Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IV. QUATTRO GRAZIE(1)
Avete fatto un bel cantico a Gesù buon Pastore. E questo va tanto bene ogni giorno, ma specialmente per la novena a Gesù buon Pastore.
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Volevo dire solo una cosa e cioè: ogni giorno, al mattino prima della messa, chiedo sempre una grazia, anzi quattro grazie.
La prima: che vi siano le vocazioni, specialmente buone e, se piace al Signore e lo desideriamo, anche il numero.
Secondo, seconda grazia: formazione. La formazione per arrivare alla professione prima temporanea e poi perpetua. Formazione buona sotto ogni aspetto.
Terza: l'apostolato che poi si compie. Compiere bene - dopo le professioni - compiere bene l'apostolato pastorale.
E l'altra grazia: la santificazione di ognuna e particolarmente la santificazione dell'istituto intiero: che piaccia tanto al Signore, a Gesù buon Pastore.
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Allora, la prima grazia: le vocazioni. Ho detto: buone e, quanto è possibile, anche il numero. Ricordate che il buon Pastore [ha detto]: «Il Padre ha mandato me» [cf. Gv 17,18]. Ecco la vocazione. Gesù ha avuto la sua vocazione, Gesù buon Pastore: «Il Padre ha mandato me». [cf. Gv 17,18]. E così, quando sarete nelle parrocchie: «Eh, il buon Pastore ci ha mandate!».
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«Così il Padre ha amato il mondo, che mandò il suo Figlio a salvare il mondo». [cf. Gv 3,16-17]. Ecco il Padre celeste ha mandato il suo Figlio e... perché? Perché ha amato tanto il mondo, che egli fece e volle chiedere quel sacrificio del figlio: non soltanto l'incarnazione, ma il giorno in cui il /Pastore è morto/ (a) per le pecorelle. «Così il Padre ha amato il mondo, da mandare al mondo per la salvezza, il Figlio suo!» [cf. Gv 3,16-17]. Che grande cosa: il Padre celeste sacrifica il suo Figlio per le anime! E voi l'avete questo spirito? Lo chiederete a poco a poco, sempre di più!
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Poi, secondo: la formazione. Formazione intellettuale, formazione spirituale, formazione pastorale. E formazione di vera pietà, e cioè il progresso spirituale che viene dall'aiuto della grazia. Quindi la formazione che sia completa. Intellettuale, quindi l'istruzione sufficiente secondo i bisogni dell'istituto e le attitudini, le capacità! E poi, questa formazione specialmente che è nella casa attuale: che gli esempi edifichino le aspiranti e poi le novizie. Gli esempi: edificare con gli esempi! E poi, nella formazione: l'aiuto della grazia del Signore, la preghiera. E tutto quello che voi già fate, sia la parte intellettuale, come la parte spirituale, come la parte pastorale, e come la parte [di] santificazione.
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Formazione. Che si arrivi alla professione, prima temporanea e specialmente perpetua, che sia una suora completa: pastorella! *** (a).
Gesù entrò nel suo ministero pubblico [a] trent'anni, tutto preparato! Ecco press'a poco la preparazione che viene fatta. E questa preparazione deve anche essere fatta con degli esempi. E quindi dei tempi in cui si possono mandare suore giovani, perché cominciano a vedere qual è e come si fa l'apostolato nelle parrocchie.
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Poi, terza grazia: la santificazione di tutte, dall'inizio d'entrata nell'istituto e fino al giorno in cui il Signore chiamerà al premio. Questo è da considerarsi, ed è necessario assolutamente: il progresso! Non fermarsi alla professione, né fermarsi alla /professione perpetua/ (a). Ma lì si inizia il lavoro spirituale, ma si inizia anche il perfezionamento maggiore, come [indica] /il primo articolo/ (b) delle costituzioni: l'impegno del perfezionamento.
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Noi, dopo aver fatto la professione, noi dobbiam sempre fare l'esame di coscienza, specialmente nella settimana e al[la] fin[e] del mese (ritiro) e agli esercizi: abbiamo progredito? Quello è il dovere fondamentale della vita religiosa. /E se/ (a) si è fermi o si va indietro è il primo peccato da confessare, perché è il principale ufficio la santificazione. E se una /figliuola arriva/ (b) ad essere maestra elementare - parlo dei secolari -, se non fanno il loro dovere, se non insegnano... E' il dovere, e quindi se non si compie è il maggior peccato. Bisogna ricordarsi di questo, specialmente per quel che riguarda la confessione settimanale, la confessione del ritiro e la confessione degli esercizi annuali. Il perfezionamento. Il perfezionamento avviene attraverso gli articoli delle costituzioni.
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Dopo l'articolo che riguarda il perfezionamento, vi è l'altro articolo che riguarda l'apostolato. L'apostolato, quando arrivate in mezzo alle popolazioni a cooperare con il parroco, il sacerdote. Oh. Allora, entrate in questo apostolato proprio vostro, pastorale, che è una partecipazione di Gesù buon Pastore, cioè dell'attività di Gesù buon Pastore! E sì: «Mandate buoni operai alla vostra messe» [cf. Lc 10,2] (1). Sì!
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Però se si vuole che l'apostolato produca, andare con due disposizioni: umiltà e fede. Umiltà: che siamo buoni a niente. E in quello che è spirituale è sempre necessaria la grazia. La grazia, perché toccare le anime /è/ (a) opera dello Spirito Santo. Opera dello Spirito Santo. Quindi umiltà. «Ma abbiamo studiato... abbiamo raggiunto e questa e quell'altra disposizione, e qual[che] altro risultato». Ma quando si tratta di risultati umani, anche se fossero tutti dieci, ci vuole, che cosa? Che intervenga la grazia di Dio!
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Possiamo anche fare una bella conferenza e scritta e letta. Ma, per toccar le anime e portarle a Gesù Cristo, non c'è altro che la grazia. Quindi umiltà. Non possiamo nulla /senza il/ (a) Signore! «Senza di me nulla /potete/ (b) fare» (cf. Gv 15,5]. E' chiaro: «Senza di me, nulla potete fare». [cf. Gv 15,5]. Se l'ha insegnato Gesù buon Pastore, allora bisogna che lo teniamo nel nostro intimo. Cioè: «Senza di me, non potete fare» [cf. Gv 15,5]. Nulla potete fare quanto a cambiar le anime, quanto a santificarle.
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Oltre l'umiltà ci vuole la fede, cioè che intervenga la grazia! Che noi, mentre si lavora, mentre lavorate avere questa fede che, mentre lavoriamo, il Signore compia con la sua grazia. Quindi fede che interviene nella nostra attività sempre.
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E come è nata la congregazione vostra? E' tutta fatta di grazia! Eh, il Signore vuole che ci sia l'opera del sacerdote, ma per arrivare alle vocazioni, eh, l'azione dello Spirito Santo è stata. E continua questo lavoro di vocazioni. Quando i vocazionisti hanno umiltà e fede, quanto meglio è il loro frutto! Il frutto, perché ci si appoggia alla grazia di Dio. Alla grazia di Dio: Signore, sono incapace a nulla, e sono capace a far degli sbagli. Rimediate a me e rimediate alle anime. La grazia.
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Quindi le due disposizioni di umiltà e di fede. Questo prepararsi in modo particolare /con la professione/ (a), per la professione che ci sarà a settembre. E nell'umiltà cercare i poveri, cercare i piccoli, [i] peccatori, gli anziani, quelli che sono più lontani da Dio, ecc. Ricordandoci che, prima che si iniziasse l'istituto, il libro La donna associata è La donna associata nello zelo sacerdotale del parroco! Sì, associata all'attività del parroco. E allora, accompagnare nella umiltà anche. E nello stesso tempo portare in una parrocchia la grazia.
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Quando vi è tanta grazia in un'anima quell'anima sparge attorno a sé come un calore spirituale! E quindi quell'esempio e quella vita che si fa, sì, /opera/ (a) anche senza parlare! Anche senza parlare, cioè [senza] la nostra parola. Opera già, ma poi se c'è la parola e se c'è l'attività, allora si completa! Quindi abbiamo /da associarci all'opera/ (b) della salvezza delle anime. Associarvi nell'opera della salvezza. La vostra parte. La vostra parte! Ecco. Allora diventate madri di molte anime, perché fate arrivare la grazia attraverso a Gesù buon Pastore, attraverso a Maria, la madre del buon Pastore.
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Bisogna considerare le cose sotto sempre un aspetto e una luce soprannaturale. Quando cominciamo a ragionare di momenti e di ragionamenti umani... Quello può interessare un operaio, o un operaia, una sarta, far delle cose che saranno più o meno... ci sarà... Ma per quando si tratta di cose spirituali, chi può ritoccarci? La grazia. La grazia del Signore.
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Allora poi, guidare la gioventù e pregare per la gioventù e disporsi alla sofferenza. Che si arrivi a immolare tutte le nostre - diciamo - potenze di intelligenza, di salute, di volontà, di preghiera. Tutto! Sì! E questo contributo alla salvezza delle anime, eh, si raccoglie al termine della vita. Il termine della vita! Eh, sì! Questo: quando si è vicino al passaggio dal letto, dalla vita alla morte, si raccolgono attorno a noi tutti i meriti /che son già stati/ (a) presentati a Gesù! Allora il gran premio! E quindi /una morte/ (b) chiara, semplice, lieta. Fiducia di speranza! Ecco: l'ingresso al premio eterno. E Gesù buon Pastore vorrà tutte attorno le sue pastorelle, Gesù!

Albano Laziale (Roma)
16 aprile 1966

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(1) Albano Laziale (Roma), 16 aprile 1966.

65 (a) R: Pastore ha è morto.

67 (a) R: quindi po allora.

68 (a) R: professione temp[oranea] perpetua.
(b) R: il primo delle numero primo articolo.

69 (a) R: e bisogna se.
(b) R: figliuola va e arriva.

71 (a) R: è è f è.

72 (a) R: senza di senza il.
(b) R: posso, (1) Cf. Preghiere, pag. 25.

75 (a) R: con la vo[cazione] con la professione.

76 (a) R: opera qualche vol[ta] opera.
(b) R: da comportarci nell'associare l'opera.

78 (a) R: che son già sta son già state stati.
(b) R: una morte sant[a] una morte.