Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO XIV - N. 4 — Aprile 1932 — Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA

Presso Pia Società San Paolo
ALBA (Italia-Piemonte)


UNIONE DI SUFFRAGI

Preghiamo per in nostri cari Cooperatori defunti:

Sig.a Idelma Gazzini
(Verona ) – S. MICHELE EXTRA
Fu sempre affezionata cooperatrice, amava tanto la Pia Società S. Paolo ed era zelante e pia zelatrice delle varie iniziative specialmente delle SS. Messe. Come ci ha aiutato sulla terra voglia assisterci dal cielo.

Sig. Conterno Giovanni
(Cuneo) – FARIGLIANO
Ebbe la gran fortuna di dare una figlia all’Apostolato Stampa, e volò a ricevere il premio del suo sacrificio.

Sig.a Chalp Veronica Ved. Perron
(Aosta) – OULX
Dopo una vita di molti sacrifici, poté associarsi nella dolorosissima malattia a Gesù Dolorante e spirare tra le sue braccia. Tale perdita fu dolorosa per tutta la famiglia ed anche molto sentita da tutte le Figlie di S. Paolo perché lasciò nel rassegnato dolore la figlia Suora ed Assistente delle Figlie di S. Paolo.
La raccomandiamo caldamente alle preghiere.
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OPERA DUEMILA MESSE

Zelatori e Zelatrici!

Nel numero scorso vi promisi la risposta se tutti avete corrisposto all’appello Pasquale; mi sbrigo con quattro parole: molti hanno corrisposto ed hanno fatto anche di più. Deo gratias! Il Divin Maestro vi benedica nella vostra generosità! Ma molti hanno ancora da mandare; a questi Gesù dia grazia di compiere il suo desiderio.
E anche questa volta, o carissimi, vi ho da manifestare un altro vivo desiderio di Gesù che è pure nostro:

VI INVITIAMO

ad unirvi in un’altra crociata di bene, in un altro piccolo sforzo che però frutterà molto, perché «L’unione fa la forza». Nel Bollettino di febbraio avrete certamente letto come quest’anno, alla festa di S. Paolo, il nostro amatissimo e venerato Padre comune il Rev.mo Teol. D. Alberione celebrerà il suo venticinquesimo anniversario dalla Prima Messa. Ma sapete pure a che punto si trova il Tempio vostro e di quante cose abbisogna ancora.
Ebbene, vi invitiamo vivissimamente a voler inviarci un’altra volta
almeno un ascritto ciascuno. E’ ben poca cosa! nevvero? Tutti potete farlo, tutti lo farete con buona volontà, e anche sollecitamente, nevvero? Sì, perché così potremo insieme presentare al carissimo nostro Fondatore, a S. Paolo e al Divin Maestro un bell’atto di amore, un bell’ossequio che ci otterrà su tutti tante belle grazie.
Con le vostre offerte prepareremo il pavimento in legno costa settantacinquemila lire. Se tutti corrisponderete al caro desiderio di Gesù, potremo coprire un terzo di questa somma non indifferente!

VI ESORTIAMO

1) a pregar molto la S. Madonna, Regina degli Apostoli, specialmente nel suo bel mese, col S. Rosario, con ossequi e fioretti, tra i quali il più bello per voi è certo quello di diffondere sempre con più amore e impegno le 2.000 SS. Messe, e anche di farci conoscere buone persone a cui poter far conoscere così santa Opera, dandocene l’indirizzo.
2) Pensate spesso al grande bene che potete farvi nel privilegiato compito di Zelatori, ringraziandone il Signore e pregandoLo altresì a darvi la grazia di convincere le anime della bellezza e dell’utilità delle Duemila SS. Messe.
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LA S. MESSA CI PROCURA UNA BUONA MORTE

Sia pur lunga la nostra vita, o carissimi, ma alla fine bisogna morire, e dalla morte buona o cattiva dipenderà la nostra sorte felice o infelice per sempre: o eterno Paradiso, o Inferno senza fine. E sarà possibile che faccia una cattiva morte chi in vita ha ascoltato sovente la S. Messa? Giammai! Lo disse Gesù Cristo stesso a S. Matilde.
Apparso un giorno Gesù a questa santa, dopo averla consolata nelle sue tribolazioni, spirituali, la rassicurò pienamente dei suoi timori, dicendole: «Sappi o Matilde, che chi sarà stato solito ad ascoltare la S. Messa, sarà consolato in morte dalla presenza degli angeli e santi suoi avvocati che lo difenderanno valorosamente da tutte le insidie del demonio e spirerà in pace l’anima sua». Oh, che bella morte, allora, sarà per succedere alla nostra vita, se l’avremo impiegata ad ascoltare quante più Messe potremo!
Anche la celebrazione della S. Messa ha per se stessa molta efficacia per procurarci una buona morte. S. Leonardo da Porto S. Maurizio racconta di una donna peccatrice di Roma, la quale, dimentica della sua eterna salute, ad altro non attendeva che a far peccati e farne fare ad altri; e nulla faceva di bene se non che far celebrare sovente delle Messe. Passati pochi anni, fu sorpresa da così vivo dolore dei suoi peccati, che, portatasi ai piedi di un confessore, fece la confessione generale e, poco dopo se ne morì così ben disposta, che lasciò i più cari segni della sua eterna salvezza.
Noi al presente siamo tutti buoni cristiani, ma può darsi che il demonio ci trascini al male, e ci metta sulla via della perdizione. Ebbene, ricordiamoci che la divozione alla S. Messa sarà potentissimo aiuto a vincere il demonio, convertirci e fare una buona morte.
S. Agostino poi ci assicura che chi ascolta bene e spesso la S. Messa, non morirà di morte improvvisa.
Ebbene, cerchiamo in questo mese e specialmente nel mese della Madonna, di ascoltare più sovente la S. Messa, e se ci è possibile, farne celebrare qualcuna, con due speciali intenzioni: 1)che l’Opera Duemila SS. Messe sia compresa e sia diffusa dappertutto e che torni tutta a gloria di Dio; 2) che quest’Opera santa ripari a tanta smemorata e anche maliziosa trascuranza del Precetto Domenicale di tanti cristiani, e che ottenga perdono e conversione a tanti scrittori cattivi che fanno dannare un incalcolabile numero di povere anime!
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ANNO XIV - N. 4 — Aprile 1932 — C. C. P.

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO DELLA STAMPA


Opus fac Evangelistae
(II Tim. IV, 5)


Che cos’è l’Apostolato-Stampa?

PREDICAZIONE
La predicazione è in generale annunciazione, manifestazione: «dicite in lumine …praedicate super tecta». Parlando specificatamente: è evangelizzazione, annunziare la Buona Novella, «Verbum Domini de Jerusalem».
«Quomodo credent nisi praedicabunt?» Essa è necessaria:
in ogni tempo perché in ogni tempo vede mutarsi la generazione su la terra; in ogni luogo perché è precetto «mundum universum… omni creature»; ad ogni uomo, poiché tutti hanno: intelligenza per comprendere ed elevarsi a Dio, anima da salvare, ignoranza derivata dal peccato originale.
A gloria di Dio e pace degli uomini, come fu la mira della sapienza di Dio nel farsi carne «Verbum caro factum est», «habitavit in nobis», «cum hominibus conversatus est». La predicazione proclama infatti Dio, i suoi diritti, le sue perfezioni e comunica agli uomini la scienza eterna; comunica agli uomini le vie per arrivare a Dio con l’intelligenza, la volontà, l’amore per arrivare al Cielo: «Hoc est vita aeterna ut cognoscant Te et quem misisti».

DELLA DIVINA PAROLA
E’ costume di Dio servirsi dell’uomo per dispensare la divina dottrina e comunicare la sua volontà, invitare al Cielo per le vie sante e sapienti.
Parlò successivamente per mezzo dei Patriarchi e dei Profeti, rivolgendosi al popolo eletto. Parlò successivamente per mezzo degli Apostoli cui è conferito il potere «Come il Padre ha mandato me, così io mando voi… andate, predicate».
Parlò in ogni tempo a mezzo della Chiesa, del suo Vicario il Papa, dei Vescovi, dei Sacerdoti cattolici per cui stanno le parole: «chi ascolta voi ascolta me».
Parlò a mezzo dei missionari partiti in ogni secolo da Roma per il mondo intero a portare la Buona Novella.
Parlerà fino alla fine dei secoli con voci infallibili assistendo indefettibilmente la Chiesa: «Ecce Ego vobiscum sum omnibus diebus usque ad consummationem saeculorum».
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CON L’IMPRESSIONE
Dio parlò a voce, Dio impresse le sue parole su carta, pergamene, monumenti antichi.
E’ sempre una e medesima verità uno e medesimo Autore; uno e medesimo fine; si tratti di parola parlata, si tratti di parola impressa o scritta.
La parola di Dio; altra è venuta per tradizione, tramandata in molti modi, comunicata da l’uno e l’altro, vissuta in mille cerimonie ed usi e pratiche sante, fissata in monumenti, raccolta in libri e scritti autorevoli. A questo si riannoda la predicazione che risuona perpetuamente.
La parola di Dio: altra è venuta per le Scritture Sante. E cioè sono 72 libri di Dio; che formano l’unico libro: Bibbia; che raccoglie delle parole di Dio; la parte che Dio volle nella sua Provvidenza giungesse a noi inalterata. Gli agiografi mossi da Dio scrissero, quanto, come, nel modo che Dio volle. Ogni uomo può leggere la lettera genuina che il Padre Celeste ha indirizzato ai suoi figli. Dio è il primo Scrittore, il primo Apostolo della Stampa. Imitiamo Dio.
La predicazione a viva voce corrisponde alla Tradizione: la predicazione per impressione corrisponde alla Sacra Scrittura.

I Discepoli

La Pia Società S. Paolo ha pure i Coadiutori Laici (detti DISCEPOLI). Sono veri religiosi, emettono i santi voti, fanno vita comune, vestono abito sacro.
Attendono alla propria santificazione con le opere di pietà e con lavori per l’Apostolato stampa: composizione, impressione, brossura, propaganda, cartiera, zincotipia, ecc.
Si ricevono come aspiranti giovanetti dai 12 ai 25 anni. Occorre diano segni di vocazione religiosa, siano sani di mente e di corpo.
Chiedere programmi e rivolgere le domande di ammissione: PIA SOCIETA’ S. PAOLO – Via Grottaperfetta, 58 – ROMA; oppure: Pia Società S. Paolo – ALBA (Piemonte )
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Piccola posta

Riceviamo da diverse persone richieste di preghiere per ottenere dal Signore grazia di poter sopportare o, se così è volontà di Dio, essere liberate dalla loro condizione sia riguardo alla salute fisica, come morale, sia per quel che riguarda la parte finanziaria.
Diciamo a tutti che prendiamo tutte le loro intenzioni e le affidiamo al Cuore santo di Gesù, le mettiamo nelle mani di S. Paolo e della Regina degli Apostoli, perché vogliano benedire e consolare tutti quelli che ne sentono vero bisogno, facciano trovare la via per risolvere bene ogni cosa, e poi concedano a tutti la pazienza per sopportare quelle croci da cui il Signore permette ogni tanto siano visitati, per maggior nostro bene, per aumentare i nostri meriti e affinché ci rendiamo degni del cielo.
Coraggio! Confidiamo nel Signore, Egli è buono e sarà pronto a soccorrerci e ad accordarci le sue grazie; badiamo solo a non fare peccati, a non offendere in nessun modo Gesù e poi stiamo tranquilli che il Signore ci aiuterà sempre.
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IL COOPERATORE PAOLINO

Le virtù nell’Apostolato-Stampa

L’Apostolato-stampa non è un mestiere, è una missione, ed una missione divina che ha lo scopo di dare Gesù alle anime, cioè attraverso la stampa comunicare la sapienza, la santità e la vita di Gesù, ma per questo sono necessarie tre virtù: umiltà, carità e spirito di penitenza e di preghiera.

1.o L’UMILTA’

E’ la vera conoscenza di noi stessi ed il disprezzo della nostra miseria, l’umile conosce che nulla è da lui, tutto è dono di Dio.
L’umiltà è necessaria nell’Apostolato stampa poiché tanto in chi scrive come in chi opera alla diffusione, facilmente quello che lusinga di più è l’amor proprio, per cui si cerca una gloria effimera e si disdegnano le cose semplici.
L’umile all’opposto si prepara al suo apostolato nella preghiera e cerca le anime dei poveri. Quanti meriti per chi coopera alla diffusione della stampa e vi coopera con umiltà! Il cooperatore e l’apostolo adornati di questa virtù tanto cara e benedetta da Gesù, sono quelli che arrivano ad un grande numero di anime ed operano un bene immenso. Difatti chi non cerca se stesso, ma le anime è quegli che saprà dire alle anime le parole più convenienti, far conoscere il Vangelo e le cose necessarie alla loro salute.
Cooperazione all’apostolato-stampa significa diffondere la stampa salvatrice a tutte quelle anime a cui è possibile arrivare. Ma chi mira più a se stesso che non alle anime, cerca lusso, cerca applauso, ma questo applauso non è approvato da Dio, poiché tutto quanto si opera nelle anime per mezzo dell’apostolato-stampa è tutto frutto della grazia di Dio e perciò noi siamo strumenti nelle mani di Dio, servi inutili, scelti, per la sua infinita bontà, a lavorare nella sua vigna.

2.o LA CARITA’

L’Apostolato stampa è apostolato di carità verso le anime. E’ necessario che noi comprendiamo i bisogni delle anime e andiamo a soccorrerle.
L’Apostolato della stampa racchiude in sé e riassume l’opera della predicazione, l’opera della educazione della gioventù e della catechizzazione, ed è proprio l’arte della carità. Carità che s’addice non solo a colui che scrive, ma anche a chi diffonde e coopera, perché anche essi praticano il precetto evangelico: diliges Dominum Deum tuum… et proximum sicut teispsum: ora come si può amare meglio il nostro prossimo che offrendo loro un foglietto religioso, un libro ecc. su cui leggerà le verità necessarie, per la sua salvezza dove imparerà ad amare il Signore sopra ogni cosa?
Questa è carità soprannaturale, voluta da Dio stesso e che vediamo perfettamente praticata in Gesù Cristo, il quale per salvare gli uomini venne dal cielo in terra facendosi uomo.
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Misit enim Deus Filium suum unigenitum in mundum, ut mundus per ipsum salvetur: mandò Iddio il suo Figlio nel mondo, affinché il mondo si salvi per Lui.

3.o LO SPIRITO DI
PENITENZA E DI PREGHIERA

Per salvare le anime occorre molta preghiera e mortificazione. L’Apostolato-stampa vuole anime fervorose ed amanti del sacrifizio; non si deve credere che si possa fare molto bene senza preghiera e mortificazione.
La preghiera è quella che ci assicura l’aiuto della grazia di Dio, la mortificazione ci fa più facilmente sacrificare noi stessi, per arrivare alle anime.
Nostro Signore Gesù Cristo ci è anche in questo ammirabile esempio: pregava e si mortificava e raccomandava ai suoi apostoli: vigilate et orate; vegliate e pregate.
Noi dobbiamo dire agli uomini le cose e le verità veramente necessarie, non andiamo in giro in cerca di notizie, niente di tutto questo; noi vogliamo operare nel raccoglimento e far conoscere quanto è necessario per la salvezza dell’anima, delle altre notizie ne abbiamo basta quanto è necessario per parlare agli uomini.
Abbiamo peccato, ma il Signore ha pronta la sua misericordia, purché noi portiamo i segni della penitenza e ci presentiamo colla preghiera.

Per ottenere grazie

A quanti desiderano ricevere grazie da San Paolo consigliamo:
1.o La novena a S. Paolo come pubblicata, e che si può avere scrivendo alla Direzione con l’offerta di L. 0,40.
2.o Accostarsi ai SS. Sacramenti in un giorno della Novena.
3.o Fare un’offerta per il Tempio di S. Paolo.
4.o Promettere di pubblicare la grazia su questo periodico preferibilmente con il nome e cognome, essendo di maggior gloria di Dio.
NOVENA A SAN PAOLO
Recitare, per nove giorni, le seguenti orazioni:
Pater, Ave, Gloria.
Antifona: O San Paolo Apostolo predicatore della verità e Dottore dei Gentili, intercedi per noi presso Dio, che ti ha eletto.
Versetto: Tu sei vaso di elezione, o S. Paolo Apostolo.
Predicatore della verità nel mondo intero.

ORAZIONE
O Dio, che per la predicazione del Beato Paolo Apostolo hai ammaestrato la moltitudine dei gentili, concedi a noi, ti preghiamo, che sentiamo presso di Te il patrocinio di colui, del quale veneriamo i natali. Per Gesù Cristo nostro Signore. Così sia.

PER CHI si RACCOMANDA alle PREGHIERE
Firmare il talloncino qui unito con indirizzo ben chiaro, e inviarcelo; noi lo metteremo nella cassettina delle grazie da chiedersi a San Paolo.

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O glorioso S. Paolo, Protettore dell’Apostolato della Buona Stampa, degnati di esaudire le preghiere che i piccoli tuoi figliuoli di Alba fanno per noi, per la nostra campagna e per tutti i nostri bisogni; noi Ti promettiamo riconoscenza facendo a suo tempo l’offerta di ….
FIRMA E INDIRIZZO BEN CHIARI

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LEGGETE TUTTI!!!

I Cooperatori hanno una Chiesa
E’ il grande tempio che sorge maestoso fra i grandi locali della Pia Società S. Paolo: è il tempio a S. Paolo, in Alba.
Questa è la Chiesa dove si prega per i Cooperatori, dove molte anime stanno davanti a Gesù Eucaristico in unione di intenzione, di pensiero e di fine: aumentare la gloria di Dio e portare pace agli uomini mediante l’Apostolato-Stampa.

***
Il Signore ci ha chiamati presso l’Eucaristia perché più profondamente comprendiamo il vangelo e perché con zelo più ardente lo diffondiamo. Questo è il vero Apostolato.

***
Ora, il Padre di tutti i Cooperatori, il Padre dei Sacerdoti ed alunni della Pia Società S. Paolo: il Teol. Alberione, che da venticinque anni Iddio ha consacrato a sé, offrirà quest’anno nella Chiesa dei Cooperatori, per noi e per loro, il Divin Sacrifizio, nella ricorrenza del venticinquesimo anniversario di Messa.
Questa unione di cuori e di intenzioni attorno al Padre è cara e benedetta dal Divin Maestro.
E le intenzioni sono appunto queste: che più devotamente noi partecipiamo alla S. Messa; e che più spiritualmente concepiamo l’Apostolato stampa.

***
Ma la Chiesa, Casa di Dio, attende di essere posta in quel decoro necessario alla Casa di Dio, dove un sacrificio così prezioso e di così grande valore deve offrirsi a Dio.
La Divina Provvidenza ha già mandato un discreto numero di generosi cooperatori e per le loro offerte si sono già fatte tante cose; occorrono però ancora l’altare, paramenta, il pavimento ecc.
Il già fatto è molto, ma il da farsi non è poco e ci porta naturalmente a confidare in questa Provvidenza inesauribile che
Tutti ascolta, e porge a tutti aita:
e se nega talor grazia e mercede;
o niega sol perché a pregar ne invita,
o negar finge e nel negar concede.

***
Il Padre comune vi dice con S. Paolo: date secondo la volontà e la possibilità. Date e vi sarà dato. Continuate a cooperare colla preghiera e colle offerte.
Ogni pietra che voi darete per la costruzione della Chiesa vi procurerà premio e merito in Cielo perché questa pietra sarà data alla Casa di Dio.
Dal Cielo vi sorriderà l’Apostolo Paolo e per voi intercederà grazie e benedizioni.
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NELLA PIA SOCIETA’ SAN PAOLO

Nella Casa Madre di Alba

IL LAVORO DELLO SPIRITO
Aveva nel mese di marzo questo scopo: passare santamente i giorni di Quaresima per una buona preparazione alla santa Pasqua. Imparare sempre più dal Maestro Divino lo spirito di mortificazione e di abnegazione di se stessi per essere sempre più uniformi alla volontà di Dio e crescere davvero come Gesù in età, sapienza e grazia. A progredire in questi punti molto adatto è il considerare Gesù nel tempo della sua Passione e imitare gli esempi.

LA FESTA DI S. GIUSEPPE
Fu per tutta la Casa una occasione attesa con vivo desiderio. In questo giorno occorreva l’onomastico del Primo Maestro e perciò i figli sono sempre contenti quando possono stringersi più intimamente intorno al loro Padre e festeggiarlo. Alla sera del 18 tutta la Casa verso le ore 5 era raccolta nel Tempio di S. Paolo per dare una prima dimostrazione di affetto al Primo Maestro esternando gli auguri di buon onomastico. Si recitò la coroncina a S. Giuseppe per impetrare l’abbondanza delle sue grazie su tutti noi ed in particolare sul nostro Primo Maestro, quindi seguì la benedizione solenne. All’indomani mattina celebrò la Messa della comunità il Signor Primo Maestro, durante la quale tutti i figli si accostarono alla S. Comunione, offrendola secondo le intenzioni sue come si era promesso. Dopo la S. Messa, salì il pulpito il caro festeggiato e ci tenne una bellissima meditazione su S. Giuseppe, intonata specialmente a farci comprendere la fedeltà di S. Giuseppe. S. Giuseppe fu fedele, fedeltà che dimostrò in terra sia nell’ufficio di padre putativo di Gesù, sia nel difendere l’infanzia del Divin Salvatore e nel proteggere e custodire l’immacolata Vergine Maria. Fedeltà però che continuò e continua ad esercitare in cielo, fedeltà poi che gli meritò il titolo di Patrono universale di tutta la Chiesa. – Imparare da S. Giuseppe la fedeltà alla nostra vocazione qualunque sia lo stato in cui il Signore ci ha chiamati, perché la fedeltà ai doveri del proprio stato è sorgente di grazie, di benedizioni dal Signore ed è pegno che ci assicura una morte tranquilla.
Quella mattina si ascoltarono dai giovani più Messe, e si fecero preghiere particolari tutte intonate ad onorare S. Giuseppe ed a chiedere la grazia della fedeltà alla nostra vocazione.
Tutta quella giornata ebbe per i giovani della Casa un tono tutto particolare: era la festa del Padre ed i figli erano contenti e allegri.

LA SETTIMANA SANTA
Le funzioni commoventi e significative dovevano portarci ad effettuare l’intenzione della Casa: conoscere i propri peccati, piangerli e confessarli, ed emendarli col risorgere con Gesù. Ogni mattina ci fece la meditazione il Primo Maestro mettendoci bene davanti che noi siamo stati la causa della Passione e morte di Gesù, per i nostri peccati, mentre l’infinita bontà di Gesù per l’infinito amore che ci portò: sacrificò se stesso per salvarci dall’inferno.
Le funzioni si svolsero con solennità e le cerimonie quanto si poté conformi alla liturgia, ed anche i chierici misero uno studio particolare perché le cerimonie ed il canto esprimessero bene lo spirito di quei santi giorni.

LA FESTA DI PASQUA
Giorno di allegria. L’alleluia della liturgia era rispecchiato dai canti e dalle voci allegre di tutti i giovani della Casa. Quella mattina una comunione generale fra canti e preghiere coronava la settimana Santa, ma era pure coronamento della preparazione fatta dai giovani nei giorni precedenti. Una santa letizia regnava in quel giorno nel cuore di tutti. Con Gesù si sta sempre bene e quando si è purificata l’anima si gode la pace che solo il Signore sa dare e che è la vera. Gesù colla sua risurrezione ci insegnò a risorgere anche noi da una vita meno fervorosa ad una vita più fervorosa, ed una vita nuova: tutta per Gesù e solo per Gesù.

CANTORIA DI PASQUA
La messa solenne venne celebrata in modo più solenne. Mentre nelle Domeniche ordinarie costituiva la cantoria alternativamente, or l’uno or l’altro dei vari reparti, quella mattina presero parte al canto delle parti variabili della Messa circa 500 fra chierici e giovani. Il Resurrexit risuonò più forte nel grande Tempio di San Paolo e destò l’ammirazione di quanti presenziarono. Quanti cuori e quante voci riunite a cantare le glorie del Signore! Egli ci benedirà perché
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possiamo riuscire sempre meglio nel suo santo servizio.

LA VISITA DEL VESCOVO DI CUNEO
Con piacere poté la Società S. Paolo ospitare per alcune ore S. E. Rev.ma Mons. Travaini, Vescovo di Cuneo, il quale ci volle onorare visitando i nostri locali. Fu accompagnato nei vari reparti da uno dei nostri superiori; dappertutto passò benedicendo e rivolgendo parole amorevoli e di incoraggiamento ai piccoli apostoli intenti ai loro lavori.

L’APOSTOLATO
Si continuano i lavori attorno alla Sacra Bibbia in lingue straniere, particolarmente alla latino-spagnuola. Intanto si stanno pure preparando la Vita di S. Teresa e di S. Paolo in carattere grande ed illustrata. E’ pure in preparazione una nuova edizione di catechismo illustrato ed a colori che speriamo potrà essere presto terminato. Il Signore benedica sempre l’Apostolato perché quanti vi si applicano abbiano sempre retta intenzione ed umiltà e facciano tutto per la gloria di Dio ed il bene degli uomini. Ci mandi pure tanti abbonati e tante persone che disponendo di beni materiali ci aiutino ad accrescere, e migliorare ognor più quest’opera santa.

DALL’AMERICA
Sao Paulo (Brasile)

I PRIMI PASSI DELLA CASA
Il nostro caro Padre e Protettore, S. Paolo ha voluto trapiantare nella città che porta il suo nome, Capitale dello Stato pure omonimo, la prima, piccola filiale della Pia Società S. Paolo all’estero.
I due sacerdoti inviati sbarcarono nel Brasile (terra del SS. Salvatore) il giorno 18 di agosto 1931 verso mezzogiorno.
Nel porto di Santos conoscemmo un Rev.mo Sacerdote che subito si interessò premurosamente di noi e ci portò alla sua Parrocchia, detta di S. Bernardo, presso la città di S. Paolo. E qui abbiamo avuto alloggio e la mattina seguente nella Chiesa di S. Bernardo, alla vigilia della festa del santo e del 17° anniversario della Pia Società S. Paolo celebrammo con trasporto di profonda riconoscenza al Signore la prima Messa sul Continente Nuovo.

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Entrammo in S. Paolo nel mattino del giorno stesso per presentarci a S. Ecc. l’Arcivescovo.
Il Rev.mo Padre Faustino Cav. Consoni, zelantissimo Missionario dei RR. Padri di S. Carlo ci accompagnò da S. Eccellenza che ci accolse affabilmente, ed ascoltato il motivo della nostra venuta ci concesse di esercitare il ministero e c’inviò provvisoriamente presso i RR. Padri Cappuccini.
Affettuosa fu pure l’accoglienza di questi RR. Padri italiani. Essi officiano una bellissima Chiesa dedicata a Maria SS. Immacolata, ed è in questa Chiesa che il giorno 20 di agosto, potemmo celebrare la prima S Messa in S. Paolo. Felicissime coincidenze: nella Chiesa di Maria SS. Immacolata, festa di S. Bernardo, 17° Anniversario della Pia Società S. Paolo, nella città del nostro caro Protettore!... Eravamo in mezzo a mille incertezze, ma col cuore pieno di giubilo per la visibile protezione del Cielo!
Protezione che si manifestò sempre più chiara negli avvenimenti che si succedettero poco tempo dopo.

***
Si cercava il modo di iniziare l’apostolato, aprendo un collegio, impiantando una piccola tipografia per stampare qualche foglietto religioso e il catechismo, ma ecco che ben presto si seppe che il Convento dei RR. Padri Cappuccini, ove dimoravamo provvisoriamente, si stampava un settimanale cattolico italiano, diretto dagli stessi Padri.

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Il Signore aveva già disposto. Venuti in accordo, il settimanale «La Squilla» fu acquistato assieme a tutto il materiale tipografico: una macchina da stampa di grande formato, una linotype, una piegatrice, tipi, piombo, cassoni, clichès, ecc.
«La Squilla» conta attualmente 8000 (ottomila) copie, ha 27 anni di vita ed è l’unico giornale cattolico per gli Italiani di tutto il Brasile.
S. Paolo è una metropoli estesissima e conta quasi 2 milioni di abitanti di ogni nazionalità: Portoghesi, Tedeschi, Inglesi, Turchi, Giapponesi, Francesi; ma la colonia più grande è quella degli Italiani. Essi sono oltre 200.000 (duecentomila) e sono tra i migliori lavoratori e industriali.
La lingua ufficiale è il portoghese; la religione predominante è la cattolica; i protestanti e gli spiritisti lavorano molto a diffondere scritti cattivi, vangeli e Bibbia falsificate.
Il bisogno di stampa cattolica è molto sentito sia dal popolo che dalle autorità religiose ed ecclesiastiche, e quindi ogni opera a questo riguardo viene favorita ed appoggiata.

***
Al principio di novembre 1931, all’arrivo
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di altri aiutanti dall’Italia, si prese in affitto una casetta e fu trasportata la tipografia e «La Squilla» continua ad essere stampata e spedita ai Cattolici Italiani sparsi per tutto il Brasile. I lettori aumentano e sono, come dice il Papa, abbonati pagatori.
La benedizione del Signore sulla piccola Casa è visibile e continua.

Florida (Buenos Ayres)

«Invio nuovamente alcune righe riguardo alla Casa di Florida, perché la lettera spedita per via aerea la settimana scorsa, non sappiamo dove sia andata a finire, poiché l’aeroplano che la doveva portare rimase travolto da un tornado fra Montevideo e Rio.
Ecco brevemente le poche notizie del mese scorso:
Nei primi giorni di febbraio si spedì il primo numero stampato da noi, del bollettino «Unione Cooperatori…» tutto in spagnuolo. Ora abbiamo già terminato il secondo numero, più di metà in italiano. Deo gratias!
Abbiamo però tanto bisogno di indirizzi; si faranno certo un bel merito quei bravi italiani che potendolo, ci invieranno l’indirizzo di loro parenti, amici e conoscenti residenti in Argentina, fosse anche uno solo sarà sempre una grande carità ed un bel merito presso il Signore.
Deo gratias, dobbiamo pure dire per il piccolo Catechismo che abbiamo potuto stampare che, se piacerà al Signore, si cercherà di farlo penetrare in tutte le famiglie, le quali tanto hanno bisogno di istruzione religiosa specialmente in certi luoghi!
Si sta ora preparando il foglietto «Fate pasqua»; subito dopo si farà «La Gran Madre» e «Gli errori dei protestanti» di cui si sente un bisogno speciale essendo qui i protestanti molto numerosi!
Abbiamo ricevuto da Alba una buona quantità di libri, anche di questo Deo gratias. Ne abbiamo dato l’annunzio con un foglio speciale intercalato nel bollettino «Cooperatori». Il Signore benedica e faccia fruttificare con la sua grazia.
RITIRO MENSILE: Abbiamo fatto il ritiro mensile nei primi giorni di Quaresima. Le nostre considerazioni si sono fermate su le meditazioni che con tanto amore ci vengono inviate da Alba. Negli ultimi giorni di Carnevale abbiamo pure fatto tre ore di adorazione al SS. Sacramento, per riparare un poco al Cuore del Divin Maestro dei tanti peccati che si commettono in quei giorni.
I fanciulli sono ora dieci, allegri, e contenti, vispi, li raccomandiamo tanto alle preghiere.
Giungano i più cordiali saluti, preghiere, ed auguri di ottima e santa Pasqua ai Sacerdoti, Chierici e Casa tutta, dalla piccola famiglia della lontane Florida. Non mancheremo di fare preghiere speciali per tutti i nostri cari maestri».

Da Roma

LA SETTIMANA SANTA
Nel Giovedì Santo si fece la visita ai Santi Sepolcri. Oh, quanto ci dicono della bontà di Gesù, come parlano bene del suo amore per noi, al cuore di chi è raccolto. Specialmente in questa eterna Roma dove si conservano tante reliquie, tanti ricordi, della Passione. In S. Giovanni Laterano potemmo assistere anche alle funzioni e vedere la Tavola su cui Gesù Cristo fece l’Ultima Cena. Prima di ripartire si fece da tutti la Scala Santa, passando quindi ad altre Chiese, si venne alla Basilica di S. Paolo, dove il nostro cuore ritorna sempre tanto volentieri, per trattenerci ancora un po’ a meditare la Passione di Gesù assieme al nostro caro Padre San Paolo.
Nel Venerdì e Sabato Santo si attese alle confessioni, e la mattina di Pasqua si fece la Comunione Pasquale con grande letizia tutti.

MESSA SOLENNE
Ora che il Signore ci ha dato una cappella alquanto più grande, si potrebbe celebrare Messa solenne anche più spesso se non ci mancassero altre paramenta: qualche buon Cooperatore vorrà aiutare a rendere sempre più bella la Casa del Signore e più solenni le funzioni. Ci occorre ora un paramentale in oro.
MERENDA. Nel pomeriggio del lunedì dopo Pasqua si pensò anche a una breve passeggiata con merenda. Riuscì soddisfacente e i chierici e i giovani che poterono trattenersi a divertirsi nei boschetti presso l’abbazia delle Tre Fontane a sera ritornarono a casa allegri e contenti.
LA ROTATIVA: E’ in funzione da circa due mesi e stampa sufficientemente bene. Si stampa ora «Il Giornalino» e l’imitazione di Cristo. Sia ringraziato il Signore che ci ha dato questo nuovo mezzo per la sua gloria, perché possiamo meglio farlo conoscere e col Giornalino che diventa sempre più bello e va acquistando maggior diffusione.
UNA NUOVA MACCHINA: Ci deve arrivare in questi giorni. E’ una macchia compositrice, «Tipograf». Ci era ormai divenuta necessaria specialmente per la composizione dei libri da stamparsi in Rotativa e il Signore ce l’ha mandata. Deo gratias!
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PIA SOCIETA’ FIGLIE DI S. PAOLO

ROMA

LE FIGLIE DI S. PAOLO
Abitano ora la nuova casa costruita appositamente per loro, il nuovo nido che la provvidenza di Dio ne S. Paolo hanno procurato alle loro Figliuole. E’ molto più adatta, più rispondente ai bisogni relativi alla missione esercitata da chi vi abita.
Dall’alto della collina su cui è situata, si domina con lo sguardo lo splendido panorama della Città eterna, in cui campeggia la magnifica Basilica di S. Paolo che trovasi a breve distanza.
Da essa l’Apostolo pare voglia invitarci continuamente a distaccarci vieppiù dalla terra, per vivere una vita più cristiana, soprannaturale, divina.
Egli che si uniformò tanto al Modello inarrivabile, Gesù, da poter dire: «Non sono più io che vivo: è Cristo che vive in me» pare che voglia ripetere anche a noi, ciò che scriveva ai Cristiani di un tempo: «Imitate me, come io imito Gesù Cristo».
E noi lo vogliamo imitare il nostro caro Padre che così teneramente protegge e aiuta le sue Figlie; vogliamo imitarlo nello amore grande al Maestro Divino, che è la Verità, la Via, la Vita; per poter diffondere la luce della verità dove ancora vi sono le tenebre dell’errore, per seguire noi ed indicare agli altri la vera via che conduce alla vita eterna; per infondere la vita nelle anime morte per il peccato.
E il grande Apostolo dal Cielo, continuerà a proteggere le sue Figlie e con esse la numerosa famiglia dei Cooperatori. Egli susciterà nuovi membri, ispirerà a quelli che comprendono la necessità dell’apostolato stampa, la buona idea di farsi tanti meriti nell’aiutare questo apostolato.
Questo si fa specialmente aiutando coloro che vi dedicano tutta la propria vita, cominciando dalla prima giovinezza. E i modi di aiutarli sono molti: la nuova casa abbisogna di tutto, anche delle suppellettili più comuni, più necessarie. Ed un numero relativamente grande di ragazze, viene in essa istruito, educato, avviato all’apostolato-stampa, tanto necessari ai nostri giorni.
Cooperatori! Anime generose, fatevi dei tesori nel cielo dove né ruggine né tignola consumano, dove i ladri non scassinano, né rubano, aiutando, in quanto potete, le future apostole della stampa.
Sappiate che: «Chi aiuta l’apostolo, avrà il premio dell’apostolo…». Aiutando l’Apostolato Stampa voi procurate la gloria di Dio e la pace degli uomini!

ESERCIZI SPIRITUALI
Li fecero molte delle Figlie di S. Paolo nella seconda settimana di marzo.
Furono predicati in parte dal Primo Maestro della P.S.S.P. e furono fecondi di buoni frutti.
In essi senza nessun’altra preoccupazione si attende solo a quanto riguarda l’anima: si dà uno sguardo alla vita passata, uno all’avvenire, per provvedere ai supremi interessi dell’anima propria, per vedere il cammino che devesi percorrere, onde raggiungere il fine per cui si vive.
Possano i buoni frutti essere duraturi, e ridondare tutti alla maggior gloria di Dio ed alla pace degli uomini, affinché sia così attuato il programma della vita religiosa, racchiuso nella frase angelica. Gloria a Dio e pace agli uomini…!

Rovigo

La venuta delle Figlie di S. Paolo che incontrò dapprima meraviglia, venne poi tanto cooperata e in un anno si poté compiere tanto bene a favore delle anime, gettare il seme della parola di Dio ed avere un buon numero di vocazioni. Deo gratias! Il Signore proprio non manca mai.
L’APOSTOLATO. Per la seconda volta si semina con esito soddisfacente la visita di propaganda nella Diocesi di Rovigo. Ringraziamo sentitamente i RR. Parroci per l’aiuto che ci prestano, specialmente con calde esortazioni al popolo.
CAPPELLINA. – Siamo all’inizio, già un buon numero di Pie Persone volle venire in aiuto, e siamo certe che non mancheranno altre, fino a compimento, e per tutti invochiamo le più elette benedizioni del Divin Maestro e della cara Madre nostra Maria, che tanto ci assiste. Deo gratias.

Salerno

APOSTOLATO DEL LIBRO: Con l’aiuto del Divin Maestro si è continuata la propaganda nelle Diocesi di Cosenza e Diano Reggiano con frutto. Si diffusero Vangeli, Bibbie, Vite di Santi ecc.
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Volentieri ringraziamo quanti vollero aiutarci e molto i RR. PP. Liguorini, che ci facilitarono molto la propaganda nella parrocchia di S. Cipriano, per l’occasione delle SS. Missioni.
CAPPELLINA. – I buoni cooperatori anche in questo mese ci fecero varie offerte per la nuova Cappellina:
D. Enrico Prof. Cartelli 8 sedie; Sig.a Parina, due pianete; Fiunnano Rosina 1 tovaglia; Matera Francesca 1 tovaglia; Sig.a Pinto ampolline; N. N. un tappeto; N. N. pizzo.
Tutti ringraziamo ed imploriamo dal Divin Maestro le celesti benedizioni.

Pavia

Dopo aver tanto desiderato, possiamo finalmente avere con noi Gesù Sacramentato. Deo gratias!
Molte pie persone vollero unirsi per facilitarci l’arredamento della piccola, ma cara Chiesina. Sempre con riconoscenza, presentiamo i nomi degli offerenti, a buon esempio di tanti altri:
Sig.a Fortunati, copri tovaglia, tenda, 2 conopei, purificatoi, corporali, animette; Sig.a Vecchi, 2 corporali, 3 purificatoi, animetta; Sig. Beretta, camice; Ditta Omarini, pisside; Galizia Apolonia, lampadario; Politi Giuseppina, tovaglia; Sig.a Grassi, tavolino; N. N. tovaglia dipinta, pizzo, seta; N. N. L. 5; Sig.a Bertolini 5; Sacchi Fanny 25; Sig.a Morelli 5; Sig.a Spizzi 10; Sig.a Mainetti 10 (chiedendo preghiere); Magaghi Virginia 6.
A tutti un vivo Deo gratias! E la preghiera riconoscente.

Brescia

Non mancano, alla piccola filiale di Brescia i suoi Cooperatori, siamo liete di darne i nomi, e per tutti con gran riconoscenza preghiamo, ed auguriamo ogni bene. Chi aiuta l’Apostolo, avrà il merito dell’Apostolo ed una grande corona per il Paradiso.
Sig.a Gamba Cecilia, stoffa per una pianeta, offerta in natura; Borboni Maddalena, una tovaglia e altre offerte in natura; Mandelli Rosa, asciugamani, vino, piatti ecc.; N. N. offerta in natura; N. N. L. 20; N. N. 5; N. N. offerte in natura; N. N. 4 portacatini, catini e altra offerta in natura.

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Seguimi!

Non crederai forse (o benevolo lettore), che questo titolo si addica a qualche novella fantastica?!... No, non è questo il mio intendimento! Codesta parola, codesto titolo «Seguimi» è tratto dal S. Vangelo, che tu certamente possederai, e non è che la parola divina, l’invito caldo e pieno di affetto con il quale il Primo Sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedech, Nostro Signore Gesù Cristo, intese chiamare alla sua scuola: Pietro, Giacomo, Andrea, Giovanni e particolarmente tra tutti Matteo, per farli a suo tempo pescatori di anime
: faciam vos fieri piscatores hominum: farò che voi diventiate pescatori di uomini.

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La voce divina lanciata agli Apostoli, agli operai della prima ora, non fu momentanea, né s’eclissò d’un tratto. Ebbe un’eco attraverso i venti secoli ormai trascorsi e l’avrà ancora negli altri che nei disegni immutabili ed eterni di Dio avranno a succedersi fra le vicende dei tempi. Molti hanno sentito questa voce e l’hanno seguita corrispondendovi e la Chiesa in massima parte li annovera fra i suoi Santi e dà loro l’onore degli altari: altri invece l’hanno sentita ma non vi corrisposero del tutto e sono passati in dimenticanza. Altri l’hanno tradita o soffocata e sono divenuti esecrabili agli occhi dei fedeli; altri si sono trovati in condizioni di possederla senza realizzarla in-
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colpevolmente e su questi si stende la misericordia Divina.
Il Divin Maestro nel chiamare gli Apostoli alla sua scuola, come pure i discepoli non ebbe altro di mira che la gloria del suo eterno Padre e la salvezza degli uomini per cui era venuto:
Veni salvum facere quod perierat: per questo, dopo avere Egli digiunato quaranta giorni e quaranta notti, dopo molta preghiera sulla montagna chiamò intorno a se quei che volle, e dopo averli chiamati li istruì, li ordinò e li mandò ad annunziare il Vangelo nel mondo: Ite in mundum universum, praedicate Evangelium omni creaturae, docentes servare omnia qaecumque mandavi vobis, Baptizantes eos in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti: andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo ad ogni creatura insegnando loro tutte quelle cose che vi ho insegnate e battezzandole in nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Eccelsa missione questa!... Or bene questa voce divina, questa missione in tono di chiamata non s’arrestò giammai e tutt’ora continua nella Chiesa!

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Col S. Battesimo Iddio mette nell’anima dei suoi eletti i germi della vocazione alla missione divina che formano il sacerdote in embrione e i dono divini: onde il giovanetto man mano che va raggiungendo l’uso della ragione dà ordinariamente i primi segni esterni di ciò che sarà il frutto, in tal guisa che non v’ha molta istruzione per capire anche nell’ambiente domestico che altra da quei di casa è la sua vocazione.
Le prime preghiere infatti imparate e recitate con una certa qual unzione ed attenzione di spirito; un certo qual istinto di vedere, seguire e conoscere ciò che fa il prete in Chiesa, all’altare; il preparare altarini in casa, invitare i fratellini ed i primi amici d’infanzia alle funzioni lì improvvisate od in Chiesa, una tenerissima divozione a Maria SS.ma, l’amore alle sante immagini ed ai libri di pietà, la sincerità in mezzo a tutti i difetti e la vivacità della giovinezza sono altrettanti segni che dicono e attestano che vi è vocazione e che il piccolo sacerdote in erba, presto lo diverrà realmente se troverà chi si prende cura di lui. Può essere pure che la vocazione sia latente e non si manifesti subito spiccatamente ed a distinguerla in questo servirà quel certo raccoglimento e modestia che tiene il giovanetto umile e rispettoso tale da conciliarsi la stima e il rispetto di quanti lo conoscono e lo circondano: onde anche l’essere la vocazione nascosta nulla toglie alla chiamata di Dio la quale dovrà divenire più chiara, più tardi da adulto in età avanzata e matura.

(Continua)

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VOCAZIONI FEMMINILI

E’ proprio delle anime amanti far fiorire attorno a sé aiuole profumate di ogni genere di virtù, illuminare e spronare al bene quanti le circondano, dando a Gesù sempre nuove anime che l’amino e lo servano da vicino, per rendersi a loro volta ispiratrici di bene. Questo è particolarmente compito dell’anima Apostola che pone se stessa a servizio della gloria di Dio, e della pace agli uomini.
E’ pur bello in questa delicata impresa poter posare l’occhio su un esemplare perfetto che maggiormente incoraggi ed inviti, e l’esempio l’abbiamo nel Santo Apostolo.
Chi è S. Paolo? – Il nome di S. Paolo ci rievoca immediatamente la memoria di un grande cuore, di un Vaso di elezione su cui Gesù pose benevolo il suo sguardo per innalzarlo alla sublime dignità di Apostolo, e Apostolo per eccellenza.
Quello che prima tutto si spendeva per la dispersione del nome cristiano, ne diviene il più potente promotore, ne ha piena la mente, il cuore e tutti riempie di Cristo.
E’ conscio del suo primo errore ed anche della sua presente grandezza e spinto dalla sua profonda umiltà afferma di se stesso: «Io non son degno di essere chiamato Apostolo, perché fui persecutore, e sono il minimo degli Apostoli», ma lo Spirito Santo ben presto gli pone sul labbro le più significanti parole «Imitatores mei estote sicut et ego Christi». Imitate me come io imito Gesù Cristo.
E l’esempio suo si perpetua, e ogni cuore ardente pone su di questo luminare il suo sguardo e attinge luce, forza e guida perché il Discepolo perfetto del Maestro Divino si è reso a sua volta: Verità, Via, Vita.
Vocazioni attorno a S. Paolo – L’anima Apostola, pura ed umile non rimane mai sola.
S. Paolo suscitò ben presto ovunque anime giovanili tutte piene e desiderose di bene.
La figura di S. Paolo ci rende famigliari e cari i nomi di S. Timoteo, di S. Tito, di S. Luca, di S. Tecla. Queste anime che seppero così bene penetrare l’Apostolo, comprenderlo, rendersi suoi imitatori e comperarlo nella grande missione di Evangelizzazione ci dicono il gran cuore di S. Paolo.
Chi non suscita attorno a sé vocazioni fa un gran torto al Signore ed anche a se stesso, ben a ragione si deve dire che non compie interamente l’opera sua chi non sa far nascere chi la perpetui.
Quale sarà la cosa da farsi? Da chi ha già una vocazione particolare dovrà sempre tener presente il dovere che incombe di suscitar in ogni modo le vocazioni: per tutti sarà gran merito dare mano all’Opera delle opere e cioè aiutare le vocazioni che sono destinate a perpetuare tutte le opere di bene.
L’esempio di S. Paolo parli a tutti chiaramente.
In questo è di sommo aiuto la divozione e la preghiera a S. Paolo.
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NUOVE BORSE DI STUDIO

Borsa di Studio SS.ma Trinità

Nel giorno sacro a S. Giovanni di Matha, il fondatore dell’ordine della SS. Trinità per la redenzione degli schiavi, un piissimo sacerdote ligure, in omaggio e ossequio all’altissima, augustissima e individua Trinità, formò per intero questa borsa di studio per un sacerdote religioso dell’Apostolato-Stampa.
Il mistero della SS. Trinità è il fondamento della vera religione.
Trinità di Dio vuol dire che in Dio vi sono tre Persone uguali, realmente distinte: Padre, Figliuolo e Spirito Santo.
La SS. Trinità ha creato il mondo, ha redento gli uomini, santifica e governa la Chiesa. Ma al Padre si attribuisce la creazione, al Figlio la redenzione, allo Spirito Santo la santificazione.
Nel nome della SS. Trinità noi abbiamo ricevuto il battesimo e siamo divenuti figli di Dio e della Chiesa.
Nel nome della SS. Trinità si compiono e si amministrano tutti i Sacramenti.
Nel nome della SS. Trinità si dà e si riceve ogni benedizione.
La Chiesa definisce i dogmi e fa le sue leggi, distribuisce i tesori spirituali in nome della SS. Trinità.
Ad onore della SS. Trinità è istituita ogni domenica dell’anno: come in nome della SS. Trinità comincia ogni preghiera, che poi sempre termina ad onore della SS. Trinità.
Il Sacerdote è ministro della SS. Trinità e dispensatore dei suoi misteri di verità, dei suoi doni di grazia, delle sue volontà santissime nel governo degli uomini.
Il Sacerdote siede quindi nel Consiglio della SS. Trinità: ad essa parla dei bisogni degli uomini, agli uomini porta le volontà e le grazie di Dio!
Il Sacerdote dell’Apostolato-Stampa, per mezzo della chiesa santa ha ricevuto dal Padre la missione e l’autorità: dal Figlio la parola di sapienza: dallo Spirito Santo la carità che lo spinge.
In lui abita la SS. Trinità; l’apostolo della stampa intinge la penna nello Spirito Santo, fa risplendere la divina rivelazione del Figlio, e stabilisce nel cuore degli uomini il regno e la paternità del Padre celeste: le sue parole sono medicina al cuore, luce alla mente, forza alla volontà: liberano le anime dal peccato, le muovono, le sostengono nel cammino verso il Paradiso, il trono della SS. Trinità in cui saremo beati in eterno.
Oh! grande cosa provvedere ad un ministro della SS. Trinità!
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Borsa di Studio S. Giuseppe

Ben indovinato è questo titolo. La Chiesa stessa ha dichiarato San Giuseppe Patrono Universale di tutta la Chiesa. Egli fu il Padre putativo di Gesù Cristo ed il Custode di Maria Vergine. A S. Giuseppe non ricorrono invano i suoi devoti, sia per bisogni materiali, come spirituali.
Particolarmente poi San Giuseppe si prende cura delle anime che lo onorano e lo imitano nella fedeltà ai loro doveri poiché egli fu come gli canta la Chiesa nelle sue litanie, Joseph fidelissime.
La divozione a S. Giuseppe, ci tiene lontani dal peccato, ci ottiene la illibatezza dei costumi e ci prepara una buona morte.
In punto di morte poi San Giuseppe ha cura particolare dei suoi divoti, difatti egli è il Patrono dei moribondi e che cosa v’è di più bello che avere in punto di morte l’assistenza di questo grande santo, del Padre putativo di Gesù?
Oh, fortunate quelle anime che amano San Giuseppe, praticano la sua divozione, e imitano i suoi esempi.
La fondatrice di questa Borsa avrà nel suo Sacerdote colui che intercederà presso San Giuseppe per ottenerle una buona vita ed una buona morte.

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