Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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53. EDUCARE LA GIOVENTÙ53
1. Fate una santa gara al mattino per andare a trovare Gesù, con l'intenzione che tutte le pecorelle arrivino per tempo alla messa. Il desiderio dell'incontro con Gesù deve essere sentito da ogni anima. Noi otteniamo agli altri le grazie nella misura che vi corrispondiamo noi.
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2. L'arrivare con sollecitudine al mattino in chiesa vuole dire tanto per il fervore di una comunità. Il fervore della giornata dipende dalla sollecitudine con cui si va in chiesa al mattino. L'indifferenza a questo riguardo è un segno certissimo di tiepidezza. La santità è fatta di piccole cose, ma che dicono tutto. Ognuno di noi vive di quello che ha dentro. Offriamo questa messa con l'intenzione che tutte le pecorelle seguano la vita del buon Pastore, perché ascoltino la voce del buon Pastore, lo conoscano, vivano della sua vita cioè in grazia.
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3. Se volete che le anime si uniscano a voi, vivete nella povertà. Che i fedeli vedano che non cerchiamo loro per stare bene noi, se chiediamo qualche cosa sappiamo che è per loro. Che la casa delle pastorelle non sia la casa delle regine.
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4. Povertà è anche non ricercatezza. Se i fedeli si accorgono di ricercatezza non si avvicinano più. Abbiate una casa ben pulita, con il necessario, ma senza distinzione. Presentarsi con volto di semplicità e di povertà. Chi non parte dalla povertà non costruisce niente. La povertà intesa soprattutto con il dare tutte le nostre forze a Gesù, la nostra intelligenza, le nostre capacità, fino a stancarci. Se la pastorella non è stanca, fa la signora. Che non ci prenda lo spirito di comodità. Che nessuna pastorella divenga troppo riguardosa di se stessa. Dio ci ha dato dei doni per farli rendere.
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5. Non esigere, non crearsi delle necessità, stare volentieri alla vita comune. Se una si crea delle necessità finisce di vivere per se stessa. Quelle suore che per lavorare esigono tutto, non faranno mai nulla. Siate contente di dovervi stancare. Certi tendaggi alle finestre non vanno, perché la gente li nota. Nella povertà c'è un segreto di conquista sulle anime.
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6. Santificare bene ogni giorno. La messa è la offerta della nostra-volontà, diventa un esercizio di offerta e di rinunzia. Alla sera dite dei bei Gloria Patri. Ogni giorno di vita è un dono di Dio, perciò ringraziarlo, e domandare perdono per le opere buone non fatte bene.
Chiedete alla Madonna di vedere con i suoi occhi di intuire le necessità come fece lei alle nozze di Cana.
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7. Ci sono delle suore che vedono soltanto se stesse. Nelle parrocchie, bisogna vedere tutto con occhio vigile, non farsi dire le cose dal parroco.
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8. La pastorella deve educare le giovani. Qual è la missione della donna nei disegni di Dio? Dio creò la donna per dare all'uomo un aiuto. La missione della donna è quella di essere aiuto dell'uomo, non la serva, non la padrona. Dio ha preso la costola dell'uomo per fare la donna, perché cammini a fianco dell'uomo. Quando la donna diventa pericolo, ostacolo all'uomo, cambia i disegni di Dio.
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9. Ogni volta che la donna invece di donarsi per compiere la sua missione, pensa a se stessa, si mette fuori della volontà di Dio.
La giovane bisogna abituarla a questa visione: la donna è creata per essere di aiuto all'uomo. Dio ha dato più cuore alla donna perché aiuti l'uomo a salire, a camminare nella fede. Formare le ragazze in questa visione. Ne deriva che la ragazza che viene dalle suore pastorelle non deve solo pensare a divertirsi: così si rovinerebbe perché pensa solo a se stessa.
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10. Dovete avvicinare la giovane per farla dedicare alle opere parrocchiali. Fate delle nostre ragazze delle anime generose, che vivono per una missione, in qualunque modo, forse soltanto per distribuire un bollettino, o per tenere un'ora di catechismo al mese. Fare sentire a tutte che devono dare qualche cosa.
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11. La psicologia della donna ci insegna che essa è più contenta quanto più dona. Quando le giovani fanno qualche cosa sentono riempirsi la vita. Ci sono tante suore che rovinano in pieno le ragazze perché le formano sentimentali. La casa sia aperta a tutte le ragazze, ma per impegnarle per la parrocchia. Non crediate di aver le ragazze contente perché le divertite.
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12. Non fate le confidenze alle ragazze. Voi siete per edificare la parrocchia, ma se vi confidate con le ragazze, rovinate tutte. La donna è chiamata ad una elevazione dell'uomo e alla collaborazione.
La pastorella deve essere come la Madonna con Gesù. La ragazza che cerca solo di scapricciarsi è fuori dell'ordine di Dio.
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13. Se riuscirete a fare lavorare le ragazze trasformerete il paese. Ogni trasformazione morale e spirituale non avviene senza la donna. La ragazza impegnata nel lavoro si sente contenta, entusiasta. Se osservate, la ragazza canta più volentieri quando lavora. Impegnare le ragazze a lavorare e non per le vostre confidenze. Non cercate le ragazze per voi e non fatele venire in casa vostra come se fossero delle consorelle. Non prendete le solite beghine; per le vostre opere, prendete delle giovani entusiaste.
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14. La più grande salvezza delle signorine è impegnarle a lavorare, e se non aiutiamo l'uomo a divenire migliore, sono rovinate. Le ragazze non servano le suore. Anche voi non siate delle persone appiccicaticce. Anime grandi. Guardate la Madonna quanto ha sofferto con Gesù. Allora si va in parrocchia e si vedono tutte le anime con l'occhio di Gesù.

fine ritiro
3 febbraio 1952

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53 3 febbraio 1952