulpito, al confessionale, nei catechismi, nelle adunanze delle associazioni cattoliche: perché bisogna provvedersi quel libro; cosa contiene; come bisogna usarlo; che tutti devono venire alle funzioni col libro, che al Vespro tutti dovrebbero sapere trovare e cantare i salmi, le lodi. Insistendo, battendo, non stancandosi ci si riesce ad ottenere un buon miglioramento nelle funzioni e nelle nostre popolazioni. Ma, ripeto non stancarsi! In principio il frutto sarà scarso, non proporzionato alla fatica, ma ogni seme dà frutto nella pazienza. Cosi è per gli oggetti religiosi.
Come si fa?
— Un Parroco o un sacerdote della parrocchia, dopo lunghe preghiere, si propone ad esempio:
di voler provveduti tutti i fanciulli e le fanciulle del catechismo;
di ottenere che tutti i giovani e le figlie di Maria venendo a Messa ed a Vespro abbiano il loro libro di pietà, per pregare e cantare;
di presentare alle giovani e persone pie della parrocchia un libro di meditazione o lettura spirituale;
di contrapporre ad un libraio, che forse nella parrocchia smercia libri irreligiosi e immorali, un centro di diffusione di letture sane, amene, educative;
di provvedere a che in ogni famiglia vi sia un crocifisso, un quadro, la corona del rosario ecc. ecc.
— Si fa un calcolo approssimativo del numero dei catechismi, libri di pietà, di meditazione che gli occorrono, per non ordinarne molti di più o molti di meno.
Quindi esamina: chi potrebbe rivendere? Il Sacrestano? la priora delle Figlie di Maria, una giovane del Circolo, una bottegaia onesta e pia, la serva, il Sacerdote medesimo?
Pensa, forse con un catalogo alla mano: quali catechismi, corone, crocifissi ecc. vorrebbe vedere in mano alla popolazione. Generalmente scegliere poco e buono: e volerlo diffondere molto, alla totalità.
Quali facilitazioni?
Parecchie: tante che il rivenditore può avere una ricompensa alla sua fatica. Difatti:
1. — La Scuola Tipografica di Alba accetta di ritorno i libri invenduti (purché del tutto conservati in perfetto stato di vendita, non sciupati), restituendo il denaro versato all'ordinazione.
2. — Sconto progressivo secondo la quantità che sarà venduta: più sotto notiamo ad ogni libro od oggetto il prezzo di favore che facciamo ai nostri Depositi. Esempio: i nostri Catechismi piccoli a L. 0,12 per copia, sono venduti nei negozi a L. 0,25, 0,30, 0,35 per copia.
3. — Pagamento anticipato di tutta l'ordinazione: o per vaglia o contro-assegno; notando
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che sono a carico del committente l'imballaggio ed il porto di andata e ritorno. Si nota però che, dove il Sacerdote fa le cose bene, nell'ordinare i libri occorrenti, ordinare il semplice necessario, zelarne l'esito, ecc. la resa è pochissima o nulla.
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MILLE SS. MESSE ANNUALI
PER I NOSTRI COOPERATORI
La santa Messa
L'azione più grande, più sublime più eccelsa che si compie e si possa compiere nella terra è la S. Messa.
Preghiere sante, gradite a Dio sono senza dubbio i Rosari e le S. Comunioni: le penitenze, i digiuni, le mortificazioni, i sacrifizi piacciono certamente a Dio, gli rendono gloria, ci distaccano dal peccato, ma nessuna di queste preghiere e penitenze messe anche tutte assieme rendono gloria a Dio quanto gliene rende una sola Messa!
Nella Messa è Gesù Cristo perfetto, santissimo che si offre al suo Padre; è Gesù Cristo Dio che si annienta, che dà onore a Dio; mentre tutte le altre azioni fatte da noi sono piene di imperfezioni.
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La S. Messa è un atto d'infinito amore per gli uomini. S. Bonaventura dice che la Messa è l'opera in cui Dio ci mette davanti agli occhi tutto l'amore che nutre verso di noi: anzi è il compendio di tutti i benefizi, di tutto l'amore che ci porta.
Gesù vedeva che gli uomini, anche dopo la sua morte, avrebbero continuato a commettere peccati, ad offendere, ingiuriare il Padre Celeste: che gli uomini per la loro condotta si sarebbero attirati addosso i castighi di Dio. Gesù ha pietà degli uomini; li vuole salvi e dice: io mi farò vittima per loro, mi annienterò ogni giorno per loro, ne disarmo la giustizia di Dio; otterrò le grazie di cui abbisognano; così mentre gli uomini preparano gli strumenti della sua Passione e Morte Egli, Gesù, istituisce la S. Messa, in cui ogni giorno Gesù innocente, santo, si offre Vittima per noi peccatori. Oh, amore di Gesù!
Gli uomini si dimostrano così freddi, indifferenti verso la S. Messa! La si tralascia con tutta facilità. Quanto deve soffrire Gesù per tanta freddezza!
Verrà giorni in cui, vicini alla morte: vorremmo essere arricchiti di meriti; allora non sarà più tempo. Approfittiamo di questo gran tesoro datoci dalla bontà di Gesù per guadagnarci meriti preziosissimi.
La Pia Società S. Paolo offre un mezzo semplicissimo: inviando una sola offerta di L. 10, si partecipa a tre Messe al giorno in vita e in morte.
Oh! se comprendessimo tutto il bene che è il partecipare anche ad una Messa non cesseremo di benedire e di ringraziare il Signore!
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La Buona Stampa è un apostolato e come ogni altro apostolato poggia sulla Eucarestia.
Il Divin Maestro colla Buona Stampa vuole oggi illuminare il mondo: vuole oggi condurlo a salvezza: ed egli illumina dal tabernacolo, e col sangue suo feconda i buoni libri, giornali, bollettini: le Mille Messe costituiscono i Cooperatori nell'anima della Unione per la Buona Stampa: esse sono il vincolo che unisce strettamente noi i Cooperatori con Gesù, il canale per cui scendono le grazie sulla Stampa Buona, che la vivificano le danno virtù di operare il bene: oh! le anime che vogliono bene a Gesù, che desiderano tanto la gloria di Dio,che desiderano che Gesù Cristo regni, diano mano oggi alla Buona Stampa: e diffondano tanto tanto l'opera delle Mille Messe, oh! sì fortunate le zelatrici lavorano in questo campo di apostolato carissimo al Cuore di Gesù.
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Le SS. Messe annuali sono attualmente mille: si spera però di poterle aumentare gradatamente.
Le prime furono così stabilite: una persona lasciava alla Pia Società San Paolo L. 1600 e l'obbligo di una Messa mensile, cioè 12 Messe per anno, con facoltà che altri cioè i nostri Benefattori e Cooperatori vi partecipassero nel frutto.
Chi volesse lasciare un simile legato a vantaggio dell'anima sua farebbe un gran bene a sé, ai nostri Benefattori-Cooperatori, ed alle vocazioni che coltiviamo. Con l'offerta di L. 1000 avranno una Messa ogni mese cioè 12 Messo ogni anno: con l'offerta di L. 2000 avranno due Messe ogni mese cioè 24 Messe ogni anno.
Vi sono persone che potrebbero destinarvi senza sacrificio o altre con sacrificio però ben prezioso mille - due - quattro - dieci - venti - cento mila lire. Questo ad insaputa di tutti: anzi, qualora loro occorressero, anche ritirando gli interessi del denaro fino alla morte. Tutto confidenzialmente.
Sac. Alberione Giacomo
OPERA BOLLETTINI PARROCCHIALII RR. Parroci che hanno il Bollettino o il periodico parrocchiale faranno cosa ottima costituendo regolarmente la sottosezione dell'opera e comunicandolo alla Pia Società S. Paolo che ne ammetterà i membri all'acquisto dei favori spirituali.
L'ideale da raggiungereÈ questo: che ogni parrocchia abbia il suo Bollettino o il suo periodico, e in ogni famiglia d'Italia entri un foglio buono! Il Bollettino, il giornaletto parrocchiale non è altro che la continuazione dell'insegnamento popolare del Divin Maestro: a questo insegnamento si deve dare la massima diffusione se ci sta a cuore l'estensione del regno di Dio sulla terra.
Il lavoro del meseÈ stato abbastanza intenso ed ha dato frutti consolanti.
La Domenica ha ancora aumentato di un migliaio i suoi abbonamenti e la cifra non è definitiva perché ogni giorno continuano ad aggiungersi nuovi associati. L'introduzione della «Conferenza settimanale» è stata ben accolta dai RR. Parroci da cui abbiamo avuto elogi ed incoraggiamenti.
Con vero entusiasmo è stata accolta l'illustrazione del Vangelo.
Una Buona Parola ha avuto altri abbonamenti con un aumento di 950 copie. Il M. R. Don Sempreboni parroco a Negrar (Verona) che ne distribuisce settimanalmente 600 copie ci scrive che il foglietto va a ruba.
Le Seminatrici di Trieste ne distribuiscono pure 700 copie ogni settimana. Ma questo foglietto
che costa un'inezia che la Società S. Paolo dà alla luce a costo di sacrificio, dovrebbe entrare in tutte le parrocchie d'Italia, specialmente in quelle più povere, più sperdute, dove la Chiesa è meno frequentata.
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Anche la famiglia dei Bollettini si è accresciuta: hanno visto la prima luce i Bollettini di Pocapaglia (Cuneo); Gusaliggio (Parma); Padullo (Bologna); Villaguardi e Villaviani (P. Maurizio); San Marzanotto (Alessandria); S. Venerina (Catania); Volloriate (Cuneo); Rigoroso (Alessandria); Vilminore (Bergamo); Trentino (Modena); Bongiardo (Catania). Altri RR. Parroci hanno già preso gli ultimi accordi e incominceranno in questi giorni il loro periodico.
È la goccia di acqua che cade di continuo... quando sarà che ogni parrocchia d'Italia avrà il suo Bollettino?
È bene si sappia
che le nostre raccomandazioni ai Parroci perché facciano il Bollettino e la nostra propaganda in merito non si deve intendere nel senso che adottino il nostro Bollettino o facciano stampare il Bollettino dalla nostra Tipografia; no: rivolgetevi pure ad altre Tipografie, adottate pure altri fogli (e non mancano in Italia) ma si moltiplichino i Bollettini; ogni parrocchia abbia il suo periodico è quanto vuole la nostra Opera Bollettini Parrocchiali.
PER LA STAMPA NELLE MISSIONI
Anche ai missionari è necessaria la stampa: tanto quanto nei paesi civili.
1. È la stampa missionaria che fa pensare agli infedeli; che raccoglie la miglior parte delle offerte: che suscita le vocazioni ed ha tanta parte nel sostenere i vari istituti e l'azione missionaria.
2. È la stampa cattolica nei luoghi di missione che prepara un ambiente favorevole tra le persone istruite alla venuta ed al lavoro dei missionari.
3. È la stampa cattolica cha fra le nazioni in maggior parte infedeli illustra e dà valore ai grandi principii cristiani fra le classi colte.
4. È la stampa missionaria che forma gli alfabeti nuovi, proprii dei vari dialetti indigeni, per far capire qualcosa agli infedeli man mano che il missionario li accosta e istruisce; essa che traduce il nostro catechismo in quelle lingue; essa che almeno col mezzo delle figure rappresenta la vita del Signore, i Sacramenti, il giudizio, ecc.
5. È la stampa missionaria che, una volta convertiti quei popoli, li conferma nella fede, ne allarga le cognizioni, li difende; mentre li tiene più legati e rivolti verso il grande ed unico faro di verità: il Romano Pontefice.
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LE FIGLIE DI S. PAOLO
Un po' di storia
L'epidemia spagnuola aveva colpito Clelia: che volò al Cielo dopo dieci giorni, portando con sé il desiderio ardente di andare a Susa e di lavorare per la Buona Stampa. Tre mesi prima era morto Maggiorino: Dio seminava una vocazione, perché ne spuntassero e se ne maturassero molte. Clelia aveva 26 anni. Un'anima bella, semplice, incapace di gravi mancanze, piena di zelo per la missione della Buona Stampa: la più alta, la più robusta, delle figliole. La Maestra scrive: Il Signore ha voluto con Sé Clelia, sulla quale facevamo molti assegnamenti, ma ci ha data una protettrice che ha fatto di più che se fosse stata in vita. Lo si sentiva.
Aveva ricevuto nella malattia sei volte la S. Comunione, due volte il S. Viatico, l'olio santo, dieci volte l'Assoluzione, la benedizione papale, l'indulgenza di D. Cafasso, o le indulgenze plenarie di varie compagnie, cui era ascritta.
Fece sul letto di morte i voti religiosi perpetui, e provò grande consolazione, quando poté dire: Ora sono tutta del Signore, più niente del mondo e di me stessa. Le ultime parole dette al Signor Teologo furono queste: «Se il Signore mi lascia vivere, io voglio consacrare tutte le mie energie per la Buona Stampa; dovessi anche solo scopare il laboratorio, ove altre lavorano, mi par già molto questo. Se muoio offro la mia vita per la Buona Stampa, e in Paradiso pregherò sempre per la Buona Stampa».
Ricevuto verso sera l'ultima volta il Santo Viatico, nel momento del massimo fervore si addormentò; entrò in agonia: alle 18 mentre le altre figlie recitavano il 5° mistero glorioso, si svegliò, mandò l'ultimo respiro, e la sua anima volò a Dio. L'assistevano il Signor Teologo, il confessore, e le altre due figlie adulte.
E il seme fruttificò: e la intercessione fu efficace.
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LE PIE DISCEPOLE
Sono una famiglia religiosa di figliuole, in Alba (Piemonte), dai 16 anni in avanti.
Si consacrano ad adorare, continuamente per turno, il Divin Maestro, Gesù Sacramentato per effettuare l'«Avvenga il tuo regno» specie col mezzo della Buona Stampa.
Conducono vita comune, a modo delle suore facendo privatamente i loro voti.
Hanno ciascuna due ore di adorazione per ogni giorno: oltre le altre pratiche comuni di pietà; si occupano poi anche di lavori comuni (cucire, rammendare ecc.).
Vivono in casa propria, sotto la guida del Superiore della Pia Società San Paolo.
Devono essere scelte fra le figlie che più inclinano alla pietà specialmente eucaristica. Siano sane di mente e di corpo; e non oltrepassino i 25 anni; entrando non pagano pensione di sorta; ma devono esser fornite di un corredo sufficiente: e nei primi due anni sono a loro carico le spese di vestito, bucato ecc. ecc.
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UN MOMENTO DI RIFLESSIONE
Non è tanto raro vedersi attorno nella famiglia, nel paese, fra la parentela qualche giovanetto o qualche figlia che presenta delle buone qualità: salute discreta, intelligenza sufficiente, desiderio di vita ritirata dal mondo e pia, amore al lavoro manuale... Datevi uno sguardo attorno.
Questi giovanetti e queste figlie facilmente riuscirebbero assai bene nella Pia Società S. Paolo. I giovanetti potrebbero comporre o stampare, le figlie potrebbero comporre, e stampare, legare, far cucina ecc.
Intanto si consacrerebbero al Signore in una vita di preghiera e di raccoglimento, lontani dal mondo, lavorando a raccogliere una gran messe di meriti per il cielo.
Tante volte fare una simile proposta ad un giovanetto od a una figlia vuol dire procurare la tranquillità su questa terra e la gloria eterna del cielo.
Cooperatori cari, aggiungete questo nuovo merito e questa nuova carità agli altri meriti ed alle altre opere di carità già fatte: riflettete durante una santa Messa su quanto sopra a vedere se il Signore vi offre l'opportunità di quest'opera santa.
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Cooperatori e Cooperatrici! avete dato tante cose: grano, ortaglie, vino, denaro, lavoro ecc. Una cosa più preziosa ancora vi preghiamo: vocazioni, maschili, femminili: anche si nol capite, credete, l'apostolato della Buona Stampa ha un campo immenso da mietere, ma gli operai sono pochissimi.
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Una preziosissima cooperazione potete prestare, Cooperatori e Cooperatrici della Buona Stampa: indirizzandoci buoni giovanetti, dai 14 ai 25 anni, che desiderino dedicarsi all'Apostolato come Sacerdoti o coadiutori laici; ed indirizzandoci buone figliuole che desiderino di consecrarsi al Signore servendolo nell'Apostolato della Buona Stampa.
Tutti in armi contro la bestemmia
Si è formata nei centri maggiori dell'Alta Italia una specie di atmosfera antiblasfema, diffusa e... carica di elettricità.
La prima scintilla è scattata a Verona, scattano altre città, e si formano Comitati, s'indicono giornate antiblasfeme.
Per uniformare l'azione del fulmine benefico che farà divampare per tutto il Bel Paese il rogo che incenerirà il vizio maledetto, venne pubblicato il giornale:
ITALIA ANTIBLASFEMA
— mensile, a grande formato, edito dalla Scuola Tipografica Editrice di Alba. È un giornale che esce dal Cuore di Gesù, e vuol portare la voce e i moniti del Divin Maestro. Il primo e il secondo numero sono andati a ruba sono corsi per tutta l'Italia, letti volentieri: articoli, motti, cronache, poesie detti.
Si abboni ogni famiglia, ne faccia larga propaganda chi è entrato in lizza, o vuol dar battaglia al vizio infame, concentri le sue cure, e lo faccia penetrare nelle bettole, là dove la laida bestemmia fluttua, amara nell'amaro fumo delle pipe puzzolenti, asfissiante nell'alcoolica atmosfera, ove i miasmi esalano più che le sconce parole, e queste intossicano più che il ributtante fetore.
Così là ove il popolo offre uno dei pietosi spettacoli della propria incosciente miseria troverà il giornale che condannerà il suo vizio degradante ed empio e nel giornale personalità di tutti i rami dell'umano sapere.
Ogni copia centesimi 20, ai rivenditori L. 0,16 - Abbonamento annuo L. 3
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Chi non sente la stessa sete che Gesù aveva di anime, si potrà dire che davvero ama il Signore?
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Teol. G. Giaccardo Direttore Respons.
Alba — Scuola Tipografica — Alba
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