La guerra che dal 1939 al 1945 ha causato in Europa e altri continenti tanti lutti e spaventose rovine sta volgendo verso il fine, il 30 marzo del 1945 apparecchi nemici sorvolano Villastellone, un paese non lontano da Torino. Sganciano bombe e in quel bombardamento periscono la mamma e la sorella di Don Giulio, la signora Maddalena Molinari di 56 anni e Carolina Molinari di 19 anni. Don Giulio pianse, ma non si abbatté: la sua parola fu: «...Sia fatta la volontà di Dio...». Cinque mesi dopo quella tragedia, suo padre venne a Sanfré a trovare il suo Don Giulio; nel pomeriggio col biroccio ritorna a Villastellone; non aveva percorso un centinaio di metri, che il biroccio ebbe un sobbalzo e travolge il povero papà. Quel sant'uomo si rialza e barcollando, con uno sforzo supremo ritorna indietro, appena giunto in cortile cade a terra.... dopo pochi istanti Carlo Molinari di anni 58 spira fra le braccia del figlio Sacerdote. Anche stavolta Don Giulio è forte, sa soffrire e ripete: «Sia fatta la volontà di Dio».
Oh il bene che questo Sacerdote umile, affabile, paziente, di molta preghiera, che ha saputo soffrire, tacendo, soffrire sorridendo, soffrire consolando è veramente grande. Per tutto il tempo della sua degenza nella Casa di cura di Sanfré, per quanto le sue forze lo permettevano, si dedicò sempre con grande zelo all'Apostolato nostro. Quante ore trascorse al suo tavolino intento nel correggere bozze! Quasi tutti i libri usciti da Casa Madre negli ultimi anni ebbero in D. Molinari uno dei più validi correttori. Ed erano spesso opere di valore e di impegno, che richiedevano particolare diligenza e capacità come la "Summa Theologica" di S. Tommaso e «La Parola di Cristo», in 10 volumi.
Pochi minuti prima di morire fece la S. Comunione ed alla zia Suora con un fil di voce disse: «Ama tanto il Signore, è così bello amare il Signore!».
I funerali si svolsero nel maestoso tempio di S. Paolo: celebrò la Messa il Vicario Generale Don Damaso Zanoni; l'assoluzione fu impartita dal Provinciale d'Italia Don Pierino Marazza; ha rievocato la figura di questo Sacerdote lo scrivente, citando davanti alla Comunità paolina lo scritto del Primo Maestro, presente in spirito alla sacra funzione. Lo scritto fra l'altro così si esprime:
«Prendo spiritualmente parte ai suffragi del caro Fratello... mi ha commosso nella confidenza dell'ultimo incontro in aprile di quest'anno...: le disposizioni di un vero Santo che si sentiva vicino al Cielo...».E noi siamo convinti che un «vero Santo» un nuovo Santo prega per noi che stiamo camminando verso quella patria che il caro Don Giulio ha raggiunto: il Cielo.
D. G. CHIAVARINO