Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Secondo le notizie più recenti vi sono nei nostri vocazionari poco più di 2.000 (duemila) aspiranti, comprendendo i giovani sino all'entrata in Noviziato. La domanda che viene spontanea innanzi ad una così grande massa di giovani che il Signore ci affida è questa: quale sarà la percentuale di riuscita?
Primo: dall'abbondanza delle grazie che si ottiene con la preghiera dei buoni nostri Maestri e degli Aspiranti stessi.
Secondo: dalla scelta che si è fatta nella ricerca delle vocazioni e dalla prudenza usata nelle accettazioni.
Terzo: dallo zelo nell'avviarli alla vita integrale paolina: formazione umana, cristiana, intellettuale, spirituale, apostolica, religiosa.

I membri sono attualmente 919; mirare alla cifra indicata per il 1963, cioè 1600.

Leggere La Bibbia

Si pregano i Superiori delle Case a tenere almeno una meditazione sopra la lettura della Bibbia, esponendo il seguente specchietto.


SPECCHIO-PROGRAMMA PER LEGGERE UN PO' PER GIORNO
TUTTA LA BIBBIAIN CIRCA QUATTRO ANNI

A) Nuovo TESTAMENTO: Libri storici: Vangeli (89 capitoli); Atti degli Apostoli (28 capitoli); Libri didattici: Lettere di S. Paolo (100 capitoli); Lettere Cattoliche (21 capitoli); Libro profetico: Apocalisse (22 capitoli).
Nuovo Testamento, complessivi 260 capitoli.
B) ANTICO TESTAMENTO: Libri storici: Pentateuco (187 capitoli), Giosuè, Giudici, Rut, Giuditta, Ester, Tobia, Re, Paralipomeni, Maccabei, Esdra, Neemia.
Complessivamente 503 capitoli.

Libri didattici (305 capitoli); Libri profetici (257 capitoli).
Antico Testamento, complessivi 1065 capitoli. Totale capitoli di tutta la Bibbia 1325. In circa quattro anni, un capitolo al giorno, si può leggere agevolmente tutta la Bibbia.

Princìpi generali circa la partecipazione dei fedeli alla Messa.

La Messa, per sua natura, richiede che tutti gli astanti vi partecipino secondo il modo loro proprio.
a) Questa partecipazione prima di tutto deve essere interna, esercitata cioè con la pia attenzione dell'animo e con l'affetto del cuore, per cui i fedeli «vengono strettamente uniti al Sommo Sacerdote, e per Lui e con Lui offrono il Sacrificio, e con Lui offrono il Sacrificio, e con Lui offrono se stessi».
b) La partecipazione degli astanti diventa più piena se all'attenzione interna si aggiunge la partecipazione esterna, manifestata cioè con atti esterni, come la posizione del corpo (genuflettere, stare in piedi, sedere), i gesti rituali, e specialmente con le risposte, con le preghiere e col canto.
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Di questa partecipazione parla il Sommo Pontefice Pio XII nell'enc. Mediator Dei sulla sacra Liturgia. Egli ha parole di lode in questi termini:
«Sono veramente degni di encomio coloro che impegnano i loro sforzi perché la Liturgia diventi un'azione sacra anche all'esterno, a cui realmente partecipino gli astanti. E questo può avvenire in diversi modi, quando cioè tutto il popolo, secondo le norme dei sacri riti, risponde nel debito ordine alle parole del sacerdote, oppure eseguisce canti adatti alle varie parti del Sacrificio, oppure fa una cosa e l'altra, o infine nelle feste solenni alterna la sua voce alle preghiere del ministro di Cristo e nello stesso tempo canta i cantici liturgici».
Questa partecipazione unanime intendono i documenti pontifici quando parlano di «partecipazione attiva» di cui il modello principale si ha nel sacerdote celebrante e nei suoi ministri, che servono all'altare con la debita pietà interna e con l'esatta osservanza delle cerimonie.
c) Infine, la perfetta partecipazione attiva si ottiene quando vi si aggiunge la partecipazione sacramentale per la quale «i fedeli astanti comunicano non solo l'affetto spirituale, ma anche con la percezione sacramentale della Eucarestia, allo scopo di ricavare un frutto maggiore dal santo Sacrificio».
d) Ma siccome non si può ottenere una partecipazione cosciente e attiva dei fedeli senza una precedente istruzione, giova richiamare alla memoria la sapiente legge formulata dal Concilio Tridentino in cui si dice: «Questo Santo Sinodo raccomanda ai pastori e a quelli che hanno cura d'anime, di spiegare frequentemente per sé o per mezzo di altri, durante la Messa (ossia nella predica dopo il Vangelo, quando cioè "si fa l'istruzione al popolo cristiano", qualcuna delle cose che si leggono nella Messa, e tra le altre illustrino il mistero di questo santissimo Sacrificio, specialmente nelle domeniche e feste di precetto».
(Istruzione della S. C. dei Riti)

Hanno emessa la Professione religiosa perpetua nell'anno 1959:

ROMA
Chierici
Alves Alberto
Ares Gesù
Baluci Leone
Brazzo Francesco
Byrnes Michele
Casolari Gabriele
Cesaro Mario
De Luise Luciano
Floriano Angelo
Foconetti Mariano
Gamba Marziano
Mac Ionnraic Mariano
Manca Graziano
Mandapathil Giovanni
Manianghatt Giuseppe
Murgia Giov. Crisostomo
Recalcati Ambrogio
Rego Alberto
Saraceno Pio
Vechoor Paolo

Discepoli
Fr. Baù Alfonso
Fr. Capolupo Clemente
Fr. Costa Gabriele
Fr. Paolo Di Figlia
Fr. Pietro Di Figlia
Fr. Bernardo Modanesi
Fr. Pio Martinez

ALLAHABAD
Fr. Tommaso Cornelio
Fr. Fedele Kottur
Fr. Angelo Pullokaran
Fr. Timoteo Tirkey
Fr. Giacomo Tiru

ZALLA
Fr. Francesco Banuelos
Fr. Ignazio Guinea
Fr. Mariano Martin
Fr. Giuseppe Navarro

TOKYO
Fr. Yamauchi Shigeo Giuseppe
Fr. Momoda Fujio Tommaso
Fr. Nakamura Sueo Corrado

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