Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VIII. LA PREGHIERA(1)
Gesù buon Pastore un giorno invitò i discepoli, cioè gli apostoli, a venire /nella silenziosità/ (a) per pregare e ripensare. Così erano gli esercizi spirituali di Gesù agli apostoli.
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Gli esercizi in primo luogo per la purificazione. Secondo: la santificazione. Terzo: quello che riguarda l'apostolato vostro. Ma in tutto il corso degli esercizi /è veramente necessario quello/ (a) che riguarda la preghiera.
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La preghiera! La preghiera perché si voglia arrivare alla vera santità. Ché, qual è il mezzo primo per arrivare alla santificazione? E' la preghiera. E' la preghiera! Sì, la preghiera, la quale ha [il] compito [di dare] la lode a Dio e [di ottenere] quello che poi riguarda noi, cioè le grazie di cui abbiamo bisogno nella nostra vita e [per] progredire nella migliore vita. Oh! Perciò stamattina consideriamo quello che riguarda la preghiera. Oh!
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La preghiera /in che cosa consiste/ ? (a). La preghiera ha due parti: quello che riguarda la glorificazione a Dio e quello che riguarda il ringraziamento a Dio. Quando dobbiamo lodare, adorare il Signore, sì; e poi, quello che importa, il ringraziamento. Il ringraziamento dall'inizio degli esercizi - ringraziamento - e poi confrontato [con] quello che riguarda la vita che c'è stata. E quindi domandare perdono al Signore delle nostre mancanze e domandare le grazie necessarie. Sì.
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Molte cose si raccomandano; molte cose vi hanno insegnato: quanto e come vi siete preparate alla vostra missione così bella! Questa condivisione col Pastore buono: condividere /l'attività/ (a) e quello /che riguarda le anime/ (b). Sì. Perché se un giorno /a/ (c) causa di Eva l'umanità è caduta nel male, ora, un giorno [venne] una donna, Maria, per cui entrò il figlio di Dio incarnato nel mondo, sì, il buon Pastore. Allora, la parte che ha Maria nella redenzione.
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Quanto alla preghiera: necessaria! Per i cristiani che vogliono vivere veramente cristianamente, è necessario che riflettano, e cioè è tanto di importanza che ogni cristiano rifletta e cioè mediti! Sì. Per salvarsi bisogna riflettere - dice sant'Alfonso - cioè meditare.
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Quanto poi /alle/ (a) suore e ai religiosi, è necessaria la preghiera assolutamente per chi vuol santificarsi. E' assolutamente necessaria la meditazione, cioè la preghiera fatta in varie maniere. Sì.
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Sant'Alfonso ha scritto quel bel libro e cioè: Il gran mezzo della preghiera. In mezzo a tante difficoltà individuali e a tante difficoltà per quello che è l'ufficio, il ministero, e allora c'è il gran mezzo della preghiera per tutto. Per tutto.
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Sant'Alfonso De' Liguori ha compiuto nel mondo una grande missione. Sono /trascorsi/ (a) già due secoli e tutto quello che egli ha fatto e scritto, tutto ancora vale oggi. Tutto! E così egli dava alla preghiera molto tempo. Egli andava di paese in paese, di borgata in borgata a fare il catechismo e poi a predicare, confessare, istruire. Egli. Ma la parte principale della giornata la consecrava alla preghiera. Alla preghiera!
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Ora, nella misura in cui avete da operare pastoralmente, la divina Pastora [è] da imitare. Che cosa è necessario? E' necessario l'abbondanza della preghiera. L'abbondanza della preghiera. Ora si può far la domanda a voi, a ciascheduna di voi: avete abbastanza di tempo dedicato alla preghiera? Avete abbastanza, sufficientemente di tempo? e anche del modo come pregare? Ecco: questo interrogativo.
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Perché, parlando alle Figlie di San Paolo in un altro corso di esercizi di quest'anno ho proposto allora di aumentare la loro preghiera di mezz'ora. Di mezz'ora riguardo al tempo com'è nelle costituzioni loro. Eh, perché si era notato che vi era necessità di maggiore grazia. Di maggiori grazie. Allora si è fatta questa proposta. Ma non subito volerla attuare /come disposizione/ (a); ma provare in un anno quale sia il risultato: come l'anima santifica se stessa, progredisce nella santità e porta maggior o minor vantaggio nell'apostolato. Allora: l'esperimento è di un anno; poi si sentirà il pensiero, il pensiero di ciascheduna se si crede che sia da introdursi oppure no. Questo può essere anche per voi perché siate pastorelle, ma siate sante! Ora, le grazie si ricevono dallo Spirito Santo attraverso la preghiera. Attraverso la preghiera.
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Vi è in questi tempi /come un pensiero/ (a) e cioè bisogna operare operare, e zelare zelare. Ma prima nutrirsi. Prima nutrirsi. Sì. E la risposta era stata una volta - quella risposta -: ora non posso più lavorare perché devo mangiare! Ora, per lavorare bisogna pregare. Dare al corpo quel che è necessario, ma per quello che riguarda il lavoro spirituale, apostolico è necessario che sia preparato, che vi sia il nutrimento spirituale. Quando si diminuisce la preghiera, si diminuiscono le forze per la santificazione, e si diminuiscono le forze per l'apostolato, il frutto dell'apostolato. Perciò riflettiamo sopra la preghiera.
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Ora, quanto alla preghiera, vi sono sempre degli ostacoli e vi sono dei pericoli, per cui la preghiera venga a ridursi oppure a farsi meno bene. Contro la preghiera il demonio [è il] primo nemico. Il demonio è il primo nemico. E si vorrebbe pregare, e poi vi sono le tentazioni che vengono dal demonio anche /che vorrebbe allontanare dalla preghiera/ (a); perché pregando si combatte il demonio stesso. Esso, per portare al male, intenta come il mezzo grande della preghiera, quindi [di] diminuire la preghiera! Mai ridurre la preghiera!
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Oltre che il demonio, nemico della preghiera è il nostro io. E' il nostro io. Perché la preghiera alle volte stanca: vi è preoccupazione di cose che si vorrebbero e vorrebbero farsi, e poi tutto quello in sostanza, tutto quello che è anche la pigrizia. La preghiera, che ha una difficoltà da noi stessi. Nemico a noi stessi.
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E poi, nemico [è] il mondo. Il mondo attualmente prega sempre meno, in questi ultimi tempi. In questi ultimi tempi. E allora, va meglio il mondo? Va meglio la cristianità? Quando manca la preghiera, viene meno la vita buona, cristiana. E mancando le forze spirituali, ecco, allora la vita cristiana è meno osservata. E' meno osservata. In queste case si prega o non si prega? in queste famiglie? Famiglie che crescono come fossero atee: l'alzarsi e fare il lavoro e nutrirsi e divertirsi, ecc. Quella e la vita cristiana?
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La vita cristiana poi la insegnate molto bene nei catechismi. E poi, dopo, si vive la vita cristiana o no? Eh sì: si dice /che c'è/ (a) molto da fare. E c'è molto da fare, ma la prima /cosa/ (b) è /di/ (c) pregare! Il primo lavoro è /di/ (c) pregare! Questo è il primo impegno.
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Quanto alla preghiera, bisogna considerare che la preghiera ha valore impetratorio, cioè domanda di grazia. E poi ha valore soddisfatorio: far penitenza dei nostri peccati e dei peccati della Famiglia Paolina. E soddisfatorio anche per il paese, la parrocchia dove vi trovate! E poi chiedere quello che importa, la grazia. Ottenere le grazie per evitare il peccato e per vivere cristianamente.
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Vivere cristianamente ricordando questo: quando Gesù andò al Getsemani per iniziare la passione, si fermò a pregare, a pregare un'ora. E gli apostoli, anziché pregare, si erano addormentati e una volta e una /seconda/ (a) volta e una terza volta. E qual è stato il risultato? Gesù ha pregato e andò incontro alla passione e morte /con generosità/ (b), Gesù Cristo. E gli apostoli sono fuggiti! Non sono stati /veramente/ (c) fedeli a quello che avevano detto e come era stato predetto /si erano allontanati e avevano abbandonato/ (d) il Signore.
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Adesso, quindi, quando entra la freddezza spirituale, che cosa segue? Se manca il fervore interiore, l'unione con lo Spirito Santo, che cosa avviene? Avviene che si comincia a sentire il peso della vocazione, dell'apostolato e di quello che riguarda ogni anima. Quando invece c'è la preghiera e il fervore [succede] questo: si guadagna sempre di più, quando si è fatto bene la parte della pietà. Si guadagna sempre per la santificazione propria e per la salvezza delle anime. Salvezza delle anime.
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Quanto alla preghiera: la meditazione e l'adorazione Tutte le pratiche di pietà che sono segnate nel libro delle costituzioni - son segnate le pratiche - [sono da farsi] e tra le pratiche, la meditazione e la visita. Nelle costituzioni della Pia Società San Paolo e anche delle Figlie di San Paolo, nelle costituzioni è segnato che prima di iniziare quello che è la vita religiosa è necessario che si faccia già l'abitudine di meditare, fare bene l'esame di coscienza e fare bene l'adorazione. Il valore della messa sappiamo bene che è [di] valore infinito, e così con la messa è unita la comunione, è unita l'adorazione.
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La meditazione è un esercizio di pietà che richiede un'applicazione più forte sia per il raccoglimento e sia per lavorare interiormente. La meditazione può essere fatta oralmente, cioè vi è chi fa /questa meditazione/ (a), ma la predica non è la meditazione ancora. Si dice: la meditazione.
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La meditazione ha le sue tre parti: quello che illumina. Quando si è letto un tratto di un libro, quando si è sentito una meditazione o una predica: o può essere, sì, ma quella è la prima parte.
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La seconda parte è di applicarlo: quello che si è detto nella prima parte, supponiamo che si è fatto la predica /sopra la/ (a) passione di nostro Signore /o su una verità/ (b) eterna come sarebbe la morte; ma dopo esaminare come noi viviamo: /come/ (c) è stato nella vita passata; come allora si deve riordinare la vita. E quindi se [c']è manchevolezza, allora il dolore, e poi il proposito. La seconda parte della meditazione riguarda la riflessione e l'applicazione e l'esame di coscienza, per conchiudere coi propositi.
Ma la terza parte della meditazione: la preghiera. La preghiera!
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Si può dividere il tempo, così, un po' superficialmente /e non è da misurare con la precisione/ (a), secondo le disposizioni. La prima parte: la lettura /o la predicazione/ (b) che si è sentita o l'istruzione o la conferenza. Secondo: le applicazioni. E terzo: la parte più importante poi è la preghiera per mantenere i propositi.
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Quanti propositi! E poi vengono osservati più o meno. Occorre la grazia di Dio. Occorre la grazia del Signore. Con la lettura /o la predica/ (a) è come illuminare la mente; ma poi la seconda parte è quello che mette in pratica la volontà, ma poi [per] realmente osservarla [occorre] l'abbondanza delle grazie del Signore. Quindi la domanda al Signore, la preghiera al Signore! Se - diciamo così - quindici, sedici, diciassette minuti valgono per le due prime parti, [nel]le altre parti - sedici, diciotto minuti o quindici anche - allora [si fa] più preghiera! Più abbondanza.
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Lodare il Signore, ringraziare il Signore; e pregare, pregare. Ma si stenta qualche volta a riflettere e si è colpiti da molte distrazioni, ecc. Allora arrivare anche soltanto alla preghiera che supplisce, con un rosario (1).
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Tre parti: la prima parte che riguarda l'aumento della fede in Gesù Cristo. La seconda parte che riguarda la imitazione di Gesù Cristo e quindi l'esame di coscienza per applicare la nostra vita agli esempi di Gesù Cristo. E terzo poi: la preghiera per potere di nuovo... Pregare, ma nella meditazione, la terza parte: preghiera per il popolo, per le anime che vi sono affidate. E poi, pregare per voi stesse, per ciascheduna anima affinché si progredisca in santità. Si progredisca in santità. Oh!
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Quando si è arrivati a una buona meditazione, a una buona adorazione-visita, dare grande importanza all'esame di coscienza. Grande importanza. E se si voglia promuovere la figliuola fino alla professione, vedere se già abitualmente è arrivata a fare bene la meditazione e la visita e - terzo - l'esame di coscienza. L'esame di coscienza.
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Il quale esame di coscienza non è solamente ricercare le nostre imperfezioni, ma poi averne il pentimento, muovere il nostro spirito al pentimento /e farne/ (a) come un'accusa al tabernacolo, delle nostre mancanze. Quindi, non vi è il confessore, il sacerdote, ma in quella parte fare l'accusa a Gesù. Le nostre accuse. Accuse delle nostre mancanze. Parlarne come se si fosse in confessionale. Anzi, con Gesù si /parla con più semplicità/ (b). Allora poi si aggiunge la preghiera: la grazia del Signore ci fortifichi, affinché manteniamo i propositi. Questo è da impararsi sino all'inizio quando si è entrati nell'istituto. E poi sempre meglio. Oh!
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Quando si/ (a) hanno queste tre pratiche già seguite, già seguite abbastanza /e veramente con/ (b) impegno c'è segno di vocazione. Segno di vocazione. Poi segue il resto. Naturalmente la preghiera più fondamentale è sempre il sacrificio della messa. Ma quando ci sono quelle tre pratiche, il sacrificio della messa viene seguito, quando poi oltre a lodare il Signore si hanno e si ricavano tutte le necessità del nostro spirito e della nostra anima.
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Adesso, quanto quindi a preghiera, riguarda questi esercizi e riguarda poi tutta la vita. Tutta la vita vostra. Quando c'è un po' [di questo] e un segno della vocazione, allora si dà una certa fiducia. Quando invece non si ama la preghiera, eh, non si può sperare, perché veramente si ricavi: o che ci sia la vocazione o che manchi. E se è una preghiera molto scarsa, pesante, non sarebbe segnale di vocazione questo.
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Del resto, tutte le volte che /fate/ (a) il lavoro /vocazionario/ (b), il gran segno è quello: di amare la preghiera. Di amare la preghiera. Vi saranno tanti difetti, tante miserie, ma se si prega, si sa che si superano poi. Che si superano poi. E poi si potrà arrivare alla vita religiosa: osservanza della povertà, castità, obbedienza. E in tutto questo /è necessario/ (c) l'aiuto della grazia del Signore.
192
Avanti quindi. Dare alla preghiera la prima parte. La prima parte, sì! Eh, molte volte in chiesa siete impegnate, e quindi [avete] distrazioni per assistere e per fare la parte di corrispondenza e poi quello che riguarda tutta la parte liturgica. Sì. Però che sia interiormente.
193
Oh, a questo riguardo, per conoscere sempre meglio le anime, il popolo, leggere quel Decreto /del Concilio/ (a) Ecumenico: La Chiesa nel mondo attuale. L'ultima parte almeno per voi; ma le altre due parti [che vengono] prima sono da leggersi perché conosciamo come è il mondo e come possiamo lavorare nel mondo.
Come Gesù ha passato quei tre anni nel ministero pubblico, come si è comportato nel mondo di allora, e così anche noi conoscer bene com'è il male ed il bene nel mondo, e quale apporto, quali apporti per aiutare per la salvezza delle anime.
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E Gesù buon Pastore vi vuole benedire /e aumenterà/ (a) sempre la grazia a voi pastorelle.

Ariccia (Roma)
4 agosto 1966

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(1) Ariccia (Roma), 4 agosto 1966
161 (a) R: venire in una condizione e cioè nella silensità.

162 (a) R: sono veramente necessari quello.

164 (a) R: in che cosa ser[ve] in che cosa consiste.

165 (a) R: la la l'attività.
(b) R: che riguarda e in quanto la parte a ciò che riguarda l'anima le anime.
(c) R: in.

167 (a) R: agli ai alle.

169 (a) R: stati.

171 (a) R: come coman[do] come di disposizione.

172 (a) R: come un pensiero come un pensiero.

173 (a) R: perché eh vorrebbe introd[ursi] vorrebbe il demonio e cioè allontanarsi la preghiera.

176 (a) R: che si è che c'è.
(b) R: preghiera.
(c) R: da.

178 (a) R: dua.
(b) R: con generò.
(c) R: veramente veramente.
(d) R: cioè che avrebbero allontanato e avrebbero abbandonato.

181 (a) R: questa adorazione questa meditazione.

183 (a) R: sulla medit[azione] sopra la.
(b) R: o su o su una vita.
(c) R: quale è stato.

184 (a) R: misura cura con una con una.
(b) R: o la medit[azione] o la predicazione.

185 (a) R: quel[la] o la medi[tazione] o la predica.

(1) E' finita la prima parte del nostro originale. Qualche parola è andata perduta.

189 (a) R: e dirne e farne.
(b) R: parla più con semplicità.

190 (a) R: quando non si.
(b) R: e con veramente con.

192 (a) R: cer[cate] fate.
(b) R: vocazionario vocazionario.
(c) R: è la necessa è neccessario.

194 (a) R: delle Costitu[zioni] dello del Concilio.

195 (a) R: e vi aumenterà.