SACRAMENTO DELLA PENITENZA7l. Il primo e secondo giorno degli esercizi per lo più sono accompagnati da una certa mestizia, e il diavolo approfitta dell'occasione per lo scoraggiamento; poi nell'ultimo giorno viene a persuadervi di essere già sante. Egli fa i suoi interessi e tenta ora di scoraggiamento, ora di esaltazione. E' difficile camminare in mezzo alla strada. Bisogna diffidare di noi e confidare in Dio.
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2. La penitenza è il sacramento istituito da N. S. Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il battesimo. E' il sacramento della misericordia di Gesù. Egli venne dal cielo per intrattenersi coi peccatori e condurli a penitenza. I farisei se ne scandalizzavano, ma Gesù disse: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati (Mt 9,12). Gesù venne a predicare la penitenza e la istituì sacramento per rimettere i peccati commessi dopo il battesimo.
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3. Gesù era in una casa, quando gli portarono il paralitico. E disse: Ti sono rimessi i tuoi peccati (Mt 9,2). Ma i farisei: Chi può rimettere i peccati se non Dio? ma Gesù conoscendo i loro pensieri, disse: Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: ti sono rimessi i peccati o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?. Il paralitico si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: Non abbiamo mai visto nulla di simile! (Mc 2,8-12). Gesù poi disse agli apostoli: Quanto legherete sulla terra sarà legato nei cieli, quanto scioglierete sulla terra sarà sciolto nei cieli (Mt 16,19).
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4. Se un confessore s'accorge che una persona non dice tutto, tacendo peccati gravi, non dà l'assoluzione, sia che si faccia per malizia come per poca preparazione. Qualche volta il confessore può essere ingannato e darà l'assoluzione, ma il cielo non la dà. Uno aveva rubato mille lire e non voleva restituirle, il confessore non volle assolverlo.
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5. Supponete vi sia una figlia che confessa di aver relazioni non buone con una persona che non piace a Dio. Se non si evita il peccato non c'è pentimento, il quale deve essere efficace. Così ad una persona che ripete sempre lo stesso peccato e in modo di aumento, il confessore può dire: io ti sospendo l'assoluzione affinché tu ti corregga. D'altra parte dopo la resurrezione Gesù comparve agli apostoli nel cenacolo e, mostrandosi davvero per salvatore risorto, fece l'augurio "Pax vobis". Poi soffiò quasi per significare che dava grazia particolare: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e chi non li rimetterete, non rimessi resteranno (Gv 20,23).
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6. E' il vescovo che dà il permesso per la confessione, potere che si ottiene nell'ordinazione. Il vescovo dà la facoltà per tutti i fedeli, ma per novizie e professe religiose dà un permesso particolare, a meno che andiate in una chiesa pubblica ove da chiunque l'assoluzione è lecita e valida, o che nella vostra cappella si confessino i fedeli, e voi vi unite a loro.
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7. E io, che vorrei cambiare confessore, non posso? Sicuro, basta chiedere il permesso. E' regola buona, buon uso, buon consiglio tenere un confessore approvato per tutte. Questo è di consiglio, non obbligatorio. Se una cambiasse tutti i momenti non sarebbe cosa buona, bisogna che dica le difficoltà che ha. Per la vita religiosa, anche questo è amore alle cose comuni. Se una cambia spesso, si priva di un mezzo di santificazione.
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8. San Pietro domandò: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte? (Mt 18,21). E Gesù gli rispose: Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette (Mt 18,22), ossia sempre. Se il tuo fratello ha peccato ed è pentito tu lo perdonerai. Sempre che siate pentite e vi confessiate, siete perdonate. E andando avanti: vi confessate circa 52 volte nell'anno. Non sarebbe bene saltare. Stare alle regole, grande mezzo per la santificazione.
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9. I frutti della confessione: perdona i peccati gravi, perdona i peccati veniali deliberati, toglie il rimorso, dà pace, forza, aiuta nella via della perfezione, aiuta nel progresso; vi assicura il buon giudizio del confessore; dà culto a Dio. Ricevere il sacramento non è come dire il rosario. In un quarto d'ora si confessa anche un assassino, con preparazione, accusa, ringraziamento. Il quarto d'ora della confessione vale immensamente di più del rosario: è un sacramento che vale più di un pellegrinaggio. Confessatevi tutte le volte che potete. San Carlo Borromeo si confessava tutti i giorni, anche per le imperfezioni. Voi fate vita comune però: avrete più grazie.
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10. Confessione di che? C'è una materia necessaria e materia libera.
Materia necessaria: bisogna assolutamente confessarla. E' ogni peccato mortale, certo non ancora confessato bene, e che siate certe di aver commesso. Se lo credete dubbio, ditelo come dubbio. C'è obbligo di dire il numero delle colpe gravi o almeno pressappoco, dirne pure le qualità o circostanze notevolmente aggravanti.
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11. Materia libera: sono i peccati veniali attuali, della vita passata, o peccati mortali già perdonati. Però non è necessario confessarsi perché siano rimessi i peccati veniali, basta un "Gesù mio misericordia" un atto di dolore di cuore. Ma attenzione, chi va a confessarsi deve dire qualche peccato, non imperfezioni soltanto, o aggiungere qualche peccato della vita passata. Una cosa già perdonata si può di nuovo perdonare, come una buona figlia che chiede perdono spesso alla mamma. San Luigi commise due peccatucci e in confessione ripetè sempre quelli.
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12. Ringraziamo il Signore per aver istituito il santissimo Sacramento d'amore, la santissima eucarestia, ma anche il sacramento della penitenza. Vi raccomando confessatevi sempre bene! E un sacramento che perdona e che dà forza per non cadere più Oh, quanto grande è il sacramento della misericordia. E' impossibile confessarsi bene ogni otto giorno e non farsi santi. Ringraziate il Signore e recitate tre
Pater, Ave, Gloria per ringraziarlo dell'istituzione del sacramento della penitenza e per riceverlo sempre bene.
settembre 1941
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