Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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X. L'OBBEDIENZA(*)
Quando fate questo canto (1) non ripetere l'ultima parte. Mi sono spiegato? E cioè, com'è? Perché lo si ripete. E' già abbastanza lungo senza raddoppiarlo. Sì. D'altra parte, quando cantate l'Oremus del Papa, non raddoppiate mica! Sì.
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Adesso faccio un augurio, l'augurio a voi: che ognuna delle case - sessantanove - /porti/ (a) una vocazione. Ecco l'augurio. Sono non fiori che vengono nel giardino, ma fiori che entrano /dalle parrocchie/ (b), fiori che siano le vocazioni. Nel corso dell'anno può essere che qualche casa raccolga (c) due aspiranti e qualchedun'altra nessuna. Ma nel complesso /stabilendo/ (d) nove case future - ma adesso le case [sono] sessantanove - vi contentate /di sessantanove nuove/ (e) [aspiranti]? Ecco.
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E poi anche le altre nove case che verranno aperte, anche loro abbiano, se non subito almeno un po' presto, [a] portare il fiore alla madre. Il fiore alla madre: sessantanove fiori. Li mettete in conto? Ci mettete i segni? E poi quando qualche casa non manda il fiore, allora suonate il campanello: è tempo! (2). Allora, sì. Avanti. Sì. D'altra parte, i fiori che sono offerti come in augurio, ecco, sono da considerarsi. Sono da considerarsi!
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Ora bisogna entrare in una cosa un po' più mistica, non tanto materiale come il fiore che si raccoglie nel giardino, [ma è] (a) sempre un fiore: qual è? Il fiore è sempre l'obbedienza: ogni atto di obbedienza è un fiore che si porta alla madre. Come si dice: c'è stata e c'è questa obbedienza, e quest'obbedienza viene fatta attraverso la madre a Dio. E allora questo atto resta un ossequio alla madre, ma lì non si ferma l'atto e il merito; non si ferma alle persone di questo mondo, ma di lì sale al Padre celeste: l'obbedienza. L'obbedienza, sì! Questo lavoro dell'obbedienza.
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In questo tempo vi è veramente necessità di confermare, spiegare, accettare profondamente e poi eseguire profondamente quello che è il volere di Dio: o [il] volere di Dio diretto /o il/ (a) volere di Dio che viene attraverso /la/ (b) persona che rappresenta il Signore. Quindi, [alla madre] potete /offrire/ (c) ogni giorno dell'anno (non solamente il giorno della festa, ma tutto l'anno) fiori che sono obbedienze. E obbedienze che possono essere normali e possono essere anche obbedienze un po' più eccezionali, più diverse, che costano di più. Sì. La santa obbedienza!
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Se noi studiamo tutta la teologia morale, tutta l'ascetica, tutta la mistica (si vorrebbe e bisognerebbe farne un riassunto, /di tutta la teologia morale/ (a) e tutta l'ascetica) e tutte le costituzioni, e poi [accettiamo] tutte le disposizioni che vengono attraverso gli uomini, attraverso le persone: o dal confessore [il quale ti dice] che devi schivare le occasioni, o da chi bisogna ricevere le disposizioni (e dalla maestra che stabilisce il componimento e il problema e la pagina da studiare) e /il tempo che può essere buono, caldo, freddo, sereno, e la salute che può essere buona o meno buona, tutto/ (b) infine è un obbedire al Signore! Infine lassù, [al] Padre celeste. Come? Factus obediens usque ad mortem, mortem autem crucis [Fil 2,8]. Il figlio di Dio incarnato, obbediente, fino a quando? All'essere inchiodato agonizzante sulla croce, e poi: «Nelle tue mani o Padre rimetto il mio spirito» [cf. Lc 23,46]. La morte secondo il volere di Dio: «Non sia secondo la mia volontà, ma secondo la tua volontà, o Padre celeste» [cf. Lc 22,42] sempre.
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Quindi la vita religiosa per la sua perfezione /si riduce - si può dire - all'obbedienza/ (a). L'obbedienza a quello che riguarda la vita religiosa, obbedienza poi [a] quel [che] è estraneo alla vita religiosa. E quindi, poi i comandamenti e poi tutto quel dispone il Signore di piacevole o di spiacevole.
Pieghiamo la testa? Sappiamo dire sempre [di] sì al Signore? E se è la croce che pesa e si va a raccontarlo a tutte e volerne fare una - diciamo - una cosa da ottener qualche consolazione umana [da] qualche persona che partecipa? Tutto questo può essere di carità; ma non perdiamo il merito della obbedienza! Dell'obbedienza. Mai!
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Dalla levata alle varie occupazioni della giornata e a tutte le disposizioni che ci sono nel corso della giornata e nel corso della settimana e del mese e nell'anno, sì: sempre la santa obbedienza. Ma: Vir obediens loquetur victorias: chi è obbediente riuscirà ad avere un gran paradiso. Victorias! Non una vittoria, ma victorias, plurale! Ecco il gran dono!
219
Fare quel che ha fatto Gesù: Obediens usque ad mortem, mortem autem crucis [Fil 2,8]. Mortem autem crucis e perché? Propter quod et Deus exaltavit illum [Fil 2,9]. Come è andato, il figlio di Dio incarnato, come è andato alla destra del Padre? /Perché/ (a) egli ha obbedito! Perché ha fatto la volontà del Padre. Allora si siede alla destra del Padre. E così troverete il vostro posto eh? Il vostro «sedile» in proporzione che avrete e che avremo [agito] secondo la nostra obbedienza. Perché tutta la morale, tutta l'ascetica, tutta la mistica, tutte le costituzioni, tutta la vita che viviamo nel mondo e che viviamo nei nostri ambienti, tutto si riduce per ottenere merito: la obbedienza. La obbedienza. Ecco, così.
220
Adesso state facendo l'obbedienza, neh? E la volete prendere veramente di buona volontà! E ogni volontà. Quando si fa l'obbedienza a chi guida l'istituto, è sempre un fiore che si manda! Ah, quella figliuola aveva raccolto un fiore e lo portava così con piacere alla sua maestra. Un fiore! Avesse /raccolto/ (a) un altro fiore! Può portare anche quell'altro fiore, eh, che è raccolto nel giardino, ma il fiore dell'obbedienza...
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Ogni atto di obbedienza è un fiore che si presenta a chi guida, il quale /viene a passare/ (a) - voglio dir così - passare attraverso alla madre e arrivare al cielo, al Padre celeste. Al Padre celeste! Come vengono /le disposizioni dal Padre celeste/ ? (b). Per esempio come si dispone l'orario, l'ufficio o quello che si deve studiare, ecc. Questo [è] volontà del Signore, sì! Ma tutto questo viene attraverso alle persone, alla persona che deve comunicare! E allora, tutto quello che è la volontà di Dio e che viene osservato [è] tutto un ossequio a coloro che guidano.
222
La madre [e] le madri, le insegnanti, le assistenti, tutte quelle che in qualche maniera lavorano per tutte, e quelle sottomesse, soggette, anche se solamente si tratta di un ufficio, un lavoro dove si fa per cucire abiti o per rattoppare: e vi è sempre [una] persona che indica. L'obbedienza!
223
Troppe volte si fermano le anime con cose che sono accessorie: sentimenti, desideri, atti di affetto. /Si dice amore/ (a), amore; ma poi in che cosa si riduce questo? Si riduce alla obbedienza! E vale se si è in obbedienza! - Adesso non vi spiego la teologia; ma /il/ (b) risultato, la conclusione è quella della teologia -.
224
Ogni venerdì/ (a) dell'anno - i nostri superiori, quand'ero chierico - /il superiore/ (b) ci fa alzare, inginocchiare alle tre /del venerdì/ (c): fare l'atto di obbedienza, recitando quello: Factus obediens usquem ad mortem, mortem autem crucis, propter quod Deus exaltavit illum [Fil 2,8-9], et dedit illi /omnem gloriam/ (d), sì. Ecco, in quel momento doveva spirare il Signore. Gesù aveva detto: «Nelle tue mani rimetto il mio spirito» [Lc 23,46], e piegò il capo, ecco. In quel momento voleva, il superiore, che noi recitassimo quella «antifona» della obbedienza fino alla morte.
225
Ma ci sono tante cose che si perdono nel confessionale, nell'esame di coscienza e nel lavoro spirituale, di cose accessorie! Ma andiamo sopra: quel che è alto! Quel che è forte! Quel che vi forma! Quel che vi costituisce! Gesù buon Pastore, e voi altrettanto obbedienti, come aveva obbedito il buon Pastore Gesù! Vi supplico sopra l'obbedienza. Vanno bene i canti e anche l'offerta dei fiori e di auguri. E' questo il grande augurio! Di tutte. Quotidiano.
226
E vi sono fra /di voi coloro/ (a) che offrono momento per momento il fiore, l'augurio! L'augurio che non è di parole ma che è di fatto: atto di obbedienza! Vogliamo fare un proposito sull'obbedienza? Lo volete fare? E volete prepararvi - voi che siete novizie - prepararvi, soprattutto il voto di obbedienza? Vi preparate così? Lo volete fare? Allora la casa e l'istituto camminerà veramente bene: in santificazione delle suore, e in edificazione di lavoro nel ministero, nell'apostolato.
227
Oh, come vi desidero in questo senso! Non vivere di sentimentalità! Eh: bah! Si perdono in cose che non hanno valore e ritornano a confessarsi, riconfessarsi; ma sono proprio [un] perdere tempo. E l'obbedienza dove sta? La obbedienza vi costituisce nella via della santificazione. Nella via, per cui l'istituto progredisce in quanto vi è questa docilità, in quanto noi dobbiamo accettare tutto il volere di Dio. E compierlo in ogni tempo fino all'ultimo istante.
Adesso: il Signore sia con voi!
E allora non vi dispiace di essere o meglio di avere insistito sopra l'obbedienza? (3).

Albano Laziale (Roma)
14 agosto 1966

228

(*) Albano Laziale (Roma), 14 agosto 1966.
(1) Si tratta dell'Oremus pro Moderatore. Cf. Preghiere pag. 24. Tutto il paragrafo è detto in tono scherzoso.

213 (a) R: portino.
(b) R: nelle parr dalle parrocchie.
(c) R: casa ne raccolga.
(d) R: mandando via e distribuendo e stabilendo.
(e) R: di nuove sessantanove.

(2) In tono molto scherzoso e lieto.

215 (a) R: e cioè è.

216 (a) R: o che è il.
(b) R: alla.
(c) R: fare.

217 (a) R: di tutta la dogmatica tutta la teologia morale.
(b) R: e il tempo che viene buono e fa caldo e il tempo che domani farà freddo e vi è il tempo sereno e vi è la salute buona e vi è la salute meno buona ma tutto.

218 (a) R: si ridurre si può dire ridurla all'obbedienza all'obbedienza.

220 (a) R: Propter quod De[us] Perché.

221 (a) R: fatto.

222 (a) R: viene ad viene passare.
(b) R: le disposizioni dal Pa che vengono dal Padre celeste.

224 (a) R: si dice am si dice amore.
(b) R: la la.

225 (a) R: al vene ogni venerdì.
(b) R: il superiori.
(c) R: del venerdì san[to] del venerdì.
(d) R: omni gloria.

227 (a) R: di voi di vol coloro.

(3) Segue la risposta delle uditrici e il consueto saluto del Fondatore: «Sia lodato Gesù Cristo», poi la recita di «Cara e tenera mia madre Maria» (Cf. Preghiere pag. 27). Il Fondatore aggiunge qualche altra espressione: «State liete. Il Signore sia con voi, sempre. Ci sono tutte le piccole? Sì? Bene! Ma non saranno le ultime immagino». Altre parole non sono percepibili.