Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Sezione II
A MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI
ALLA MADRE DEL BUON PASTORE

«La perfetta divozione a Maria consiste nel pensare come Maria, desiderare ciò che desidera Maria, volere ciò che vuole Maria; operare con Maria; avere le intenzioni di Maria. In una parola, essere interamente di Maria, per essere più perfettamente in Gesù Cristo. È perfetto devoto chi può dire: Io vivo, ma veramente non più io; vive in me Maria. E questo per trovare la via che porta a Gesù: ...vive in me Cristo. La mia vita è Cristo; e la via per giungervi è Maria. [...]. Chi arriverà alla perfetta devozione? Chi studierà meglio Maria; imiterà meglio Maria; pregherà meglio Maria».1
La devozione mariana vissuta e proposta da Don Alberione è espressa nel titolo «Regina degli Apostoli». In un biglietto autografo indirizzato a Don G.T. Giaccardo, che gli aveva inviato l'abbozzo del suo libro per l'approvazione, il Fondatore scriveva: «Ho letto, senza interruzione, tutti gli originali manoscritti del Regina Apostolorum; ho dovuto piangere di riconoscenza al Signore d'averci messi sotto la protezione di questa Madre, Maestra, Regina, così bella, così buona, così potente. Ho anche dovuto molto dolermi di aver tanto io ritardato a promuovere più popolarmente il culto e la devozione a questo titolo. Almeno, ora, cercheremo far più presto! Ella è la madre
di tutte le nostre (vocazioni) e della intera nostra vocazione! Stampiamo, diffondiamo; preghiamola! la nostra Madre... Deo gratias! Deo gratias! - Aff. M. Alberione».2
Le seguenti preghiere mariane, scritte o fatte proprie da Don Alberione, sono attinte dalle successive edizioni del manuale, nonché da stampati o minute presenti nell'Archivio Storico Generale della Famiglia Paolina. Per le notizie storiche e contestuali ci si è avvalsi del già citato Diario di D. Antonio Speciale, segretario del Fondatore dal 1946; e del copioso materiale raccolto da D. Gabriele Amorth in un precedente sondaggio sulle preghiere paoline in generale. Una esposizione più esauriente si trova nell'opuscolo Le Preghiere mariane di Don Alberione. Storia e commento, Ed. Archivio Storico Generale della F.P., Roma 1988.
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ALLA REGINA DEI SANTI

«Preghiera composta dal Primo Maestro nei primi anni della fondazione dell'Istituto»: così leggiamo in una nota d'altra mano sul retro del foglio che ne contiene il testo autografo. Un'altra redazione, anch'essa manoscritta e forse anteriore, compare in un taccuino personale di Don Alberione, databile 1914-1916. È scritta in matita ed è seguita da un appunto di otto righe in penna, contenente un programmino spirituale in tre punti: Pietà, Studio, Direzione.3 Con molta probabilità la preghiera non era destinata ad altri che alla pietà dell'autore, allora impegnato nei primi passi della fondazione. È stata pubblicata la prima volta nelle citate Preghiere mariane...
Non è facile stabilire quanto di essa sia effettivamente di Don Alberione e quanto appartenga alla penna di Sant'Alfonso de' Liguori, la cui impronta è evidente sia nel periodare che nel vocabolario. Ma ciò che importa è che le idee e le espressioni erano familiari allo spirito del nostro Fondatore, almeno nei primi decenni del secolo.
Questa preghiera, in ogni caso, costituisce una tappa significativa nella spiritualità di Don Alberione: rappresenta ciò che egli considera una premessa obbligata per il conseguimento della sua vocazione e missione: la devozione a Maria.


Vergine SS., concepita senza macchia, Madre di Dio, Regina di tutti i Santi, io indegnissimo peccatore mi presento innanzi a Voi per chiedervi una grazia che il vostro Cuore non può negarmi: voglio chiedervi la vostra divozione!
Io alzo gli occhi al cielo e so che è popolato da migliaia di santi vostri divoti. Lunghe schiere di confessori, di vergini, di martiri s'uniscono agli apostoli, ai profeti ed ai patriarchi e vi salutano come loro regina, loro esempio, loro salvezza, come il principio della loro santità.
O Madre, io mi sento mosso quasi ad invidia pensando alla loro sorte felice, sicura, eterna, mentre io sono pur sempre in gravissimo pericolo di peccare e perdermi. Per questo timore io me ne starei continuamente tremando, se non pensassi che il vostro e mio Gesù ha preparato anche per me un posto in cielo e che io posso arrivarci se sarò anche vostro divoto.
Chi è vostro divoto, o Maria, si salva; chi è molto divoto di voi si fa santo. Oh! felice speranza, oh! dolce fiducia! Io desidero essere vostro divoto: ricoverarmi nelle vostre braccia, affidarmi tutto a voi.
Madre, voi non potete cacciarmi, benché io sia il più indegno dei vostri figli. Ricordatevi degli sguardi amorosi e delle parole con cui il moribondo Gesù dalla croce vi raccomandava la mia causa.
Ottenetemi la perseveranza nella risoluzione mia di tenere per tutta la mia vita qualche pratica divota in vostro onore.
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A MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI
«O Immacolata Maria»

Composta tra il 1920 e il 1922 sulla traccia di una preghiera analoga del cardinal Richelmy di Torino,4 questa orazione compare già nella prima edizione del manuale di preghiere. La ritroviamo spesso citata nel bollettino Unione Cooperatori Buona Stampa,5 e ripresa identica nel 1926, preceduta da un lungo articolo che ne spiega il senso e la commenta, facendone risalire lo spunto all'enciclica mariana di Leone XIII.6
Per la sua ricchezza di contenuto e per l'ansia apostolica che la pervade, questa orazione può essere considerata la prima preghiera apostolica di Don Alberione.
7
O Immacolata Maria, Corredentrice del genere umano, guarda agli uomini riscattati dal Sangue del tuo Divin Figliuolo ed ancora avvolti in tante tenebre di errori ed in tanto fango di vizi.
La messe è sempre molta, ma gli operai ancora molto scarsi.8 Abbi pietà, o Maria, dei tuoi figli che il moribondo Gesù ti raccomandò dalla croce.9
Moltiplica le vocazioni religiose e sacerdotali;10 dacci novelli apostoli,11 pieni di sapienza e di fervore. Sostieni con le tue materne premure le anime che consacrano la loro vita a vantaggio del prossimo. Rammenta12 quanto facesti per formare Gesù e l'Apostolo Giovanni; ricorda le tue dolci insistenze presso il Signore, per ottenere lo Spirito Santo agli Apostoli. Tu fosti13 la Consigliera dei primi Apostoli e degli Apostoli di tutti i tempi.
Con la tua Onnipotenza supplichevole, rinnova ancora la divina pentecoste sui chiamati all'apostolato; santificali, accendili di santo ardore per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime. Dirigili in tutti i loro passi; previenili con le tue grazie; sostienili nei momenti di sconforto; corona il loro zelo con manipoli copiosi.
Esaudiscici, o Maria,14 perché tutti gli uomini accolgano il Divino Maestro, Via e Verità e Vita, divengano docili figli della Chiesa cattolica, e tutta la terra risuoni delle tue lodi e ti onori come Madre, Maestra e Regina. E così tutti possiamo giungere al beato soggiorno della felicità eterna.15
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CORONCINA
ALLA REGINA DEGLI APOSTOLI

Il titolo e il significato di questa grande preghiera furono spiegati ai Cooperatori paolini in un articolo del 1° ottobre 1922, intitolato Il Rosario di Maria Regina degli Apostoli: «Ogni anima cristiana alimenterà... la divozione a Maria col S. Rosario. Il Rosario è preghiera, è meditazione, è conforto, è unione con Dio, è apostolato. Ora Maria Regina degli Apostoli si può onorare con misteri speciali, che meglio ricordano questo titolo: sono il 1° gaudioso, il 5° doloroso, il 3°, 4°, 5° gloriosi...».16 Si tratta dunque di una corona di cinque preghiere che sviluppano i misteri apostolici di Maria, ognuno dei quali viene contemplato, fatto oggetto di lode e di supplica per le necessità di una vita consacrata all'apostolato.
Composta all'inizio degli anni '20, tale coroncina compare già nella prima edizione del manuale di preghiere (1922). La paternità del contenuto è indubbiamente alberioniana, mentre alla redazione letteraria hanno probabilmente contribuito Timoteo Giaccardo e Paolo Marcellino. Il problema della paternità si fece particolarmente vivo quando, nel manuale del 1946, comparve una redazione totalmente rifusa e abbreviata, che nella essenzialità del linguaggio manifestava con evidenza la mano di Don Alberione. Tale redazione breve non fu ben accolta dalla maggior parte dei paolini, sicché lo stesso Autore suggerì di ignorarla e ritornare alla coroncina lunga.
17 La formula breve viene riportata al termine di questa.

1. [APOSTOLA PERCHÉ MADRE DEL VERBO]
Amabilissima Regina del cielo e della terra, figlia prediletta del Padre, eccelsa Madre del divin Figlio, inclita Sposa dello Spirito Santo, io venero e lodo quel privilegio unico al mondo, per cui, piacendo al Signore nella tua umiltà e fede, conservando la più illibata verginità, divenisti la grande Madre del divin Salvatore, nostro Maestro, luce vera del mondo, sapienza increata, fonte di ogni verità e primo apostolo della verità.
Hai dato al mondo a leggere il libro: il Verbo eterno.18
Per il gaudio ineffabile che provasti e per quel privilegio così sublime, benedico l'augusta Trinità e ti prego di ottenermi la grazia della sapienza celeste, di essere umile e fervente discepolo di Gesù, figlio devoto della Chiesa, colonna di verità.
Fa' risplendere sui confini più lontani del mondo la luce del Vangelo, sconfiggi gli errori, raduna attorno alla cattedra di Pietro tutti gli uomini. Illumina i dottori, i predicatori, gli scrittori, o Madre del buon Consiglio, o sede della Sapienza, o Regina dei Santi.19
Regina degli Apostoli, prega per noi.
~
2. [APOSTOLATO DELLA CORREDENZIONE]
O Maria, Regina degli angeli tutti, piena di grazia, concepita senza macchia, benedetta fra le creature, tabernacolo vivente di Dio, ricorda il doloroso e solenne istante in cui il moribondo Gesù dalla croce ti donò per figlio Giovanni, e in lui tutti gli uomini e specialmente tutti gli apostoli.
Quale tenerissima carità inondò in quel momento il tuo cuore per le anime consacrate all'apostolato, alla sequela della croce, all'amore di Gesù.
Per i dolori ineffabili tuoi e del tuo divin Figlio, per il tuo cuore di Madre, o Maria, accresci la gloriosa schiera degli apostoli, dei missionari, dei sacerdoti, delle vergini.
Risplenda in questa schiera la santità della vita, l'integrità dei costumi, la soda pietà, l'umiltà più profonda, la fede più ferma, la carità più ardente. Siano tutti santi e sale purificante della terra e luce del mondo.
Regina degli Apostoli, prega per noi.
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3. [MATERNITÀ APOSTOLICA NELLO SPIRITO]
O Vergine candidissima, augusta regina dei Martiri, stella mattutina, sicuro rifugio dei peccatori, rallegrati per i giorni in cui sedesti Maestra, conforto e Madre degli apostoli nel cenacolo, per invocare ed accogliere il divin Paraclito, lo Spirito coi sette doni, amore del Padre e del Figlio, rinnovatore degli apostoli.
Per la tua stessa onnipotenza supplichevole, per quelle tue umili ed irresistibili preghiere che commuovono sempre il cuore di Dio, ottienimi la grazia di comprendere il valore delle anime, che Gesù Cristo riscattò dall'inferno col suo preziosissimo sangue.
Possa ognuno di noi entusiasmarsi per la bellezza dell'apostolato cristiano; la carità di Cristo ci sospinga, ci commuovano le miserie spirituali della povera umanità. Fa' che sentiamo nel nostro cuore i bisogni della fanciullezza, della gioventù, della virilità,20 della vecchiaia; che la grande Africa, l'immensa Asia, la promettente Oceania,21 la travagliata Europa, le due Americhe esercitino un fascino potente sulle nostre anime; che l'apostolato dell'esempio e della parola, della preghiera e della stampa, del cinema, della radio e della televisione, delle anime purganti,22 conquisti tanti cuori generosi, fino ai più penosi sacrifici; o Madre della Chiesa, o Regina degli Apostoli, o avvocata nostra, a te sospiriamo, gementi in questa valle di lacrime.
Regina degli Apostoli, prega per noi.
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4. [APOSTOLATO CELESTE DI MARIA ASSUNTA]
O nostra tenera Madre Maria, porta del cielo, sorgente di pace e di letizia, aiuto dei cristiani, fiducia dei moribondi e speranza anche dei disperati, io penso al momento fortunato per te in cui lasciasti la terra per volare fra le braccia benedette di Gesù. Fu la predilezione onnipotente di Dio che bella e immortale ti assunse al cielo.
Ti vedo esaltata sopra gli angeli e i santi,23 i confessori e i vergini, gli apostoli e i martiri, i profeti e i patriarchi, e anch'io dal fango delle mie colpe oso unire la voce di un colpevole indegno, ma pentito, per lodarti e benedirti.
O Maria, convertimi una buona volta. Dammi una vita penitente, perché possa avere una morte santa e possa un giorno confondere con quella dei santi la mia voce a lodarti in paradiso.
Io mi consacro a te e per te a Gesù; rinnovo, qui consapevole ed alla presenza di tutta la corte celeste, le promesse fatte nel santo battesimo. Ripeto il proposito che depongo nel tuo cuore, di lottare contro il mio amor proprio e far guerra senza tregua al mio difetto principale, che tante volte mi ha gettato nella colpa.
O Maria, procurati la gloria più bella, cambia un gran peccatore in un gran santo, o rifugio dei peccatori, o stella mattutina, o consolatrice degli afflitti.
Regina degli Apostoli, prega per noi.
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5. [REGALITÀ E MEDIAZIONE UNIVERSALE]
O Maria, stella del mare, mia dolce sovrana, nostra vita e regina della pace, quanto fu grande e quanto dolce il giorno in cui l'augusta Trinità ti incoronò regina del cielo e della terra, dispensiera di tutte le grazie, Madre nostra amabilissima: quale trionfo per te! quale felicità per gli angeli, per i santi, per la terra, per il purgatorio!
Lo so, o Maria, chi ti ama sarà salvo e chi ti ama tanto sarà santo e parteciperà un giorno al tuo trionfo in cielo. Io non dubito della tua clemenza né della tua potenza, temo la mia incostanza nel pregarti.
Ottienimi la perseveranza, o Maria; sii la mia salvezza. Sento le mie passioni, il demonio, il mondo. O Maria, tienimi stretto a te e al tuo Gesù! Non lasciarmi cadere, non ti allontanare un istante, o Madre.
È dolce rivolgere a te il primo sguardo al mattino, camminare sotto il tuo manto nel giorno, addormentarsi sotto il tuo sguardo la sera. Tu hai sorrisi per i fanciulli innocenti, robustezza per la gioventù che lotta, luce per la virilità che lavora, conforti per la vecchiaia che attende il cielo.
O Maria, a te consacro la vita intera, prega per me adesso e nell'estrema lotta sul letto di morte. Accogli l'anima mia quando sarà spirata e non lasciarmi che quando io potrò prostrarmi al tuo trono in cielo, per amarti tutta l'eternità. Maria, mia regina, mia avvocata, mia dolcezza, ottienimi la santa perseveranza.
Regina degli Apostoli, prega per noi.
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CORONCINA BREVE
A MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Fu redatta da Don Alberione verso il 1945, dopo la coroncina a Gesù Maestro, e fu inserita nel manuale Preghiere della Pia Società San Paolo, edizione 1946. Riprende in forma concisa i temi della precedente coroncina mariana degli anni '20, ma non ebbe séguito e scomparve dalle edizioni successive delle preghiere paoline.

Deus in adiutorium, ecc.

1. O Maria, Regina dei Martiri e dei Vergini, io considero il grande momento dell'incarnazione del Verbo, quando Voi foste elevata alla dignità di Madre di Dio. Allora diveniste pure la Madre degli uomini e la Regina dei Santi, specialmente degli Apostoli.
Per questi vostri privilegi, ottenetemi la sapienza celeste; illuminate i dottori, gli scrittori, i predicatori; fate risplendere ovunque la luce del Vangelo; allontanate gli errori; adunate attorno alla cattedra di Pietro tutti gli uomini.
Ave Maria...
O Maria, Madre, Maestra e Regina degli Apostoli, pregate per noi.

~
2. O Maria, Regina degli Angeli e dei Santi, io considero la scena del Calvario, quando Gesù dalla Croce vi proclamò Madre dell'apostolo S. Giovanni ed in lui di tutti gli uomini e particolarmente degli apostoli.
Per la tenerissima ed universale carità del vostro Cuore, accrescete la gloriosa schiera dei missionari, dei sacerdoti, dei religiosi. Risplendano essi per la santità di vita, siano luce del mondo e sale della terra.
Ave Maria...
~
3. O Maria, Regina dei Patriarchi e dei Profeti, io considero i giorni in cui nel Cenacolo sedeste Maestra e Regina degli Apostoli invocando e accogliendo lo Spirito Santo ed i suoi doni.
Per la vostra onnipotenza supplichevole, fateci conoscere il valore delle anime, la santità dello zelo e la preziosità del nostro apostolato. Purificateci e santificateci perché riportiamo grande frutto.
Ave Maria...
~
4. O Maria, Regina degli Apostoli e dei Confessori, io considero il momento in cui la predilezione onnipotente del Signore vi risuscitò da morte e vi assunse al cielo: là foste incoronata da l'augustissima Trinità come Regina del cielo e della terra.
Anch'io oso unirmi ai Beati per lodarvi e supplicarvi di portare al cielo questo vostro indegno servo e figlio. Rinnovo oggi le promesse del santo battesimo e mi consacro a voi: con tutto quanto ho e posseggo. Sono vostro: custoditemi come cosa e possessione vostra.
Ave Maria...
~
5. O Maria, Regina della Chiesa e dell'universo, io vi contemplo nella gloria celeste dove esercitate la vostra regalità misericordiosa come mediatrice e dispensatrice d'ogni grazia. Voi in ogni tempo copriste con la vostra protezione il romano Pontefice e la Chiesa. Sempre avete suscitati nuovi apostoli secondo la necessità dei tempi; li avete formati e consolati con manipoli copiosi.
Moltiplicate ora le vostre premure, perché son cresciute le insidie del serpe tentatore. Sotto la vostra mano prosperino tutti gli apostolati a gloria di Dio e pace degli uomini. Ovunque sia riconosciuto il Divin Maestro, Via, Verità e Vita; ed ogni generazione vi proclami beata.
Ave Maria...
~
MAGNIFICAT ANIMA MEA MARIAM

Il testo latino di queste variazioni sull'inno lucano di Maria (cf. Lc 1,46-55) comparve sul bollettino San Paolo del 1° maggio 1935, a conclusione di un articolo che illustrava Il nuovo quadro della Regina Apostolorum, dipinto su tela da G.B. Conti su commissione di Don Alberione. La gioia prorompente di tutte le comunità albesi e dello stesso Fondatore, come la festa narrata dalle cronache del tempo, è bene espressa dalla presente preghiera, recitata e cantata come un esaltante inno di lode, parallelo all'evangelico Magnificat.

Magnificat * anima mea Mariam.
Et exultavit spiritus meus, * in Matre, Regina et Magistra mea.
Quia respexit Deus humilitatem ancillæ suæ, * ecce beatam eam dicunt cœlites et homines.
Quia fecit ei magna qui potens est * et Immaculatam et Virginem Matrem et in cœlum Assumptam.
Et misericordia Mariæ a progenie in progenies * diligentibus et quærentibus eam.
Potentia et sapientia et amor Mariæ * salvat humiles mente cordis sui.
Trahit ad se omnes qui eam respiciunt, * qui currunt in odorem unguentorum suorum.
Esurientes implet bonis, * cæcis præstat lucem cordis.
Dedit orbi Magistrum Jesum * qui est benedictus fructus ventris sui.
Et ipse factus est nobis sapientia a Deo, * et justitia et sanctificatio et redemptio in sæcula.
Gloria Patri, etc.

TRADUZIONE ITALIANA
L'anima mia esalta Maria * e il mio spirito ha gioito in comunione con la mia Madre, Regina e Maestra;
Perché Dio ha guardato all'umiltà della sua Serva * ed ecco che tutti i celesti e i terrestri la dicono beata.
Poiché il Potente ha fatto in lei grandi cose * e l'ha voluta Immacolata, Vergine-Madre e Assunta in cielo.
E la misericordia di Maria si estende di generazione in generazione * su quanti l'amano e la cercano.
La sapienza, la potenza e l'amore di Lei * salvano gli umili di mente e di cuore.
Ella attira a sé tutti coloro che la contemplano * e corrono al seguito dei suoi profumi.
Riempie di beni gli affamati, * dona ai ciechi la luce del cuore.
Ella ha dato al mondo Gesù, il Maestro, * il frutto benedetto del suo seno.
Ed egli si è fatto per noi sapienza e giustizia da Dio, * santificazione e redenzione per tutti i secoli.
Gloria al Padre, ecc.
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CONSACRAZIONE A MARIA
REGINA DEGLI APOSTOLI

Formula di consacrazione che Don Alberione pronunciò nella festa della Regina degli Apostoli (giugno 1936), durante la solenne processione svoltasi nei cortili di Casa Madre in Alba.24

Vergine benedetta e Madre di Dio, Maria, ricordate il gran momento in cui Gesù dalla croce consegnò a Voi tutti i poveri figli di Eva. Voi siete dunque la nostra Madre; noi siamo i vostri figli. Eccovi, dunque, tutte le nostre persone e le nostre cose; tutto vi consacriamo. Vogliamo essere vostri come era vostro Gesù; vogliamo che ci siate Madre, come foste Madre a Gesù. Cresceteci in sapienza, età e grazia; difendeteci nei pericoli; assisteteci nell'ora della nostra morte; prendeteci con Voi nella gloria del Paradiso.
Voi raccoglieste... i più numerosi frutti della Redenzione; Voi otteneste lo Spirito Santo ai vostri primi figli, gli Apostoli; Voi li proteggeste, allora e sempre.
Deh! Madre, Maestra e Regina nostra, continuate ancora a noi le vostre dolci premure. Non badate alla nostra indegnità: guardate soltanto alle nostre necessità, al vostro potere presso Dio, alla bontà del vostro Cuore.
Porgete al mondo il vostro Gesù; si estendano i frutti di sapienza, virtù e grazia del vostro Figlio; si moltiplichino i religiosi, le religiose, i sacerdoti che consacrano la loro vita alla gloria di Dio e pace degli uomini; tutti siano santi e salvatori di anime. Glorificate la Chiesa, proteggete il Papa, tutti chiamate alla Scuola di Gesù, Maestro della errante umanità. - Così sia.
~
CORONCINA A MARIA
MADRE DEL BUON PASTORE

Ospite delle suore Pastorelle a Massa Martana (Perugia), il Primo Maestro, in data «4 aprile 1948, compone la Coroncina a Maria Madre del Buon Pastore»: così dal Diario. Di tale coroncina esiste il testo manoscritto su cinque facciate di quaderno.25 Nel contenuto essa ricalca in parte la coroncina alla Regina degli Apostoli e in parte riprende altri temi sviluppati in meditazioni e scritti vari. Don Alberione le attribuì grande importanza, la commentò spesso e la raccomandò anche alle comunità estere.26

1. [MADRE DI DIO]
O Maria, madre di Dio, tutte le generazioni cantino le grandi cose che ha fatto per te il Signore. Tu sei la vergine, la piena di grazia, la Madre del buon Pastore. Tu lo hai cresciuto, amato, ascoltato, seguito, contemplato morente per noi sulla croce. Da lui e da te tutto ci venne: la Chiesa, il Vangelo, i Sacramenti, la vita religiosa, la vita eterna. Tu sei la gioia della Chiesa celeste; la speranza e il rifugio della Chiesa pellegrinante. Anch'io voglio essere tua come Gesù. Ti offro me stessa e quanto ho: illuminami, rendimi docile e fedele.
O Maria, madre del buon Pastore, prega per noi.
~
2. [CORREDENTRICE]
O Maria, madre del buon Pastore e madre mia, ti contemplo addolorata sul Calvario. Là il tuo Figlio diede la vita per le pecorelle, là pose nelle tue mani il suo gregge e ti raccomandò i pastori della Chiesa. Il tuo cuore si aprì ad accogliere tutti i fedeli e sacerdoti. Hai sostenuto la Chiesa nascente, l'hai cresciuta con la preghiera e la parola, l'hai fortificata con i tuoi esempi. Dal cielo hai sempre assistito il popolo di Dio: per te la fede si conservò pura, fiorirono molti santi, furono vinte le forze del male. O Madre della Chiesa, rendici figli più docili, devoti e forti. Sollecita con la tua potente intercessione l'unico ovile sotto un solo pastore. Conforta il sommo pontefice, ispira i maestri della fede, guida tutti i pastori di anime.
O Maria, madre del buon Pastore...
~
3. [MADRE DI MISERICORDIA]
O Maria, madre del buon Pastore, ecco davanti a te una pecorella del gregge tuo e di Gesù. Sono una pecorella smarrita: salvami, o rifugio dei peccatori. Sono in cerca della via del cielo: illuminami, o Madre del buon consiglio. Sono debole e timida: portami sulle tue braccia, o Vergine potente. Sono una pecorella insidiata dai lupi: difendimi, o Madre del Salvatore. Sana le mie ferite. Nutrimi del frutto del tuo seno, Gesù-Eucaristia. Sono una pecorella che ama Gesù Pastore e te, o buona Pastora: fa' che vi ami sempre più. Non permettere che mi separi da voi. Accoglimi nell'ora della morte e uniscimi alle pecorelle che furono docili e fedeli.
O Maria, madre del buon Pastore...
~
4. [REGINA DEI CONSACRATI]
O Madre del buon Pastore, moltiplica i religiosi e fa' che siano luce per il mondo, maestri di vera pietà e intercessori presso Dio. Nella penitenza, nella preghiera, nelle attività apostoliche e caritative, siano sale della terra, sostegno dei poveri, guide dei fratelli. Ottieni loro la pratica costante dei voti e il quotidiano progresso. O Madre dei santi e Regina dei religiosi, prega per noi e per la nostra santificazione; concedi di essere un giorno tua gioia in cielo.
O Maria, madre del buon Pastore...
~
5. [MEDIATRICE E MATERNA PASTORA]
O Madre del buon Pastore e tu stessa nostra Pastora, abbi pietà dei tuoi figli dispersi, di quanti ancora errano come gregge senza pastore. Salva gli innocenti, converti i peccatori, fortifica i deboli, sostieni i vacillanti, conforta i tribolati, assisti gli agonizzanti, forma molti santi, donaci apostoli e pastori buoni. Tu conosci, o Madre, in quale valle di lacrime viviamo, in mezzo a quanti nemici camminiamo, di quale fragile argilla siamo fatti. Rivolgi a noi i tuoi sguardi pietosi. L'umanità non ha altra speranza che te! Che tu la conduca a Gesù Via, Verità e Vita, al Pastore eterno di tutti gli uomini, alla gioia del cielo.
O Maria, madre del buon Pastore...
~
CONSACRAZIONE DI SÉ
A MARIA SS. REGINA DEGLI APOSTOLI

Questa preghiera di affidamento, una delle più amate di tutta la raccolta, «fu composta dal Primo Maestro a Roma verso il 1937-38 per la consacrazione dei novizi e novizie alla Madonna, in sostituzione a quella di S. Luigi M. Grignion de Montfort, che fino ad allora si era usata e che, diceva, non era completa, mancando della parte che riguarda l'apostolato» (Sr. Lucina Bianchini, FSP). Tale orazione entrò nel libro delle preghiere paoline solo nel 1951 (edizione albese), mentre nell'edizione romana del 1952 figura all'ultima pagina, prima dell'Indice, con l'indicazione Per i Novizi.27 Il testo è rimasto pressoché inalterato in tutte le edizioni successive.

Ricevimi, o Madre, Maestra e Regina Maria, fra quelli che ami, nutri, santifichi e guidi, nella scuola di Gesù Cristo, Divino Maestro.
Tu leggi nella mente di Dio i figli che Egli chiama e per essi hai preghiera, grazia, luce e conforti speciali. Il mio Maestro, Gesù Cristo, tutto si è consegnato a te, dall'Incarnazione all'Ascensione; questo è per me dottrina, esempio e dono ineffabile: anch'io mi rimetto pienamente nelle tue mani.
Ottienimi la grazia di conoscere, imitare ed amare sempre più il Divin Maestro Gesù, Via, Verità e Vita; presentami tu a Gesù: sono indegno peccatore, non ho altri attestati per venire accolto nella sua scuola che la tua raccomandazione.
Illumina la mia mente, fortifica la mia volontà, santifica il mio cuore in quest'anno di mio lavoro spirituale, onde possa profittare di tanta misericordia, e possa conchiudere al fine: «Vivo io, ma non più io, bensì vive in me Cristo».28
S. Paolo Apostolo, Padre mio e fedelissimo discepolo di Gesù, corroborami: desidero impegnarmi e sopra-impegnarmi finché si formi Gesù Cristo in me.29
~
CONSACRAZIONE DELL'APOSTOLATO
A MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI

Questa preghiera, di ampio respiro e di notevole spessore dottrinale, fu composta da Don Alberione attorno al 1940. Fu pubblicata nel manuale del 1944, ma risalirebbe addirittura al 1938.30 L'originale manoscritto, su due facciate di quaderno, è privo di ogni riferimento cronologico e contestuale. Sappiamo tuttavia che lo stesso Don Alberione la presentò alle comunità romane della Famiglia Paolina, spiegandola dettagliatamente, prima di procedere con esse alla solenne consacrazione dell'apostolato.31
I temi dell'orazione, già accennati in precedenti preghiere alla Regina degli Apostoli, sono qui sviluppati secondo una struttura che, a grandi linee, richiama le anafore liturgiche: lode, anamnesi, azione di grazie, intercessione, dossologia.
32

Ave, o Maria, Madre, Maestra e Regina di ogni apostolato.
Tu in cielo siedi Regina degli Angeli e dei Patriarchi, degli Apostoli e dei Martiri, dei Confessori e dei Vergini. Tu tieni continuamente il tuo sguardo rivolto alla terra, sui giusti e sugli erranti, sempre premurosa della salvezza di tutti.
Tu ricordi che Gesù, morente sulla croce, ti ha consegnato l'ufficio di Madre nostra e ti ha acceso in cuore una fiamma di carità e sollecitudine universale. Perciò continua a suscitare, confortare, formare sante vocazioni in ogni apostolato per il regno del tuo divin Figlio.
E noi, chiamati al santo apostolato della comunicazione sociale,33 ti consacriamo, oggi, tutte le penne,34 le macchine,35 le iniziative, le fatiche del lavoro quotidiano. Più di tutto ti consacriamo noi stessi, le nostre forze, la nostra intelligenza, la nostra volontà, il nostro cuore; noi siamo tutti tuoi, e quanto abbiamo l'offriamo a Gesù per le tue mani, o cara Madre.
Ottienici larga effusione di Spirito Santo, come già sui primi apostoli. Apri le nostre intelligenze a comprendere l'alta vocazione; fortifica le nostre volontà, accendi i nostri cuori; santifica scrittori, tecnici, propagandisti.
Che qui si ascolti, si segua, si ami Gesù Cristo, divino Maestro! Che il peccato mai venga a lordare le nostre anime, né queste mura a te consacrate; calpesta, o Vergine immacolata, il capo all'insidioso demonio dello scoraggiamento.
Vivi in mezzo a noi, Maria; beati quanti abitano nella tua casa.
Ti promettiamo di usare tutti i mezzi del nostro apostolato con rispetto, poiché sono cosa tua, o Regina; vogliamo impegnarci perché le edizioni siano pastorali nel contenuto e degne, per la forma, delle verità36 che racchiudono; e presentino, con te, Gesù Cristo, Via e Verità e Vita; che il Vangelo si diffonda,37 e illumini il mondo nello spirito di San Paolo, nostro padre; e tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria.
Parla, Gesù; di' le tue parole di vita eterna; effondi il tuo Spirito sul mondo; sia una la scuola, come una è la Verità, uno il Maestro, una la fede, una la Chiesa.
Tu sei con noi e di qui vuoi illuminare; dacci sempre un vero dolore dei peccati.38
Benedici quanti cooperano con la preghiera, le offerte, le opere.
Vieni, o Gesù, vivi in noi e regna, per Maria e con Maria, sul mondo.
E sia la nostra morte serena come quella dell'anima fedele alla sua vocazione; e sia il nostro giudizio il momento in cui l'operaio laborioso riceve lieto la sua mercede; e sia la nostra corona celeste quella riservata alla gloriosa schiera degli apostoli.
Per te, Gesù, per te, Maria, gloria a Dio nei secoli, pace in terra agli uomini. Amen.
~
PREGHIERA BREVE
PER L'APOSTOLATO SPECIFICO

Questa concisa orazione, che può considerarsi un compendio della precedente, appare in una minuta manoscritta su due foglietti, senza data né altre indicazioni, recante uno schema di discorso (o articolo?) sulla teologia dell'edizione. Vi cogliamo alcuni tratti di grande interesse:
«Sempre risplenda l'ideale: perché ci guidi; perché siano in noi le necessarie disposizioni: innocenza, fede, amore.
Prima edizione; il Padre Celeste ab æterno è l'Editore del Figlio: Quem Pater supremus edidit (Liturgia). Ci doni il primo apostolato, la vita interiore, formando in noi Gesù Cristo...
Il Divin Figlio editore del Vangelo... Ci riveli se stesso, Maestro divino, Via e Verità e Vita, vivente nella Chiesa. Egli è delle nostre edizioni la sostanza, il principio, la vita, il premio.
Lo Spirito Santo è l'Autore ed Editore della Sacra Scrittura... Ci conceda di modellarci su di essa; imitare Dio Scrittore ed Editore.
Seconda edizione: Maria è la editrice del Verbo umanizzato... Edidit Salvatorem...
Maria è anche Madre, Maestra e Regina degli Editori e delle edizioni...».

O Maria, che avete edito il Divin Verbo incarnato,
che siete la Regina degli Editori e delle edizioni,
che siete la vita di ogni apostolo,
guardatemi misericordiosamente
e benedite questo lavoro
che compirò con voi ed in voi.39
~
ALTRA PREGHIERA A MARIA SS.
PER LA BUONA STAMPA

Sotto questo titolo comparve nel manuale di preghiere del 1946 la seguente preghiera, composta presumibilmente per i lettori e i distributori di un periodico paolino.40
Ciò che colpisce, nel testo di questa preghiera, è l'assenza dell'appellativo abituale «Regina degli Apostoli»41 e il linguaggio caratteristico del clima dell'immediato dopoguerra.42 Ma i temi sono quelli propri di Don Alberione e della sua sensibilità pastorale.

O Maria, Madre di Gesù, fateci sempre più comprendere e deplorare le funeste rovine causate ai focolari cristiani dai cattivi giornali, che bestemmiano il vostro Figlio, calunniano la sua Chiesa e propagano scandali.
Infondeteci, o Vergine Santa, un desiderio più coraggioso d'allontanare questa stampa empia dalle famiglie, ove porta la rovina, e di propagare ovunque la stampa cattolica.
Accordate la vostra materna protezione a tutti quelli che si dedicano a questo urgente apostolato. Rendete feconda la loro parola, i loro sacrifici, i loro passi. Ottenete ai loro sforzi la dolce ricompensa di vedere propagati più largamente i giornali che difendono, senza esitazione, la dottrina di Gesù Cristo.
E affinché ci meritiamo il successo di questa santa crociata, custodite intatta l'anima nostra, o Maria, da ogni peccato.
Otteneteci infine, dopo questa vita, la corona promessa a quelli che han combattuto la buona battaglia e conservata intatta la fede.
Così sia.
~
CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA A MARIA

La seguente orazione fu pubblicata sul San Paolo del febbraio 1949,43 nel contesto di una campagna lanciata da Don Alberione per la consacrazione delle famiglie alla Madonna.44 La preghiera era preceduta da un articolo dello stesso autore, intitolato Maria nella famiglia, dove tra l'altro si diceva: «Per l'anno 1949 la Pia Società S. Paolo ha stampato il calendario La Madonna nella famiglia. Il pensiero che guidò l'iniziativa è questo: In ogni famiglia cristiana Maria sia la Madre, Maestra e Regina della casa. Entri con materna sollecitudine, come entrò nella casa di Zaccaria; sia accolta gioiosamente dai famigliari come l'accolse S. Elisabetta; vi rimanga sollecita e benefica come si fermò in quella casa per tre mesi (cf. Lc 1,56)... È bella cosa la consacrazione delle nostre famiglie al S. Cuore di Gesù; ma se prima in una casa entra Maria, Ella vi porterà Gesù. Per Mariam ad Iesum».

Venite, o Maria, entrate ed abitate in questa casa, che noi vi offriamo e vi consacriamo. Voi siete la Benvenuta: vi riceviamo con gioia di figli. Siamo tanto indegni; ma voi siete così buona che volentieri mettete la vostra dimora con i figli più meschini!
Vi accogliamo con l'affetto con cui Giovanni vi prese in casa sua dopo la morte del vostro Gesù.
Distribuite a ciascuno di noi le grazie spirituali che ci sono necessarie, come le portaste alla casa di Zaccaria. Date le grazie materiali, come agli sposi di Cana otteneste il cambiamento dell'acqua in vino.
Tenete sempre lontano il peccato. Siate luce, gioia, santificazione, come foste nella famiglia di Nazaret.
Siate qui Madre, Maestra e Regina.
Accrescete in noi la fede, la speranza, la carità. Infondeteci lo spirito di preghiera. Che qui abiti sempre Gesù, Via, Verità e Vita!
Suscitate vocazioni tra i nostri cari.
Che tutti si riuniscano i membri di questa famiglia in cielo.

«Come celebrare la consacrazione. - Si sceglie un sabato, il primo o l'ultimo giorno di maggio, una festa particolare di Maria; come si preferisce. Tutti i membri della famiglia si accostano ai SS. Sacramenti; almeno ciò è desiderabile. Si acquista un bel quadro od una bella statua di Maria Regina Apostolorum, possibilmente; il Cuore di Maria, l'Immacolata, ecc. In ora conveniente la famiglia si raccoglie, si accendono lumi, il capo di casa legge la formula della consacrazione; poi si termina con la recita del Rosario.
Maria deve poi considerarsi madre e regina in casa. Si lavora sotto il suo sguardo, come faceva Gesù nella casa di Nazaret. Si ricorre a Maria in ogni necessità spirituale e materiale. Le persone più avanzate nello spirito faranno tutto da Maria, per Maria, con Maria, in Maria. Si recitano là le orazioni e possibilmente il S. Rosario...
È molto conveniente che la peregrinatio Mariæ o il mese di maggio, o la giornata mariana, nelle parrocchie si conchiudano con questa consacrazione...».

Queste idee di Don Alberione non affiorano soltanto verso gli anni '50: le ritroviamo pienamente sviluppate in una serie di preghiere degli anni '30, contenute nell'opuscolo Preghiamo la Regina degli Apostoli, pubblicato nel 1933 a cura del Sac. M. Ghione (Alba-Roma, Pia Società Figlie di San Paolo): Consacrazione della Famiglia, pp. 62-64. - Sul medesimo tema ritornerà Don Alberione nel 1959, con altre preghiere di consacrazione, che riportiamo più avanti.
~
SUPPLICA ONNIPOTENTE

Scritta il 23 ottobre 1951,45 questa preghiera riflette una situazione particolare nella vita di Don Alberione. Dal diario del suo segretario apprendiamo che in quei giorni «il Primo Maestro è pensieroso e triste», a motivo di defezioni e crisi di fratelli, ch'egli raccomanda ai rispettivi superiori con toccanti espressioni di solidarietà. A ciò si aggiunga una disperata situazione economica, gravida di minacce, che lo angustia fino a privarlo del sonno.46 Di tale situazione, benché non abbia alcuna responsabilità, egli si fa carico e invoca la misericordia di Dio.
La presente preghiera s'inserisce così nella tradizione biblica della «confessione delle colpe» da parte del profeta o del sommo sacerdote, a nome di tutto il popolo.
47 Qui non si esprimono particolari petizioni, ma un grande atto di speranza, che traduce il tema paolino della «potenza di Dio che trionfa nella debolezza».48
Il titolo, autografo di Don Alberione, rimanda a una duplice fonte: l'appellativo di Maria «onnipotenza supplichevole» e la tematica alberioniana del «segreto di riuscita».


O Maria, mia sola speranza, volgete il vostro sguardo pietoso sul più indegno dei vostri figli. La vostra potenza presso Dio e la vostra bontà per i più miseri mi danno speranza contro ogni speranza.
Formate una nuova classe di figli,49 che amate, soccorrete, portate a salvezza. Sarà la classe composta dei peccatori più indegni, quella in cui sovrabbondò la malizia dove aveva abbondato la luce e la grazia.50
Mettetevi la povera anima mia. Avrete un nuovo titolo di gloria eterna voi ed il vostro Figlio Gesù.51 Sarà un prodigio inaudito nei secoli passati.52
Mi rifugio in voi, nel vostro cuore, o Maria, Madre, Maestra e Regina.
Amen.
~
ALLA REGINA DEGLI APOSTOLI
per l'Ufficio Propaganda

La seguente preghiera fu scritta da Don Alberione l'8 dicembre 1952, dietro richiesta di don Gabriele Amorth SSP, allora chierico responsabile dell'Ufficio Propaganda in Roma.53 Vent'anni prima, il Fondatore aveva redatto per le Figlie di San Paolo un'analoga Preghiera da recitarsi prima e dopo la propaganda, esercitata allora quasi esclusivamente dalle suore con visite domiciliari.54

O Vergine, Regina Apostolorum, accettate l'offerta del nostro apostolato, che vi presentiamo per mezzo di San Paolo Apostolo.55
Degnatevi di illuminarci, guidarci, santificarci: che sia sempre più largo ed efficace! che sia per noi ricchezza di meriti! che porti a Dio gloria ed agli uomini pace! che faccia conoscere Gesù Cristo, Via, Verità e Vita! che ottenga la cristianizzazione del mondo per mezzo vostro, o clemente, o pia, o vergine Maria.
~
A MARIA MADRE DI MISERICORDIA

Della seguente preghiera possediamo due minute dattiloscritte, datate rispettivamente 18 ottobre 1954 e 28 luglio 1955, con correzioni manuali di Don Alberione, oltre al testo pubblicato nelle Preghiere paoline dell'ottobre 1957. Il titolo è nostro; sulle minute originali troviamo «Preghiera alla Regina Apostolorum» e nelle edizioni stampate «Preghiera alla Regina degli Apostoli».
Essa ci appare come una copia pressoché letterale della precedente Supplica onnipotente, dalla quale non si discosta se non nella parte introduttiva, con la peculiarità di indirizzarsi a Gesù, mentre il séguito è rivolto a Maria.
Ignoriamo la destinazione immediata di questa preghiera, pur supponendo che sia motivata da situazioni analoghe a quelle della supplica suddetta. Con la differenza che qui il quadro sembra più universale e meglio inserito in una cornice di motivazione biblica. Una volta ancora viene sottolineato un aspetto significativo della spiritualità alberioniana, la componente «penitenziale». Perciò la seguente potrebbe ben definirsi «Preghiera del Pubblicano».

Vi ringrazio, Gesù misericordioso, per averci dato Maria come Madre;56 e ringrazio voi, o Maria, per aver dato all'umanità57 il Maestro Divino, Gesù, Via, Verità e Vita: e tutti averci accettati sul Calvario come figli.
La vostra missione è unita a quella di Gesù,58 che «venne a cercare chi era perduto».
Perciò io, oppresso dai miei innumerevoli peccati, offese e negligenze, mi rifugio in voi, o Madre, come nella suprema speranza.59
Volgete sopra di me i vostri occhi misericordiosi: le sollecitudini vostre più materne siano per questo figlio più infermo.60
Tutto spero da voi: perdono, conversione, santità.61
Formate una nuova classe fra i vostri figli, quella dei più infelici, nei quali abbondò il peccato dove aveva abbondato la grazia. Sarà la classe che più vi muoverà a pietà.
Accogliete in questa classe la povera anima mia. Operate un grande miracolo,62 cambiando un gran peccatore in un apostolo. Sarà un prodigio inaudito63 ed una nuova gloria64 per Gesù vostro Figlio e per voi sua e mia Madre.
Tutto spero dal vostro cuore, o Madre, Maestra e Regina degli Apostoli.
Così sia.
~
A MARIA REGINA DEGLI APOSTOLI
Preghiera universale per la Chiesa65

Questa preghiera compare soltanto in una minuta manoscritta di Don Alberione, datata Natale 1954.66 Una nota in calce, dello stesso Autore,67 fa pensare che sia servita per qualche celebrazione comunitaria, ma si può anche ritenere che sia stata scritta per una persona particolare che ne abbia fatta richiesta.68 Essa comunque non ci risulta essere stata mai pubblicata.
I temi qui contenuti sono in larga misura già presenti nelle preghiere anteriori. Ma la sorprendente affinità strutturale con i temi trattati nell'ora di adorazione animata da Don Alberione per la dedicazione del Santuario,69 ci fa supporre che appartengano al medesimo clima spirituale e cronologico. Clima che può ben sintetizzarsi nel seguente passo di quella solenne preghiera: «Volgendoci ora, o Maria, al vostro bel trono e pensando al presente ed al futuro, vi diciamo: Regina, posate sopra di noi i vostri occhi misericordiosi; poiché avete trovato grazia presso il Re, come Ester. La vostra universale sollecitudine per essere la Mater humanitatis, e l'ufficio vostro di Mediatrice della grazia, ci infonde fiducia nel presentarvi le suppliche, per i bisogni nostri e quelli più attuali della Chiesa e dell'umanità».

Vi ringrazio, o Gesù Divino Maestro, per aver eletta Maria a madre, maestra e regina degli Apostoli e dell'umanità, e ringrazio voi, o Maria, di averci accettati come figli vostri.
Il vostro cuore si è aperto a tutti i bisogni spirituali e materiali nostri. Disponete l'umanità errante a riconoscere Dio ed accogliere il vostro grande dono, Gesù Maestro, Via, Verità e Vita.
Orientate (fate convergere) le nazioni ed ogni uomo verso la cattedra di verità, il Papa, perché sia una la scuola, uno l'ovile, una la via della pace, giustizia e carità. Pregate il vostro Figlio perché mandi operai alla sua messe ed in tutti gli apostolati.
Regina degli Apostoli, dei religiosi e dei sacerdoti, fate che si ripeta e moltiplichi con i mezzi più efficaci la multiforme sapienza di Dio.
Che sia santificato il nome di Dio, che avvenga il suo regno, che sia fatta la sua volontà.
E volgete i vostri sguardi misericordiosi su tutti, perché abbiano l'alimento quotidiano, tutti, e perdonino per essere perdonati, e siano liberati dalle occasioni pericolose e da ogni male passato, presente e futuro.
In modo particolare abbiate pietà di me, voi che potete tutto presso il vostro Figlio: concedetemi la grazia [...] che tanto desidero e spero, ma che soprattutto io faccia sempre ed in tutto la Divina Volontà.
~
PREGHIERA ECUMENICA70
per le vocazioni

Nel Diario, alla data 15 gennaio 1956, leggiamo: «Alle ore 7 [Don Alberione] compone la seguente preghiera alla Regina degli Apostoli per le Vocazioni, da consegnare alle signorine Rosa De Luca ed Elisabetta Mercuri».71
La presente preghiera, che fu introdotta nel manuale del 1957, trae ispirazione dal monito evangelico (Mt 9,37-38) e dalla tradizione cristiana di pregare per le vocazioni. Tradizione che aveva trovato nuovo impulso a partire dal 1950, in occasione del I Congresso mondiale dei Religiosi, tenuto in Roma nell'autunno di quell'anno e al quale era stato invitato come relatore anche Don Alberione.
72 Il suo intervento su Maria e le vocazioni costituisce la piattaforma dottrinale della presente preghiera.

Salve, o Maria, nostra Madre, Maestra e Regina. Ascolta benignamente la supplica che ti presentiamo secondo il volere di Gesù: «Pregate perché il Padrone della messe mandi operai alla mietitura».
Volgi i tuoi occhi misericordiosi sopra gli oltre tre miliardi di uomini viventi. Moltissimi sono smarriti nelle tenebre, senza un padre, un pastore, un maestro. II Signore ti ha fatta apostola per dare al mondo Gesù, Via e Verità e Vita.
Rivolgendosi a te, troveranno la via per arrivare a Gesù.
Per te: tutti i cattolici, con tutte le forze, per tutte le vocazioni, per tutti gli apostolati!
Per te: tutti i fedeli per tutti gli infedeli, tutti i ferventi per tutti gli indifferenti, tutti i cattolici per tutti gli acattolici.
Per te: tutti i chiamati corrispondano, tutti gli apostoli siano santi, tutti gli uomini li accolgano.
Ai piedi della croce il tuo cuore si è dilatato per accoglierci tutti come figli. Ottienici un cuore apostolico, modellato sul tuo cuore, su quello di Gesù e di San Paolo; perché un giorno possa73 averci tutti, apostoli e fedeli, attorno a te in cielo.
Benedici, o Maria, Maestra e Regina, i tuoi figli.
~
PREGHIERA PER LE VOCAZIONI

Fra le diverse preghiere alberioniane per le vocazioni questa è forse la più antica. Compare stampata sul manuale nell'ottobre 1957, assieme a un'altra rivolta a Gesù Maestro, ma in realtà risale al 1946, come parte della coroncina alla Madre del Buon Pastore, 4° punto.
Essa riflette il clima di rinnovato slancio apostolico che seguì la fine della seconda guerra mondiale, contrassegnato da una nuova espansione fondazionale della Famiglia Paolina e da un rifiorire di iniziative, di programmi, di viaggi da parte del Fondatore. Una circolare riservata ai superiori annunciava prossima l'indizione di un Capitolo generale, il primo della Famiglia Paolina, che elencava fra i suoi compiti particolari la proposta di «norme generali per la ricerca, il reclutamento, la formazione delle vocazioni».74 In questo clima si pone la presente orazione, che possiamo riassumere nel duplice obiettivo: elogio della vocazione religiosa, o delle comunità consacrate; supplica per la loro fedeltà.

O Maria, Madre, Maestra e Regina degli Apostoli, moltiplica le vocazioni sacerdotali, popola la terra di case religiose che siano focolari di luce e calore per il mondo, salvezza nelle notti tempestose, sorgenti di vera pietà, difesa dall'ira di Dio.
Esse sono la predilezione tua e di Gesù, il giardino della Chiesa, i cantori delle tue glorie, la consolazione del tuo cuore. Nella penitenza, nella preghiera, nelle attività apostoliche, nelle opere caritative, sono sale della terra, conforto dei miseri, guida alle anime, sostegno dei combattenti, gigli, rose, viole innanzi a Gesù eucaristico e al tuo cuore purissimo, o Maria.
Ottieni loro la fedele osservanza, la pratica costante dei santi propositi, il quotidiano progresso.
O Madre dei sacerdoti, o Regina dei religiosi, concedici di essere un giorno tuo gaudio e corona in cielo. Amen.
~
A MARIA SS. ANNUNZIATA

In un'agendina tascabile che gli serviva da taccuino intimo, Don Alberione annotò questo appunto, non datato ma risalente ai primi mesi del 1958:
«A Maria - M[adre] M[aestra] R[egina].
Io, indegno vostro figlio, accetto con cuore la volontà del Vostro Gesù: completare la Famiglia Paolina. Inizierò i tre Istituti: Gesù Sacerdote, Maria SS. Annunziata, San Gabriele Arcangelo. Saranno anime che bruciano di amor di Dio e che traducono tutta la loro vita in apostolato.75
Ho bisogno di queste grazie: fede proporzionata, buone vocazioni, retta intenzione, cooperatori, il mille per uno. - Da me nulla posso, ma con Dio posso tutto. - Mi impegno per la gloria di Dio e per la pace degli uomini; e conto su la vostra parola, o Gesù: Tutto ciò che chiederete vi sarà dato.76
Tutto offro in penitenza dei miei molti peccati.
Che siate amata, o Maria!
Che siate conosciuta, o Maria,
che siate pregata, o Maria,
che siate predicata, o Maria.
Che per voi tutti seguano Gesù, Via e Verità e Vita».
In data 21-3-1959 Don Alberione scriveva inoltre un biglietto augurale a «ognuna delle Annunziatine» per la loro festa propria, l'Annunciazione (25 marzo), suggerendo fra l'altro la «rinnovazione del desiderio e proposito della consacrazione a Dio». L'istituto era già avviato da circa sei mesi.
Tali circostanze ci consentono di situare la presente preghiera entro un quadro cronologico e un clima spirituale ben determinati; e che si precisano definitivamente grazie a un appunto del segretario D. Antonio Speciale: «Questa preghiera fu dettata dal Primo Maestro a Madre Mattea [Rosa], il 22 aprile 1958 mentre era degente nella clinica Regina Apostolorum di Albano per un piccolo intervento chirurgico».
Questa preghiera fu dapprima stampata sull'interno di una pagellina che riproduceva all'esterno la scena della Annunciazione affrescata dal pittore Santagata nella cupola del santuario Regina Apostolorum. Successivamente fu introdotta nel manuale delle Preghiere paoline, edizione 1960.

Tutte le generazioni ti proclamino beata, o Maria.
Tu hai creduto all'Arcangelo Gabriele, e in te si sono compiute tutte le grandi cose che Egli Ti aveva annunziato.
L'anima mia e tutto il mio essere ti lodano, o Maria.
Hai prestato fede all'Incarnazione del Figlio di Dio nel tuo seno verginale: e sei diventata la Madre di Dio. Spuntò allora il giorno più felice della storia umana. L'umanità ebbe il Maestro Divino, il Sacerdote unico ed eterno, l'Ostia di riparazione, il Re universale.
La fede è dono di Dio e radice di ogni bene.
O Maria, ottieni anche a noi una fede viva, ferma, operosa: la fede che salva e produce i santi.
Fede nella Chiesa, nel Vangelo, nella vita eterna.
Che possiamo meditare le parole del tuo Figlio benedetto, come tu le conservavi in cuore e santamente le consideravi.
Che il Vangelo sia predicato a tutti.
Che venga accolto docilmente.
Che tutti divengano, in Gesù Cristo, figli di Dio.
Così sia.
~
QUATTRO NUOVE
CONSACRAZIONI A MARIA

Le seguenti preghiere di Don Alberione rispondono a una circostanza particolare. Sul margine superiore degli originali manoscritti vi è una nota del segretario D. Antonio Speciale, che precisa: «Composte tutte e quattro il 18 maggio 1959 per commissione della Libreria Internazionale Pio X». Questa nota esige una breve spiegazione.
Il 1959 fu contrassegnato in Italia da un vasto movimento di pietà popolare, avviato da D. Stefano Lamera77 con l'incoraggiamento di Don Alberione e la collaborazione operativa di D. Gabriele Amorth, per la consacrazione della nazione e di tutte le città e famiglie a Maria.78 Tale consacrazione fu effettuata dall'episcopato italiano a Catania, il 13 settembre di quell'anno, a conclusione del Congresso eucaristico nazionale. Ma la sua manifestazione più vistosa fu la Peregrinatio Mariæ che interessò tutte le città della penisola. Quando fu la volta di Roma, le librerie cattoliche furono mobilitate per offrire ai fedeli i sussidi richiesti; così i fratelli preposti alla Libreria Internazionale (allora sita in Via S. Pio X) richiesero e ottennero immediatamente da Don Alberione le quattro formule di consacrazione, poi stampate su pagelline e immaginette sacre.
Questa l'origine immediata delle preghiere che qui di séguito presentiamo. Ma i loro contenuti superano la circostanza contingente, ponendosi nella linea perenne della pietà popolare. Esse rispecchiano le esigenze essenziali della vita cristiana e i suoi orientamenti più basilari: di qui la loro semplicità, brevità e concretezza, senza tuttavia ignorare le prospettive più alte della santità.


CONSACRAZIONE INDIVIDUALE A MARIA79

Ricevimi, o Maria, in questo giorno. Ti eleggo per Madre: custodiscimi e guidami come tuo figlio.
Tutto ti offro e consacro: quello che sono e quello che ho.
Difendimi per sempre dal peccato.
Dammi la grazia di conoscere, amare e seguire sempre meglio Gesù, Via, Verità e Vita.
Che tutta la mia vita, pensieri e desideri siano rivolti al cielo.
Maria, mia Madre, prega per me adesso e nell'ora della mia morte.
Poi con te, in cielo, sempre.
~
CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA

Venite, o Maria, e degnatevi di abitare in questa casa, come nostra Madre.
Vi accogliamo con cuore di figli. Detestiamo ogni peccato, perché troviate qui dei cuori puri, amanti del vostro Figlio Gesù.
In questa casa dispensate le vostre benedizioni materiali e spirituali. Accrescete in noi la fede, la speranza, la carità.
Siate sempre con noi nella gioia e nelle pene. Soprattutto fate che un giorno tutti i membri di questa famiglia si ritrovino uniti con voi in Cielo.
~
CONSACRAZIONE DELLA PARROCCHIA

Guarda, o Maria, con occhio materno questa parrocchia. Oggi essa ti elegge a Madre, Maestra e Regina; tutta a te si dona e consacra.
Per la tua misericordia: custodisci il Pastore ed il gregge in spirituale unità e cooperazione.
Che piccoli e grandi ascoltino la parola di Dio. Che si allontani il peccato, che si viva la vita cristiana. Che tutti frequentino la chiesa. Che l'apostolato sia fruttuoso. Che tutti possano ricevere i santi sacramenti in morte. Che tutti un giorno possiamo riunirci felici in cielo, vicini a Te.
Maria, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte.80
~
CONSACRAZIONE DELL'ITALIA

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu hai sempre guardato all'Italia con quello stesso occhio di predilezione con cui l'ha guardata il tuo figlio Gesù.
Egli volle che qui avesse perpetua dimora il suo Vicario in terra, il Papa.
Tu hai voluto questa terra disseminata dei tuoi santuari.
Te la consegniamo, questa nostra patria: sia sempre tua e del tuo Figlio; custodiscila. Sia pura la fede, siano buoni i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola; e regni la giusta pace tra tutti.
Che questa Italia continui [a svolgere] e compia sempre meglio la sua missione: [di essere] centro vivo ed operante di civiltà cristiana.

Due commenti sull'amore alla propria Nazione
«...L'amore per la propria nazione va inquadrato e coordinato nell'amore e rispetto a tutta la famiglia delle nazioni.
Grande nemico della Chiesa è il nazionalismo. Pensano molti che dipendere (religiosamente) da Roma [=dal Papa] sia una ribellione od un sottrarsi alla dovuta dipendenza ai propri governanti, ed una adesione a una potenza straniera... Errore rovinoso! Ma vi sono tuttavia coloro che praticamente antepongono la patria alla Chiesa...
I religiosi e i sacerdoti, amando totalitariamente il Vangelo, sanno amare gli uomini di ogni nazione ed assieme compiere i doveri civici in modo esemplare. L'amore alla patria non esclude, ma rafforza l'amore all'umanità, con lo scambio di beni fra tutti.
Sopra questo punto occorrono: idee giuste, cioè concezione cristiana della vita umana; spirito di universale fratellanza fra gli uomini; ritenere che la base di coerenza tra gli uomini è la fede cattolica.
All'Italia nel consesso delle nazioni spetta un posto specialissimo: per i suoi valori umani e religiosi, per la sua tradizione storica, per essere la sede del Vicario di Gesù Cristo, per la sua vocazione civilizzatrice e missionaria».81
Quest'ultimo giudizio, forse non da tutti condiviso, esprime la visione ideale di Don Alberione verso un'Italia quale dovrebbe essere, e quale Pio XII si augurava fosse in realtà.

Così Giovanni Paolo II:
«La nazione è la grande comunità degli uomini che sono uniti per diversi legami, ma soprattutto dalla cultura. La nazione esiste mediante la cultura e per la cultura, ed essa è dunque la grande educatrice degli uomini, perché possano essere di più nella comunità.
Essa è quella comunità che possiede una storia che sorpassa la storia dell'individuo e della famiglia...
Io sono figlio di una nazione che ha vissuto le più grandi esperienze della storia, che i suoi vicini hanno condannato a morte a più riprese, ma che è sopravvissuta e che è rimasta se stessa. Ha conservato la sua identità, nonostante le spartizioni e le occupazioni straniere, non appoggiandosi sulle riserve della forza fisica, ma unicamente sulla sua cultura. Penso ugualmente, con emozione profonda, alle culture di tanti popoli antichi che non hanno ceduto quando si sono trovati di fronte alle civiltà degli invasori; ed esse restano ancora per l'uomo la fonte del suo essere uomo nella verità interiore della sua umanità. Penso anche con ammirazione alle culture delle nuove società, di quelle che si svegliano alla vita nella comunità della propria nazione, e che lottano per conservare la propria identità e i loro propri valori contro le influenze e le pressioni dei modelli proposti dall'esterno.
...Vigilate con tutti i mezzi a vostra disposizione su questa sovranità fondamentale di ogni nazione in virtù della sua propria cultura. Proteggetela come la pupilla dei vostri occhi, per l'avvenire della grande famiglia umana. Non permettete che questa sovranità fondamentale diventi la preda di qualche interesse politico od economico, o la vittima dei totalitarismi, degli imperialismi o delle egemonie, per i quali l'uomo non conta che come oggetto di dominazione e non come soggetto della propria esistenza umana.
Questa sovranità deve restare il criterio fondamentale nella maniera di trattare quel problema importante per l'umanità di oggi che è il problema dei mezzi di comunicazione sociale, dell'informazione che è loro legata, e anche di ciò che si chiama la cultura di massa» (Allocuzione ai membri dell'UNESCO, Parigi, 2 giugno 1980).
~
IL SANTO ROSARIO

«È la preghiera che ci fa considerare i misteri principali della vita di Gesù e di Maria, e che ottiene innumerevoli grazie alla Chiesa, alla società, alle famiglie, alle anime. È preghiera di tutti... pratica facile, gradita a Maria, e da lei stessa raccomandata.
Il rosario serve per tutte le necessità della vita, giova per tutte le pratiche di pietà, consola in morte... Fu pratica comune dei santi.
Si reciti almeno la terza parte ogni giorno; meglio due parti; ottimo il rosario intero.
Abbiate la corona benedetta sempre con voi, giorno e notte; predicate e zelate il rosario.
Meditate ciascun mistero, variando anche il soggetto di meditazione.
Col Rosario intendiamo sempre chiedere la santità e le benedizioni per l'apostolato».

MISTERI GAUDIOSI
(Lunedì, Giovedì)

I Mistero

L'Arcangelo Gabriele annuncia alla SS. Vergine Maria l'Incarnazione di N. S. Gesù Cristo e la sua elevazione a Madre di Dio. Maria accetta dichiarandosi una semplice serva del Signore. Impariamo e chiediamo la santa umiltà.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Il Messia.
Maria nel rosario - I privilegi di Maria.
Frutto - Umiltà.
Intenzione - Per gl'infedeli.
Parole - «Ave, o piena di grazia».
Eucaristia - Presenza reale.
Amor puro - Carità affettiva.
~
II Mistero
La SS. Vergine Maria si porta con sollecitudine a visitare ed a servire S. Elisabetta. Ammiriamo e domandiamo la carità di Maria verso il prossimo.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è la Vita.
Maria nel rosario - Maria mediatrice di grazia.
Frutto - La carità col prossimo.
Intenzione - Per le madri.
Parole - «Beata colei che ha creduto».
Eucaristia - Adorazione eucaristica.
Amor puro - Carità operativa.
~
III Mistero
Gesù nato nella grotta di Betlemme, vien deposto in una mangiatoia, nella più squallida miseria. Raccolti innanzi al presepio incominciamo a stimare la virtù della povertà e chiediamola a Gesù ed a Maria.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è la Via.
Maria nel rosario - Maria è Madre di Dio.
Frutto - La povertà.
Intenzione - Per i bambini.
Parole - «E pace in terra agli uomini di buona volontà».
Eucaristia - Comunione.
Amor puro - La carità si nutre dell'eucaristia.
~
IV Mistero
Maria, sebbene non obbligata, presenta Gesù al Tempio, ed adempie perfettamente quanto era prescritto per la Purificazione. Consideriamo e chiediamo l'obbedienza della SS. Vergine.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è l'eterno sacerdote.
Maria nel rosario - Maria è modello di ogni virtù.
Frutto - L'obbedienza.
Intenzione - Per i sacerdoti.
Parole - «Ecco, egli è posto per la caduta e la resurrezione di molti».
Eucaristia - Preparazione alla comunione.
Amor puro - La carità si accende nella meditazione.
~
V Mistero
Gesù viene smarrito, cercato con diligenza e ritrovato nel Tempio. Gesù lo perdiamo commettendo il peccato. Domandiamo la grazia di fuggire e detestare il peccato.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù dà un saggio del suo futuro magistero (Gesù è la Verità).
Maria nel rosario - Il cuore di Maria.
Frutto - Odio al peccato.
Intenzione - Per gli insegnanti.
Parole - «Mi devo occupare di quanto riguarda mio Padre».
Eucaristia - Ringraziamento alla comunione.
Amor puro - Carità nelle famiglie.
~
MISTERI DOLOROSI
(Martedì, Venerdì)

I Mistero

Gesù, nell'Orto di Getsemani, alla vigilia della sua morte suda sangue, e prega con umiltà, confidenza e perseveranza; l'Angelo lo conforta. Chiediamo lo spirito di preghiera.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù paziente.
Maria nel rosario - La vita di Maria fu un continuo martirio.
Frutto - La volontà di Dio.
Intenzione - Per le anime tentate.
Parole - «Gesù pregò per la terza volta: non la mia, ma la tua volontà sia fatta».
Eucaristia - La riparazione.
Amor puro - Le lampade viventi.
~
II Mistero
Gesù, legato alla colonna, è crudelmente flagellato, in isconto delle tante disonestà degli uomini. Domandiamo la bella virtù della castità.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è il riparatore.
Maria nel rosario - Verginità di Maria.
Frutto - Purezza dei sensi.
Intenzione - Per gli ostinati.
Parole - «Pilato prese dunque Gesù e lo fece flagellare».
Eucaristia - Sacrilegi.
Amor puro - Perdono delle offese.
~
III Mistero
Gesù viene incoronato di spine e vilmente schernito in pena di tanti pensieri e sentimenti cattivi. Domandiamo la purezza della mente e del cuore.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù Cristo è Re.
Maria nel rosario - La santità di Maria.
Frutto - Purezza interiore.
Intenzione - Per quelli che governano.
Parole - «Salve, o re dei Giudei».
Eucaristia - I nemici dell'eucaristia.
Amor puro - Carità nei pensieri e sentimenti.
~
IV Mistero
Gesù, condannato alla morte di croce, porta la pesante croce al Calvario. Ammiriamo la pazienza del Salvatore e chiediamo la pazienza nelle nostre croci.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è il mediatore.
Maria nel rosario - Maria corredentrice.
Frutto - Compiere la passione di Gesù Cristo.
Intenzione - Per quelli che soffrono.
Parole - «Non piangete per me, ma per voi».
Eucaristia - Il divin Cireneo.
Amor puro - La carità tutto sopporta.
~
V Mistero
Gesù è crocifisso fra due ladroni, insultato, soffre per tre ore sopra la croce e muore per salvare noi dall'inferno. Chiediamo la divozione della S. Messa, che è la rinnovazione del Sacrificio del Calvario.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è Vittima per gli uomini.
Maria nel rosario - Maria è nostra Madre.
Frutto - Amor di Dio.
Intenzione - Per i moribondi.
Parole - «Padre, perdona loro...».
Eucaristia - Santa Messa.
Amor puro - L'anima vittima.
~
MISTERI GLORIOSI
(Mercoledì, Sabato, Domenica)

I Mistero
Nostro Signore Gesù Cristo risorge glorioso dal sepolcro: questa risurrezione è figura della nostra risurrezione spirituale.83 Domandiamola alla Santa Madonna.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è Dio.
Maria nel rosario - «Rallegrati, o Regina del cielo».
Frutto - La fede.
Intenzione - Per gli increduli.
Parole - «Non è qui, è risorto».
Eucaristia - La gloria del SS. Sacramento.
Amor puro - Le vittorie dell'amore.
~
II Mistero
Il Salvatore, quaranta giorni dopo la sua risurrezione, ascende al Cielo con mirabile gloria e trionfo. Chiediamo il distacco dagli onori, beni e piaceri della terra, e di desiderare unicamente la gloria, le gioie ed i beni celesti.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù Re degli eletti.
Maria nel rosario - Le ascensioni spirituali di Maria.
Frutto - La speranza.
Intenzione - Per i religiosi.
Parole - «Quel Gesù che, partito da voi, si è elevato al cielo, verrà nello stesso modo in cui voi l'avete veduto salire al cielo».
Eucaristia - Frequenza alla santa comunione.
Amor puro - La carità rimane in eterno.
~
III Mistero
Lo Spirito Santo, invocato per dieci giorni, discende sugli Apostoli ad illuminarli, confortarli e santificarli. Chiediamo i doni dello Spirito Santo, specialmente la sapienza celeste, la fortezza nel bene e lo zelo per le anime.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- La Chiesa corpo mistico di Gesù Cristo.
Maria nel rosario - La Regina degli Apostoli.
Frutto - Lo zelo.
Intenzione - Per la Chiesa.
Parole - «Tutti furono ripieni di Spirito Santo».
Eucaristia - L'Eucaristia e la vita attiva.
Amor puro - La carità è frutto dello Spirito Santo.
~
IV Mistero
La SS. Vergine, dopo il terreno pellegrinaggio, viene assunta in cielo in anima e corpo con mirabile gloria. Chiediamo una santa vita per morire nel santo amore di Dio.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù è il conforto dei moribondi.
Maria nel rosario - Il culto di Maria.
Frutto - La buona morte.
Intenzione - Per i defunti.
Parole - «Maria è stata assunta in cielo: ne gioiscono le schiere angeliche».
Eucaristia - Le prime comunioni e il viatico.
Amor puro - I gradi dell'amore di Dio.
~
V Mistero
Maria è incoronata Regina del cielo e della terra, dispensiera di tutte le grazie e madre nostra amabilissima. Proponiamo di essere devoti della SS. Vergine e chiediamo il dono della perseveranza.

Soggetti di meditazione:
Gesù nel rosario
- Gesù giudice.
Maria nel rosario - La potenza di Maria.
Frutto - La perseveranza.
Intenzione - Per l'apostolato della comunicazione sociale.
Parole - «Alla sua destra sta la Regina, rivestita di oro di Ophir».
Eucaristia - Pegno della gloria.
Amor puro - L'inabitazione di Dio nell'anima.
~
NOVENA ALLA REGINA DEGLI APOSTOLI

La presente Novena raccoglie in felice sintesi i testi scritturistici più significativi concernenti la figura di Maria nella sua funzione apostolica. La redazione secondo le indicazioni di Don Alberione e la notazione musicale furono curate dal Maestro Carlo Clerico. Ne riportiamo il testo originale latino, e al termine la traduzione italiana.

INVITATORIO

Cantori: Ave, Mater Ecclésiæ, Magístra ac Apostolórum Regína, allelúja, allelúja.
Coro: Ave...
1. Cantori: Inimicítias ponam inter te et mulíerem, et semen tuum et semen illius; ipsa cónteret caput tuum (Gen 3,15).
Coro: Ave...
2. Cantori: Spíritus Sanctus supervéniet in te, et virtus Altíssimi obumbrábit tibi. Ideóque et quod nascétur ex te sanctum vocábitur Fílius Dei (Lc 1,35).
Coro: Ave...
3. Cantori: Et péperit Fílium suum primogénitum et pannis eum invólvit et reclinávit eum in præsépio (Lc 2,7).
Coro: Ave...
4. Cantori: Ecce pósitus est hic in ruínam et in resurrectiónem multórum in Israël, et in signum, cui contradicétur; et tuam ipsius ánimam pertransíbit gládius (Lc 2,34-35).
Coro: Ave...
5. Cantori: Cum vidísset ergo Jesus matrem et discípulum stantem quem diligébat, dicit matri suæ: Múlier, ecce fílius tuus; deínde dicit discípulo: Ecce mater tua (Jo 19,26-27).
Coro: Ave...
6. Cantori: Erant perseverántes unanímiter in oratióne cum muliéribus et María matre Jesu et frátribus ejus (Act 1,14).
Coro: Ave...
7. Cantori: Immaculáta Deípara semper Virgo María, expléto terréstris vitæ cursu, fuit córpore et ánima ad cæléstem glóriam assúmpta (Const. Munificentissimus Deus).
Coro: Ave...
CAPITOLO: In diébus illis: Apóstoli revérsi sunt Jerosólymam a monte, qui vocátur Olivéti, qui est iuxta Jerúsalem, sábbati habens iter (Act 1,12).
R) Deo grátias.
~
INNO

1. Apostolórum cóntio,
Ut Christus imperáverat,
Exspéctat orans múnera
Septéna Sancti Spíritus.

2. Suspírat hæc ardéntius
María, quæ novíssima
Dum nominátur, ómnium
Fit prima, donis áuctior.

3. Donis supérnis Fláminis
Tanta replétur cópia,
Ut detur illi céteros
Ditáre plenitúdine.

4. Adi, sacérdos, júgiter
Plenam Maríam grátia,
Et gratiárum rívulos,
Depósce vasti flúminis.

5. Ut ipse vivas sánctius,
Dabit María lárgiter,
Manus amícas pórriget,
Ut des juvámen frátribus.

6. Jesu, tibi sit glória,
Qui natus es de Vírgine,
Cum Patre et almo Spíritu,
In sempitérna saécula.


1. Gli apostoli uniti in preghiera,
fedeli al comando di Cristo,
attendon che i doni promessi
effonda lo Spirito Santo.

2. Con cuore più ardente di tutti
li accoglie e ne gode Maria:
ancella, all'ultimo posto,
diviene per grazia Regina.

3. Di Spirito Santo e d'ardore
Maria ha il cuore sì colmo
che a lei può ricorrere ognuno
e attingere doni in pienezza.

4. E tu che hai bisogno di luce
accorri con piena fiducia;
invoca la madre e Regina:
da lei ogni frutto di grazia.

5. Darà questa madre beata
di fede una vita più intensa,
perché tu soccorra i fratelli
materna la mano ti porge.

6. Gesù, che per nostra salvezza
sei nato da vergine madre,
col Padre e lo Spirito Santo
perenne a te gloria cantiamo.
Amen. Amen

V) Regína Apostolórum, allelúja.
R) Ora pro nobis Deum, allelúja.
Ant. al Magnif. - Súscipe nos, Mater, Magístra, Regína nostra; roga Fílium tuum Dóminum messis, ut mittat operários in messem suam. Allelúja.
Magnificat...
Si ripete l'Antifona: Súscipe nos...
V) Dóminus vobíscum.
R) Et cum spíritu tuo.
ORÉMUS: Deus, qui Apóstolis tuis, cum María Matre Jesu unanímiter orántibus, Sanctum dedísti Spíritum: da nobis ut, eádem Matre nostra et Apostolórum Regína protegénte, majestáti tuæ fidéliter servíre, et nóminis tui glóriam verbo et exémplo diffúndere valeámus. Per eúndem Dóminum... in unitáte ejúsdem. - Amen.
~
TRADUZIONE
Ave, o Madre della Chiesa, Maestra e Regina degli Apostoli, alleluia, alleluia.
Ave...
Io porrò inimicizia fra te e la Donna, fra il seme tuo e il seme di lei; Egli ti schiaccerà il capo.
Ave...
Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell'Altissimo ti coprirà della sua ombra: per questo il bambino santo che nascerà, sarà chiamato Figlio di Dio.
Ave...
E diede alla luce il suo Figlio primogenito; lo avvolse in fasce e lo adagiò in una mangiatoia.
Ave...
Ecco, egli è posto per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione, anzi a te pure una spada trapasserà l'anima.
Ave...
Gesù dunque, vedendo sua Madre e lì presente il discepolo che egli amava, disse a sua Madre: «Donna, ecco il tuo figlio». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua Madre».
Ave...
Perseveravano concordi nella preghiera con le donne e con Maria, madre di Gesù e i fratelli di lui.
Ave...
Maria, Immacolata sempre Vergine Madre di Dio, terminato il corso della vita terrena, fu assunta in corpo e anima alla gloria celeste.
Ave...

CAPITOLO: Allora gli Apostoli se ne ritornarono a Gerusalemme dal monte detto dell'Oliveto, che dista da Gerusalemme circa un chilometro. - Siano rese grazie a Dio.
V) Regina degli Apostoli, alleluia.
R) Prega per noi Iddio, alleluia.
Ant. al Magn. - Accoglici, o Madre, Maestra e Regina nostra; prega il Figlio tuo, Padrone della messe, affinché mandi operai alla mietitura. Alleluia.
Magnificat...
Si ripete l'Antifona.
V) Il Signore sia con voi.
R) E con il tuo spirito.
PREGHIAMO. O Dio, che mandasti lo Spirito Santo sopra gli Apostoli raccolti in preghiera con Maria Madre di Gesù, concedici di poter fedelmente servire la tua maestà, sotto la protezione della Madre nostra e Regina degli Apostoli, e di propagare con la parola e con l'esempio la gloria del tuo nome. Per lo stesso Signore... nell'unità dello stesso.
R) Così sia.
~
CANTO ALLA REGINA DEGLI APOSTOLI

Testo composto negli anni '20 da Don Alberione. La prima stesura manoscritta, ricca di correzioni, è conservata nell'Archivio generale della Società San Paolo. Il canto fu musicato da don Carlo Boano SSP.

D'ogni apostolo Regina,
Madre a tutti sei Maria.
Su noi pio l'occhio inchina:
Gesù mostra ai figli in ciel.

Mille penne, lingue, accenti,
Maria dicano beata;
Gesù cantino le genti,
Via e Vita e Verità!


Tu del figlio grande madre,
Dello Spirto sacra sposa,
Del celeste nostro Padre
Tra le figlie eletta sei.

Mille penne, lingue, accenti...

Tutta bella e immacolata,
Madre sei e vergin sempre.
Fosti assunta e incoronata
Ogni grazia a dispensar.

Mille penne, lingue, accenti...
~

1 Il Cooperatore Paolino, Giugno 1954.

2 Il biglietto non è datato ed è privo d'indirizzo. Probabilmente fu spedito da Alba a Don G.T. Giaccardo, allora superiore della comunità paolina romana, fra il 1927 e i primi mesi del 1928, quando stava per essere stampato il libro Maria Regina degli Apostoli. Circa l'origine e la diffusione della devozione alla Regina degli Apostoli, cf. Unione Cooperatori Buona Stampa, 10 agosto 1922 (PP 56-57).

3 Nello stesso taccuino, sotto il medesimo titolo «Alla Regina dei Santi», troviamo quest'altra originale preghiera: «O Maria, dite a Gesù: “Vinum non habent” [cf. Gv 2,3s]: non hanno volontà generosa, ma hanno dell'acqua nelle vene, la prima difficoltà li spaventa; cambia quest'acqua nel vino generoso; già troppo vino debolissimo han bevuto sin'ora...». Verosimilmente si tratta di un appunto vergato da Don Alberione dopo una meditazione sull'episodio evangelico delle nozze di Cana, con un riferimento a sé e ai suoi primi giovani, confrontati con le difficoltà degli inizi.

4 Cf. «Preghiera a Nostra Signora Regina degli Apostoli», pubblicata nel dicembre 1920 per gli zelatori della Buona Stampa.

5 In UCBS del 19 aprile 1923 ne troviamo questo breve riassunto, dovuto probabilmente alla penna di don Timoteo Giaccardo: «Maria, Regina degli Apostoli, sarà la Protettrice, la Madre, la Maestra dei missionari della Buona Stampa. Ella li precederà coi suoi consigli, coi suoi esempi, con consolazioni celestiali. Ella darà forza alla loro parola, coraggio nelle difficoltà, conforto nei momenti difficili. Ella coronerà il loro zelo di copiosi manipoli. Ella li accoglierà in cielo al termine della loro giornata di lavoro».

6 Cf. «Maria Regina degli Apostoli nell'Enciclica “Adiutricem” di Leone XIII (8 settembre 1895)», in UCBS 20 aprile 1926. Occasione prossima di questo articolo fu la pubblicazione di un'altra enciclica pontificia, la Rerum Ecclesiæ di Pio XI, in cui veniva evocata la maternità universale di Maria e le si raccomandavano le Missioni.

7 Così una testimone della prima ora: «La recitavamo ogni giorno durante l'adorazione eucaristica e, spesso, dopo il Rosario, che si diceva durante l'apostolato tecnico... La sentivamo come la “nostra” preghiera apostolica» (Sr. M. Luigina Borrano, FSP).

8 Cf. Mt 9,37.

9 Cf. Gv 19,25-27.

10 Nella prima edizione: vocazioni religiose ed ecclesiastiche.

11 Apostoli del bene.

12 Vi sovvenga di quanto...

13 Ripensate che foste...

14 Maestra, Madre e Regina degli Apostoli.

15 ...perché ovunque si diffonda lo splendore del regno di N. S. Gesù Cristo, e tutti possano giungere alla luce della verità ed al beato soggiorno della felicità eterna. - Ave Maria, ecc. - Regina Apostolorum, ora pro nobis.

16 Unione Cooperatori Buona Stampa (UCBS), 1° ottobre 1922.

17 Cf. San Paolo, 1° maggio 1947: «Si dice: la coroncina lunga alla Regina degli Apostoli piaceva più della breve. Tanto meglio! Sono stati stampati appositamente foglietti con la formula lunga. Si chiedano all'Ufficio “Cooperatori”».

18 Significativa citazione di S. Epifanio, introdotta nel 1950: «Ave, Maria, Libro inesplorato, che hai offerto al mondo in lettura il Verbo e il Figlio del Padre». Nell'originale: «Ave, Maria, liber incomprehensus, quæ Verbum et Filium Patris mundo legendum exhibuisti». Dal novembre 1950 tale motto ricorre in tutti i numeri del bollettino San Paolo sotto la testata.

19 Nell'originale la coroncina iniziava con l'invocazione latina: Deus, in adiutorium, ecc., e ognuna delle preghiere si concludeva con l'Ave Maria e l'invocazione Regina Apostolorum...

20 Virilità in Don Alberione significa sempre “età adulta”.

21 Nell'originale si parla di “oscura Africa”, di “selvaggia Oceania”: espressioni correnti agli inizi del Novecento.

22 Si intende ovviamente apostolato del suffragio per le anime del Purgatorio.

23 Nell'originale: Ti vedo cinta di triplice corona fra i santi. Così in San Paolo, Novembre-Dicembre 1954: «incoronata dalla SS. Trinità con la triplice corona della sapienza, potenza, amore» (cf. Per un rinnovamento spirituale, p. 247).

24 Unione Cooperatori Apostolato Stampa (UCAS), Giugno 1936.

25 Una circolare da Massa Martana del luglio 1948 informa che «in piena campagna elettorale, mentre l'Italia risuonava di bestemmie, di calunnie, di nefandezze contro il Papa e i Sacerdoti, noi avemmo la grazia di ricevere dalle mani del nostro Padre una magnifica orazione alla Divina Pastora...». Quasi certamente si allude alla presente coroncina, nata durante la campagna elettorale per le elezioni politiche del maggio 1948, più combattute rispetto alle precedenti del 1946. Ciò deporrebbe a favore della data indicata da don A. Speciale, aprile 1948.

26 Interessante una nota di Don Alberione alle Pastorelle del Brasile, datata 8 febbraio 1951: «Fate tradurre bene [nella lingua locale] le tre nostre coroncine [a Gesù, a Maria e a San Paolo]: avrete la grazia di imparare più presto lingua e apostolato. - Sac. Alberione».

27 A proposito della formazione dei novizi, è illuminante un'annotazione di A. Speciale, in data 2 dicembre 1957 (lunedì): «Abbiamo spedito a tutte le nostre case di noviziato la seguente preghiera, da stamparsi in caratteri ben visibili e su cartoncino da tenersi in posti visibili: “O Maria, nostra Madre, Maestra e Regina, ottienimi l'intelligenza, l'abitudine e il gusto della Visita a Gesù-Ostia, alla Meditazione e all'Esame di coscienza”». Cui seguiva l'avvertenza per il formatore: «Che il Maestro veda se il novizio vive la spiritualità paolina; se ha amore all'apostolato e socievolezza per la vita comune» (Diario).

28 Nell'originale la citazione di San Paolo è riportata in latino: «Vivo autem iam non ego, vivit vero in me Christus» (Gal 2,20).

29 Citazioni implicite di 2Cor 12,15 e Gal 4,19.

30 Testimonianza di M. Luigina Borrano FSP.

31 Secondo M. Lucina Bianchini FSP, questa consacrazione avvenne nel dopoguerra, «dopo un mese di buona preparazione», probabilmente nel contesto dell'animazione mariana in concomitanza dei primi lavori per il santuario Regina Apostolorum, e fu «accolta con particolare entusiasmo, anche perché il Primo Maestro ce la propose con particolare calore».

32 Un caso analogo, come si vedrà, appare nell'Ora di adorazione guidata da Don Alberione, alla vigilia della Dedicazione del Santuario, 30 novembre 1954.

33 Nell'originale: apostolato delle edizioni.

34 Le “penne”, simbolo di redazione e di preparazione intellettuale all'apostolato, erano realmente offerte, con riti solenni nella basilica romana di San Paolo o nel Santuario Regina Apostolorum, in occasione di particolari circostanze o iniziative, con la partecipazione dello stesso Don Alberione. Tradizione risalente al 1934, come testimonia il beato Timoteo Giaccardo in Maria Regina degli Apostoli, 2 ed., p. 178.

35 Nell'originale, i macchinari.

36 Nell'originale: della Verità-Cristo...

37 Nel manoscritto: che la propaganda sia intensa e ampia, onde il Vangelo cresca, corra... (cf. 2Ts 3,1).

38 Richiamo alla celebre visione del Maestro divino nell'Eucaristia (cf. AD 152).

39 Una formulazione quasi identica si ritrova nel capoverso conclusivo della preghiera “Prima della redazione”. Cf. più avanti, nella Sezione VII, Preghiere per l'apostolato specifico, p. 248.

40 Si tratta probabilmente del nuovo rotocalco Il Focolare, che aveva iniziato le pubblicazioni nel 1945. Nel 1949 fu sostituito da Orizzonti. Tale supposizione è avvalorata dai cenni ai «focolari cristiani» e alle «famiglie», nonché dal fatto che proprio in quei mesi si era avviata una campagna per la diffusione del nuovo settimanale paolino.

41 Può essere una scelta voluta, a motivo della scarsa familiarità del grande pubblico con il titolo «Regina Apostolorum».

42 Tipico atteggiamento difensivo dei cattolici italiani di fronte alla virulenza degli attacchi marxisti e alla dilagante permissività. «Si pensi al clima del tempo, quando imperversavano fogli come Don Basilio (giornale satirico anticlericale), e alle minacce dirette contro i paolini in Roma, quando passando per via di Grottaperfetta (antico nome di via Alessandro Severo) gli operai marxisti dicevano: “In queste case metteremo la nostra sede!”» (G. Barbero SSP).

43 Si ricordi che il 1949 precedeva e preparava l'Anno santo 1950, che la Chiesa guidata da Pio XII si apprestava a celebrare con grande solennità e altrettanto grandi attese.

44 Campagna che si prolungò per tutto l'Anno santo e oltre, come risulta dalla seguente circolare del 19 ottobre 1951, inviata da Don Alberione a tutti i direttori di Famiglia Cristiana nei singoli paesi in cui si pubblicava (Italia, Spagna, Brasile e Argentina): «Sarebbe molto bene promuovere la consacrazione delle famiglie a Maria Regina degli Apostoli; secondo [quanto] è scritto nell'opuscolo “Maria nella famiglia”. Vedete di pubblicarlo anche a puntate su Famiglia Cristiana».

45 Manoscritto originale, su un foglietto con intestazione della Casa Generalizia, via Grottaperfetta 58. D. Antonio Speciale precisa che la minuta fu stilata durante la visita eucaristica del 22 ottobre.

46 Non si dimentichi che i lavori in corso per la costruzione del Santuario alla Regina degli Apostoli comportavano spese ingenti.

47 Cf. Bar 1,15-22; Dan 9,3-19.

48 Cf. 2Cor 12,9-10; cf. 1Cor 1,27.

49 «Nuova classe». È verosimile che Don Alberione s'immedesimasse qui con alcune persone (clienti e intermediari disonesti) che avevano provocato la grave situazione di crisi alla quale si è accennato.

50 Cf. Rm 5,20; 1Tm 1,14.

51 Da un taccuino personale: «In questo tempo il Divino Maestro mi fa conoscere in una luce molto chiara il mio nulla: come uomo, cristiano, sacerdote e membro della Pia Società San Paolo... Sono contento del mio misero stato, perché in eterno sarà glorificato il Redentore e magnificata la Corredentrice, avendo la grazia sovrabbondato dove era abbondato il peccato» (Don Alberione intimo, cit., p. 22).

52 «In dicembre 1946 il Signore si degnò molto consolarmi ed orientare il mio spirito. Arrivato in cielo mi parve che Angeli e Santi si rifiutassero di ammettermi nella loro compagnia; rifuggivano da me, vedendomi un essere tanto miserabile e lordo di peccati... Intervenne allora la Madre di tutte le misericordie, Maria; fece loro conoscere il cumulo di grazie da lei effuse nell'anima mia e quanto era il suo amore per me. Poi li invitava ad accogliermi con gioia, perché, nonostante i miei peccati, le ero un figlio molto caro ed un prodigio della sua materna misericordia; un'anima in cui il suo benedetto Gesù mille volte aveva applicato il suo sangue di redenzione» (Don Alberione intimo, ivi. - Cf. AD 14).

53 Propaganda sta per diffusione.

54 Tale preghiera, rivolta a Gesù, come le numerose altre per i diversi momenti dell'apostolato (redazione, tecnica e diffusione), è riportata in altra sezione. Di essa testimonia Sr. M. Lucina Bianchini FSP: «L'avemmo in una pagellina, agli inizi o quasi della diffusione nelle famiglie, cioè verso il 1930-31: era molto più lunga della presente e iniziava con l'antifona “Beati i passi di chi porta il vangelo, di chi porta la pace. Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà...” ecc.». - Su «Beati i passi...» cf. G. Alberione, Pensieri, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 1987

4 , pp. 80-81.

55 Espressione parallela a quella introduttiva del «Patto» o Segreto di riuscita. È un implicito richiamo a quel medesimo clima di fede e di impegno.

56 Nella minuta A: perché dall'alto della croce ci avete donata Maria come Madre (cf. Gv 19,25s).

57 Nella minuta B: per aver offerto all'umanità...

58 Minute A e B: La vostra missione è la medesima di Gesù.

59 Cf. S. Bernardo: «Ricordatevi, o piissima Vergine...» e S. Alfonso, Preghiere a Maria per ciascun giorno della settimana (Via della Salute 249s.), che costituiscono delle fonti sempre utilizzate da Don Alberione.

60 Nella minuta A: Una madre ha le maggiori sollecitudini per il Figlio più infermo. E continuava: La mia speranza trova due appoggi: il vostro cuore materno e le mie tante miserie.

61 Minuta A: perdono, conversione, salvezza.

62 Minuta A: Il più grande prodigio.

63 Minuta A: prodigio nuovo e inaudito.

64 Minuta A: ne verrà una nuova gloria.

65 Il titolo è di Don Alberione; il sottotitolo nostro.

66 La data è stata apposta da D. Antonio Speciale, che ha fornito la fotocopia dell'originale. In data 26 dicembre 1954, egli riporta nel diario la seguente informazione: «Quando sale in camera scrive alcune preghiere per la chiesa Regina degli Apostoli: A Maria Regina degli Apostoli...».

67 «Novena a S. Paolo - Preghiera al Divino Maestro».

68 Cooperatori e discepoli spirituali di Don Alberione gli chiedevano spesso appunti di riflessione e di preghiera.

69 Cf. San Paolo, Novembre-Dicembre 1954 (CISP 595-600).

70 Questo titolo, usato in senso improprio, compare la prima volta nel 1970 (cf. Le Preghiere della Famiglia Paolina, E.P., Roma 1970, p. 193). Nel manoscritto originale e nelle edizioni a stampa fino a quell'anno troviamo un generico «A Maria Regina degli Apostoli». Circa l'ecumenismo in senso proprio, ricordiamo che Don Alberione collaborò attivamente alla realizzazione del Centro Ecumenico “Ut Unum Sint” e della Cittadella Ecumenica Taddeide, di Riano Romano.

71 Queste due giovani costituivano la prima cellula del nascente istituto “Regina Apostolorum per le Vocazioni”, allora in gestazione, e il Fondatore andava formandone lo spirito offrendo degli scritti che fossero al tempo stesso testi di preghiera e tracce di catechesi vocazionale.

72 Don Alberione vi tenne due relazioni: una sull'Apostolato delle edizioni e una sull'Opus Vocationum, in cui parla anche di Maria apostola e formatrice di vocazioni. I testi furono pubblicati sul bollettino San Paolo, rispettivamente del novembre 1950 (CISP 800-808) e dicembre 1950 (CISP 577-583).

73 Il soggetto di questo possa è ovviamente tu.

74 Cf. San Paolo, Epifania 1946.

75 Espressione attinta dalla costituzione apostolica di Pio XII Provida Mater Ecclesia sugli istituti secolari di vita consacrata.

76 Cf. Mt 7,7; Lc 11,9.

77 D. Stefano Lamera SSP era allora direttore del mensile Vita Pastorale, rivista per il clero, oltre che superiore della comunità paolina di Roma.

78 Cf. «Cronaca della consacrazione...» nel volume La Consacrazione dell'Italia a Maria, Teologia-Storia-Cronaca, di De Fiores-Epis-Amorth, E.P., Roma 1983, pp. 91-128.

79 Tutti i titoli, come i testi, sono autografi di Don Alberione.

80 Per un confronto, ecco la «consacrazione della parrocchia» del 1933: «Oggi, o Maria, Madre, Maestra e Regina degli Apostoli, il Pastore ed i fedeli di questa parrocchia a te in particolar modo si consacrano. Benedici, illumina, ammaestra il Parroco e tutte le persone che ne coadiuvano l'apostolato. Suscita in esse sante vocazioni religiose ed ecclesiastiche; allontana i seminatori di zizzania. Consola i fedeli nelle loro pene e fa' che, arricchiti di opere sante, pervengano felicemente, insieme con il loro Pastore, alla gloria del cielo, per cantare eternamente le tue misericordie. Così sia» (Da una raccolta di preghiere, a cura di don Giovanni Ghione SSP, p. 62).

81 “Per una coscienza sociale”, in San Paolo, Novembre 1953; cf. CISP 1071-1072, e Anima e corpo per il Vangelo, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2005, pp. 156-157.

83 Nell'originale: dalla tomba dei peccati e dei difetti.