57. OBBEDIENZA ALLA VOCAZIONE57 1. Chiudere bene questa giornata, consacrata al cuore immacolato della divina Pastora, per imparare a chiudere bene la vita.
Ogni ritiro ci ricorda che un mese è passato e che siamo un mese più vicino alla morte. Chi impara a ringraziare ogni sera il Signore della giornata, impara a ringraziare Dio della vita. Morire nel perfetto amor di Dio. Ogni sera s'illumini di una certezza per la pastorella. Ho sperato in te e non sarò confuso in eterno.
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2. Il mese di marzo oltre al crocifisso ci offre la meditazione sull'annunciazione. La Madonna era una ragazza come voi. L'angelo le porta la vocazione; era destinata da tutta l'eternità, ma è l'angelo che la elegge. Così anche voi, quando avete sentito la vocazione: Benedetta fra tutte le ragazze del tuo paese.
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3. Dio vuole l'obbedienza; faccio, perché credo alle parole di Dio. Da quel giorno che avete detto sì a Gesù siete divenute pastorelle.
Se la Madonna non avesse obbedito, che sarebbe successo? L'obbedienza ci fa compiere la volontà di Dio. C'è l'obbedienza della vocazione: quando uno dice sì per la vocazione, è il primo di una catena di sì.
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4. Quando san Pietro chiese a Gesù ciò che sarebbe stato di san Giovanni, Gesù gli rispose: "Che ti importa, tu seguimi" (Gv 21,22). La vita religiosa è un atto di obbedienza. Ognuno di noi nella vita è tanto benedetto quanto obbedisce. Vi dico di più: Quando diciamo l'Ave Maria diciamo: il Signore è con te. Come facciamo noi a sapere che Gesù è con noi come è con la Madonna? Siete tanto certe tanto quanto obbedite. Tutte le volte che fate le cose anche santissime, anche l'ascoltare la messa, non è certo che Gesù è con voi. Gesù dice: "Non faccio nulla da me" (Gv 5,30). Dobbiamo aver paura nella vita di fare qualche cosa di nostra testa.
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5. "Chi mi ha mandato è con me e non mi lascia mai solo perché faccio ciò che gli piace" (Gv 8,29). Avere con sé Dio, non in generale, ma in ogni azione. Che cosa c'è nella vita di più bello che quello che ci assicura di essere con Dio! I santi che sono furbi, corrono all'obbedienza. Sottoporre ai superiori anche le piccole cose per avere il merito dell'obbedienza. Finché state a ragionare siete delle brave donne; la fede comincia quando il ragionamento cessa. La vita religiosa è un atto di obbedienza.
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6. La volontà di Dio arriva sotto le forme più umili. Come Gesù arriva a te nella sua persona sotto le specie di pane.
Quando opero fuori dell'obbedienza, non solo non comunico la vita, ma siccome Dio non è con me, sono solo un uomo e certamente rovino qualcuno.
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7. In una congregazione che è al principio dove tutto Dio deve creare, ha molto importanza l'obbedienza. Gesù non dice: "Faccio ciò che mio Padre mi comanda" ma "ciò che gli piace".
La vocazione è la prima obbedienza che si fonda sulla fede e la vita religiosa è un atto di obbedienza.
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8. La quarta domenica di aprile è la festa del buon Pastore, perciò giorno di grandi grazie. E' il giorno in cui il buon Pastore si rivela alle singole anime, si rivela a voi soprattutto, per quello che è la vostra vocazione. Molti problemi e punti interrogativi si risolvono nella prima domenica del mese; è giornata di grande fede e fervore.
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9. Stabilire oggi il patto con il buon Pastore perché risusciti i morti spirituali per Pasqua. Troppo facile cantare il giorno di Pasqua "Cristo risusciti in tutti i cuori"; ma tu che hai fatto per farli risuscitare? La Pasqua è la risurrezione dei figli di Dio che sono morti. Non pensiamo di fare la Pasqua solo per noi; le pastorelle la compiono con le pecorelle.
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10. Fede nella parola dei superiori, vedere in essa la parola di Dio. Quando non siamo nell'obbedienza, notate che non dico contro l'obbedienza perché chi va contro l'obbedienza rovina tutto, Dio non è con noi. L'obbedienza non si deve eseguire materialmente, ma con tutta l'intelligenza, il cuore, le capacità; che ci sia tutta la cooperazione della persona. Non riducete l'obbedienza ad un meccanismo con le braccia e le gambe. Nell'obbedienza ci deve essere modo di esprimere tutta la nostra persona e nello stesso tempo di fare tutta la volontà di Dio.
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11. Non siate di quelle suore che hanno bisogno di ricevere tutti i particolari. L'obbedienza è tutta la persona al servizio di Gesù. Esigete l'obbedienza, un'obbedienza fedelissima. Perdonate tanti difetti, anche grandi, ma perdonate poche volte le teste dure. Il Vangelo non dice che Gesù da bambino pregava bene, ma dice che obbediva. Non credete che l'obbedienza vi tolga la possibilità di esplicare la vostra capacità, anzi nella vera obbedienza Gesù farà la vostra volontà tanto quanto voi obbedite. Se uno fa le cose mal volentieri, riceverà poco da Gesù. La obbedienza ci dà la sicurezza che siamo con Dio, nella sua volontà.
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12. In questo mese di marzo crescete nello spirito dell'obbedienza. Sarete tanto potenti nella Chiesa quanto sarete obbedienti. La forza della congregazione è nell'obbedienza.
fine ritiro
1 marzo 1952
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