Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno 6 — N. 7 — 15 luglio 1924 — Bollettino mensile — Conto corrente colla Posta

UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


OPUS FAC EVANGELISTAE (II Tim. IV 5)



ALBA — Scuola Tipografica Editrice — ALBA

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UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5)



Mandate vocazioni alla B. Stampa


In questo mese e nell'agosto si maturano le decisioni per settembre e per l'autunno prossimo.
È l'ora di avvicinare i giovanetti e le giovanette, e di consigliarli decisamente. Il padre, la madre, la maestra, il maestro, il sacerdote indichino la via ai piccoli che il Signore chiama.
Amici e Cooperatori! tanti giovanetti e figliuole sparsi per le campagne, che voi conoscete capaci di far buona riuscita nella Pia Società S. Paolo: avviateli ora!
LE VOCAZIONI CI SONO, Dio che creò nelle piante e negli animali il bisogno della luce e del calore, creò pure il sole che le illuminasse e le riscaldasse.
Oggi la società è ammalata nel cuore e nella mente e nello spirito, e chiama: Dateci apostoli del Vangelo! E Dio ha suscitato pure le anime ed i cuori che devono saziare questa brama, rispondere a questa necessità cosi urgente. Bisogna ritornare allo spirito del Vangelo. Dio lo vuole, il Papa lo implora, le autorità ne sentono il bisogno, tutti lo desiderano. Dio ha seminate le vocazioni.
Diamoci uno sguardo attorno, si preghi, si consigli, si insista. Chi non dà alla società un apostolo per sollevarla, o almeno non prega perché sorga chi la salvi, non ha il diritto di lamentarsi, se non risponde ai suoi desideri.
COME SI TROVANO GLI ALUNNI IN CASA? Vitto sano e abbondante, uso famiglia, pietanza a pranzo e cena, pane e minestra a volontà.
Educazione paterna e religiosa.
L'orario distribuito in modo da passar bene dallo studio al lavoro, alla preghiera, alla ricreazione, al riposo, al passeggio.
Abitazione costruita, appositamente in questi ultimi anni secondo le buone norme d'igiene; situata a cinque minuti dalla stazione, unita alla città ed aperta alla campagna con 8 giornate di terreno.
LA RETTA MENSILE? Gli alunni studenti ed operai pagano: L. 50 d'entrata. Inoltre pagano L. 30 mensili per i primi due anni e lire 20 mensili per il terzo anno: in seguito sono tenuti gratuitamente. Però restano sempre a carico dei parenti (per gli studenti fino a studi compiuti, e per gli operai fino al quinto anno compiuto) il vestiario, biancheria, bucato, rammendatura, libri, medico.
CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE. Undici anni compiuti.
Attestato di terza elementare (proscioglimento).
Attestati di nascita, studio, Battesimo, Cresima, vaccinazione, buona condotta e sana costituzione; è necessario che i giovani abbiano inclinazione alla vita religiosa.

Corredo occorrente

Materasso largo m. 1, lungo m. 1,90 N. 1; lenzuola 6; baule 1; trapunta 1; catalogna 1; cuscino 1; copriletto 1; calze da estate paia 6; calze da inverno paia 6; blous da lavoro 1; flanelle da estate 3; flanelle da inverno 3; scarpe paia 3; pettine 1; pettinetta 1; cappelli 2; vestiti 3; catino 1; asciugamani 8; camicie da estate 4; camicie da inverno 4; mutande da estate 4; mutande da inverno 4; tela larga m. 1, lunga m. 1,90, 1; sapone e lucido; spazzola da abiti 1; spazzola da scarpe 1; fodere da guanciali 4; tovaglioli 7; fazzoletti 10.
Ogni capo di biancheria dovrà portare il numero che verrà assegnato.

PER DOMANDE, SCHIARIMENTI RIVOLGERSI AL R.MO TEOL. ALBERIONE GIACOMO DIRETTORE DELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO - ALBA (Piemonte).
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È dovere di tutti

Viaggiando e osservando la vendita dei giornali nelle stazioni, nelle edicole, nei teatri, ecc., si resta addirittura sepolti sotto la valanga dei giornali e riviste che non diffondono certo lo spirito del Vangelo. E i nostri ove sono? Lamentarsi e sospirare è inutile, e fastidioso; bisogna pregare e fare: pregare il Padrone dell'immensa messe, perché mandi degli operai, e poi, lavorare le vocazioni, Dio esige la nostra cooperazione e come individui e come membri della Chiesa.

Vocazioni di adulti

Di chi si tratta?... di quei giovanotti che hanno dai 18 ai 25 anni, i quali, pur desiderando rendersi o sacerdoti o religiosi, per circostanze particolari non hanno potuto finora e difficilmente potrebbero adattarsi o resistere nei seminari. Nella Società San Paolo possono avere una occupazione conveniente alla loro età, mentre hanno modo di attendere agli studi per divenir sacerdoti o se pur non vogliono entrare nella sezione operai.
Ne conoscete?.... Inviateli, metteteli in relazione con noi, persuadeteli a visitar la Casa, o venirci a parlare. È una bella carità tanto gradita dal S. Cuore.
Ma... che si tratti di vere vocazioni religiose.
Rivolgersi al Sig. Teol. Alberione Direttore Pia Società S. Paolo.
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Un prezioso regalo ci farebbero gli amici mandandoci l'abbonamento vitalizio al nostro bollettino con l'offerta di L. 100 una volta tanto.
L'abbonamento vitalizio costituisce un vero vantaggio alla Buona Stampa e toglie all'abbonato l'incomodo di rinnovare ogni anno l'abbonamento.
Gli abbonati vitalizi vengono inscritti alla partecipazione del frutto delle Mille Messe.


IL DEBITO DI S. PAOLO


Non un debito materiale: anche le cose necessarie al suo vitto, e quello che occorreva ai suoi cooperatori, non lo chiedeva ai fedeli, ma egli stesso, gracile di salute, lo provvedeva colle sue mani.
Eppure S. Paolo si dice un debitore grave; e lavora per soddisfare al suo debito.
Quale debito? Ecco! Il predicare il Vangelo è per me un dovere di necessità, guai a me se non predico. Perciò mi faccio tutto a tutti, per tutti salvare.
Bisogna che Gesù Cristo regni! A questo fine io sono stato costituito Apostolo e Dottore e Maestro e Predicatore delle nazioni gentili! Ed io sono debitore di tutti!
La porta del bene mi è aperta davanti, ed è grande ed è spaziosa.
Il Divin Maestro insegnò ai suoi a pregare cosi: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà. È tutta la virtù della religione.
Tutti i figli del Padre Celeste debbono pregare così. Quelli che il Signore chiama all'Apostolato debbono unire alla preghiera, anche l'opera: il loro mestiere, il compito loro, il loro dovere è di far conoscere la paternità di Dio, e di estendere il suo regno.
S. Paolo, che nel chiamar Dio suo Padre, provava la più soave consolazione, sentiva tutto il suo obbligo.
E pregava: Fratelli, vi accerto, che le mie orazioni per voi non cessano mai. E invitava i suoi a pregare: Fratelli, pregate, perché la parola di Dio si diffonda e sia glorificata.
Egli poi la sua parte, la compiva bene: Quanto sta in me, sono pronto e poté scrivere, negli ultimi giorni: Il mio corso l'ho bene compiuto.
Ma Iddio evangelizza gli uomini per mezzo degli uomini. S. Paolo non solo faceva, ma sull'esempio del Divin Maestro, si dedicò a formare degli Apostoli, dei sacerdoti! E i suoi discepoli, che lo seguirono fedelmente, sono dei santi.
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E si chiamò: Timoteo, Tito, Luca, Sostene, Stefano, Acaio, Archippo, Clemente, Filemone, Onesimo e molti.
E chiamò vedove e buone figliuole, che consacrarono a Dio la loro vita: Tecla, Febe, Maria, e altre nomina nelle lettere.
Il regno di Dio ha bisogno di soldati. Lavora come un buon soldato di Gesù Cristo scrive a Timoteo. A Tito scrive che una della sue prime occupazioni episcopali dev'essere il coltivare le vocazioni.
E dà le istruzioni per la formazione dei sacerdoti e delle vedove e delle figliole consecrate al servizio di Dio.
Ecco il dovere di tutti coloro che sono costituiti nel ministero divino: Siamo debitori del regno di Dio e alle anime. Il nostro dovere è la preghiera, è lo zelo, è la cura delle vocazioni.
Tutte e tre le cose.
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Date alla Chiesa
un Missionario della Buona Stampa


Una messa di più è qualcosa di incalcolabile e di infinito per la gloria di Dio, e per la soddisfazione dei peccati del mondo! Un santo sacerdote di più è un seme tale, di cui non si possono numerare e apprezzare i frutti!
Quanti giovani sono fermi davanti alla porta del Santuario, perché non hanno mezzi per andare avanti!
È tra le cose più care al Padre celeste servirsi delle sostanze, ch'egli misericordioso ha dato, per dargli un sacerdote, per aiutare le vocazioni!

I brillanti della sposa

Lui, il cristiano sincero.
Ella, la cristiana integra e fervorosa: le nozze erano state benedette da pochi giorni.
Possedevano una bella sostanza che li poneva al riparo dalle preoccupazioni quotidiane.
Andarono a passare qualche giorno nella grande metropoli: L'oro, i brillanti lanciavano il loro fuoco dalle vetrine.
— Vuoi un bel paio d'orecchini! Vuoi due bei brillanti!
— Oh!
— Sì, sì, ti offro un gioiello a tua scelta.
Essa taceva, e sembrava meditare e sognare. Ed egli continuava insistendo:
— Ma sì, è il primo dono che ti faccio dopo il nostro matrimonio, e lo voglio splendido. Do ad occhi chiusi.
— Ad occhi chiusi! — chiese la giovane sposa, spalancando i grandi occhi vellutati. Ed allora, trascinandolo più lontano disse: — Sogno di brillanti che brillino eternamente...
— Ma...
— Suvvia, vuoi farmi un regalo ad occhi chiusi?...
— Ebbene, sia!
E, tosto, in istrada, cavò il libretto degli «chèques» firmò e consegnò il foglietto alla sua sposa.
— Ecco, e scriverai la somma che vuoi.
Il domani una giovane signora si recava dal parroco!
— Signor Curato, ha forse nella sua parrocchia qualche giovane, che vorrebbe diventare, sacerdote?
— Oh! certo, ne ho conosciuti e ne conosco ancora; ma la famiglia è povera, e non può sostenere le spese. Mi duole l'anima di veder avvizzire così dei bei fiori di vocazioni, seminati dalle mani di Dio!... Ah! se i ricchi sapessero, se volessero!...
— È proprio questo che mi ha condotta qui; eccole, signor curato: scriva venti mila lire...
— Oh! che generosità, signora!
— Signor curato, è il valore di un paio di brillanti, è il mio omaggio al S. Cuore, in questo mese.
— Che cambio! il Cuor di Gesù la benedica, signora!
Qualche giorno dopo, mentre gli sposi erano a colazione, giunse una lettera fregiata dal suggello episcopale.
— Ma come! Il Vescovo che mi ringrazia! Ma è uno sbaglio — e disse il marito: — Ventimila lire per i Sacerdoti!
La giovane sposa tremò un attimo, poi disse:
— Ma caro, dimentichi di avermi regalato un paio di brillanti!
— Ebbene?
— Eccoli i miei brillanti: eccoli... dare dei sacerdoti a Gesù e alle anime.
E lui, il cristiano sincero, fu toccato fino in fondo al cuore, volle parlare... non poté... e pianse di commozione.
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Come si conoscono le vocazioni

Un sacerdote del seminario si trovò sul finir le vacanze estive in una piccola parrocchia delle Langhe.
Disse ad un chierico del paese: — Non ne conosci giovani che si potrebbero avviare al sacerdozio?
— Siamo su un colle aprico: difficilmente spuntano vacazioni.
— Non è così: tu sei uno: pensaci un po'...
— Veramente conosco un giovane che mi ha fatto impressione.
Qualche giorno fa, venendo a scuola, staccò un grappoletto d'uva nella mia vigna. Gli feci notare che aveva fatto male. Il giovane rimase compunto e conturbato. Fece alcuni passi, poi ritornò mortificato per restituire, e... offrendosi di risarcire i danni. Tale delicatezza di coscienza mi ha meravigliato.
— Dove abita il giovane?
— Laggiù, nell'ultima borgata del paese.
— Andiamo a trovarlo.
Il fanciullo pascolava le pecore. Il sacerdote l'avvicinò.
— Quanti anni hai?
— Ho dodici anni.
— Non ti faresti sacerdote? vuoi venire?
Il ragazzo rifletté un momento sulla domanda, e rispose: — Sì, vado.
E andò, e cominciò assai presto a far del bene; ora è suddiacono.

LA STAMPA NELLE MISSIONI


Vi sono le missioni tra gli infedeli, e vi sono le missioni tra i popoli che hanno perduto la fede.
È la stampa cattolica nelle missioni tra gli infedeli che nei centri un po' più istruiti forma la coscienza cattolica ai neofiti: e prepara alla fede i pagani.
È la stampa cattolica nei paesi eretici e scismatici che fa veder bella la fede romana, e sicuro il romano ovile, e divina la Chiesa di Pietro: e prepara gli eretici alla conversione, e le chiese scismatiche all'unione con la Chiesa di Roma.
Oh! desiderio dei Pontefici! Oh! sospiro del Cuore di Gesù! oh! bellezza cristiana e amore di cuori apostolici il vedere gli erranti figlioli ritornare, e le chiese avulse dal ceppo, riunirsi sotto l'obbedienza di Roma!
Dall'oriente, e dalla Svizzera tedesca, e dalle più importanti città del Brasile invocano i missionari della Stampa.
E scrivono a S. Paolo, quasi per sollecitare a far presto: sembra che l'ora debba passare, e il momento sfuggire per sempre, se non si coglie!
«Sono nella mia città otto giornaloni protestanti e acattolici, scrive un missionario dal Brasile, e l'infestano in tutti i sensi, e non vi è giornale cattolico da poter opporre».
«Noi prendiamo in considerazione la stampa, ci scrivono dalla Cina, perché questo è il momento di incamminare la repubblica celeste, e i giornali non cattolici sono numerosi e potenti».
«L'Africa è nell'ora, che bisogna coglierla altrimenti si perde, ci esclama un missionario tornato dal centro del paese dei neri».
La Pia Società San Paolo nei luoghi di missione lavorerà accanto ai Vicari apostolici e ai missionari a popolarizzare col gran mezzo della buona stampa il Vangelo di Gesù, per riformare la vita.
Un gruppo di giovani in Casa è già coltivato per questo.
Nell'autunno si aprirà la loro casa.
Le accettazioni si fanno fin d'ora.
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Nella Pia Società S. Paolo


Cenni storici della Pia Società S. Paolo

Diversi fatti ci fanno ricordare il 1918.
La cappella, la morte di Maggiorino, l'Unione Cooperatori, la Linotype.
La nostra Chiesa era stata fin'ora la Parrocchia di S. Damiano, di cui eravamo anche Parrocchiani.
In Casa poi serviva da camera di devozione la cameretta di entrata, in cui s'era posto su un tronetto, il quadro di S. Paolo, e ai lati di San Paolo il Sacro Cuore e l'Immacolata. Quivi si recitava l'Ave Maria uscendo ed entrando, si recitavano la orazioni, si facevano le predichine.
La vigilia di S. Pietro del 1918 si preparò la cappella in casa: fu adibita a chiesetta la camera dello studio: i banchi si portarono in refettorio: le tavole del refettorio si collocarono nel corridoio; Gesù si accontentò di sì poco: e il 29 giugno si celebrò la prima S. Messa sul nuovo altarino mobile di legno. I giovani stavano inginocchiati per terra e sulla predella dell'altare: più tardi furono costruiti e portati quattro banchi.
La Pisside fu acquistata dagli alunni: e tra il piede e la coppa fu posto un fogliettino col nome di tutti i piccoli offerenti. Il Calice fu donato dalla Sig.ra Cavazza.
Una sola pianeta serviva per tutti i colori festivi. Gesù non si partì mai più.
Quell'anno, a quella messa ci fu anche Maggiorino. E si fermò anche per la festa di San Paolo. Meno di un mese dopo i suoi compagni si portavano a casa sua per accompagnarlo alla sepoltura, e pregargli i suffragi.
Si aveva pur bisogno di una Linotype: Il Signore ce la manderà subito che saremo ben disposti a riceverla. E la disposizione doveva essere la ferma volontà di imparare, e di servirsi dell'arte appresa unicamente per la Buona Stampa.
La spesa doveva essere forte: in casa non v'erano che 5.000 lire, di fronte a trenta che poteva in quei giorni costare la macchina; l'unico vantaggio poi era solo l'imparare: ma la Casa era disposta a incontrare questa spesa per far imparare gli alunni, pur di trovare una buona macchina.
Il permesso di importazione dall'estero era difficile ottenerlo, e il cambio della moneta americana altissimo: si pensava ad una macchina di seconda mano.
Si continuava a pregare. Il Padre celeste dispose bene le cose.
Nel 1918 si poté fare il contratto di una macchina nuova americana: e si poté conchiudere in un periodo buono per il cambio coll'America.
La macchina venne, però solo dopo molti mesi, nell'anno seguente: venne da New-York: nuovissima: modello di ultima fattura.
Questa macchina era destinata ad un grande giornale liberale, organo dello allora presidente del Consiglio.
Il Padre celeste combinò le circostanze e la macchina venne da noi.
Costava lire 22.000: e fu tutta coperta a piccole offerte degli amici e cooperatori.

NOTIZIETTE MENSILI


Il giorno di S. Paolo

La Chiesa lo onora prima con S. Pietro e poi lo commemora con una festività speciale.
S. Paolo merita un culto di amore. San Paolo vuole divoti.
La festa di S. Paolo è tradizionale in Casa, e sempre abbondante di divozione. Quest'anno fu rallegrata anche da una gioconda serenata: San Paolo possiede l'arte di rapire i cuori: in casa gli si vuoi bene: egli è il maestro, il patrono, il modello, la guida, il titolare: parlare di S. Paolo è
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rallegrare i volti, far battere i cuori, è suscitare i canti di amore.
In giugno abbiamo meditato sulle epistole di San Paolo: sulla disposizione della sua volontà alla volontà di Dio: sullo spirito di sottomissione che inculca: sul segreto del suo zelo efficace: la mortificazione dell'io.
La statua e l'altare di San Paolo scintillavano tra luci, tra fiori, tra ornati.
Devota la Messa della Comunione: con inni e canti. Solenni le due Messe parate: solenni i Vespri, quanto si poté nella piccola Chiesa. Le SS. Messe si susseguirono fino alle undici. Le SS. Messe furono tutte assistite da un numero vario di giovani: si avevano tante cose da dire e da chiedere a San Paolo!
La giornata fu annunciata la sera precedente davanti a S. Paolo con lodi e fuochi.
Il domani, lunedì, vacanza: giochi di ricreazione: albero della cuccagna, pomo al mastello, padella, corsa delle candele.
La strada d'ingresso, il pronao, e la facciata della Chiesa addobbate dai Paolini, concentrano lumi, edere, arazzi, trecce volanti, iscrizioni illuminate sul quadro di San Paolo, su cui proiettava la sua luce una grossa lampada. Tutta la Casa, i figliuoli e le figlie dalla loro casa nuova si raccolsero in canti, in evviva, in inni di festa: e da presso la cappella partirono palloni e fusette, che andarono su, verso il cielo, come i canti, le preci e i sospiri di amore.
Anche amici della città, e bimbi — sono cari i piccoli a S. Paolo! — presero parte alla gioia, che doveva avere carattere tutto intimo e interno.
Alle 22 un ultimo sermoncino e un'ultima benedizione colla S. Pisside, per rendere il nostro cuore unito a S. Paolo in modo indissolubile.

Ritiro mensile...

Si è svolto bene sotto la protezione di S. Paolo che in Giugno occupava il posto di onore.
Il Sig. Teologo ci ha portati ripetutamente a riflettere come la nostra vita sia un gran libro di cui ogni giorno noi scriviamo una pagina... nel dì del giudizio il mondo intero assisterà alla lettura di questo libro... inesorabilmente; il proposito di tutti fu di scrivere in oro tutte le pagine di questo libro.

...e passeggiata

È la immancabile appendice al ritiro. In questo mese, causa il caldo, fu tramandata al mattino seguente. Si anticipò la sveglia e prima delle 5 e mezza la lunga, rumorosa colonna era in marcia avendo per meta l'ospitalissima S. Rocco della Cherasca.
Il Rettore M. R. D. Cuniberti ci accolse colla sua bontà e fu ben lieto di mettere a nostra disposizione casa, chiesa, cortile, giardino, ecc. ecc. Passati in Chiesa i giovani assistettero alla S. Messa, anzi tre SS. Messe celebrate contemporaneamente, si accostarono alla S. Comunione e con una breve predichina furono invitati a rinnovare i loro propositi e a deporli nelle mani della Vergine delle Grazie che tutti mirava dal suo bellissimo altare in una mirabile fantasmagoria di luci.
Chiuse la bellissima funzione la Benedizione di Gesù Sacramentato ed il canto a Maria.
La colazione fu appetitosa e... rumorosa quanto mai. Figurarsi l'«oh!» di sorpresa nostro quando, usciti di Chiesa, ci vedemmo davanti ben dieci grossi canestri di ciliegie!... Tutta questa grazia di Dio ce l'avevano procurata, dietro delicato pensiero del M. R. Sig. Rettore, e a cura delle circoline della G. F. C. I., le famiglie Boffa, Musso, Merlo, Montaldo, Abellonio, Solini, Passavanti, Garello e Giordano. Il Sig Borrano aveva provveduto il vino, a cui se ne aggiunse una damigiana del Sig. Montaldo Giov. e Montaldo Giuseppe ci offrì un... mastodontico salame.
La consumazione di tanto ben di Dio fu lieta e... veloce; poi tutti si sparpagliarono nei freschi boschetti della Cherasca e giocarono con gusto per due ore. Si passò infine nuovamente in Chiesa dove il M. R. Sig. Rettore impartì la benedizione di S.ta Croce e si pregò per i benefattori e per il buon esito dei raccolti della campagna.
Un'ultima distribuzione di ciliegie segnava la partenza da S. Rocco dove sì belle ore si erano vissute,
Al carissimo D. Cuniberti, che si fece in quattro per noi, alle buone e generose famiglie: Borrano, Montaldo Giov., Montaldo Gius., Abellonio, Musso, Solini, Merlo, Garello, Passavanti, Giordano, Boffa, Montaldo e altre buone Circoline, i nostri più sentiti ringraziamenti.

La «Divina Provvidenza»

La nuova Casa «Divina Provvidenza» è pressoché ultimata. È finita la scala, sono finite le volte e si sta coprendola col tetto. Le Figlie attendono il giorno in cui potranno abitarla; pregano e la Divina Provvidenza continua la sua opera d'amorosa cura.

Nuova sistemazione

In questi giorni si sono separati gli alunni più piccoli (4.a-5.a elementare e preparatoria) dai più alti. Hanno orario proprio e occupazione propria. Si possono così curare meglio: ne guadagnerà lo spirito ed il raccoglimento.
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Vocazioni

Le vocazioni all'apostolato di giovani e di figlie hanno costituito l'argomento di meditazione per tutta una settimana. Si è pregato e si son fatti propositi. Chiuse la settimana una solenne ora di adorazione. Ai piedi di Gesù e nel suo Cuore ogni giovane ha chiuso il proposito: portare a Gesù un nuovo apostolo della B. Stampa.

Corpus Domini

Alla Processione del «Corpus Domini» prese parte quest'anno tutta la Casa.

Esami

Nella scorsa settimana sono terminati gli esami finali. Quanto prima si invieranno le pagelle dei voti ai parenti. Ai primi di agosto si riprenderanno le scuole: i promossi avranno la consolazione di salire un gradino.

Esercizi Spirituali

Gli Esercizi Spirituali si tennero nella corrente settimana. Liberi dallo studio e non preoccupati dal lavoro, si poté attendere con tranquillità alla propria anima, udire meglio 1a voce del Signore, per incominciare una novella vita. Il Signore dia luce: fortifichi e renda duraturi i nostri propositi.

A ROMA NEL 1925


Il tempo si avvicina: un nostro sacerdote fu incaricato di preparare ogni cosa a Roma. Si sono già presi accordi.
Il viaggio a Roma è il pellegrinaggio dei figli alla casa del Padre, alla fontana della salute: a Roma vedremo il Papa e riceveremo la sua benedizione: a Roma vedremo l'esposizione missionaria, il testimonio della cattolicità della Chiesa: a Roma vedremo i luoghi dei martiri, il testimonio della divinità della chiesa.
Poter nel 1925 andare a Roma è una grazia.
Sarà formato il treno della Buona Stampa.
I parenti dei giovani si uniranno volentieri alla Casa, per sostenere assieme la spesa: ma vi sono tanti amici, che vedono bene la cosa, e saranno lieti di cooperare, perché i figli e le figliuole della B. Stampa si possano a Roma accendere e riaffermare nel santo apostolato.

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Una preziosissima cooperazione potete prestare, Cooperatori e Cooperatrici della Buona Stampa: indirizzandoci buoni giovanetti, dai 14 ai 25 anni, che desiderino dedicarsi all'Apostolato come Sacerdoti o coadiutori laici; ed indirizzandoci buone figliuole che desiderino di consecrarsi al Signore servendolo nell'Apostolato della Buona Stampa.
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DEPOSITI E RIVENDITE
DI LIBRI BUONI E OGGETTI RELIGIOSI


Per rimediare a certi piccoli inconvenienti e per dare sempre maggiore comodità a chi desidera iniziare il Deposito, abbiamo pensato di formare alcuni piccoli depositi divisi per blocchi ognuno dei quali comprende i libri che fino ad ora abbiamo trovato i più pratici e gli oggetti più convenienti e che hanno avuto la preferenza nelle numerose ordinazioni che riceviamo sia per la bontà come per il prezzo.
È bene notare come alcuni di detti blocchi contengono in prevalenza libri di divozione, altri oggetti sacri, e questo per dare ai nostri lettori varietà di scelta, secondo le necessità particolari delle singole parrocchie.
Sotto pubblichiamo quattro di questi blocchi, dell'importo complessivo di lire 100, 200, 300, che possono servire di base per un primo esperimento. Dal risultato di esso e dalle preferenze che osserverà uno per un libro od oggetto sugli altri, avranno un criterio giusto e pratico per le ulteriori ordinazioni, che saranno certamente costretti a fare dopo poco tempo, se sapranno iniziare il nostro Deposito con vero spirito buono badando prima e sopratutto al bene spirituale della popolazione.
In tutte le parrocchie ci dovrebbe essere il Deposito per comodità delle popolazioni: basta scrivere alla Pia Società San Paolo in Alba; indicando il blocco che si è trovato di maggior soddisfazione e accompagnandolo dell'importo relativo, qualora non si voglia ricevere in assegno.
Coloro poi che preferiscono far l'ordinazione dettagliata dei libri ed oggetti che credono più adatti per loro, senza tener conto dei vari blocchi che pubblichiamo sotto, non hanno che da ordinare attenendosi ai prezzi che abbiamo pubblicati nei fascicoli precedenti di questo bollettino, sotto la rubrica «Depositi e Rivendite» alle solite condizioni.
Cosi lasciamo facoltà di togliere, aggiungere, e notificarci tutto quelle modificazioni che si credessero opportune.

Condizioni

Per favorire maggiormente i RR. Parroci e coadiutori e nell'intento di diffondere maggiormente il bene che è destinato a portare questa iniziativa, la Pia Società S. Paolo, fa le seguenti condizioni di favore.
La Scuola Tipografica di Alba accetta di ritorno i libri invenduti (purché del tutto conservati in perfetto stato di vendita, non sciupati) restituendo il denaro versato all'ordinazione.
Pagamento anticipato di tutta l'ordinazione, o per vaglia o contro-assegno; notando che sono a carico del committente l'imballaggio ed il porto di andata e ritorno. Si nota però che, dove il Sacerdote fa le cose bene, nell'esaminare i libri occorrenti, ordinare il semplice necessario, zelarne l'esito, ecc. la resa è pochissima o nulla.
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OPERA BOLLETTINI PARROCCHIALI


Bollettini nuovi - Hanno iniziato il loro Bollettino in questo scorso mese presso la nostra Tipografia i Parroci di: N. S. della Salette (Catania), S. Stefano Montegrosso d'Asti, Settingiano (Cosenza) Vintebbio (Torino).
Vari RR. Parroci poi, ci hanno chiesto saggi, preventivi e schiarimenti, volendo dare vita, al più presto, al Bollettino Parrocchiale.
Quella del Bollettino è oggi una necessità sentita: lo dimostra anche il fatto: che nessun Parroco quest'anno ha creduto conveniente sospendere il suo Bollettino nei mesi estivi, come altre volte avveniva.
Il S. Padre Pio XI ha espresso il desiderio che il Bollettino abbia a nascere in tutte le parrocchie. Quindi, chi fa il Bollettino appaga un desiderio vivissimo del Vicario di G. Cristo.
La nostra Opera Bollettini può portare un valido aiuto a tutti i Parroci che intendono istituire il Bollettino o adottare un giornaletto per la loro Parrocchia.
Il gruppo degli alunni della Pia Società S. Paolo, addetti ai Reparto Bollettini Parrocchiali fanno ogni giorno preghiere speciali per la diffusione dei Bollettini; nella solennità di S. Paolo, 30 giugno, tutti uniti hanno assistito ad una S. Messa, con questo fine speciale. Certo il Signore vorrà benedire alle preghiere dei piccoli innocenti.

Il giornalino per i fanciulli?

Parecchie richieste ci pervennero già di un giornaletto per i fanciulli.
Presentemente non l'abbiamo: abbiamo però messo la cosa, nelle mani di Dio e, se questa è la sua volontà, quanto prima speriamo di dar volo ad un giornaletto tutto per il mondo piccino.
Sarà una bella vittoria sull'inferno che tante candide anime va imbrattando col fango delle letture cattive.
Occorre però molto aiuto di preghiera.
Fin'ora saremo lieti di conoscere i nomi di quanti intendono dare appoggio al futuro giornaletto, procurare abbonati, collaborare su qualcuna delle sue rubriche.
I piccoli sono il palpito più tenero del Cuore SS di Gesù; meritano bene che diamo al loro bene particolari cure.

I nostri prezzi dei Bollettini

Sono invariati ad oggi. Per un quantitativo superiore alle 300 copie le spese postali sono a carico del destinatario.
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Cooperatori, Amici! Sostenete l'opera Bollettini colle offerte e colla preghiera!
Saggi e preventivi gratis a richiesta per BOLLETTINI, DOMENICA, BUONA PAROLA.
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SEZIONE SOCIETÀ BIBLICA


Il Vangelo ai Giovani Cattolici Italiani

Quanti giovani hanno un cuore limpido, fatto apposta per sentire le delicatezze e la suggestività divina che emana dal Vangelo. Introdurlo almeno fra i migliori da principio, tenervi sopra lezioncine o conferenzine sui punti più belli, più adatti per loro, dare qualche lavoro sul Vangelo nelle scuole di religione, intonato piuttosto a far sentire la vita divina che comunica. Far vedere illustrando con fatti di vita pratica, la bontà premurosa, di compatimento alle colpe giovanili e di perdono del Divin Maestro.
Che sentano i giovani che il Vangelo è fatto proprio per il loro cuore, che sono capiti dal Vangelo nei loro desideri di amore, di gioia, di compassione, di perdono, di generosità, di entusiasmo, di sacrificio, di apostolato.
E ci si affezionino e poco per volta modellino i loro sentimenti e le loro idee sopra i sentimenti e le idee dell'unico Maestro di noi cristiani, Gesù Cristo. Si facciano una gloria di leggere e tenere il Vangelo con sé. Siano cattolici nella divisa, e nel cuore, nella mente, sentano la nobiltà e la bellezza della nostra fede, comprendano che la vita cristiana si eleva da questo corpo di carne o da questo ammasso di occupazioni materiali su fino al cielo.
Sentano che in cielo abbiamo un Padre, una Provvidenza, il valore della preghiera, la necessità e la bellezza del perdono al confessionale. Sentano e comprendano che la vita cristiana è copiare Gesù Cristo nella mente, nel cuore, nella vita, e, che noi abbiamo la vita di Cristo e che noi ci uniamo e stiamo uniti a Gesù Cristo, con l'Eucarestia per la volontà ed il cuore, col Vangelo per la mente.
Oh! il Vangelo può trasformarli i giovani!
È una vergogna inescusabile pei cristiani il leggere mai una volta la storia del nostro Redentore.
Riportiamo il numero delle copie già diffuse:
Piemonte 20.800; — Lombardia 16.550 — Veneto 24.800; — Istria 1.500; — Liguria 5.000; — Varie 1.500; — Totale 70.200.
Il lavoro del Vangelo ha bisogno di una piegatrice: ci fu offerta per lire quindicimila. I Cooperatori se la prendano a cuore. Chi aiuta la diffusione del Vangelo, avrà in cielo doppia corona e in terra sarà beato.

LA STAMPA ANTIBLASFEMA


Confessione e propaganda di un bestemmiatore

— Le bestemmie mi fiorivano sul labbro più copiose delle parole... Quali facce, quante prediche, dalla mia Tilde! Io me la ridevo sempre...
La mia donna soffriva e pregava, ed il Signore si servì di un mezzo semplice per esaudirla.
Che vuole? Insensibile a tante prediche, fui tocco da un muto predicatore, che dovevo consultare sovente, ed ogni volta mi faceva notare quanto fosse detestabile il mio vizio: un predicatore strano! il calendario antiblasfemo.
— Il Calendario...!?
— Precisamente. La mia donna lo appese alla parete ed io ne fui curioso e lo sfogliai. A dirla schietta quei disegni non mi piacevano tutti, qualcuno era poco fino...
— Molte figure mi lasciavano indifferente, ma una col cancro sulla lingua... A gettarvi sopra gli occhi io sbigottivo.
E allora le parole blasfeme cominciarono a diminuire; poi diminuirono ancora. La mia Tilde si consolava, e il Signore vinse: oggi non bestemmio più ed ho in orrore la bestemmia.
— Sia lode a Dio: questo ci incoraggia a far maggiore propaganda pel calendario.
— E anch'io sarò propagandista, ma desidererei...
— Che cosa?
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— Che i disegni fossero anche migliori.
— Sarà così. La casa ha provveduto per renderlo più piacevole con delle scenette reali, migliorandolo nella tecnica e nella carta.
Offre un formato economico a L. 14% ed un formato grande a L. 16%.
Spese di porto a carico di chi li ordina.
— Sono contento. Lo diffonderò nelle case degli amici. Mi prenoto per 200 copie formato grande.
Al neo convertito si uniscono tutti i cooperatori nella preghiera e nella propaganda e Dio voglia suscitare in tutti i paesi persone di buona volontà che si adoperino per la diffusione del calendario che lavorerà in tutto l'anno di grazia 1925 ad estirpare il vizio infame.


DOVE SONO?


Il numero delle pubblicazioni aumenta, le tirature dei giornali salgono a cifre sbalorditive anche in Italia, e i nostri giornali dove sono?...
Non ci sono, perché mancano gli Apostoli a farli: non basta essere colti, letterati, pratici di amministrazione. Per far la Stampa Buona ci vogliono degli Apostoli che amino le anime per la gloria di Dio, e non temano di salire il Calvario e spirare in croce con Gesù Cristo. A voi il cercarli, a noi il coltivarli, a Dio a creare in essi quanto occorre per il nuovo apostolato.


LA PIÙ FORMIDABILE CONQUISTA


Un grido dell'Osservatore Romano

Nessuno oserebbe seriamente negare che la più nobile conquista dell'uomo non sia il giornale.
Se S. Paolo tornasse al mondo farebbe il giornalista, ha scritto Mons. Ketteler. È vero, ma è anche vero che l'Apostolo delle genti troverebbe subito in questa missione la fatica improba da compiere: rianimare cioè il giornale, divenuto ridicolo fantoccio per incamminarlo sulla via maestra del bene, dell'onesto e del vero. Perché solamente dando un valore spirituale a questo strumento bassamente meccanizzato, si può sperare di raggiungere la finalità che un Apostolo intravvede lontano.
Poiché il pubblico vuole le «manchettes» famigerate, che esse non siano il velo che copre una merce di contrabbando, ma proclamino sempre alto e forte, la verità di Nostro Signore.
Poiché anche i giornalisti cattolici debbono essere ogni giorno pronti a dissertare di ogni cosa scibile ed altre ancora che essi almeno sappiano trovare, tra una sosta e l'alti a delle macchine, qualche ora buona di raccoglimento e di studio, qualche istante di preghiera a Dio, perché li assista nella incalzante battaglia perché li illumini e li ritempri. Così non avverrà magari il caso che essi si riducano ad apprendere la storia della Chiesa negli articoli degli avversari.
Solamente il giorno che il giornalismo cattolico avrà visto stringersi attorno a sé una accolta di apostoli, di anime generose votate al bene per il bene, allora esso potrà sperare di compiere una missione, guadagnare anime a Cristo. Diversamente è la vana fatica di Sisifo.
Questo è lo scopo che Dio ha dato alla Pia Società S. Paolo e questo fa essa nel suo seminario di giovani: e questo fanno le Figlie di San Paolo nel loro istituto.
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MILLE Ss. MESSE ANNUALI
PER I NOSTRI COOPERATORI


Quante persone non ascoltano più la Messa! Quante altre la sentono male! È uno strazio al cuore il solo pensarlo; quanto più deve soffrire il Cuore di Gesù.
Gesù versò tutto il suo preziosissimo Sangue, ha dato tutto per gli uomini, desidera con ardente desiderio che gli uomini tutti abbiano a partecipare dei frutti delle sue pene.
A voi tutti, che avete ricevuto il bollettario dell'opera delle mille Messe, è riservato il compito nobilissimo di soddisfare il desiderio di Gesù: invitate, insistete e troverete. Noi vi accompagniamo con quotidiane preghiere; avrete consolato il Cuore di Gesù e acquistati meriti specialissimi pel cielo.

Utilità della S. Messa

Il Signore è il padrone dei cuori, Egli li guida, e li volge dove gli è meglio; Egli fa entrare in sé i peccatori e li invita a mutar vita. Dio con la sua grazia, rende meritorie le opere nostre e le rende efficaci per il bene. Senza di me nulla potete fare, ha detto il Signore: E la grazia del Signore benedice e prospera l'opera delle Mille Messe, ne fa comprendere l'utilità: gl'inscritti cosi aumentano e aumenta il numero dei partecipanti ai frutti della passione di Gesù. Deo gratias!
È consolante il constatare come va facendosi strada la persuasione dell'utilità della S. Messa e come si ricorre alla S. Messa per ringraziare e chiedere grazie.
Una signora dall'America ci scrive: «Inscrivo alle mille Messe i miei nipotini, specialmente 2 dai 14 ai 16 anni, affinché crescano su buoni e virtuosi».
Un'altra persona: «Intendo inscrivere alle mille Messe una mia carissima nipote gravemente ammalata: ci vorrà un miracolo, perché è molto ammalata».
Una bell'anima: «Avevo promessa una Messa alla SS. Trinità, poi pensai di perpetuarla ascrivendomi alle mille Messe di S. Paolo; credo di aver guadagnato molto facendo a questo modo».
Una pia persona: «Inscrivo alla partecipazione delle mille Messe la sig.ra... impetrando, perché è ammalala gravemente, completa guarigione. Ricorrendo domenica p. v. il genetliaco della figlia carissima di questa signora ammalata, e non sapendo quale omaggio presentarle, ho scelto questo di ascrivere la mamma sua all'opera delle mille Messe, impetrandone la guarigione, certa di procurare alla mia cara amica una vera gioia ed il massimo conforto. Così al mio augurio aggiungerà la pagella-ricordo».
Se comprendessimo l'importanza della Messa riempiremmo le chiese e si andrebbe a gara per partecipare a più Messe possibili. Ricorriamo alla Messa nelle nostre necessità: ricorrano alla Messa le madri per allevare su bene la loro famiglia, ricorrano le spose per indurre a sentimenti più cristiani il marito, ricorrano i tribolati per averne la consolazione e la forza.
Ma non da tutti si può ascoltare ogni giorno o sovente la S. Messa: a questo supplisce la Pia Società S. Paolo con l'opera delle mille Messe.
Basta inviare un'offerta di L. 10 col nome di chi si desidera inscrivere ad aver parte a quest'opera e l'inscritto ha il bene di godere del frutto di mille Messe ogni anno e per sempre, anche dopo la sua morte.
Così mentre si attende ai proprii lavori
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lontani dalla Chiesa, si ha la consolazione di godere dei frutti della passione di nostro Signore.
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LE VIE E I MEZZI
DELLA DIVINA PROVVIDENZA


Domandate e riceverete

Ieri sera una povera donna accompagnava in S. Paolo il suo vecchio marito, che appena si reggeva sulle gambe. — Questi è mio marito, ci disse, per cui ho fatto fare il Triduo di messe e di benedizioni: oggi è l'ultimo giorno e sta meglio: è venuto a ringraziare S. Paolo, e ad accendergli una candela. — La grazia è pegno e segno che S. Paolo vi tiene preparati più importanti favori celesti.
Il Signore glorifica oggi S. Paolo premiando i suoi divoti. Molti ammirano S. Paolo: il Signore gli vuoi dare divozione, più che ammirazione. Tridui e Novene di preghiere si fanno a S. Paolo.
Le grazie che S. Paolo ottiene, si riferiscono e hanno indissolubile connessione con queste: la conversione del cuore, la pratica della fede, la conoscenza del Vangelo, l'aiuto alla sua Casa di Alba e alla B. Stampa, la pazienza nelle tribolazioni, il Paradiso.
Gli altri favori li ottiene per concedere questi; che dobbiamo sempre intendere, quando gli domandiamo qualunque cosa.
Durante la sua vita di apostolato, San Paolo dirizzò le gambe agli storpi, risanò gli infermi, salvò la vita ai naufraghi, liberò gli ossessi, guarì gli avvelenati, risuscitò i morti... ma i graziati divennero cristiani, discepoli, seguaci del Vangelo.
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Deo gratias!

Ringraziamo il Padre Celeste che concede a tanti buoni figliuoli di cooperane in tanti modi alla sua Divina Provvidenza: È' il segno che Iddio ama i Cooperatori B. Stampa e che i nostri Cooperatori sono con Dio. Che gran cosa poter dire: Dio mi vuol bene! Ed è il pegno di grandi favori che il Padre Celeste tien preparati a chi si è associato alla sua Divina Provvidenza.
Deo gratias!

DEPOSITI A FONDO PERDUTO


Preghiamo gli amici a far conoscere questa forma di carità e di apostolato.
Le persone che dispongono di titoli di stato o di rendita, specie se sole, avrebbero modo di far molto bene, senza incomodi.
Vi sono gli eredi! Sì; ma si può fare assai spesso l'una e l'altra cosa!
Una signorina appena poté disporre di Lire 1300 le portò a S. Paolo perché fosse stabilita per lei dopo morte, una messa mensile perpetua.
Uno zio, solo, mandò al nipote della Pia Società S. Paolo L. 1000 per ricavare L. 50 all'anno e destinarle alla pensione di un nostro chierico.
Un amico, che fin'ora rimase a vedere, per testimoniare la sua fiducia nella Divina Provvidenza portò altre Lire 1000.
Una giovane maestra si fece lasciare sullo stipendio di un anno di scuola la somma di Lire 2000 e le portò a S. Paolo.
Un altro zio, mandò al nipote Lire 6000, perché fossero collocate a fondo perduto in Casa. Egli ritirerà gli interessi.
Chi deposita a fondo perduto si assicura i suffragi dopo morte.
In vita può riscuotere gli interessi e anche ritirare il capitale, se viene in necessità.

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Altro modo facile di cooperare

È gran fortuna, cooperare alla Divina Provvidenza del Signore! Per questo ottimi amici portano, depositano presso la Pia Società S. Paolo quelle somme che tengono disponibili in Casa o presso istituti di Credito.
Una vedova portò Lire 400: «In casa non ne faccio nulla ora; e qui lavorano e faranno del bene».
Un amico portò 10.000 lire: «Le porto qui, perché ho bisogno di preghiere».
Un amico che versò una somma maggiore: «Voglio fare un'opera buona».
Questi capitali assicurano gli altri interessi di famiglia. La Pia Società S. Paolo rilascia titoli di credito.
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I Depositanti acquistano tesori nel cielo e questi prima di tutto: si impara che le sostanze donateci da Dio devono servire a gloria di Dio, e che è la Divina Provvidenza che governa anche la nostra vita materiale.

LE FIGLIE DI S. PAOLO


Un po' di storia

Susa non doveva rimanere la definitiva sede delle figlie. A Susa, dovevano passare tre o quattro anni nel silenzio e nel nascondimento, fortificarsi per poi slanciarsi a far del bene altrove. Fu così.
Mons. Castelli, Vescovo di Susa, ora di Cuneo, aveva lui fatta insistenza al Sig. Teologo che mandasse a Susa le figliole di Alba. Le Figlie non conoscevano Mons. Vescovo, lo conobbero poi così:
La prima domenica, non conoscendo l'orario delle funzioni, le figlie hanno perduto vespro e benedizione. Visitarono tutte le Chiese, e non giunsero a tempo in alcuna. Mentre giravano per trovare... una benedizione, uscendo da S. Carlo, s'incontrarono in un sacerdote... che le salutò per primo, come se già le conoscesse, e usò loro molta affabilità.
— Chissà chi sia mai quel Sacerdote? si dicevan poi tra loro. Come si è dimostrato contento d'averci trovate!
— E le piccole soggiungevano: È segno che ci vuol molto bene...
Ed hanno poi saputo chi era: era il sacerdote sommo della Chiesa segusina, era il Vescovo Mons. Castelli.
La Tipografia intanto come la libreria, prendeva ed eseguiva il nuovo lavoro, per cui era stata comperata e per cui veniva affidata alle Figlie di S. Paolo. Fin'ora da essa uscivano quasi esclusivamente lavori commerciali e stampe comunali.
Il nuovo lavoro fu prima il giornale Diocesano: più tardi bollettini parrocchiali e opuscoli religiosi.
Il giornale diocesano è la Valsusa.
Le tristi circostanze della guerra avevano persuaso a sospenderlo ed erano sospese da tre anni le pubblicazioni. Si provvedeva per la Diocesi con una pagina propria nella Voce dell'operaio di Torino.
Le Figlie dovevano di nuovo incamminare il giornale della Diocesi di S. Giusto, e il primo numero doveva uscire col 1 gennaio 1919.
Era direttore l'Avv. Cesare Napoli. Mons. Vescovo voleva il giornale proprio per i suoi diocesani. La tiratura arrivava appena a 600 copie e le difficoltà furono molte e molti cooperarono; gran merito ha la gioventù cattolica.
Il Signore benedisse e fece, servendosi di ciò che non era buono.
Il giornale riprese vita e s'avviò.
Una parte della redazione passò in seguito anche alle Figlie.
Mons. Castelli già Vescovo di Cuneo volle tributare alle Figlie una lode speciale. Ma il valore della parola episcopale
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sta qui; che le opere di buona stampa sono del ministero ordinario della Chiesa ed essenziali per la Diocesi e le parrocchie; che le opere di buona stampa, hanno bisogno di una anione di anime che lavori accanto ai parroci e ai vescovi e le perpetui: che Dio nella sua misericordia ha chiamato a questo apostolato dei tempi, le figliuole, e, nella sua potenza, dà loro grazia di fare. L'Istituto delle figlie di S. Paolo forma le religiose della B. Stampa.

La vocazione religiosa

(Continuazione)



— Ecco, prima di parlare di istruzione e di abilità e conoscenza di macchine e lavori, sente ella desiderio intenso di amar molto Gesù, di farsi santa, soffre quando il Signore è vilipeso, desidera portare a Lui molte e molte anime? Le pare di sentire in lei una volontà risoluta, un desiderio ardente di vincere se stessa, lasciarsi guidare per imitare da vicino gli esempi di Gesù, specialmente la sua obbedienza, umiltà, spirito di sacrificio e disposizione a far la volontà di Dio?
— Non vorrei ingannarmi, ma oso dire che mi parrebbe di sì, od almeno è certo che sento in cuore il desiderio sincero di aver tale volontà risoluta, di essere tutta del Signore, di lasciarmi guidare. E per 1a conversione dei peccatori, degl'infedeli, perché dovunque Gesù sia conosciuto ed amato, io prego quotidianamente.
— Stia di buon animo, ha le qualità per esser accettata e far buona riuscita.
Gesù col dare la vocazione dà anche la capacità e le grazie di assecondarla e prima di tutto di arrivare alla santità della propria vocazione.
Quanto poi al lavorare per la diffusione del S. Vangelo, per la salvezza delle anime il Signore si serve dei più deboli strumenti per operare grandi cose. Quando il Signore fa nascere una pianta le dà la capacità di produrre fiori e frutti. E così vivendo in casa come una pianta nel giardino, produrrà come tutte le altre, i suoi fiori e suoi frutti.
— Oh! se fosse proprio così anche di me!

LE CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE NELLE FIGLIE DI SAN PAOLO. Undici anni compiuti. Inclinazione alla vita religiosa. Attestato di terza elementare (proscioglimento). Attestati di nascita, studio, Battesimo, Cresima, vaccinazione, buona condotta e sana costituzione.
COME SI TROVANO IN CASA? Vitto sano e abbondante, uso famiglia, pietanza pranzo e cena, pane e minestra a volontà. Educazione paterna basata sui principi religiosi. L'orario distribuito in modo da passar bene dallo studio al lavoro, alla preghiera, alla ricreazione, al riposo, al passeggio. Abitazione fatta in questi ultimi anni appositamente, a cinque minuti dalla stazione, unita alla città, ed aperta alla campagna.
LA RETTA MENSILE? Le alunne studenti o tipografe pagano: L. 50 d'entrata; inoltre pagano L. 30 mensili per i primi due anni, e L. 20 mensili per il terzo anno; in seguito son tenute gratuitamente. Restano a carico dei parerti il vestiario, la biancheria, il bucato, i libri, il medico.
QUALI I VANTAGGI? Vantaggi sociali: La B. Stampa è il gran mezzo odierno di bene: Dio penetrerà nei cuori, e si vedrà un risveglio religioso, la Chiesa trionferà e santificherà i suoi membri. Vantaggi individuali. Per quelle che entrano: Si acquistano tutti i meriti delle religiose, avendo i voti che costituiscono la religiosa; tutti i meriti dell'apostolato sociale, perché la loro attività è diretta alla salute delle anime: tutti i meriti delle anime ferventi e l'amore a Dio ed alle anime aumenterà straordinariamente la loro santità. Tutti coloro che manderanno vocazioni avranno il premio dell'apostolato e Dio benedirà largamente quelle Parrocchie che procureranno una missionaria alla B. Stampa.

Per domande, informazioni ecc., rivolgersi al Teol. Alberione, Direttore della Pia Società S. Paolo - ALBA (Piemonte).
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Ritiro e passeggiata

Il Ritiro di giugno si fece il 17, e meta della passeggiata fu la Vaccheria. Si partì alle cinque del mattino dopo la S. Messa. Ci accolse il Rev.do Don Giacosa: ci fece la meditazione in Chiesa, si consumò la colazione nel cortile delle Scuole, che il Rev.do Don Giacosa, tanto amico di San Paolo, pensò a renderci ben digesta col suo vino.
Vi fu luogo a lungo divertimento: infine le maestre ci portarono a ringraziare l'ottimo Rettore, a salutare Gesù, ed a far pranzo a casa.

VITTORIA!


Lucia non sapeva più a quale santo votarsi per avere il consenso dei parenti! Sentiva attrattiva per la vita religiosa, la Casa della Buona Stampa le piaceva, dopo aver molto pregato e fatto pregare per ben interpretare la volontà di Dio, aveva deliberato di consacrar tutta la sua vita nella Casa della Buona Stampa.
Era accettata, ma i genitori si opponevano: in un'altra Casa religiosa sì, alla Buona Stampa no. E la buona figlia piangeva, e si raccomandava alla Madonna ed intanto si preparava. E tutto era pronto.
Un giorno, nell'assidersi a mensa, una svista della sorellina le fe' balenare un argomento buono.
Mancavano le posate, e le chiese:
— Sciocchina che sei, disse alla sorella, voglio una forchetta, non il cucchiaio!
— Ma la minestra è brodosa!
— Portami il mestolo, allora!...
Incominciano a guardarla, ma il bello viene dopo. Viene portata in tavola l'insalata, ella versa su vino ed acqua, e pone nel suo bicchiere olio e aceto.
La guardano con sgomento... che stia per darle di volta il cervello?
Si avvede la ragazza dei pensieri che passano per la mente dei famigliari, e sorridendo dice loro:
— Se anche i piedi volessero scrivere e le mani camminare, gli occhi sentire, e le orecchie vedere, se ogni cosa non seguisse l'ordine stabilito da Dio, tutto il mondo diventerebbe un grande manicomio!
Dio ha create le anime e a tutte ha dato una vocazione, una strada per salvarsi... Chi si ribella è come un osso fuor di posto, e chi prende la falsa strada corre rischio di andar dannato.
Volete che io sia un osso fuor di posto? Quale responsabilità per voi!?
I genitori capirono e la mamma si asciugò gli occhi.
— Ben va'... va' dove vuoi — interrompe il babbo.
— Mi lasci dunque andare a S. Paolo?
— Sì; va pure a S. Paolo.
— Quando!
— Quando vuoi.
— Allora domattina.
E all'indomani la figliuola fece la sua entrata in Casa.

LE PIE DISCEPOLE


I Parroci, che vi avviano una figliuola, acquistano una candela vivente messa davanti a Gesù Eucaristico, per i bisogni della Parrocchia.
Ora sono dodici: e continuano l'adorazione fino alle 23. La S. Pisside rimane esposta fino a quell'ora.
La loro vita è di pietà e di lavoro.
In questi giorni sono molto occupate nel giardino: e innaffiano i cavoli, i fagioli, i pomidori di Ave Maria, di Rosari, di giaculatorie.
Il pane quotidiano anche al nostro corpo, lo provvede il Padre Celeste. Egli dà vita al seme, lo fa crescere, gli fa produrre i frutti. Non è il lavoro la cosa più importante, ma la Provvidenza del Padre Celeste che feconda il lavoro.
Le Pie Discepole, che osservano il silenzio, lavorando, pregano, così la preghiera che ha il suo centro nella Cappella che sorge in mezzo all'orto, continua nei solchi e fra gli ortaggi. L'insieme è una bella poesia.
Del resto tutto il lavoro che si fa in casa è preghiera; preghiera vitale: in ogni reparto lavorando si prega: i giovani componendo i caratteri e facendo girar le macchine recitano il Rosario: le figlie recitano il Rosario mentre piegano, brossurano e legano: e le Pie Discepole mentre lavano, cuciscono e coltivano l'orto: e chiamano al Divin Maestro altre sorelle, altre discepole pie che le aiutano a pregare.
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Genitori, che avete un figlio chiamato al Sacerdozio tenetevi fortunati da Dio, e non impeditelo per motivi finanziarii. Dio non dipende da quattro soldi. Dio che ha chiamato Egli ancora farà trovare a voi e al suo eletto, tutto il necessario.


Alba — Scuola Tipografica — Alba
Teol. Alberione Giacomo - Dir. Resp.

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