Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XIV N. 9 – Settembre 1932 – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA
Presso Pia Società San Paolo
ALBA (Italia-Piemonte)


Unione di suffragi

Raccomandiamo alle preghiere di tutti i fedeli Cooperatori e Benefattori l’anima della zelatrice
SIG.RA AMATI IMPERATRICE
(Santarcangelo di Romagna)
Il Signore le conceda il riposo dei giusti e la ricompensa del cooperatore e benefattore dell’Apostolo.

* * *
Il giorno 10 agosto passò a miglior vita, la zelatrice
MONTABONE MARGHERITA
Venaus (Torino)
Nacque, visse e morì povera, ma nell’ultimo periodo della sua vita, la Provvidenza aveva messo a sua disposizione mezzi dai quali poteva attingere più largamente per compiere e moltiplicare le sue opere di bene.
Fu donna pia e virtuosa, aveva una gran sete di bene, bene che accumulava in sé con una vita d’intimità con Dio, bene che spandeva attorno a sé con generosa carità verso i bisognosi. Ebbe a cuore il decoro della Casa di Dio, e nelle sue frequenti visite a Gesù, cercava e poi provvedeva quanto le poteva rendere più belle.
Durante la lunga malattia non dimenticò i suoi poveri, ma continuò ad inviare la sua offerta ed i beneficati accorrevano al suo letto ad esprimere con lacrime il loro grazie.
Era così grande la sua umiltà, che pochi conobbero le sue opere, molte anzi non le conosce che Iddio.
Nel corso della malattia, più volte Gesù Viatico venne a darle conforto, a santificare il suo dolore.
L’ultimo moto delle mani, fu per stringere il Crocifisso, che poi le ricadde sul cuore; l’ultimo moto delle labbra per baciare e pronunciare: Gesù.
Il male negli ultimi giorni le tolse l’uso dei sensi e per tre giorni rimase nel letto senza dare altro segno di vita che un respiro calmo, interrotto dai sospiri. Soffriva? Era in colloquio con Dio? Certo che le sue sembianze invece di esprimere sofferenza acquistavano bellezza, grazia serenità di cielo.
Ricca di meriti, spirò l’anima sua bella nel bacio di Dio, lasciando a noi la viva eredità di tanti esempi, d’umiltà, di fede profonda, di carità ardente.
Raccomandiamo la sua anima alle preghiere di tutti i Cooperatori e benefattori della Pia Società S. Paolo.
RIPOSI IN PACE

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E’ passata all’eternità la buona signora
CALDELLARA SECONDINA
Mamma del caro Vigolungo Maggiorino che spense la sua giovinezza nella Pia Società S. Paolo il 27 luglio 1918, lasciando dietro a sé un indelebile ricordo e fragranza di virtù.
La mamma sua lieta di aver consacrato a Dio una figliuola ed aver dato all’Apostolato Stampa Maggiorino, veniva a passare i gli ultimi suoi giorni nella Pia Società S. Paolo che tanto amava, ove attese sempre ad intessere la sua bella corona per il cielo.
Dopo tante sofferenze offerte a Dio passò a riceverne il premio il 17 agosto 1932. La raccomandiamo caldamente ai suffragi dei buoni cooperatori.
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OPERA DUEMILA MESSE

Zelatori e Zelatrici!

Perché sempre più comprendiate la bellezza e l’importanza del vostro compito veramente invidiabile, riflettete a questo. L’Apostolato della Stampa sgorga intiero dalla SS. Eucaristia, in cui si vela il nostro Dio, Gesù Maestro Via, Verità e Vita.
L’Apostolato è Via e Verità e Vita in quanto porta alle anime l’esempio e il Vangelo di Gesù; ed è Vita per le anime in quanto porta in sé la Vita di Gesù Eucaristico.
Ora, Gesù comunica la sua Vita mediante la Grazia, e la Grazia nell’Apostolato è necessaria in tre modi:
1) deve precedere l’Apostolato, per disporre bene gli uomini a riceverlo largamente; 2) deve accompagnarlo perché sia efficace e il seme porti buon frutto; 3) deve seguirlo, santificando le anime nello sviluppo dei germi gettati da quello, e accompagnandole nel passaggio dalla terra al cielo, suffragandole in Purgatorio se è necessario. L’Eucaristia è quindi centro vivo dell’Apostolato, ed è il fiume vitale che fa germogliare, sviluppare e ben maturare i semi di virtù e di santità.
Perciò il nostro compito, carissimi è di somma importanza per l’Apostolato: perché? Perché la S. Messa è il principale mezzo con cui si ottengono tutte le grazie necessarie per la fruttificazione dell’Apostolato stesso.
Dunque, le Duemila Messe, con l’abbondanza delle loro Grazie, devono precedere, accompagnare e seguire l’opera dell’Apostolato Stampa.
Quanto è quindi eminente il vostro posto fra i Cooperatori della Divina Grazia! Anche a voi il caro Gesù ripete:
«Rallegratevi ed esultate, poiché è grande il premio che vi è riservato in Paradiso!»

Guai a chi non fa celebrare le Messe di obbligo per i suoi defunti

Quanto più Dio premia coloro che ascoltano o fanno celebrare Messe per il loro defunti, altrettanto castiga quelli che mancano a questo loro sacro dovere.
S. Leonardo dice che chi non soddisfa a questo dovere, è peggiore di un barbaro, e di un demonio. Per costoro non v’è confessione che valga, né assoluzione che tenga, se non fanno penitenza di così gran peccato e non soddisfano puntualmente tutti gli obblighi che hanno con i morti.
Non si porti la scusa: «non ve n’è… non si può». Pei vostri contratti, pei traffici, pel divertimento, per il lusso, per la moda e
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forse… anche per peccare «ce n’è e si può»! Ricordate bene che se in terra non v’è chi riveda i conti, avrete da fare il saldo con Dio!
Nelle cronache francescane, si legge che un frate comparve dopo morte a un suo compagno e gli manifestò le pene acerbissime che soffriva nel Purgatorio per essere stato trascurato coi defunti, e che fino allora non gli aveva giovato tutto il bene e tutte le Messe applicate per lui, perché Dio, in pena della sua negligenza, le aveva applicate ad altre anime.
Ciò detto disparve.
Lasciate perciò che vi supplichi a voler d’ora innanzi usare tutta la diligenza per suffragare le anime purganti, specialmente con le SS. Messe e Comunioni; ma sopratutto siate solleciti a soddisfare i lasciti a favore delle anime del Purgatorio, anche a costo di sacrifici.
E ciò per le anime più generose, è facilitato dai corsi di Messe Gregoriane e Perpetue che la Pia Società accetta volentieri.
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La Madre
dell’Apostolo della Stampa

Celebri nell’antichità sono la madre di Coriolano; più celebre la madre dei Gracchi, la quale chiamava i figliuoli: «i suoi gioielli». La Sacra Scrittura addita all’ammirazione di tutti l’eroica madre dei Maccabei; celebri sono Anna, la madre di Samuele; Bersabea, madre di Salomone: artisti e poeti hanno inneggiato alla madre: perché la gloria del figlio è quella della madre. Essa è sempre al suo posto accanto al figlio in qualunque luogo ed in qualunque circostanza, perché la madre è per il figlio: se non fosse così, bisognerebbe cambiargli nome.
Ma se questo si deve dire di tutte le madri, molto di più occorre dire del figlio Sacerdote dell’Apostolato Stampa. Accanto al figlio Apostolo essa non sembra più una creatura, ma un Angelo: davanti a costei, ci inchiniamo. Essa non solo ha saputo formare un uomo, ma un altro Cristo. Fu lei che gli diede colla vita la fede: fu sulle sue ginocchia che gli comunicò col latte l’amore a Dio, alla virtù, alle anime. Ancora lei, più che il padre quella che lo custodì, l’accompagnò passo passo all’altare, dove l’ha visto ascendere dopo tanti sacrifizi, tante preghiere, tante speranze.
La madre accanto al figlio Sacerdote ed Apostolo della Stampa non ha uguali: la sua gloria è in Cielo; il suo posto è vicino a Maria sul CALVARIO. Sì, sul Calvario perché ella vedendolo celebrare il S. Sacrificio, piange; ma il suo pianto è dolce della dolcezza della Croce; il suo pianto è uno sfogo naturale, ma sublimato e trasformato dalla fede.
Io ho visto il pianto di queste madri nel giorno dell’ordinazione del loro figliolo: le ho viste piangere e ridere: ridere con le lacrime: agli occhi… «non mi importa più morire ora, mi diceva una, ora che ho visto il mio figlio sacerdote».
O mamme non sareste contente anche voi di una tale consolazione e di tanta gloria?
Instillate ai vostri figli l’amore a Dio, alla Madonna, alla virtù, e pregate per questo: Dio vi esaudirà come esaudì la madre di Samuele!
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PIA SOCIETA’ SAN PAOLO
PER L’APOSTOLATO DELLA STAMPA

Programma per l'accettazione

La Pia Società San Paolo è un Istituto Religioso, approvato e conforme al Diritto Canonico vigente per l’Apostolato Stampa.
Si propone di predicare con la Stampa, come i Sacerdoti predicano colla parola, le verità cristiane per santificare i suoi membri e salvare anime e far regnare Gesù Cristo nel mondo.
E’ una Società di Religiosi, Sacerdoti e laici, di vita comune.
La propria santificazione è il primo lavoro. Per il regno di N. S. Gesù Cristo e per le anime i suoi membri: 1) si occupano a scrivere giornali, opuscoli, riviste, libri, bollettini, ecc.; 2) li stampano: e cioè compiono tutto il lavoro tipografico di composizione, impressione, brossura, legatura, ecc.; 3) li diffondono dedicandosi a varie iniziative tra cui Biblioteche, Bollettini Parrocchiali, Opera Biblica, Settimanali, ecc.
Per formare il personale o gli Apostoli della Buona Stampa la Società S. Paolo ha aperto un Seminario con tutti i corsi ginnasiali, filosofia e teologia.

STUDENTI

Son giovani che tendono al Sacerdozio e alla vita religiosa. Essi sono in un Seminario, con tutti i corsi di studio e con tutti i mezzi di formazione secondo la speciale vocazione. Nel medesimo tempo essi imparano alquanto l’arte tipografica e si fa loro conoscere la missione della Buona Stampa; la teoria e la pratica della Stampa sono invero una delle loro materie specifiche e necessarie.
Fanno gli stessi studi che in un Seminario, sviluppando di più la sociologia; e studiando pure tanti anni come in un Seminario ben ordinato.
Terminati i corsi di studio potranno essere ammessi, dopo il noviziato, nella Pia Società San Paolo.

Condizioni di accettazione

1. Diano segni di vocazione religioso-sacerdotale.
2. Abbiano compiuto o compiscano durante l’anno di entrata almeno 12 anni.
3. Siano forniti almeno dell’attestato di promozione dalla quarta alla quinta classe elementare.
4. Attestati di nascita, studio, battesimo, vaccinazione, buona condotta e sana costituzione.
Gli aspiranti pagano L. 50 di entrata che non si restituiscono più anche se il giovane si fermasse un solo giorno; e inoltre: L. 60 mensili il primo anno, L. 40 mensili il secondo anno, L. 20 mensili il terzo anno; in seguito sono tenuti gratuitamente. Però restano sempre a carico dei parenti fino a studi compiuti: ve-
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stiario, biancheria, bucato, rammendatura, libri, medico.
Si accettano pure giovani che si trovano già nei corsi di ginnasio o di liceo o di teologia; questi però quanto più sono avanzati negli studi, tanto maggiormente occorre siano decisi e dimostrino vocazione religiosa.

Corredo

Gli studenti devono possedere il seguente corredo: Materasso largo m. 1, lungo m. 1,90; lenzuola 6; Baule 1; imbottita 1; catalogna o lucchessina 1; cuscino 1; copriletto 1; calze da estate paia 6, da inverno paia 6; Bluse da lavoro 1; flanelle da estate 3; da inverno 3; scarpe paia 3; pettine 1; pettinetta 1; cappelli 1; vestiti 3; catino 1; asciugatoi 8; camicie da estate 4, da inverno 4; mutande da estate 4, da inverno 4; tela larga m. 1, lunga m. 1,90; sapone e lucido; spazzola da abiti 1; da scarpe 1; Fodere da guanciale 4; tovaglioli 6; fazzoletti 12; Cravatte 3.
Ogni capo di biancheria dovrà portare il N.o indicato nella accettazione.

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Il materasso per precisione nella misura, e buona qualità, si esorta vivamente ad acquistarlo presso l’istituto dietro rimborso della spesa di acquisto.
Il copriletto, per uniformità deve essere acquistato dalla Casa, che lo provvede dietro rimborso delle spese. Non vi sono uniformi speciali. Il berretto però deve essere uguale e lo si può acquistare dall’Istituto. Le calze devono essere nere; così pure le scarpe. E’ vietato portare le gambe nude; le camicie devono essere completamente abbottonate. Tutti devono avere la cravatta.
Le famiglie che potranno provvedere direttamente per la rammendatura e pulizia, faranno cosa buona; diversamente si incarica l’istituto. Le spese di bucato e rammendatura sono quelle ordinarie, sono come se si facessero eseguire in famiglia; il medico è pagato solo per le cure straordinarie di malattie gravi.
L’Istituto ha ammesso un reparto per la confezione di abiti quando occorre sostituirli.

N.B. Spedire sempre il corredo in tempo in modo che giunga all’Istituto prima dell’arrivo del giovane.

Note diverse

Ai giovani di famiglia lontana si concedono otto-dieci giorni ogni anno per rivedere la famiglia. Non vi sono le così dette vacanze autunnali.
L’entrata è nei mesi di Agosto-Settembre-Ottobre, secondo che verrà fissato nella lettera di accettazione.
Sono esclusi: i notevolmente difettosi di corpo; gli illegittimi; quelli che non mostrano inclinazione alla vita ecclesiastica o religiosa.
Chi entra, e per lui i genitori od i tutori si impegna a rimanervi per cinque anni: solo a tale condizione la pensione è così esigua. Chi volesse uscire anticipatamente dovrà indennizzare l’Istituto con una pensione in L. 100 mensili per il tempo in cui vi è rimasto. I genitori, ed i tutori in loro mancanza si impegnano a lasciare liberi i figli di seguire la loro vocazione quando questi chiedono di dedicarsi all’Istituto.
Qualunque lavoro compiuto nell’Istituto non avrà alcun diritto ad essere rimunerato.
L’Istituto per abbondanza di protezione, assicura a sue spese gli alunni alla Cassa Nazionale Infortuni per una quota convenzionale non inferiore a L. 1,25 all’ora di apostolato. Il premio per invalidità temporanea spetta all’Istituto.
In caso di infortunio nessuno potrà pretendere un indennizzo maggiore di quello che verrà liquidato dalla C. N. I. sulla cifra alla medesima denunzia in base ai registri. I parenti che lo volessero possono fare una assicurazione individuale a proprie spese.
L’atto di affidare un giovane all’Istituto e l’atto di appartenervi, significa e importa l’accettazione integrale del presente regolamento.
Ogni bimestre i parenti ricevono la nota del bucato, libri, cancelleria; e ogni sei mesi hanno pure notizia dello studio e del profitto morale e tecnico dei giovani.
L’entrata e la pensione sono anticipate.
Qualunque giovane può e deve essere rinviato alla famiglia quando non dà segni di vocazione.
Allorché un giovane lascia il collegio o è rimandato alla famiglia deve essere soddisfatto interamente il suo conto prima di ritirare il corredo.
Per qualunque contestazione i genitori e l’Istituto si rimettono irrevocabilmente all’arbitrato del Parroco locale in Alba.
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DISCEPOLI (Coadiutori laici)

La Pia Società S. Paolo per l’Apostolato Stampa hai suoi scrittori, stampatori, propagatori della stampa religioso-morale. Ha inoltre e riceve giovanetti che dimostrano vocazione religiosa e vogliono dedicarsi all’Apostolato-Stampa in qualità di Coadiutori laici.
I Coadiutori laici (detti Discepoli) aspirano alla vita religioso-laica, nell’Apostolato-Stampa.
Il loro primo lavoro è la preghiera, l’esercizio delle virtù cristiane, la formazione alla vita religiosa.
Il secondo è lo studio teorico-pratico del lavoro tipografico di composizione, della carta, degli inchiostri, dell’impressione, legatura, propaganda ecc.
All’età conveniente possono essere ammessi al noviziato, e successivamente ai voti religiosi di castità, obbedienza e povertà; sempre che lo chiedano e dimostrino attitudini alla vita religiosa.
Ammessi ai voti sono provvisti di tutto quanto loro occorre.

Condizioni per l’accettazione

1. Diano segni di vocazione religiosa e facciano domanda per mezzo del proprio Parroco.
2. Abbiano compiuto o compiano durante l’anno di entrata almeno dodici anni.
3. Siano forniti almeno dell’attestato di promozione dalla quarta alla quinta elementare.
4. Presentino attestati di vaccinazione, buona condotta e una costituzione fisica con esenzione da malattia ereditarie.
Gli aspiranti pagano L. 50 di entrata che non si restituiscono più anche se il giovane si fermasse un solo giorno; e inoltre: L. 60 mensili il primo anno, L. 40 mensili il secondo anno, L. 20 il terzo anno. In seguito non sono tenuti ad alcuna pensione; ma restano a carico dei parenti le spese dei vestiti, bucato, medico, libri, finché abbiano emessi i primi voti. In seguito l’Istituto provvede a tutto.
Se però entrano dopo compiuti i sedici anni, sono dispensati dalla pensione e pagano soltanto L. 50 di entrata e le spese del bucato, vestiti, medico, libri fino all’emissione dei primi voti. In seguito l’Istituto provvede per tutto.

Corredo

All’entrata i giovano devono possedere il seguente corredo: Materasso largo m. 1, lungo m. 1,90 N. 1; lenzuola 6; baule 1; imbottita 1; cuscino 1; copriletto 1; calze da estate paia 6, da inverno paia 6; bluse da lavoro 1; flanelle da estate 3, da inverno 3; scarpe paia 3; pettine 1; cappelli 1; vestiti 3; catino 1; asciugatoi 8; camicie da estate 4, da inverno 4; mutande da estate 4, da inverno 4; tela larga m. 1 lunga m. 1,90; sapone e lucido; spazzola da abiti 1; da scarpe 1; fodere da guanciale 4; tovaglioli 6; fazzoletti 10.
Ogni capo di biancheria dovrà portare il numero indicato nell’accettazione.

Nei Circoli della Gioventù Cattolica Maschile
Spesso si incontrano giovanetti ed anche giovanotti che inclinano assai alla pietà. Sarebbe una buona carità avviarli alla vita religiosa ove i loro meriti si moltiplicherebbero! Si incontrano fanciulli innocenti, candidi; è gran carità suggerire una casa religiosa ove facilmente si salveranno da molti pericoli e svilupperanno il germe divino di una vocazione. Talvolta si incontrano giovani che sono soli, oppure in famiglia sono quasi di troppo: se possedessero pure tale fondo di pietà e docilità in cui si possa coltivare una speranza di vocazione religiosa, ecco l’occasione di una bell’opera che Dio ci presenta.

Nel piccolo Clero, tra i Crociati, gli Aspiranti della G. C. I., i fanciulli del Catechismo ecc.
Vi sono fanciulli almeno di mediocre intelligenza, che frequentano volentieri le funzioni ed i Sacramenti; amano la S. Madonna, fuggono il peccato, evitano i pericoli, desiderano far del bene. Ecco dei segni di vocazione alla vita religioso-sacerdotale.
Coltivate tali attitudini, si può ben sperare nel Signore che un giorno la Chiesa ne avrà grande vantaggio.

Si pregano i RR. Parroci di questa carità ai loro filiani: esaminare se nella loro Parrocchia vi sia alcuno che dia segni di vocazione all’Apostolato Stampa e volerlo indirizzare alla nostra Società.
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SOCIETA’
per la Verità Cattolica

E’ una Società fondata a Londra nel 1884 allo scopo di diffondere molti opuscoli su tutte le questioni di religione, della morale cattolica e sul pratico impiego di essa nella società, nello Stato e negli individui.
In 25 anni, pubblicò 850 opuscoli che diffuse in milioni di esemplari. Ogni anno fece sempre qualche progresso: nel 1923 furono venduti 850.000 opuscoli, nel 1927 già 1.020.944, nel 1928 un milione 164.735, nel 1930 1.304.674 e nel 1931 1.368.365.
Di un semplice libro di preghiere ne furono vendute più di 3 milioni di copie.
Dov’è il segreto di così colossali successi?
Dapprima, tutti codesti opuscoli sono di ottima qualità: i loro autori sono personalità della vita pubblica, celebri professori, predicatori, organizzatori, religiosi, vescovi e cardinali. Anche il Papa è fra codesti autori, perché ogni sua Enciclica è stampata in questa forma: quella sui matrimoni raggiunse 140.000 esemplari, la «Quadragesimo anno» 100 mila.
La seconda causa di tanto sviluppo è la eccellente organizzazione. Ne è presidente l’Arcivescovo indiano-inglese S. E. Mons. Albano Goodier: la società ha sette figliali. I segretari o direttori sono ben pagati: nel 1931, la società spese 35 mila sterline; di questa ben 4.000 per il personale: (la sterlina vale oggi 70 lire).

BUONA STAMPA

In un giornale francese leggiamo queste confidenze del Parroco di una borgata di circa duemila anime:
«Tutti i miei sforzi sono rivolti ala stampa e alla scuola. I buoni giornali sono ormai i soli che vengono letti. Così la mia popolazione è diventata fervente, e noi contiamo dodici Sacerdoti viventi e dieci allievi in Seminario». Oh, se tutti la pensassero come quel Parroco francese e operassero di conseguenza!

Giornali cattolici

Un olandese, diretto a Roma in pellegrinaggio giubilare, fece sosta ad Innsbruck. Entrato nel primo caffè della città, un giovane rivenditore di giornali gli offre la sua merce.
– Sono giornali cattolici? – domanda il forestiero.
Il giovanetto rimane confuso all’insolita richiesta e non sa che rispondere. Certe distinzioni i giornalai non sono capaci di farle: vendono carta stampata, e quanto più un giornale offre un margine di guadagno tanto più si sbracciano ad esibirlo. E’ il loro mestiere e tanto basta!
Dunque, all’insolita richiesta il giornalaio fruga fra le sue stampe e presenta all’ospite il «Neues Wiener Jornal». Il curioso olandese ripete la domanda: – E’ questo un giornale cattolico?
Ma il fattorino davvero non lo sa e non nasconde il suo imbarazzo.
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Allora un avventore vicino gli viene in aiuto e gli dice: – No, è un giornale ebreo.
Altro tentativo colle «Nunchener Teneste Nachrichten».
Altra domanda del flemmatico olandese, il medesimo imbarazzo, la medesima spiegazione.
Un terzo foglio: «Der Morgeu». L’olandese scettico guarda il vicino di tavolo e il giovanetto avvilito lo guarda pure; fatale risposta: «Non è un giornale cattolico!» Pellegrini e avventori si fanno sempre più curiosi. Possibile che in tutta quella massa di giornali non ci sia neppure un giornale cattolico! Ma la ricerca è vana. Forse la Neue Frere Presseos? Per chiudere la tragicommedia il vicino domanda chiaramente: – Ma dunque non tiene affatto la «Reichsport», il «Tiroler Anzeiger»? E’ proprio possibile?
– Non ne ho – replica il giovane.
– Ebbene – soggiunse sorridendo l’altro – non vedi che ti scappa un buon affare? Oggi vi sono ad Innsbruck 240 pellegrini olandesi cattolici, diretti a Roma. Va tosto alla tua centrale di distribuzione e fatti consegnare un pacco di quei giornali cattolici che tu non conosci. Rare volte ti potrà capitare una occasione così buona come questa.
E rare volte, conchiude il giornale, si è visto ad Innsbruck un giornalaio affrettarsi a prendere dei «giornali cattolici», come in quel giorno.
Dopo pochi minuti i bravi cattolici olandesi erano serviti con grande soddisfazione del giornalaio.
La morale del fatto desidereremmo che la ricavassero molti cattolici italiani.
Da «Regina degli Apostoli» dei Missionari Pallottini.

Dio mietitore sapiente…

I campi perdono la loro caratteristica bionda, lucente, affascinante. Il grano dai grossi covoni passa alla trebbiatrice e dalla trebbiatrice al granaio, nitido, scintillante.
Così come matura il frumento, matura l’uomo e l’uomo matura nella perfezione delle opere buone, sotto la forza che gl’infonde il sole divino, brillante nel mezzogiorno dell’amore.
Poi anche l’uomo viene raccolto. Dio, mietitore sapiente lo recide da questa terra, ne purifica la spiga, e il grano puro lo porta nei granai del cielo, perché egli è buono e chiama i suoi eletti con sé a godere.
V’è però tra il grano quello che viene scartato, gettato agli animali perché non è da farina. Parimenti in mezzo al mondo vi sono degli uomini, scarti, mezzani, tristi, bestemmiatori, falsari, impudichi, omicidi, avari e traditori. Questi Iddio non li vuole nel suo regno perché ne insozzerebbero le porte e le sedi. Allora? Allora questi vengono dati in pasto agli animali, agli uccellacci infernali.
Noi di quali siamo? La nostra spiga è piena, brillante? Se proprio oggi il mietitore venisse a raccogliere la nostra bionda testolina ci troverebbe le delizie d’un buono e pesante grano da farina celeste?
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IL COOPERATORE PAOLINO

I momenti della vita
sono per aumentare i meriti

Questo è l’insegnamento che ha dato Gesù Cristo, la SS. Vergine ed i Santi. Beato chi ha appreso questa scienza del Figlio di Maria!
A tutti il Signore ha segnato un dato numero di anni: ad alcuni permette di raggiungere età molto avanzate, altri giunti nel pieno della virilità decedono, altri si spengono nel fior degli anni quando magari si pronosticano le più belle speranze per l’avvenire, altri poi sono recisi appena si aprono alla vita. Ognuno ha il tempo stabilito e determinato per dare prova a Dio della sua fedeltà.

E’ COSI’!

Il tempo che abbiamo è per prepararci al Paradiso, per arricchire la nostra anima di meriti colle opere buone. Un minuto di tempo vale l’eternità, perché tutto quello che facciamo si rispecchia là e al giorno del giudizio troveremo tutto. E’ così!
I Santi che capirono profondamente questo ci diedero degli esempi ammirabili di operosità, di studio, di preghiera ecc., perché sentivano che il tempo era breve e che era necessario provvedere e fare presto ad arricchire per l’eternità.
Che di più bello che pensare a farsi dei meriti?
Questo lo si può fare in qualunque condizione ci troviamo ed a qualunque occupazione o lavoro attendiamo: basta solamente che escludiamo il peccato.

COME FARE?

Anzitutto mettere nelle nostre azioni la retta intenzione: escludendo tutto quello che è vista umana. Fare le cose per piacere a Dio, perché Dio ci vede e ce ne chiederà conto.
Così è tempo di merito l’attendere alla cucina, il preparare la tavola, lo sparecchiarla; il prendere riposo, il lavorare in campagna od in officina, il battere il grano, il preparare il terreno per la nuova semina ecc. ecc. Ogni momento è per aumentare i meriti. Basta solo che noi ci teniamo a disposizione d’animo: fare tutto e solo per piacere al Signore e per guadagnarci i meriti per il Paradiso.

IMPORTA?

L’unica cosa importante in vita è pensare a provvedere per l’eternità e ciò che veramente conta per l’eternità sono i meriti e le opere buone.
La vera sapienza e furbizia sta nel saper spendere ogni momento per la gloria di Dio e la pace degli uomini.
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NELLA PIA SOCIETA’ SAN PAOLO

Nella casa madre di Alba

LA FESTA DELL’ASSUNTA. – Le feste della Madonna sono sempre care e attese con gioia dell’anima. Si tratta di presentare in queste giornate alla Mamma del Paradiso un ossequio più bello, più puro e più sentito. Ed ogni festa presenta un’occasione particolare. Alla Vergine Assunta si consegnò il cuore e la mente perché li sollevasse coi sentimenti e pensieri nella speranza del Paradiso, premio dei buoni e fedeli servi del Signore.
Alla sera il Primo Maestro, ci fece considerare bene la festa dell’Assunta con una solenne ora di adorazione. I bei pensieri che ci disse, i canti e le preghiere: tutto era indirizzato ad onorare la Vergine Assunta.

GLI STUDI – Terminati i SS. Spirituali Esercizi, si sono ripresi gli studi e le scuole regolari. In questo tempo i giovani si preparano all’esame filale che verrà dato a Natale. Preghiamo il Signore a volerli accompagnare colla sua benedizione, a conservarli nella salute perché possano attendere bene ai loro doveri.

L’APOSTOLATO. – Si continuano i lavori attorno alla collezione «i Santi». Le belle edizioni già pubblicate sono di molto gusto per quanti ne hanno fatto acquisto. Il Signore aumenti sempre di più il numero dei Cooperatori e dei lettori: costanti e generosi e dia ai piccoli Apostoli le grazie e gli aiuti per rendersi meno indegni dell’Apostolato che essi fanno per la maggior gloria di Dio e la pace degli uomini.

PIA SOCIETA’ FIGLIE DI S. PAOLO

Reggio Emilia

Continuano le offerte per la Cappellina

Buenos Ayres
LA NUOVA CASETTA. – Il Signore ha esaudita la nostra preghiera «O Signore, che avete detto: voi siete più dei passeri, date anche a noi il nostro nido» e ci preparò una povera ma linda casetta nella grandiosa città di Buenos Ayres. E’ però per noi ampia, preghiamo quindi il Signore a mandarci presto buone vocazioni. Deo gratias!
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RITIRO MENSILE. – Ci fu tenuto dal Rev. D. Trosso alla vigilia dell’Assunta per prepararci alla bella solennità. L’argomento fu la preghiera perché davvero tanto necessaria,ed è inoltre mezzo infallibile di grazia.

LA CAPPELLINA – Anche questa grazia volle farci il Signore. L’abbiamo tanto desiderata e abbiamo finalmente Gesù con noi, Eucaristicamente.
Il 16 Agosto il Rev. D. Trosso la benedisse e alla solenne funzioncina erano presenti una cinquantina di persone che rimasero tutte molto soddisfatte. Non ci mancarono generosi cooperatori per l’arredamento della dimora di Gesù, e volentieri li ricordiamo: Sig. Nicosia: olio per la lampada, vino da Messa, candelieri, sapone.
Maria de Guerrico: due pianete, nera e viola; Sig.a Estrelle, due ricchi candelieri, candele, banco. Altre pie persone offrirono quadri, lampade e molti contribuirono con offerte in denaro. In modo particolare ricordiamo e ringraziamo la buona signora Colombo e la di Lei figlia che cercano in ogni modo di avvicinarsi allo spirito di S. Paolo e curano la cooperazione generosa in tutti i rami e non risparmiano offerte in denaro e natura. Deo gratias!
Con piacere annunziamo che la Prima Messa celebrata nella nuova cappellina fu per i cari Cooperatori, ai quali sempre auguriamo e preghiamo il ricambio eterno.

New York

Dopo lunga attesa ci troviamo ora nel nuovo mondo dove tante anime desiderano la verità.
Abitiamo una casa piccola e povera ma molto cara perché sempre calda di affetto e di preghiera.
Dopo pochi giorni del nostro arrivo si è iniziata la propaganda e si iniziò presso una famiglia italiana: Sig.a Evelina Longo che ci accolse molto bene e fece buon acquisto di libri, offrendosi poi come generosa cooperatrice. La sua buona figliuola viene ogni giorno con tanta carità a darci lezione di inglese.
Nella propaganda abbiamo visitata la Parrocchia di S. Maria e di S. Chiara con esito soddisfacente.
I libri più diffusi sono: la Bibbia delle Famiglie, Vangelo, Divin Maestro, Vita della Madonna.
In attesa di libri inglesi si diffonde presso i numerosissimi italiani.
Contiamo noi pure generosi e buoni Cooperatori: Sig.a Anna Cuomo; Francesca Deseu; Lucy Volino, Giovannina Renza, Sig. Veneroso; Sig. Palmiesi Manice, Sig.a Rosalia Canaliato; che si sono generosamente offerte per aiutarci.
Inoltre ricordiamo altre pie Persone N. N. che ogni settimana ci beneficano con offerte in natura. A questi primi e tanto benemeriti Cooperatori presentiamo il nostro riconoscente ringraziamento e la quotidiana preghiera. Sorgano presto buoni imitatori dei loro esempi a gloria di Dio e bene delle anime!

Napoli

Anche qui non mancano buone e generose persone che si offrono volentieri per aiutare l’Apostolato Stampa. Siamo riconoscentissime e volentieri diamo l’elenco, certo che molti altri vorranno seguire il buon esempio:
Contessa Scott, tappeto; Sig.a Filipetti L. 10; Contessa Rocco L. 10 e offerta in natura; Sig.a Metilde di Lualiano, offerta in natura; Sig. Antignano, offerta in natura; N. N. 6 tazze; N. N. un boccale.
Il Signore ricambi tutti largamente come auguriamo e preghiamo.
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IL VANGELO QUOTIDIANO

La lettura del S. Vangelo è necessaria per il Cristiano come è necessario il pane per l’uomo. Come si potrebbe concepire un Cristiano, che prende il suo stesso nome da Gesù Cristo, ed intanto non ne conosce la vita, gli insegnamenti, la dottrina?
Il S. Vangelo per il Cristiano è sorgente di luce, di forza, di grazia.
E’ sorgente di luce perché contiene la dottrina del Maestro per eccellenza, Gesù; è sorgente di forza e di grazia perché Gesù non è solo un Maestro, ma è il Maestro nel pieno significato della parola, e cioè non solo illumina la mente, ma nello stesso tempo dà ancora la forza di praticare gli insegnamenti proposti.
Non bisogna quindi considerare la lettura del S. Vangelo come quella di qualunque altro libro, ma come la lettura per eccellenza, doverosa e necessaria per chi vuol meritare il nome di Cristiano.
Per rendere più facile e comoda ed anche fruttuosa tale lettura, la Pia Società San Paolo ha creduto bene di aggiungere alle altre sue edizioni bibliche anche quella del Vangelo Quotidiano.
E’ una pagina di Vangelo per ogni giorno dell’anno, seguendo il testo di Il Divin Maestro, testo del Vangelo Concordato dal P. Eusebio Tintori O. F. M. e seguita da una o più brevi riflessioni tolte dai Ss. Padri, che rendono più facili l’intellezione del S. Testo. Viene ancora dopo un frutto da ricavare dalla lettura stessa, che ha per scopo di far vivere il S. Vangelo, giacché l’insegnamento di Gesù non basta che illumini la mente, ma bisogna ancora che muova il cuore e spinga la volontà a praticare l’insegnamento appreso.
In linda e pulita veste tipografica, il libro anche esteticamente si presenta bene, ed il mitissimo prezzo è consentito da tutte le borse. L’offerta infatti è di sole 3 lire.
Sarà grandemente utile in tutte le famiglie e può servire benissimo per lettura spirituale quotidiana ed anche per meditazione.

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L’orazione è una pia elevazione dell’anima a Dio per ben conoscerlo, adorarlo, ringraziarlo, e domandargli quanto ci bisogna. E’ necessario pregare e pregare spesso, perché Dio lo comanda, e, ordinariamente, solo se si prega, Egli concede le grazie spirituali e temporali.
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Il tempo di povertà è tempo di vocazioni

(Continuazione)


Bisogna trasformare le necessità in umiltà di cuori, bisogna trasformare il castigo in penitenza di riparazione, di espiazione, di propiziazione, e allora la povertà si riempirà di benedizioni di Dio, il vuoto delle mancanze avrà fatto posto all’abbondanza delle ricchezze della divina misericordia.
Incoraggiate, non ostacolate, sostenete non ritiratevi dall’aiutare i vostri figli su la via religiosa: la povertà dei figli religiosi è la salvezza della famiglia. E’ tempo di povertà, quindi è tempo di carità; quindi è tempo di moltiplicare i ministri della carità; e i ministri della carità sono i sacerdoti; e ai Sacerdoti i fedeli fanno la carità, perché i Sacerdoti la facciano ai popoli. «Noi siamo come il mare, dice dei religiosi papà Manzoni, riceviamo da tutti i fiumi, e diamo alla terra».

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Il tempo quindi di povertà è il tempo delle vocazioni religiose; della maggior fede dei parenti nel consacrare a Dio i loro figli; della maggior generosità dei genitori per sostenere i figli che hanno consacrato a Dio.
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NUOVE BORSE DI STUDIO

TEOLOGO ALBERIONE (3.a)

Le sottoscritte cooperatrici ed ammiratrici «Apostolato Stampa» compreso l’alta missione divina che ha tale opera di dare Gesù alle anime attraverso la lettura di buoni libri e giornali, in occasione del venticinquesimo anno sacerdotale del Sig. Teologo Alberione fondatore e Direttore della Pia Società S. Paolo, hanno iniziato in suo favore una borsa di Studio.
Oh! il bene che si può compiere con l’Apostolato Stampa merita veramente di spendere quanto possiamo di forze e di mezzi materiali e spirituali. L’Apostolato Stampa esercitato per puro amore di Dio è fruttuoso per noi e per gli altri.
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Le cooperatrici desiderano fondare codesta borsa di studio in perpetuo ed a beneficio di un chierico di condizione bisognosa che sia abbastanza intelligente e virtuoso da dare buone speranze di diventare
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un santo Sacerdote, che con le sue prediche, coi suoi scritti, colle sue virtù possa dare tante anime al buon Gesù. Augurano e pregano il Divin Cuore e Maria Immacolata e S. Paolo a voler infondere nel novello Sacerdote lo zelo e lo spirito di fede che ha avuto il fondatore nel creare tale opera.
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La fondazione di una borsa di studio è opera tanto accetta al Signore: non mancherà quindi di suscitare anime generose che aiutino le iniziatrici affinché in breve tempo si completi per la maggior gloria di Dio e per la salvezza delle anime come augurano.

Le Cooperatrici N. N.


BORSA DI STUDIO PIO XI

Il bisogno di Apostoli si fa sentire maggiormente nei tempi in cui il popolo è più abbandonato, nel tempo in cui la duplice miseria si fa più sentire.
Quante buone persone sentono questo bisogno: vorrebbero riparare a questa deficienza, ma si sentono incapaci, non sentono la chiamata del Signore a tale ufficio, di sollevare le anime dalla miseria morale e corporale, di indirizzare le sofferenze dei miseri al retto fine e condurli a salvezza. Quindi cercano coi mezzi materiali di far ciò che essi non possono.
Ecco ciò che disse una persona:

Rev.mo Maestro
Le consegno L. 3.000 per iniziare una Borsa di Studio.
Desidero sia intitolata a
«Pio XI» perché: sebbene vi siano campioni di Missionari che partono sotto il suo nome a portare la luce del Vangelo tra gli infedeli, vi siamo pure anime eroiche, che sotto il suo sguardo mantengano accesa la fiaccola della fede tra i popoli civili con l’Apostolato Stampa.
Desidero inoltre intitolarla così per il voto speciale di fedeltà e per la devozione che ho verso il S. Padre.
Benedica la mia iniziativa e la raccomandi alla Regina degli Apostoli ed a S. Paolo.

F. S.

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Invitiamo quanti desiderano la diffusione del regno di Gesù Cristo e quanti amano il S. Padre a concorrere per presto compiere la presente B. di S. anche con piccole offerte.
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Gesù Maestro ricompensi e voglia sempre più illuminare sulla bellezza delle Duemila SS. Messe.
Deo gratias.
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L’elemosina è preghiera. S. Paolo la raccomandava e la inculcava ai fedeli ed il denaro ricevuto lo faceva distribuire alle chiese più bisognose. Diamo volentieri quanto possiamo per la stampa buona per renderci propizio l’Apostolo S. Paolo.

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Teol. G. Alberione – Dir. Resp. – Pia Società S. Paolo – ALBA
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