Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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RITIRO MARZO 1952
56. IL GRANDE LIBRO: IL CROCIFISSO56
1. Che bella coincidenza! Questo mese che iniziamo è un mese importante perché è il mese dell'annunciazione.
L'annunciazione e la vocazione. Che cos'è la vostra vocazione? E' Gesù che vi chiama ad essere madri di una grande famiglia, la famiglia di Gesù.
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2. In questo mese dovete soprattutto ringraziare per le vocazioni e chiedere belle vocazioni, Che tutte quelle che Gesù ha scelto per essere pastorelle dicano di "sì".
Vi suggerisco un proposito in questo mese: dire bene con devozione l'angelus, per queste intenzioni: ringraziare della vocazione; ottenere la grazia della fedeltà, e perché tutte le vocazioni che Gesù ha scelto e sceglierà abbiano la grazia di dire sì.
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3. Pensate come avrà detto bene l'angelus l'arcangelo Gabriele, con quale umiltà. Questo mese è importante soprattutto per la Quaresima. Dovete chiedere grazia per tutte le pecorelle che volete portare a Gesù per la Pasqua. La comunione e la confessione pasquale per le pastorelle non bastano; ogni pastorella deve portare le sue pecorelle. Non importa se non le conoscete, le conosce Gesù. Le vostre consorelle che sono nelle parrocchie in questo periodo sono impegnatissime con le opere, e arrivano a tutto nella misura in cui fanno sacrifici.
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4. Il libro che ci sta aperto in tutto il tempo della Quaresima è il crocifisso: il grande libro in cui dobbiamo leggere ed imparare. Questo libro dice "Io sono il buon Pastore e do la mia vita per le pecorelle" (Gv 10,11). Il crocifisso è una scuola per noi tutti e ci dice che per salvare le pecorelle bisogna sacrificarsi, donare la sofferenza, i sacrifici. Gesù crocifisso ci dice: "Io per salvare le pecorelle, ho sofferto la sete e gli insulti".
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5. Persuadersi della lezione del crocifisso. Il Vangelo dice: "Gesù uscì e prese la sua croce" (Gv 19,17). Quindi quando si comincia la giornata, prendere anche noi la nostra croce; le pecorelle non si salvano in altro modo. Pensate che stonatura: una pastorella che porta sul cuore un crocifisso che vedono tutti e non sa fare un sacrificio, cerca sempre i suoi comodi.
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6. Vedete che non portate il buon Pastore che va a passeggio. Il vostro fondatore non ha pensato così, la vita delle pastorelle non è una passeggiata in mezzo alle giovani. Ognuno di noi ha la sua croce e la deve portare. C'è un Cristo solo, Gesù è il capo e noi siamo le membra, quindi c'è una croce sola. Non illudersi, chi cerca di stare comoda non è una pastorella.
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7. Che cosa vi dice il crocifisso? Io ti ho amato davvero, il mio amore è qui fotografato. Dalla croce Gesù ci dice: Così io ti ho amato. Non siete di quelle suore che credono di amare Gesù perché non finiscono mai di pregare in chiesa.
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8. L'amore è nella rinunzia della volontà, nelle umiliazioni. Voi amate davvero Gesù e le pecorelle? Dove sono le prove del vostro amore? Quando due si vogliono bene, non se lo dicono. Il vero amore è così. Ci vogliono delle anime che s'immolano nella vita quotidiana; vittime che, un giorno dopo l'altro, escono come Gesù e prendono la croce fino al "consummatum est" (Gv 19,30). L'amore ha una prova unica: il sacrificio.
Siate fervorose. Una gara di umiltà, di generosità: piccole cose e pensando sempre per te Gesù.
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9. Il dolore è la via della gloria. Gesù si è fatto obbediente fino alla morte di croce per essere glorificato. Non pensate di diventare cinquecento, di avere tante case, senza soffrire. Ogni conquista di grazia, ogni merito, quindi ogni grado di gloria, si ottiene con la sofferenza. Gesù dice: "Era necessario che il figlio di Dio soffrisse" (Lc 9,22). Il dolore, la sofferenza è mezzo di gloria. Non vorrete passare al quinto mistero glorioso senza passare dal quinto doloroso. Che la Pasqua sia una risurrezione di tante anime.
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10. Che devo fare in questa Quaresima? Che ha fatto Gesù per la mia anima? E' morto.
Impegnare tutti i bambini, giovani, per risuscitare i morti spirituali della parrocchia.

1 marzo 1952

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56 1° marzo 1952