Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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CAPO VI
PRINCIPALI DIVOZIONI E COMPAGNIE
DA DIFFONDERSI DAL SACERDOTE

Importanza. Una delle molteplici forme in cui si manifesta lo spirito di pietà è l'istituzione di svariate compagnie religiose, pii sodalizi e pratiche divote. Sono come tanti mezzi per giungere al fine di praticare la virtù e salvarsi l'anima.
Meritano tutta l'attenzione, lo studio e l'opera del sacerdote per svariate ragioni.
Alcune di esse vantano un'origine divina, come la divozione al S. Cuore di Gesù; quasi tutte vennero predicate e diffuse da santi, molto illuminati da Dio.
Hanno in massima parte l'approvazione e la raccomandazione della Chiesa, maestra infallibile.
Tendono ad uno scopo speciale, che è sempre importante, quando riuscisse anche solo a far schivare un peccato o ad aiutare un'anima a salvarsi ed a elevarsi nella perfezione cristiana.
Ma qui è bene aggiungere una ragione che per lo più non si considera. Vi sono sacerdoti così stabili nella virtù che non sentono guari l'aiuto che proviene da queste divozioni: ad essi basta una profonda considerazione sulle verità eterne od una diligente lettura, per es. sull'Imitazione di Gesù Cristo.1 Ve ne fossero tanti! Ma tutti in generale ed il popolo in particolare sentono il bisogno di certe divozioni ed anche un po' di esteriorità. In molti lo spirito cristiano non entra
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se non con questi mezzi: ora, quando i mezzi sono approvati dalla Chiesa e contribuiscono a formare la vita cristiana, noi dobbiamo favorirli ed inculcarli: ancorché non ne provassimo per noi stessi una grande utilità: il popolo è più materiale e bisogna prenderlo come è per guidarlo gradatamente alle sublimi altezze del cristianesimo.
Regole generali. Prima di accennare alle divozioni principali da coltivare nella pratica pastorale, gioverà notare alcuni princìpi generali per non dover poi ad ogni anno ripetere le stesse cose.
1° Ogni sacerdote mandato ad una popolazione, come parroco, curato, cappellano, troverà praticate certe divozioni ed erette forse delle compagnie. Vada molto a rilento prima di criticare, distrurle, cambiarle, erigerne di nuove: ancorché le vecchie avessero qualche difetto. Anzitutto con calma esamini il bene, il male, il frutto; poi si adoperi a svolgere il bene e a togliere gli abusi. Che se lo vedesse davvero necessario potrebbe anche lasciarle a poco a poco cadere. Non urterà colla popolazione; ciò che già vi è gli servirà; otterrà più presto il suo scopo, d'ordinario. Se per esempio vi è molta divozione alla Madonna di Pompei ed egli la crede un po' vuota perché manca la frequenza ai SS. Sacramenti, non voglia di punto in bianco cambiare la prima nella seconda, accudisca moderatamente la prima: dimostri che, per onorare Maria SS., ottimo ossequio è confessarsi e comunicarsi spesso, massime per ottenere una grazia speciale: in ogni festa della Madonna con avvisi e prediche procuri una solenne Comunione generale. Vince in bono malum:2 i violenti s'affaticano molto, sollevano critiche, ottengono poco.
2° Le divozioni, le pratiche di pietà, le compagnie
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devono essere poche. È vero che tra la moltitudine vi può essere chi ne preferisca una e chi un'altra: ma ciascuno deve averne poche ed è pur vero che ogni sacerdote non dovrà poi stabilmente ed ordinariamente coltivarne molte. Poco e bene è sempre stata la regola dei santi e dei saggi.
Quali preferire? Posto che si abbia da scegliere giova:
a) Anzitutto aver riguardo al fine che si vuol ottenere: se si ha per esempio da diffondere il Rosario, si potrà erigere un altare, una statua, una compagnia ad onore di Nostra Signora del S. Rosario;
b) Se si tratta della divozione ad un Santo, preferire quello la cui vita è ben conosciuta anche nei suoi particolari ed è possibile ad imitarsi da quel ceto di persone cui si vuole inculcare. Qualunque sia poi la divozione, la compagnia, il sodalizio, ecc... noi dobbiamo sempre riguardarli non come fini, ma come mezzi a praticare la religione. Una cura somma dunque che il popolo non si perda in vuote esteriorità: ma da tutto abbia incitamento alla virtù, allo spirito di mortificazione, al distacco dai beni del mondo;
c) Infine aver riguardo all'indole ed ai bisogni delle diverse età: poiché alcune sono più convenienti ai giovani, altre agli uomini, altre alle figlie, altre alle donne: alcune ad operai, altre a contadini, altre a studenti. Ve ne hanno però diverse che convengono ad ogni età e classe di persone.

DIVOZIONI CONVENIENTI A TUTTI

SS. Eucaristia: questa è la divozione per eccellenza: ma basterà quanto se ne disse sopra parlando di tale argomento.
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Il Sacro Cuore di Gesù Cristo: poiché, essendo questa una divozione alquanto sensibilizzata, è più facilmente compresa e praticata: ci offre occasioni spesso [di parlare] dei precetti, delle virtù, dei consigli del nostro Maestro supremo: è molto efficace a far vivere Gesù Cristo nelle anime, nelle famiglie, nella società. Pratica di divozione ed insieme mezzo per la diffusione di questa divozione è la celebrazione del primo Venerdì del mese.
Maria SS.: chi ha la pratica delle anime osserverà spesso la verità delle parole di S. Alfonso de' Liguori: Il divoto di Maria si salva, chi non è divoto si perde.3 Mi sembra che chi ordinariamente si stupisce di queste espressioni non abbia constatato quanto giovi tal divozione a correggersi dai vizi più inveterati ed a correre sopra la via della virtù.
Di più: Dio tutto ci ha dato per Maria SS., essendo da Lei nato Gesù Cristo, totum nos habere voluit per Mariam: Maria SS. è ancora la madre e la distributrice delle grazie; noi non possiamo trovare mezzo migliore per andare a Gesù Cristo che la divozione a Colei che è la scala del cielo e la porta del paradiso.
Ancora: questa divozione è facile a diffondersi, perché da tutti compresa: è spontanea, anzi, come al bambino è spontaneo il chiamare la madre in ogni pericolo. Né allarmiamoci troppo se qualcuno, conservando qualche poco di tal divozione, ancora non è convertito; Maria è l'aurora che porta il sole di Giustizia, Gesù Cristo: la divozione a Lei è l'aurora della conversione a Dio. Tutti sanno che tra i titoli sotto cui s'onora Maria oggi è molto diffuso quello di Maria Immacolata di Lourdes. Giovano pure assai le congregazioni mariane diffuse sì largamente e che già hanno dati preziosissimi frutti.
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L'Angelo custode, che tutti hanno e da cui ognuno è illuminato, custodito, guidato.
S. Giuseppe: poiché se Dio l'unì a Maria SS. ed a Gesù, noi non dobbiamo separarlo.

DIVOZIONI CONVENIENTI A CLASSI SPECIALI DI PERSONE

Notiamo: qui non si ricordano che le più ordinarie; del resto quasi ogni paese, diocesi, regione ne ha di speciali. Nessuna poi di esse è assolutamente esclusiva di un ceto particolare di persone: poiché, per certe ragioni essendo propria di uno, per altre può adattarsi a tutti.
Ai giovani: Sono molto convenienti: S. Luigi, S. Stanislao Kostka, S. Giovanni Berchmans: le cui vite sono avidamente e molto utilmente lette dalla gioventù.
Ai giovani dai cinque ai sedici anni dell'uno e dell'altro sesso si può inculcare il Rosario vivente tra i fanciulli.4 Per esso, persone che prendono il nome di zelatori o zelatrici dividono i ragazzi e le ragazze in quindicine: ognuna dirà un rosario intero ogni giorno recitandone ciascuno degli iscritti un mistero. Serve ad avvezzarli per tempo alla divozione a Maria e introdurrà poco per volta l'uso del Rosario anche fra gli adulti e nelle famiglie: giacché sarà facile quando i giovani compiranno i sedici anni farli passare al Rosario vivente fra gli adulti, che ha gli stessi obblighi. Si noti che il modo onde è organizzato è attraente, poiché ogni mese si distribuisce agli iscritti un'immagine rappresentante un mistero. (Rivolgersi a Torino, Convento di S. Domenico, per ogni schiarimento).
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Agli uomini. S. Giuseppe: che se tutti devono pregarlo, in modo speciale poi può darsi come protettore agli uomini.
S. Rocco: perché nell'Italia settentrionale specialmente è venerato quasi in ogni luogo: e tale divozione ebbe principio in diverse occasioni di mortalità del bestiame o di pestilenze.
S. Bernardino da Siena, S. Francesco d'Assisi, Sant'Isidoro, contadino, ecc.
Alle donne: S. Anna, S. Elisabetta, S. Margherita da Cortona.
Alle figlie: Maria SS. Immacolata, S. Agnese, S. Angela Merici, ecc.: un parroco che abbia una compagnia delle Figlie di Maria5 ben disciplinata, può dire d'aver già fatto molto per il bene della propria parrocchia. Noti però che ha da compire un lavoro assai delicato e faticosissimo, se pure desidera ottenere il suo scopo.

MEZZI PER DIFFONDERLE

1° Istituire quelle Compagnie che hanno per protettori uno dei sopradetti santi. Poiché la compagnia, essendo un'organizzazione esterna, ricorda bene al popolo il dovere di pregare il proprio protettore e al sacerdote offre molte occasioni di parlarne.
2° Cercare che vi siano esteriorità, come l'avere un altare con una bella statua od un quadro speciali: celebrarne con solennità le novene e feste, procurando predicazione e Comunione generale: portare una divisa speciale e stendardo proprio nelle processioni: far in modo che si vendano libri che narrino le glorie del santo e contengano preghiere: che si vendano
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immagini e quadri dei protettori, da tenersi nelle case: promuovere pellegrinaggi e processioni a loro onore, ecc.
Parlarne: spesso dal pulpito, sia per risvegliarne la divozione, come per animare alla imitazione: parlarne al confessionale, per svariatissime ragioni: parlarne anche in privato, quando ci si presenta l'occasione.
4° Che se sono erette le compagnie dei Luigini,6 Figlie di Maria,7 Madri cristiane, ecc., potrà forse il Sacerdote far assai più: per es. una conferenza mensile: ogni domenica preghiere particolari. E sarà tanto più facile, quando si abbia un luogo particolare per adunare gli ascritti: per es. i giovani all'oratorio, le figlie all'asilo, gli uomini alla confraternita.

DIVERSE COMPAGNIE ACCESSIBILI A TUTTI

Pia Unione per la Comunione dei fanciulli.
8 Toccherebbe ai genitori, ai maestri, ai sacerdoti far in modo che siano osservati il decreto che stabilisce la comunione dei ragazzi appena abbiano l'uso della ragione, cioè circa i sette anni, e quello che vuole la Comunione frequente tra tutti, compresi i fanciulli. Ma non sempre ad essi è possibile tutto. Perciò venne stabilita questa Pia Unione composta di persone che si assumono tale compito. La Primaria è eretta nella chiesa di S. Claudio, Roma. Di là si possono avere lo statuto e gli schiarimenti opportuni.
Terz'ordine di S. Domenico9 e di S. Francesco d'Assisi.10 Entrambi hanno per scopo di far vivere il cristianesimo nella società, nella famiglia, negli individui; ma S. Domenico col motto veritas, mira specialmente alla mente per la fede; S. Francesco col motto charitas,
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mira specialmente al cuore colla morale. Sono entrambi ricchissimi di indulgenze e favori spirituali: ma quello di S. Francesco, imponendo la Confessione e la Comunione mensile, dà di più occasione di introdurre la frequenza ai SS. Sacramenti.
Per il terz'ordine di S. Domenico basta rivolgersi a qualsiasi convento di Domenicani; per il terz'ordine di S. Francesco basta rivolgersi a qualsiasi convento di Francescani.
Abitino del Carmine.11 Essendo a questo annesso il privilegio Sabatino, riuscirà certo di grande consolazione a tutti e particolarmente agli infermi: tanto più che le poche obbligazioni imposte si possono commutare in pratiche molto facili. (Rivolgersi al Generale dei Carmelitani, Collegio S. Alberto, Via Sforza Pallavicini, Roma).
Abitino dell'Immacolata Concezione.12 È uno dei più ricchi, dicendo S. Alfonso che chi lo porta, recitando sei Pater, Ave, Gloria, lucra circa 335 indulgenze plenarie. (Rivolgersi al P. Generale dei Teatini presso S. Andrea della Valle, Roma).
Altri abitini.13 Ve ne hanno molti: basterà accennarne i nomi principali: di S. Giuseppe, delle anime purganti, dell'Addolorata, del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo.
Apostolato della preghiera.14 È un'unione che ha per scopo di pregare secondo gli interessi del Cuore di Gesù. L'utilità è indiscutibile: giacché, se è necessario l'apostolato della parola, chi non dirà pure necessario quello della preghiera? Ha tre gradi:15 ed il primo è accessibile a tutti. (Rivolgersi alla direzione, Roma, Via dei Chiavari, 6).
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Rosario vivente tra gli adulti.16 È tra gli adulti ciò che è tra i piccoli il Rosario vivente tra i fanciulli: ha gli stessi obblighi e vantaggi. (Rivolgersi a Roma, Via dei Chiavari, 6).
Rosario perpetuo.È proprio delle persone pie, poiché importa la recita del Rosario intero, una volta al mese, in giorno ed ora a scelta. (Rivolgersi alla direzione, Convento di S. Maria Novella, Firenze).
Conclusione. - E qui lasciamo, ricordando però che lo spirito della Chiesa è così fecondo che ha creato quasi per ogni bisogno spirituale una particolare compagnia, o sodalizio, o pratica di pietà.
Ciascuno, vedendo una particolare necessità, potrà ben presto trovare quanto desidera.
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1 Cf J. GERSEN, De imitatione..., op. cit.

2 Rm 12,21: «Vinci con il bene il male».

3 Cf ALFONSO DE' LIGUORI (san), Opere ascetiche, vol. VI, Ed. Macioce e Pisani, Roma 1935, p. 179.

4 Cf ATP, n. 230, nota 21.

5 Cf ATP, n. 94, nota 2.

6 Cf ATP, n. 94, nota 3.

7 Cf ATP, n. 94, nota 2.

8 Pio X con Breve del 31.01.1912 erigeva l'Arciconfraternita della Pia Unione per la Prima Comunione dei Bambini. Lo scopo di questa Pia Unione era quello di diffondere la conoscenza e l'esecuzione del decreto Quam singularis e, in conformità alle norme del medesimo decreto, di disporre i bambini ad accostarsi per la prima volta alla Sacra Mensa, con un'istruzione e una preparazione convenienti e, in seguito durante gli anni dell'infanzia, a nutrirsi frequentemente del Pane degli Angeli. Cf PIO X, Erectio Piae Unionis pro Communione Prima Puerorum ad S. Claudii de Urbe in primariam unionem, cum facultate aggregandi in universo terrarum orbe, AAS, IV (1912), pp. 49-50.

9 La denominazione classica è Fratelli e Sorelle del Terz'ordine della Penitenza di San Domenico. Solo nel 1405 con bolla Sedis Apostolicae Innocenzo VII approvò definitivamente la regola composta nel 1285 da M. De Zamora, regola ispirata alle costituzioni domenicane, ma adattata alla gente che vive nel mondo nello stato coniugale o celibatario. Cf L. A. REDIGONDA, Frati... , op. cit., pp. 923-970.

10 Cf ATP, n. 94, nota 4.

11 Lo scapolare o abitino del Carmine è diventato il simbolo della devozione carmelitana alla Madre di Dio. Nella iconografia che riproduce la Madonna del Carmine dalla fine del secolo XVI prevale l'immagine della Vergine che tiene il Bambino Gesù in braccio o sulle ginocchia e dà lo scapolare dell'Ordine a San Simone Stock, indicandogli nell'“abito” dell'Ordine un segno di salvezza eterna. Con lo scapolare, sin dal secolo XVI, è connesso il cosiddetto privilegio sabatino, ossia la promessa che la Madonna libererà dal purgatorio, il primo sabato dopo la morte, i confratelli morti piamente con lo scapolare. Pio X con decreto 16.12.1910 concedeva anche l'uso della medaglia-scapolare. Cf V. HOPPENBROUWERS, Carmelitani, DIP, II, 1975, pp. 506-507.

12 L'Abitino ceruleo dell'Immacolata assieme al voto in favore delle anime purganti sono devozioni particolari dell'Ordine dei Chierici Regolari Teatini. L'Associazione venne eretta nel 1894 in Sant'Andrea della Valle - Roma e venne elevata ad Arciconfraternita dell'Immacolata da Leone XIII con decreto del 18.09.1894. È chiamata anche Confraternita dell'Abitino dell'Immacolata Concezione la cui imposizione e distribuzione fu affidata da Clemente X ai Teatini con Breve 30.01.1671. Cf F. ANDREU, Chierici Regolari Teatini, DIP, II, 1975, pp. 978-999.

13 Lo scapolare piccolo o abitino è il distintivo di alcune confraternite ed esprime la loro adesione all'ordine monastico o alla congregazione religiosa propri. L'Alberione, oltre a quelli già descritti, ricorda ancora: 1) Quello ad onore di San Giuseppe: si tratta probabilmente dell'abitino violaceo-giallo approvato nel 1893 per i cappuccini. Cf P. SIFRIN, Scapolare, EC, XI, 1953, p. 16. Si ricorda che il Sinodo 1873 della Diocesi di Alba erigeva il sodalizio maschile in onore di San Giuseppe e ne tracciava lo statuto invitando i parroci a promuoverlo nelle loro parrocchie. Cf Appendix Novissima... , op. cit., a cui si trova allegato il Sodalizio maschile erigendo ad onore e sotto il titolo di San Giuseppe, pp. 199-212. - 2) Quello annesso al voto in favore delle anime purganti. La pratica del voto in favore delle anime purganti detta anche “atto eroico di carità” è stata propagata dal teologo e scrittore teatino Gaspar de Oliden (†1740). Cf I. CECCHETTI, Atto eroico di carità, EC, II, 1954, pp. 358-359. - 3) Quello nero dell'Addolorata concesso dal 1255 ai serviti. Cf P. SIFRIN, Scapolare, op. cit., p. 16. - 4) Quello del Preziosissimo Sangue, la cui arciconfraternita è legata alla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue fondata dal beato Gaspare del Bufalo. Cf M. COLAGIOVANNI e B. CONTI, Preziosissimo Sangue, DIP, VII, 1983, pp. 812-814.

14 L'Apostolato della preghiera ha avuto origine in Francia verso il 1844. L'Associazione, che propone la devozione al Sacro Cuore e la comunione riparatrice, costituisce uno degli elementi più importanti della spiritualità promossa dai Gesuiti nel secolo XIX. L'Associazione conobbe una rapida diffusione mondiale, arrivando a contare 64 segretariati nazionali. Cf M. FOIS, Compagnia di Gesù, DIP, II, 1975, pp. 1279-1290.

15 Cf Manuale dell'Apostolato della preghiera, Segreteria dell'Apostolato della preghiera, Roma 1896, pp. 12-15.

16 Cf ATP, n. 230, nota 21.