CAMMINO DI PERFEZIONE: LA VITA RELIGIOSA (PROFICIENTI)151. Vi ho detto che per progredire nella perfezione e santità è necessario vestirci di Gesù Cristo (virtù di fede, speranza, carità, virtù cardinali e religiose). Delle virtù cardinali ho detto tutto dicendo che bisogna avere sfiducia in noi e fiducia in Gesù.
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2. Adesso vi parlo delle virtù religiose. E vi dico che se amerete la vita religiosa adempirete e osserverete bene tutti i doveri religiosi. Amare la vita religiosa vuol dire essere chiamata, sentir affezione a quel modo di vivere che è nell'istituto: alle regole, all'orario, alla vocazione, all'apostolato, alla convivenza, a tutte le cose dell'istituto.
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3. Amore e affezione alle stesse persone, compatimento e carità con esse. Temere e fuggire il mondo e i suoi pericoli: "Tace, fuge, quiesce". Taci sul mondo. Fuggi, lascia il mondo! L'anima religiosa ha sentito la voce di Dio che la invita: Vai, esci dalla tua famiglia, dalla tua parentela. Tu vivrai di me e io ti favorirò di grazie. Lascerai tutto e troverai il centuplo. Troverete non le cose del Signore ma il Signore. Lui, felicità, immensità, amore! Dio è Dio.
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4. Ecco: amare la vita religiosa, preferirla alla vita di famiglia, non preferire mai la libertà delle giovanette che passeggiano. Chi ama Gesù teme e fugge i pericoli, tanto che un santo dice che la vita religiosa è fuggire il mondo, trovare Gesù, aderire a lui. Non scambiare il mondo con Gesù.
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5. Perché amare la vita religiosa? Perché essenzialmente supera la vita del mondo, è più bella, più santa. In essa più difficilmente si cade in peccato. Qui siete più custodite, non sentite parolacce, vivete con buone sorelle che non danno scandalo. Alle volte si cade anche in peccato, ma meno che nel mondo, ove si beve il peccato come l'acqua e ci si nutre dell'offesa di Dio.
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6. Si risorge subito. Se si cade in peccato è infatti prescritta la confessione settimanale. Invece nel mondo, alle volte si rimane per anni in peccato grave.
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7. Si fanno più meriti. Nell'esercizio dell'obbedienza, della povertà, dell'amor di Dio! Tutto ciò che si fa nella giornata è buono, piace a Dio. Chi obbedisce sempre è un buon figliolo del Padre Celeste. Come Gesù: Io faccio sempre ciò che piace a Dio (cf. Gv 4,34).
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8. Si prega di più. Vi sono più numerose pratiche di pietà. I santi pregavano anche di più. Se uno vuol farsi santo preghi molto. Ogni bene ha valore speciale di religione: si può lavare i piatti come a casa, ma con merito della religione. C'è la stessa differenza del lavarsi con acqua santa o comune.
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9. Ecco la diversità fra figlie buone di azione cattolica e le suore, come un calice che potrebbe essere usato per bere e per celebrare la messa.
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10. La suora consacra mente, volontà, cuore, è immensamente più preziosa di una persona non consacrata. Grazia immensa con la professione! A casa i voti non sono riconosciuti "religiosi" perché ci vuol la vita comune. Chi li emette in famiglia si fa un bel merito ma non il merito della vita comune. Persino le preghiere in vita e i suffragi in morte, sono in comune.
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11. La vita religiosa vi porta ad un apostolato che può essere liturgico, pastorale, della stampa: preziosissimo apostolato cui non vi dedicate ma vi consacrate e siete accettate da Dio per mezzo della chiesa. Quindi l'apostolato vi rende preziosa la vita, in cui partecipate all'apostolato dei moribondi, delle anime purganti, all'apostolato della preghiera, con cui si giova a tutti gli uomini con le intenzioni del cuore di Gesù.
Apostolato pastorale con partecipazione ai pastori di anime.
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12. Nella vita religiosa dopo un tempo sereno, pieno di meriti, arriviamo al paradiso. L'anima purificata e carica di meriti raccolti lungo il cammino della vita non sospira che Gesù! Che belle morti certe suore! Oh, i sacerdoti che assistono i moribondi vedono come talvolta si muore disperati nel mondo. La suora è sempre pronta. Beato chi è sempre pronto ! Dice san Gregorio: "de gloria retributionis ilarescunt". S. Ilarione visse centoventi anni, aveva timore di morire, ma disse: Per questo lungo tempo servii Dio, coraggio!.
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13. Suore che accettano la morte con gioia, non con rassegnazione. Una suora volle vestire vesti bianche e disse: Oggi è il più bel giorno, sarò sempre con Gesù, il mio cuore è immerso nel suo cuore. L'anima già spoglia di tutto non piange a lasciare mode, divertimenti, ecc. Se l'anima è religiosa fervente nella professione riacquista l'innocenza battesimale. Avrà breve o nullo il purgatorio e paradiso eterno "vitam aeternam possidebitis" (Mc 10,30).
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14. Ringraziate sempre Gesù che vi ha chiamate.
Non invidiate mai i mondani.
Pensate a fare tutto per amore. Questa è vita di amore. Siete venute per amare Gesù, vivete per amare Gesù, morite per amore. Sarete nella gioia, gioia che il mondo non può capire. E voi portate Gesù nel cuore, portate la santissima Trinità: A lui verremo e faremo dimora presso di lui (Gv 14,23).
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15. Davvero la vita religiosa è terra preziosa per cui potete lasciar tutto, tutto, tutto; gemma preziosissima: bisogna dar tutto per acquistarla.
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16. Conseguenze: zelare le vocazioni. Chiederle ai parroci, ai maestri, ai genitori, specie a Dio. Pregate il padrone della messe che mandi operai nella sua messe.
ottobre 1941
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