PARTE PRIMA
PER CRISTO, CON CRISTO E IN CRISTO
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PREGHIERE TRADIZIONALI
ASSUNTE DA DON ALBERIONE
Cresciuto in ambiente familiare e parrocchiale alimentato dalle formule usuali della pietà cristiana di tradizione alfonsiana - Massime eterne, Via della salute... - e passato successivamente nei seminari piemontesi di Bra e di Alba, con una forte connotazione di spiritualità francese - L.M. Grignion de Montfort, P.G. Eymard, ecc. - Don Alberione adottò sin dall'inizio della sua fondazione alcune formule, che troviamo costanti e pressoché invariate nel manuale di Preghiere proposte alla Famiglia Paolina, dalla prima edizione (1922) sino all'ultima da lui approvata (1971).
Vengono riportate qui di seguito le più significative.
CREDO, MIO DIO
Nello spirito di S. Pier Giuliano Eymard, apostolo della devozione eucaristica, questa formula dispone l'orante a un senso vivo della presenza di Dio e, al tempo stesso, modula le quattro articolazioni della preghiera, o i quattro fini: adorazione, ringraziamento, riparazione, supplica.
Credo, mio Dio, di essere innanzi a voi1 che mi guardate e ascoltate le mie preghiere.
Voi siete tanto grande e tanto santo: io vi adoro.
Voi mi avete dato tutto: ed io vi ringrazio.
Voi siete stato tanto offeso da me: ed io vi chiedo perdono con tutto il cuore.
Voi siete pieno di misericordia: ed io vi domando tutte le grazie che vedete utili per me.
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CUORE DIVINO DI GESÙ
Preghiera di offerta e di propiziazione, proposta dal movimento Apostolato della Preghiera, molto cara a Don Alberione, che la recitava iniziando il lavoro d'ufficio, i viaggi e qualsiasi altra attività. In proposito così egli scriveva nel 1937: «È utile ricordare che nella Pia Società San Paolo, diamo la massima importanza alla preghiera Cuore Divino di Gesù..., poiché sul Cuore di Gesù, che si immola sugli Altari, si appoggia tutto ed ha principio tutto: la parte dello studio, incominciandolo con Cuore Divino di Gesù...; l'apostolato, incominciandolo con Cuore Divino di Gesù...; l'osservanza quotidiana dei santi voti, incominciando la giornata con Cuore Divino di Gesù...; il lavoro spirituale, incominciando le orazioni al mattino con la preghiera Cuore Divino di Gesù...; la parte della povertà, la ricerca delle vocazioni, il ministero, ecc. incominciando ogni occupazione con la preghiera Cuore Divino di Gesù...».2
Cuore Divino di Gesù, io vi offro in unione del Cuore Immacolato di Maria tutte le mie azioni, preghiere, patimenti di questo giorno, con quelle intenzioni per le quali Voi continuamente v'immolate sui nostri altari. Io ve le offro in particolare secondo le intenzioni speciali raccomandate agli associati dell'apostolato della preghiera in questo mese ed in questo giorno e secondo le intenzioni particolari del nostro Signor Teologo.3
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INVOCAZIONI AL S. CUORE DI GESÙ
Le seguenti invocazioni, presenti nei manuali di preghiere dal 1927 al 1946, furono omesse nella edizione del 1952. Allorché Don Alberione se ne accorse, scrisse il seguente biglietto a Sr. Assunta Bassi FSP, responsabile delle edizioni: «M.a Assunta, nelle edizioni precedenti del nostro libro di preghiere vi era una serie di invocazioni al Cuore di Gesù, che ora sono state omesse. Nella tua raccolta di preghiere è bene metterle.4 Deo gratias! - P.M.».
1. Cuore Eucaristico di Gesù, concedete la pace alle nostre famiglie: Voi ce l'avete promesso.
2. Cuore Eucaristico di Gesù, concedeteci tutte le grazie necessarie al nostro stato: Voi ce l'avete promesso.
3. Cuore Eucaristico di Gesù, consolateci nelle nostre pene: Voi ce l'avete promesso.
4. Cuore Eucaristico di Gesù, siate il nostro asilo sicuro in ogni ora brutta della nostra vita: Voi ce l'avete promesso.
5. Cuore Eucaristico di Gesù, siate il nostro rifugio nel momento della nostra morte: Voi ce l'avete promesso.
6. Cuore Eucaristico di Gesù, benedite largamente tutte le nostre intraprese: Voi ce l'avete promesso.
7. Cuore Eucaristico di Gesù, siate la sorgente e l'oceano della misericordia per tutti noi peccatori: Voi ce l'avete promesso.
8. Cuore Eucaristico di Gesù, cambiate i tiepidi in fervorosi vostri amanti: Voi ce l'avete promesso.
9. Cuore Eucaristico di Gesù, fate salire molto presto i ferventi a gran perfezione: Voi ce l'avete promesso.
10. Cuore Eucaristico di Gesù, benedite i luoghi e le case dov'è esposta la vostra immagine: Voi ce l'avete promesso.
11. Cuore Eucaristico di Gesù, date ai sacerdoti la forza di muovere i cuori più induriti: Voi ce l'avete promesso.
12. Cuore Eucaristico di Gesù, scrivete nel vostro Cuore il nome di quanti propagano la vostra divozione: Voi ce l'avete promesso.
13. Cuore Eucaristico di Gesù, date la grazia finale a chi per nove mesi si comunica il primo venerdì con sentimenti di riparazione: Voi ce l'avete promesso.
14. Cuore Eucaristico di Gesù, ristorate quanti vengono a Voi oppressi e affaticati: Voi ce l'avete promesso.
15. Cuore Eucaristico di Gesù, concedeteci tutte le grazie, che domandiamo al Padre in nome vostro: Voi ce l'avete promesso.
16. Cuore Eucaristico di Gesù, mandate buoni operai alla vostra messe: Voi ce l'avete promesso.
17. Cuore Eucaristico di Gesù, concedete la buona volontà a quanti ve la chiedono: Voi ce l'avete promesso.
18. Cuore Eucaristico di Gesù, concedeteci il dono della sapienza: Voi ce l'avete promesso.
19. Cuore Eucaristico di Gesù, concedete alla Chiesa perpetuo trionfo sopra l'inferno: Voi ce l'avete promesso.
20. Cuore Eucaristico di Gesù, date l'acqua viva della santità a chi ve la chiede: Voi ce l'avete promesso.
21. Cuore Eucaristico di Gesù, siate sempre coi vostri Apostoli della parola e della penna: Voi ce l'avete promesso.
22. Cuore Eucaristico di Gesù, siate in mezzo alla famiglia quando vi prega tutta unita: Voi ce l'avete promesso.
23. Cuore Eucaristico di Gesù, esaudite sempre le nostre preghiere in vita ed in morte: Voi ce l'avete promesso.
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VI ADORO
Preghiera presente nel manuale di preghiere fin dalla prima edizione, 1922.
Vi adoro, mio Dio, e vi amo con tutto il cuore, vi ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte e di avermi condotto in questa Casa. Vi offro le azioni della giornata: fate che siano tutte secondo la vostra santa volontà e per la maggior gloria vostra. Preservatemi dal peccato e da ogni male. La grazia vostra sia sempre con me e con tutti i miei cari. Così sia.
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IN RIPARAZIONE DELLA STAMPA CATTIVA
Nel medesimo solco della devozione eucaristica di Eymard, e in accordo con la campagna antiblasfema promossa da diversi episcopati, entrò l'uso di recitare, dopo la solenne benedizione del SS. Sacramento, le seguenti invocazioni, che nella famiglia di Don Alberione assunsero una specifica accentuazione riparatrice contro le bestemmie della stampa.
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.5
Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell'Altare.6
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione.7
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto S. Giuseppe suo castissimo sposo.
Benedetto Iddio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.
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A GESÙ CROCIFISSO
Questa celebre orazione - presente in tutti i manuali di devozione, negli antichi messali e nelle carteglorie ad uso del celebrante - compare nel Messale Romano Quotidiano, latino-italiano, pubblicato in Alba nel 1935. È posta come Ringraziamento alla Comunione al termine della Messa. La precede una nota: Indulgenza plenaria a coloro che la recitano dopo la Messa. Pio IX, 31 luglio 1858.
Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima tua presenza prostrato, ti prego col fervore più vivo, di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offenderti; mentre io, con tutto l'amore e con tutta la compassione, vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di te, o mio Gesù, il santo Profeta Davide: «Hanno forato le mie mani e i miei piedi; hanno contato tutte le mie ossa» (Sal 21,17-18).
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INVOCAZIONI
Sia nel manuale stampato che nei foglietti aggiunti,8 figuravano via via diverse invocazioni destinate ad alimentare particolari valori ascetici ed apostolici della vita paolina. Non sempre è facile stabilirne la provenienza, ma è significativo che Don Alberione esortasse a farne tesoro per non ignorare alcun aspetto della pietà, attingendo da qualsiasi fonte risultasse utile per la crescita spirituale.
PER VINCERE LA PASSIONE PREDOMINANTE:
Cuore divino di Gesù, voi avete detto: in verità, in verità vi dico: Tutto quello che chiederete al Padre in nome mio, egli ve lo darà; ebbene è in nome vostro che io chiedo la vittoria sul mio difetto predominante (un momento di pausa); esauditemi, o Gesù.9
PER LA CRESCITA NELLE VIRTÙ RELIGIOSE:
O Maria, fate fiorire in questa Casa i gigli di purità:
Mater purissima, ora pro nobis.
O Maria, fate fiorire in questa Casa le rose di carità:
Rosa mystica, ora pro nobis.
O Maria, fate fiorire in questa Casa le viole dell'umiltà:
Virgo humillima, ora pro nobis.10
Ab omni peccato libera nos, Domine11 (tre volte).
O Gesù poverissimo, fate il mio cuore simile al vostro.
O Gesù obbedientissimo, fate il mio cuore simile al vostro.
PER LE NECESSITÀ ECONOMICHE:
Madre della Divina Provvidenza, S. Giuseppe, capo della Santa Famiglia, Beato Cottolengo, San Paolo Apostolo, provvedete per noi e per l'opera della Buona Stampa.12
PER LE VOCAZIONI ALLA BUONA STAMPA:
O Gesù, pastore eterno delle anime nostre, mandate buoni operai nella vostra messe.13
PER LO STUDIO:
Sedes sapientiæ, ora pro nobis.14
PER OTTENERE LA BUONA VOLONTÀ:
Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi (tre volte).15
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PER LA CRESCITA NELLE VIRTÙ RELIGIOSE:
O Maria, fate fiorire in questa Casa i gigli di purità:
Mater purissima, ora pro nobis.
O Maria, fate fiorire in questa Casa le rose di carità:
Rosa mystica, ora pro nobis.
O Maria, fate fiorire in questa Casa le viole dell'umiltà:
Virgo humillima, ora pro nobis.10
Ab omni peccato libera nos, Domine11 (tre volte).
O Gesù poverissimo, fate il mio cuore simile al vostro.
O Gesù obbedientissimo, fate il mio cuore simile al vostro.
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PER LE NECESSITÀ ECONOMICHE:
Madre della Divina Provvidenza, S. Giuseppe, capo della Santa Famiglia, Beato Cottolengo, San Paolo Apostolo, provvedete per noi e per l'opera della Buona Stampa.12
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PER LE VOCAZIONI ALLA BUONA STAMPA:
O Gesù, pastore eterno delle anime nostre, mandate buoni operai nella vostra messe.13
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PER LO STUDIO:
Sedes sapientiæ, ora pro nobis.14
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PER OTTENERE LA BUONA VOLONTÀ:
Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi (tre volte).15
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CONSACRAZIONE A GESÙ
PER MEZZO DI MARIA
Questa concisa formula di affidamento, nota anche come Atto di consacrazione a Maria Regina dei Cuori, risale a S. Luigi M. Grignion de Montfort, come compendio della sua spiritualità. Don Alberione l'assunse e la fece propria, suggerendone un uso frequente: «È bene rinnovare spesso la consacrazione a Maria» (San Paolo, 11 ottobre 1938). Nei manuali di preghiere paoline, la formula segue sempre la coroncina alla Regina degli Apostoli. Il papa Giovanni Paolo II assunse il Totus tuus come motto del suo pontificato. - Rivolta direttamente a Gesù, questa breve preghiera viene comunemente intesa come diretta a Maria, ma con l'obiettivo finale di identificazione a Cristo.16
Io sono tutto tuo, e tutto quanto posseggo, te l'offro,
amabile mio Gesù,
per mezzo di Maria, tua santissima Madre.
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SUB TUUM PRÆSIDIUM
«Iniziare sempre la giornata con la preghiera mariana Sub tuum præsidium confugimus, Sancta Dei Genitrix; farlo tanto più oggi, primo Sabato del mese, e farlo in modo particolare nel mese di Ottobre».17 Com'è noto, questa antifona è la più antica preghiera mariana trasmessaci dalla tradizione.
Sotto la tua protezione ci rifugiamo, santa Madre di Dio: non disdegnare le nostre suppliche nelle difficoltà, ma liberaci da tutti i pericoli, o Sempre-Vergine gloriosa e benedetta.
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CARA E TENERA MIA MADRE MARIA
Per passar bene la giornata (o la notte)
Questa preghiera risale a fonti remote. Si ispira all'antica invocazione Sub tuum præsidium e alla colletta dell'Ora Prima nella liturgia delle Ore.18 Don Alberione la fece propria e ne raccomandò la recita frequente. Essa compare, con piccole varianti stilistiche, in tutte le edizioni del libro delle Preghiere fin dal 1922, e ha sempre goduto il favore non solo della Famiglia Paolina, ma di tutto il popolo di Dio.19
Cara e tenera mia madre Maria, tenetemi la vostra santa mano sul capo: custodite la mia mente, il mio cuore, i miei sensi, perché non m'imbratti di peccato.20
Santificate i miei pensieri, affetti, parole ed azioni, perché possa piacere a voi ed al vostro Gesù e Dio mio, e giunga al santo Paradiso con voi.
Gesù e Maria, datemi la vostra santa benedizione (s'inchina il capo e si dice): In nome del Padre, del Figliuolo, dello Spirito Santo. Così sia.
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ORAZIONE DI SAN BERNARDO
Questa celebre orazione, attribuita al santo Abate di Chiaravalle (1090-1153), rappresenta una delle vette della pietà medievale. Esprime quella calda devozione a Maria, che lo stesso Abate ha esplicitata nelle sue commosse Omelie sulla Madonna.
Ricordatevi, o piissima Vergine Maria, che non si è inteso mai al mondo che alcuno ricorrendo alla vostra protezione, implorando il vostro aiuto e chiedendo il vostro patrocinio sia rimasto abbandonato. Animato io da una tale confidenza a voi ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a voi vengo, e con le lacrime agli occhi, reo di mille peccati, mi prostro ai vostri piedi a domandare pietà. Non vogliate, o Madre del Verbo, disprezzare le mie suppliche, ma benigna ascoltatemi ed esauditemi. Così sia.
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ORAZIONE A SAN PAOLO APOSTOLO
Assunta sin dall'inizio fra le Preghiere paoline, questa orazione è nata in seno alla Lega contro le cattive letture costituita a Verona dal Cardinale Luigi di Canossa nel 1891. La preghiera, indulgenziata da Leone XIII e ancora da Pio X, fu promossa dalla Crociata orante Pro Stampa posta sotto gli auspici dell'Apostolo Paolo, con due fini: «La gratuita diffusione della buona stampa e la prudente estirpazione della cattiva». Tale associazione aveva anche un suo stendardo, con la figura del Vangelo in campo bianco. Don Alberione assunse la presente orazione come il primo manifesto del suo apostolato.
O gloriosissimo Apostolo, che con tanto zelo Vi adoperaste per distruggere in Efeso21 quegli scritti che ben conoscevate avrebbero pervertito la mente dei fedeli: deh! vogliate anche al presente volgere su di noi benigno lo sguardo. Voi vedete come una stampa miscredente e senza freno si attenti a rapirci dal cuore il tesoro prezioso della fede e della illibatezza dei costumi.
Illuminate, ve ne preghiamo, o Santo Apostolo, la mente di tanti perversi scrittori, affinché desistano una buona volta dal recar danno alle anime colle loro ree dottrine e perfide insinuazioni. Suscitate in mezzo al popolo cristiano santi apostoli ed operai della Buona Stampa, che lavorino con fede, umiltà e zelo per diffondere il regno di Gesù Cristo. A noi impetrate la grazia, che, docili sempre alla voce del Supremo Gerarca,22 non ci diamo mai alla lettura di scritti perversi; ma cerchiamo invece di leggere, e, per quanto ci sarà dato, di diffondere quelli che, col loro pascolo salutare, aiutino tutti a promuovere la maggior gloria di Dio, l'esaltazione della sua Chiesa e la salute delle anime. Così sia.
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PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
Orazione attribuita al papa Leone XIII, in funzione apologetica a difesa della Chiesa contro le correnti anticattoliche di fine Ottocento.
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.
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ATTO DI SOTTOMISSIONE
ALLA VOLONTÀ DI DIO
Orazione attribuita alla principessa Elisabetta di Francia, sorella di Luigi XVI, vittima della Rivoluzione francese.23 L'orazione fu segnalata a Don Alberione, che «la teneva nel cassetto del tavolo d'ufficio, stampata su un'immagine, e forse la recitava ogni giorno».24 Fu poi inserita nel libro delle Preghiere del 1957.
Quel che mi accadrà oggi, mio Dio, non lo so. Tutto quello che so è che nulla mi accadrà che Voi non abbiate preveduto e diretto al mio maggior bene da tutta l'eternità. Questo solo mi basta.
Adoro i vostri santi disegni eterni, impenetrabili; mi sottometto con tutto il cuore per vostro amore, vi faccio un sacrificio di tutto e unisco il mio sacrificio a quello del mio Divin Salvatore.
Vi domando in Suo nome e per gli infiniti Suoi meriti la pazienza nelle mie pene e la perfetta sommissione che vi si deve, purché tutto quello che Voi volete e permettete che accada riesca a vostra gloria. Così sia.
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ATTO DI UMILTÀ
Pubblicata la prima volta nel manuale della Società San Paolo del 1962, questa orazione si compone di due parti. La prima è una colletta liturgica,25 la seconda invece è una confessione di umiltà attribuita a S. Francesco di Sales, che nella frase finale diceva: «A Dio l'onore, a me il disprezzo».26
O Dio, che vedi come non confidiamo in nessuna nostra azione, concedici, propizio, d'essere difesi contro ogni avversità dalla protezione di san Paolo, Dottore delle genti.
Da me nulla posso; con Dio posso tutto. Per amor di Dio voglio far tutto. A Dio l'onore, a me il paradiso.
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1 Nelle edizioni più recenti il “voi” è stato sostituito con il “tu”.
2 San Paolo, San Bernardo [20 agosto] 1937.
3 Nelle edizioni recenti la formulazione è stata così aggiornata: Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, e secondo le intenzioni particolari del Primo Maestro, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
4 Si ricordi che Maestra Assunta era stata invitata dallo stesso Fondatore a pubblicare una raccolta di tutte le preghiere del Primo Maestro. Cf. il biglietto riportato nella Introduzione al presente volume, p. 9.
5 Qui si aggiunse in seguito: Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
6 Ulteriore aggiunta: Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
7 Dopo la proclamazione del dogma dell'Assunzione (1° novembre 1950) si aggiunse: Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
8 «L'uso di unire alcuni fogli bianchi al libro delle preghiere (per aggiungervi giaculatorie o addirittura l'esame di coscienza), fu originato dalla praticità per le suore propagandiste, così da raccogliere in un solo libro tutte le loro pratiche di pietà» (Sr. Lucina Bianchini FSP).
9 Preghiera di ispirazione ignaziana, con riferimento a Gv 14,13.
10 Ispirate alla simbologia floreale delle virtù, già adottata da S. Agostino, e a un opuscolo giovanile di Giacomo Alberione (Mazzo di fiori a Maria Santissima, 31 riflessioni su altrettante virtù), queste tre invocazioni sembrano scritte da Timoteo Giaccardo.
11 Da ogni peccato liberaci, o Signore: dalle litanie dei Santi.
12 Evidente, in questa serie di richieste e d'intercessori, l'influsso spirituale di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo.
13 Fonte evangelica: Mt 8,38: «Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».
14 Sede della Sapienza, prega per noi: dalle litanie lauretane.
15 Invocazione di S. G.B. Cottolengo, usuale nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, e introdotta da Don Alberione nelle sue comunità. Raccomandava di recitarla come “coroncina” (per cinquanta volte) alla levata del mattino e prima di coricarsi alla sera.
10 Ispirate alla simbologia floreale delle virtù, già adottata da S. Agostino, e a un opuscolo giovanile di Giacomo Alberione (Mazzo di fiori a Maria Santissima, 31 riflessioni su altrettante virtù), queste tre invocazioni sembrano scritte da Timoteo Giaccardo.
11 Da ogni peccato liberaci, o Signore: dalle litanie dei Santi.
12 Evidente, in questa serie di richieste e d'intercessori, l'influsso spirituale di S. Giuseppe Benedetto Cottolengo.
13 Fonte evangelica: Mt 8,38: «Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!».
14 Sede della Sapienza, prega per noi: dalle litanie lauretane.
15 Invocazione di S. G.B. Cottolengo, usuale nella Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino, e introdotta da Don Alberione nelle sue comunità. Raccomandava di recitarla come “coroncina” (per cinquanta volte) alla levata del mattino e prima di coricarsi alla sera.
16 Lo stesso Montfort la intendeva così, come risulta da una parallela formula di consacrazione: «Ti saluto, o Maria, amata Madre mia, mia amabile Maestra, mia potente Sovrana, mio gaudio, mia gloria, mio cuore e mia anima! Tu sei tutta mia per misericordia, e io sono tutto tuo per giustizia, ma non lo sono ancora abbastanza. Perciò di nuovo mi consegno interamente a te in qualità di eterno schiavo, senza riservare nulla per me o per altri» (Preghiere, n. 68; dal Trattato della vera devozione alla Santa Vergine, di Luigi Grignion da Montfort, a cura di Stefano De Fiores, Ed. San Paolo, Cinisello Balsamo 2006
14 ).
17 Dal Diario (inedito) di A. Speciale, 3 ottobre 1959, Sabato.
18 Cf. Le preghiere mariane di Don Alberione. Storia e commento, Ed. Archivio Storico Generale della Famiglia Paolina, 18, Roma 1988, pp. 12-13.
19 «Quando sono entrata nel vocazionario delle Figlie di San Paolo [Alba, 2 dic. 1922], si recitava insieme ogni giorno, mattina e sera. Era la preghiera mariana da noi preferita, che facevamo conoscere anche alle nostre famiglie. Don Alberione ci diceva che per sentirla e capirla maggiormente, dovevamo leggere le opere di S. Alfonso, specialmente Le glorie di Maria» (Testimonianza orale di M. Luigina Borrano FSP, 1988).
20 Nel 1960 Don Alberione corresse questa espressione, sostituendola con «perché non commetta il peccato». E spiegò a un gruppo di novizi: «Prima scrissi così perché imbrattavate tutto: i muri, i tavoli, le sedie».
21 Cf. Atti 19,18-19.
22 Voce desueta per indicare il Papa, o Sommo Pontefice.
23 Elisabetta di Borbone (1764-1794) fu arrestata con tutta la famiglia reale francese nel 1791, e imprigionata durante il Terrore. Fu ghigliottinata per i contatti epistolari che dal carcere teneva con l'esterno, tramite il confessore, Abate De Firmont (Henry Edgeworth, irlandese). Fu probabilmente da questo sacerdote che ci è pervenuta la preghiera della principessa.
24 Cf. A. Speciale (che erroneamente attribuisce l'orazione a S. Elisabetta d'Ungheria), Diario, 20 dicembre 1956.
25 «Deus, qui cónspicis, quia ex nulla nostra actióne confídimus: concéde, propítius; ut contra advérsa ómnia, Doctóris géntium protectióne muniámur. Per Christum...». Dal Messale Romano di Pio V, Colletta della Domenica di Sessagesima.
26 Tale espressione era stata inizialmente assunta anche da Don Alberione (cf. AD 158), che più tardi la modificò nel senso attuale.