Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno 6 — N. 4 — 15 Aprile 1924 — Bollettino mensile — Conto corrente colla Posta

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

OPUS FAC EVANGELISTAE
(II Tim. IV 5)



ALBA — Scuola Tipografica Editrice — ALBA

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UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)



Sezioni parrocchiali Cooperatori B. Stampa


Ministero Parrocchiale

La buona stampa è ministero ordinario della Chiesa.
Suo scopo è di insegnare le verità uscite dalla bocca di Dio, e di far conoscere, amare e far ubbidire la volontà di Dio santissima ed amabilissima, è di salvare le anime, di popolare il Paradiso di santi.
Come i Padri della Chiesa hanno testimoniato la divina rivelazione; come i santi Dottori l'hanno insegnata, come i Teologi la difendono e la spiegano, la buona stampa la popolarizza, la fa entrare cogli scritti nelle masse, evangelizza i poveri. Essa è il commento del Vangelo, è la lezione per iscritto di catechismo, è la scuola di religione stampata, è la predica pubblicata sulla carta.
E proprio in questo tempo il ministero della buona stampa è urgente. Mentre la società moderna è afflitta da innumerevoli mali per causa della stampa cattiva, come già angoscioso esclamava Leone XIII; e i fanciulli sono proibiti al catechismo parrocchiale, e gli uomini disertano la predica del Parroco, e la scuola, già cattedra della verità cattolica è laicizzata, e la stampa del demonio spadroneggia regina, è urgente correre ai ripari colla stampa cattolica.
La Buona Stampa è ministero parrocchiale: perché è l'azione del parroco, e perché deve radicarsi sulla parrocchia.
Le Parrocchie sono la cattedra della Chiesa, sono i seminari della vita cristiana: il Parroco, per dirigere, nutrire e salvare le sue pecorelle, fa la dottrina, predica,... e fa la buona stampa.
Diranno i maligni, questa è la stampa dei preti! Lo dicano, è la verità: anche il catechismo è dei preti: ossia è della Chiesa, è di Gesù Cristo, che lo fa per mezzo dei suoi ministri, i sacerdoti!

La Sezione U. C. B. S.

Il Parroco per l'istruzione catechistica fa la Società della Dottrina Cristiana; per il culto a Gesù eucaristico fa l'Associazione del SS. Sacramento; per la pratica della pietà fa la Pia Unione dei Luigini e delle Figlie di Maria: per la diffusione della buona stampa si fa la sezione Unione Cooperatori buona stampa. Il lavoro per la buona stampa solo se si basa sulla Parrocchia avrà vitalità e perpetuità. Si uniscono assieme: chi porta il bollettino, chi tiene la biblioteca, o il deposito-rivendita, la persona che distribuisce il Vangelo: chi vuol concorrere colle offerte o colla preghiera, e la sezione è fatta.
La sezione si mette alla dipendenza della Pia Società San Paolo di Alba.

Vantaggi

I meriti speciali di chi coopera alla salvezza delle anime.
Partecipazione a tutto il bene che si opera nella Pia S. S. Paolo.
I favori speciali e indulgenze dalla S. Sede concessi a tutti i Cooperatori Buona Stampa.
Agli iscritti, invieremo il Bollettino.
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PROVVIDENZA

È il nome della casa che si sta costruendo: come quella grande esistente si intitola a «S. Paolo» e quella minore al «Divin Maestro».
Nessuno è così buon padre quanto il Signore... Egli che ci ha creati, Egli che a tutti pensa e provvede; non meno al giglio del campo che all'uccello dell'aria; e assai più all'uomo che al passerino; ed in modo particolare ai suoi apostoli, agli operai del Vangelo.
Che dolce cosa è volgere gli occhi al cielo e, dietro la volta stellata, incontrarci collo sguardo nel volto sereno, buono del Padre Celeste!
Che bella, commovente preghiera il «Padre nostro»! quando gli auguriamo e preghiamo che avvenga il suo regno, che sia fatta la sua volontà; quando lo preghiamo «dacci oggi il nostro pane quotidiano». E quando noi gli domandiamo un uovo, ci dà forse una pietra? e al posto d'un pesce forse un serpe? L'aria, il cibo, il vestito, l'abitazione, il tempo, la salute, tutto è regalo del buon Padre; e noi non dovremmo respirare senza subito esclamare il dolcissimo «Deo gratias!».
Che schianto al cuore dei buoni figli di questo Padre il sentire molti fratelli lagnarsi di Lui, della sua Provvidenza cosi amorosa! E che bestemmie, alcune volte; proprio da quelle lingue che Dio ha fatte, e mentre Dio ci tiene in vita e in forze!
Dio ci dà tutto: e come si riconosce? Sorga questa casa, non come un complesso di materiali disposti in un modo determinato: ma come un monumento alla Divina Provvidenza.
Non vi è un soldo di fondo per incominciarla, anzi vi sono ancora dei debiti: il Padre Celeste la farà quindi Lui, Lui solo, Lui esclusivamente.
Beati quelli che si faranno i ministri della Provvidenza, con dare una parte di quanto la Provvidenza ha loro dato perché potessero dare. Niente è più bello e grande e meritorio che imitare Dio; dare cioè, come dà il Padre che è nei cieli con ogni abbondanza e generosità.
La costruzione è fuori di terra di tre metri; dovrà comprendere cinque piani, ciascuno di 400 m.q.; e servirà per abitazione delle Figlie di S. Paolo e per i rispettivi laboratori.
Amiamola questa Provvidenza del Buon Padre Celeste; siamo ad essa riconoscenti; non alziamoci mai da tavola senza subito ringraziarla: si reciti spesso e bene il Vi adoro, il Padre nostro, il Gloria Patri; rendiamoci famigliare il Deo gratias.
Se di lontano o da vicino vedrete alzarsi su la casa nuova, dite semplicemente: «ecco la Provvidenza» senza alcun commento, senza osservazioni umane e poco rispettose per il Padre Celeste.

Date alla Chiesa
un Missionario della Buona Stampa


La cosa più santa che possa fare un cristiano è quella di cooperare con Dio alla salvezza delle anime; e un mezzo efficacissimo per cooperare con Dio alla salvezza delle anime è quello di favorire nuove vocazioni sacerdotali e missionarie.
Memori della parola di Gesù «Pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe» supplichiamo il Signore perché degni suscitare, assistere, maturare e santificare le vocazioni sacerdotali; ma nello stesso tempo adoperiamoci per svilupparle.
Come?

Cerchiamo nelle famiglie buone

Non è raro trovare fra il popolo qualche, famiglia dove il sentimento di educazione religiosa tramandato dai vecchi è così sentito e radicato che le premure dei nonni, del babbo e della mamma per l'educazione cristiana dei figli sono tali da oltrepassare l'ordinario. Chi conosce a fondo qualcheduna di queste famiglie e vede con quale vigilanza
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si veglia sui figliuoli, quali cure amorose sa inventare l'amor materno, quando è illuminato dalla fede, quali mezzi meravigliosi di pedagogia suggerisce l'affetto al cuore di una madre; quanto essa fa perché il contatto contagioso della gioventù corrotta non contamini il suo tesoro, con quanta frequenza gli rivolge consigli, lo conduce alla Chiesa, lo avvicini ai SS. Sacramenti e preghi per lui, con quanta trepidazione vegli sulla sua virtù. Queste famiglie modello rassomigliano a piccoli giardini coltivati e ben custoditi, dove i fiori, difesi dai venti e dalle intemperie, si aprono ai benefici raggi solari.
Il celeste Agricoltore predilige questi giardini, e spesso si inoltra tra queste aiuole e vi coglie qualche fiore, per trapiantarlo nel giardino chiuso del Santuario, ed è questa la ricompensa che spesso Egli riserba alle cure sollecite delle famiglie cristiane.
Il Parroco, il V. Curato, le pie persone che zelano la gloria di Dio, osservino e studino; poi avvicinino, assecondino ed incoraggino il buon figliuolo inclinato alla pietà, se manifesta propensione allo stato ecclesiastico, cooperino coi genitori facciano presente il caso ai superiori. Dio premierà colla più preziosa ricompensa il loro santo zelo.
Specialissimo merito si guadagnano le persone che continuano a mandare la pensione pel loro chierichetto; che in compenso pregano tanto per le loro benefattrici. Riportiamo due brani di lettera.
«Col presente vaglia mandiamo la pensione del mese di Marzo e quella del mese di Aprile per l'allievo missionario della B. S.
Tutto quello che si può si fa volentieri per la causa santa, per le anime, per Iddio, il resto alla Divina Provvidenza. Gesù vi benedica tutti e lo spirito dell'apostolato animi sempre tutti gli zelatori della Santa missione B. S.».
«Abbiamo ricevuto la gradita sua e le invio il primo mensile per l'aprile in lire 30 per il giovane aspirante al sacerdozio mettendo l'intenzione per questo o per l'altro in sua vece qualora si avesse a mutare la sua vocazione».

I peccati della stampa

Quel brutto ceffo infernale che sogghignò di gioia, quando Giovanni Gùttemberg inventò i caratteri mobili, oh! quante volte nelle Tipografie dei giornali ripete il suo riso satanico! quanti operai lavorano per lui, senza chiedergli paga, nelle oscure ore della notte, che Dio ha creato per il riposo dei suoi figli, e preparano il veleno che i figli di Dio berranno appena svegli al mattino! Ricordiamo e ripariamo i peccati della stampa in questi giorni di passione: essi angustiarono tanto il cuore di Gesù, e contristarono tanto il suo spirito! È grave la malizia dei peccati della stampa!
Sono peccati di scandalo: se le anime dannate a causa della cattiva stampa potessero comparire il loro numero ci farebbe spavento: quante animucce innocenti si rovinano quando appena si aprono alla vita e vengono gettate in preda alle passioni e alla disperazione della vita: Guai allo scandaloso, esclamò Gesù, meglio è per lui che si attacchi al collo una macina da mulino e si precipiti in fondo al mare!
I peccati della stampa sono fatti apposta: sono scritti per far del male e per farne fare. I peccati della stampa si moltiplicano colle copie dei giornali: e le tirature sono immense! un periodico domenicale, di quelli che più spesso entrano nelle famiglie nel giorno del Signore supera il 1.200.000 copie! e questo è un solo! Contro quale nemico debbono battersi le prediche degli 80.000 parroci d'Italia!
E questi peccati escono vestiti da signori, dalle macchine più perfette, e corrono come principi del mondo, servendosi dei trovati più moderni del progresso. Ingiuria e desolazione! E pesano tanto tanto il loro numero e la loro gravità, che il Divin Redentore vi soccombe sotto e suda sangue! Sentiamole le angustie del Divin Maestro e ripariamo in questi giorni di passione e della Settimana Santa.

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S. Paolo, il divoto di Gesù Crocifisso


Lo Spirito Santo gli fece scrivere Il vivere per me è Gesù Cristo e seguì il Di vin Maestro fin sopra la Croce, e Gesù Crocifisso rubò il suo cuore, occupò la sua mente, riempì la sua bocca, si scolpì nella sua anima, l'assimilò a sé nella vita. Diceva così sotto l'inspirazione di Dio: Io porto nel mio corpo le stimmate della passione di Gesù Cristo; e per vivere tutto per Dio sto confitto alla croce con G. Cristo, nessuna altra vanagloria venga a tentarmi, fuori della gloria della croce di Gesù Cristo. E tanto aveva sofferto per amore del Vangelo: fu lapidato, flagellato, caricato di catene; soffrì il carcere, la fame, la sete, i pericoli d'ogni genere: e poteva dire: Abbondano in me i patimenti di Gesù Cristo; ma io godo di quel che patisco per voi, e compisco nella mia carne la passione di Gesù Cristo, per il corpo di lui che è la Chiesa.
Ai Corinti scrive: Io non so altro che Gesù Crocifisso ed a voi non ho predicato altro che Gesù Crocifisso. Ecco il suo libro di pietà e di studio! Vi medita sopra, ed effonde nei fedeli la sua anima piena di lui! Gesù si è fatto per noi ubbidiente fino alla morte di croce! Egli è il nostro mediatore, perché ha asperso il suo sangue; e il suo sangue monda la nostra coscienza.
Egli ha preso il decreto della nostra condanna e lo ha affisso alla croce: e, mentre noi eravamo lontani da Dio, egli col suo sangue e colla sua morte di croce ci ha fatti a Lui vicini, e ha riconciliato con Dio tutte le cose!..
Perciò geme il cuore di S. Paolo allo spettacolo degli ingrati alla Croce di Gesù: Io lo dico piangendo: molti se ne vivono ancora nemici della croce di Gesù Cristo. E ai Galati scrive: O Galati insensati, chi vi ha insegnato a disubbidire al Vangelo, mentre davanti ai vostri occhi fu descritto e scolpito Gesù Crocifisso!.
E ai peccatori grida: Voi di nuovo conficcate Gesù Cristo sulla croce!.
E, quasi ai piedi della croce, egli innamorato del Crocifisso, egli dolente con Gesù, si rivolge a tutti: Fratelli, Gesù è morto, perché voi siate santi ed immacolati: siatelo! fratelli, portate sempre nel vostro corpo e nel vostro cuore la passione e la morte di Gesù Cristo. Bene l'ascoltarono i Santi: San Francesco d'Assisi, S. Teresa, S. Caterina da Siena...
E S. Paolo ci fa coraggio Gesù per la sua passione fu coronato in cielo: se saremo compagni a lui nella passione, lo saremo nelle consolazioni; se soffriamo con lui, saremo partecipi della sua gloria!.
Nella settimana Santa facciamo la visita alla Croce di Gesù con S. Paolo.

Confidiamo in San Paolo

S'erano incontrate in un paesello delle Lunghe due Figlie di S. Paolo con alcune amiche. Il discorso della B. Stampa, era caduto su S. Paolo, tutte raccontavano e si mostravano entusiaste del santo il quale aveva ottenuta la guarigione disperata... Alcune scintille di quel fuoco d'entusiasmo e di fede nell'Apostolo delle Genti, ne fecero divampare un altro, in una casa in cui il dolore regnava da due anni.
— Senti, diceva una delle ammiratrici ad una donna, medici e professori non sanno più quale cura consigliare a tuo marito, il quale in quel letto deperisce sempre più... Tutti i rimedi umani fino ad ora non l'hanno guarito.
— Abbiamo anche fatto tante novene, il Signore si è sempre mostrato sordo...
— Se dessi a patrocinare la tua causa a S. Paolo? Vedi, quel contadino delle Langhe... si rivolse a Lui con fede. Guarì... ora lavora i suoi campi e sta benissimo.
— Lui, così malato, guarito da San Paolo? Ma allora lo pregherò anch'io, non dispero più.
E piena di speranza la povera donna che andava escogitando tutti i mezzi per guarire il marito gli dice:
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— I tuoi mali finiranno presto, guarirai tu pure.
— Oh, Signore, dopo tanti affanni, vederlo in salute!
Il marito la guarda senza capirne nulla. Ella gli parla del conoscente guarito, infonde in lui la sua grande fede, va l'indomani alla B. Stampa perché si faccia una novena al Santo, mentr'essi lo pregano fervorosamente. La loro fiducia è grande, han la certezza di vedere esaudite le loro preghiere.
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— Un Signore ti desidera.
E la Figlia di S. Paolo va, e si trova davanti ad un uomo pallido, debole, con due occhi raggianti felicità.
— Oh, Signorina, esclama al suo apparire, eccole davanti un beneficato da San Paolo. Fu lui a guarirmi. E devo confessarle che per lui non aveva una divozione particolare... Ricorda il discorso che tenne a...? Venne di là la spinta a dar del lavoro al Santo! E il convalescente narrò con gioia come fosse avvenuta la guarigione.
— Appena possibile mi son fatto condurre qui, voglio andare in cappella, a dire tutta la mia riconoscenza a S. Paolo. Oh, continuerò a pregarlo, non sarà quella l'ultima grazia. Un grazie di cuore anche a lei, buona signorina.
* * *

Il convalescente, che va acquistando nuove forze, è tornato altre volte nella cappella, e giubilante non cessa di ringraziare il Signore e S. Paolo che gli hanno ridonata la salute.
S. Paolo è molto caro al Signore ed ottiene le grazie che per noi impetra.
Le grazie temporali ce le ottiene secondo i nostri bisogni, e ci fa piovere abbondantemente le spirituali.
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Chi lavora la vigna ha certo gran merito: ma chi pianta 1a vigna ha molto più merito. Chi salva un'anima, ha predestinato la sua: ma chi forma un apostolo, avrà una gloria molto maggiore; voi, Cooperatori della Buona Stampa, piantate la vigna nuova di Dio, e fate degli apostoli!
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Nella Pia Società S. Paolo


Auguriamo una PASQUA di grazie, di pace con Gesù a tutti gli Amici e Cooperatori

Cenni storici generali della Pia Società S. Paolo

Una domenica nella conferenza il Signor Teologo ci parlò della retta intenzione: e ci indirizzò a recitare prima delle azioni il Cuore Divino di Gesù dell'Apostolato della Preghiera. E si recita prima delle orazioni, della scuola, dello studio, del lavoro.
A poco a poco il Signor Teologo ci diede anche le preghiere da recitarsi in Casa: le quali furono raccolte in un libretto e stampate: e tutti in Casa recitano queste preghiere: le orazioni quotidiane, la preghiera e la coroncina a S. Paolo, la coroncina all'Angelo Custode, la coroncina e la preghiera alla Regina degli Apostoli.
Chi dà tutto alla Casa è la Divina Provvidenza e il Signor Teologo voleva che esprimessimo al Signore il senso della riconoscenza col Deo gratias, come si fa alla Piccola Casa del B. Cottolengo: e l'uso si introdusse nei grandi e nei piccoli, e il Deo gratias, si ripete ogni volta che si riceve un beneficio. È del resto la forma paolina, che si legge in ogni epistola, l'inno riconoscente di S. Paolo, anche per le cose più piccole.
Un po' più tardi fu suggerita agli alunni un'altra pratica, o meglio un complesso di pratiche, chiamate con un sol nome: il tesoro di S. Paolo.
Ciascuno porta ogni giorno in una cassettina un biglietto anonimo su cui si scrive quanti atti di mortificazione, quante visitine fatte in Chiesa, quante vittorie ottenute sul difetto principale nella giornata.
Ad ogni atto è dato un valore: così vi sono le azioni chiamate marenghi, altre scudi, altre lire, altre ventini. In fin della settimana si fa la somma: al tesoro di S. Paolo sono raccomandate grazie speciali.
La divozione all'Angelo Custode si praticò in Casa fin da principio.
L'Angelo Custode ha una missione molto delicata da compiere: a lui sono affidati gli assistenti. Quando i giovani divennero più numerosi, il Signor Teologo prese ad affidare ognuno dei nuovi entrati alla custodia di uno dei più anziani, che si chiamò l'Angelo Custode. I primi Angeli Custodi furono assegnati una sera nella cappellina di casa Perrando. I custoditi di allora, sono ora gli Angeli di quei piccoli.

NOTIZIETTE MENSILI


L'agonia di Gesù

Il bellissimo e pietoso gruppo plastico artisticamente eseguito dalla Ditta Taverna di Torino, si è benedetto il 16 marzo, la seconda domenica di Quaresima. Fu donato alla Cappella di S. Paolo dalla pietà di una brava maestra, per riparare i peccati che la stampa cattiva fece pesare sul cuore di Gesù.
Le figlie prima, poi i giovani fecero quella sera l'ora di adorazione riparatrice. I peccati della stampa gravarono in modo orrendo, e angustiarono fino all'agonia l'anima di Gesù nell'orto di Getsemani. Il gruppo dell'Agonia di Gesù verrà posto su un altarino corrispondente a quello dell'Angelo Custode: e qui pure si celebrerà ogni giorno la santa Messa.

S. Giuseppe, il Provveditore

Il mese di S. Giuseppe si è celebrato con l'ossequio di ogni giorno. Il quadro del Transito si è adornato in cappella su un divoto tronetto. Tutti in casa si ascrivono alla Pia Unione del Transito di S. Giuseppe ed ogni giorno nelle preghiere se ne recita la giaculatoria.
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S Giuseppe ci ha provveduto il forno e il mulino che preparano l'ottimo pane: S. Giuseppe ha provveduto ai giovani il latte e una vacca maestosa che lo dà abbondante. Nella festa di S. Giuseppe, dopo le funzioni, si è benedetto con riconoscenza la casa dove San Giuseppe ci prepara il pane e il latte.

Il Ritiro mensile

La salutarissima pratica solita prima a farsi sull'ultima Domenica del mese, si farà ora il lunedì verso la metà del mese. In Marzo l'abbiamo avuto il lunedì dopo S. Giuseppe.
Alla sera, meditazione ed esame; al mattino, meditazione, istruzione, riflessi, quattro S. Messe, silenzio fino a pranzo, confessione e benedizione.
Nel pomeriggio una lunga passeggiata di premio: e siamo andati fino a Santa Vittoria: il Rev. Sig. Prevosto Cav. D. Rossello ci ha ricevuti con molta carità e affettuosità, ci aperse i locali del Circolo: e si consumò la copiosa merenda, si visitò il Signore, e si ripartì a piedi preparando... l'appetito per cena.

La Settimana Santa

Le funzioni del mattino, gli Uffici della sera, il Santo Sepolcro, la Passione, l'Alleluia, si celebreranno tutte nella Cappella di S. Paolo, in quanto è possibile e permesso.

Il Santo Sepolcro

Di particolare effetto, anche per l'esteriore ornato riuscirà la visita al Santo Sepolcro e al Crocifisso: la Cappella sarà aperta a tutti, come le altre chiese della città: l'anno scorso le visite si susseguirono fino ad ora tarda. Il sangue di Gesù ci purifichi: e dalle sue piaghe aperte sgorghi per noi e per quanti faranno le visite, tanto amore al Divin Crocifisso.

Esami

Gli esami di Pasqua i giovani li daranno in questi giorni. Confidiamo nel buon esito. Dopo si manderà ai genitori il risultato.
Anche le Figlie daranno i loro esami in questi giorni.

Auguri

Ai genitori e ai parenti gli alunni, i quali passeranno tutti felicemente qui in Casa le feste Pasquali mandano auguri affettuosi e sinceri.
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L'uomo diviene più saggio con la lotta interiore pel dominio delle proprie passioni che non con lunghi studi e molte esperienze esteriori.
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ASSOCIAZIONE GENERALE BIBLIOTECHE
PIA SOCIETÀ SAN PAOLO - ALBA (PIEMONTE)


Le Biblioteche Scolastiche

Finora non ci siamo occupati direttamente delle Biblioteche Scolastiche, specialmente a causa della difficoltà di trovare libri veramente buoni, da poter consigliare senza timore che facciano del male a quelle giovani menti, a quei cuori teneri a cui sono destinati.
Ora però che i nostri avversari hanno iniziato un lavoro intenso di propaganda, non è più possibile attendere.
Dobbiamo entrare in campo anche sprovvisti di armi e fare quel che si può in nome di Dio.
Abbiamo visto quali opere si consigliano in lettura a quei tesori di inestimabile valore che Dio affidò alle nostre cure, che sono i fanciulli. Ve ne sono di quelle che insegnano principii assolutamente contrari alla morale ed altre antieducative perché legittimano tutti i capricci dei bimbi, o gettano il ridicolo su quanto il bimbo dovrebbe soltanto imparare a rispettare. Qualcuno dei libri consigliati ai nostri ragazzi legittima addirittura il libero amore!
L'«A.G. B.» intende porre mano energicamente ad un'opera di risanamento. Per ora abbiamo raccolto un piccolo assortimento di quelli tra i libri per Biblioteche scolastiche i quali non faranno dei male ai nostri ragazzi.
Intanto si è provveduto subito a stampare libri adatti e veramente buoni, tali da educare veramente e da ispirare nei loro cuori ancora malleabili e teneri sentimenti nobili e generosi.
Ci raccomandiamo a tutti perché ci aiutino in un'opera tanto necessaria. Tutti possono aiutarci col far conoscere l'opera ai Maestri, consigliandoli ad occuparsi seriamente della Bibliotechina scolastica, togliendo tutti quei libri che possono far del male e sostituendoli con libri buoni. Noi li daremo alle migliori condizioni, e confidiamo poter migliorare ancora queste condizioni fra non molto.

I Circoli Femminili

Abbiamo diramato un appello a tutti i Circoli Femminili per invitarli a partecipare alla Crociata da noi indetta contro le cattive letture ed a costituire dappertutto biblioteche buone.
Un buon numero ha risposto al nostro appello, chiedendoci il catalogo e condizioni precise. Si vede che vi è buona volontà di lavorare sul serio. Siamo certi che non rimarranno indietro a quanto hanno fatto i Circoli maschili, per i quali il Presidente Generale in persona ha voluto mettersi alla testa del movimento.
Anzi i Circoli Femminili dovrebbero fare di più, perché l'opera della diffusione delle buone letture è più adatta per le Figlie che per i Giovani.
Alcuni circoli hanno deciso senz'altro di cominciare. Ne accenniamo qualcuno. [...]
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OPERA BOLLETTINI PARROCCHIALI



Per i Rev.mi Parroci

1.o Preghiamo a scrivere da una sola facciata delle cartelle.
2.o Conviene ridurre la materia in modo si possa contenere tutta nella pagina riservata ai Parroci.
3.o È prudenza indicare sempre quale articolo può essere omesso in caso di troppa materia o aggiungere qualche articoletto coll'indicazione se ci sta.
4.o I Bollettini mensili da distribuirsi la 1.a domenica del mese cominciano a stamparsi al 15 del mese antecedente.
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I RR. Parroci che hanno il Bollettino o il periodico parrocchiale faranno cosa ottima costituendo regolarmente la sottosezione dell'opera e comunicarla alla Pia Società S. Paolo - Opera Bollettini, che ne ammetterà i membri all'acquisto dei favori spirituali.

I Bollettini nuovi

In quest'ultimo mese il Signore ha mandato all'Opera Bollettini nuovi figliuoletti. Li abbiamo accolti con tanto piacere e auguriamo ai nuovi umili apostoli lunga vita.
Sono i Bollettini di: Taibo (Forlì) Zocca (Modena) S. Rufina (Firenze) Altavilla Vicentina (Vicenza) Casumaro (Ferrara) Neapoli (Basilicata) L'aspirante (Organo delle lezioni Aspiranti G. C. I. Carpi (Modena).

La Domenica e una Buona parola

Sono penetrate ancora in altre parrocchie coll'intento di evangelizzare.
L'opera Bollettini ha bisogno di tante preghiere e per questo si raccomanda in modo tutto speciale ai Cooperatori B. S.

Perché il Vangelo entri in ogni famiglia

Vari e diversi sono i modi per farlo entrare secondo i luoghi. Indichiamo quelli che hanno avuto più risultato.
1.o Mettere un banchetto all'ingresso della chiesa con una buona persona, un giovane, una catechista.
2.o Far portare una lira ciascuno ai ragazzi e alle giovanette del catechismo e delle scuole e darlo a loro che lo portino in famiglia.
3.o Incaricare le Figlie di Maria, o le Circoline che ognuna lo sparga nella sua borgata, dopo una breve conferenzina in proposito.
4.o Regalarlo o come premio di catechismo o come premio in scuola, come dono ai parrocchiani in occasione di qualche festa p. e. 25.o anno di Messa.
5.o Parlarne sovente e tenerne presso di sé da distribuire a misura che li chiedono.
6.o Leggerlo prima della spiegazione domenicale, invogliando ad averlo per seguire la lettura.
7.o Incaricare sotto la sorveglianza del Parroco una bottega che lo venda. Ah ce ne vuole almeno una per paese! Che il popolo insieme al necessario pel corpo, compri pure quanto gli occorre pel cielo.
8.o Una predica o due del quaresimalista sul Vangelo in giorno di maggior concorso e poi un banchetto alla porta della Chiesa.
9.o Un villeggiante che voglia fare un po' di bene al paese che gli allieta l'estate; facendovi apporre il suo nome in copertina.
10.o Nelle Ss. Quarant'ore.
11.o Un gruppo di giovani presi da soli e interessati vivamente per quel che li riguarderà, alla soglia della maggior età possono fornire i mezzi.
12.o Dove è possibile per mezzo del Circolo maschile o femminile.
13.o Dove c'è, per mezzo del deposito-rivendita o per mezzo della biblioteca.
14.o Con una recita o una rappresentazione al teatrino; passare negli intermezzi.
15.o In occasione delle feste patronali o fiere un banco che si incarichi della vendita.
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A Roddino si è spento placidamente nel Signore, munito dei conforti religiosi e col santo nome di Dio sulle labbra l'ottantenne Boschiazzo Domenico marito della nostra buona e generosa benefattrice Boschiazzo Maria.
Per il defunto la preghiera di suffragio dei beneficati e alla Signora Boschiazzo le nostre sentite condoglianze.
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La BUONA STAMPA diffonde la luce delle verità cristiane. Quelle verità che solo possono condurre il popolo al benessere morale e materiale. Tutti i buoni devono aiutarla con grande larghezza.
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DEPOSITI E RIVENDITE
DI LIBRI BUONI E OGGETTI RELIGIOSI


Frutto d'esperimenti

Constatiamo con compiacimento come vadano poco a poco delineandosi secondo i nostri ultimi suggerimenti. Per questo insistiamo ancora: È utile non ordinare molti e svariati libri od oggetti, ma fermarsi sopra pochi ben scelti e attorno a questi insistere sempre nella pazienza fino a che abbiamo raggiunto lo scopo che ci eravamo prefissi: di voler provveduti tutti i fanciulli e le fanciulle di Catechismo;
di ottenere che tutti i giovani e le figlie venendo a Messa od a Vespro, abbiano il loro libro di pietà per pregare e cantare, e possibilmente tutti lo stesso libro;
di presentare alle giovani e persone pie della parrocchia un libro di predicazione o lettura spirituale;
di contrapporre ad un libraio che forse nella Parrocchia smercia libri irreligiosi e immorali, un centro di diffusione di letture sane, amene, educative;
di provvedere a che in ogni famiglia vi sia un Crocifisso, un quadro la corona del Rosario, una medaglia ecc.
Riportiamo qui alcuni tratti di lettere che dimostrano come si vada entrando nel nostro ordine d'idee: [...]
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MILLE SS. MESSE ANNUALI
RER I NOSTRI COOPERATORI


Zelatori e zelatrici!

Ricordate che l'essere zelatrici di questa opera è una grazia del Signore: quanti meriti pel cielo! È un apostolato dei più graditi al Cuore di Gesù perché gli avvicina, porta a partecipare ai frutti della sua passione quelle anime per cui tanto ha sofferto.
Vi sono ancora delle zelatrici che da PARECCHI MESI tengono presso di se il bollettario e non si sono ancora fatte vive. Preghiamo pertanto queste persone a ritornarci il bollettario se non intendono essere zelatrici, o, se l'avessero perduto, a respingere il bollettino «Unione Cooperatori B. Stampa» scrivendo su copertina: Respinto.

Utilità della S. Messa

La S. Messa è l'opera che rende maggior gloria a Dio, è opera di amore infinito che Dio nutre per gli uomini. Ma che cosa giova, che utilità porta all'uomo? La messa è di utilità massima e se non ci fosse la messa il mondo sarebbe già distrutto.
Figuriamoci che il sole cessi di illuminare la terra, che cosa avverrebbe? Ovunque regnerebbero le tenebre, l'orrore, la sterilità, la più profonda miseria; tutto seccherebbe, gli uomini, le bestie morirebbero della morte più spaventosa.
Così sarebbe di noi se mancasse l'opera divina della messa. Saremmo privi di ogni bene, non più pace, gioia del cuore, non avremmo più Gesù in mezzo di noi, non più comunioni, saremmo in preda a tutti i mali, a tutti i castighi del Signore.
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Prima della venuta di Gesù sulla terra il Signore puniva severamente anche per piccoli peccati: cosi per un peccato di superbia mandò una terribile peste che fece morire settanta mila persone, per uno sguardo irriverente fece morire cinquanta mila persone. Ora invece il Signore tace. I peccati si accumulano a peccati, da questo mondo un puzzo appestante s'innalza e sale fino al trono dell'Altissimo: potrebbe Egli vendicarsi, lanciare i suoi castighi, annientare l'uomo, eppure no: sembra trattenuto da una forza misteriosa, e questa forza misteriosa, che fa pressione sul cuore del Padre Celeste è la S. Messa.
La S. Messa è il vero sole di giustizia, che dissipa le nubi, che fa pressione sul cuore del Padre celeste, che placa l'ira di Dio: Gesù nella S. Messa è il canale per cui vengono a noi le misericordie celesti e le grazie.
S. Timoteo dice che alla S. Messa va debitrice la terra della propria conservazione perché senza di questo sacrificio i peccati degli uomini l'avrebbero già distrutta.
È colla S. Messa che si ottiene il perdono dei peccati che si ottengono le grazie spirituali e temporali, che si suffragano le anime del purgatorio.
Il Padre celeste alla vista del sangue del suo Figlio Dio, di quelle carni santissime strappate, dilaniate, maciullate, non può negare le sue grazie, apre i tesori delle sue misericordie, dimentica le offese e ci ricolma di grazie.
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Non per uno, non per pochi, Gesù si offre nella S. Messa: ma per tutti, il cuore suo abbraccia tutti gli uomini, il suo sangue santissimo lo versa per tutti perché tutti vuole salvi, perché tutti vuole abbiano parte ai frutti della sua Passione.
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Infelici, miserabili! .Abbiamo il più prezioso tesoro tra le mani, la chiave per ottenere le grazie tutte e ci mostriamo freddi, indifferenti. Si trascura la Santa Messa per un nulla, per un negozio, per una gita di piacere, ah miserabili! Preghiamo il Signore che ci faccia conoscere la grandezza, la potenza, l'utilità della messa, umiliamoci, e chiediamo perdono delle messe male ascoltate.
L'opera delle Mille messe è per venire in aiuto a tanti che non possono ascoltare messe, è per facilitare loro di partecipare a dono sì prezioso, arricchirsi di meriti, e dare loro in mano un mezzo sicuro per ottenere le grazie.
Continuino con coraggio le zelatrici: qual opera più gradita a Gesù che portargli anime, quelle anime per cui ha versato tutto il Sangue! Cerchino, insistino specialmente presso quelle persone che meno ascoltano o possono ascoltare delle messe.
In morte, al giudizio di Dio comprenderanno la sublimità del loro apostolato.
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LE FIGLIE DI S. PAOLO


Un po' di storia

Le Figlie avevano promesso al signor Teologo, e il Signor Teologo aveva accettato e promesso a Mons. Vescovo di Susa di mandare le Figlie nella sua Diocesi.
Clelia su cui si facevano affidamenti era morta.
Rimanevano solo più in tre, e si era alla metà di ottobre con tutto da imparare, e venne malata la figlia che faceva da maestra.
Il Signore ci ha insegnato a credere questo: quando avete fatto ogni cosa bene, dite che siete servi inutili. Il Signore faceva toccare e sentire che è lui solo che fa, e che voleva far lui, e che nessuno doveva pensare d'essere qualcosa, perché avrebbe imbrogliato la sua azione. Dio voleva si accettasse tutta la sua volontà e si riponesse in Lui solo tutta la fiducia.
Il Signore mandò in Casa due altre figliuole; bambine della 5 elementare: impararono anche loro quel che poterono. Venne dunque il giorno: si spedirono a Susa le mobilie e quant'era necessario: le Figlie partirono il 22 dicembre 1918.
La maestra ha questo ricordo: «Al momento della partenza, eravamo tutte radunate attorno al Signor Teologo, che, quale buon Padre, ci faceva esortazioni. Ci inginocchiammo ed egli ci benedisse: Lui era commosso e noi colle lagrime. Che momento solenne! quanto coraggio ci infuse quella benedizione! mi par di sentirne ancora adesso gli effetti. In quell'istante avremmo voluto poter volare per essere più presto là dove l'ubbidienza ci mandava; e d'altra parte non ci saremmo mai allontanate».
Le Figlie arrivarono a Susa di sera.
Il ramo delle Figlie era trapiantato. In Alba poco tempo dopo spuntava, e primo germe della seconda casa.
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La vestizione delle Pie Discepole

Si cominciò a preparare la nuova famigliola il giorno di S. Scolastica, il 10 febbraio 1923. Il giorno di S. Scolastica di questo anno entrarono in due ad abitare la Casa sistemata per loro, il 'Divin Maestro. A queste figliuole, che hanno per dovere speciale, l'adorazione, fu data una divisa e il velo. Il 25 marzo, la festa della SS. Annunziata, fecero la prima vestizione. Erano otto: le assistevano e pregavano con loro le figlie di San Paolo, da cui hanno ricevuto la prima educazione.
Le Pie Discepole fecero la supplica al Padre, ascoltarono l'ammonizione, fecero il passo, pregarono supplici il Divin Maestro, la Regina degli Apostoli, S. Paolo, la Beata Teresa del Bambino Gesù; presentarono le vesti per la benedizione, ricevettero le divise e il nome; esultarono in Dio, si raccolsero per l'esortazione e furono benedette.
Il Signor Teologo Alberione compì la cerimonia alle 6,30, ed impose a tutte il nome nuovo, e celebrò per loro la S. Messa e disse paterne parole che debbono meditare.
Una funzioncina raccolta, semplice di senso e di amore e di gioia e di esultanza, per quelle figlie che affrettavano il giorno e l'ora con vivissimo desiderio.
Fu preparato un ritualino proprio di questa funzione.
Ecco anche il nome delle otto Pie discepole che fecero la prima vestizione: Suor Scolastica della Divina Provvidenza, Suor Antonietta del Divin Maestro, Suor Maria di S. Giuseppe, Suor Teresa dell'Addolorata, Suor Annunziata di Maria, Suor Paolina dell'Agonia di Gesù, Suor Giacomina dell'Angelo Custode, Suor Margherita delle anime Purganti.
Ora altre due sono entrate nella loro famiglia come postulanti.

Un libro che farà del bene ai Cooperatori

SAC. DOTT. GIUSEPPE MONTI — Manuale internazionale delle Organizzazioni cattoliche. Pagine 330 L. - 12,50.
È una rassegna generale delle Organizzazioni cattoliche delle diverse nazioni, con l'indicazione precisa della loro sede, dei loro scopi, dei loro effettivi, delle loro attività e delle loro pubblicazioni.
È una miniera. Il Sac. Dott. Monti dell'Osservatore Romano, già direttore del segretariato Pro schola, fu dal Papa Benedetto XV chiamato a dirigere il segretariato del Consiglio centrale internazionale delle istituzioni Cattoliche, creato dallo stesso Benedetto XV.
Il suo lavoro è il frutto consumato di molte relazioni e di molti documenti, e di accurato studio fatto sul posto nelle città d'Italia, di Francia, di Germania e d'Europa. Si trovano elencate e descritte le organizzazioni per la cultura cattolica: per la stampa cattolica, per la scuola cattolica, per l'azione cattolica, per l'azione sociale cattolica, le organizzazioni professionali ed economiche, e le Università Cattoliche d'Italia, Francia, Germania, Spagna, di tutti gli stati d'Europa, degli Stati Uniti e degli Stati d'America, della Cina e delle Siria, e di tutta l'Asia, l'Africa e l'Australia.
L'opera di Don Monti è un documento storico: vivo, palpitante; i sacerdoti e quelli che lavorano nel campo cattolico lo leggeranno con frutto: per i chierici studenti della storia ecclesiastica ci pare quasi necessario: troppo sovente manca nei nostri manuali la storia dell'apostolato sociale della Chiesa fatto a mezzo dei laici: e il manuale di Don Monti illustra con una persuasione che trascina coi fatti quanto sia feconda nella chiesa l'azione cattolica, apostolato, esecutrice dell'ordine pratico sotto l'assistenza e le direttive della Chiesa docente: rivela a molti un mondo nuovo nella chiesa: e si capisce qual senso concreto abbiano le parole del Papa: l'azione cattolica, deve entrare tra i principali doveri del ministero pastorale.

Teol. Alberione Giacomo - Dir. Resp.
Alba — Scuola Tipografica — Alba

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