Anno XIV N. 8 – Agosto 1932 – Conto Corrente Postale
UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA
Presso Pia Società San Paolo
ALBA (Italia-Piemonte)
Vie e mezzi della Divina Provvidenza
Giornata di pane
Proponiamo alle persone di carità ed abbienti: Offrire alla Pia Società S. Paolo, per i suoi studenti e alunni: il pane di:
1.o Una giornata L. 1000 (mille);
2.o Una settimana L. 7000 (settemila);
3.o Un mese L. 30.000 (trentamila);
Frutti Spirituali: in quel giorno, o settimana, o mese sono per gli offerenti le preghiere, pie opere, mortificazioni di tutte le persone della Pia Società S. Paolo. Il Superiore applica anche la Messa in quel giorno per l’offerente.
Giova anche come suffragio ai defunti. Ognuno può scegliere il giorno anniversario o Trigesimo; od anche un altro a suo piacimento. Ogni mese si fanno in media nelle case della Pia Società S. Paolo 36.000 (trentaseimila) Comunioni.
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OPERA DUEMILA MESSE
Zelatori Zelatrici!
Prima di ogni altra cosa, siamo in debito di ringraziarvi con tutta la riconoscenza più viva, di quanto avete già fatto per le Duemila SS. Messe. E non potendo in altro modo, lasciamo a Gesù a premiarvi: Glielo chiediamo trentatrè volte al giorno nelle Messe che son celebrate da tutti i nostri Sacerdoti, e vi raccomandiamo alle quotidiane preghiere dei mille e trecento membri della Pia Società S. Paolo.
Confortatevi, carissimi tutti: il compito vostro è grande!
Sentite bene: l’Opera di zelatore è opera sacerdotale, cioè voi fate ciò che spetta alla divina dignità del sacerdote, il quale non sempre e dappertutto può ottenere ciò che potete voi.
Lo Zelatore è colui che comprende l’affannoso e straziante grido di Gesù morente: «Sitio - ho sete»! Ma notate che Gesù, prima di tutto, ha questa sete: che le anime vengano tutte ai piedi della Croce, e godano, mediante il Sacrificio della Messa, le grazie e i benefici di quel Sangue che Egli Dio-Uomo ha voluto versare per la nostra salvezza. Quindi, voi, zelando la diffusione delle Duemila Messe, soddisfate al primo e più importante desiderio di Gesù moribondo! Quale merito ed onore!
Ricordate questo, carissimi: la grazia di essere Zelatori e Zelatrici delle Duemila SS. Messe, il Divin Maestro la concede a pochi; perché? Perché è una grazia speciale, un privilegio, un segno particolare di amor di Dio! Sappiatela dunque tenere ben cara, apprezzatela, penetratela e raddoppiate il vostro fervore nel cooperare la diffusione di un bene così grande!
Tutti, in riconoscenza al Signore, devono fare qualche cosa! Tutti!
Il bene che facciamo alle anime del Purgatorio
ridonda sempre a nostro vantaggio
Il fatto seguente avvenne a Parigi nel 1827. Una povera serva aveva la bella pratica di far dire ogni mese una Messa per le anime del Purgatorio. Per una lunga malattia perdette il posto e consumò ogni cosa, ed il giorno in cui potè uscire di casa, più non le rimanevano che venti soldi. Pensando che in quel mese non aveva ancor fatto celebrare la Messa per i defunti, entra in una Chiesa, e piena di fiducia in Dio, si priva dell’ultima lira che le rimaneva, e
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assiste con devozione alla Messa. Uscita e fatti pochi passi, si incontra con un giovane alto, pallido, di modi nobili, che le si accosta e le dice: «Voi cercate un posto, non è vero?» «Sissignore». «Andate in via tale, numero tale, casa…; credo che là starete bene» e sparve tra la gente.
La povera giovane va alla casa indicatale, entra e si trova davanti ad una signora di aspetto venerando. «Signora, dice quella serva, ho saputo che ella ha bisogno di una cameriera, e son venuta ad offrirmele». «Ma, figliuola mia, nessuno sa ch’io abbisogni d’una fantesca; chi può averti inviata?» «Fu un giovane, signora, da me incontrato per via poco fa». La signora non poteva immaginarsi chi fosse costui, quando la serva alza gli occhi vide un ritratto.
«Ecco signora, il ritratto di colui che stamane mi ha parlato». «Ma questo è mio figlio unico, morto da due anni, esclamò la matrona; che vorrà dire ciò?» Allora la serva le raccontò tutto il resto, da cui fu facile capire che l’anima di quel giovane era stata liberata dal Purgatorio per quella Messa fatta celebrare, e la signora prese con sé quella poveretta, non come serva ma come figliuola.
Ecco il bene apportato da una sola Messa, fatta celebrare per le Anime Purganti!
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Un fiorellino di Cielo
Il salutare monito evangelico «estote parati», nel suo muto linguaggio, ci ripetè la morte del giovanetto Andreana Domenico, alunno della Pia Società S. Paolo.
Da poco entrato in Casa, passò la sua breve vita di piccolo apostolo della stampa nella semplicità e nell’adempimento dei propri doveri. Passò umilmente inosservato, tanto che non era conosciuto se non nella cerchia ristretta dei suoi condiscepoli. I quali, alla sua morte, dicevano di lui quest’elogio «Andreana non fu mai castigato».
Cosa assai rara in un’età in cui la naturale innocente spensieratezza può condurre a piccoli falli, che l’educazione deve salutarmene correggere nei suoi alunni.
La sera del 14 luglio cominciò gli Esercizi Spirituali, ma dopo la seconda predica - sulla morte - si pose a letto indisposto. Ma purtroppo non doveva più lasciarlo che, quando le mani pietose di più adulti lo composero cadavere nella bara.
Il male infatti fece grandi passi. Una meningite repentinamente svelatasi lo ridusse in fin di vita.
Ricevette spesso la Comunione e poi il Viatico e fu amministrata l’Estrema Unzione, che ricevette con edificante pietà e con visibile gioia.
Il padre avvisato telegraficamente, accorse al suo capezzale; ma il suo primogenito aveva già perduto la favella e la paralisi lo irrigidiva a poco a poco.
Comprese il sacrificio che il Signore gli richiedeva e offerse volentieri l’olocausto.
La sera del 28 il giorno dopo il XV anniversario della morte di Maggiorino Vigolungo, tutta la Casa era raccolta in Chiesa per la benedizione di agonia, che, profondamente commosso impartiva il Primo Maestro, Alberione.
Pochi minuti dopo spirava: erano le 21, ora in cui soleva andare a riposo: andò a riposare in Cielo! I suoi compagni infatti rivolgevano a Maria l’ultimo saluto: «Vergine Maria Madre di Gesù, fateci santi!».
Spirò dopo aver fatto un dolcissimo sorriso, e aperti gli occhi dolcissimamente. Ecce quomodo moritur iustus! Ecco come muore il giusto!».
Sabato mattina, 30 luglio, gli fu cantata la Messa da «requiem» e fatte le esequie. I suoi compagni vollero quindi portarlo essi stessi a mano al camposanto. Non fiori, non parate lo accompagnarono; ma una corona di devoti Rosari che gli affrettassero l’entrata in Cielo.
Dal Paradiso proteggi gli apostoli della stampa; consola i Tuoi genitori addolorati e prega per quanti ti fecero del bene!
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO DELLA STAMPA
Opus fac Evangelistae (II Tim IV, 5)
La vocazione all’Apostolato-Stampa
SALVARSI L’ANIMA
Questo è il più grande negozio che dovrebbe interessare gli uomini. A veramente confermare questa cosa, Gesù Cristo, venne dal cielo in terra e prima di ritornare al suo Padre Celeste, fondò la Chiesa, unica arca di salvezza e di cui devono fare parte tutti quelli che vogliono salvarsi, perché fuori della Chiesa non v’è salvezza.
N. S. Gesù Cristo però non si contentò di istituire la Chiesa, ma volle renderla società perfetta e sicura tanto che a chi fa parte di essa non manchino i mezzi e gli aiuti per conseguire la vita eterna.
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Perciò comandò agli Apostoli allora, ed oggi ai suoi Sacerdoti: «andate in tutto il mondo, ammaestrate tutti gli uomini, battezzateli nel nome di Padre del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnate a tutti i miei precetti, chi crede sarà salvo, chi non crede sarà condannato, io sono con voi fino alla consumazione dei secoli».
Il Sacerdote è il ministro di Dio per la grande causa, perché conoscano il Maestro Divino, si mettano alla sua scuola, pratichino i suoi insegnamenti ed ottengano la vita eterna.
Il Sacerdote vuole quello che vuole Gesù Cristo e cerca non il suo interesse, ma prende da Dio per dare agli uomini e prende dagli uomini per dare a Dio.
Dal Maestro Divino deve attingere luce, verità, forza e virtù e poi comunicarla agli uomini; la sua missione è tutta divina perchè il suo lavoro è pensare alla salvezza delle anime che sono affidate alle sue cure.
Gli insegnamenti che il Sacerdote ci dà, sia che li udiamo a viva voce, sia che li leggiamo su un foglietto, bollettino o libri buoni tendono tutti a sollevare il nostro spirito, a considerare qualche cosa che è più alto, a farci pensare che abbiamo un tesoro veramente prezioso, che portiamo in un vaso molto fragile ed in continuo pericolo di perderlo, e che per causa della nostra miseria e fragilità molto sovente non ne sentiamo il
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valore e perciò ne trascuriamo la cura e la nettezza.
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Al Sacerdote sono affidate le anime e queste in proporzione al suo apostolato ed alla sua vocazione. Noi ordinariamente crediamo vi siano solo quelli ai quali è affidata la parrocchia, questi hanno un numero determinato di anime; oltre a questi però vi sono ancora quelli che esercitano un apostolato più ampio ed hanno per parrocchia il mondo intero, per pulpito le macchine, la tipografia e per portavoce il giornale, il libro buono, il bollettino ed il foglietto religioso. Questo è quanto fanno i giovani e i Sacerdoti della Pia Società San Paolo.
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Ora S. Paolo dice: se noi abbiamo seminato per voi beni spirituali, sarebbe un gran che se mietessimo dei beni materiali? Insegnamento questo che ha e deve avere valore in ogni tempo poiché la comunicazione dei beni spirituali è continua, e vuole beni materiali per poter più facilmente moltiplicare i mezzi di bene, tutto per la maggior gloria di Dio e per la pace degli uomini.
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Quanti concorrono e cooperano alla formazione delle vocazioni dei Sacerdoti Apostoli, hanno il merito dell’Apostolo, partecipano alle preghiere, ai sacrifici dell’apostolo, al bene che egli fa, ed avranno alla fine il premio dell’Apostolo. Quanta consolazione in vita, ma particolarmente in morte sapere che vi è un sacerdote che prega per noi! E’ un premio che il Signore riserva a pochi, a quei pochi che sanno meritarselo con piccoli sacrifici e mortificazioni e sanno far tesoro di quel che dice Gesù nel Vangelo: cercate prima il regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato in soprappiù, procuratevi dei tesori in cielo dove né ruggine né tignola li consumano.
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Gesù vedendo le folle che accorrevano dietro a Lui ne ebbe compassione, perché erano come pecore senza pastore. E disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone della messe affinché mandi buoni operai nella sua messe».
Gli operai della messe sono prima di tutto: i Sacerdoti, i Religiosi; i Sacerdoti-Religiosi; i Missionari dell’Apostolato Stampa.
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Vita di S. Paolo Apostolo
Cooperatori, conoscete tutti San Paolo? Ma lo conoscete proprio bene? Lo amate e lo pregate? E’ il Padre, il protettore dei Cooperatori dei benefattori e degli Apostoli della stampa.
Ebbene: San Paolo quando entra in un’anima tutta la illumina, la accende, la rende ardimentosa nel bene e nei sacrifici.
Volete che avvenga anche di voi così? LEGGETE TUTTI la nuova vita di San Paolo, scritta proprio per Voi. Vi affezionerete sempre di più al suo spirito, ne avrete conforto per lo spirito e per il corpo.
Conoscerete anche le sue lettere poiché sono inserite a brani, man a mano che se ne presenta l’occasione, e sempre il riportarlo chiariva il concetto enunciato e serviva per la parte storica. Oltre al conoscerlo bene dalla storia si impara, nella parte di conclusione a conoscere in San Paolo l’uomo della preghiera e della mortificazione: l’uomo che vive della vita di Cristo. Alla fine poi si è aggiunta la Messa della conversione di San Paolo ed alcune preghiere al grande Apostolo. E’ un vero conforto la lettura di questa Vita.
Procuratevela e leggetela!
Chiedetela alla Pia Società S. Paolo, Alba (Piemonte).
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VITA DELLA SANTA MADONNA
Cooperatori, conoscete voi la nostra madre Maria? Avete già letto la sua vita?
Una nuova occasione per conoscere, amare, imitare e pregare sempre di più Maria ve la presentiamo indicandovi la nuova edizione della vita della S. Madonna. E’ stampata in formato grande, carattere grosso e nitido che si fa leggere.
Il libro è diviso in sei parti: Nella prima ci presenta Maria nelle profezie e nella fede; nella seconda: ci fa conoscere i primi anni di Maria; nella terza: Maria sposa e Madre; nella quarta: Maria Corredentrice; nella quinta: Maria mediatrice di grazie; nella sesta: gloria e culto di Maria.
Il libro aiuta a conoscere, ad amare e pregare Maria SS.ma.
E tutti volete bene alla Madre, non è vero? Bene fatele questo ossequio: procuratevi il bel libro e leggetelo. L’offerta è di L. 5.
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IL GIORNALINO
E’ il caro giornaletto che si stampa nella Pia Società San Paolo; prima in Alba, ora a Roma. Scritto da un nostro bravissimo Sacerdote, forma il cuore della nostra Casa, perché è appunto diretto ai fanciulli, ai bambini delle nostre famiglie, alle anime belle infantili che sono il tesoro di Gesù, la speranza della Chiesa, e quindi ad essi la nostra Casa mira con intenzioni tutte particolari.
E’ ancora poco conosciuto. – Quantunque giunga con la sua voce in tutte le provincie d’Italia, pure sono ancora pochi i genitori che sanno stimare il valore del nostro Giornalino; pochi che pensano ad assicurare i loro figli dal male dei giornali cattivi, spesso chiamati indifferenti, ma che insensibilmente corrompono le anime infantili e fanno perdere loro l’innocenza prima ancora che ne abbiano conosciuto il valore. E, ce lo scrivono sovente, con calde espressioni, tanti bravi padri di famiglia, tante buone mamme, i quali hanno buona intelligenza e non finiscono di ringraziare per l’invio del Giornalino che facciamo ai loro bambini e dicono: «…fa tanto bene ai nostri piccini, che ogni settimana attendono con impazienza; ma anche a noi grandi che leggiamo sempre il Giornalino dalla prima all’ultima pagina. Se tanti genitori conoscessero il Giornalino!...» E, sovente, l’abbonamento al Giornalino forma l’oggetto dei loro regali, e si tengono sicuri d’aver fatto un vero regalo e ottimo.
Abbonamenti quindi. – Sì, perché in tal modo si sarà subito efficaci. Aiuteremo l’Apostolato-Stampa e saremo veri Cooperatori perché, poco vale aiutare la Stampa Cattolica, se prima non la attiriamo nelle nostre case.
L’Abbonamento per un anno di L. 10; per sei mesi 5,50; per il trimestre estivo 3.
Gli amici di Gesù. – E’ così intitolato un foglietto che si stampa a parte, ogni mese, ma che non vuol essere cosa distinta da il Giornalino: lo vuole accompagnare, completare nel suo spirito. Il Giornalino, potremmo dire «istruisce», il foglietto Amici di Gesù, «rende fruttuosa» l’istruzione, spingendo il fanciullo alla pratica.
E’ quindi non meno necessario che il Giornalino, e pure tanto desiderato.
Molti Parroci, Maestre d’Asili e scuole elementari domandano gli Amici di Gesù e riescono a rendere più buoni i loro scolaretti, e iniziare in loro una vita spirituale con progresso e frutti consolanti.
Ogni pacchetto di 20 copie L. 1.
Abbonamento annuo di 20 copie mensili L. 7.
Sconto per un numero maggiore di copie.
Chiedere alla:
Pia Società San Paolo, Via Grottaperfetta, 58 - ROMA.
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NELLA PIA SOCIETA’ SAN PAOLO
Nella Casa Madre di Alba
GLI ESAMI. – Ebbero luogo nella prima quindicina di luglio. Fu la prova semestrale che dovettero subire tutti i giovani della Casa. L’esito, che sarà inviato ai loro parenti, è segno del profitto e della buona condotta. Speriamo sia consolante per tutti. Se poi si notano delle deficienze la buona volontà e la seria applicazione ripareranno nel nuovo semestre rendendo migliore l’esito dell’esame finale a Natale.
GLI ESERCIZI SPIRITUALI. – Sono sempre una grazia grande che ogni anno il Signore ci fa. Se ne tennero due corsi, l’uno per i Chierici e l’altro per i giovani. Sono otto giorni di ritiro dalle occupazioni ordinarie per ritirarsi davanti al Signore e pensare alle cose dell’anima. Così si possono aggiustare bene le cose del passato e provvedere per un miglior avvenire. Ne uscirono tutti animati da santi proposti e contenti. Il Signore voglia benedirli tutti e conservarli perseveranti nel santo servizio.
L’APOSTOLATO. – Si stanno ora compiendo i lavori attorno alla collezione «I Santi», tutti in formato grande, caratteri grossi, edizioni illustrate e belle che si fanno leggere con piacere e con molto vantaggio dello spirito. Altro lavoro di grande importanza è la composizione delle opere dei Padri in piccolo e grande formato. I piccoli apostoli attendono con fervore ed entusiasmo al loro apostolato: il Signore benedica i loro lavori, li conservi sempre nell’umiltà e nella retta intenzione perché facciano ogni cosa per la gloria di Dio e la pace degli uomini. Voglia pure far crescere sempre più il numero dei lettori e dei cooperatori perché aumenti la diffusione dei nostri libri e periodici.
LA NOSTRA STELLA. – La stella della voce di Dio nella vocazione. La stella della grazia nella carità e nell’apostolato. La seguirono gli Apostoli. La seguirono i Discepoli. La seguirono i Santi. La seguono e la seguiranno nel corso dei secoli i Sacerdoti della Stampa. La seguono tutti coloro che partecipano al nostro Apostolato. Dal Primo Maestro che guida la Casa, al piccolo fanciullino che scopa con diligenza le scale. Dal Cooperatore che ci manda vocazioni o fonda Borse di Studio, al fedele abbonato che ogni anno manda la sua offerta per il giornale.
Chi segue la stella colla vita; chi col sacrificio; chi coll’offerta; chi con la preghiera; tutte grazie preziosissime. Ma fra tutte inestimabilmente più prezioso, è consacrare all’apostolato la vita. E questa grazia, che Dio con amore infinito aveva preparato, l’ha finalmente concessa ad alcuni prediletti.
Il sabato 23 luglio, a conclusione e coronamento dei SS. Esercizi facevano la PROFESSIONE PERPETUA AD VITAM i giovani: Baricalla Giacomo (sig. Bonaventura); Brossa Antonio (Sig. Timoteo); Gagna Ferdinando (Sig. Michelino); Gualandi Armando (Sig. Leone); Lenta Luigi (Sig. Celeste); Pasquero Fedele (Sig. Fedele); Ravina Domenico (Sig. Tarcisio); Ricolfi Giacomo (Sig. Matteo); Rolfo Luigi (Sig. Mariano); Enrici Giacomo (Sig. Basilio); Rossi Giuseppe (Sig. Ignazio).
Continuino essi a seguire la stella della loro vocazione; la stella della grazia di Dio che per tanto tempo seguirono prima come alunni, poi per tre anni come professi temporanei.
Il Dio delle misericordie li benedica, li conservi, li santifichi: et pax super illos et misericordia Dei.
I PAOLINI AI PIEDI DELLA MADONNA DI MONDOVI’. – La giornata del 3 agosto 1932 segnò per i chierici Paolini una data particolare.
Il Santuario di Mondovì! E’ uno delle grandi meraviglie del mondo per la sua maestosità. Sorge nella valle dell’Ermena a 7 km. dalla città di Mondovì, ai piedi della collinetta dominata dal ridente Vicoforte. Il Santuario! Questa era la meta del pellegrinaggio dei Chierici Paolini. Si sentiva e vi era realmente, fra i cari chierici, bisogno di una grazia particolare e si volle andarla a chiedere alla Regina del Monregalese.
Dopo la grazia di Dio, la salute è l’elemento più necessario, se così è la volontà di Dio, per poter attendere con energia e con profitto all’adempimento dei doveri del proprio stato. Perciò si stabilì di recarsi ai piedi della Santa Madonna in devoto pellegrinaggio perché Lei ottenesse e concedesse quanto poteva essere di maggior utilità per l’anima di ciascuno dei Chierici.
Il Primo Maestro aveva impresso questi sensi
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negli animi e disse: «l’andata al Santuario di Mondovì non è una scampagnata, ma un pellegrinaggio; portatevi ai piedi della Madonna nel raccoglimento e nella preghiera; andate con grande fiducia nella Santa Madonna: la Madre accoglie ed esaudisce volentieri le suppliche dei figli».
Il Pellegrinaggio si iniziò ai piedi del SS.mo Sacramento colla recita delle litanie del Sacro Cuore; in numero di 75, accompagnati da tre dei nostri Superiori, si partì da Alba verso le sette, si attraversarono i belli e magnifici colli e valli delle Langhe e si raggiunse la meta verso le ore 10. Appena le macchine arrestarono il loro corso, per il grande portone centrale si corse presto ad offrire il cuore, a fissare gli occhi e ad inginocchiarsi ai piedi della Vergine benedetta.
Gentilmente ci venne concesso di prendere posto entro la cancellata del presbiterio nei banche che prospettano l’Altare Maggiore, di dove si può vedere l’effige di Maria con il Bambino Gesù fra le braccia. I cuori dei nostri cari chierici per quei primi momenti, non cercarono altro che di aprirsi davanti alla Santa Madonna.
Per prima cosa si ascoltò la Santa Messa, celebrata solennemente da uno dei nostri Superiori. I bravi Chierici l’accompagnarono col canto delle parti variabili, mentre il Rev. D. Vacchetta, economo del Santuario, cortesemente prestò l’ufficio di organista per rendere più bella la sacra funzione. Seguì quindi il canto di alcune lodi.
Dopo si passò alla bella villa del Cav. Rolfo,che con insistenza ci aveva invitati.
A mezzogiorno si prese posto nel refettorio del piccolo Seminario, lasciato a nostra disposizione dalla bontà e generosità dei Superiori, ed ebbe luogo una allegra refezione. Al dopo pranzo ci fu concesso di visitare il Santuario e di godere la magnifica veduta dei dintorni salendo fino all’altezza di 65 metri nel Santuario stesso.
Alle 3,30 pom., fatta l’esposizione del SS.mo Sacramento vi fu l’ora di visita col metodo solito, indirizzata però all’intenzione particolare, allo scopo del pellegrinaggio. Questo fu il momento più solenne e più bello perché si poterono esporre alla Madonna tutti i bisogni, domandare perdono dei peccati e chiederle le grazie più belle.
I Chierici di Alba ricordarono e pregarono per i fratelli della Casa di Roma, di Messina e delle lontane Americhe, in quel momento si trovarono tutti uniti in spirito davanti alla Mamma del Paradiso per dirle i bisogni di tutti.
Si chiuse con la benedizione solenne del SS.mo Sacramento. Quindi salite le automobili, si partì per Alba, dove giunti, nel Tempio di San Paolo, si terminò il pellegrinaggio colla recita delle Litanie dei Santi. Durante il viaggio sia dell’andata che del ritorno si recitò il Santo Rosario seguito dal canto di alcune lodi.
La Vergine benedetta voglia esaudire le suppliche dei suoi cari figli e ricompensi largamente quanti generosamente favorirono questo nostro pellegrinaggio.
Un memento particolare l’abbiamo per i Rev. Superiori del Santuario che tanto gentilmente si prestarono al nostro servizio, poi non dimentichiamo il Cav. Rolfo, i fratelli Baricalla, e la Famiglia Lenta.
A tutti diciamo di cuore Deo gratias! accompagnando il ringraziamento con la promessa di preghiere.
Roma
ESERCIZI SPIRITUALI. – Li abbiamo fatti nelle prime due settimane di Luglio, appena terminati gli esami. Se ne tennero due corsi: uno per i Chierici ed uno per i giovani. Li aspettavamo con grande desiderio perché sono sempre una grande grazia del Signore; tanto più che venne il Primo Maestro a predicarceli. Anche i più piccoli che li facevano per la prima volta vi si dedicarono con amore e buona volontà. I buoni frutti che gli Esercizi portarono possano essere duraturi per la maggior gloria di Dio e la pace degli uomini.
LA NOSTRA CAPPELLA va facendosi sempre più bella. La Via Crucis dell’antica cappella della Casa Madre che ci inviarono circa un mese fa i nostri fratelli di Alba, rimessa a nuovo e abbellita da uno dei nostri giovani ora figura molto bene nella nostra Cappella dandole una bellezza e una devozione maggiore, inspirando un senso di pietà e raccoglimento che serve tanto all’anima per meglio pregare e cantare le lodi del Signore.
Il Divin Maestro certo gradirà lo sforzo dei suoi figli per abbellire la Sua Casa.
Anche le sacre funzioni ora riescono più solenni per l’esecuzione di tutte le cerimonie del canto ed in special modo del suono del nuovo armonium.
E’ finalmente appagato il nostro desiderio di poterci uniformare in tutto nelle sacre funzioni ai nostri fratelli di Alba.
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New York
La Pia Società San Paolo ha potuto iniziare una casa anche negli Stati Uniti d’America, che si aprì il 10 giugno, colla benedizione di S. Em. il Card. Patrick Hayes, Arcivescovo di New York.
In quel giorno, festa della Commemorazione di S. Paolo, il Rev. P. D. Francesco Sav. M. Borrano, che dall’ottobre 1931 si trova in New York per l’inizio della Casa, ebbe la consolazione di poter celebrare la prima Messa nella cappella della nostra piccola casa, a cui assistevano tutti i membri della casa arrivati pochi giorni prima dall’Italia.
San Paolo che volle aperta questa casa proprio nel giorno in cui la Chiesa ne celebra la commemorazione, voglia prenderla sotto la Sua protezione tutta particolare e faccia partecipi del suo ardente amore a Gesù e del suo zelo per le anime i chiamati a lavorare nell’apostolato della stampa in questo paese dove purtroppo la stampa cattiva è molto potente.
Crediamo che i nostri Cooperatori degli Stati Uniti apprenderanno con piacere questa notizia e vorranno prestare il loro prezioso aiuto alla nostra Casa.
La Casa tiene pronte edizioni del S Vangelo, S. Bibbia nel testo italiano e latino, opuscoli e foglietti di propaganda, libri di pietà.
Rivolgersi: Pia Società San Paolo, 1651 Zerega Avenue, New York City.
Sao Paulo (Brasile)
MESE DI GIUGNO – Il mese di S. Paolo. Il nostro Protettore celeste, il nostro Padre ci assiste e ci guida. Nella Cappellina il quadro ce lo rappresenta tale e quale è nel Tempio in Alba. Quando siamo nei dubbi e nelle incertezze, quando ci sentiamo deboli o stanchi, alziamo i nostri occhi a Lui che sembra parlarci, e ci sentiamo rivivere, infondere novello coraggio.
Durante il mese abbiamo meditato «Un mese a S. Paolo». Il ritiro mensile ebbe per argomento «la generosità del Signore» come fu generoso S. Paolo, ed abbiamo chiesto fervore nell’Apostolato, slancio nel bene.
Il mese si chiuse col solennizzare S. Paolo nel modo migliore che ci fu possibile. Al mattino, meditazione su «S. Paolo», e poi una Messa alle ore 6 ed un’altra cantata alle ore 8,30. Alla sera si tenne l’Ora di Adorazione predicata per: 1.o Adorare il Divin Maestro e ringraziarLo di averci dato l’Apostolo S. Paolo per protettore, la cui mente il cui cuore furono tanto simili alla mente e al Cuore di Gesù. 2.o Per esaminarci se già ci eravamo sforzati di seguire gli esempi lasciatici da S. Paolo, specialmente di generosità col Signore e di zelo per il bene. Abbiamo chiesto perdono ed abbiamo rinnovato i nostri propositi. 3.o Per chiedere a S. Paolo, ciascheduno le grazie di cui si sentiva più bisognoso: grazie poi per questa piccola casa sì bisognosa di tutto, per l’apostolato, per la pietà e lo studio, per i Cooperatori e benefattori; per tutti quanti i nostri Superiori e fratelli lontani, ed in primo luogo per il nostro amatissimo Sig. Primo Maestro che in quell’ora stessa ci inviava la sua benedizione che veniva a discendere su di noi assieme alla Benedizione SS. di Gesù Eucaristico.
Si chiuse con il canto dell’Inno a S. Paolo.
STUDIO – Gli alunni stanno iniziando gli esami semestrali.
PIETA’ – I giovani vanno apprendendo ed esercitandosi nelle pratiche di pietà proprie della Casa; assecondano e si trovano contenti.
APOSTOLATO. – Si compie con amore ed applicazione. Ogni macchina ha ricevuto il suo nome: La Linotype: «Regina degli Apostoli», la macchina da stampa: «S. Paolo», la piegatrice: «S. Giuseppe», la pedalina, «Maggiorino» il tagliacarte: «Angelo Custode». I giovani imparano a considerare il loro posto di lavoro come un pulpito da cui parlano alle anime. Gesù nella Cappellina è vicino alla scuola di Apostolato.
160.000 copie all’ora
Una fabbrica di Berna ha costruito per una grande tipografia parigina, una rotativa concepita secondo gli ultimi principii della tecnica moderna, il cui rendimento lascia trasecolati.
Infatti questa rotativa in un’ora stampa 40 mila copie di giornali di 32 pagine, 80 mila di 16 pagine e 160 mila di otto pagine.
Quando sentiremo noi cattolici il bisogno di una macchina così per i nostri quotidiani!... per le nostre riviste!... per i nostri libri!... per la nostra buona stampa?
Essa è il mezzo di bene, di penetrazione, dei nostri tempi. Non volersi curare di essa è voler oggi volar senza ali.
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PIA SOCIETA’ FIGLIE DI S. PAOLO
Nella Casa Madre di Alba
APOSTOLATO. – E’ sempre molto intenso ed urgente specie per provvedere le sorelle delle varie Case e in particolare dell’Estero che fanno continuamente domande. Deo gratias! Si vede che il bene penetra e deve allargarsi.
A tutti i nostri cari cooperatori raccomandiamo le nuove Case e l’opera delle vocazioni. Sempre più si sente la necessità di numerosi e santi Operai nella biondeggiante messe del Divin Maestro.
STUDIO. – Le studenti hanno dato tutte gli esami e già i parenti avranno potuto vedere il profitto ricevendo le pagelle. Presto si ricominceranno le scuole regolari e ci auguriamo tanto progresso.
ESERCIZI SPIRITUALI. – Furono predicati già alle alunne che ne ricavarono buon profitto. Dal 7 al 16 Agosto se ne tenne un altro corso al quale parteciparono molte sorelle venute dalle Case. Deo gratias!
E’ sempre bello ritrovarsi specie nella preghiera e raccoglimento per meglio comprendere la volontà di Dio a nostro riguardo! Molte furono le grazie che Gesù volle darci.
Treviso
Finalmente con più ragione ed ardore possiamo ripetere la bella giaculatoria «Gesù è con noi». Sì, Gesù è con noi ed è venuto in un giorno pure tanto caro, nella solennità del nostro Padre S. Paolo rendendo così la festicciuola più gradita.
Volle onorarci della Sua Visita S. Ecc. Mons. Arcivescovo, anzi Egli stesso celebrò per la prima volta la S. Messa e giunto al S. Vangelo si volse e ci parlò Paternamente dei doveri che abbiamo verso il Divin Ospite, ci parlò pure di S. Paolo e del Suo amore alla SS. Eucaristia, e della missione da Dio affidataci. La Cappellina era affollata di persone che pure si accostarono alla Sacra Mensa. Il celebrante fu assistito dal Rev.do D. Sommavilla e dal nostro Rev. Parroco, Don Pilloni Giuseppe, che ogni domenica si porta in mezzo a noi per la benedizione Eucaristica.
Alle ore 9 dello stesso giorno, ci fu una seconda Messa offerta a Dio dal Rev. Don Sommavilla, per noi, per i Superiori, per tutta la casa e per l’Apostolato Stampa.
Si trascorse la giornata in santa allegria, e si chiuse con la Benedizione Eucaristica.
Molte persone si unirono per l’arredamento della Cappellina in modo speciale il Rev. Don G. S. il quale supplì alla nostra incapacità interessandosi di ogni cosa, ci offrì il Drappo rosso che scende dietro l’altare, la cornice per l’effige di S. Paolo, un Conopeo, il Baldacchino, cera, spegnitoio ecc.
Don B. C. la Pisside; il R. D. L. S. Camice, Tovaglie, Purificatoi, due Candelabri; il R. D. A. D. L. 40; N. N. Statua della S. Madonna; Sig.ne Sotti una Tovaglia; Sig.a Minato Ida Copritovaglia; Sig.na Nardari copripisside; Sig. Adani e Sig. Berta Italia Simulacro di Maria SS. Bambina; Sig.a Corazza Elisa due portafiori; Sig.na Nardi, seta, filo da ricamo, pizzo; Sig. Topan portafiori e fiori freschi; N. N. L. 20; N. N. 10; Sig.a Berta Italia Crocefisso grande per altare.
Il nostro Deo gratias giunga a tutti promettendo ogni giorno un ricordo al Divin Maestro.
L’Apostolato. – Si svolge dalle Figlie di S. Paolo in Diocesi con frutto. In città ogni mese portiamo il Bollettino, che viene sempre ben accolto. Deo gratias! Il Divin Maestro faccia fruttificare il seme gettato per la maggior gloria Sua ed il bene delle anime.
Novara
S. PAOLO. – Il mese di giugno si chiuse con la Festa del Padre S. Paolo.
A turno si fece la Corte a S. Paolo avanti a Gesù Sacramentato che fu esposto tutto il giorno. La benedizione Eucaristica chiuse la Festa trascorsa in molte preghiere per tutti i parenti, Superiori e benefattori.
Deo gratias! Il Divin Maestro sempre suscita anime generose che comprendono il gran bene che fa la Buona Stampa e con ogni sacrificio ci aiutano dando appoggio per la diffusione e per il bene delle anime, con offerte e aiuti varii.
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Campobasso
APOSTOLATO. - «Beati i passi di chi porta il Vangelo». Sempre come di solito si continua la propaganda. Molti sono i passi e le fatiche e pie persone cercano di aiutare e soccorrere le Apostole della Stampa.
La pia sig.ra Maddalena Paolin tanto si occupa e lavora per la nostra casa tutto offrendo per la diffusione del Vangelo. A lei tanta riconoscenza e preghiera.
Ringraziamo tutti quanti ci aiutano di vero cuore.
Verona
Anche nel piccolo nido di Verona, si festeggiò con amore il Padre S. Paolo. La preparazione si fece con più fervorose preghiere. Nel giorno della festa ci venne celebrata la S. Messa, si pregò tanto per i nostri Superiori per tutta la Casa, per i Cooperatori e parenti.
Alla sera si chiuse la festa con il canto del Vespro e con la Benedizione del SS. Sacramento.
S. Paolo dia grazia a tutti, e specie ai cari Cooperatori.
PROPAGANDA: - Sempre si continua la propaganda, che nonostante i difficili tempi che corrono riesce buona. Deo gratias! Possa così penetrare ovunque la parola di vita.
Ringraziamo sempre quanti ci prestarono aiuto, specie i RR. Parroci.
Foggia
Anche a Foggia nella Chiesa di S. Stefano abbiamo celebrato con tanto fervore la festa di S. Paolo.
Il mese di Giugno fu a Lui consacrato, e dinanzi alla sua Immagine si recitarono ogni giorno le sue preghiere.
La festa, 30 giugno, fu preceduta da un triduo solenne, predicato dal M. Rev. Prof. Dott. Armando Fares il quale, con la sua parola calda e convincente, entusiasmò i fedeli i quali accorsero numerosi, compresi della salutare devozione al grande Apostolo.
La predica fu seguita dalla benedizione Eucaristica e dal canto della lode a S. Paolo.
Al mattino del giorno 30 vi fu alle ore 7 S. Messa letta, alle 10 S. Messa solenne. Alla sera esposizione del SS.mo e panegirico del Santo detto dal suddetto Rev. D. Fares il quale così bene parlò dello zelo di S. Paolo nel far conoscere il Signore, la distruzione che fece ad Efeso dei libri cattivi, e come sia oggi proclamato protettore della B. Stampa, tanto necessaria specie in questi ultimi tempi di generale corruzione.
Si chiuse la bella festa con preghiere, canti, e sopratutto con la benedizione di Gesù Eucaristico e di S. Paolo.
Bologna
GESU’ E’ CON NOI. – In questi ultimi tempi sentiamo maggiormente la presenza del Divin Maestro in mezzo a noi, poiché ci è possibile trattenerci ogni Domenica nella Cappellina a fare la S. Ora di Adorazione col SS. Esposto, ci serviamo delle Istruzioni del nostro Primo Maestro che con tanta premura ci vengono mandate dalla Casa Madre.
In quest’ora con tanta riconoscenza preghiamo per tutti i superiori. Per le Sorelle vicine e lontane, e imploriamo dalla Divina Misericordia grazie e ricompensa per i nostri affezionati cooperatori e per le persone che ci mantengono i fiori freschi per onorare l’Altare.
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Reggio Emilia
Il grande Apostolo delle Genti, nel mese di giugno a Lui dedicato, è stato da noi più grandemente onorato e festeggiato che negli anni passati perché per tale occasione si è potuto con l’aiuto di buone persone, formare una piccola ma tanto graziosa Cappellina.
Per tutto il corso del mese sotto lo sguardo del santo Apostolo abbiamo considerato S. Paolo modello di virtù; lume di verità; Padre buono dei suoi devoti.
Nel giorno poi della Commemorazione di S. Paolo per onorare più degnamente l’Apostolo S. Ecc. Rev.ma Mons. Vescovo ha amorevolmente concesso di compiere nella nuova Cappellina le funzioni religiose. Celebrò la S. Messa il M. R. Sig. Parroco, D. Salsi Aberto. Al Vangelo con brevi ma calde parole illustrò la figura di S. Paolo facendo campeggiare tutta la sua grandezza, la quale deriva dalla sua grande umiltà, dal suo zelo ardente e dalla sua ammirabile pazienza e paternamente esortò ad imitarlo in queste tre virtù che fanno di S. Paolo l’Apostolo più grande. Durante la S. Messa con santo entusiasmo il «Gloria in excelsis Deo» ed inni eucaristici ed infine canti e inni a S. Paolo. Con visibile piacere presero pure parte alla funzione alcune pie persone. A turno abbiamo per tutto il giorno fatto continua adorazione a Gesù Sacramentato pregando tanto per il nostro amato Pastore, per i Superiori, per le Sorelle tutte, e per i nostri benefattori e per tutti abbiamo chiesto grazie e benedizioni.
Alla sera dopo un’ora di adorazione in comune il M. R. Sig. Parroco ci impartì, in forma semplice, la santa benedizione con l’Augustissimo Sacramento e si terminò la cara funzioncina con fervorosi inni e canti al Divin Maestro e a S. Paolo. Indi a turno si continuò l’adorazione per l’intera notte non lasciando mai solo un istante il Divino Ospite.
Oh, come si stava bene inginocchiate ai piedi di Gesù nella piccola raccolta Cappellina in quell’ora notturna in cui il mondo tutto taceva e solo gli Angeli del Signore vegliavano e profondamente inchinati adoravano il Re dei re, vivo e vero nel santo Tabernacolo! Oh come abbiamo specie in quell’ora, desiderato e chiesto al Divin Maestro la grazia di rimanere sempre con noi, di essere sempre così vicine a Lui per pregarLo con raccoglimento per sentire più da vicino i suoi palpiti d’amore. Ma Gesù ha voluto da noi il sacrificio della nostra volontà.
Ringraziamo vivamente tutte quelle buone persone che hanno aiutato per l’arredamento della Cappellina e pregando il Divin Maestro a ricompensarle ci è grato darne l’elenco:
M. R. D. Ottorino Zannoni, altare, candelieri; Sig.a Pasquini, pianeta rossa; Pia Persona pianeta bianca e L. 13; Sig.a Manenti, messale cingolo e L. 10; Contessa Rangone L. 30; N. N. L. 35; Sig. Tacconi Claudio 20.
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Il tempo di povertà è tempo di vocazioni
Le difficoltà economiche debbono essere un impedimento alle vocazioni? No.
Esaminate bene, talora le difficoltà economiche figurano e si proclamano, ma non sono veramente tali, da costituire ostacoli.
Spesso invece le famiglie si trovano veramente in angustie e strettezze penose.
Ebbene se in queste circostanze Iddio fa nascere nel cuore dei vostri figli il desideri del sacerdozio o della vita religiosa, se Dio vi chiama a sé un vostro figlio, o una vostra figliuola, abbiate fede, è l’ora di Dio, è Dio che passa, rispondete di sì, e vedrete la potenza del Signore!
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Ragionando troppo umanamente, vi sono genitori, i quali, considerando lo stato di crisi, s’oppongono a che i figli intraprendano la via del servizio di Dio; perché i figli debbono crescere ed aiutare le famiglie e risollevarne le sorti. Altri non osano sperare tanto dai figli, ma si ritirano di
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fronte al dovere di sostenere per i figli le piccole spese della loro educazione: mentre è certo un dovere naturale il contributo dei genitori per la formazione dei figli.
Altri richiamano i figli da la via che seguono, accampando le medesime difficoltà; o, non rettamente, pensano a tirar fuori i figli da la vita religiosa.
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Vorremmo dire ai genitori: che il fare così è aggravare la situazione della famiglia: ma ci piace meditare coi parenti pensieri di fiducia e conforto.
«Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato per giunta» lo dice il Divin Maestro, e chi crede a queste parole vedrà la gloria di Dio.
Chi dà al Signore, riceve dal Signore: e riceverà una misura piena e sovrabbondante.
Chi dà al Signore un figlio, o una figliuola, riceverà dal Signore la Provvidenza e l’abbondanza per gli altri figli.
Chi dà al Signore dei figli, riceverà in cambio il Signore stesso: poiché Iddio chiamando a sé questo figliuolo o questa figlia sostituisce se stesso a loro: e il guadagno che la famiglia fa è grande sopra ogni dire.
Un figlio dato a Dio è la protezione della famiglia, e le sue preghiere, ottengono alle famigliola grazia di santificare le croci e di guadagnarsi il cielo. Un figlio dato al Signore ottiene da Dio il necessario ai parenti, perché possano cooperare alla sua formazione.
Un figlio dato al Signore suscita all’opera delle vocazioni molti benefattori, che si faranno il merito di aiutare i parenti a compiere il gran dono.
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E’ tempo di povertà, e su questo punto è bene riflettere di più; ma la povertà non si supera coi mezzi umani, ma con la Provvidenza di Dio: ed è grande atto di religione dire al Signore un bel
sì, e dirlo con fiducia, quando chiama uno al suo divino servizio!
E’ tempo di povertà: ebbene la povertà si vince con la povertà.
Ci vogliono anime che facciano propria eredità e professione l’esercizio della povertà e della mortificazione: la povertà dei religiosi diventa ricchezza degli altri; la mortificazione dei religiosi diventa l’abbondanza dei fratelli. Proprio come Gesù che si è fatto povero, perché noi diventassimo ricchi; proprio come S. Paolo che si ridusse alla estrema indigenza per tutti arricchire.
Il tempo di povertà è il tempo delle vocazioni religiose! Perché tutti abbiano il pane quotidiano, sono necessarie queste anime generose, che si fanno povere, che abbracciano la mortificazione. Se Dio le sceglie nelle vostre famiglie queste anime, dategliele: se Dio vi chiede per esse un contributo, non ditegli di no. Il più grande aiuto che i figli possano dare ai parenti in questi tempi è di farsi più poveri per i loro parenti: è di abbracciare generosamente una vita più mortificata, di più rinunce, più povera in una parola.
(Continua)
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NUOVE BORSE DI STUDIO
Borsa di Studio Spirito Santo
A molte persone il Signore dà la grazia di comprendere il grande bene che si compie aiutando le vocazioni religiose e sacerdotali. Solo pochi giorni fa ci si scriveva: «Mi sento debitrice presso di Lei della mia promessa... posso ora soddisfare al mio desiderio: Riceverà a mezzo del Rev. N. N. la presente con accluso il Chèque Bancario di L. 10.000 (diecimila) italiane per la fondazione della Borsa di Studio che desidero sia intitolata allo Spirito Santo, a beneficio del Chierico N. N. e dopo di lui altri ancora… Spero che il Signore vorrà gradire e benedire questo mio sacrificio, frutto (perché non dirlo?) di fatiche e privazioni, tutto per la gloria di Dio e la salute delle anime…».
Il Signore susciterà tanti buoni Cooperatori che anche con sacrificio vorranno aiutare i nostri bravi giovani i quali per il bene che compiranno saranno una preghiera continua al Signore per i loro Benefattori.
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Si sono preparati nella nuova Casa di Roma altri locali di studio e dormitorio perché aspettiamo tanti bravi giovanetti. Ora siamo circa 120: almeno altri cento ne aspettiamo quest’anno. Sì, perché la Casa di Roma vuol diventare grande, e presto, per portare la Voce del Papa in tutto il mondo. E quanta pena non dà il non poter accettare tante belle vocazioni! Molte domande ci vengono fatte supplicando di accettare gratis o quasi gratis bravi giovanetti. Spesso poi sentiamo il racconto commovente di tanto genitori, di buone mamme che non sanno come rimediare alle spese dei loro figli che già da tempo si trovano nell’Istituto. Oh, quanto bene, quanti meriti si faranno quei buoni Cooperatori che ci aiuteranno!
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Teol. G. Alberione – Dir. Resp. – Pia Società S. Paolo – ALBA
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