bisognosi vanno a gara per farle conoscere le proprie miserie e supplicarla di qualche soccorso; la regina ascolta e distribuisce i suoi doni con magnificenza veramente regale. - Non è difatti Maria SS. Madre e Regina? Ella è anzi la più tenera delle madri; Ella è la più potente delle regine: ma una regina che non sa castigare, sa solo aver pietà e beneficare: Dio ti salvi, o Regina, Madre di misericordia: vita, dolcezza, speranza nostra.
CAPO III.
La Madonna delle Grazie
Perché questo titolo. - Durante il pontificato di Papa Liberio vivevano in Roma due coniugi ricchissimi ma senza figli. Essi votarono la loro eredità a Maria SS., pregandola a manifestare loro l’opera in cui dovesse venire impiegata. Maria SS. li esaudì. La notte del 5 Agosto apparve ad essi ed al papa Liberio, esortandoli ad innalzare una Chiesa a suo onore nel luogo che avrebbero
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visto cosparso di neve. Al mattino il popolo occoreva al colle Esquilino: per un prodigio nella notte era caduta abbondante la neve. Qui venne eretto un tempio grandioso che dapprima fu detto: Basilica di Liberio o S. Maria ad praesepe. Ma essendo già molte in Roma le Chiese sotto il nome di Santa Maria, affinché la basilica, che per la novità del miracolo e per la dignità si distingueva dalle altre dello stesso nome, fosse pure conosciuta sotto titolo più nobile, fu chiamata in seguito la Chiesa di S. Maria maggiore. Era la voce del popolo che nel suo buon senso naturale con proverbi e nomi ben appropriati manifesta le proprie convinzioni e le impressioni avute. Così avvenne anche nel nostro caso. In Cherasco vi erano diverse Chiese ed altari dedicati a Maria SS. sotto diversi titoli: ma perché Dio glorificava l’Imagine scoperta con concedere un numero straordinario di grazie a chi la pregava, il popolo la intitolò la Madonna delle grazie, a distinguerla dalle altre. Titolo questo
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che dimostra assai meglio che non un libro intero i benefizi che Cheraschesi e circonvicini ricevettero pregando la venerata Imagine.
Che se anche non vi fossero altre memorie contemporanee, che se anche nulla dicesse l’artistico santuarietto eretto in riconoscenza, che se anche i registri non riferissero grazie particolari noi non potremmo dubitarne in alcun modo.
E questo titolo venne confermato quando, eretto il nuovo Santuario, si pose sopra la S. Effigie: In me gratia omnis: in me vi ha ogni grazia.
Grazie particolari. - Varie difficoltà si trovano nel raccoglierle. - Anzitutto l’ingratitudine di molti fra gli stessi beneficiati: Gesù Cristo aveva guariti dieci lebbrosi e di essi uno solo pensò a ringraziarlo: questi dimenticarono essi stessi il benefizio ricevuto.
Altri si contentarono di fare un offerta di denaro, od oggetti; altri tacquero per prudenza; altri ancora, avendo ricevuto grazie spirituali, bensì più preziose
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ma ordinariamente meno stimate, non pensarono a farle registrare. D’altronde in quei tempi non si aveva la comodità di farle scrivere; molte memorie andarono perdute; certi racconti causa l’ignoranza di chi li scrisse sono tanto oscuri e brevi da non potersene togliere un senso pieno e chiaro.
Ciò non ostante non tutto fu perduto o dimenticato: ed io trascriverò qui prima una narrazione sommaria di queste grazie tolta dal «Racconto Storico dello scoprimento della Madonna delle grazie» scritto dal pio e dotto Sac. Avv. Damilano, testimonio oculare di molti fatti: poi ne racconterò alcune per disteso togliendole dai registri della Chiesa stessa.
Ecco le parole di questo illustre Scrittore: «Tra queste grazie si annoverano ciechi, a’ quali fu ridonata la vista, muti, a’ quali è stata restituita la loquela, storpi, ed attratti, che furono raddrizzati, persone vicine a soffrire, chi il crudo taglio di un braccio, chi altre cure dolorose, avere miracolosamente
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ottenuta la loro sanità, e bestiami di varie sorta scampati da imminente morte, e ben molte persone, altre liberate da fieri disastri, ed evidenti pericoli di repentina morte, altre per infermità gravi, ed anche giudicate incurabili miracolosamente guarite e si annovera pure la grazie di prole ottenuta, e ristabilimento in salute dove maggiore e più premuroso era il bisogno, cioè di persone necessitose a guadagnarsi il loro sostentamento colli giornalieri lavori. Più ancora diverse sorta di mali violenti, e febbri acute di subito cessate, forti emoragie di sangue mirabilmente ristagnate, sedato l’incomodo di vertigini violenti e debbo pur riferire la cessazione delle contrarie influenze del cielo, onde apportate furono abbondanti le ricolte, per qual fine sonosi rese più volte pubbliche rimostranze di ringraziamento alla Vergine Santissima con Processioni divote di venerabili adunanze in forma sotuosa, e tutta festiva.
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Alcuni fatti. - Ed ora alcuni fatti scelti fra tanti che si potrebbero portare.
I.
Nell’anno 1760 e precisamente circa il tempo dello scoprimento dell’imagine della B.V. trovavasi in Cherasco il sig. Emanuele Torretta, cittadino e chirurgo di Savigliano; era ospite del sig. Cabana Francesco. Non si sa per qual disgrazia era divenuto affatto cieco.
Egli tentò dapprima tutte le cure che potevano suggerirgli la scienza ed un vivo desiderio di guarire: ma ogni mezzo era riuscito inutile: i suoi occhi parevano irreparabilmente perduti. Avendo però sentito parlare della imagine allora scoperta vi si fece condurre innanzi e La pregò col fervore più vivo dell’anima sua. La misericordia di M. SS. qui l’aspettava: poiché dopo alcune preghiere i suoi occhi si aprirono, ed egli, ringraziata la SS. Vergine potè ritornare a casa del sig. Cabana affatto libero di sua vista, senza bisogno di guida.
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Egli riferì il fatto nella sacrestia della Chiesa, lo fece registrare e lo firmò di sua mano.
Il racconto porta la data del 24 novembre 1760.
II.
Certa Margherita Fornasara era così storpia di un piede che appena, riusciva a muoversi aiutandosi con un bastone. Afflitta e senza speranza nei medici volle ricorrere alla nostra Madonna delle grazie: ma a causa del suo male non poté venirvi in persona: solo vi si raccomandò con molte preghiere da casa. D’allora depose il suo bastone con meraviglia di tutti e potè sempre camminare speditamente.
25 Novembre 1760.
III.
Il figlio di Agostino Agassa, di cinque anni, venne colpito da un forte dolore alla parte destra del corpo in modo che non poteva moversi. Votatosi alla B.V.
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delle grazie in Cherasco ricuperò la sanità.
17 Novembre 1760.
IV.
Maria Margherita Parà, essendo affatto priva di sua vista, si votò alla Madonna delle grazie in Cherasco e ricevette la vista.
23 Novembre 1760.
V.
Maria Viora, di Giovanni, giovane di venti anni, da tempo era stata assalita da un gran male alla gola. Oltre ai molti dolori che doveva soffrire, da un anno intero non poteva più parlare. Votatasi alla B.V. delle grazie ottenne la guarigione e di parlare liberamente il 27 dicembre.
VI.
Lucia Rosso, di Novello, fin da bambina era rimasta storpiata di un braccio: cessato il dolore era continuata l’assoluta
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impossibilità di servirsi del braccio in qualsiasi lavoro. Dopo cercato inutilmente l’aiuto dei medici, ricorse con ogni fiducia alla protezione della Madonna delle grazie. Venne esaudita: tornata a casa non ebbe più alcuna difficoltà nell’adoperare il suo braccio.
1 Marzo 1761.
VII.
Alberto Aschero, di La-Morra, aveva un figlio di tre anni colpito da vaiuolo. Non solo la faccia, ma anche le palpebre, le ciglia e gli occhi erano stati così deformati dal male, che finì per non vedere più. Per circa quindici giorni rimase in quello stato: i medici lo dicevano cieco per sempre. Ma i suoi genitori ricorsero a Colei che è la stessa speranza dei disperati e fecero un voto alla nostra Madonna delle grazie. E subito votato, cominciò ad aprire un occhio e, continuando le preghiere, in breve anche l’altro.
Il padre e la madre, venuti poi a
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Cherasco, per rendimento di grazie fecero registrare il fatto che essi chiamavano miracoloso.
5 Aprile 1761.
VIII.
Maria Catterina, moglie di Gallo Giorgio di Lequio, da parecchi anni soffriva un gran male in tre delle dita della mano sinistra. Impossibile ogni lavoro; inutili le continue cure della scienza. Sentendo parlare dei prodigi compiti della Madonna delle grazie vi si raccomandò. Subito restò affatto libera dalla sua infermità.
14 Novembre 1761 - primo anniversario dello scoprimento dell’imagine.
Conclusione del presente capitolo. - Ho riportati questi fatti quasi unicamente colle parole che si trovano nei registri, perché più fedele ne riuscisse la narrazione. Molti altri ve ne sarebbero: ma anche questi pochi bastano a giustificare il titolo dato all’ imagine scoperta di Madonna delle grazie: bastano anche a spiegarci perché mai
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