Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VI

SUFFRAGI PER LE ANIME
PURGANTI

LA MESSA

La Santa Messa è il primo e principale suffragio. Essa è il Sacrificio del Calvario portato sui nostri altari.
Quando si celebra, è lo stesso Figlio di Dio che viene offerto al Padre in adorazione e propiziazione; è lo stesso Gesù che opera come offerente principale, per mano del Sacerdote; sono identici i frutti; uguali gli effetti.
Ed ecco il motivo principale della sua
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grande efficacia: chi prega è lo stesso Figlio di Dio, che viene ascoltato per gli infiniti suoi meriti; mentre nelle altre preghiere siamo noi a pregare, pur appoggiandoci ai meriti di Gesù Cristo. La Croce! Quale preghiera! Non sono delle semplici cerimonie o delle formule recitate, o delle candele, o dei riti: abbiamo la stessa immolazione della Vittima: è il Figlio di Dio che si offre in soddisfazione.
Perciò, sempre nella Chiesa, la Santa Messa fu offerta per i defunti, e sui luoghi di sepoltura; perciò sono tanti i pii legati e gli impegni che si prendono per le Ss. Messe; perciò il Concilio di Trento, tutti i Santi, i Dottori della Chiesa, incoraggiano questa pratica.

EFFICACIA

S. Gregorio Magno dice che la pena temporale dovuta ai peccati, sia dei vivi come dei morti, viene mitigata a coloro per cui si celebra la Santa Messa; e che
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ascoltare devotamente una Messa è sollevare le anime dei defunti, ottenendo da Dio la remissione dei loro peccati.
S. Girolamo, dottore della Chiesa, asserisce che per qualsiasi Messa, devotamente celebrata, molte anime escono dal Purgatorio.
Il Concilio di Trento insegna che le anime trattenute nel Purgatorio si possono sollevare coi suffragi dei vivi, ma specialmente con la Santa Messa. Che se alcuno dirà: «che il Sacrificio della Messa non è propiziatorio e che non deve essere offerto per i vivi e per i morti... sia scomunicato».
S. Leonardo di Porto Maurizio racconta di un ricco negoziante genovese che, venuto a morte, non lasciò alcuna disposizione in suffragio della sua anima. Tutti si meravigliavano come mai un uomo tanto ricco, pio e caritatevole verso tutti, fosse poi stato in morte così avaro con se stesso. Però dopo la sua sepoltura fu trovato scritto sopra di un taccuino il gran bene che aveva procurato a se stesso. Egli infatti si era fatto
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celebrare due mila sante Messe in vita; ed aveva anche potuto ascoltarle. Nel taccuino medesimo stava scritto: «Chi vuole essere sicuro del bene, lo compia durante la vita».
Il celebre P. Lacordaire, morto nel 1881, racconta che un principe polacco, incredulo e materialista, aveva scritto un libro contro la immortalità dell’anima. Stava per farlo stampare, quando un giorno passeggiando nel giardino, si vide venire innanzi una donna tutta in lacrime. Gettatasi ai suoi piedi, quella poverina, supplicava: «Buon principe mio marito è morto... ed io non ho neppure il denaro per fargli celebrare una Messa... Usatemi la carità: datemi una elemosina».
Il principe pensava che quella fosse una povera illusa: ma la naturale bontà lo portò al compatimento ed anche a soccorrerla. Le diede una moneta d’oro, che quella portò subito al sacerdote per una santa S. Messa.
Passarono pochissimi giorni ed il principe, nel suo studio, era intento a
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correggere le bozze del suo libro. Ad un tratto si vide innanzi, ritto, un contadino, vestito poveramente, ma dall’aria soddisfatta e contento... «Son venuto a ringraziarvi», cominciò, mentre il principe lo guardava, stupito di vedersi quell’uomo lì innanzi, entrato senz’essere annunziato. «Ero in Purgatorio, la elemosina da voi data a mia moglie mi ha liberato con quella Messa; ora vado al Paradiso».
Ciò detto, la visione sparve. Il principe diede al fuoco il libro che stava per pubblicare, e si convertì.

PRATICA

Le Messe possono venire ascoltate, oppure celebrate per i nostri cari defunti.
Chiedere la celebrazione di una Messa significa chiedere un’applicazione; ossia che il frutto speciale di essa venga offerto per l’anima che si vuol suffragare.
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Più facile è sentire la Messa per i defunti.
S. Pier Damiani, ancora fanciullo, rimase orfano di padre e di madre. I familiari lo trattavano duramente, privandolo anche del pane necessario. Un giorno trovò sulla pubblica via una moneta d’argento; ma non gli fu possibile conoscerne il padrone. Avrebbe potuto comperarsi qualcosa di quanto gli era più necessario. Ma si ricordò dei defunti genitori; gli occhi gli si riempirono di lacrime; e corse a portare quella moneta a un sacerdote perché celebrasse una Messa di suffragio.
Da quel giorno, protetto dalle anima del Purgatorio, la sua condizione si cambiò. Un altro fratello lo accolse, lo fece studiare; e Pier Damiani diventò Sacerdote, Vescovo, Cardinale e Santo.
Così una sola Messa, fatta celebrare per le anime del Purgatorio, fu principio d’immensi vantaggi. Ma assai maggiori sono i vantaggi se alla S. Messa si unisce la S. Comunione.
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