Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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67. FORMARE LE VOCAZIONI67
1. E' entrato nelle stampe ed anche nei libri buoni e nella predicazione l'uso di parlare poco dei novissimi: morte, giudizio, inferno, paradiso. E' un vizio dei nostri tempi, come considerare Gesù solo per metà, e non va bene. Gesù è buono, tanto buono, ma è anche giustizia. Vorrei che le pastorelle facessero diverso. Parlate della verità di fede poiché è necessario essere sempre preparati.
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2. Nel libro delle preghiere, stampato ultimamente, è stata scritta la preghiera della buona morte, per chiedere la grazia di vivere bene e di essere liberati dalla morte improvvisa. Se amate l'Istituto, cercate le vocazioni: se volete grande bene alle anime cercate le vocazioni; se volete avere una garanzia di salvezza cercate vocazioni; se volete in paradiso avere vicine delle anime, cercate vocazioni. Avere molte vocazioni e ben scelte.
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3. Studiare le giovani, e poi aver cura di ordinarle alla santità. Tre vie sono aperte alle giovani: il matrimonio, la vita religiosa, il celibato. Abbiamo bisogno di buone madri, di giovani che sentono questa santa missione di dare dei figli alla Chiesa.
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4. Nascono le vocazioni dove c'è la pietà, dove c'è l'amore a Gesù, dove c'è la paura di cadere, di perdersi. Gesù dice agli apostoli "Vos de mundo non estis" (Gv 15,18). Le pigre non fanno per la vita religiosa, le mondane non fanno per la vita religiosa. Le vocazioni siano intelligenti, docili. Se voi coltivate bene la vostra parrocchia, avrete due generi di vocazioni: al sacerdozio e alla vita religiosa. Vocazioni di fanciulle che amano molto Gesù e le anime. Voi dovete coltivare le piccoline, anime delicate.
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5. Tra tutti gli uomini, amare le persone dell'Istituto. Il vostro prevocazionario sia la parrocchia, le vocazioni crescano in famiglia. Prendete fiori del bosco che non sono mai stati in serra; non prendete le illegittime. Se una casa si stabilisce in una nazione è bene si stabilisca con persone per bene.
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6. La Madonna aveva perduto Gesù e lo ha ritrovato dopo tre giorni. Ella chiese come mai questo: "Devo occuparmi delle cose che spettano al Padre celeste" (Lc 2,49) disse Gesù. La stessa risposta potrebbero dare certe figlie. Dare una figlia a Dio è come prepararsi il paradiso. Si può bene fare un paragone tra la vita serena della suora religiosa e la vita di famiglia, piena di spine anche quando cercano di soddisfare i propri comodi. Con la vostra bontà e serenità saprete attirare le giovani ad una vita più perfetta di quella mondana.
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7. Vita di preghiera per le vocazioni. Pregare il buon Pastore e sempre dire le giaculatorie "O Gesù Pastore eterno delle anime nostre, mandate buoni operai alla vostra messe". Questa preghiera non è inutile perché è di volontà sicura di Dio, egli vuole che chiediamo con le nostre preghiere. Cura speciale delle vocazioni, ma con poche parole, ci sia invece istruzione religiosa, frequenza ai sacramenti, timore del peccato e del pericolo, amore a Gesù. Non sono le beniamine delle suore che si fanno suore, ma le beniamine di Gesù.
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8. Che pedagogia usare con le aspiranti alla vita religiosa? Legga e rilegga la pedagogia di Gesù chi deve formare queste anime. La vita di Gesù, le lettere di san Paolo. Gesù ha formato i suoi aspiranti con la volontà, non bontà che è fiacchezza, ma la bontà vera che consiste nell'insegnare le virtù. La pedagogia della pastorella è la pedagogia di Gesù, del Maestro divino Pastore. Leggere a questo riguardo: "Gesù, maestro dei suoi aspiranti". Era mite e forte. Avanti bene, tutte unite, perché questo lavoro tocca a tutte.
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9. E' necessario ci sia nell'Istituto una direzione spirituale, come c'è una direzione intellettuale, economica, disciplinare, onde si formino le persone in tutto. La formazione delle anime è cosa delicatissima, richiede purificazione dei difetti, pregare molto ed essere sante.

29 luglio 1952

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67 29 luglio 1952