Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno X - n. 19
S. PAOLO
G.D.P.H., Alba, 1 luglio 1935

[Per il progresso spirituale]

Carissimi in S. Paolo,
Per il maggior progresso nella via dello spirito: miriamo costantemente all'accrescimento delle virtù teologali.
Disponuntur ad ipsam justitiam cum, excitati divina gratia et adiuti, fidem ex auditu concipientes,...in spem eriguntur, ...Deumque tanquam omnis justitiae fontem diligere incipiunt (Conc.Trid.). E per le medesime vie si opera l'ascesa nella virtù, in modo corrispondente e congruo.
Le virtù teologali sono come la sostanza della perfezione; da esse e sopra di esse si edificano tutte le altre virtù che saranno tanto più numerose e perfette quanto più profonde e larghe sono le virtù teologali. Esse tengono il primo posto tra le virtù. Vi sono molti libri che vogliono insegnare la pietà e la virtù, e molti sacerdoti che faticano al medesimo e nobilissimo scopo; ma non abbastanza sviluppano e inculcano le virtù teologali, e si illudono di un gran progresso per le anime. Queste poi spesso distillano ed esauriscono le forze della mente e del cuore in pensieri e sentimenti che di vera pietà hanno poco o nulla e forse nutriscono una vanità raffinata. Stiamo alle virtù essenziali; penetriamo le grandi verità della fede: Dio; Gesù Cristo, la Chiesa. Animiamoci alla osservanza dei comandamenti e dei doveri di stato colla speranza del paradiso, confidando d'avere da Dio misericordia. Amiamo il Signore con tutto il cuore e sopra ogni cosa, specialmente sopra il nostro amor proprio; al prossimo diamo non parole, ma opere.
Meditiamo i Novissimi.
Camminiamo sulla strada maestra delle virtù; non andiamo a smarrirci in sentieri.
Nella preghiera soprattutto chiediamo tali virtù. È proprio, in primo luogo, l'eroismo in tali virtù che ricerca la Chiesa per i primi passi nella Canonizzazione dei Santi; seguono poi le virtù cardinali: giustizia, fortezza, temperanza, prudenza.
Abituiamoci ed abituiamo all'esame particolare quotidiano, resoconto settimanale, mensile, annuale, le persone che il Signore ci ha affidate, specialmente i chiamati allo stato religioso e sacerdotale.
L'esame particolare è gran mezzo per l'umiltà ed aiuto potentissimo per la vita interiore; è uno dei segni più sicuri di fervore; è necessario controllo per il progresso nella virtù e le emendazioni dei difetti.
Lo zelo vero per la salvezza del prossimo è sempre preceduto da zelo per la santificazione nostra; dobbiamo amare il prossimo di un amore simile a quello che portiamo a noi stessi, e devesi modellare su questo.
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Deo gratias! I carissimi D. Bernardo e D. Marco hanno telegrafato il loro arrivo a Manila.
= In questi giorni il campanile della Chiesa Divin Maestro arriva alla cella campanaria; l'opera si presenta bene.
= La Divina Provvidenza, come sempre: in superfluis non abundat, in necessariis non deest, lo si sente, vede, tocca con mano.
= La salute è migliore in generale.
= Gli esami e gli Esercizi Ss. hanno la benedizione di Dio.
= Per le vocazioni maschili: in Casa Madre si accetta quest'anno un numero maggiore di giovanetti; per le vocazioni femminili, essendo troppo forte il numero delle domande, per un anno si sospendono le accettazioni delle piccole, mentre si continuano le accettazioni delle adulte.
= Il caro D. Occelli ha conseguita la laurea in legge alla Regia Università di Torino il giorno 8/VII/35.
In questi giorni ha cominciato ad uscire la piccola collezione dei libretti missionari, scritti dai nostri Paolini Filosofi. Ecco la prefazione generale:
Carissimi,
Il nostro Padre e Maestro S. Paolo è un grande missionario e modello e protettore dei missionari. La voce dello Spirito Santo si era fatta sentire chiaramente ad Antiochia: Mettetemi a parte Saulo e Barnaba per un'opera alla quale li ho destinati...Essi, mandati dallo Spirito Santo, andarono... (Atti degli Apostoli XIII, 1-4).
L'opera delle missioni è, adunque, uno degli argomenti più nobili dell'Apostolato-Stampa; uno degli argomenti più graditi al santo Apostolo; mentre è pure uno degli argomenti più conformi all'attività ed ai richiami di Pio XI, chiamato il Papa delle Missioni.
Tre fini sono da conseguirsi dallo scrittore di cose missionarie: a) illuminare i fedeli sulla necessità, il dovere, l'efficacia delle missioni; b) procurare vocazioni ed aiuti, materiali e morali, alla grande opera dell'evangelizzazione degli infedeli; c) eccitare ad una santa crociata di preghiere e sacrifizi per le missioni.
Carissimi, la piccola collana di opuscoli missionari, che state scrivendo, non è perfetta, ma ha di mira tali fini; merita perciò incoraggiamento e benedizione. Quanti missionari, dopo aver dato forza e tempo alle missioni, hanno scritto con una competenza e freschezza e naturalezza che conquidono l'anima dei lettori! Il Card. Massaia fa eco in questo a S. Luca per il libro degli Atti degli Apostoli.
L'opera di religione e di civiltà dei missionari è ben degna dell'entusiasmo santo e dell'ammirazione dei giovani, dei fedeli e di ogni uomo ragionevole; conquistare il mondo con la verità e con l'amore; dare Gesù Cristo agli uomini; dare gli uomini a Gesù Cristo.
Il Signore benedica le vostre umili pagine! e siano semenza che nasca e cresca e fruttifichi a gloria di Dio e alla pace degli uomini.
Alba, Commemorazione di S. Paolo, 1935.

Aff.mo Sac. M. Alberione

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