Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

COMBATTERE IL MALE6
1. Tre sorta di nemici sono da combattere perché non c'inducano al peccato, al male. E' necessario vincerli perché altrimenti potremmo essere trascinati al male:
vincere il demonio che tenta tutti
vincere il mondo con le sue attrattive,
divertimenti, spassi;
vincere noi stessi contro i vizi capitali.
Ma per vincere, occorre combattere. Come?
~
2. Prima regola: prendere un vizio per volta. Se dovessimo combattere i vizi tutti assieme sarebbe impossibile, invece bisogna prenderne uno e vedere di sradicarlo. Scegliere sempre il più forte, l'inclinazione cattiva che sentiamo più sovente.
~
3. Così in confessione, dire prima di tutto il peccato più grosso. Nei vizi, combattere il più grosso; gli altri si vincono con facilità. Sono come dei serpenti. Liberatevi dai più grossi, dagli altri è più facile liberarsi.
~
4. Il vizio più grosso è quello che si commette più spesso. Se oggi, domani, fra una settimana, un mese, sempre si vede quello, è il vizio più grosso. E' il difetto che amiamo di più, il difetto più grosso lo difendiamo, lo scusiamo. Se ci si corregge sugli altri punti, lasciamo passare, ma se ci correggono sull'altro, mai! Dove c'è il difetto principale, non vogliamo che ci tocchino, abbiamo tante ragioni per scusarci. Il vizio capitale è quel diavolino cui facciamo tante carezze, serpentello che riscaldiamo e ci morde: è la rovina. Il vizio più grave ci porta più presto al peccato grave, quindi è da combattere per primo. Tagliar la testa ad un serpente per volta cominciando da quello più grosso. Voi fate la guerra, poi consigliatevi con la persona che vi dirige.
~
5. Seconda regola: combattere con tutte le forze. Non scherzarci! Leggevo l'altro giorno di un santo vescovo fondatore di un ordine che per chiedere offerte si faceva violenza sino a svenire.
~
6. Quando uno nella vita riporta una vittoria molto grande, trionfa di tutto, sempre; come quando una si fa religiosa: ora sono di Gesù, costi quel che costi. Si vuol essere suore e intanto non si vuol lasciare di pensare alla mamma. Vincere, fabbricare un muro: di qui non si passa. Come vincere? Si fa il proposito principale. Voglio combattere la superbia per diventar umile. Poi pregare. Fin dal primo mattino fare l'esame preventivo, l'esame consuntivo durante la visita e la sera. Poi al ritiro, agli esercizi, per anni. San Francesco di Sales disse che per vent'anni combattè la sua ira. La prese per il collo e la buttò dalla finestra.
~
7. Chiedere al Signore la perseveranza nella lotta. Pregare, pregare molto, pregare incessantemente. Davide andò a combattere Golia. Era giovanetto, poco armato, Golia era armato sino ai denti. Saul lo vestì delle sue armi, ma non essendo abituato a portarle disse al re: Non le posso portare. Prendo solo la fionda e prego Iddio che mi dia la sua forza. E disse al suo nemico: Tu sei armato, io confido in Dio. (1Sam 17,45). In nomine Domini. Bisogna pregare.
~
8. Terza regola: non stupirsi delle tentazioni e rigettarle. La tentazione non è peccato, peccato è acconsentire. Le tentazioni vengono al mattino, a mezzogiorno, alla sera. Peccato è acconsentire, dir di sì alla tentazione. Domani pregherò per quella sorella, le farò il più bel sorriso, voglio che sappia che non ho nulla con lei.
~
9. Raccomandarci proprio di cuore al Signore: giaculatorie accese e frequenti. E poi, nonostante la violenza, la tentazione, continuate serenamente senza stupirvi. Adesso, se viene il diavolo a tentarvi, e lo vincete, vi fate un bel merito; forse maggiore che una bella comunione, per lasciar la quale si soffre.
~
10. Si rigettano le tentazioni, prendendone alcune di fronte, mentre da altre è necessario scappare. Si vincono le tentazioni di fede, di speranza e di carità con atti contrari. L'abate Chautard scrisse sul suo braccio col fuoco: credo. Un'altra volta lo scrisse sul cuore. Ci sono tentazioni da prendere in ridicolo: certe fantasie stupide, un'invidia per la sorella che canta meglio. E invece si prega perché quella sorella abbia molti doni da Dio e ambedue vi facciate sante, anche insieme. In paradiso non v'invidierete, perché starete volentieri vicino e canterete.
~
11. L'ira? Si prende per il collo. Sto zitto, fermo, non parlo finché non sia passato.
In questa meditazione ho detto cose importantissime. Ci sia molta sensibilità con Dio: amore per lui e per la Madonna.
Riflettere bene per far propositi buoni.

settembre 1941

~

6 Settembre 1941